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Iscritto dal: Dec 2005
Città: Bolzano - Südtirol ....ma attualmente in Austria
Messaggi: 238
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Brunetta e i fannulloni
http://www.corriere.it/economia/08_l...4f02aabc.shtml
LA LETTERA: LE MISURE ANTI-FANNULLONI Il sindacato che difende il tesoretto dei privilegi Brunetta: «Dobbiamo riformare, sforzarci di rendere il Paese più efficiente. Anche nel pubblico impiego» Caro Direttore, sì, sono contro i dipendenti pubblici fannulloni e ho intenzione di continuare, non mollo. Ma non penso affatto che tutti i dipendenti pubblici siano fannulloni. Sono anzi convinto del contrario: moltissimi lavorano con competenza e senso del dovere. Senza di loro saremmo alla bancarotta amministrativa. Detesto le generalizzazioni, e sto lavorando proprio contro di esse; per questo ritengo opportuna e anzi doverosa una riflessione pubblica. Tre sono i punti che tengo sempre presenti, e che invito ciascuno a considerare. 1. Il prestigio sociale dei dipendenti pubblici si è molto ridotto, con grave danno per quelli che lavorano seriamente. Penso, ad esempio, ai maestri di un tempo o ai professori di oggi (quale sono anch'io). Se siamo meno considerati è perché valiamo di meno: fra noi ci sono certo molte eccellenze, ma moltissimi sono selezionati male o niente affatto, non si misurano con la frontiera della ricerca e della didattica, sono appiattiti in una mediocrità culturale ed economica in cui «tutti i gatti sono grigi». Il danno lo subiscono gli studenti, protagonisti dimenticati e marginalizzati del sistema formativo; ma poi lo subiscono la cultura, la ricerca, le imprese, le stesse amministrazioni che non possono avvalersi di personale e dirigenti di qualità. 2. La produttività degli uffici pubblici non è misurata e meno che mai controllata regolarmente e resa trasparente ai cittadini. Chi lavora lo fa per senso del dovere, perché è onesto e ha amor proprio; ma di chi non lavora nessuno si cura. A chi lavora bene manca del tutto il sostegno dell'apprezzamento dei cittadini per il buon lavoro svolto. Le assenze dal lavoro per malattia o altre cause sono molto più numerose che nel privato. Non è che lo Stato faccia male alla salute, ma è che in quegli uffici c'è minore controllo, maggiore lassismo. Manca la responsabilità nei confronti di clienti e contribuenti; mancano i responsabili, i capi il cui successo, anche economico, dipenda dai risultati. E il datore di lavoro, il policy maker è troppo distratto dalla sua personale gestione del potere. 3. L'opacità del settore pubblico è preoccupante. Si fa di tutto per non far capire chi fa cosa, quando e per quanti soldi. Sono bastate le poche operazioni trasparenza da noi lanciate (mettere on-line stipendi e curricula dei dirigenti, permessi sindacali, consulenze, assenteismo) per fare scandalo. Se ne è parlato per giorni, ma si tratta di cose tutto sommato banali, che dovrebbero essere un normalissimo costume democratico. Su questi tre punti ho impostato la mia azione di riforma: a) restituire prestigio a chi serve le amministrazioni centrali e locali; b) valutare la produttività in modo da premiare, con soldi e carriera, chi lavora più e meglio; c) rendere lo Stato una casa di vetro, dentro la quale il cittadino possa sempre guardare con fiducia e soddisfazione; d) dare voce non solo ai cittadini-elettori, ma anche ai cittadini-consumatori di beni e servizi pubblici. Per non pagare due volte: la prima con le tasse, la seconda per comprarsi beni e servizi che lo Stato non ti dà o ti dà male. E parliamo pure di soldi. Si sente spesso ripetere che i dipendenti pubblici sono pagati poco in cambio di poco lavoro. È falso. Ognuno dovrebbe guadagnare in ragione del proprio contributo alla crescita della ricchezza collettiva. I lavoratori pubblici, negli ultimi otto anni, mentre il Paese si incagliava in una fase di stagnazione dei redditi e del prodotto, hanno visto crescere i loro stipendi più dell'inflazione e ben più dei privati. E l'hanno fatto senza correre alcun rischio occupazionale, avendo in tasca una sicurezza di lavoro e di carriera che nel privato nessuno possiede. Non intendiamo togliere niente a nessuno, ma impostare le cose in modo che sia premiato l'impegno e non la furbizia, il lavoro e non l'arte di scansarlo, il merito e non il privilegio. Questo non per generico moralismo (benché la moralità sia un bene prezioso, anche per il buon funzionamento dell'economia e della società), ma perché non possiamo più permetterci un'amministrazione pubblica costosa e inefficiente, freno e non motore della crescita. Oggi le frontiere sono aperte, i mercati sono globali, e l'Italia non ha più l'arma della svalutazione competitiva per mettere sotto al tappeto la polvere delle sue arretratezze strutturali: dobbiamo quindi rimediare, riformare, rendere il Paese più efficiente e moderno— ovviamente anche nel pubblico impiego. Abbiamo il dovere di farlo, perché la corsa della nostra economia non sia appesantita da inutile zavorra e perché di uno Stato che funziona hanno bisogno i più deboli, gli svantaggiati, certo non i privilegiati. Può darsi che qualche nostra durezza appaia impopolare, ma invito ciascuno a considerare quanto anti popolare è un sistema in cui l'inefficienza dello Stato condanna gli ultimi a restare tali. Cattiva politica, cattivo sindacato hanno sin qui prodotto mostri. Per questo ho bisogno della buona politica (quella del mio amico Ichino per esempio), e di un sindacato protagonista del cambiamento. Vedo, invece, che qualcuno minaccia proteste, «autunni caldi»: siamo un Paese libero, ci mancherebbe. Ma vorrei capire per cosa s'intende protestare: per la conservazione dell'esistente? Per preservare il «tesoretto» del privilegio, della sicurezza e dell'irresponsabilità? Così si danneggiano appunto gli interessi di chi lavora e di chi nel pubblico impiego vuole entrarci per fare e non per approfittare; e, prima ancora, gli interessi di chi attende un servizio che non può altrimenti comprare. E ancora. Non ci sono abbastanza soldi per il rinnovo del contratto? Facciamo bene i conti, tenendo presente, però, una volta per tutte, soprattutto produttività e qualità. Perché premiare chi non lo merita? E poi, con questi chiari di luna congiunturale, il Paese capirebbe uno sciopero generale nel pubblico impiego, quando nel settore privato a rischio non è il rinnovo del contratto, quanto lo stesso posto di lavoro? Certo il decreto Tremonti-Brunetta ha tagliato con durezza un pezzo di cattiva spesa corrente. Che altro c'era da fare? Chi strilla tanto contro ha il dovere di dire cosa avrebbe fatto al posto del governo per controllare e stabilizzare la finanza pubblica in un triennio di crescita quasi zero, con deficit tendenziale crescente, fuori dagli impegni europei. Poi, per carità, di errori ne commettiamo tutti. Ma non sono affatto disposto a rinunciare all'impegno, rigoroso e costante, per restituire forza, dignità ed efficacia all'amministrazione pubblica e a chi ci lavora. Per dare più sicurezza, più sanità, più scuola, più cultura, migliore burocrazia, più giustizia. Da una sola parte. Dalla parte dei cittadini, dalla parte dei lavoratori. ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta 26 luglio 2008 BENE AVANTI COSI'
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*Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vedi quando togli gli occhi dalla meta.* |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Hamburg/Torino
Messaggi: 2757
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Posso rispondere con un post di Grillo ?
I dipendenti pubblici hanno una cattiva fama. Su di loro si dice di tutto. Assenteisti, con il doppio lavoro, raccomandati dai politici, scortesi con i cittadini. Il ministro della Funzione Pubblica Brunetta ha deciso di dare un giro di vite all’assenteismo. La visita del medico fiscale sarà sempre obbligatoria anche nelle ipotesi di prognosi di un solo giorno. Nessuno potrà più sgarrare. Brunetta chiarisce che il medico potrà piombare a casa del dipendente pubblico a qualsiasi ora “al fine di agevolare i controlli”. Ad ogni malattia si applica la decurtazione di “ogni indennità o emolumento, aventi carattere fisso e continuativo e trattamento economico accessorio” quantificabili nel 25-30% della retribuzione. Brunetta mi piace, è uno tosto, che sa farsi rispettare, come Napoleone di cui ha la stessa statura. Le sue direttive, ne sono sicuro, colpiranno come la folgore anche i dipendenti pubblici per eccellenza, i parlamentari. Da una elaborazione de Il Sole 24 Ore, con riferimento ai dati Camera e Senato a fine 2007, si può scoprire chi sono gli assenti alle votazioni parlamentari. Brunetta mandi subito un medico fiscale ad Arcore. Silvio Berlusconi è infatti il primo assoluto con il 98,5% di assenze alla Camera. Se non è primo non è mai contento. L’attuale portavoce del PDL, Capezzone, ha totalizzato il 67,6%. Nei primi 10 c’è Sandro Bondi, in settima posizione, con l’87,5% e in quinta l’ex piduista Cicchitto con l’89,9%. Tutti pidilellini in fuga dal lavoro. Brunetta li faccia pedinare, vorremmo tutti sapere dove vanno, cosa fanno, se incontrano Veltroni. Al Senato per il PDL le cose non migliorano. La posizione numero uno è di Marcello Dell’Utri, 41,1% di assenze. Secondo assoluto il doppiolavorista Ghedini con il 38,7%. Un avvocato pagato dai cittadini con lo stipendio da parlamentare per difendere Berlusconi in tutti i tribunali d’Italia. Il re del doppiolavoro, un mito. Una soffiata per Brunetta: mandi subito un medico al tribunale di Milano, coglierà il Ghedini sul fatto mentre difende lo psiconano al processo Mills. Se i dipendenti pubblici avessero le percentuali da desaparecidos dei parlamentari potremmo chiudere i ministeri e nessuno se ne accorgerebbe. Ma il Parlamento esiste veramente? Se un parlamentare non va a lavorare per un solo giorno Brunetta mandi il medico fiscale. Nel caso sia un condannato, un prescritto, un inquisito (quindi spesso) faccia accompagnare il medico dai Carabinieri (per proteggerlo). NB: Grazie a Dio (cioè lui |
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2001
Città: Livorno
Messaggi: 1372
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Ma se un parlamentare è anche nel governo non può essere chiamato assenteista perché non va sempre in parlamento. Avrà da fare anche al governo no?
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Messaggi: 379
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Infatti è prassi che i membri del governo si dimettano da parlamentari...
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So high, so low, so many things to know. |
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
Città: prov di NA
Messaggi: 888
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Messaggi: 1772
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ma sti caxxo di statali si permettono pure di protestare ???
sono indubbiamete e obbiettivamente dei privilegiati riespetto al lavoro nei privati e che caxxo!!! fanno assenze qnd caxxo vogliono sennza rottura di palle prendono premi a gogo ecc ecc
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"Fatti processare buffone!" ------------------------- Rossy sempre con me. |
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#7 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Quote:
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#8 |
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Iscritto dal: Nov 2004
Città: Vicenza
Messaggi: 297
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a me sembra ennesima lotta tra poveri
i statali ihmo troppe volte fanno i furbi se si fa il confronto con i privati sono altri i livelli...ma mi domando perchè se già si lamentano i pvt dobbiamo portare il lavoro a un livello quasi senza tutela?chè è questa invidia sociale che ci porta tutti e due nella merda?
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Sono contrario al matrimonio dei preti: se fanno figli, siamo finiti. (cit) |
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
Città: prov di NA
Messaggi: 888
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#10 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 2164
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IN ANUBIS WE TRUST
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#11 |
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Iscritto dal: Jul 2006
Messaggi: 122
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Personalmente, ho lavorato quasi due anni in una PA, per cui conosco benissimo il marciume che regna sovrano. Anche se ho profondo ribrezzo per il governo Berlusconi, finché Brunetta porterà avanti questa crociata avrà tutta la mia approvazione.
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2001
Città: undefined
Messaggi: 6416
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Il ministro fa di tutta un'erba un fascio.Comportamento sbagliato per la carica che si riveste.Con questo ho espresso a sufficienza quello che penso.
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
Messaggi: 1521
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i criminali e corrotti portano voti...
Ps: ma della digitalizzazione della P.a???
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח -
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#14 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
Città: Napoli
Messaggi: 6817
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Qui al II Policlinico tutti sono uguali. Chi non fa nulla, chi ha il doppio lavoro in nero, chi si assenta e si fa timbrare il cartellino dai colleghi e chi invece lavora sodo. Indipendentemente da tutto, ciascuno di queste categorie ha diritto alla STESSA PRECISA IDENTICA parte di premi di produzione e di straordinari. Il sindacato è fiero di questa conquista. Tutti i dipendenti sono uguali.
Schifo assoluto.
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0 A.D. React OS La vita è troppo bella per rovinarsela per i piccoli problemi quotidiani... IL MIO PROFILO SOUNDCLOUD! |
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#15 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2001
Città: undefined
Messaggi: 6416
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Dipende sempre da cose vuole dire "essere bravi a lavorare" e a che condizioni. Avanti così con la politica italiana del lavoro.....avanti pure. |
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#16 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Hamburg/Torino
Messaggi: 2757
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Come chi è? Io una idea ce l'avrei
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#17 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
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#18 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2001
Città: undefined
Messaggi: 6416
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Non è sempre così meccanico.Non so se tu lavor o hai mai lavorato ma ricordati che c'è chi fa carriera con la testa,chi con il cuore e chi con il cul0..... |
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#19 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2006
Città: Roma-Milano Utente:Deberlusconizzato Iscritto:20/2/2000 Status:SuperUtenteAdm Messaggi totali:107634 Auto:BMW X3 3.0 SD M
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#20 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Italia
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è vero, ma non è una buona scusa per continuare a persistere su questa linea...da parte dei tax consumer
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