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#21 | |
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Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14070
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We are the flame and darkness fears us ! |
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#22 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6713
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#23 |
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Member
Iscritto dal: Jan 2006
Città: casalecchio di reno
Messaggi: 310
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ma interrompere qualsiasi contatto diplomatico con la Libia?
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Mi chiedete perchè non posso prendere sul serio questa Europa? Perchè il grado di sviluppo e maturità dei cocomeri va determinato in modo congruo e l'indice rifrattometrico della polpa, misurato al centro della polpa, nella sezione massima normale dell'asse deve essere uguale o superiore all'8° brix. |
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#24 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6713
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#25 | |
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Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
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a queste pagliacciate di gheddafi siamo abituati, e se non avessero ogni tanto risvolti tragici come quelli del consolato farebbero anche ridere (però nel 1991 in occasione della giornata della vendetta durante i consueti disordini antitaliani ci scappò un morto italiano e sai quale fu la serafica risposta dello scoppiettante "atlantista" nonchè attuale consigliere in politica estera, de michelis, allora ministro degli esteri? la libia se la prende con noi perchè noi eravamo la loro ex potenz acoloniale se invece era l'olanda se la prendevano con l'olanda, non una parola se quell'atteggiamento fosse non dico giustificato, ma financo concepibile) l'allora presidente del consiglio andreotti cercò come al solito di rabbonirlo ricordandogli che gli avevamo costruito un paio d'ospedali e similari (se ricordo bene qualcuno insinuò maliziosamente che dietro gli aiuti "sanitari", a gheddafi fu anche fornito un po' d'armamento sottobanco, genere d'"articoli" che sicuramente allora al colonnello erano più di suo gusto dopo 30 anni di leccaculismo moroteo-andreottiano, proseguito pure con l'ulivo e ancor di più con berlusconi, siamo sempre a questo punto, anzi peggio quindi mi pare evidente che il problema non è quello che dice il colonnello che furbescamente strumentalizza il malcontento interno cercando di riversarlo come al solito sull'italia facendo del populismo antitaliano, cosa che beninteso ha sempre fatto, a maggior ragione ora, ma le risposte che gli danno le mezze cartucce di roma, che lo incoraggiano a dire quello che dice e purtroppo a fare quello che fa cmq dal tenore delle risposte, se quella di un fassino e da mezza cartuccia, quella di un fini è da cartuccia a salve si evince quindi che anche sotto questo aspetto l'attuale governo di cdx sia peggio di un futuro governo di csx, al contrario di quello che pensi tu ricordiamo anche le ultime parole famose di berlusconi qualche giorno or sono: http://ilgiorno.quotidiano.net/art/2006/02/22/5404472 "Ho parlato a lungo con il leader libico Gheddafi e mi ha assicurato la difesa dell'incolumità dei nostri connazionali, del personale del nostro consolato. Quindi tra i nostri due Paesi non si è verificato e non c'è, ancora oggi, nessun problema". |
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#26 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2002
Città: S.Maria di Sala (VE)
Messaggi: 1081
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eh,certo,l'han detto i capi... ma si sà,soooooo ragaaaaaaazzi...
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"I Vitelli dei romani sono belli!" |
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#27 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Torino
Messaggi: 327
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facile parlare male di chi tratta col colonnello...ricordate che se il colonnello volesse ci lascierebbe tutti al freddo e senza una goccia di petrolio...avete mai saputo chi da il petrolio e il gas all'eni?all'agip?
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#28 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6713
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#29 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Messaggi: 666
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#30 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2002
Città: S.Maria di Sala (VE)
Messaggi: 1081
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"I Vitelli dei romani sono belli!" Ultima modifica di ironmanu : 03-03-2006 alle 20:40. |
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#31 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6713
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hai ragione "
Il riferimento del capo di Stato libico è ai tumulti del 17 febbraio scorso, nel corso dei quali sono rimaste uccise 14 persone. Una protesta con tentato assalto al consolato italiano a Bengasi: legata sia all'ondata di manifestazioni contro la pubblicazione delle vignette di Maometto in alcuni paesi europei, sia alla "mossa" dell'allora ministro leghista Roberto Calderoli. Che, nel corso della trasmissione condotta da Clemente Mimun, mostrò una t-shirt con quelle stesse vignette. " |
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#32 |
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Bannato
Iscritto dal: Oct 2003
Messaggi: 112
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Finalmente smentiti tutti coloro che collegavano le magliette di Calderoli con i tumulti di questi mentecatti con l'asciugamano in testa.
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#33 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
Messaggi: 1521
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La terra e' pota pota, e io leggo altre notizie?
Il riferimento del capo di Stato libico è ai tumulti del 17 febbraio scorso, nel corso dei quali sono rimaste uccise 14 persone. Una protesta con tentato assalto al consolato italiano a Bengasi: legata sia all'ondata di manifestazioni contro la pubblicazione delle vignette di Maometto in alcuni paesi europei, sia alla "mossa" dell'allora ministro leghista Roberto Calderoli. Che, nel corso della trasmissione condotta da Clemente Mimun, mostrò una t-shirt con quelle stesse vignette. Secondo le autorità libiche, la manifestazione sarebbe stata scatenata dall'irritazione dei libici per le vignette su Maometto. Pubblicate inizialmente su un giornale danese erano state poi rilanciate in Italia dall'ex ministro delle Riforme Roberto Calderoli, che aveva cercato di mostrarle in tv su una maglietta, prima di essere costretto a dimettersi. E' la prima volta che Tripoli attribuisce la protesta di Bengasi al dominio coloniale italiano in Libia.
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח -
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#34 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Messaggi: 633
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DIETRO LA SOMMOSSA DI TRIPOLI
(La Velina Azzurra) – Le dimissioni imposte stasera a Roberto Calderoli sono un doppio cedimento del governo: cedimento alle richieste dell’opposizione interna del centro-sinistra e cedimento all’opposizione internazionale, cioè ai registi del fanatismo islamico. Un errore che da un lato indebolirà subito la campagna elettorale di Berlusconi e dall’altro attirerà sull’Italia l’attenzione dell’intero mondo arabo-islamico, mettendo in evidenza la sua fragilità politica. La sgangherata macchina di autodifesa del nostro “sistema” politico ha reagito con riflessi pavloviani alle violenze di Bengasi, scaricandole sulla maglietta del ministro leghista, drammatizzando i toni e provocando un inevitabile caso internazionale attraverso la stampa araba. Nella grande sceneggiata mondiale che si è accesa sulle vignette danesi, pochi si sarebbero accorti della biancheria intima del ministro leghista se il titolare degli esteri Gianfranco Fini avesse parlato a bassa voce, evitando di suggerire per primo di dimissioni del collega. Ma non basta: subito dopo i disordini di Bengasi lo stesso Fini, assieme al gran concerto dell’opposizione e della stampa, non ha atteso un istante ad attribuirli a Calderoli e in pratica a rivendicarne la responsabilità al nostro Paese, che adesso si trova sotto i riflettori, esposto a tutte le possibili vendette del mondo islamico. Bel capolavoro di “responsabilità”. Sarebbe bastato riflettere qualche minuto, attendere le versioni del nostro ambasciatore a Tripoli Francesco Trupiano e della stessa tv araba Al Jazira per apprendere tre cose: 1) che la sommossa di Tripoli era scoppiata dopo la preghiera del venerdì nel quadro delle generali proteste contro le “vignette blasfeme” che, almeno inizialmente, nessuno dei dimostranti sapeva niente della maglietta di Calderoli; 2) il consolato italiano che è stato preso d’assalto era l’unica sede occidentale a Bengasi e quindi i dimostranti non avevano altri obiettivi a portata di mano contro cui accanirsi; 3) la folla era stata arringata da un mullah e guidata da elementi ben individuati contro la polizia della Giamairia e sarebbe bastato chiedere ai nostri diplomatici per apprendere che il fattore religioso non c’entrava molto in una città che è considerata da 30 anni teatro di complotti e manovre contro il regime del colonnello. Gli integralisti e i dissidenti libici non conoscono Calderoli ma lavorano da tempo contro la dittatura di Gheddafi. Ma Roma ha cercato per l’ennesima volta la benevolenza di Tripoli, partecipando a un doppio passaggio di repressione interna: una repressione tutta italiana con la quale sotto l’assedio della propria opposizione di centro-sinistra il governo di centro-destra ha rimosso un ministro leghista, sponsor ufficiale della riforma della Costituzione e simbolo della combattività del partito di Umberto Bossi. E una parallela repressione a Tripoli dove il colonnello ha defenestrato il suo ministro della sicurezza. Se causa di improvvisi disordini fosse stata la maglietta di salute di Calderoli, il ministro di polizia libico non avrebbe avuto alcuna colpa. La sua rimozione invece significa che non è stato capace di sventare disordini preordinati da agenti provocatori. Nessun organo di stampa italiano ha saputo collegare la guerriglia di Bengasi con la decomposizione interna del regime libico di cui l’eterna crisi tra Roma e Tripoli è conseguenza. Nessuno ha riferito che i rapporti bilaterali tra il regime dell’”amico Moammar” e il governo dell“amico Silvio” sono al momento interrotti da un paio d’anni. L’unica autorità italiana in contatto d’emergenza con la Giamairia è il ministro dell’interno Beppe Pisanu, impegnato ad arginare il flusso dei clandestini nel canale di Sicilia. In un recente incontro, i libici gli hanno espresso il loro risentimento verso Berlusconi, accusato di false promesse, perché dopo aver detto sì alla delirante richiesta di regalargli un’autostrada costiera da 2 o 3 miliardi di euro, non era stato in grado di mantenere la promessa fatta a Gheddafi e quindi quest’ultimo ha revocato anche lui le proprie, bloccando la riconciliazione con quegli sventurati a vita degli ex italiani di Libia. E quindi i rapporti diplomatici tra i due Paesi sono congelati, anche se nessuno lo dice. La sede dell’ambasciata libica a Roma è vacante da un anno e mezzo. Palazzo Chigi ha staccato la spina con la tenda di Gheddafi. L’ambasciatore a Tripoli Francesco Trupiano è costretto a vivere chiuso nella nostra rappresentanza, limitandosi alle piccole incombenze formali, come se fosse un semplice incaricato d’affari. L’unico risultato di tre anni di una missione piena di speranze è la non facile conquista di un corso di lingua italiana. Le nostre esportazioni in Libia si sono contratte del 25 %. Le grandi commesse sono state affidate a Francia, Germania e Gran Bretagna. Dal processo di riconciliazione della Libia con la comunità internazionale l’Italia è l’unico Paese rimasto fuori Ma il clan Gheddafi mantiene una rete finanziaria in Italia (Capitalia, Fiat, varie società di calcio, etc), nell’ambito del rapporto ambiguo e diciamo pure losco che dura da 35 anni, grazie alle coperture fornite da tutti i governi del nostro Paese, dall’Eni e dai servizi segreti. Secondo cattive lingue, il leader libico, puntando su un futuro governo di centro-sinistra a Roma, avrebbe offerto un contributo economico alla campagna elettorale di Romano Prodi, andato a fargli visita per un paio di volte promettendo che la strada si farà. Questi rapporti ambivalenti del colonnello con l’Italia, con gli intrighi, la corruzione e gli eccessi consumistici dei suoi figli non sfuggono certo agli oppositori interni del regime e costituiscono –altro che le magliette di Calderoli- la nostra vera finestra di vulnerabilità nell’ex colonia. Dagospia 19 Febbraio 2006 |
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Bannato
Iscritto dal: Nov 2003
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lui ci taglia petrolio e gas?
noi gli sequestriamo tutto quello che ha in italia! la bella stagione stà iniziando(meno consumo di gas) 6 mesi senza la grassa tetta italiana a nutrir la libia e poi vediamo cosa fanni i libici............... basta basta basta siamo gli unici che nel periodo coloniale ci abbiamo rimesso dei soldi! gli altri hanno spolpato le colonie!noi invece abbiamo fatto opere importani per quei paesi! rimettendoci anche le chiappet! e poi vorrei dire una cosa: ma caxxo certa l'italia con la libia? manco esisteva la libia libera! non vorrei ricordare che noi la guerra alla fine l'abbiamo fatta contro i Turchi! che comandavano la libia! se non c'era l'italia a "prendersi sta grana" ora la libia sarebbe turchia....... se mai i turchi dovrebbero avercela con noi! Ma gheddaffi solo contro l'italia ce l'hà!non contro i turchi........ logico i turchi se ghedaffi gli chiedesse moneta sonante minimo gli ridn in faccia! mentre noi italiani ci prostiamo a 90 gradi ci caliamo le braghe e le mutande! e sotto al primo............. mi vergogno mi vergogno di veder un'italia mollacciona così! mi vergogno di veder un'europa mollacciona così! che schifo! spero di non aver usato toni troppo accesi! ma per me questa è la dura realtà! |
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Fortuna che lo stato italiano in base al diritto di successione dei trattati non ha responsabilità per gli atti dell'impero romano
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#39 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2005
Città: Palermo
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L'Italia e la Libia hanno ottimi rapporti economici, senza contare il gasdotto che arriva in sicilia. Quello che ha fatto Gheddafi serve più che altro a indebolire gli oppositori che ora sono sempre più numerosi. I terroristi potrebbero fomentare ulteriormente e questo significherebbe la caduta del regime e l'instaurazione di uno stato di diritto islamico proprio di fronte le nostre coste. Non escludo che a causa di ciò possano venir fatti accordi e l'Italia paghi un a cifra diciamo forfettaria.
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Utente gran figlio di Jobs ed in via di ubuntizzazione Lippi, perchè non hai convocato loro ? |
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![]() come se non ci fossero già i cinesi pronti all'affare.
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