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#21 |
Senior Member
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LIBERIA 13/11/2005 7.45
IN ATTESA DI UNA FORMALE UFFICIALITA', ELLEN JOHNSON-SIRLEAF E' PRESIDENTE In attesa che venga reso noto il risultato ma non ancora ufficiale dello scrutinio di tutte le 3070 circoscrizioni del paese - lo sarà solo nei prossimi giorni - l'economista Ellen Johnson Sirleaf può contare (dopo i conteggi di 3050 circoscrizioni) su un vantaggio indiscusso: 465,971 voti (59,4%) contro i 318,725 (40,6%) dell'ex-calciatore Weah. Intanto ieri il Consiglio di Sicurezza Onu ha approvato all’unanimità una risoluzione in cui si autorizza l’arresto, qualora rientrasse in Liberia, di Charles Taylor, l’ex-presidente la cui uscita di scena nell’estate del 2003 (dopo mesi di combattimenti e un sanguinoso assedio dei ribelli alla captale Monrovia durato settimane) contribuì all’avvio del processo di pace. Al primo presidente donna d’Africa spetterà il difficile compito di ricostruire un paese segnato da 14 anni di violenze, disordini e divisioni interne.(Misana)
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#22 |
Senior Member
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Città: Trento, Pisa... ultimamente il mio studio...
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Sinceramente anch'io avrei votato per lei...
un calciatore analfabeta... andiamo!
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"Expedit esse deos, et, ut expedit, esse putemus" (Ovidio) Il mio "TESSORO": SuperMicro 733TQ, SuperMicro X8DAI I5520, 2x Xeon Quad E5620 Westmere, 12x Kingston 4GB DDR3 1333MHz, 4x WD 1Tb 32MB 7.2krpm ![]() |
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#23 |
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LIBERIA 14/11/2005 21.10
ELEZIONI, PARTITO WEAH MINACCIA BOICOTTAGGIO PARLAMENTO (Misna)Il partito del candidato presidente George Weah - sconfitto, anche se non ancora ufficialmente, al ballottaggio dello scorso 8 novembre – minaccia di boicottare il Parlamento in segno di protesta contro presunti brogli e irregolarità, malgrado osservatori internazionali abbiano giudicato “libero e corretto” il voto della scorsa settimana. Con il conteggio della Commissione elettorale nazionale praticamente ultimato con 3.050 sezioni su 3.070 (pari al 99,3%) appare netta l’affermazione dell’economista Ellen Johnson Sirleaf, 67 anni, forte del 59,6% contro il 40,6% del 39enne ex-calciatore. Deputati e senatori eletti tra le file del Congresso per il cambiamento democratico (cdc) di Weah, hanno dichiarato di “non voler partecipare alla prossima legislatura” a causa delle “massicce frodi elettorali”. Per questo alcune centinaia di sostenitori dell’ex-idolo calcistico hanno protestato oggi davanti all’ambasciata degli Stati Uniti nella capitale Monrovia, cantando “senza giustizia, non c’è pace”. Secondo alcune fonti giornalistiche, i dimostranti non avrebbero forzato il cordone di sicurezza della polizia e dei caschi blu della missione di pace dell’Onu, limitandosi a consegnare una petizione ai diplomatici statunitensi. Le truppe internazionali hanno comunque impedito ai manifestanti di avvicinarsi alla sede della Commissione elettorale nazionale – che in settimana dovrebbe ufficializzare la vittoria della Johnson-Sirleaf – dopo il lancio di pietre di venerdì scorso. Il Cdc di Weah ha ottenuto quasi un quarto dei seggi tra i 64 deputati e 3 rappresentanti in Senato (su 30). La Johnson-Sirleaf sarà la prima donna presidente eletta in Africa.
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#24 |
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LIBERIA 15/11/2005 12.39
+++ELEZIONI: COMPLETATO SCRUTINIO, VINCE ELLEN JOHNSON SIRLEAF +++ Dopo lo scrutinio di tutte le 3070 circoscrizioni presenti nel paese, Ellen Johnson Sirleaf è la vincitrice del secondo turno delle elezioni presidenziali in Liberia. La MISNA lo ha appreso poco fa da fonti della Commissione elettorale nazionale (Nec) che hanno diffuso i dati relativi al conteggio di tutti i voti depositati nel paese. La Sirleaf ha ottenuto 478,526, ovvero il 59,4%, mentre il suo avversario nel ballottaggio, l’ex-calciatore Gorge Weah, ha raccolto 327, 046 preferenze, equivalenti al 40,6% dei consensi.
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#25 | |
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Città: Ovunque!!
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Quote:
![]() Io l'avrei votato, è sempre stato al centro di iniziative di volontariato e di beneficenza che coinvolgevano il suo paese... almeno sotto questo punto di vista mi pare una buona persona.
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>> Più di 150 trattative nel mercatino << Nikon D200 Nikon 12-24mm f4 Nikon 24-70mm f2,8 Sigma 150-500mm f/5-6.3 DG OS HSM Sigma 70-300mm DG Nikon AF-D 50mm f1,8 + Nikon SB800 Manfrotto 055&141RC |
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#26 |
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LIBERIA 16/11/2005 12.21
ELEZIONI: GOVERNO VIETA MANIFESTAZIONI PUBBLICHE Il governo di transizione liberiano ha vietato qualsiasi manifestazione pubblica a partire da oggi. In un discorso alla nazione tenuto ieri sera, il presidente ad-interim Gyude Bryant, ha precisato che finché non verranno annunciati i risultati definitivi del ballottaggio per le presidenziali non verranno autorizzati cortei e manifestazioni che metterebbero a rischio l’ordine pubblico. Nei giorni scorsi i sostenitori di Gorge Weah - che i dati parziali relativi al 100% dello spoglio dei voti danno ampiamente sconfitto - sono scesi più volte in strada dando vita a manifestazioni degenerate anche in tafferugli e scontri con le forze di sicurezza. “Il governo non può più permettere che proseguano proteste di strada come quelle dei giorni scorsi, che hanno causato il panico tra la gente e hanno portato alla chiusura a intermittenza di scuole e uffici” ha detto Bryant. “Il governo non accetterà, in alcuna circostanza, una situazione che vede alcuni cittadini tenere in ostaggio il resto della popolazione perché non sono d’accordo con una cosa” ha aggiunto Bryant. Sebbene Weah nei giorni scorsi abbia invitato i suoi sostenitori alla calma, il risentimento tra i votanti dell’ex-campione di calcio e tra i membri del suo stesso partito (il Congresso per il cambiamento democratico, Cdc) è alto. Se ieri un importante esponente del Cdc aveva invitato la Commissione elettorale a non diffondere i dati relativi allo scrutinio di tutte le 3070 circoscrizioni minacciando “resistenze”, nelle ultime ore i 18 parlamentari eletti nelle legislative di ottobre hanno confermato di voler boicottare i lavori dell’Assemblea se “la massiccia frode elettorale non verrà corretta in maniera adeguata”. In realtà, in attesa che la commissione verifichi le denunce di brogli e diffonda entro il 23 novembre i dati definitivi, le elezioni liberiane sono state giudicate positive da osservatori e dalla comunità internazionale.
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#27 |
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LIBERIA 23/11/2005 12.15
ELEZIONI: SIRLEAF È UFFICIALMENTE PRIMA PRESIDENTE AFRICANA L’economista Ellen Johnson Sirleaf è stata ufficialmente proclamata oggi vincitrice del secondo turno delle elezioni presidenziali svoltesi lo scorso 8 novembre in Liberia. Come ha annunciato questa mattina Frances Morris Johnson, presidente della Commissione elettorale nazionale (Nec), la Sirleaf, 67 anni, è confermata vincitrice con il 59,4% dei voti, contro il 40,6% ottenuto da George Weah, ex stella del calcio internazionale. L’annuncio segna una svolta simbolica nella storia del continente, perché è la prima volta che viene eletta una donna alla presidenza di un paese. I suoi sostenitori riuniti nel ‘Partito dell’unità’ hanno detto che stanno organizzando festeggiamenti, ma si svolgeranno probabilmente tra qualche giorno e in tono minore per evitare eventuali contrasti con i fedelissimi di Weah. Questo mese i seguaci dello sportivo, riuniti nel ‘Congresso per il cambiamento democratico’ (Cdc), sono scesi in strada più volte per protestare contro presunti brogli nelle votazioni, che pure si sono svolte in maniera pacifica, e hanno preannunciato che porteranno la questione davanti alla Corte suprema se la commissione elettorale d’indagine non troverà conferme di eventuali frodi.
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#28 |
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LIBERIA 15/12/2005 12.21
ONU INVITA WEAH E I SUOI AL RISPETTO DEI RISULTATI ELETTORALI Un appello a rispettare i risultati delle ultime elezioni presidenziali è stato lanciato dal segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, a tutti i dirigenti e i sostenitori del partito dell’ex-calciatore Gorge Weah, che continua a non riconoscere la sconfitta subita al secondo turno delle elezioni che hanno assegnato la vittoria e la poltrona di presidente a Ellen Johnson Sirleaf la prima donna alla guida di uno stato africano. “Sono preoccupato dai recenti disordini avvenuti a Monrovia e dalle tensioni che ne sono seguite” ha detto Annan in un messaggio diffuso durante la notte, in cui si fa esplicito riferimento agli scontri di domenica notte tra i sostenitori del Congresso per un cambiamento democratico (Cdc, il partito di Weah) e la polizia liberiana. Secondo fonti contattate a Monrovia, in città la tensione sarebbe ancora molto alta e sia la polizia che i caschi blu della missione Onu (unmil) hanno proceduto nelle ultime ore ad aumentare la sicurezza in vari punti della capitale liberiana. A preoccupare maggiormente le autorità sarebbe la possibile reazione dei sostenitori del Cdc alla risposta che verrà data domani al ricorso presentato da Weah contro i risultati elettorali. Nella nota, Annan invita il Cdc “ad astenersi da ogni forma di violenza, che sarebbe assolutamente inaccettabile” e invita Weah e i suoi a continuare a presentare le proprie istanze “utilizzando le vie legali”.
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#29 |
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LIBERIA 7/1/2006 16.19
VEDOVE DI GUERRA AVRANNO PENSIONI, GOVERNO NEGA SCOMPARSA FONDI Le circa 3.000 vedove dei soldati morti durante la lunga guerra civile che ha sconvolto la Liberia fino al 2003 riceveranno le pensioni che aspettano da ormai quasi due anni: lo ha promesso loro la neo-presidente eletta Ellen Johnson-Sirleaf, che il prossimo 16 gennaio entrerà in carica. La conseguenza immediata dell’intervento della neo-presidente è stata la rimozione dei posti di blocco nella capitale Monrovia, dove le donne protestavano per avere un pacchetto di 20.000 dollari liberiani (pari a circa 400 dollari Usa) per la perdita dei loro cari. La decisione della signora Johnson-Sirleaf rischia di mettere però in difficoltà le già scarse finanze pubbliche: secondo il ministro della Giustizia Kabina Janeh, l’esecutivo non dispone di risorse per pagare tutte in una volta le pensioni alle 3.000 donne. La soluzione, secondo il ministro, potrebbe essere il versamento dei 20.000 dollari a gruppi di 50 donne ogni settimana, il che richiederebbe più di un anno di tempo per soddisfare le richieste di tutte le vedove. A proposito di finanze pubbliche, inoltre, c’è allarme a Monrovia e presso il Palazzo di vetro di New York per un rapporto delle Nazioni Unite in cui si sostiene la scomparsa di circa 30 milioni di dollari dalle casse dello Stato. Secondo il ministro dell’Informazione, William Allen, si tratterebbe non di fondi scomparsi ma di errori di contabilità nel trasferimento del denaro attraverso alcuni ministeri. Per cautelarsi, in attesa della redazione di un rapporto governativo, il Parlamento ha approvato una mozione che impedisce ai membri del governo transitorio di lasciare il Paese, finché non sarà stata fatta chiarezza sul destino del denaro.
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