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Old 01-08-2025, 10:08   #21
aqua84
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Originariamente inviato da Mon3 Guarda i messaggi
Addirittura problemi mentali? E per quale motivo?
La privacy mi viene da ridere, ormai qualsiasi cosa è dappertutto, gli ospedali vengono hackerati ogni giorno altro che chat gpt.

Avere una spiegazione "capibile" di un referto medico non è cosa da poco. Poi ovvio che bisogna avere il cervello per discernere che è sempre uno strumento che può allucinare e di sicuro non mi faccio auto terapia ma mi rivolgo a un dottore. Però sinceramente io per certe cose inizierei già a dare molto credito a un llm allenato appositamente su dati medici. Ci sono già vari studi che dimostrato che un llm su cose come diagnosi da immagini è più accurato dei dottori stessi (e mi pare abbastanza ovvio).
non mi riferivo ovviamente al discorso Privacy, in quanto so benissimo che tecnicamente NON ESISTE la Privacy e ANZI, spesso viene usata CONTRO di noi quando abbiamo delle banali richieste da fare.
quante volte mi è capitato di dovermi mettere in contatto con una persona, ma per "privacy" non mi potevano dare un numero o un qualunque altro contatto.

mi riferivo al fatto che già solo informarsi su internet invece di chiedere ai medici nn è proprio il massimo, perchè a leggere nel web parti che da un colpo di tosse puoi avere un tumore ai polmoni o essere già morto...

poi oh, se preferite chiedere alla Intelligenza Artificiale...
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Old 01-08-2025, 10:12   #22
Darkon
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Originariamente inviato da giovanni69 Guarda i messaggi
Sì ma la storia insegna che quando cambiano i valori non sempre succede cose belle...
Ho capito ma è inevitabile. Per evolvere anche dal punto di vista sociologico ci sono inciampi, ripartenze, altri inciampi e così via. Non è che puoi sperare che vada sempre liscia o di avere la risposta giusta in tasca.

Quote:
e certamente se riprendessero ad insegnare educazione civica nelle scuole, aggiornando gli argomenti (tra cui anche il concetto prevenzione in termini di salute di privacy dei propri dati in tal senso) , non sarebbe una cattiva cosa per la NextGen di turno.
Questa è fantascienza... la scuola non riesce nemmeno a fare un programma come si deve con le sole materie attuali e te vorresti aggiungere l'educazione civica? È come pretendere di costruire una nava spaziale per andare su Alpha Centauri quando ancora non sei mai arrivato nemmeno su Marte.

Quote:
Senza valori e principi si finisce per scegliere sempre la cosa più comoda o quella su cui vige il maggior lassismo istituzionale o strategie di marketing di massa.
Guarda che i giovani non è che non hanno valori o principi. Semplicemente hanno valori e principi diversi dai nostri.
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Old 01-08-2025, 10:14   #23
marcram
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Originariamente inviato da giovanni69 Guarda i messaggi
Sì ma la storia insegna che quando cambiano i valori non sempre succede cose belle... e certamente se riprendessero ad insegnare educazione civica nelle scuole, aggiornando gli argomenti (tra cui anche il concetto prevenzione in termini di salute di privacy dei propri dati in tal senso) , non sarebbe una cattiva cosa per la NextGen di turno.

Senza valori e principi si finisce per scegliere sempre la cosa più comoda o quella su cui vige il maggior lassismo istituzionale o strategie di marketing di massa.
Esatto.
Non è tanto un "i valori cambiano" come una semplice moda, prima andavano i pantaloni a zampa, dopo quelli alla pescatora... E' più una "perdita" di valori, come prima ci si salutava per strada, adesso ci si gira dall'altra parte.
Il fatto che le nuove generazioni li abbiano persi, di solito, è perché le vecchie generazioni non glieli hanno insegnati. Il concetto di privacy e dati personali manca proprio, soprattutto in ambito digitale, anche nei sessantenni, non solo nei giovanissimi.
E' proprio una questione di ignoranza, di mancanza di istruzione: se non te li insegnano a scuola, la maggior parte delle persone non ha abbastanza pensiero critico per capirne le implicazioni da sola.
Se ne accorgono solo dopo, quando ne pagano le conseguenze...
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Old 01-08-2025, 10:28   #24
WarDuck
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Originariamente inviato da Kuriosone Guarda i messaggi
si tira in ballo la privacy quando serve spaventare le masse !! ma quale privacy è tutta una illusione.
Mah, per spaventare le masse si raccontano ogni giorno di femminicidi e omicidi, di West Nile, dei furti nelle metro, dei giovani che si accoltellano per le strade, dei politici corrotti, dei bambini morti di fame a Gaza e potrei continuare all'infinito.

Della privacy non importa a nessuno perché viviamo in una epoca che spinge l'egocentrismo ed il narcisismo a livelli talmente alti che chiunque è disposto a condividere una sua foto o un video nudi, tanto ci guadagni pure (vedi Only Fans, "i valori del passato portati nel futuro" ).

Ovviamente le compagnie private ci giocano alla grande perché sono proprio i dati degli utenti a fruttargli fior di quattrini.

O pensate che tutto questo "progresso tecnologico" sia realmente ricercato per "il bene l'umanità (TM)"?

Oggi giorno la tecnologia per la sorveglianza di massa è già tutta pronta per essere usata.

Ciò tuttavia non vuol dire che le persone debbano cedere al ricatto sociale della finta modernità e del finto progresso, possono ancora dire la loro, il problema è che le persone sensibili a questi temi sono una sparuta minoranza, che un giorno costituirà l'unica e vera resistenza al regime globale.

Ultima modifica di WarDuck : 01-08-2025 alle 10:30.
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Old 01-08-2025, 10:33   #25
Doraneko
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Originariamente inviato da Gundam.75 Guarda i messaggi
Utilizzare l'IA per un consulto medico è come farsi leggere le carte dal mago Oronzo.
Dici che c'è qualche mago più bravo?
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Old 01-08-2025, 10:42   #26
giovanni69
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Esatto.
Non è tanto un "i valori cambiano" come una semplice moda, prima andavano i pantaloni a zampa, dopo quelli alla pescatora... E' più una "perdita" di valori, come prima ci si salutava per strada, adesso ci si gira dall'altra parte.
Il fatto che le nuove generazioni li abbiano persi, di solito, è perché le vecchie generazioni non glieli hanno insegnati. Il concetto di privacy e dati personali manca proprio, soprattutto in ambito digitale, anche nei sessantenni, non solo nei giovanissimi.
E' proprio una questione di ignoranza, di mancanza di istruzione: se non te li insegnano a scuola, la maggior parte delle persone non ha abbastanza pensiero critico per capirne le implicazioni da sola.
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Old 01-08-2025, 10:50   #27
randorama
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... e comunque prima o poi arrivano i cinesi e ci piallano.
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Old 01-08-2025, 10:54   #28
aqua84
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Guarda che i giovani non è che non hanno valori o principi. Semplicemente hanno valori e principi diversi dai nostri.
Anche Hitler aveva dei valori e dei principi allora, che erano diversi dai nostri evidentemente
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Old 01-08-2025, 11:45   #29
Darkon
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Originariamente inviato da marcram Guarda i messaggi
Esatto.
Non è tanto un "i valori cambiano" come una semplice moda, prima andavano i pantaloni a zampa, dopo quelli alla pescatora... E' più una "perdita" di valori, come prima ci si salutava per strada, adesso ci si gira dall'altra parte.
Ma non è una perdita di valori semplicemente oggi la mia comunità non è più tizio che incontro per strada del paese ma è una rete di contatti anche online o non per forza limitati al vicino di casa per cui ha perso di significato e utilità salutare gente con cui alla fine non hai più un rapporto.
Voglio sperare che non consideri valore la mera formalità di salutarti se dietro non c'è niente.

Quote:
Il fatto che le nuove generazioni li abbiano persi, di solito, è perché le vecchie generazioni non glieli hanno insegnati. Il concetto di privacy e dati personali manca proprio, soprattutto in ambito digitale, anche nei sessantenni, non solo nei giovanissimi.
E' proprio una questione di ignoranza, di mancanza di istruzione: se non te li insegnano a scuola, la maggior parte delle persone non ha abbastanza pensiero critico per capirne le implicazioni da sola.
Se ne accorgono solo dopo, quando ne pagano le conseguenze...
Ma non è sempre così... stai facendo di tutta l'erba un fascio. Io conosco persone con altissimi livelli di cultura che scelgono di affidarsi alla tecnologia e non reputano certe informazioni particolarmente di valore o particolarmente influenti.
Ripeto che state continuando a vedere tutto col punto di vista di chi non è cresicuto col digitale e con valori che oggi non sono più nemmeno lontanamente percepiti.

Per fare un esempio un tempo quando si viaggiava sui mezzi pubblici si chiacchierava. Oggi e vedo che tanti non lo capiscono sul mezzo pubblico mi capita di essere in call, di star scrivendo una mail di lavoro o di star parlando via pc con un amico e se vieni a salutarmi o parlarmi è facile che mi scocci.

Quindi ribadisco i tempi son cambiati è assurdo fissarsi su quello che era la normalità per noi in un mondo che è enormemente cambiato e che oggi più di ieri ti valuta sullo stare al passo e qualsiasi rallentamento significa perdere il treno.

Quote:
Originariamente inviato da aqua84 Guarda i messaggi
Anche Hitler aveva dei valori e dei principi allora, che erano diversi dai nostri evidentemente
Il fatto che dica che i valori cambiano non sotto-intendeva che cambino per forza in meglio. Quello lo valuterà la storia e tra l'altro ti potrei dire che se vai abbastanza avanti nel tempo qualsiasi valore risulterà qualcosa di aberrante.
D'altra parte non è forse vero che se guardi alla società del passato spesso e volentieri cose ritenute universali oggi le considereresti delle bestialità?

Ultima modifica di Darkon : 01-08-2025 alle 11:48.
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Old 01-08-2025, 12:33   #30
azi_muth
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Originariamente inviato da marcram Guarda i messaggi
Esatto.
Non è tanto un "i valori cambiano" come una semplice moda, prima andavano i pantaloni a zampa, dopo quelli alla pescatora... E' più una "perdita" di valori, come prima ci si salutava per strada, adesso ci si gira dall'altra parte.
Il fatto che le nuove generazioni li abbiano persi, di solito, è perché le vecchie generazioni non glieli hanno insegnati. Il concetto di privacy e dati personali manca proprio, soprattutto in ambito digitale, anche nei sessantenni, non solo nei giovanissimi.
E' proprio una questione di ignoranza, di mancanza di istruzione: se non te li insegnano a scuola, la maggior parte delle persone non ha abbastanza pensiero critico per capirne le implicazioni da sola.
Se ne accorgono solo dopo, quando ne pagano le conseguenze...
È l’ignoranza e l’indifferenza verso l’esercizio dei propri diritti che diventano sempre più preoccupanti, e questo fenomeno va di pari passo con il crescente appeal che, in molte parti del mondo, stanno acquisendo visioni totalitarie che mirano proprio a comprimere tali diritti e che spesso sono apertamente sostenute dai tycoon delle big tech.

Non bisogna dimenticare infatti che la privacy è un diritto fondamentale strettamente connesso alla libertà individuale, e non un semplice valore morale o culturale e ancor ameno una questione di "mode".
Rinunciarvi, anche inconsapevolmente, significa cedere il controllo di una parte della propria vita a soggetti terzi, che possono utilizzare i dati personali per fini economici, politici o sociali, più o meno legittimi, in cambio di presunti “vantaggi” offerti dalle nuove tecnologie.

La situazione ricorda troppo quella in cui i coloni occidentali offrivano agli indiani d’America delle perline in cambio dell’indicazione delle risorse più preziose, per poi sterminarli e assoggettarli poco dopo. Allo stesso modo, oggi molti utenti cedono inconsapevolmente i propri dati personali in cambio di servizi “gratuiti”, ignari delle conseguenze reali e delle dinamiche di potere che ne derivano

In nome di una maggiore accessibilità e di una libertà digitale apparente, stiamo progressivamente perdendo libertà reali e fondamentali, conquistate con grande fatica e a caro prezzo. Storicamente, viviamo in una fase “anomala”: per gran parte della storia umana, i diritti e le libertà individuali non sono mai stati così estesi; inoltre, solo una parte ristretta del mondo ne gode attualmente.

Questo scambio non viene valutato in modo critico né soppesato nella sua reale equità, a causa della mancanza di consapevolezza sui rischi, dell’assenza di un’educazione digitale volta alla cittadinanza attiva e all’esercizio dei diritti, e dell’accettazione passiva di modelli tecnologici complessi e poco trasparenti, come algoritmi opachi e politiche di gestione dei dati difficili da comprendere.
Se può essere accettabile cedere una parte della libertà individuale allo Stato, come parte del patto di cittadinanza indispensabile alla convivenza civile, regolata da leggi, bilanciata da diritti e soggetta a controlli democratici, non si può dire lo stesso per le grandi aziende tecnologiche. In questo caso, la rinuncia è spesso inconsapevole, senza un vero consenso informato e senza trasparenza né controllo. I fini della raccolta e dell’utilizzo dei dati restano opachi e le loro conseguenze sociali, economiche e politiche sono poco conosciute dagli utenti.
__________________
Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.]
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Old 01-08-2025, 12:46   #31
azi_muth
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Originariamente inviato da rattopazzo Guarda i messaggi
Qual è davvero la differenza? Anche molti medici oggi si affidano sempre più spesso a linee guida e protocolli standardizzati, piuttosto che alla valutazione individuale del paziente o ai referti specifici. In questo modo, se qualcosa va storto, possono difendersi meglio in sede legale, perché hanno seguito le procedure “ufficiali”. D’altronde, chi rischierebbe di prendersi la responsabilità di offrire cure personalizzate quando il sistema premia chi si attiene ai protocolli?

Vediamo di fare chiarezza...

Innanzitutto, c’è un tema cruciale di privacy. L’accesso e l’elaborazione di dati sanitari personali tramite AI comportano rischi concreti legati alla protezione delle informazioni sensibili. Questi rischi non possono essere minimizzati o trascurati solo perché l’AI sembra offrire una comodità in più.

In secondo luogo, le linee guida e i protocolli standardizzati non sono semplici procedure arbitrarie o strumenti difensivi per i medici, ma rappresentano la vetta della piramide delle evidenze scientifiche. Sono il risultato di un processo rigoroso di valutazione e consenso tra esperti basato sulle migliori evidenze disponibili, e servono a garantire che i pazienti ricevano cure efficaci e sicure. La pratica clinica individuale si basa proprio su queste evidenze, adattandole alle specificità del singolo paziente. Inoltre, queste linee guida sono fondamentali per proteggere i pazienti da false promesse o terapie “sperimentali” che, come certe cure contro il cancro che hanno fatto scalpore sulla stampa come miracolose, si sono poi rivelate scientificamente del tutto inconsistenti.

Affidarsi a protocolli validati scientificamente non significa abbandonare la personalizzazione delle cure, bensì integrare l’esperienza clinica con conoscenze consolidate per ottenere i migliori risultati possibili. La medicina personalizzata si sviluppa proprio a partire da queste basi scientifiche.
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Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.]

Ultima modifica di azi_muth : 01-08-2025 alle 12:51.
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Old 01-08-2025, 12:52   #32
Darkon
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Originariamente inviato da azi_muth Guarda i messaggi
Non bisogna dimenticare infatti che la privacy è un diritto fondamentale strettamente connesso alla libertà individuale, e non un semplice valore morale o culturale e ancor ameno una questione di "mode".
Sì ma un diritto significa anche poter scegliere. Quello che mi sembra non si vuole accettare è che ci sia gente che gli va bene condividere i propri dati con alcune entità.

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Rinunciarvi, anche inconsapevolmente, significa cedere il controllo di una parte della propria vita a soggetti terzi, che possono utilizzare i dati personali per fini economici, politici o sociali, più o meno legittimi, in cambio di presunti “vantaggi” offerti dalle nuove tecnologie.
Ma guarda che c'è gente a cui va benissimo così. Conosco persone che se l'IA potesse fargli la spesa, cucinargli, dirgli quanto uscire, quando andare al bagno ecc... ecc... sarebbero contentissimi e soddisfatti. Ovvio che non sto dicendo che questo debba essere imposto a tutti e ci mancherebbe ma nemmeno che se uno vuole vivere così debbano essere altri a dirgli che non va bene.

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La situazione ricorda troppo quella in cui i coloni occidentali offrivano agli indiani d’America delle perline in cambio dell’indicazione delle risorse più preziose, per poi sterminarli e assoggettarli poco dopo. Allo stesso modo, oggi molti utenti cedono inconsapevolmente i propri dati personali in cambio di servizi “gratuiti”, ignari delle conseguenze reali e delle dinamiche di potere che ne derivano
Sotto questo punto di vista son semplicemente cambiati i paradigmi. Prima la gente veniva influenzata dalle chiacchiere, poi ci sono stati i giornali, poi la radio, poi la televisione e ora è semplicemente il tuorno di internet e delle IA. La macchina delle influenze è sempre esistita e non è che adesso faccia meglio o peggio di prima, semplicemente è diversa.

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In nome di una maggiore accessibilità e di una libertà digitale apparente, stiamo progressivamente perdendo libertà reali e fondamentali, conquistate con grande fatica e a caro prezzo. Storicamente, viviamo in una fase “anomala”: per gran parte della storia umana, i diritti e le libertà individuali non sono mai stati così estesi; inoltre, solo una parte ristretta del mondo ne gode attualmente.
???? Ma quali sarebbero le libertà che stai perdendo? Nessuno ti obbliga a caricare la cartella clinica su chatGPT se tu non vuoi. Se qualcun'altro invece vuole trovo giusto che faccia come gli pare e piace con i suoi dati. Ognuno dovrebbe essere libero di scegliere se usare o non usare una determinata tecnologia come meglio crede senza venir giudicato o redarguito da altri ovviamente a patto che non causi direttamente un danno (ad esempio per far volare droni ci sono regole per evitare di far male).

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Questo scambio non viene valutato in modo critico né soppesato nella sua reale equità, a causa della mancanza di consapevolezza sui rischi, dell’assenza di un’educazione digitale volta alla cittadinanza attiva e all’esercizio dei diritti, e dell’accettazione passiva di modelli tecnologici complessi e poco trasparenti, come algoritmi opachi e politiche di gestione dei dati difficili da comprendere.
Questa è una tua idea ma non per forza è la realtà. Io conosco e l'ho scritto anche sopra persone con una grandissima cultura sia umanistica che tecnica che hanno scelto consapevoli di tutto di usare determinate tecnologie. Altri chi ugualmente istruito ma anche molto meno istruiti hanno scelto di NON usare certe tecnologie ma rimane il fatto che nessuno deve avere il diritto di dire ad altri quali tecnologie usare e quali no ripeto salvo che possano causare un danno diretto a terzi.

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Se può essere accettabile cedere una parte della libertà individuale allo Stato, come parte del patto di cittadinanza indispensabile alla convivenza civile, regolata da leggi, bilanciata da diritti e soggetta a controlli democratici, non si può dire lo stesso per le grandi aziende tecnologiche.
Ma infatti ad oggi nessuno ti obbliga a caricare alcunché né su chatGPT né su google. Se lo fai è perché vuoi farlo.

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In questo caso, la rinuncia è spesso inconsapevole, senza un vero consenso informato e senza trasparenza né controllo. I fini della raccolta e dell’utilizzo dei dati restano opachi e le loro conseguenze sociali, economiche e politiche sono poco conosciute dagli utenti.
Anche qua si sconfina nell'assurdo... perché un vero consenso informato è sostanzialmente impossibile. Sarebbe come se quando vai ad operarti e firmi il consenso informato mi dicessi che tale consenso dovrebbe essere fatto seriamente e tu dovessi valutare realmente i rischi. Ci manca poco che, specie per certi interventi, nemmeno il medico stesso possa quantificare i rischi reali figuriamoci tizio a caso, malato e che in vita sua non ha mai studiato medicina.
Cosa che poi si applica a qualsiasi cosa... apri un conto corrente in banca? Firmi consensi a man bassa e mi vuoi dire che una persona fosse anche laureata in economia e commercio possa realmente leggere e comprendere a fondo un contratto di conto corrente? Nel 100% dei casi firmano e via senza nemmeno provare a leggerlo. D'altra parte io che nella finanza ci lavoro se dovessi leggere un contratto di conto corrente e interpretarlo nei dettagli acquisendo vera consapevolezza di cosa sto firmando dovrei studiarlo per a dir poco una settimana se basta.
Ora immagina il pensionato, l'operaio ecc... ecc... che non hanno nemmeno studiato diritto e che non ha basi solide su cui poggiarsi per poter anche solo iniziare a informarsi.

Il consenso informato è l'ennesima pagliacciata burocratica che ti costringe a firmare un documento dove il cristo qualsiasi dichiara di aver compreso e capito qualcosa di cui non ha compreso né capito assolutamente niente.
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Old 01-08-2025, 13:08   #33
aqua84
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Il fatto che dica che i valori cambiano non sotto-intendeva che cambino per forza in meglio. Quello lo valuterà la storia e tra l'altro ti potrei dire che se vai abbastanza avanti nel tempo qualsiasi valore risulterà qualcosa di aberrante.
D'altra parte non è forse vero che se guardi alla società del passato spesso e volentieri cose ritenute universali oggi le considereresti delle bestialità?
No no, volevo solamente precisare che il Valore "assoluto" non esiste.

Si potrebbe pensare che il "Rispetta il prossimo", il quale include ovviamente il "Non uccidere" sia un valore "globalmente" valido.
E non parlo di religione o altro, ma proprio a livello morale direi che non uccidere il prossimo sia abbastanza ovvio.

Ma se guardiamo in Natura, da cui tutti noi comunque arriviamo, il piu forte "vince" sul piu debole, quindi è giusto che Mamma Gatta uccide i cuccioli appena nati perchè li ritiene non in grado di sopravvivere invece che noi ci ostiniamo a fare di tutto per tenerli in vita.
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Old 01-08-2025, 13:13   #34
giovanni69
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o non per forza limitati al vicino di casa per cui ha perso di significato e utilità salutare gente con cui alla fine non hai più un rapporto.
Voglio sperare che non consideri valore la mera formalità di salutarti se dietro non c'è niente.
Un tempo si chiama.... buona educazione.
E la mamma insegnava : "saluta la signora con la manina"
Tempo perso anche quello?...
Nelle comunità montane e nei paesini, in tal senso, c'è decisamente più rispetto e buona educazione per l'essere umano. Ed anche questo è un principio.
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Old 01-08-2025, 13:16   #35
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Sì ma un diritto significa anche poter scegliere. Quello che mi sembra non si vuole accettare è che ci sia gente che gli va bene condividere i propri dati con alcune entità.
Io ho il sospetto che la gente non ha proprio la cognizione, e peggio ancora la volontà, di capire cosa comporti cedere quei diritti.

Si ritiene che quelle conoscenze abbiano un valore pari a zero, tale per cui anche darle in cambio di qualcosa di banale come (ad esempio) avere accesso ad un banale sito sia comunque un vantaggio da prendere al volo.

Una scelta è realmente tale quando si è consapevoli di quello che si sta facendo, di cosa comporta optare per una direzione o per un altra. Vuoi per colpa dell'indolenza delle persone, vuoi per colpa di come gli interessati ad avere quelle informazioni ti presentano quello scambio, è proprio questa consapevolezza che non esiste. Per cui cire che le persone stanno scegliendo non lo reputo corretto.
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Old 01-08-2025, 13:18   #36
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Un tempo si chiama.... buona educazione.
E la mamma insegnava : "saluta la signora con la manina"
Tempo perso anche quello?...
Nelle comunità montane e nei paesini, in tal senso, c'è decisamente più rispetto e buona educazione per l'essere umano. Ed anche questo è un principio.
Oggi? Sì, salvo che uno sappia chi è "la signora".

Te, credo, ci vedi un valore. Io ad esempio ci vedo un rituale fine a se stesso, spacciato per educazione che è solo una ipocrisia per far credere che te ne freghi qualcosa di una perfetta sconosciuta con cui non hai e non vuoi alcun rapporto.

Sinceramente preferisco le persone vere che salutano le persone a cui tengono piuttosto che dover salutare la qualunque quando il giorno dopo potrebbero sparire rapite dagli alieni e nemmeno me ne accorgerei.
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Old 01-08-2025, 13:24   #37
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Io ho il sospetto che la gente non ha proprio la cognizione, e peggio ancora la volontà, di capire cosa comporti cedere quei diritti.
Ma non stanno cedendo diritti cosa per altro impossibile. Stanno cedendo informazioni. Se a un certo punto decidono di non voler più condividere possono agire e smettere di farlo segno che il diritto non l'hanno ceduto.

Quote:
Si ritiene che quelle conoscenze abbiano un valore pari a zero, tale per cui anche darle in cambio di qualcosa di banale come (ad esempio) avere accesso ad un banale sito sia comunque un vantaggio da prendere al volo.
Valore zero o 100.000 è indifferente. Perché nessuno di noi ha conoscenza di tutte le materie e tutti i contesti. Quindi come fai?!? Ovviamente a un certo punto vai sulla fiducia e scegli di fidarti. Ripeto altrimenti si fa come il consenso informato dove di informato non c'è niente ma firmi di aver capito qualcosa che non puoi aver capito e tutti contenti nella più totale ipocrisia.

Quote:
Una scelta è realmente tale quando si è consapevoli di quello che si sta facendo, di cosa comporta optare per una direzione o per un altra. Vuoi per colpa dell'indolenza delle persone, vuoi per colpa di come gli interessati ad avere quelle informazioni ti presentano quello scambio, è proprio questa consapevolezza che non esiste. Per cui cire che le persone stanno scegliendo non lo reputo corretto.
Se la metti così allora non voglio dire il 90% ma l'80% delle scelte che vengono fatte durante una vita intera non rientrano in quello che descrivi. Ora senza polemica ma ti rendi conto quanto è difficile avere una tale cognizione di causa come tu l'hai descritta nel quote? Per come l'hai descritta uno dovrebbe avere una conoscenza così profonda e dettagliata che forse nemmeno sulla materia dove sei più forte sei veramente così preparato. Figuriamoci tutto il resto e sia chiaro vale per tutti eh, me compreso.
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Old 01-08-2025, 13:34   #38
azi_muth
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Ho scritto: "Rinunciarvi, anche inconsapevolmente" significa cedere il controllo di una parte della propria vita a soggetti terzi, che possono utilizzare i dati personali per fini economici, politici o sociali, più o meno legittimi, in cambio di presunti “vantaggi” offerti dalle nuove tecnologie.

Che poi avvenga con il consenso o meno o che sia dato da qualcuno che ha la 5° elementare o da uno con il phd è del tutto superfluo.
Il punto non è se qualcuno voglia essere controllato, ma quanto sia realmente consapevole di ciò a cui sta rinunciando.
Non basta dire "sono d’accordo" per rendere legittima qualsiasi cessione di dati: troppo spesso il consenso è dato senza comprendere appieno gli usi futuri di quelle informazioni, chi ne avrà accesso, e in quali contesti verranno sfruttate.
Che a firmare sia qualcuno con la quinta elementare o un PhD cambia poco, perché l’opacità dei sistemi di raccolta e trattamento dati riguarda tutti. E la storia recente ci dimostra che le garanzie legali non sempre funzionano, o arrivano troppo tardi.


Quote:
Originariamente inviato da Darkon Guarda i messaggi
Anche qua si sconfina nell'assurdo... perché un vero consenso informato è sostanzialmente impossibile. Sarebbe come se quando vai ad operarti e firmi il consenso informato mi dicessi che tale consenso dovrebbe essere fatto seriamente e tu dovessi valutare realmente i rischi. Ci manca poco che, specie per certi interventi, nemmeno il medico stesso possa quantificare i rischi reali figuriamoci tizio a caso, malato e che in vita sua non ha mai studiato medicina.
Cosa che poi si applica a qualsiasi cosa... apri un conto corrente in banca? Firmi consensi a man bassa e mi vuoi dire che una persona fosse anche laureata in economia e commercio possa realmente leggere e comprendere a fondo un contratto di conto corrente? Nel 100% dei casi firmano e via senza nemmeno provare a leggerlo. D'altra parte io che nella finanza ci lavoro se dovessi leggere un contratto di conto corrente e interpretarlo nei dettagli acquisendo vera consapevolezza di cosa sto firmando dovrei studiarlo per a dir poco una settimana se basta.
Ora immagina il pensionato, l'operaio ecc... ecc... che non hanno nemmeno studiato diritto e che non ha basi solide su cui poggiarsi per poter anche solo iniziare a informarsi.

Il consenso informato è l'ennesima pagliacciata burocratica che ti costringe a firmare un documento dove il cristo qualsiasi dichiara di aver compreso e capito qualcosa di cui non ha compreso né capito assolutamente niente.

Attenzione, qui non stiamo parlando di consenso informato in ambito medico. Il punto non è se le persone siano in grado di comprendere un contratto complesso o i rischi di un intervento chirurgico.

Qui si parla di definire regole precise e vincolanti sull’uso dei dati personali: stabilire chi può usarli, per quanto tempo, per quali finalità, e garantire il diritto all’oblio digitale, ovvero la possibilità per ciascuno di essere cancellato da sistemi che conservano informazioni su di lui.
Non si tratta di pretendere che ogni cittadino diventi un esperto in diritto o informatica, ma di costruire un sistema trasparente, con limiti chiari e controllabili, che tuteli anche chi non ha strumenti per difendersi da solo. Perché oggi la realtà è che si raccolgono dati in modo opaco, per scopi spesso non dichiarati, e con effetti che possono incidere sulla vita delle persone ben oltre la loro consapevolezza.
__________________
Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.]
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Old 01-08-2025, 13:37   #39
giovanni69
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@Darkon
Che dire? Anche ai tempi dei cammini dei pellegrini si incontravano persone che potevano sparire o essere rapite dagli alieni da lì a poco... e che non sarebbe più state riviste. Eppure c'era - appunto - la buona educazione di porgere il saluto ed augurare il buongiorno.

E per fortuna che in tempi più moderni, mi accade che avvenga ancora lungo le piste ciclabili.
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Old 01-08-2025, 13:38   #40
azi_muth
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Quote:
Originariamente inviato da giovanni69 Guarda i messaggi
Un tempo si chiama.... buona educazione.
E la mamma insegnava : "saluta la signora con la manina"
Tempo perso anche quello?...
Nelle comunità montane e nei paesini, in tal senso, c'è decisamente più rispetto e buona educazione per l'essere umano. Ed anche questo è un principio.
La buona educazione non è soltanto una questione di forma o di galateo: ha uno scopo ben preciso, ossia ridurre la frizione sociale. In una società composta da individui con opinioni, abitudini e sensibilità diverse, le norme di comportamento condivise come la cortesia, il rispetto reciproco e la discrezione funzionano da "lubrificante" sociale. Permettono alle persone di convivere, comunicare e collaborare evitando inutili conflitti.
Ma pretendere che Darkon capisca un concetto basilare come questo per la convivenza civile puo' essere problematico.

Pretendere, però, che Darkon capisca un concetto basilare come questo può risultare problematico.
Ha difficoltà già nell'afferrare le fondamenta dell’etica più elementare e della convivenza civile.
__________________
Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [cit.]

Ultima modifica di azi_muth : 01-08-2025 alle 13:43.
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