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Città: Pieve a Nievole (PT), Granducato di Toscana
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SICURAMENTE ci vorrebbe maggiore "lucchesità" nell'organizzare i viaggi, scegliendo vettori, soluzioni logistiche ed attività promozionali il più economiche possibili, questo sì è assolutamente indiscutibile e va rimproverato agli amministratori pubblici; sopprimere le attività promozionali delle regioni non so però alla fine quanto sarebbe utile per inciso, 345.000 euro sono comunque tanti tanti tanti anche secondo me eh
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Quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere - Twitter
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#22 |
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Senior Member
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Città: Roma
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Un articolo su Vendola
I giudizi della stampa economica: acqua e energia, Regione bocciata Assenza di proposte: Vendola bocciato dalla stampa economica A furia di gridare i suoi «no», si è fatto sentire anche fuori dalla Puglia. Le prime decisioni, anzi i primi stop, del nuovo governatore Nichi Vendola hanno avuto ampia eco negli ultimi giorni sulla stampa nazionale, su quella economica in particolare. E non si è trattato di articoli sul «no» ai Cpt, che Vendola sarebbe ben contento di leggere visto che ha organizzato una mega manifestazione con tale obiettivo. Si è trattato, piuttosto, di articoli critici sul «no» alle centrali energetiche e alle privatizzazioni. Il primo «no» di Vendola sottoposto a critiche è stato quello alle centrali. La «gogna» è tra le più autorevoli: la prima pagina del «Sole 24 Ore» di sabato 9 luglio. Sotto il titolo: «Carbone, gas ed eolico: la Puglia vince la corsa dei no» il commentatore del quotidiano economico si chiede cosa mai voglia Vendola in tema di energia. L’energia nucleare, chiaramente, no; ma non vanno bene neanche le centrali a carbone, perché il metano è più pulito; ma a Vendola non piace neanche il metano, visto che a Brindisi è stato bocciato il progetto di un terminale della British Gas; e anche chi pensa che possa andar bene l’eolico, dovrà rassegnarsi: all’esponente di Rifondazione Comunista i «mulini a vento» disturbano la vista. Alla fine, il commentatore si dà una risposta: con tutti questi «no» agli impianti ci teniamo i prezzi alti dell’energia, la dipendenza dall’estero e i black-out. L’altro «no» di Vendola salito alla ribalta nazionale è quello alla privatizzazione dell’Acquedotto Pugliese cui il governatore preferisce la «ri-pubblicizzazione» pur non essendo stato l’Aqp mai privato. Della vicenda si è occupato il «CorrierEconomia» con un’intervista a Nicola Rossi, deputato diessino e quindi della stessa area politica di Vendola. Per l’ex consigliere economico del Governo D’Alema «spetta alla Regione Puglia l’onere della prova che un acquedotto pubblico funzioni meglio di uno privato, tenendo conto che chi l’amministra dovrà realizzare un piano d’investimenti di 3,2 miliardi di euro entro il 2018». Dai due articoli sembra emergere chiara una considerazione: Vendola può anche dire «no» a tutte le centrali di questo mondo,ma deve anche spiegare dove pensa di poter reperire l’energia necessaria per far comunque girare il motore della Puglia. Così come può anche opporsi alla privatizzazione dell’Acquedotto Pugliese (che - e non bisogna mai stancarsi nel ripeterlo - è stabilita dalla Legge 448/2001 con la quale lo stesso Aqp venne girato dal Tesoro alle Regioni Puglia e Basilicata), a patto che spieghi come intende far fronte al poderoso piano di investimenti. Al di là della legge, che Vendola può anche far modificare (è il suo obiettivo, vedremo se ci riuscirà) ciò che interessa ai pugliesi è che il gestore dell’Acquedotto, sia esso pubblico o privato o misto, faccia corrispondere all’aumento delle tariffe l’avanzamento del piano di investimenti, oggi fermo a 20 milioni di euro contro il miliardo e passa previsto a fine 2005. Perché come è giusto che una società di diritto privato come Aqp continui a fare assunzioni (altre 24 nel primo scorcio del mese di luglio tra cui l’investor relator, dirigente deputato a intrattenere i rapporti con i mercati finanziari e con gli azionisti pur non essendo la società quotata in Borsa e avendo un socio unico) nonostante abbia già a busta paga 1.800 dipendenti, è altrettanto giusto che il cittadino pugliese veda risanata la rete dopo aver subito un incremento delle tariffe del 33% dal 2002 al 2003 e di un ulteriore 8% da allora a oggi. Insomma, caro Vendola, non dica solo «no» e - in attesa di fatti concreti – proponga almeno qualcosa. Michelangelo Borrillo CORRIERE DEL MEZZOGIORNO 12 LUGLIO 2005
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Iscritto dal: Feb 2001
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Guarda che neanche io approvo simili spese di rappresentanza, e molto altro ancora. Ma io sono ignorante e magari quello che io vedo come spreco qualcun altro, più illuminato di me, potrebbe giustificare. Questo detto in senso generale in parecchi campi di applicazione. Perchè se hanno spesi quei soldi vuol dire che quel servizio/area funzionale ce li ha, e che in nessun caso quei soldi sarebbero stati utilizzati per altri fini, se non appunto quelli di rappresentanza. Come ho detto ormai molte volte, il problema centrale è (secondo me) la gestione a scatole chiuse dei vari capitoli di bilancio, per cui ci si ritrova invariabilmente di fronte a storture del tipo che un servizio ha fondi in eccedenza e un altro invece li ha finiti. E se il primo non li finisce entro l'esercizio corrente ecco che alla prossima tornata NON sarà premiato per l'oculatezza dimostrata, MA gli sarà decurtata proprio la cifra che non ha speso. Ma se un servizio di rappresentanza può essere decurtato senza ripercussioni dirette sui cittadini (così come l'area della promozione turistica ad esempio), quello che si occupa di erogare servizi alla collettività (quali servizi sociali, trasporto pubblico, illuminazione pubblica ecc.) non può fare altrettanto. Questo è il meccanismo "perverso" che sta alla base di certe storture, che a differenza di come vuol far credere il bollettino aziendale, sono generalizzate ovunque (è un meccanismo, non una scelta dei singoli amministratori). Come questo possa essere una riprova per giustificare i tagli del governo, ripeto, è ai limiti della fantascienza o della decenza se preferisci. Arrivano meno soldi dal governo centrale all'ente locale; questo ha delle spese incomprimibili (affitti, telefono, luce, riscaldamento, stipendi ecc,) da cui non può aspettarsi economie consistenti, e di conseguenza riduce in proporzione il budget delle varie aree funzionali/servizi. E mentre alcuni di essi potranno far fronte ai tagli piuttosto agevolmente (meno promozione turistica, più esiguo cartellone culturale ecc.), altri (quelli che erogano servizi appunto) dovranno tagliare le loro prestazioni ai cittadini. E questo in ultima analisi è quello che vedono i cittadini dal di fuori (il taglio dei servizi), ma non è mai l'unico effetto. E' semplice da capire, peccato che invece il governo voglia raccontarci che non ha tagliato affatto i "trasferimenti per il sociale". Oltre al fatto che è una bugia bella grossa, visto che il fondo sociale è stato decurtato da 1 miliardo a poco più di 500 milioni. Ciao Federico |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2000
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L'energia va lasciata gestire a chi è tecnicamente preparato... Mi sembrano come quelli che protestano per l'alta velocità, dicono solo no ma non hanno la minima idea di quale sia un'alternativa fattibile....
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La mia config: Asus Z170 Pro gaming, Intel i5 6600k @4.5Ghz, cooler master 212x, corsair vengeance 8Gb ddr4 2133, SSD sandisk ultra II 480Gb, Gainward GTX960 4Gb, Soundblaster Z, DVD-RW, ali Corsair CX750M, Case Thermaltake Suppressor F31 Ultima modifica di FastFreddy : 16-11-2005 alle 11:29. |
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#26 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
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Federico, bella analisi...però non tiene conto di un fatto che la rende totalmente invalida: un ente (la Regione) può decidere di stornare fondi da un servizio per passarli ad un altro se vuole.
Se un servizio (i viaggi di rappresentanza) ha un eccesso di fondi ed un altro (un qualsiasi servizio dei cittadini) non li ha l'ente può effettuare uno storno di bilancio. Se poi la considerazione arriva prima dell'approvazione del bilancio la cosa è ancora più semplice: si cambiano direttamente i finanziamenti. Se la direzione dell'ente (come accade pressochè sempre ) non ha idea di cosa esattamente facciano i suoi settori e si affida a ciò che dicono i suoi funzionari, che ovviamente cercano di mantenere il proprio servizio/funzione, allora la situazione risultante è questa. Tutti i settori piangono miseria salvo poi vedere queste cifre folli spese per il nulla (ok la promozione ma con queste spese è solo un enorme spreco). Queste considerazioni valgono ovviamente per qualsiasi ente pubblico e causano le sovrabbondanze di soldi in alcuni settori, le carenze in altri e gli sprechi enormi in quasi tutti. Non è vero che quei soldi non potevano essere spesi in altro modo: se la regione si dotasse di strumenti di controllo, se sapesse di cosa c'è necessità e dove, se ci fosse (come nel privato) la possibilità di licenziare realmente i dipendenti (e non la sostanziale illicenziabilità di fatto), se gli sprechi fossero davvero riconosciuti come tali, se il Vendola di turno facesse un salto sulla sedia di fronte a quelle cifre e volesse andare a fondo, se.... ....allora si poteva pensare di fare qualcosa. Nell'indifferenza generale invece rimane tutto come lo hai descritto tu. E non è bene
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#27 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
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Infatti. E' fin troppo facile dire "no" a tutto senza proposte
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#28 | |
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Iscritto dal: Jun 2000
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ma in liena generale, perchè devo far costruire nuove centrali nella mia regione quando ne esporto 1/3 verso le altre regione deficitarie? (proprio in tempo di devolution) |
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#29 | |
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Senior Member
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Per abbassare i prezzi? L'Italia ha sete di energia come un disperso in mezzo al sahara. Se non erro i prezzi sono su base nazionale giusto ?
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tecnicamente vero ciò che dici e sovente è realizzabile e realizzato. MA non dimentichiamoci un elemento fondamentale: il peso politico delle varie componenti di una coalizione di governo. Così come a livello centrale, altrettanto a livello locale, ogni partito (o corrente all'interno di esso), ha un suo elettorato di riferimento E ha anche una sua area operativa di riferimento. Maggiore importanza (o maggior peso politico/elettorale) = maggiore controllo sui servizi/aree funzionali = maggiori soldi da gestire. Gli storni di bilanci avvengono si, ma solo dopo discussioni (direi meglio negoziati). Perchè in ogni caso la spartizione del controllo dei servizi/aree e quindi dei fondi ricalca i rapporti di forza esistenti fra le varie componenti politiche. Quote:
Una situazione analoga a quella di cui spesso Belusconi si lamenta, quando dice che il premier ha solo la "moral suason" come arma di pressione nei confronti dei ministri. Quote:
Ad esempio, i "distretti industriali" sono soldi buttati al vento, ma alcuni mesi or sono 3monti li ha pubblicamente elogiati come volano e collante del tessuto industriale. Quote:
Quali sono questi strumenti di controllo che permetterebbero di verificare oggettivamente la bontà di certe scelte? E' qui il problema. Non mi venire a dire il "controllo di gestione"...... Ciao Federico |
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#31 | |
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i prezzi sono nazionali formati da una media dei prezzi macroregionali. |
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#32 | |
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Per "riscaldarlo" si usa l'acqua di mare, con delle apparecchiature chiamate ORV (open rack vaporizers, che rilasciano l'acqua ad una temperatura più bassa di 6 - 7 °C). Ed evidentemente una cosa del genere non la si può fare a Sondrio o in Valle d'Aosta Cmq l'altra sera hanno fatto in TV un servizio sul degassificatore. Mi stava venendo da piangere. C'erano delle "autorità" contrarie al degassificatore perché "è pericoloso, può esplodere" d'accordo che il metano non è incombustibile ma non è neanche pericolosissimo, mica è idrogeno, altrimenti non lo si userebbe per cucinare. che facciamo, spegniamo tutta la rete di distribuzione fino ai nostri fornelli?
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#33 | |
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le mie perplessità riguardo il degassificatore, sono relative al rifiuto dell'installazione. non vedo motivi validi |
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#34 | |
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Senior Member
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c'è poco da fare, l'Italia ha bisogno di gas naturale: quello che arriva attraverso le direttrici principali (Russia, Olanda, Algeria) tramite metanodotto basta, ma in futuro ne servirà di più e - soprattutto - a basso prezzo. In Qatar c'è una grossa disponibilità di gas, acquistarlo lì e rigassificarlo è un modo per fornire gas ad un prezzo interessante. Tanto è vero che stanno già facendo un impianto del genere, ma su piattaforma (a 17 km dalla costa) nell'alto Adriatico: http://www.assomineraria.org/news/pr...59560ee493e2f2 Per quanto riguarda la "politica" del presidente della regione Puglia, purtroppo proprio non riesco a capire.
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Se la sua direzione (di cui è responsabile il Vendola di turno) non sà i suoi settori, non è a conoscenza della spesa che fà, non controlla l'utilizzo dei suoi soldi (dei cittadini) il governatore DEVE essere responsabile. Se l'ente non cerca di controllarsi (e PUO' FARLO) allora non ha nessuna voce in capitolo per spendere/sprecare soldi in quel modo e SOPRATTUTTO non può minimamente piangere miseria per i (giustissimi) limiti e tagli che il governo gli impone. Gli enti DEVONO usare bene i soldi fino all'ultimo centesimo (almeno in teoria) altrimenti non cambia/cambierà mai nulla. Sui "negoziati" sono d'accordo con te (e pure con berlusconi...la pensiamo tutti nello stesso modo E non mi piace
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#36 | |
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Appunto. Dire "no" al degasificatore è una fesseria sotto tutti i punti di vista...
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#37 | |
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invece sembra possibile un trasferiemnto a taranto: d'accordo regione e sindaco. |
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#38 | |
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Iscritto dal: May 2000
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Beh, una fesseria rimane tale anche se è trasversale Molto più accorto e, imho, saggio il comportamento della città di Taranto.
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#39 | |
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#40 | |||
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Loro sanno di aver speso quella cifra per promozione negli USA, ma nessun meccanismo gli ha fatto notare che forse non sono ben spesi. Quote:
Magari secondo me tutte le spese di promozione turistica sono decurtabili, mentre secondo te le ritieni utili per incentivare il turismo; magari te consideri uno spreco inutile il finanziamento enti teatrali e l'allestimento di mostre ecc.. E dunque mi ripeto: chi può verificare la bontà e l'utilità di certe spese? Il governo centrale non credo che abbia una parvenza di maggiore credibilità a riguardo, anche perchè la questione morale sembra esista e se ne discuta solo dall'altra parte. Quote:
Ciao Federico |
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