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#1 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2007
Messaggi: 611
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Il crack della sanita' in USA
uh come funziona bene la sanita' privata
![]() http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tm...asp?ID_blog=43 Quote:
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E' il tuo sguardo che mi fa capire cosa mi puoi fare E le tue labbra accese e accattivanti mi fanno barcollare e l'adrenalina sale! Vorrei un altro pianeta disperso per noi due è solo un modo per dirti cosa ti farei!! E' il tuo odore che mi fa impazzire ho questa strana voglia di renderti il mio cibo Ma non temere sono solo un tipo strano che vuole la tua carne in preda all'essere animale Vorrei un altro pianeta disperso per noi due e come un tuono nel cielo sparire come Dei.. |
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#2 |
Bannato
Iscritto dal: Feb 2001
Città: outside italy
Messaggi: 1202
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Io credo sinceramente che la bancarotta degli ospedali non corrisponda affatto ad una perdita delle società di assicurazione.
Come dire: gli ospedali stanno fallendo, ma le società assicurative per nulla. Spaventoso pensare che quasi metà della popolazione non goda di una copertura sanitaria ![]() Ah, ma già: come diceva qualcuno "sono cazzi tuoi se non puoi pagare per curarti, ci pensavi prima". ![]() |
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#3 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2007
Messaggi: 611
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E' il tuo sguardo che mi fa capire cosa mi puoi fare E le tue labbra accese e accattivanti mi fanno barcollare e l'adrenalina sale! Vorrei un altro pianeta disperso per noi due è solo un modo per dirti cosa ti farei!! E' il tuo odore che mi fa impazzire ho questa strana voglia di renderti il mio cibo Ma non temere sono solo un tipo strano che vuole la tua carne in preda all'essere animale Vorrei un altro pianeta disperso per noi due e come un tuono nel cielo sparire come Dei.. |
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#4 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Come bene insegna Bioshock l'organizzazione liberista pura e dura (Rapture) è una catena (la Grande Catena).....salta un anello e salta tutto
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#5 | |
Bannato
Iscritto dal: Feb 2001
Città: outside italy
Messaggi: 1202
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Rimango del parere che lucrare sulla salute è uno dei più bassi livelli a cui l'essere umano possa scendere. |
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#6 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Messaggi: 460
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#7 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2008
Messaggi: 1242
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Credo che la faccenda sia più complessa di quanto appaia.
E' vero infatti che l'idea di una sanità totalmente pubblica e "gratis" per tutti è molto bella, ma i costi sono devastanti. Basta vedere i bilanci delle nostre regioni, molte in deficit per la sanità. Come tutte le cose, il dare qualcosa a tutti funziona bene se tutti contribuiscono e si comportano onestamente. Infatti non è tanto carino che uno che lavora e paga le tasse se ha bisogno di un esame debba mettersi in coda dietro a chi non fa un tubo e passa le giornate al bar a giocare a carte (e ha tanto tempo libero per andare dal medico anche ogni due giorni a farsi prescrivere qualche esamuccio, magari gratis). Per non parlare degli evasori fiscali che risultano poveri dal punto di vista dell'assistenza sanitaria e vanno in giro coi fuoristrada. E non è neanche tanto carino che uno che conduce una vita sana debba pagare lo stesso contributo alla sanità di uno obeso e fumatore (la rata di un'assicurazione terrebbe conto di tali fattori e il fumatore giustamente pagherebbe di più). Insomma credo che nel mondo che verrà si dovrà trovare un giusto equilibrio che possa garantire un'assistenza adeguata a tutti ma anche un servizio sanitario efficiente e non legato solo ad un fattore di casualità. |
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#8 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2007
Messaggi: 611
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avremo modo di divertirci quando in italia gli ospedali rifiuteranno le cure a chi non potra' pagarsele, perche' (spero sempre di sbagliarmi...) si arrivera' a questo. eh ma l'importante e' tagliare le spese ![]() che poi questo significhi che "quelle" spese le paga il cittadino di tasca sua, secondo me molta gente non l'ha ancora compreso a fondo ![]()
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E' il tuo sguardo che mi fa capire cosa mi puoi fare E le tue labbra accese e accattivanti mi fanno barcollare e l'adrenalina sale! Vorrei un altro pianeta disperso per noi due è solo un modo per dirti cosa ti farei!! E' il tuo odore che mi fa impazzire ho questa strana voglia di renderti il mio cibo Ma non temere sono solo un tipo strano che vuole la tua carne in preda all'essere animale Vorrei un altro pianeta disperso per noi due e come un tuono nel cielo sparire come Dei.. |
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#9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
Messaggi: 4152
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Città: verona
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#11 | |
Bannato
Iscritto dal: Feb 2001
Città: outside italy
Messaggi: 1202
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I nostri bilanci sono in rosso non già per la pura spesa sanitaria, ma, purtroppo, per l'ingente salasso perpetrato da coloro che approfittano delle posizioni che ricoprono per lucrare ulteriormente su un sistema dal quale pensano di poter attingere a piene mani (tanto è pubblico, i controlli sono pochi e quindi...). Questo diventa più evidente ogni volta che esce un nuovo scandalo sul modello di "villa Celeste del professor Guido Tersulli". Non è il sistema in senso concettuale che non funziona, è la testa della gente che è bacata. |
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#12 |
Bannato
Iscritto dal: Feb 2001
Città: outside italy
Messaggi: 1202
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#13 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2006
Città: Torino
Messaggi: 469
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Cazzata sul Wii|Differenze: ![]() ![]() “Nel resoconto di un avvenimento,non far sentire al lettore l’opinione che te ne sei fatto.Che te ne sia fatta qualcuna,è inevitabile;chi lo nega o è un imbecille o è un bugiardo.Ma non si può ne deve imporla al lettore;bisogna lasciargliela suggerire dai fatti secondo il modo in cui gli si raccontano.I fatti vanno raccontati tutti;chi ne censura qualcuno è un disonesto che come tale prima o poi viene smascherato”(Indro Montanelli) |
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#14 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Città: verona
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#15 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2008
Messaggi: 1242
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Il punto non è che l'ospedale sia pubblico o privato, ma chi paga il servizio sanitario. Cioè il sistema può essere fatto in modo (e mi pare che in Lombardia sia in gran parte così) che un ospedale sia gestito privatamente, cioè come un'azienda, non dallo stato, e che però le cure per i cittadini siano pagate all'ospedale dal servizio sanitario nazionale. La differenza è che se l'ospedale privato è gestito male fallisce (perché la gente non ci va a farsi curare e ne sceglie un altro), mentre quello pubblico no perché tanto paga pantalone qualunque cosa accada. In sostanza l'ideale è, ma questo in generale, non solo per la sanità, un servizio gestito da privati in concorrenza, con uno stato che attentamente valuta la qualità dei servizi togliendo la "licenza" agli incapaci e favorendo le imprese che meglio forniscono il servizio al cittadino. Ovviamente siamo ancora lontani da questo panorama economico ideale, ma l'idea "pubblico=buono, privato=cattivo" è preconcetta, come pure l'idea opposta. |
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#16 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2007
Messaggi: 611
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http://www.careonline.it/2005/3_05/pdf/libreria_1_2.pdf La Sanità americana: grande business e cattiva medicina L’analisi sullo stato della Sanità americana è spietata. La Sanità americana – scrivono Donald L. Barlett e James B. Steele in Critical condition: how health care in America became big business & bad medicine (Doubleday, New York, 2004) – è diventata una lotteria. Se lavori per una grande impresa che ti concede generosi benefici, tu vinci; se lavori per una piccola compagnia o se sei un lavoratore autonomo, tu perdi. Perdono sicuramente i quarantaquattro milioni di cittadini americani che non sono protetti da alcuna forma assicurativa perché non si possono permettere di pagare il premio o perché il loro rischio è così alto che nessuno li assicura. Loro sono quelli che non cercano aiuto a meno che non siano moribondi, che ritardano un test o un intervento chirurgico finché la loro condizione non diventa acuta, o che – a causa della vergogna di non essere in grado di pagare – rinunciano a un trattamento finché è troppo tardi. Di questi, 18.000 muoiono ogni anno. Oltre i quarantaquattro milioni, altre decine di milioni sono sottoassicurati, godendo solo di una copertura marginale: di fronte a una malattia grave o a un serio infortunio vengono spazzati via. Oltre a questi, altre decine di milioni rischiano di perdere tutti i loro risparmi o di finire in bancarotta se loro o un loro familiare si ammala di una patologia cronica o disabilitante. Il libro di Barlett e Steele ha il ritmo incalzante dell’inchiesta giornalistica, con una grande mole di documentazione che mette impietosamente a nudo difetti e misfatti della Sanità americana. Ma il vero pregio del lavoro dei due giornalisti – entrambi premi Pulitzer – è quello di scavare alla ricerca delle cause della “critical condition” e di far capire ai lettori come e perché si è arrivati a tutto questo. Fino agli inizi degli anni ’80 il sistema sanitario americano era un gigante buono e costoso: gli anziani e i poveri (parte di essi) erano assistiti dai programmi pubblici, Medicare e Medicaid, i lavoratori dipendenti ricevevano nella grandissima maggioranza il benefit assicurativo da parte dei loro datori di lavoro, i professionisti e i lavoratori autonomi si assicuravano privatamente. Esisteva una quota di non assicurati, ma non mancavano le reti di protezione, rappresentate da ospedali pubblici e non profit, istituzioni accademiche, centri di assistenza comunitaria, che mitigavano gli effetti di un sistema tutt’altro che universalistico e solidale. Lo scenario è drammaticamente mutato dalla prima metà degli anni ’80, quando nell’intento (o con il pretesto) di contenere una spesa in continua crescita sono state iniettate all’interno del sistema poderose dosi di mercato. Inizia in quegli anni l’era di Reagan e del liberismo senza freni e sistema assicurativo sanitario e sistema ospedaliero rapidamente si adeguano: il massimo profitto diventa la mission delle organizzazioni sanitarie. Il loro ingresso in borsa viene salutato con grande entusiasmo dagli investitori: “Le HMOs sono uno dei più caldi, se non i più caldi, titoli a Wall Street”, commentava, euforico, uno dei più noti consulenti finanziari. Massimo profitto da ottenere con mezzi leciti e meno leciti. Riducendo i costi e limitando l’autonomia dei professionisti e la libertà di scelta dei pazienti. Ma non solo. Un intero capitolo – intitolato appunto “Wall Street Medicine” – è dedicato alle perversioni del profitto in Sanità. Tra queste si narra la storia della nascita di una delle più importanti catene di ospedali privati for-profit, la “Tenet Healthcare”. Nell’arco di un decennio il suo amministratore Jeffrey C. Barbakow riuscì ad acquisire ben 111 ospedali, tra cui anche uno dei più noti centri cardiochirurgici della Florida, il Palm Beach Gardens Medical Center. Questo ospedale, come altri, fu oggetto di una drastica cura “dimagrante” in termini di risorse e di spese. Nel 2000 in quell’ospedale si verificò un caso di gravissima infezione operatoria che consentì di portare alla luce altri 100 casi similari di pazienti cardiaci che avevano contratto un’infezione stafilococcica a causa delle pessime condizioni igieniche delle sale chirurgiche. Ma il mercato ha almeno consentito di ridurre i costi della Sanità americana? Nel 1984, quando iniziò la cura liberista della Sanità americana, la quota del PIL dedicata alla Sanità era del 10,5%; dopo venti anni tale percentuale è salita al 15,3%. “Una percentuale di gran lunga superiore – concludono Barlett e Steele – rispetto a quella che Germania, Francia, Giappone, Italia, Canada e altri paesi sviluppati spendono per assicurare tutti i loro cittadini. In questi Paesi con copertura universale nessuno esita a ricorrere alle cure se sta male. Nessuno perde la propria casa. Nessuno va in bancarotta”. Gavino Maciocco Dipartimento di Sanità Pubblica, Università di Firenze National Health Service: una meravigliosa opportunità (di guadagno) Incominci a pagare il parcheggio (sempre più caro) e la TV e le telefonate..: costi così sembrano ovvi, ma sono solo la punta di un enorme iceberg che sta affidando sempre più servizi e prestazioni a privati (o a meccanismi di tipo privatistico), sta abbassando il livello retributivo degli operatori meno qualificati, raramente migliorando la qualità e, soprattutto, per quanto riguarda la salute, sta portando sempre più prestazioni fuori dal sistema sanitario pubblico. E nessuno sa quanto denaro del sistema sanitario nazionale sia deviato dalla cura clinica nelle tasche del settore privato... Il tutto in un quadro animato da grandi compagnie internazionali con scopi di profitto nell’erogazione di prestazioni sanitarie. Questo scenario descritto da Allyson M Pollock (professor of Health Policy and Health Services Research all’University College London) in NHS plc: the privatisation of our health care (Verso 2004, Londra) per il National Health Service (NHS) appare molto pertinente CARE 3, 2005 30 In libreria
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E' il tuo sguardo che mi fa capire cosa mi puoi fare E le tue labbra accese e accattivanti mi fanno barcollare e l'adrenalina sale! Vorrei un altro pianeta disperso per noi due è solo un modo per dirti cosa ti farei!! E' il tuo odore che mi fa impazzire ho questa strana voglia di renderti il mio cibo Ma non temere sono solo un tipo strano che vuole la tua carne in preda all'essere animale Vorrei un altro pianeta disperso per noi due e come un tuono nel cielo sparire come Dei.. Ultima modifica di Fides Brasier : 15-01-2009 alle 11:07. |
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#17 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Città: verona
Messaggi: 1467
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Quote:
come volevasi dimostrare ... http://it.health.yahoo.net/p_news.asp?id=4813 si parla che nel 2013 saranno 56.000.000 di persone senza copertura assicurativa che a spanne io conto essere un 18 - 20 % massimo. E NEL 2013 , adesso forse sara' un 15 % se va male quindi ... Ora capisco stracciarsi le vesti per una questione che sembra inumana , e possiamo anche farlo , ma il quadro presentato da questo giornalista e' qualcosa di assurdo e lontano dalla realta'. |
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#18 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
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#19 |
Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Verona... finchè non mi buttano fuori :D
Messaggi: 3224
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#20 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2007
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