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Old 20-11-2007, 09:17   #1
danny2005
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Ragazzine & sesso: a 12 anni senza limiti

Indagine choc della Società di Pediatria sulle teenager italiane, tra amore, alcol e fumo

Le ragazzine e il sesso: a 12 anni senza limiti

Alla domanda «Cosa vuoi fare da grande?» al primo posto la velina, al secondo «Non so»


ROMA — L’allarme è stato come un fascio di luce che acceca: ci sono baby squillo sulle strade. Ce l’hanno messe i loro coetanei, per pagare debiti del gioco d’azzardo. Giuliano Amato, ministro dell’Interno, ha lanciato un sasso, l’altro giorno. E adesso rischia di venire giù una montagna. Perché quella del titolare del Viminale è la punta dell’iceberg. Ma basta fermarsi un attimo e scoprire che l’infanzia più tradizionale, ormai, non riesce a superare le classi elementari. Perché: c’erano una volta i bambini. E le bambine che giocavano con le bambole. Avevano dodici-tredici anni. E la Società italiana di pediatria (la Sip) li interrogava con domande tipo: che giornali girano in casa tua? Usi il computer? Qual è l’avvenimento che ti ha colpito di più quest’anno? L’ultima ricerca fatta così è datata 2003: non serviva più a niente. Non di certo a fotografare la realtà. E adesso a leggere l’ultima ricerca della Società dei pediatri presieduta da Pasquale Di Pietro, quella del 2006, vengono i brividi. Proprio oggi che anche in Italia celebriamo la Giornata dell’Infanzia. Il campione: 1.251 bambini tra i 12 e i 14 anni. Una domanda. Una delle tante del questionario: «Hai mai visto un tuo amico ubriaco?». Sì, dice il 37,4% del campione. Non solo, l’8,4% aggiunge: spesso. Un’altra domanda: conosci qualcuno tra i tuoi amici che ha fumato una canna? E questa volta è quasi uno su due (44,3%) a rispondere un tondo: sì. Un altro esempio? Tre ragazzini su quattro non esitano a confessare di fare cose che loro stessi definiscono rischiose, come ubriacarsi, appunto, bere liquori, prendere farmaci, uscire da soli la sera tardi, avere rapporti sessuali non protetti. Già: hanno rapporti sessuali frequenti, i nostri ex bambini.

Modelli educativi
Gustavo Pietropolli Charmet, psichiatra dell'età evolutiva, non ha dubbi: «L'anticipazione delle tappe dello sviluppo è dovuta ai modelli educativi. Come dire? Sono stati mamma e papà che hanno voluto che succedesse, si sono dati da fare per diversificare il modello culturale che loro avevano ricevuto. Hanno accelerato le capacità di socializzazione dei loro figli. Hanno tolto loro il senso di colpa, il senso della paura. Basta provare, per credere. Basta entrare in una qualsiasi seconda media d'Italia e capire che è impossibile far sentire in colpa questi ragazzi o mettere loro in qualche modo paura». Succede così anche nella seconda media statale di Gela, Sicilia? «I ragazzi sono molto decisi, è vero», garantisce Ela Aliosta, preside della scuola media alle soglie della pensione. Sono quarant'anni che la signora Aliosta ha a che fare con i ragazzi delle medie. Dice adesso: «Sono cambiati. E molto. Fisicamente, prima di tutto: un tempo le femmine arrivavano ragazzine in terza media. Oggi assomigliano a donne già quando entrano in prima. Soprattutto per come si vestono, si truccano, si pettinano i capelli. Con la complicità dei genitori, è ovvio».

«Faccio la velina»
Oppure la cubista, la show girl, la ballerina. Alla più tradizionale delle domande: «Cosa vuoi fare da grande?», le bambine intervistate dalla Società dei pediatri hanno infatti messo al primo posto: voglio fare il «personaggio famoso». E fino a qui non sarebbe una scoperta sensazionale. È che però, tolta questa prospettiva, rimane il vuoto: al secondo posto delle preferenze delle bambine c'è, infatti, un disarmante: «Non lo so». «Ho dodici anni faccio la cubista mi chiamano principessa», è il titolo del libro di Marida Lombardo Pijola, una giornalista-mamma che non a caso ha gettato scompiglio tra mamme e papà. Ha scoperchiato il mondo delle discoteche pomeridiane, lasciando disorientati nugoli di genitori davanti a frasi di bambine come: «Se fai la cubista sei una donna. Non più una ragazzina. Con i clienti della disco treschi soltanto se ti va. E puoi farti pagare...». Non è fantasia. È qualcosa che da noi è arrivato da pochissimi anni, probabilmente importato ancora una volta dagli Stati Uniti. Era del 2003 «Thirteen, 13 anni», il film-choc ambientato a Los Angeles con protagoniste due ragazzine (tredicenni, appunto) che vivono vite sempre più pericolose tra sesso promiscuo, droga, fumo, alcol, piccoli furti, accenni di lesbismo. «Sono vent'anni che insegno nella scuola media di Centocelle, a Roma», dice Margherita D'Onofri, insegnante di scienze. E spiega: «Soltanto negli ultimi anni, però, ho visto cambiare gli atteggiamenti durante i campi scuola, ovvero quelle gite che consentono ai ragazzi di dormire fuori dalla propria città. Adesso anche nelle prime classi stanno svegli tutta la notte e si mescolano dentro le stanze. Fino a poco tempo fa non succedeva».

fonte



Tra le ragazze «Mamma e papà cosa dicono? Mica lo sanno che veniamo qui. Altrimenti dove andiamo?»

E il sabato pomeriggio tutte a caccia in discoteca

Arrivano in jeans e maglioncino largo, appena dentro si (s)vestono da lolite e cubiste


MILANO — «E l'età?». Tanta: almeno almeno il doppio tuo. «Che importa, se c'è l'amooore...». Dalla febbre del sabato sera al probabile febbrone — tanto son mezze nude — del sabato pomeriggio, quando la discoteca Shocking apre dalle 15 alle 18 solo ai minorenni, c'è un conto anagrafico alla rovescia, dai 15 agli 11 anni, che conta e riconta l'attesa: «Ancora un'ora e quindici, e si entra». Che choc, allo Shocking. Arrivano prima, prima tanto, per prendere posto in coda, star davanti, essere sicure d'entrare, con l'attesa fumata via tra una sigaretta, uno sputo (sì, uno sputo), una tirata in su del tanga che scende e del reggiseno push-up che traballa, e un posizionamento tattico della frangetta per occultare il brufoletto. Quando son dentro, corrono come centometriste alla conquista del cubo, potessero segnerebbero il terreno attorno con le bandierine, lo occupano e non lo mollano nemmeno a pagarle. E da lì in avanti, via con le danze. Musica elettronica a manetta, incessante, martellante. Mezzoretta iniziale di balli, per scaldarsi. Quindi, le grandi manovre dell'«amore», ché questa discoteca, e così è il vicino Tocqueville, sempre in zona corso Como, sempre in zona movida, il sabato pomeriggio a una cosa sola serve: prendersi. Per lasciarsi, certo, appena il dj spegne la consolle e le luci se ne vanno. Ma chissenefrega: per intanto, godiamocela. Un popolo di lolite (s)vestite da donna, con l'abbigliamento da urlo — parola d'ordine la trasparenza, meglio se assoluta — e nascosto dentro uno zainetto. Escono di casa, salutano mamma e papà con jeans, maglioncino largo, giubbotto, un normal look tra la secchiona e la brava figliola, e appena valicato il controllo agli ingressi partono per il bagno, aprono lo zainetto, e oplà. In un amen, trasformazione estetica, jeans, maglioncino e giubbotto appallottolati dentro il suddetto zainetto, consegnato, previo pagamento di euro 9, alla cassa. A proposito di soldi: ai 9, si aggiungano i 10 euro dell'ingresso, e gli almeno 5 della seconda consumazione (la prima è gratis). Morale: escono non meno di 24 euro. Spesi bene? «E certo. In ogni modo, altrimenti, dove vado il sabato pomeriggio?». E dove potrebbero andare, inseguite, affascinate, sedotte come sono per tutta la settimana dai coetanei — la specialità qui è maschile — addetti alle pubbliche relazioni? I baby pr presidiano i corridoi delle scuole, i mezzanini del metrò, piazza Duomo, gli oratori, con in mano un plico di depliant che consegnano con il sorrisone e la promessa: «Vieni da noi, siamo il massimo dei massimi».

A fine giornata, i gestori prendono i depliant — lasciapassare per l'ingresso in discoteca —, che sopra hanno riportato un piccolo codice, corrispondente al nome di chi li ha piazzati, e contano. Se tal dei tali ha portato un bel numero di persone, in premio bevande gratis, biglietti gratis per le discoteche, tessere gratis per esclusivi privé di locali super-vip. Insomma, se uno s'impegna, è bravo, si sbatte, gli si aprono le porte dell'olimpo del divertimento, e allora ecco perché la ricerca di possibili clienti è una caccia estenuante, sfiancante, finanche stoica, addirittura eroica. Dicono: e i genitori? In questo sabato pomeriggio, di genitori manco l'ombra. Zero. Lo sanno i tuoi che andate in discoteca? «Cosaaaa?». Lo sanno i tuoi che andate in discoteca? «No. Cambia qualcosa?». Boh, forse sì, forse no. «Guarda che mica rubiamo o ammazziamo...». E, a dire il vero, manco si ubriacano: al bancone del bar, gli alcolici non ci sono. E, a ridir il vero, manco si drogano: qualche nuvoletta di canne, d'accordo, e però pasticche o cocaina non se ne vedono. Le nasconderanno? Forse sì, forse no. E comunque sia: l'imperativo è lo stesso. L'amore. Certi appostamenti, certi movimenti, certi affondi restano nella memoria. Con il maschietto piantato lì, come un baccalà e la faccia da finto duro, al centro dell'arena, e le ragazzine attorno che lo osservano, scrutano, bocciano o promuovono con un bacio, e dopo il bacio una chiacchierata e dopo la chiacchierata mani che frugano. Con le femminucce che svettano sui cubi e, sotto ai cubi, i ragazzi che sfilano in processione, uno dopo l'altro, e speranzosi s'affidano agli sguardi delle miss. Se parte l'occhiata, lei scende e si finisce su un divanetto a raccontarsela. Se l'occhiata manco è accennata, avanti il prossimo. E così per cinque ore, in un vortice di telefonini che scattano fotografie e mandano sms, senza sosta, senza interruzione, senza pause. Una frenesia di sudore arginata dal consumo in quantità industriale della bevanda che nella pubblicità ti mette le ali. Litri e litri di energia, sia mai faccia capolino la fatica o, peggio, la stanchezza, o, peggio del peggio, la voglia d'andarsene. Cinque, sei, settecento ingressi, ogni volta, allo Shocking. Altrettanti al Tocqueville. Generalizzando: lo Shocking ambito dai pischelli della Milano bene; il Tocqueville, amato da quelli delle periferie e dell'hinterland. Volgarizzando: «Al Tocqueville ci vanno i tamarri»; «Lo Shocking è il posto dei fighetti». Alla fine, beata gioventù. Toglietegli tutto, tranne che la baby discoteca. Sabato, i gestori del Tocqueville l'han tenuto chiuso perché, la settimana prima, c'era stato un rissone tra adolescenti agitati. E che rabbia, che indignazione, che dolore, tra le abituali clienti che ugualmente si sono messe in fila, sperando che i titolari ci ripensassero. Macché. E ora? «Ora è davvero un grandissimo casino». Scusate, c'è lo Shocking... «Mmmmm». E vabbé, fate uno sforzo, no? Si radunano in gruppo, sigaretta e uno sputo, uno sputo e una sigaretta: vuol dire che ci stanno pensando su, chissà, magari, per stavolta, si può fare un'eccezione. In nome dell'amore, s'intende.


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Commenti? Mah....non so...
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Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia [Mark Twain] [Romantico Inside][Thread prof. gnocche]
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Old 20-11-2007, 09:30   #2
CYRANO
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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Old 20-11-2007, 09:34   #3
alex10
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Cò,a,òz,òaza
Può essere .... ma qui ci si dovrebbe allacciare alla discussione sul filmato della povera ragazza travolta dal bus e dai suoi coetanei che ci ridevano sù e facevano le foto .....

Secondo me le famiglie ormai hanno un lassismo nell'educazione dei figli che fà paura .....
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La sezione Sport e Motori è morta ... viva la sezione Sport e Motori !!!
Migna è colpevole !!! LOL - SuperGIF Clan - FIX - "Una piccola senzazione per un uomo, un grande culo per l'umanità" Dr. Greg House
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Old 20-11-2007, 09:36   #4
Burrocotto
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Direi di no...quello che succede oggi succedeva una volta,semplicemente era più nascosto.
Anzichè ubriacarsi nelle discoteche si andava in piola coi grandi e giù a bere vino.
Ho dei parenti in veneto che son cresciuti a pane e vino (nel vero senso della parola ).
Le ragazze che la davano via ai primi pruriti c'erano anche una volta,semplicemente se rimanevano incinte erano costrette a sposarsi o erano mandate in "comunità" apposiste.
Succedevano le stesse cose,ma non c'era questo bombardamento dei media.
(lo stesso discorso vale per gli omicidi...la gente veniva uccisa anche 50 anni fa,semplicemente nn c'era la tv a raccontarti di omicidi commessi dall'altra parte del globo).

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Può essere .... ma qui ci si dovrebbe allacciare alla discussione sul filmato della povera ragazza travolta dal bus e dai suoi coetanei che ci ridevano sù e facevano le foto .....

Secondo me le famiglie ormai hanno un lassismo nell'educazione dei figli che fà paura .....
Quando in strada accade un incidente,le code si formano anche x la gente che si ferma a vedere che diavolo è successo.
Poi,di sicuro non è di buon gusto riderci su,ma il voler vedere cose "scabrose" fa parte dell'uomo,nulla di nuovo sotto il sole.
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Old 20-11-2007, 09:37   #5
ShadowThrone
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voglio fare il personaggio famoso...
che merda di società s'è creata, io nel mio piccolo ho spento la tv da tempo
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Piangi e piangerai solo, ridi e il mondo riderà con te.
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Old 20-11-2007, 09:43   #6
udria
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E poi ci sono quelle che a 23 anni vivono ancora nel mondo delle fiabe
Ma le vie di mezzo esistono ancora?

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Old 20-11-2007, 09:45   #7
Encounter
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Già ma "famoso" non è la ballerina classica o l'attrice.
E' il tronista .La velina. La sciaquetta che non sa fare niente ma è presente in tv e sui giornali scandalistici.
Possiamo ringraziare il bombardamento mediatico , la tv spazzatura, i reality, le marie de filippi e tutta quella merda.
I documentari non li danno più.
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Old 20-11-2007, 09:45   #8
sempreio
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E poi ci sono quelle che a 23 anni vivono ancora nel mondo delle fiabe
Ma le vie di mezzo esistono ancora?

no o troie o sfigate che non gli puoi fare nulla
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Old 20-11-2007, 09:47   #9
sempreio
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Cò,a,òz,òaza
sembri una persona di 60anni
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Old 20-11-2007, 10:18   #10
Gemma
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[b]
Modelli educativi
Gustavo Pietropolli Charmet, psichiatra dell'età evolutiva, non ha dubbi: «L'anticipazione delle tappe dello sviluppo è dovuta ai modelli educativi. Come dire? Sono stati mamma e papà che hanno voluto che succedesse, si sono dati da fare per diversificare il modello culturale che loro avevano ricevuto. Hanno accelerato le capacità di socializzazione dei loro figli. Hanno tolto loro il senso di colpa, il senso della paura. Basta provare, per credere. Basta entrare in una qualsiasi seconda media d'Italia e capire che è impossibile far sentire in colpa questi ragazzi o mettere loro in qualche modo paura». Succede così anche nella seconda media statale di Gela, Sicilia? «I ragazzi sono molto decisi, è vero», garantisce Ela Aliosta, preside della scuola media alle soglie della pensione. Sono quarant'anni che la signora Aliosta ha a che fare con i ragazzi delle medie. Dice adesso: «Sono cambiati. E molto. Fisicamente, prima di tutto: un tempo le femmine arrivavano ragazzine in terza media. Oggi assomigliano a donne già quando entrano in prima. Soprattutto per come si vestono, si truccano, si pettinano i capelli. Con la complicità dei genitori, è ovvio».
Sono d'accordo sulla parziale responsabilità dei genitori, meno sulla totale.
Il mondo in cui viviamo somministra questi modelli nel latte la mattina, sono troppi per riuscire a tener botta.

Comunque a sentire queste cose mi sale una tristezza...
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Old 20-11-2007, 10:33   #11
Froze
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Sono d'accordo sulla parziale responsabilità dei genitori, meno sulla totale.
Il mondo in cui viviamo somministra questi modelli nel latte la mattina, sono troppi per riuscire a tener botta.

Comunque a sentire queste cose mi sale una tristezza...
i 20 euro per entrare in discoteca li danno i genitori.
i soldi per i vestiti li danno i genitori.
colpa del sistema? meno di quello che si vuol credere.
colpa dei genitori che non sono in grado di esserlo.
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Old 20-11-2007, 10:52   #12
AntonioBO
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Vogliamo dire - senza polemica politica - quanto ha inciso il berlusconismo su tutto questo??? Su chi dagli anni '80 - complice una sinistra lassista - ha monopolizzato i mezzi di telecomunicazione propugnando falsi miti e veri e propri obbrobri culturali grazie all'accoppiata Costanzo/De Filippi? La corsa verso l'involuzione culturale dagli anni '80 non si è più fermata e la Rai ha seguito in maniera quasi schifosa il trend con i soldi dei cittadini.
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"mo va a fer dal pugnàt!
THO' UN CUOCO .....(Daniele Luttazzi Raiperunanotte 25/03/2010)
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Old 20-11-2007, 10:53   #13
Froze
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Vogliamo dire - senza polemica politica - quanto ha inciso il berlusconismo su tutto questo???
nel resto del mondo le cose non vanno molto diversamente
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Old 20-11-2007, 10:57   #14
AntonioBO
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nel resto del mondo le cose non vanno molto diversamente
Non sono molto d'accordo. In nessun altro paese nascerebbe il mito di braccia rubate all'agricoltura come tale Costantino e altre begli esempi di personaggi come questo.... tronisti, troiste...... eccc... basta guardare buona domenica . Io dopo i primi 5 secondi devo cambiare canale.
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Old 20-11-2007, 10:58   #15
zuper
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Vogliamo dire - senza polemica politica - quanto ha inciso il berlusconismo su tutto questo??? Su chi dagli anni '80 - complice una sinistra lassista - ha monopolizzato i mezzi di telecomunicazione propugnando falsi miti e veri e propri obbrobri culturali grazie all'accoppiata Costanzo/De Filippi? La corsa verso l'involuzione culturale dagli anni '80 non si è più fermata e la Rai ha seguito in maniera quasi schifosa il trend con i soldi dei cittadini.
come rovinare una discussione seria...

tirando in ballo berlusconi e costanzo....
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"W la foca, che dio la benedoca"
poteva risolvere tutto la sinistra negli anni in cui ha governato e non l'ha fatto. O sono incapaci o sta bene anche a "loro" cosi.
L'una o l'altra inutile scandalizzarsi.[plutus]
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Old 20-11-2007, 11:00   #16
Froze
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Non sono molto d'accordo. In nessun altro paese nascerebbe il mito di braccia rubate all'agricoltura come tale Costantino e altre begli esempi di personaggi come questo.... tronisti, troiste...... eccc... basta guardare buona domenica . Io dopo i primi 5 secondi devo cambiare canale.
evidentemente non sei molto informato sugli altri paesi...
il grande fratello e gli altri reality non sono nati in italia. anzi (fortunatamente) sono arrivati un po' piu' tardi rispetto ad altri paesi.
se leggi l'articolo nel primo post vedi che di problematiche simili se ne parlava negli stati uniti gia' nel 2003.
voler tirare in mezzo berlusconi sul fallimento dei modelli educativi dei genitori moderni mi pare troppo...
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Old 20-11-2007, 11:01   #17
AntonioBO
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come rovinare una discussione seria...

tirando in ballo berlusconi e costanzo....
Ma perché quando vi toccano berluska è come se toccassero un parente stretto? Sto parlando di quel personaggio come proprietario di uno dei colossi delle telecomunicazioni che dagli anni '80 in poi ha prodotto della gran sottocultura che influenza chi la guarda. Non ammetterlo significa fare lo struzzo.
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Old 20-11-2007, 11:07   #18
mt_iceman
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Vogliamo dire - senza polemica politica - quanto ha inciso il berlusconismo su tutto questo??? Su chi dagli anni '80 - complice una sinistra lassista - ha monopolizzato i mezzi di telecomunicazione propugnando falsi miti e veri e propri obbrobri culturali grazie all'accoppiata Costanzo/De Filippi? La corsa verso l'involuzione culturale dagli anni '80 non si è più fermata e la Rai ha seguito in maniera quasi schifosa il trend con i soldi dei cittadini.
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Old 20-11-2007, 11:07   #19
Froze
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Ma perché quando vi toccano berluska è come se toccassero un parente stretto? Sto parlando di quel personaggio come proprietario di uno dei colossi delle telecomunicazioni che dagli anni '80 in poi ha prodotto della gran sottocultura che influenza chi la guarda. Non ammetterlo significa fare lo struzzo.
quindi io (e con me milioni di altre persone) che guardavo le trasmissioni di canale 5/italia 1 negli anni 80/90 sono influenzato da quella sottocultura per cui vorrei essere un velino o un tronista?
e in base a quali dati hai potuto fare quest'arguta considerazione?
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Old 20-11-2007, 11:20   #20
groot
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Vogliamo dire - senza polemica politica - quanto ha inciso il berlusconismo su tutto questo??? Su chi dagli anni '80 - complice una sinistra lassista - ha monopolizzato i mezzi di telecomunicazione propugnando falsi miti e veri e propri obbrobri culturali grazie all'accoppiata Costanzo/De Filippi? La corsa verso l'involuzione culturale dagli anni '80 non si è più fermata e la Rai ha seguito in maniera quasi schifosa il trend con i soldi dei cittadini.
Volevamo mescolare la politica anche qua?

berlusconi...
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