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Old 05-11-2007, 15:59   #1
EarendilSI
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CDL verso il NO al decreto sicurezza se non viene modificato

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Sicurezza, Fini: "Votiamo no"
Casini: "Il decreto non è serio"

Roma - "Al momento non ci sono le condizioni per esprimere un voto favorevole al decreto". Lo ha detto il leader di An, Gianfranco Fini, lasciando il vertice della Cdl sulla sicurezza. "Nonostante le verbali affermazioni di Padoa-Schioppa e di Amato, tutta l’opposizione si è trovata concorde nel dire che nel testo non ci sono le risorse necessarie per una politica a tutela della sicurezza, e quindi per dare alle forze dell’ordine i mezzi che richiedono". Fini ha spiegato inoltre che "nel testo non c’è la norma che abbiamo tutti invocato per l’espulsione dei cittadini comunitari anche per coloro che sono nell’impossibilità di dimostrare un reddito e anche per la parte relativa alle espulsioni attraverso un intervento coatto. Nel testo - ha concluso Fini - non c’è nulla di esplicito. Di conseguenza - ha sottolineato Fini - presenteremo degli emendamenti unitari che recepiscono questi principi. Se però il testo è quello presentato alle Camere noi della Cdl non lo votiamo".

Casini: "Non sono ammessi distinguo" "Non sono ammessi distinguo nella Cdl, bisogna agire insieme" per fronteggiare l’emergenza. Pier Ferdinando Casini, al termine del vertice della Cdl, spiega che l’opposizione sarà unita in questa battaglia per migliorare un decreto che - osserva - "ora non è una cosa seria. La sicurezza dei cittadini - aggiunge ancora - merita che l’opposizione sia unita, c’è uno stato di frustrazione davanti a questa delinquenza". Il leader centrista auspica che la maggioranza ascolti quello che l’opposizione avrà da dire. "Quel decreto - osserva - non è una cosa seria, noi chiediamo più fondi e soprattutto espulsioni certe. Non basta un foglio di via che si butta subito nel cestino". Casini infine si dice d’accordo con Fini nel ritenere che chi non ha la possibilità di lavorare "non abbia fissa dimora" sul territorio italiano.

Maroni: "Prima emendamenti poi nostra proposta" "Faremo un’azione in due fasi: emendare questo decreto che si limita solo ai cittadini comunitari, perché il problema è ben più ampio, e poi si preocederà a definire una proposta condivisa da tutta la Cdl sulla sicurezza, sui cittadini extracomunitari e sui clandestini, che verrà studiata nei prossimi giorni". È quanto ha affermato il presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Maroni, al termine del vertice della Cdl. "Questo decreto - ha concluso Maroni - in sè non risolve nulla".

Cinque o sei emendamenti La Cdl presenterà "pochissimi emendamenti unitari, cinque o sei, e se non verranno accolti il centrodestra voterà contro" il decreto legge sulla sicurezza. È quanto ha riferito il segretario del Pri, Francesco Nucara, lasciando il vertice della Cdl a Palazzo Grazioli. Nucara ha spiegato che uno di questi emendamenti prevede "l’espulsione immediata di chi commette reati". Il segretario del Pri ha inoltre annunciato che secondo la Cdl "ci sono problemi di copertura finanziaria al decreto. Pare che si siano stanziati 100 milioni di euro per le forze dell’ordine ma 80 mln sono già stati impegnati". Nucara ha concluso spiegando che da parte di tutta la Cdl sarà presentato "un pacchetto di proposte generali sulla sicurezza".

Prodi auspica convergenza della Cdl Il presidente del Consiglio in mattinata aveva auspicato una convergenza dell'opposizione sul decreto sicurezza. "Credo che l’opposizione non possa fare obiezioni sostanziali, sennò contraddice la propria posizione". "Nessuna frizione con la Romania" Lo assicura il presidente del Consiglio, che annuncia che "fra pochi giorni il primo ministro romeno verrà in Italia. Dobbiamo risolvere i problemi con la cooperazione tra i due Paesi - spiega il premier - però li dobbiamo risolvere".

Turigliatto e Cannavò: "Noi siamo all'opposizione" "Con l’approvazione da parte dei ministri della sinistra, a partire da Rifondazione, del decreto sicurezza un’altra diga a sinistra è saltata. La diga della civiltà giuridica, della tolleranza, della diversità sostanziale rispetto alle destre". Lo scrivono in una nota congiunta Franco Turigliatto e Salvatore Cannavò, esponenti della Sinistra critica denunciando che "a furia di prevenire il peggio la Sinistra di governo ha favorito proprio il peggio che oggi assume il volto inquietante del cinismo di Veltroni, il quale monta una campagna razzista per consolidare il suo Pd".
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=218444

Se veramente il governo vuole la sicurezza dei cittadini dovrà accettare gli emendamenti proposti dalla CDL, perché così com'è il decreto non serve a nulla ed è il classico compromesso di cui ormai Prodi ci ha abitutato per seguire la sx massimalista ed irresponsabile pur di rimanere attaccato alla poltrona
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Old 05-11-2007, 16:02   #2
CYRANO
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e te pareva che non mettessero prima i giochi politici della sicurezza dei cittadini...



coapozpaza
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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Old 05-11-2007, 16:07   #3
FastFreddy
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e te pareva che non mettessero prima i giochi politici della sicurezza dei cittadini...
Beh, se si partorisce un decreto che è fondamentalmente una presa per il sedere che non serve a nulla, chi è che mette i propri giochi politici prima della sicurezza dei cittadini?
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Old 05-11-2007, 16:16   #4
PARSI
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Qusta volta mi tocca prorio dire "ben vengano gli emendamenti della CDL".
Il decreto sulla sicurezza così com'è risulta essere il solito e ben collaudato fumo negli occhi.

...il foglio di via...ahahah
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Old 05-11-2007, 16:55   #5
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Casini si è rinsavito ed tornato a casa?
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Old 05-11-2007, 17:40   #6
svarionman
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Dove si può trovare un testo del decreto legge?
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Attenzione: il messaggio potrebbe essere ironico... gli amici (s)comodi di Topolino
"L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite...Il popolo è minorenne. La città è malata. Ad altri spetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere. La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!”
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Old 05-11-2007, 17:56   #7
Koji
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Mi pare che non sia solo la CDL a chiedere modifiche ma anche un pezzo della maggioranza....solo che la sinistra radicale le chiede nel senso opposto.

Ecco perchè non volevano il decreto.
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Old 05-11-2007, 17:58   #8
drakend
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Dove si può trovare un testo del decreto legge?
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DECRETO-LEGGE 1 Novembre 2007, n. 181 Disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di introdurre disposizioni volte a consentire l'allontanamento dal territorio nazionale di soggetti la cui presenza contrasti con esigenze imperative di pubblica sicurezza;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 31 ottobre 2007;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dell'interno e del Ministro della giustizia;

E m a n a

il seguente decreto-legge:

Articolo 1.

1. All'articolo 20 del decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) la rubrica dell'articolo è sostituita dalla seguente: "Limitazioni al diritto di ingresso e di soggiorno per motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza";

b) al comma 4 le parole: "solo per gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica" sono sostituite dalle seguenti: "solo per gravi motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza";

c) al comma 5 le parole: "possono essere allontanati solo per motivi di pubblica sicurezza che mettano a repentaglio la sicurezza dello Stato," sono sostituite dalle seguenti: "possono essere allontanati solo per motivi di sicurezza dello Stato e per motivi imperativi di pubblica sicurezza,";

d) il comma 7 è sostituito dal seguente:

"7. I provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato, nonchè i provvedimenti di allontanamento dei cittadini dell'Unione di cui al comma 5 sono adottati dal Ministro dell'interno con atto motivato, salvo che vi ostino motivi attinenti alla sicurezza dello Stato, e tradotti in una lingua comprensibile al destinatario, ovvero in inglese. Il provvedimento di allontanamento è notificato

all'interessato e riporta le modalità di impugnazione e la durata del divieto di reingresso sul territorio nazionale, che non puo' essere superiore a 3 anni. Salvo quanto previsto al comma 9, il provvedimento di allontanamento indica il termine stabilito per lasciare il territorio nazionale, che non puo' essere inferiore ad un mese dalla data della notifica, fatti salvi i casi di comprovata urgenza.";

e) dopo il comma 7, sono inseriti i seguenti:

"7-bis. Il provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di pubblica sicurezza è adottato con atto motivato dal prefetto territorialmente competente secondo la residenza o dimora del destinatario, e tradotto in una lingua comprensibile al destinatario, ovvero in inglese. Il provvedimento di allontanamento è notificato all'interessato e riporta le modalità di impugnazione e la durata del divieto di reingresso sul territorio nazionale, che

non puo' essere superiore a 3 anni. Il provvedimento di allontanamento indica il termine stabilito per lasciare il territorio nazionale, che non puo' essere inferiore ad un mese dalla data della notifica, fatti salvi i casi di comprovata urgenza. Per motivi imperativi di pubblica sicurezza il provvedimento di allontanamento è immediatamente eseguito dal questore e si applicano le disposizioni di cui all'articolo 13, comma 5-bis, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.

7-ter. I motivi di pubblica sicurezza sono imperativi quando il cittadino dell'Unione o un suo familiare, qualunque sia la sua cittadinanza, abbia tenuto comportamenti che compromettono la tutela della dignità umana o dei diritti fondamentali della persona umana ovvero l'incolumità pubblica, rendendo la sua permanenza sul

territorio nazionale incompatibile con l'ordinaria convivenza.";

f) al comma 8 le parole: "è punito con l'arresto da tre mesi ad un anno e con l'ammenda da euro 500 ad euro 5.000" sono sostituite dalle seguenti: "è punito con la reclusione fino a tre anni";

g) al comma 9 le parole: "nel provvedimento di cui al comma 7," sono sostituite dalle seguenti: "nei provvedimenti di cui ai commi 7 e 7-bis," e le parole: "quando il provvedimento è fondato su motivi di pubblica sicurezza che mettano a repentaglio la sicurezza dello Stato," sono sostituite dalle seguenti: "quando il provvedimento è

fondato su motivi di sicurezza dello Stato o su motivi imperativi di pubblica sicurezza,".

2. Al decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, dopo l'articolo 20 è inserito il seguente:

"Art. 20-bis (Allontanamento del cittadino dell'Unione o di un suo familiare sottoposto a procedimento penale.). - 1. Qualora il destinatario del provvedimento di allontanamento per motivi imperativi di pubblica sicurezza sia sottoposto a procedimento penale si applicano le disposizioni di cui all'articolo 13, commi 3, 3-bis, 3-ter, 3-quater e 3-quinquies, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n.286.

2. Non si dà luogo alla sentenza di cui all'articolo 13, comma 3-quater, del citato decreto legislativo n. 286 del 1998, nell'ipotesi dei reati di cui all'articolo 380 del codice di procedura penale.

3. Per i reati di cui all'articolo 380 del codice di procedura penale, puo' procedersi all'allontanamento solo nell'ipotesi in cui il soggetto, per qualsiasi causa, non sia sottoposto a misura cautelare detentiva.".

3. All'articolo 21 del decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 2, dopo le parole: "che non puo' essere inferiore ad un mese." sono inserite le seguenti: "Unitamente al provvedimento di allontanamento è consegnata all'interessato una attestazione di obbligo di adempimento dell'allontanamento, secondo un modello stabilito con decreto del Ministro dell'interno e del Ministro degli

affari esteri, da presentare presso il consolato italiano del Paese di cittadinanza dell'allontanato.";

b) dopo il comma 2, è aggiunto il seguente:

"2-bis. Qualora il cittadino dell'Unione o il suo familiare allontanato sia individuato sul territorio dello Stato oltre il termine fissato nel provvedimento di allontanamento, senza aver provveduto alla presentazione dell'attestazione di cui al comma 2, è punito con l'arresto da un mese a sei mesi e con l'ammenda da 200 a 2.000 euro.".

4. All'articolo 22 del decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 1 le parole: "di cui all'articolo 20" sono sostituite dalle seguenti: "di cui all'articolo 20, comma 7,";

b) al comma 3 sono soppresse le seguenti parole: "pubblica sicurezza che mettano a repentaglio la";

c) al comma 4 le parole: "di cui all'articolo 21" sono sostituite dalle seguenti: "di cui all'articolo 20, comma 7-bis, e all'articolo 21";

d) i commi 7 e 8 sono sostituiti dai seguenti:

"7. Contestualmente al ricorso di cui al comma 4 puo' essere presentata istanza di sospensione dell'esecutorietà del provvedimento di allontanamento. Fino all'esito dell'istanza di sospensione, l'efficacia del provvedimento impugnato resta sospesa, salvo che il provvedimento di allontanamento si basi su una precedente decisione giudiziale ovvero su motivi imperativi di pubblica sicurezza.

8. Al cittadino comunitario o al suo familiare, qualunque sia la sua cittadinanza, cui è stata negata la sospensione del provvedimento di allontanamento è consentito, a domanda, l'ingresso ed il soggiorno nel territorio nazionale per partecipare alle fasi essenziali del procedimento di ricorso, salvo che la sua presenza possa procurare gravi turbative o grave pericolo all'ordine pubblico o alla pubblica sicurezza. L'autorizzazione è rilasciata dal questore anche per il tramite di una rappresentanza diplomatica o consolare su documentata richiesta dell'interessato.".

Articolo 2.
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 1° novembre 2007 NAPOLITANO Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri Amato, Ministro dell'interno Mastella, Ministro della giustizia Visto, il Guardasigilli: Mastella
http://www.cittadinolex.kataweb.it/a...74655&idCat=54
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Old 05-11-2007, 18:14   #9
svarionman
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Quali sono le norme che non vanno bene alla cdl?
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Old 05-11-2007, 18:29   #10
sander4
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sono d'accordo a modificare il decreto in alcuni punti, se può essere migliorato (penso proprio di si), che gli emendamenti siano presentati dalla cdl o dall'unione non mi interessa, se sono utili ben vengano
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Old 05-11-2007, 18:41   #11
gpc
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Quali sono le norme che non vanno bene alla cdl?
La CDL, Fini quanto meno, vorrebbe che fossero allontanati anche gli immigrati che non hanno possibilità di sostentamento e che l'allontanamento fosse coatto, non un "per favore ora noi ti lasciamo andare, ma tu prometti di fare il bravo e entro un mese mi raccomando espatria...".
Il primo punto per me è assolutamente condivisibile, a patto però che rientri in una politica organica di immigrazione "di qualità" come avviene già in diversi stati, perchè messo così mi dà l'idea del solito provvedimento "ad minchiam" che potrebbe avere un senso ma in effetti non ce l'ha... Tuttavia, dato che con una estrema sinistra che sbava per aumentarsi il bacino elettorale con l'immigrazione e un governo che va sotto ogni volta che un senatore deve andare in bagno, una politica seria dell'immigrazione è impossibile anche solo augurarsela, per cui non so se pensare che piuttosto di niente, sarebbe meglio anche questo...
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Old 05-11-2007, 18:58   #12
svarionman
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La CDL, Fini quanto meno, vorrebbe che fossero allontanati anche gli immigrati che non hanno possibilità di sostentamento e che l'allontanamento fosse coatto, non un "per favore ora noi ti lasciamo andare, ma tu prometti di fare il bravo e entro un mese mi raccomando espatria...".
Il primo punto per me è assolutamente condivisibile, a patto però che rientri in una politica organica di immigrazione "di qualità" come avviene già in diversi stati, perchè messo così mi dà l'idea del solito provvedimento "ad minchiam" che potrebbe avere un senso ma in effetti non ce l'ha... Tuttavia, dato che con una estrema sinistra che sbava per aumentarsi il bacino elettorale con l'immigrazione e un governo che va sotto ogni volta che un senatore deve andare in bagno, una politica seria dell'immigrazione è impossibile anche solo augurarsela, per cui non so se pensare che piuttosto di niente, sarebbe meglio anche questo...
Ma l'espulsione coatta non è già prevista? Perchè i media negli ultimi giorni corredavano le notizie sui primi espulsi con immagini di gente accompagnata sugli aerei?

La legge sull'immigrazione attualmente in vigore, non prevede già delle quote ogni anno?
Per quanto riguarda l'immigrazione clandestina penso sia impossibile pensare di annullarla, specialmente con le frontiere aperte. Leggevo l'altro giorno che solo a New York si stimano 500.000 clandestini.
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Old 05-11-2007, 19:26   #13
indelebile
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Può darsi che ho letto male ma non sono un giurista ....ma questi della CDL ci pigliano in giro e giù a crederci?
nel decreto c'è già allontanamento coatto, vedi sotto:

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7-bis. Il provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di pubblica sicurezza è adottato con atto motivato dal prefetto territorialmente competente secondo la residenza o dimora del destinatario, e tradotto in una lingua comprensibile al destinatario, ovvero in inglese. Il provvedimento di allontanamento è notificato all'interessato e riporta le modalità di impugnazione e la durata del divieto di reingresso sul territorio nazionale, che

non puo' essere superiore a 3 anni. Il provvedimento di allontanamento indica il termine stabilito per lasciare il territorio nazionale, che non puo' essere inferiore ad un mese dalla data della notifica, fatti salvi i casi di comprovata urgenza. Per motivi imperativi di pubblica sicurezza il provvedimento di allontanamento è immediatamente eseguito dal questore e si applicano le disposizioni di cui all'articolo 13, comma 5-bis, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.

7-ter. I motivi di pubblica sicurezza sono imperativi quando il cittadino dell'Unione o un suo familiare, qualunque sia la sua cittadinanza, abbia tenuto comportamenti che compromettono la tutela della dignità umana o dei diritti fondamentali della persona umana ovvero l'incolumità pubblica, rendendo la sua permanenza sul



nel decreto non c'è il sostentamento ..perchè è già recepito precedentemente (almeno questo leggevo in giro)...perchè aggiungerlo se c'è già? e comunque vuol dire tutto e niente

poi la mossa finale di sare un po più di soldi (si parla di pochi soldi non di miliardi, cavolate insomma) alla polizia è la solita mossa propagandistica, pietosa fatta in questo momento

e cosi siamo qua che invece di impegnarsi in cose serie....ovvero il miglioramento GENERALE della giustizia (scusate ma non sono proprio loro che dicono che vengono in italia perchè qua è il paradiso)ci impegniamo in queste soluzioni emergenziali che servono a poco...
complimenti a tutti quelli che seguono questo teatrino
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Sono contrario al matrimonio dei preti: se fanno figli, siamo finiti. (cit)
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Old 05-11-2007, 19:28   #14
gpc
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Ma l'espulsione coatta non è già prevista? Perchè i media negli ultimi giorni corredavano le notizie sui primi espulsi con immagini di gente accompagnata sugli aerei?

La legge sull'immigrazione attualmente in vigore, non prevede già delle quote ogni anno?
Per quanto riguarda l'immigrazione clandestina penso sia impossibile pensare di annullarla, specialmente con le frontiere aperte. Leggevo l'altro giorno che solo a New York si stimano 500.000 clandestini.
Dal decreto che io sappia no, si dà il foglio di via e c'è un mese di tempo.
riguardo all'immigrazione, io non parlo di quote ma di selezione. E' inutile portare dentro gente quando abbiamo masse di laureati sottopagati e sfruttati che non riescono ad andare al di là del contratto a progetto da fame. Una persona che vuole venire in Italia deve avere già qualcuno che gli dia un lavoro e dare delle garanzie sul suo mantenimento, insomma, chi viene deve essere una risorsa in più per il paese più che un peso.
Fatto questo, puoi stabilire che chi non ha il lavoro può essere messo alla porta, farlo con una immigrazione come quella attuale dove entra chi vuole è come mettere il tetto senza aver fatto la casa...
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Old 05-11-2007, 20:19   #15
drakend
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Dal decreto che io sappia no, si dà il foglio di via e c'è un mese di tempo.
riguardo all'immigrazione, io non parlo di quote ma di selezione. E' inutile portare dentro gente quando abbiamo masse di laureati sottopagati e sfruttati che non riescono ad andare al di là del contratto a progetto da fame. Una persona che vuole venire in Italia deve avere già qualcuno che gli dia un lavoro e dare delle garanzie sul suo mantenimento, insomma, chi viene deve essere una risorsa in più per il paese più che un peso.
Fatto questo, puoi stabilire che chi non ha il lavoro può essere messo alla porta, farlo con una immigrazione come quella attuale dove entra chi vuole è come mettere il tetto senza aver fatto la casa...
No gpc, in caso di "motivi di sicurezza imperativi" non c'è il termine di trenta giorni: il provvedimento diventa coatto ed immediato.
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Old 05-11-2007, 20:21   #16
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Dal decreto che io sappia no, si dà il foglio di via e c'è un mese di tempo.
riguardo all'immigrazione, io non parlo di quote ma di selezione. E' inutile portare dentro gente quando abbiamo masse di laureati sottopagati e sfruttati che non riescono ad andare al di là del contratto a progetto da fame. Una persona che vuole venire in Italia deve avere già qualcuno che gli dia un lavoro e dare delle garanzie sul suo mantenimento, insomma, chi viene deve essere una risorsa in più per il paese più che un peso.
Fatto questo, puoi stabilire che chi non ha il lavoro può essere messo alla porta, farlo con una immigrazione come quella attuale dove entra chi vuole è come mettere il tetto senza aver fatto la casa...
Non vedo come questo possa essere legato all'immigrazione.......l'unica nota positiva è che i neolaureati, invece di non trovare lavoro potrebbero andare a fare i muratori al posto dei rumeni o degli albanesi.
Mi chiedo, cosa potrebbe servire accompagnare alla frontiera tutti quelli che non hanno lavoro. Ma poi quale frontiera, una a acaso tipo quella francese? E se a Parigi fanno un decreto simile che facciamo, ci scambiamo gli immigrati?
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Attenzione: il messaggio potrebbe essere ironico... gli amici (s)comodi di Topolino
"L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite...Il popolo è minorenne. La città è malata. Ad altri spetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere. La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!”
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Old 05-11-2007, 21:16   #17
greasedman
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Ma qualcuno ci crede davvero?!?

La CDL non lo vota nemmeno se lo fanno scrivere a Borghezio da ubriaco, sono balle quelle di ritenerlo inadeguato, anche perchè di suo è certamente meglio di quello che è a regime oggi fatto da loro stessi, di certo non peggiora.


La CDL ha MOLTO SEMPLICEMENTE nasato che questa questione può essere un'occasione di rottura nella maggioranza e cerca di approfittarne per speculare una caduta al senato.

Potrebbe anche ammetterlo, tanto anche al proprio elettorato stà benissimo così, perchè nascondersi dietro ad un dito?!?
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Old 06-11-2007, 00:14   #18
gpc
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Originariamente inviato da drakend Guarda i messaggi
No gpc, in caso di "motivi di sicurezza imperativi" non c'è il termine di trenta giorni: il provvedimento diventa coatto ed immediato.
Il problema è che questo si presta ad innumerevoli interpretazione, vuol dir tutto e niente. quand'è che un motivo è imperativo? Voglio dire, questo è un provvedimento che si applica a persone pericolose: il giudice dovrà stabilire se uno è pericoloso entro trenta giorni o dopo trenta giorni?

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Originariamente inviato da svarionman Guarda i messaggi
Mi chiedo, cosa potrebbe servire accompagnare alla frontiera tutti quelli che non hanno lavoro. Ma poi quale frontiera, una a acaso tipo quella francese? E se a Parigi fanno un decreto simile che facciamo, ci scambiamo gli immigrati?
Beh sono cittadini comunitari: una qualunque frontiera va bene, da lì sono liberi di andare in tutta l'UE.
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Old 06-11-2007, 00:20   #19
dasdsasderterowaa
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Originariamente inviato da CYRANO Guarda i messaggi
e te pareva che non mettessero prima i giochi politici della sicurezza dei cittadini...



coapozpaza

veramente a me sembra il contrario: le richieste avanzate dalla CDL sono di assoluto buon senso, tant'è che lo stesso Fassino, stasera a Porta a Porta, le ha condivise e si è detto pronto ad inserirle nel decreto, anche a costo di non considerare gli equilibri di coalizione.
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Old 06-11-2007, 06:27   #20
ania
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Sicurezza, la Cdl dice no al decreto
Prodi: "Facciano quel che vogliono"
Vertice dell'opposizione per cercare una posizione comune sul decreto del governo
Fini: "Servono degli emendamenti".
Fassino e Rutelli aprono al centrodestra
Malumore anche della sinistra radicale


ROMA - Pressato da destra e da sinistra, Romano Prodi (che continua a dirsi "ottimista"), si prepara ad affrontare lo scoglio dell'approvazione del decreto sulla sicurezza. Dovendo fronteggiare i no della Cdl e della sinistra estrema. Ma, nonostante tutto il premier si dice "ottimista" e alla Cdl manda a dire: "Facciano quel che vogliono".

E da destra il leader di An Gianfranco Fini, a conclusione del vertice della Cdl, sbatte la porta al dialogo: "Non ci sono le condizioni per votare questo testo". Chiede modifiche il centrodestra, legandolo al voto in senato. "Presenteremo pochissimi emendamenti unitari, cinque o sei, e se non verranno accolti voterà contro". Ma anche da sinistra sale il coro delle proteste. Di segno diverso ma ugualmente preoccupanti per Prodi: "L'apertura alle destre e ad un'impostazione xenofoba sarebbe sbagliata politicamente e in genere per lo stato di diritto" tuona Giovanni Russo Spena di Rifondazione. Spinte contrapposte che mettono Prodi in una situazione difficile da gestire. Con Piero Fassino che apre all'accordo: "Si può trovare un'intesa sulle modifiche chieste dalla Cdl". Con Rutelli che rilancia: "Siamo prontissimi ad accettare emendamenti migliorativi, ma non provocatori". E con Fini che dice: "Bene, ma bisogna vedere che dice la sinistra radicale".

Le richieste della Cdl. "Nel testo - sottolinea Fini - non c'è la norma che abbiamo tutti invocato per l'espulsione dei cittadini comunitari anche per coloro che sono nell'impossibilità di dimostrare un reddito e anche per la parte relativa alle espulsioni attraverso un intervento coatto. Nel testo - ha concluso Fini - non c'è nulla di esplicito. Di conseguenza - prosegue - presenteremo degli emendamenti unitari che recepiscono questi principi. Se però il testo è quello presentato alle Camere noi della Cdl non lo votiamo".

Azione in due fasi. Il centrodestra, precisa poi il capogruppo della Lega al Senato Roberto Maroni, ha messo a punto "un'azione in due fasi" perché "il decreto non risolve il problema della sicurezza". La prima è costituita dagli "emendamenti al decreto", la seconda da una nuova "proposta più generale sulla sicurezza condivisa da tutta l'opposizione".

Le sfumature di Casini. Auspica un'intesa tra maggioranza e opposizione e chiede che "l'opposizione si presenti unita". Pier Ferdinando Casini conferma poi che sono tre i punti che l'opposizione ritiene imprescindibili perchè il decreto sia votato: più fondi alle forze di polizia, che le espulsioni siano reali ("non basta un foglio di via"), e che "chi non ha lavoro non possa rientrare in Italia" dove in tali condizioni finirebbe preda della criminalità organizzata.

L'appello di Marini. A chiedere con forza che sul testo si arrivi un accordo unitario è stato oggi il presidente del Senato Franco Marini. "Quando c'è un interesse generale del Paese così rilevante e che tocca così tanto l'interesse e i sentimenti dell'opinione pubblica - è l'appello di Marini - uno sforzo di unità è doveroso e io mi aspetto che ci sia".

Prodi è ottimista. La presa di posizione del centrodestra non mancherà di deludere il presidente del Consiglio, che in mattinata si era mostrato ottimista sulla possibile "sì" della Cdl. "Sarà un problema loro - aveva spiegato Romano Prodi - il nostro decreto è chiarissimo. Su questo l'opposizione non possa fare obiezioni sostanzial". Quanto ai difficili rapporti con Bucarest, Prodi ha ricordato che "tra pochi giorni verrà il primo ministro in Italia" e che si dovranno risolvere "i problemi con la cooperazione fra i due paesi".

Ferrero chiede modifiche a Prodi. La sinistra radicale è sulle barricate e domani, in commissione affari costituzionali, presenterà emendamenti e pregiudiziali di costituzionalità sul testo del decreto. Rifondazione, inoltre, ha messo al lavoro un pool di giuristi e si prepara a dare battaglia sul punto decisivo: la costituzionalità dell'ampliamento di poteri ai prefetti e di contro la necessità di un passaggio giurisdizionale prima di rendere esecutive le espulsioni. E a Prodi si rivolge il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero chiedendo alcune modifiche sul testo del decreto, "reintroducendo da un lato le norme della legge Mancino contro il razzismo e dall'altro definendo in modo chiaro, e in base alla nostra Costituzione, quali forme di espulsioni individuali può prevedere il decreto stesso".

Padre Lombardi: "Episodi inaccettabili". Anche padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, commenta duramente gli episodi di intolleranza contro romeni e zingari verificatisi negli ultimi giorni. "Non sono atti accettabili da un punto di vista morale e cristiano e suscitano la preoccupazione dei responsabili religiosi. La Chiesa è favorevole al dialogo e all'accoglienza serena, anche per chi è più in difficoltà".

(5 novembre 2007)
http://www.repubblica.it/2007/11/sez...a-vertice.html



Quote:
Sicurezza, mea culpa di Bertinotti
"La sinistra deve fare autocritica"


ROMA - "Penso che la sinistra debba fare un'autocritica" sul tema della sicurezza. E' quanto afferma il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, durante la registrazione di 'Otto e mezzo', che andrà in onda questa sera su La7. "La nostra autocritica deve essere nel senso di riconoscere di aver sottovalutato il carattere devastante della violenza e aver pensato che ci fosse una qualche violenza 'buona'".

(5 novembre 2007)
http://www.repubblica.it/2007/11/sez...sicurezza.html


Quote:
Bruxelles: "No a espulsioni di gruppo
possibili solo su base individuale"


Secondo il portavoce della Commissione europea i comportamenti criminali non sono causati da allargamento o libera circolazione delle persone
La Commissione aspetta che l'Italia notifichi il decreto
Poi valuterà la compatibilità con le norme comunitarie

BRUXELLES - Johannes Laitenberger, portavoce della Commissione europea, è stato chiaro: le espulsioni di cittadini comunitari sono possibili esclusivamente su base individuale e con motivazioni circostanziate, quelle di gruppo sono addirittura "vietate". A queste parole hanno fatto eco quelle di Friso Roscam-Abbing, portavoce del commissario alla Giustizia, alla Libertà e alla Sicurezza Franco Frattini. Entrambi hanno sottolineato che Bruxelles aspetta che l'Italia notifichi alla Commissione il decreto sulle espulsioni, per poi valutarne la compatibilità con le norme comunitarie.

"Siamo in attesa - ha spiegato Roscam-Abbing - di una notifica ufficiale da parte del governo italiano. Dopo averla ricevuta valuteremo il decreto e controlleremo il rispetto delle normative comunitarie".

Il portavoce ha sottolineato che la norma Ue "da un lato garantisce il diritto dei cittadini comunitari di trasferirsi e risiedere nel territorio di altri Stati membri; dall'altro autorizza gli Stati membri ad agire nei confronti di cittadini comunitari che non soddisfino i criteri richiesti o rappresentino una minaccia alla pubblica sicurezza o sanità".

La normativa prevede che, dopo novanta giorni di residenza in un altro Stato membro, il cittadino comunitario dimostri di essere in possesso dei requisiti di sussistenza e avere una assicurazione sanitaria. "Ogni valutazione - ha sottolineato con forza Roscam-Abbing - deve essere individuale, circostanziata caso per caso, non può esserci una decisione di gruppo". Anzi, ha sottolineato Laitenberger, "è vietata qualsiasi espulsione di gruppo".

Roscam-Abbing ha comunque sottolineato che "al di sotto di questa soglia l'unica condizione richiesta a un cittadino comunitario per risiedere in un altro Stato membro è quello di possedere un documento di identità". Il portavoce ha comunque spiegato che l'Italia aveva già recepito la direttiva Ue, il nuovo decreto è "un emendamento della legge di trasposizione".

Il portavoce non ha voluto per ora sbilanciarsi sul contenuto del decreto, "ci esprimeremo quando sarà stato notificato". E ha aggiunto di dover "analizzare tutti i dettagli". "Non si tratta - ha concluso Laitenberger - di una valutazione presa a caldo o sull'aria, ma sulla base del parere degli esperti giuridici".

Poi, la difesa delle scelte fatte in sede europea. "Comportamenti illegali e criminali non sono causati dall'allargamento nè dalla libera circolazione delle persone". Secondo il portavoce della Commissione Europea, infatti, "non c'è nessuna prova che si tratti di problemi legati all'allargamento o alla libera circolazione delle persone". Al tempo stesso, ha sottolineato "la necessità di prudenza sulle cifre relative alla criminalità.. E' necessario lasciar giocare in pieno i meccanismi giudiziari che intervengono su comportamenti individuali".

(5 novembre 2007)
http://www.repubblica.it/2007/11/sez...ue-rumeni.html


Quote:
Ma sul decreto Prodi va avanti
"Trattativa per avere il sì della Cdl"
Il premier: bisogna ridimensionare lo scontro con Bucarest
Palazzo Chigi punta sull'Udc.
Anche Veltroni ha aperto canali di confronto

di CLAUDIO TITO

ROMA - La proposta è semplice: accogliere le modifiche chieste dal centrodestra per ottenere in cambio la "corsia preferenziale" a favore dell'intero pacchetto sicurezza. Facendo in modo di "travasare" nel decreto tutte le misure compatibili al suo interno e avviando parallelamente l'esame degli altri 5 disegni di legge. È l'idea che nelle ultime ore il governo sta sottoponendo all'opposizione. È questo il terreno su cui si sta misurando il dialogo tra maggioranza e minoranza. L'emergenza sicurezza, infatti, ha aperto un canale di discussione tra i due schieramenti. E Romano Prodi ha incaricato due ministri, Giuliano Amato e Vannino Chiti, di intavolare una vera e propria trattativa con la Cdl. "Questo - ripete il premier - è un argomento che coinvolge tutti".

Soprattutto il Professore vuole chiudere rapidamente una vicenda anche per dare una risposta concreta alle autorità rumene. L'affondo del primo ministro di Bucarest non è affatto piaciuto al presidente del consiglio italiano. Che, però, non vuole aprire un fronte polemico con un paese dell'Ue. Vuole, anzi, abbassare il tono delle polemiche e non "far degenerare i rapporti" tra i due paesi. Il rischio che uno scontro possa accendere definitivamente la miccia nella comunità rumena in Italia è ben presente a Palazzo Chigi. La parola d'ordine, allora, ieri è stata proprio quella di "ridimensionare". La telefonata con Calin Tariceanu e l'invito a Roma sono serviti proprio a questo. Spiegare e chiarire le misure che, "magari compattamente", l'Italia assumerà rappresenta per il premier il modo con cui disinnescare la bomba xenofoba. Dunque, "bisogna abbassare la temperatura" e procedere con "equilibrio".

In questo quadro il si bipartisan rappresenta un obiettivo prioritario per il centrosinistra. Il ministro dell'Interno e quello per i Rapporti con il parlamento già si sono messi in moto. I primi contatti con i leader della Casa delle libertà si sono consumati ieri. Con Gianfranco Fini, con Pier Ferdinando Casini e con Gianni Letta, il plenipotenziario di Silvio Berlusconi. Anche Walter Veltroni ha attivato una linea di confronto con il centrodestra. E che qualcosa si stia muovendo lo si capisce dalle riflessioni del Cavaliere. Qualcosa di più della timida apertura effettuata sabato scorso. "Domani (oggi ndr.) - ha spiegato ai suoi fedelissimi - decideremo la linea ufficiale. Ma, vista la situazione, è impensabile dare una risposta negativa e basta".

Certo, il capo di Forza Italia resta convinto che il decreto sia stato solo un intervento "demagogico" e volto a "difendere l'immagine di Veltroni a Roma", ma "possiamo dire semplicemente no? Che segnale daremmo alla gente? Se accettano le nostre modifiche, la porta è aperta". La lente di ingrandimento di Via del Plebiscito resta puntata sulla effettività delle espulsioni, sulla certezza della residenza e del reddito, sull'incremento dei fondi destinati alla sicurezza. Ma anche sulla nuova disciplina del falso in bilancio. Che, infatti, con ogni probabilità rimarrà fuori dall'eventuale "allargamento" del decreto. Palazzo Chigi, comunque, ritiene di poter contare in primo luogo sull'Udc. Casini ha già fatto sapere che la "disponibilità" dei centristi ci sarà se il provvedimento verrà corretto soprattutto per quanto riguarda la residenza degli immigrati.

"Il decreto - è la base di confronto di Prodi - si può migliorare". Se la risposta dell'opposizione sarà positiva e si aprirà la "corsia preferenziale" in Parlamento, il governo metterà nero su bianco gli emendamenti. Del resto l'intesa rischia di essere quasi obbligata. Il provvedimento, infatti, è incardinato al Senato. Domani sarà già all'esame della commissione affari costituzionali e approderà in aula subito dopo l'approvazione della finanziaria prevista per il 14 novembre.

"Il decreto si può migliorare", ripete appunto il Professore conoscendo i "numeri" di Palazzo Madama. Ma in tutti i colloqui, il premier accompagna la sua apertura con una raccomandazione: "la nostra maggioranza non cambia". Eh già, perché il presidente del consiglio sa bene che i voti del centrodestra non potranno mai essere sostitutivi rispetto a quelli della coalizione di governo. "Devono essere aggiuntivi", ossia ogni modifica dovrà essere accettata dalla sinistra radicale. Anche perché la conseguenza non potrebbe che essere la spaccatura della coalizione e la crisi di governo.


(5 novembre 2007)
http://www.repubblica.it/2007/11/sez...ativa-cdl.html

Ultima modifica di ania : 06-11-2007 alle 06:34.
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