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Old 06-09-2005, 19:32   #1
Hakuna Matata
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E' scientificamente provato che ho ragione :D

06.09.2005
Errori nelle ricerche scientifiche
Molti studi sono viziati da inesattezze statistiche e sperimentali


Secondo un’analisi apparsa sulla rivista “PLoS Medicine”, le conclusioni della maggior parte delle ricerche scientifiche pubblicate sarebbero errate. John Ioannidis, epidemiologo dell’Università di Ioannina, in Grecia, sostiene che le piccole dimensioni dei campioni, la scarsa progettazione dello studio, i pregiudizi dei ricercatori, gli errori statistici e altri problemi si combinano per rendere falsi i risultati della maggior parte delle ricerche. Anche gli studi più grandi e meglio progettati non sono sempre corretti: gli scienziati e il pubblico dovrebbero perciò accogliere con cautela i risultati.
Nel suo articolo, Ioannidis non dimostra che un particolare studio è errato. Illustra invece statisticamente come i molti ostacoli al raggiungimento di un risultato corretto si combinano per rendere errate le conclusioni della maggior parte degli studi. Tradizionalmente un lavoro è considerato “statisticamente significativo” se le probabilità che il risultato sia puramente casuale sono una contro venti. Ma in un campo complicato dove ci sono molte potenziali ipotesi da verificare - per esempio se un particolare gene influenza una particolare malattia - è facile raggiungere false conclusioni usando questo standard: se si mettono alla prova venti ipotesi false, per esempio, è possibile che in media una di esse risulti vera.
Solomon Snyder, senior editor della rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” e neuroscienziato dalla Johns Hopkins University di Baltimora, sostiene però che la maggior parte degli scienziati è ben conscia delle limitazioni delle ricerche pubblicate. “Quando sfoglio la letteratura, - commenta - non la leggo per trovare prove come in un libro di testo. La leggo per trovare idee. Anche se in uno studio ci sono dei problemi, dunque, se ospita il nucleo di una nuova idea è il benvenuto.”

www.lescienze.it

Come dicevo pochi giorni fa, la scienza va a casaccio fino a quando non indovina per sbaglio qualcosa e dice di chiamarsi scienza.
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Old 06-09-2005, 20:04   #2
Banus
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Originariamente inviato da Hakuna Matata
Come dicevo pochi giorni fa, la scienza va a casaccio fino a quando non indovina per sbaglio qualcosa e dice di chiamarsi scienza.
Ti consiglierei di leggere "La struttura delle rivoluzioni scientifiche" di Kuhn
Prima di tutto contestualizziamo: si parla di ricerche mediche, e su un piccolo numero di casi per forza visto che per ragioni etiche gli esperimenti sull'uomo sono del tutto inammissibili.
In altri campi (fisica) la precisione delle misurazioni è così alta che determinate ipotesi, in base alle conoscenze in nostro possesso, possono essere scartate con un margine di 30 deviazioni standard: fa il conto di cosa significa in termini di probabilità. E infatti moltissime ipotesi sulla gravità quantistica (fra teorie e varianti ci sono centinaia se non migliaia di predizioni nuove) sono state e vengono scartate tutt'ora.
__________________
echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry
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Old 06-09-2005, 20:06   #3
lowenz
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Originariamente inviato da Hakuna Matata
06.09.2005
Errori nelle ricerche scientifiche
Molti studi sono viziati da inesattezze statistiche e sperimentali


Secondo un’analisi apparsa sulla rivista “PLoS Medicine”, le conclusioni della maggior parte delle ricerche scientifiche pubblicate sarebbero errate. John Ioannidis, epidemiologo dell’Università di Ioannina, in Grecia, sostiene che le piccole dimensioni dei campioni, la scarsa progettazione dello studio, i pregiudizi dei ricercatori, gli errori statistici e altri problemi si combinano per rendere falsi i risultati della maggior parte delle ricerche. Anche gli studi più grandi e meglio progettati non sono sempre corretti: gli scienziati e il pubblico dovrebbero perciò accogliere con cautela i risultati.
Nel suo articolo, Ioannidis non dimostra che un particolare studio è errato. Illustra invece statisticamente come i molti ostacoli al raggiungimento di un risultato corretto si combinano per rendere errate le conclusioni della maggior parte degli studi. Tradizionalmente un lavoro è considerato “statisticamente significativo” se le probabilità che il risultato sia puramente casuale sono una contro venti. Ma in un campo complicato dove ci sono molte potenziali ipotesi da verificare - per esempio se un particolare gene influenza una particolare malattia - è facile raggiungere false conclusioni usando questo standard: se si mettono alla prova venti ipotesi false, per esempio, è possibile che in media una di esse risulti vera.
Solomon Snyder, senior editor della rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” e neuroscienziato dalla Johns Hopkins University di Baltimora, sostiene però che la maggior parte degli scienziati è ben conscia delle limitazioni delle ricerche pubblicate. “Quando sfoglio la letteratura, - commenta - non la leggo per trovare prove come in un libro di testo. La leggo per trovare idee. Anche se in uno studio ci sono dei problemi, dunque, se ospita il nucleo di una nuova idea è il benvenuto.”

www.lescienze.it

Come dicevo pochi giorni fa, la scienza va a casaccio fino a quando non indovina per sbaglio qualcosa e dice di chiamarsi scienza.
Primo: non estenderei quello che dice un epidemiologo alla meccanica quantistica.

Secondo: tu non hai ancora capito cosa è la scienza: se pensi che la scienza dia certezze inamovibili, beh, hai sbagliato completamente, viziato dal tuo stesso pensiero che cerca certezza però, non certo dal pensiero scientifico, che sa BENISSIMO di essere limitato (il Positivismo è finito 80 anni fa, se non te ne fossi accorto).

Francamente mi sto un po' stancando di gente che si sveglia e dice "Ehi, ho capito che la scienza è una cazzata perchè non dà verità assolute, adesso la smonto!".
Francamente ormai inizio a pensare che se i ragazzi di oggi ragionano tutti così siamo messi davvero male.
E scientificamente ne trovo conferme ogni giorno.....

Ultima modifica di lowenz : 06-09-2005 alle 20:16.
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Old 06-09-2005, 20:09   #4
Lucrezio
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Scienza è tutto ciò che può venir falsificato da una teoria più avanzata (o da un'evidenza sperimentale non prevedibile con il modello in questione )
__________________
"Expedit esse deos, et, ut expedit, esse putemus" (Ovidio)
Il mio "TESSORO": SuperMicro 733TQ, SuperMicro X8DAI I5520, 2x Xeon Quad E5620 Westmere, 12x Kingston 4GB DDR3 1333MHz, 4x WD 1Tb 32MB 7.2krpm
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Old 06-09-2005, 20:15   #5
Hakuna Matata
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Io non capisco, prima dite che per criticare la scienza bisogna usare la scienza, adesso quando altri scienziati dicono che la scienza stessa in realtà erra per la maggior parte dei casi dite che bisogna documentarsi o che siete stanchi di chi critica la scienza, anche se è la scienza stessa a crititcarsi, capisco che ad alcuni bruci ma tant'è.
E credo che si possa applicare a molte altre branche della scienza, con questo voglio solo dire che i discorsi del tipo " non è vero perché la teoria xyz dice che..." hanno la stessa valenza del totocalcio, meno del 50% di probabilità di indovinare.
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Old 06-09-2005, 20:19   #6
lowenz
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Originariamente inviato da Hakuna Matata
Io non capisco, prima dite che per criticare la scienza bisogna usare la scienza, adesso quando altri scienziati dicono che la scienza stessa in realtà erra per la maggior parte dei casi dite che bisogna documentarsi o che siete stanchi di chi critica la scienza, anche se è la scienza stessa a crititcarsi, capisco che ad alcuni bruci ma tant'è.
E credo che si possa applicare a molte altre branche della scienza, con questo voglio solo dire che i discorsi del tipo " non è vero perché la teoria xyz dice che..." hanno la stessa valenza del totocalcio, meno del 50% di probabilità di indovinare.
"Criticare la scienza" significa "trovare i limiti di validità di affermazioni scientifiche" e lo si fa con l'epistemologia.
Solo un epistemologo, non uno scienziato, può capire cosa sia una "seria critica al metodo scientifico", è un problema di ruoli.
Il metodo scientifico è IN SE' probabilistico, e non vedo cmq perchè dare a lui la colpa dell'incapacità degli scienziati: anch'io ne conosco che "barano" o "truccano" (e capita soprattutto in medicina, dove ci sono maggiori giri di denaro, guarda caso), ma questo non inficia minimamente il metodo scientifico, cioè la scienza. Sono gli scienziati imprecisi, non il metodo in sè.

Tu confondi validità del metodo con validità delle conclusioni.

Ultima modifica di lowenz : 06-09-2005 alle 20:26.
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Old 06-09-2005, 20:36   #7
lowenz
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Vediamo di chiarire le idee:

L'epistemologia è una disciplina che studia criticamente la struttura formale della scienza, cioè la riflessione filosofica sul linguaggio, sui metodi, sull'organizzazione interna e sui risultati delle varie scienze per definire la natura e il valore del sapere scientifico. Dall'epistemologia è escluso il contenuto della scienza, oggetto proprio della ricerca scientifica. L'epistemologia in senso stretto nasce col problema della demarcazione tra ciò che è scienza e ciò che scienza non è: è la posizione del neopositivismo logico, che attribuisce un senso al discorso scientifico, lasciando alla filosofia l'unico compito di chiarire i caratteri specifici della scienza, con un'identificazione, quindi, della filosofia con l'epistemologia. Oggi molte tesi del neopositivismo trovano sempre meno seguaci; ma il vasto complesso di analisi svolto dai neopositivisti costituisce il punto di riferimento di tutta l'epistemologia contemporanea. Nell'ambito di questa sono significative le posizioni di Hempel, Nagel e altri sostenitori del neoempirismo liberalizzato, che hanno abbandonato alcune tesi neopositivistiche (l'esigenza di una riduzione operativa di tutti i concetti scientifici, il fisicalismo), pur continuando a muoversi nell'ambito concettuale caratteristico dei filosofi di Vienna. Più oltre si è spinto K. R. Popper, che al principio di verificazione ha sostituito quello di "falsificazione"; l'epistemologia genetica di J. Piaget, scostandosi dal neopositivismo, assume invece come tema fondamentale "lo studio del passaggio dagli stati di minore conoscenza agli stati di conoscenza più avanzata", cioè il "costituirsi" della conoscenza scientifica. In netta polemica con la epistemologia di origine empiristica si pone la teoria critica di Horkheimer, Adorno e Habermas, nella quale la scienza è come un insieme di tecniche di dominio della natura e della società, e l'epistemologia neoempiristica come la razionalizzazione di questo dominio. Il centro dell'indagine epistemologica, quindi, è il rapporto tra organizzazione scientifica e organizzazione sociale, soggetto conoscente e società. Mentre a un'epistemologia applicata e aperta, senza rigidi modelli di riferimento, capace di rilevare i concreti risultati ottenuti dalla ricerca scientifica, mira Gaston Bachelard, che dà vita a una riflessione centrale nel pensiero epistemologico contemporaneo. Partecipe testimone dei grandi eventi culturali del secolo, dalla psicanalisi al surrealismo, Bachelard, uomo di estesissimi interessi e che ha lasciato una vastissima opera, diventa l'assertore di un nuovo spirito scientifico, plurale e rigorosamente operativo, attento all'estensione dei metodi e alla molteplicità degli oggetti. In una diversa direzione procede il pensiero di Thomas Kuhn, anche se, come Bachelard, mette l'accento sulla natura discontinua del progresso scientifico. In La struttura delle rivoluzioni scientifiche (1962) Kuhn rintraccia e distingue le fasi di "ricerca normale", che risulta "stabilmente fondata su uno o più risultati raggiunti dalla scienza del passato e a cui una particolare comunità scientifica, per un certo tempo, riconosce la capacità di costituire il fondamento della sua prassi", dalle "rivoluzioni scientifiche", che mettono in crisi l'assetto della conoscenza scientifica rivedendone i parametri e le acquisizioni. Critico nei confronti di Kuhn è Imre Lakatos, più vicino al razionalismo critico di Popper. Nelle sue opere (La metodologia dei programmi di ricerca scientifici, 1970; Dimostrazioni e confutazioni, postumo 1976), Lakatos vede lo sviluppo delle teorie scientifiche come una successione di programmi di ricerca che possono entrare in contrasto fra di loro. "Secondo la mia metodologia - scrive Lakatos - i maggiori risultati scientifici sono i programmi di ricerca che possono essere valutati in termini di slittamento di problemi progressivi e regressivi; e le rivoluzioni scientifiche consistono nella sostituzione di un programma di ricerca con un altro. Questa metodologia offre una nuova ricostruzione razionale della scienza". Più ardita è la riflessione di Paul Feyerabend, che considera la scienza come "un'impresa essenzialmente anarchica". Nella sua opera più discussa, Contro il metodo (1970), P. Feyerabend giunge a considerare la scienza libera da ogni presupposto metodologico che possa soffocarne lo sviluppo vincolandola. La sua elaborazione non è priva di tratti paradossali e di elementi provocatori e mira, nel suo complesso, a pensare la scienza come espressione umana, avvicinandola nelle sue opere più recenti (La scienza come arte, 1981; o Dialogo sul metodo, 1989) all'arte e al mito.
Altri famosi esponenti dell'epistemologia moderna sono Quine, Putnam e Goodman.
Un ruolo molto importante nell'epistemologia ha l'interpretazione dei risultati scientifici: un esempio per tutte è il problema di interpretare vari risultati della meccanica quantistica.


Oppure qui, trovate più roba:
http://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia
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Old 06-09-2005, 20:40   #8
lowenz
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E aggiungo questo:
Un modo di usare la logica per giustificare asserzioni scientifiche, discusso formalmente per la prima volta da Karl Popper, è la falsificabilità. Questo principio stabilisce che un’asserzione scientifica (un ‘fatto’, una teoria, una ‘legge’, un principio), per poter essere utile, deve essere “falsificabile”, cioè deve esistere un esperimento che la possa dimostrare falsa. Senza questa proprietà sarebbe difficile (se non impossibile) verificare un’asserzione scientifica nei confronti del mondo reale. Lo scopo della falsificazione è di reintrodurre nel dibattito (epistemologico) il ragionamento deduttivo. Non è possibile dedurre una regola generale da una sequenza di fatti specifici, ma un’asserzione scientifica può provare falsa una regola generale. Il trovare un cigno nero sarebbe sufficiente a mostrare che la legge generale “tutti i cigni sono bianchi” è falsa.

La falsificabilità evita in modo pulito il problema dell’induzione, perché essa non fa uso del ragionamento induttivo. Tuttavia essa introduce i suoi problemi. Quando in apparenza avviene una falsificazione, è sempre possibile introdurre un’aggiunta alla teoria per renderla non falsificata. Per esempio gli ornitologi potrebbero semplicemente dedurre che il grande uccello nero trovato in Australia non è un membro del genere Cygnus, ma uno di un altro genere, eventualmente di un nuovo genere.

Il problema del falsificazionismo è che semplicemente le teorie scientifiche non sono mai falsificabili. Infatti è sempre possibile aggiungere un’ipotesi ad hoc ad una teoria per salvarla dalla falsificazione. Serve perciò buon senso per poter rifiutare una qualsiasi teoria.
lowenz è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 06-09-2005, 20:41   #9
Hakuna Matata
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Originariamente inviato da lowenz
"Criticare la scienza" significa "trovare i limiti di validità di affermazioni scientifiche" e lo si fa con l'epistemologia.
Solo un epistemologo, non uno scienziato, può capire cosa sia una "seria critica al metodo scientifico", è un problema di ruoli.
Il metodo scientifico è IN SE' probabilistico, e non vedo cmq perchè dare a lui la colpa dell'incapacità degli scienziati: anch'io ne conosco che "barano" o "truccano" (e capita soprattutto in medicina, dove ci sono maggiori giri di denaro, guarda caso), ma questo non inficia minimamente il metodo scientifico, cioè la scienza. Sono gli scienziati imprecisi, non il metodo in sè.

Tu confondi validità del metodo con validità delle conclusioni.
A me interessano i risultati e come la giri alla fine vale quello che ho detto.
Poi se è colpa della scienza o dello scienziato, lo lascio agli epistemologi a me non interessa.
Hakuna Matata è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 06-09-2005, 20:47   #10
lowenz
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Originariamente inviato da Hakuna Matata
A me interessano i risultati e come la giri alla fine vale quello che ho detto.
Poi se è colpa della scienza o dello scienziato, lo lascio agli epistemologi a me non interessa.
E perchè dovrebbero esistere leggi scientifiche assolute ed eterne, nella fisica o nella medicina ad esempio?
Dammi un solo motivo. ("E' scritto" o "Dio" non valgono)

I risultati ci sono e son sotto gli occhi di tutti, o vuoi che ti spieghi a livello di orbitali atomici quello che sta accadendo mentre schiacci un tasto della tastiera ed io effettivamente leggo i tuoi post?
Il modello c'è ed è soddisfacente. Perchè? Perchè io infatti leggo i tuoi post e rispondo.

Ultima modifica di lowenz : 06-09-2005 alle 20:49.
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Old 06-09-2005, 20:57   #11
Hakuna Matata
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Originariamente inviato da lowenz
E perchè dovrebbero esistere leggi scientifiche assolute ed eterne, nella fisica o nella medicina ad esempio?
Dammi un solo motivo. ("E' scritto" o "Dio" non valgono)

I risultati ci sono e son sotto gli occhi di tutti, o vuoi che ti spieghi a livello di orbitali atomici quello che sta accadendo mentre schiacci un tasto della tastiera ed io effettivamente leggo i tuoi post?
Il modello c'è ed è soddisfacente. Perchè? Perchè io infatti leggo i tuoi post.
Il problema è questo , se non ha verità assolute forse un giorno scoprirai che in realtà quando spingi un tasto , gli atomi non c'entrano niente ma è solo il dito che lo spinge, oppure che un errore del passato preso come "legge" ha influito erroenamente il lavoro di anni ed anni.
A me la vita non cambia, ma almeno tutti sappiamo che la verità non è umana.
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Old 06-09-2005, 21:01   #12
Luther Blissett
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Originariamente inviato da Hakuna Matata
A me la vita non cambia, ma almeno tutti sappiamo che la verità non è umana.
E' ovvio. Ma avvicinarcisi è umano, quello si.
Luther Blissett è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 06-09-2005, 21:03   #13
lowenz
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Originariamente inviato da Hakuna Matata
A me la vita non cambia, ma almeno tutti sappiamo che la verità non è umana.
Anche tu sei nell'indeterminazione quanto affermi "La verità non è umana", in quanto sei umano.
Il valore di verità di tale affermazione è per sua natura INDETERMINATO.
E non tiriamo fuori il principio di autorità (="E' scritto"), perchè il fatto che una cosa sia scritta da qualche parte o che sia verosimile non implica assolutamente che sia vera.
Te l'ho detto: chiunque può scrivere un libro e mettere fra i vari punti del libro "Questo libro dice la verità".....si chiama autofondazione, ed OGNI (ripeto OGNI) ambito umano ne è PIENO.....

Ultima modifica di lowenz : 06-09-2005 alle 21:05.
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Old 06-09-2005, 21:13   #14
Hakuna Matata
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Io volevo solo dimostrare questo, nessuno ha la verità in mano e quello che per te è vero può essere falso per me , e tutti 2 possiamo non aver torto.
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Old 06-09-2005, 21:23   #15
razziadacqua
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Messaggi: 301
guardate ragazzi la tiro per le corte dicendovi semplicemente che non è una novità.

Nessuno di voi studia medicina o simili?

Io faccio fisioterapia e sin dal primo abbiamo materie come Statistica Medica e Medicina Fisica non tanto per dannarci la vita ma per darci le basi,affinchè noi siamo in grado di riconoscere quale studio di ricerca(sperimentale,descrittivo,comparativo,metanalisi...)sia valido o meno.
Nel nostro campo esistono criteri di valutazione sulla qualità degli studi di ricerca medica,le cosidette evidenze:di tipo A,B.C.D definite da + e -.

Esistono pure progetti che raccolgono i vari studi di ricerca in base alla loro attendibilità(PubMed)classificazioni delle Metanalisi(la scala di delphy)e criteri che classificano e comparano le varie metanalisi:Phedro.

Ah ma soprattutto esistono le Metanalisi:studi di ricerca che confrontano vari studi svolti sullo stesso argomento,ne classificano la validità e quale è il migliore e quindi quale sia l evidenza scientifica migliore.

Quotidianamente in clinica si parla di evidenze scientifiche di certi farmaci,trattamenti,studi,ma il tutto dipende ad come li interpreti e da chi e come te li presenta.

Basta pensare che uno dei punti su cui sgarrano più o meno tutti è questo:negli studi di ricerca sull efficacia dei trattamenti riabilitativi,a fine ricerca,a presentazione risultati,devono essere esposti gli esiti del gruppo campione e del gruppo di controllo...vivi e morti...beh molti i morti li tralasciano

In conclusione medici e medicina hanno strumenti e mezzi per sapere riconoscere quali studi sono attendibili o meno,quali evidenze scientifiche siano valide o meno.Ovvio che nel campo di castronerie e cacchiate è pieno...basta saperle vedere e scartare...
__________________
razziadacqua è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 06-09-2005, 23:32   #16
Hakuna Matata
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Messaggi: 524
Quote:
Originariamente inviato da Morkar Karamat
E questo il tuo problema: non ti interessa. Nulla ti interessa, eccetto spalare me*da su ciò che non conosci e/o non capisci attingendo da fonti varie senza contestualizzarle, conoscerne il contesto e capirle.

Libero di proseguire sulla tua strada. Ormai è evidente che parli a caso...

Quello che c'è scritto è ovvio e banale. Ad es. basta assumere in un test statistico un'ipotesi nulla piuttosto che un'altra et voilà, il risultato cambia. Ma ovviamente non sai niente nemmeno di statistica immagino (oltre che di biologia, fisica, chimica, antropologia, genetica, neurologia, epistemologia...continuo a segnarle ). Come scusa? Ah già dimenticavo, non ti interessa
Te sai tutte quelle cose? Complimenti, io sinceramente sono abituato a fare i conti ed i ragionamenti semplici e vedere la maggior parte degli studi pubblicati, bollati come errati ,significa che c'è un qualche problema ..e grande.

P.S. se vuoi ti aiuto io ad aggiornare la lista se poi mi spieghi a che serve.
Hakuna Matata è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 07-09-2005, 00:23   #17
Hakuna Matata
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Città: Belo Horizonte
Messaggi: 524
Quote:
Originariamente inviato da Morkar Karamat
1) Basta un'infarinatura per non dire castronerie.
2) Quando non so qualcosa mi informo oppure non tratto l'argomento ed in tali discussioni ASCOLTO, imparo e non intervengo con la presunzione di trarre conclusioni partendo da poche informazioni lette da qualche parte e senza avere le basi per argomentarle, capirle, contestualizzarle.
3) Il tuo problema è più radicale: non hai ancora capito cos'è la scienza (ritieni che sia un'"antagonista della Bibbia" e che come tale funzioni allo stesso modo), come fai quindi, anche se decidessi che ti interessa, a capire qualcosa di una sua branca?
Ok

Quote:
Grazie...
Prego

[quote]
Si e più d'1...Ad esempio: sai qualcosa di statistica? Direi di no, altrimenti non ti stupiresti.
[quote]
Scusa

Quote:
Doveva servire a farti riflettere sul fatto che stai trattando con presunzione e supponenza argomenti che non conosci, cercando di trarre anche conclusioni personali rivoluzionarie (ed insensate). Ma effettivamente non è servito a nulla...
Non ho scritto io l'articolo

Quote:
Sono stato tra i più disponibili a spiegarti alcune cose nell'altro 3D, ma avevo ragione: stavo perdendo tempo Non ti interessa conoscere. Hai già la risposta a tutto vero?
Vero

Quote:
Wow! Che bella dimostrazione! Copiare ed incollare qualcosa che non si conosce e che si ha frainteso


"nessuno ha la verità in mano"

Nessuno qui ha detto di avercela. Sei sicuro che a te vada bene tale affermazione che hai ""dimostrato""?
Scusa, ma dice che le ricerche sono tarocatte, cosa notoria, tanto mi basta il resto lo lascio ai laureati, che devono parlare con gli stessi laureati che hanno scritto l'articolo, non con me che nn conosco la statistica e nemmeno la prestidigiritizzazione
Hakuna Matata è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 07-09-2005, 00:39   #18
jumpermax
Senior Member
 
L'Avatar di jumpermax
 
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
qua fai il ragionamento giusto
Quote:
Originariamente inviato da Hakuna Matata
Il problema è questo , se non ha verità assolute forse un giorno scoprirai che in realtà quando spingi un tasto , gli atomi non c'entrano niente ma è solo il dito che lo spinge, oppure che un errore del passato preso come "legge" ha influito erroenamente il lavoro di anni ed anni.
A me la vita non cambia, ma almeno tutti sappiamo che la verità non è umana.
e qua invece quello sbagliato
Quote:
Originariamente inviato da Hakuna Matata
Io volevo solo dimostrare questo, nessuno ha la verità in mano e quello che per te è vero può essere falso per me , e tutti 2 possiamo non aver torto.
stai mettendo assieme i pezzi, sei passato dalla fase denstuens e dalla crisi della scienza di inizio secolo e ora stai arrivando alla pars costruens. Concepisci la scienza come ricerca della verità. Ma in realtà la scienza non ha obbiettivi così ambiziosi, anzi pare ormai cosa accettata che la realtà è inconoscibile. Ma questo non vuol dire che si possa sostenere qualsiasi cosa. Devi ragionare secondo me in termini di modello, quello che conta non è se è giusto o sbagliato, ma se descrive e soprattutto predice la realtà che ci interessa con sufficiente approssimzione. Se devo sparare un colpo con un cannone posso anche usare Newton senza scomodare la relatività per fare i calcoli. La fisica è una continua approssimazione dei fenomeni, pensa cosa vorrebbe dire descrivere un gas non in termini di pressione temperatura e volume ma in termini di interazione delle singole molecole. Ok sarà più preciso il secondo modello, ma accidenti per calcolare il rendimento di un ciclo termodinamico mi serve proprio?
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Old 07-09-2005, 00:57   #19
jumpermax
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Originariamente inviato da Hakuna Matata

Scusa, ma dice che le ricerche sono tarocatte, cosa notoria, tanto mi basta il resto lo lascio ai laureati, che devono parlare con gli stessi laureati che hanno scritto l'articolo, non con me che nn conosco la statistica e nemmeno la prestidigiritizzazione
Non dice niente di sconvolgente, solo una cosa che haimè i giornalisti si dimenticano sempre di aggiungere quando fanno un articolo su una "nuova ricerca rivoluzionaria"... in realtà può succedere spesso che si facciano errori di valutazione, proprio per questo si fa affidamento alla comunità scientifica, si analizza il lavoro fatto, si compiono nuovi studi e poi si delinea uno scenario... ma le risposte con gli anni arrivano.
jumpermax è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 07-09-2005, 01:11   #20
Cfranco
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Originariamente inviato da Hakuna Matata
Io volevo solo dimostrare questo, nessuno ha la verità in mano ...
Sei arrivato tardi , qualcuno ha già dimostrato in passato che la scienza ( o meglio l' uomo ) può scoprire che una cosa é falsa , ma non può dimostrare che una cosa é vera .
Chi afferma verità ... mente .
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Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn
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