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14-02-2018, 15:55 | #81 | |
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15-02-2018, 11:13 | #82 | |
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15-02-2018, 16:11 | #83 |
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Informo tutti che l'AGCOM chiuderà la consultazione il primo di marzo.
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15-02-2018, 16:16 | #84 | |
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Tuttavia la presenza contemporanea del voip fatto gestire dal modem dell operatore complica le cose perchè per mettere in cascata un router senza le limitazioni doppio nat deve esistere la possibilita di acquisire un ip pubblico aggiuntivo da assegnare (esppoe) al router interno(cliente). Alcuni operatori non danno questa possibilità e quindi si e obbligati ad utilizzare un terminale unico di rete . Anchio darei 3 opzioni : 1) Apparato brandizzato bloccato in solo comodato d'uso! 2) Apparato commerciale brandizzato ma sbloccabile (in vendita ozionale) 3) linea Naked. In tutti e tre i casi l'operatore deve fornire i parametri di connessione dei servizi erogati Ftth xdsl voip |
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15-02-2018, 17:31 | #85 | |
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https://www.agcom.it/documentazione/..._type=document Questa la mia BOZZA Sono accettate integrazioni e correzioni..................... Se le risposte sono ritenute valide ognuno è libero di fare un copia incolla e di inviare il tutto ad AGCOM via PEC (NB: entro il PRIMO MARZO p.v. !!!!!!!!!) NB: la risposta alla D19 non è semplice.... quindi per ora viene omessa... D1 Si ritengono esaustive le definizioni indicate ai fini della delimitazione del perimetro di analisi? In caso di risposta negativa, si forniscano motivazioni ed elementi utili ad estendere l’analisi Si. D2 Si ritiene completa la descrizione del quadro normativo e delle competenze dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ? Da chiarire chi fa cosa nelle questioni "TECHNOLOGICAL NECESSITY", D3 Si condivide che, al fine di una maggiore tutela dei consumatori nella libertà di scelta, sia importante l’analisi delle funzioni esercitate dall’apparecchiatura terminale e non occorra limitarsi alla sola delimitazione del confine tra punto terminale di rete e apparati e sistemi d’utente? Si, condivisa al 100% D4 Si ritiene che il principio della libertà di scelta sia illustrato in modo sufficientemente chiaro ? No. A titolo di esempio non viene sufficientemente chiarito che anche il VoIP deve essere libero, ovvero il consumatore deve essere messo in grado di gestire AUTONOMAMENTE anche le credenziali di accesso alla propria linea VoIP. Ciò anche (ma non solo) per questioni di sicurezza. In caso contrario il consumatore deve essere libero di migrare la propria linea VoIP su altro operatore pagando all'ISP solamente la linea Internet. INOLTRE, in caso di posizione rigida dell'ISP in merito alla questione "TECHNOLOGICAL NECESSITY", deve essere chiarito quali strumenti i consumatori possono utilizzare per trasmettere/avviare una istanza contro l'ISP e chi decide in merito a queste questioni prettamente tecniche ed in quali tempi. D5 Qual è la valutazione del rispondente sui canali di distribuzione e vendita di apparecchiature terminali in Italia? Con le attuali politiche di vendita abbinata obbligatoria dei modem/router gli ISP oggi limitano il libero mercato a danno dei vari costruttori, ma anche a danno dei consumatori. D6 Si ritengono necessarie maggiore trasparenza e una più dettagliata pubblicazione di informazioni sui requisiti e le caratteristiche tecniche relative alle interfacce di rete e ai loro aggiornamenti? Si D7 Si ritiene opportuno migliorare la diffusione e semplificazione di informazioni sulle caratteristiche tecniche e la conformità delle apparecchiature terminali? Si D8 Il rispondente condivide l’analisi tecnica e commerciale della scelta del consumatore con riferimento all’acquisto di terminali singolarmente o in bundle con i servizi di accesso? Si, in linea generale, con le precisazioni esposte più avanti anche nelle altre risposte. Indipendentemente dal tipo di acquisto del terminale (singolarmente od in bundle) gli ISP in ogni caso devono rendere disponibili TUTTI i servizi internet, sia essi aggiuntivi che standard/tradizionali, in modo che il consumatore non venga condizionato in alcun modo. D9 Si ritiene esaustiva la casistica di possibili limitazioni alla libertà di scelta del consumatore? Vi sono altri casi rilevanti da portare all’attenzione dell’Autorità? Come già accennato, la questione "TECHNOLOGICAL NECESSITY" deve essere chiarita in modo preciso, ad evitare che gli ISP facciano come al solito solamente i loro interessi a danno del consumatore. Non devono esserci dubbi in merito…. A titolo di esempio il VoIP deve essere libero, ovvero non può essere considerato come “necessità tecnologica”. Inoltre, in questi casi quali strumenti i consumatori possono utilizzare per trasmettere/avviare una istanza contro l'ISP ? Chi decide in merito a queste questioni prettamente tecniche ? In quali tempi ?. MODIFICHE UNILATERALI AI CONTRATTI Devono essere anche vietate le modifiche UNILATERALI ai contratti in quanto a tutti gli effetti il consumatore è costretto ad accettare aumenti del canone senza avere alcuna alternativa in quanto gli ISP (come noto a tutti) hanno fatto cartello ! INDIRIZZI IP PUBBLICI In molti casi l’ISP fornisce al consumatore UN SOLO indirizzo IP pubblico dinamico con il modem/router fornito obbligatoriamente dall’ISP. In questi casi viene quindi preclusa anche la possibilità di installare un router di proprietà del consumatore in cascata a quello fornito dall’ISP, con tutti gli inconvenienti immaginabili. In questi casi l’obiettivo dell’ISP è quello di imporre a tutti i costi il proprio modem/router per gestire il VoIP. Anche questa LIMITAZIONE del singolo IP pubblico deve essere esplicitamente chiarita affinché il consumatore possa utilizzare liberamente l’eventuale propria apparecchiatura terminale (qualunque essa sia) in aggiunta a quella eventuale dell’ISP. D10 Esiste sufficiente consapevolezza da parte dei consumatori sull’opportunità di scegliere liberamente il proprio modem/router quando sottoscrivono un contratto con un operatore di comunicazioni o un ISP? Il rispondente segnali eventuali forme di “obbligo” o condizionamento nella scelta del consumatore e di cui è a conoscenza. L'offerta TIM “Smart casa” prevede uno “Smart modem wifi” in vendita abbinata obbligatoria. Lo “Smart modem wifi” in questione si è rilevato essere un apparato di pessima qualità con funzionalità pesantemente limitate da un firmware Tim che lo rende anche instabile. Visto il costo 3,90 €/mese per 48 rate (successivamente aumentato) il consumatore è legittimamente portato a pensare che il modem/router in questione sia di fascia alta, cosa che non è assolutamente vera. Gli ultimi tre modelli Technicolor di TIM sono nelle medesime condizioni: funzioni limitate, instabilità generale, senza gestione VoIP, senza VPN, con instabilità del DHCP e del WiFi, senza accesso alla programmazione da WAN, ecc.ecc. (tutte questioni verificabili anche consultando le varie lamentele presenti nella community TIM ed in altri forum internet). Non avendo pubblicato alcuna carateristica tecnica e funzionale dei propri modem/router in vendita abbinata obbligatoria TIM ha in sostanza ingannato i consumatori, mettendoli nella condizione di dover acquistare un proprio router da mettere in cascata al TIM per recuperare tutte le funzionalità anomale ed instabili degli “Smart modem WiFi” TIM. Ciò premesso, i consumatori devono essere messi a conoscenza di qualunque tipo di limitazione, sia di rete (a titolo di esempio: porte tcp/udp bloccate) che degli apparati in vendita obbligatoria. I consumatori devono essere liberi di collegare alla rete internet un proprio modem/router e di gestire anche autonomamente la propria linea VoIP fornita dall'ISP. Devono essere messi nelle condizioni di poter scegliere anche tra Internet con VoIP o Internet senza VoIP. D11 In quale modo i consumatori potrebbero effettuare la scelta ed essere sicuri che il prodotto acquistato sia compatibile dal punto di vista delle prestazioni con il punto terminale di rete e sia facilmente istallabile? Gli ISP devono dichiarare pubblicamente ed esplicitamente quali marche e modelli di modem/router in commercio (EU) sono compatibili con la propria rete. Gli ISP devono anche fornire le caratteristiche della propria rete ai vari costruttori di modem/router affinchè anch'essi possano dichiarare pubblicamente le medesime compatibilità. D12 Il prezzo è una variabile rilevante nella scelta di acquisto? Considerando che anche su piattaforme di acquisto online sono presenti modem i cui prezzi sono notevolmente diversi, quale sarebbe il modo migliore per aiutare il consumatore ad orientarsi nella selezione di un prodotto complesso? Gli ISP devono dichiarare pubblicamente quali limitazioni hanno i modem/router di propria fornitura con marchio dell'ISP, rispetto ad un equivalente modem/router di altre marche. IL PREZZO del modem/router fornito dall'ISP deve riguardare SOLO il costo del modem/router come hardware e NON deve comprendere (o nascondere) altre voci quali ad esempio canoni di assistenza, garanzie o vincoli di tempo con penali. TIM oltretutto (ma non solo TIM !) vincolando il contratto a 48 mesi con la vendita abbinata obbligatoria dello “Smart modem WiFi” non rispetta la legge 4 agosto 2017 nr. 124 “Legge annuale per il mercato e la concorrenza”. ( riferimento art. 3-ter) che prevede la durata massima di 24 mesi per eventuali offerte promozionali. D13 Che importanza assume la conoscenza delle prestazioni attive e dell’aggiornamento del software e, in particolare, quanto incide la conoscenza dell’obsolescenza del terminale nella scelta del prezzo? Rilevante. D14 Quanto importante è per il consumatore “delegare” gli aggiornamenti dei software ed eventuali servizi di diagnostica dell’apparecchiatura terminale ad un soggetto terzo? Fondamentale, visto quanto sta facendo TIM con i propri “Smart modem WiFi” che montano firmware che limitano le funzionalità rispetto ad un equivalente modem/router NON Tim di costo simile. Fondamentale anche dal punto di vista della sicurezza della LAN del consumatore in quanto l'ISP oggi ha tutti gli strumenti per entrare nella rete del consumatore e comunque potrebbe installare firmware affetti da “bug” che potrebbero facilitare l'accesso alla LAN del consumatore da parte di terzi. FIRMWARE BETA TESTING Devono essere assolutamente VIETATE situazioni come quella di TIM che, accortasi della situazione ormai insostenibile causa le molte lamentele dei propri consumatori in relazione all'instabilità ed alle pesanti limitazioni funzionali di TUTTI i modem/router TIM, ha agito nel seguente modo: 1) ha attivato un gruppo di persone per correggere i problemi firmware dei propri modem/router (“App MyTIM Fisso e Modem beta”); 2) ha reso pubbliche le prove firmware in un gruppo in Google Plus https://plus.google.com/100734487992251103590; Pur essendo stato aperto tale gruppo pubblico Google+ con il logo di TIM e sia stato fornito un indirizzo e-mail TIM (appmodem@telecomitalia.it) appare evidente che TIM questa anomala gestione “riservata” l'abbia messa in piedi per non suscitare allarmismi e soprattutto - visto il prezzo dei modem - per non avere ripercussioni commerciali negative. Molti consumatori infatti non capiscono come mai non ci sia traccia di questa attività nemmeno nella “Community TIM” Sarebbe stata cosa normale vedere questa gestione all'interno del sito ufficiale di TIM, ovvero in https://www.tim.it/ , anche per una questione di tranquillità dal punto di vista della sicurezza. D15 Chi dovrebbe essere responsabile delle riparazioni e dei servizi di assistenza in caso di acquisto e quindi proprietà del cliente dell’apparecchiatura terminale? Potrebbe essere richiesto tale servizio specifico all’operatore di rete o ISP? Se il modem/router è di proprietà del cliente e non è stato fornito dall'ISP, in caso di guasto quest'ultimo deve certificare il corretto funzionamento di internet effettuando misure dalla presa del cliente posta nell'abitazione. La sostituzione del modem/router in questo caso è di competenza del cliente che può accettare o meno una offerta dall'ISP. D16 Quali informazioni e prestazioni il fornitore di accesso alla rete è tenuto a fornire al consumatore in caso di apparecchiatura acquistata da terzi? L'ISP deve garantire che la rete internet non abbia alcuna limitazione funzionale, ovvero che tutte le porte tcp/udp sono aperte, che l'IP è pubblico dinamico e NON nattato, che il consumatore (anche se privato) può acquistare un IP pubblico STATICO, che il tethering è libero, che il VoIP è libero (anche quello eventuale non fornito dall'ISP), che tutti i servizi aggiuntivi sono liberi, ecc. ecc. E che tutte le funzionalità rimarranno ILLIMITATE nel tempo. D17 Quali informazioni e prestazioni il fornitore di accesso alla rete è tenuto a fornire sull’apparecchiatura terminale già connessa alla propria rete (apparecchiatura di proprietà dell’operatore di rete)? L'ISP deve garantire e dichiarare che il firmware installato nel proprio modem/router non limita alcuna funzionalità rispetto ad un equivalente modem/router di altre marche. Deve dettagliare quali eventuali limitazioni sono presenti (VoIP, VPN, DHCP, PORTE TCP/UDP, TETHERING, WiFi, ecc.). D18 Quali modalità di fornitura e quali elementi andrebbero resi più chiari in caso di offerte bundle, in modo da consentire di tener conto del principio della libertà di scelta al momento della sottoscrizione o del recesso di un contratto di abbonamento alla rete? Vedere risposta alla D12. D19 Quali sono gli elementi tecnici e qualitativi di cui occorre tener conto alla luce dell’evoluzione della realizzazione delle reti di accesso di nuova generazione per favorire e non ostacolare - attraverso l’acquisto e la selezione delle apparecchiature terminali – la migrazione verso usi o il nuovo utilizzo di accessi fissi e mobili a banda ultra larga? risposta alla D19: . da valutare.... difficile rispondere... qualche idea ? Ultima modifica di RobyBob : 27-02-2018 alle 14:38. |
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15-02-2018, 18:21 | #86 |
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• D1 Si ritengono esaustive le definizioni indicate ai fini della delimitazione del perimetro di analisi? In caso di risposta negativa, si forniscano motivazioni ed elementi utili ad estendere l’analisi.
Per garantire la fruibilità dell’accesso ad internet dei terminali di rete dell’utente è necessario che venga fornita a quest’ultimo l’accesso diretto dell’IP pubblico tramite il ROUTER quale terminale privato di gestione della rete personale e di tutte le periferiche ad essa connesse. Alcuni ISP non permettono ad altri terminali di rete che non siano il loro apparato di accesso “personalizzato” di acquisire un IP pubblico di fatto limitando le possibilità d’uso dell’ Utente . La migrazione da rete PSTN alla rete VOIP è all’origine di questa stretta degli ISP sulla libertà di scelta del terminale di rete. Per funzionare il voip sia questo integrato “router voip” , sia questo un adapter standalone richiede un IP pubblico e nel caso l’utente abbia una configurazione a cascata molto diffusa (router personale dietro un apparato isp) sono necessari 2 ip pubblici. Un IP pubblico deve essere necessariamente assegnato all apparato dell’ ISP per la gestione del voip mentre l’altro viene assegnato al router dell‘ utente per il corretto funzionamento delle funzionalita di rete Questa necessità di un doppio IP pubblico nasce dal fatto che gli ISP non rilasciano (protezionismo!!) i parametri di configurazione della propria rete VOIP limitando quindi la connettivita voce ai loro soli apparati. Un moderno router voip permetterebbe la configurazione contemporanea di piu linee voip di operatori telefonici concorrenti in contrasto al protezionismo degli ISP contrari alla libertà di mercato. |
15-02-2018, 18:30 | #87 |
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l'unico caso di technolgical necessity che mi sovviene è il servizio xdsl multiplo su linee affasciate che richiede una configurazione ad hoc
e comunque visto il costo di una tale soluzione interessa più le imprese che i privati. |
15-02-2018, 19:37 | #88 | |
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personalmente però questa risposta (magari sintetizzando) la vedo più come "casistica di possibili limitazioni alla libertà di scelta del consumatore". Quindi la sposterei in D9, dove oltretutto viene chiesto "Vi sono altri casi rilevanti da portare all’attenzione dell’Autorità? " Modifica: ho cercato di sintetizzare quanto da te evidenziato e l'ho aggiunto in D9 (vedi mia bozza delle risposte qui sotto) Cosa ne dici ? Ultima modifica di RobyBob : 15-02-2018 alle 20:05. |
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15-02-2018, 20:03 | #89 | |||
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15-02-2018, 20:19 | #90 | |
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mentre invece si trovano diversi modem-router con funzionalita fullbridge/halfbridge ip forward etcetc; Insomma che l'isp venda cio che vuole ma senza obbligo di aquisto da parte degli utenti Che l'isp venda pure i suoi router preconfigurati ma non obblighi gli utenti a comprarli |
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16-02-2018, 07:10 | #91 | |
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Dato che AGCOM chiede come non ostacolare ma favorire la migrazione verso l'utilizzo di nuove tecnologie a banda larga, trovo ridicolo che un ISP (a cui già si paga ogni mese un fisso per il comodato d'uso del modem) ti costringa a pagare nuovamente nel momento in cui devi passare da una 50 mb ad una 200 mb. Il modem me lo fornisci gratis, se voglio la 200 mb al posto della 50 mb magari mi applichi un sovrapprezzo sull'abbonamento.
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16-02-2018, 08:50 | #92 | |
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Quando AGCOM dice "evoluzione della realizzazione delle reti di accesso di nuova generazione" a me viene da pensare ad una nuova rete rispetto all'attuale.... Mahhh.... io per ora la lascio in bianco.... poi magari a forza di ragionarci all'ultimo momento salta fuori qualcosa.... Possiamo anche non rispondere alla D19 e mandare ad AGCOM tutte le altre, non credo sia un problema.... Se qualcuno qui ha qualche altra idea in merito alla D19 ben venga..... Ultima modifica di RobyBob : 16-02-2018 alle 08:53. |
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16-02-2018, 09:35 | #93 | |
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16-02-2018, 09:47 | #94 |
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16-02-2018, 10:01 | #95 |
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Certo però che alcune domande son difficili da capire
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16-02-2018, 10:11 | #96 |
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Diciamo che non si capisce un caz
Io comunque copierò le risposte di Roby senza pietà, ad alcune ho risposto in autonomia ma su altre non mi fido a rispondere senza copiare...
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16-02-2018, 17:54 | #97 |
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copione anche io lol
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16-02-2018, 19:49 | #98 |
Bannato
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Perfetto !!!
Importante è FARSI SENTIRE !!! Non facciamoci mettere sempre i piedi in testa.... REAGIAMO Spero che chiunque possieda la PEC faccia questo sforzo di fare un copia incolla delle domande + risposte e le invii entro e non oltre il primo marzo 2018 ad AGCOM Chi non condivide tutto è LIBERO di fare modifiche.... PEC AGCOM: agcom@cert.agcom.it CC: dsd.regolamentazione@agcom.it (AGCOM chiede di anticipare la PEC anche a questo indirizzo) Ricordarsi di inserire nella PEC anche i propri dati personali con codice fiscale Forza che ce la facciamo !!!!! MODEM LIBEROOOOOOOO Ognuno sarà libero di collegare alla linea internet il proprio modem/router ed altro.... DOMANDE e RISPOSTE: https://www.hwupgrade.it/forum/showp...6&postcount=88 Ultima modifica di RobyBob : 16-02-2018 alle 19:54. |
16-02-2018, 21:12 | #99 |
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ho difficoltà a capire i paragrafi 12-13-14 dellallegato b Qui li riporto:
12. La definizione di Customer premises equipment device comprende dispositivi logici e apparati hardware di telecomunicazione situati nei locali del cliente finale, che consentono a quest’ultimo di utilizzare servizi di connettività dati, fonia e/o video. Tali apparecchiature comprendono decoder TV via cavo o satellitare, DSL o altri router Internet a banda larga, stazioni base VoIP, telefoni o altro hardware personalizzato. 13. Network Termination Point (NTP) o Punto terminale di rete è il punto di confine che rappresenta la suddivisione fisica tra la rete pubblica e l’apparecchiatura o sistema (CPE) d’utente1. Il sistema d’utente comprende le apparecchiature terminali ed il necessario impianto di installazione presso il sito d’utente. 14. Si definisce Interfaccia: 1) un punto terminale di rete che costituisce un punto di connessione fisica, tramite il quale l'utente può avere accesso alle reti pubbliche di telecomunicazione e alla rete Internet, incluse le specifiche tecniche di tali connessioni; 2) un'interfaccia radio che definisce la connessione radioelettrica tra le apparecchiature radio, ivi comprese le specifiche tecniche di tali connessioni. Non vorrei che sul significato di punto terminale di rete gli ISP se la giochino a loro favore. Perchè può essere interpretata in vari modi : da una presa a muro ad una borchia ottica ONT (il vecchio hag di fastweb) sino a un router voip evoluto io vorrei che si facesse un distinguo tra il mero collegamento fisico quale può essere il doppino di rame o la fibra ottica che entra in casa e il collegamento logico che invece si instaura tra il terminale utente e l'interfaccia ISP (dslam GPON OLT etc) |
16-02-2018, 23:51 | #100 |
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Ho fatto ulteriori ricerche e letto documenti di genere legale e/o legislativo.
C'è da essere molto preoccupati. Potremmo ritrovarci in un grande salto all'indietro in cambio di un banale contentino. Attenti alla parola chiave "semplificazione": è un veleno per quelli come noi che hanno saputo costruire una propria rete interna con una logica. Potrebbe essere una nuova era per le isole ecologiche RAEE: la raccolta dei router open source e degli access point sarà molto fruttuosa. |
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