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Old 20-07-2009, 11:37   #1
ornette
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Indegna sanatoria per giochi e lotterie!

Fonte: sito http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=11151090b59d8d21


INDEGNA SANATORIA DA 90 MILIARDI PER LE CONCESSIONARIE DELLE SLOT
LA CORTE DEI CONTI AVEVA CONDANNATO I GESTORI DELLE SLOT A PAGARE 90 MILIARDI DI EURO PER TASSE NON PAGATE, CONTRATTI NON RISPETTATI E INTERESSI… IMPLICATI CONCESSIONARI LEGATI A PARTITI…ORA UN EMENDAMENTO DEL PDL STA PER FAR PASSARE UNA SANATORIA VERGOGNOSA…
CON 90 MILIARDI LO STATO AVREBBE PAGATO 8 RICOSTRUZIONI DELL’ABRUZZO

La vicenda parte da una brillante inchiesta giornalistica condotta da Marco Menduni del “Secolo XIX” a fine maggio 2007, a seguito della quale un comitato parlamentare, presieduto dall’allora sottosegretario alle Finanze, Alfiero Grandi, punta il dito contro il mondo delle slot machines e delle sue mille anomalie.
Contemporaneamente un’indagine della Guardia di Finanza fa i conti in tasca alle dieci concessionarie finite nel mirino della Corte dei Conti.
Il conto richiesto à salato: 90 miliardi di euro, una cifra pari a 4-5 leggi finanziarie.
In pratica il gioco era questo: nella prima fase di “regolarizzazione” delle macchinette, una buona parte e per un lungo periodo non fu mai collegata al sistema di controllo dello Stato e quindi i concessionari non versarono mai la quota di spettanza, determinando una evasione fiscale enorme. Non furono neppure rispettate alcune norme a carico dei concessionari e a quel punto, calcolando anche gli interessi, la Corte dei Conti fissò in circa 90 miliardi la somma che le società avrebbero dovuto versare allo Stato tra arretrati e ammende.
Il 4 dicembre 2008 inizia il processo a Roma e gli avvocati dei concessionari sollevano la questione della competenza amministrativa: il procedimento si blocca in attesa che la Cassazione stabilisca se il procedimento è di competenza del Tar o della Corte dei Conti.
Un primo risultato è stato ottenuto: bloccare il processo.
Giovedì scorso secondo atto: in Commissione Bilancio e Finanze della Camera arriva l’emendamento Ventucci, che prevede una sanatoria in pratica su quanto i concessionari devono allo Stato e propone di far versare appena un ottavo del minimo dovuto della somma base, sostenendo che “la normativa delle slot prevede sanzioni abnormi dal 2004 al 2006”. L’emendamento va a interferire quindi su quella sanzione di 90 miliardi, perché secondo Ventucci “le sanzioni vanno tarate sulle leggi e sulla possibilità di applicarle” (testuale).
In pratica erano state previste sanzioni eccessive a suo tempo e il settore non era ancor bene avviato.
La Corte dei Conti ha fatto giustamente rilevare che nessuno aveva costretto i concessionari a firmare contratti con lo Stato con la pistola alla tempia.
Se i concessionari hanno firmato contratti che prevedevano penali onerose, queste vanno pagate. Tanto più, osserviamo noi, che si erano trattenute per anni sistematicamente quote spettanti allo Stato. E sono miliardi di euro truffati, grazie al non collegamento con la centrale di controllo. Secondo la difesa invece “il ragionamento della Corte è sballato, non ci si può chiedere di eseguire una norma non eseguibile”.
Secondo Ventucci poi “con i soldi che provengono dal gioco, lo Stato si finanzia i Beni culturali e il Turismo ed è troppo importante continuare a utilizzare quei soldi. Oggi lo Stato può controllare le slot e non bisogna andare ad appesantire il comparto. I cittadini non devono pensare che si voglia fare un regalo alle concessionarie, abbiamo solo tutelato un comparto che è qualcosa di incredibile e valido”.
Pertanto quell’emendamento di sanatoria è stato inserito nel decreto legge anticrisi.
Sulla base del ragionamento del Ventucci, le slot rendono e quindi evitiamo di chiedere danni per 90 miliardi di euro evasi.
A questo punto se anche camorra e mafia rendessero allo Stato, lasciamole tranquille, anche i pedofili se pagano le tasse, lasciamo loro violentare i neonati.
Siamo di fronte a un provvedimento vergognoso: con 90 miliardi di euro si potrebbero pagare subito i danni di 8 terremoti dell’Abruzzo, si potrebbero dare aiuti ai pensionati e ai disoccupati, assumere i precari, risolvere tanti problemi del nostro Paese.
Pur avendo diritto a riscuoterli invece che si fa?
Una legge di condono dove basterà restituire due briciole ( e magari neanche quelle) dei soldi sottratti, senza ammende e interessi e tutto sarà sanato.
Ma informatevi sui protettori delle dieci aziende concessionarie, sui loro amministratori e soci, sui loro addentellati politici, e capirete che questo emendamento interessa tutti, da destra a sinistra, dal sud alla padagna.
Nella più grande concessionaria, ad es., l’amministratore e proprietario era addirittura un deputato, in altre erano risaputi i partiti di riferimento.
In realtà il sistema permetteva di assicurare una fonte di finanziamento, sia per sé che per il partito attraverso un comitato di affari interpartitico che a tutto pensava, salvo a collegare le macchinette alla centrale di controllo sulle slot. E dall’altra parte nessuno metteva in mora i concessionari.
E ora, mentre non c’è mai un euro per nulla, neanche per i terremotati, si rinuncia a incassare 90 miliardi di euro: è il più grosso scandalo del dopoguerra, peccato che solo pochi giornali indipendenti lo abbiano trattato.
E poi tutti parlano di etica della politica….

Video Guzzanti-Tremonti e le slot-machine
http://www.youtube.com/watch?v=axq92Bl5wkQ
ornette è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-07-2009, 11:41   #2
Freeskis
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perché riprendere 90miliardi quando si può aumentare il numero di elettori ?
Freeskis è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-07-2009, 11:50   #3
MARCA
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Quote:
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perché riprendere 90miliardi quando si può aumentare il numero di elettori ?
Non c'è alcun legame tra gli elettori e questi soldi.

Lo schifo è di proporzioni bibbliche, sia per la cifra che si è volontariamente rifiutato di incassare sia per le ingerenze dei partiti.

Quote:
Oggi lo Stato può controllare le slot e non bisogna andare ad appesantire il comparto. I cittadini non devono pensare che si voglia fare un regalo alle concessionarie, abbiamo solo tutelato un comparto che è qualcosa di incredibile e valido”.
Pertanto quell’emendamento di sanatoria è stato inserito nel decreto legge anticrisi.
Sulla base del ragionamento del Ventucci, le slot rendono e quindi evitiamo di chiedere danni per 90 miliardi di euro evasi.
Caxxata!
Abnorme caxxata!!
Siccome le slot rendono POSSONO ripagare il debito e quindi DEVONO PAGARLO!!!!
Praticamente non vogliono togliere i soldi ai ricchi...che idiozia!
MARCA è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-07-2009, 11:53   #4
ornette
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*
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Old 20-07-2009, 11:54   #5
T3d
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L'Avatar di T3d
 
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non cercare di riscuotere 90mld di euro di tasse EVASE già acclarate, è una vergogna che grida vendetta.

questa è veramente grossa
T3d è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-07-2009, 11:58   #6
ornette
Junior Member
 
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Città: monza
Messaggi: 0
Da Secolo XIX di ieri
Slot, così lo Stato
si è giocato novanta miliardi
19 luglio 2009 | Marco Menduni
Dopo una serie di tentativi andati a vuoto, il colpo di spugna ri schia questa volta di passare. Quella contestata alle società concessionarie delle slot machine dalla Corte dei conti è la più grande sanzione della storia italiana: novanta miliardi di euro. Il passaggio inserito in un emendamento (approvato) alla manovra anticrisi del governo rischia di essere il più grande sconto. Di quanto? L’emendamento presentato dal deputato Cosimo Ventucci (Pdl) parla di «un ottavo del minimo dell’importo dovuto» sulle tasse non pagate dal 2004 al 2007. Questo «anche in presenza di avvisi già notificati». Almeno dovrà essere pagato tutto insieme? No, perché esiste anche la possibilità di rateizzare.

Ventucci, sentito dal Secolo XIX, difende il suo provvedimento. Afferma che «quello che dice la Corte dei conti è completamente sballato» e che «non possiamo appesantire il comparto, perché le entrate dello Stato sui giochi sono qualcosa di incredibile e di valido».

Sul fronte della maggioranza, ora anche la Lega Nord mette sul tavolo tutte le sue perplessità. «E’ stato un emendamento inserito tra cento altri in maniera caotica e confusa. Vogliamo vederci chiaro e riesaminarlo prima del voto». Anche Pd e Italia dei Valori annunciano opposizione durissima.
ornette è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-07-2009, 12:00   #7
ornette
Junior Member
 
L'Avatar di ornette
 
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Città: monza
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E' strano che questa notizia sia passata un po' sotto silenzio su tutti gli altri giornali: persino l'Unità le ha dedicato finora un trafilettino di poche righe..
ornette è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-07-2009, 12:08   #8
Tefnut
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mazza che schifo.. capisco sia impossibile riprenderli tutti e 90 (prob ci sono interessi etc) ma *azzo
io sbaglio di 2€ mi aprono come una vongola...loro tranquillie beati


mi viene in mente il video che girava tempo fa.. se devi rubare fallo bene
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Si chiude una porta.. si apre un portone
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Old 20-07-2009, 12:15   #9
LUVІ
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non cercare di riscuotere 90mld di euro di tasse EVASE già acclarate, è una vergogna che grida vendetta.

questa è veramente grossa
Era troppo per pensare seriamente di esigerle.
Un po come quando, non so se vi è mai capitato, vi fermano dopo un sorpasso in curva, striscia doppia continua, cinture slacciate, patente scaduta, fari rotti, e ti mandano via altrimenti dovrebbero sbatterti in galera.
Capitato mai?
LUVІ è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-07-2009, 12:16   #10
yorkeiser
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mazza che schifo.. capisco sia impossibile riprenderli tutti e 90 (prob ci sono interessi etc) ma *azzo
io sbaglio di 2€ mi aprono come una vongola...loro tranquillie beati


mi viene in mente il video che girava tempo fa.. se devi rubare fallo bene
Impossibile il cazzo, scusate l'eufemismo
Se è appuarato che sono stati evasi 90 miliardi ( ) le ditte rifonderanno 90 miliardi, anzi, se fosse per me ne rifonderebbero 900. E' ora di finirla con sta storia, altrimenti, come qualcuno sostiene in un thread parallelo, viene fuori il concetto che evadere conviene. Stesso discorso ovviamente per i vari Valentino "the tax doctor" Rossi, Pulce & Poiana e chiunque altro venga colto a rubare soldi alla comunità. Perchè non pagare le tasse equivale a rubare soldi, nè più nè meno.
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Il sole è giallo
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Old 20-07-2009, 12:39   #11
castexx
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Tranqui, questi 90 mld per magari sanare il debito pubblico ce li possiamo mettere noi...
















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Beta per la vita! .. Da quando ho scoperto DJ Ötzi la mia vita ha un senso!
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Old 20-07-2009, 12:40   #12
T3d
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scusate, non sarebbe meglio farli lavorare gratis con le macchinette per i prossimi vent'anni per ripagare i debiti... piuttosto che condonare tutto quanto?

tanto questi personaggi l'ingresso ce l'hanno, i soldi li recuperi sicuro
T3d è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-07-2009, 12:40   #13
gabi.2437
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90 MILIARDI?????????????????????????????????????????????

Ma no dai non ci credo, lo schifo è tanto ma 90 MILIARDI è TROPPO State cercando di ingannarmi!

E GUARDA CASO c'è proprio la sanatoria?

W il governo del FARE
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gabi.2437 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-07-2009, 12:52   #14
yorkeiser
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Città: Tristram
Messaggi: 517
Perchè mi vengono in mente articoli in cui si diceva che buona parte del mercato delle slot machines era in mano alla mafia ?
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Il sole è giallo
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Old 20-07-2009, 13:06   #15
marchigiano
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Città: IV Reich
Messaggi: 18597
dei 90 miliardi quanti sono gli interessi e le multe? per capire quanto è stato evaso
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Old 20-07-2009, 13:26   #16
flisi71
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Città: a casa mia
Messaggi: 900
Mi ricordo che a suo tempo, quando venne fuori lo scandalo grazie all'inchiesta del giornale genovese, se ne parlò anche qui nel forum.

Alcuni link che ho conservato:

http://www.sosazzardo.it/notizie/not...ils.asp?id=130
http://www.sosazzardo.it/notizie/not...ils.asp?id=137
http://espresso.repubblica.it/dettag...liardi/1977207
__________________

FORZA GAIA !!
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Old 20-07-2009, 13:35   #17
ornette
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Quote:
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Perchè mi vengono in mente articoli in cui si diceva che buona parte del mercato delle slot machines era in mano alla mafia ?
Of course, ma anche molti deputati vorrebbero metterci le mani sopra; del resto il legame mafia-politica non nasce oggi..

L’INCHIESTA: MAFIA E SLOT MACHINE. L’INTERESSE DELLA CRIMINALITA’ E DELLA POLITICA PER IL CASINO’ DI TAORMINA

Un business da oltre 40 miliardi di euro. Una cordata di parlamentari del centrodestra che progetta di farne il motore per lo sviluppo di quattro regioni del Sud: Campania, Calabria, Sicilia e Puglia. E una partita politica, che cavalca il federalismo fiscale, per legalizzare l’apertura di nuovi casinò regionali. È con questi tre ingredienti che l’Italia si potrebbe presto trasformare in una grande Las Vegas, con la ‘tassa sul gioco’ al posto dell’Ici. Di aprire nuove strutture oltre le quattro case da gioco attuali (Sanremo, Saint-Vincent, Campione e Venezia, tutte di proprietà pubblica), si discute da decenni, ma finora l’idea è sempre stata bloccata dalla preoccupazione - alimentata da gravissimi precedenti giudiziari - di favorire il riciclaggio di denaro sporco. Ora, invece, il governo si è assunto un impegno formale a liberalizzare il gioco d’azzardo. Appaltandone la gestione, per di più, a società private. A candidarsi come apripista è un comune siciliano, Taormina, con il pieno appoggio del governatore autonomista Raffaele Lombardo. Il presidente della Regione Sicilia è tornato alla carica proprio in questi giorni, attaccando i “parlamentari contrari che difendono i privilegi del Nord”. “Il governo ha voluto e accettato un ordine del giorno del nostro movimento”, ha tuonato Lombardo, leader dell’Mpa: “Aprire un casinò a Taormina porta vantaggi alla regione sul piano dello sviluppo turistico, ma anche allo Stato in termini tributari”. Taormina è solo il primo della serie dei progetti in cantiere. In decine di comuni, dal profondo Sud al Nordest, si stanno mobilitando gruppi di pressione e comitati d’affari che spingono sui parlamentari per far cadere, in nome dell’autonomia fiscale, l’attuale divieto di aprire nuovi casinò. Le pressioni più forti, documentate in disegni di legge con sponsor eccellenti, riguardano le regioni a più alta densità mafiosa: appunto Campania, Calabria, Sicilia e Puglia. Per le autorità anti-riciclaggio, è allarme rosso. La torta da spartire è enorme. In Italia il business dell’azzardo continua a crescere a ritmi cinesi nonostante la recessione (o forse come reazione irrazionale alla crisi). Nel 2007 il mercato legale del gioco e delle scommesse ha prodotto ricavi per 42 miliardi e 200 milioni di euro. Nel 2008, secondo le prime stime del ministero dell’Economia (confermate da Federgiochi), il giro d’affari è salito a 47 miliardi e mezzo, con una crescita del 12,5 per cento. Quasi metà degli incassi sono dovuti al boom dell’elettronica da bar: oltre 270 mila ‘new slot’, disseminate in almeno 80 mila esercizi privati, che solo tra gennaio e agosto 2008 hanno raccolto 13,8 miliardi. Fortissima anche la crescita delle scommesse telematiche. In appena un anno, secondo l’agenzia specializzata Agicos, il poker on line ha moltiplicato i ricavi da 20 a 400 milioni. Poi c’è il mercato clandestino, che garantisce profitti ancora più elevati. Secondo gli esperti della Commissione anti-riciclaggio, presieduta dall’ex procuratore antimafia Pier Luigi Vigna, in Italia funzionerebbero almeno 130 mila slot-machine abusive. Per legge, ogni macchinetta dovrebbe essere tarata e collegata alla rete dei Monopoli di Stato, in modo da garantire ai giocatori un montepremi pari ad almeno tre quarti delle puntate. Con una sola inchiesta, avviata a Venezia, la Guardia di Finanza ha però sequestrato 80 mila ‘black slot’ truccate: con un giro di false certificazioni si tagliava del 15 per cento la chance di vittoria. Altre 40 mila ‘new slot’ sono risultate totalmente illecite: non erano collegate alla rete pubblica, per cui l’intero fatturato restava occulto. Il mercato dell’azzardo è come una calamita per i clan criminali. Già all’inizio degli anni Ottanta, una delle primissime inchieste su mafia, affari e politica aveva colpito proprio i casinò di Sanremo e Saint-Vincent. Trent’anni dopo, sono cambiati i padrini, ma non i loro vizi. Nei mesi scorsi a Palermo i magistrati antimafia hanno sequestrato diverse catene di sale bingo, controllate dai più feroci boss di Cosa Nostra attraverso prestanome. Mentre l’inchiesta ‘Old Bridge’ ha svelato una massiccia “infiltrazione mafiosa nel nuovo mercato delle scommesse sportive”. I mafiosi riciclano soldi sporchi attraverso vincite in apparenza pulite (ed esenti da tasse): a Milano, ad esempio, la ‘ndrangheta calabrese si era impadronita di una schedina vincente del Totocalcio per giustificare i soldi della cocaina. Ma ora la nuova frontiera del riciclaggio è l’ingresso nel capitale di chi tiene il banco: “La cosca interviene come socio occulto”, scrivono i magistrati, “in centri-scommesse legalizzati”. L’intero mercato del gioco lecito è controllato dall’Azienda autonoma dei monopoli di Stato (Aams). Il boom dei ‘punti vendita’ ha però favorito un allentamento delle verifiche: l’estate scorsa la commissione antiriciclaggio ha censito oltre 14 mila agenzie (o ‘corner’) sportive, 337 sale Bingo, 515 banchi del lotto e più di 100 mila tra bar e locali con slot-machine. L’obiettivo dichiarato delle politiche di liberalizzazione era di sottrarre clienti ai mercati illegali, aumentando le entrate fiscali. Ma ora gli esperti denunciano un effetto-boomerang. Mauro Croce, specialista in patologie del gioco d’azzardo e consulente ministeriale, scrive che “l’introduzione di nuove offerte legali” ha avuto in realtà un effetto “moltiplicativo”, perché “aumentano i giocatori” e questo “amplia l’area delle persone con problemi di gioco”. Insomma, se la scommessa è diffusa, è più facile diventare schiavi del gioco. Legale o illegale. Pur aumentando i ricavi, intanto, i casinò tradizionali stanno perdendo peso percentuale. Nel 2008 le quattro sale da gioco italiane hanno incassato 497 milioni in tutto. L’anno precedente solo le scommesse sportive avevano fatturato 11 volte di più: cinque miliardi e mezzo. Ma ora nei palazzi della politica c’è chi lavora per rilanciare in grande stile anche i casinò. Dopo la vittoria di Berlusconi, decine di parlamentari hanno presentato progetti di legge e atti d’indirizzo per chiedere nuove licenze. Alla Camera è scesa in campo un’intera cordata di centrodestra, con un ordine del giorno per “autorizzare entro il 2008 quattro case da gioco in Sicilia, Campania, Puglia e Calabria”. Come proponente figura l’autonomista siciliano Antonio Milo, ma tra i cofirmatari spiccano il big campano di An Italo Bocchino e l’ex ministro dc Calogero Mannino. Tra le motivazioni, la volontà di “rendere più competitivo il turismo nelle regioni meridionali”, “contrastare la concorrenza mediterranea”, “aumentare le entrate” e “respingere i pregiudizi sul timore d’infiltrazioni criminali”. Anche al Senato sono depositati documenti analoghi. E la prima tappa è sempre Taormina: un nome simbolo, per poi sbarcare a Napoli o Caserta e in città come Reggio Calabria. In passato la proposta era sempre naufragata. Il 28 marzo 2007 l’allora ministro dell’Interno, Giuliano Amato, aveva bocciato proprio Taormina, dichiarando che “in una regione dove esiste un’organizzazione criminale che è alla continua ricerca di canali per il riciclaggio di denaro sporco”, non sembrava il caso di riaprire un casinò “chiuso nel 1965 dalle autorità di pubblica sicurezza”. Ora, invece, il governatore Lombardo dichiara che, su Taormina, il governo Berlusconi ha ormai “assunto un impegno vincolante”. Per capire quando e come sia stato preso questo impegno, bisogna leggere i resoconti delle sedute-fiume per la manovra finanziaria. E si scopre che nella notte del 23 luglio 2008 il sottosegretario all’Economia, Giuseppe Vegas, ha dichiarato al Parlamento che “il governo accetta l’ordine del giorno dell’on. Milo”: per Taormina casinò subito; per gli altri comuni, l’esecutivo “si impegna a valutarne l’opportunità caso per caso”. Aperta la breccia, si sono susseguite le trattative nel centrodestra per convergere su un progetto unitario. Proprio in questi giorni il parlamento è teatro di forti pressioni, rese visibili dall’affondo del governatore siciliano. Secondo fonti autorevoli, il cavallo su cui puntano i parlamentari filo-casinò è il disegno di legge depositato il 3 dicembre dal senatore valdostano Antonio Fosson. Un progetto dettagliatissimo, di stampo federalista, che prevede “almeno una sala da gioco in ogni regione”. La proprietà è del Comune, ma “di regola è affidata in concessione a spa private”. E per aprirle basterà “un decreto del presidente della Regione”. Informato da ‘L’espresso’ , l’ex presidente della commissione antimafia, Francesco Forgione, che ha dedicato la passata legislatura al tema dei patrimoni criminali, si dice preoccupato: “I casinò sono da sempre un terreno privilegiato per il riciclaggio di denaro sporco. Cosa nostra, camorra e ‘ndrangheta già dominano il mercato delle slot. Il Mezzogiorno ha bisogno di tutto, ma non di casinò. Una legge del genere rischia di avere solo effetti criminogeni”. di Paolo Biondani - Espresso
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Old 20-07-2009, 13:43   #18
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*cut*
Sentitamente ringraziamo e baciamo le mani per essere venuti incontro al nostro Biss-ness.

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Old 20-07-2009, 13:46   #19
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mazza che schifo.. capisco sia impossibile riprenderli tutti e 90 (prob ci sono interessi etc) ma *azzo
io sbaglio di 2€ mi aprono come una vongola...loro tranquillie beati


mi viene in mente il video che girava tempo fa.. se devi rubare fallo bene
Ed è vero infatti.

Se rubi un pacchetto di wafer ti becchi 3 anni, quindi ...
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Old 20-07-2009, 21:06   #20
sid_yanar
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ancora una volta il governo premia i delinquenti
BAC
e grazie agli elettori di silvio, e grazie anche ai tanti motorini azzurri
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