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M1
ammesso che sia un sito serio....ho trovato il modo di zittire quella gente che non fa altro che dire "che spettacolo" o mette la scritta "de doctor" (
http://www.motonline.com/article.do?id=1099985389635104
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#2 | |
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Senior Member
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Città: Made in Romagna!
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Re: M1
Quote:
E poi scusa xchè ti pare che nn faccia i numeri Vale? o rimane cmq 1 broccone nonostante i titoli nella massima categoria? Oppure magari vuoi dire che in rettilineo quando perdeva 10Km/h nn era colpa dei 10Cv in meno ma di chi la guiida che nn riesce a sfruttarla??? Alimatteo mi sa che stavolta hai toppato! Ciao |
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#3 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
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Re: Re: M1
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dammi 1 minuto Quote:
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
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Yamaha M1: meglio del meglio!
Cathcart non usa mezzi termini: prima era un bulldog ignorante e cattivo, ora è la moto ‘più’ che abbia mai provato. Merito di Valentino e del suo staff, che hanno tolto le redini della M1 al computer e le hanno ridate all’uomo. Quello giusto di Alan Cathcart, foto Kel Edge Valentino Rossi ha appena consegnato nelle mani della Yamaha il primo trionfo nella classe regina dopo dodici lunghi anni di astinenza per la Casa giapponese, realizzando ciò che si era ripromesso di fare al momento in cui aveva lasciato la Honda, soprattutto perché – sosteneva Rossi – i manager della HRC insistevano a sminuire sistematicamente il ruolo del pilota nello sviluppo della Honda MotoGP e nel conseguimento delle vittorie in gara. A un anno di distanza, con il fattivo aiuto del nuovo capo del reparto corse Yamaha, Masao Furusawa, il campione latino ha preso saldamente le redini della situazione e alla fine ha centrato esattamente l’obiettivo che si era preposto: battere la Honda, eguagliando oltretutto il suo personale record di nove vittorie in una stagione, ottenuto lo scorso anno in sella alla Honda RC211V. La vendetta è un piatto che si gusta freddo, e per Valentino sarà stata anche più dolce per il modo in cui è stata compiuta... La possibilità di scoprire di prima mano il modo in cui la perdente Yamaha M1 ufficiale di Checa e soci, che io ebbi modo di provare lo scorso anno riportandone un’impressione decisamente non entusiastica, si sia potuta trasformare in una simile macchina vincente quest’anno mi è stata offerta nel corso di un paio di turni di un quarto d’ora ciascuno sul circuito di Valencia due giorni dopo l’ultimo e vittorioso GP stagionale di Rossi nel 2004. Dopo aver scambiato qualche parere con lui in occasione del lancio della R6 2005 sullo stesso circuito, ho contato i secondi, giorno dopo giorno, fintanto che sono riuscito a mettermi a cavallo della moto campione del mondo, la “ultrabike” di Valentino. ll nuovo capo del reparto corse Yamaha, Masao Furusawa Una premessa: avevo impiegato cinque giri per entrare in confidenza con la Ducati Desmosedici V4 di Loris Capirossi, una moto tanto differente dalla meno potente, ma molto più malleabile e sensibile Yamaha M1, quanto non si possa immaginare. Queste due moto rappresentano i poli opposti dello sviluppo delle MotoGP, e dopo essere sceso dalla muscolosa, potente e veloce, ma anche molto facile al decollo, Ducati, starmene a cavallo della Yamaha, tanto delicata e raffinata in confronto, è stato come guardare l’ora su un orologio da polso svizzero anziché sul Big Ben! La Yamaha, strettamente avvolta dalla carenatura, appare più bassa e più compatta da scavalcare rispetto alla Ducati, e anche paragonata alla Kawasaki ZX-RR, da me provata il giorno prima – anch’essa con motore a quattro cilindri in linea trasversale, notevolmente più compatto rispetto a quello dello scorso anno – la YZF si conferma più minuta, anche se più lunga della verde MotoGP, che è la moto a lei strutturalmente più simile, e non solo per la configurazione del motore, dopo il passaggio dalla distribuzione a cinque valvole per cilindro, usata fino alla fine dello scorso anno, a quella odierna a quattro valvole. L’avviamento della M1 da parte dei meccanici della Yamaha è stato per me il segnale di salire a bordo della moto e di avviarmi lungo la pit-lane, notando subito il minimo piuttosto elevato a 3000 giri. Un’altra sorpresa: a differenza di tutte le altre MotoGP, la Yamaha si avvia dolcemente come una moto stradale, senza strappi alla trasmissione e senza buchi di erogazione; semplicemente parte e va con minimo rumore , ma molto, molto velocemente, spiegando come Valentino quest’anno sia nettamente migliorato in partenza rispetto al suo usuale. Sulla Yamaha M1 è installato un limitatore di giri in funzione della percorrenza della pit-lane, che consente un massimo di 5800 giri in prima marcia in modo da rientrare entro gli 80 km/h di velocità massima prevista dal regolamento. La centralina Marelli è programmata in modo tale che, dopo aver inserito la seconda marcia per la prima volta, da quel momento in poi si può eventualmente scalare anche in prima e avere a disposizione tutti i giri che servono. Una volta in pista, per spiegarvi bene come si guidi la YZF-M1 di Valentino è meglio che cominci col dirvi che cosa non fa, specialmente confrontandola con la 20 valvole di Checa del 2003. Tanto per cominciare, non si impenna più in modo infernale in tutte e quattro le marce inferiori una volta uscito dall’ultima curva che immette sul rettilineo di Valencia; non arriva più in folle sulle curve, con niente freno motore, e nemmeno sbanda in curva con la ruota posteriore, grazie a un più favorevole trasferimento di carico, quando lavori duro col freno anteriore e spingi anche su quello posteriore. Infine, per merito delle modifiche apportate ai corpi farfallati, non devia dalla traiettoria impostata, come faceva prima a causa della brusca erogazione del motore agendo sull’acceleratore in uscita di curva e non saltella più sulle irregolarità dell’asfalto per colpa di sospensioni troppo rigide. Questa è una motocicletta che – te ne accorgi dopo appena un giro di pista – è stata trasformata, da quel bulldog ignorante e cattivo che era prima, in un prodotto ben più plasmabile e raffinato, che lavora in sintonia col pilota, anziché contro di lui, che gli domanda che cosa deve fare, piuttosto che dirgli “Le cose stanno così, abituati!”. Non è più il computer a guidare, bensì l’uomo, e la dimensione di questo cambiamento si rivela soprattutto con la ricomparsa del freno motore, che c’è e funziona bene, come si può constatare in frenata e scalando le marce in vista di una curva come la prima curva di Valencia. Si avverte ora una connessione diretta fra l’acceleratore e la ruota posteriore, che prima non c’era e che è molto più avvertibile di quella della Ducati Desmosedici e specialmente della Kawasaki, che in accelerazione ha a volte un comportamento sconcertante. La Suzuki ha lo stesso feeling della Yamaha, ma con almeno 25 CV in meno. Jerry Burgess, uno dei principali artefici, con Rossi, del trionfo della Yamaha L’erogazione assolutamente lineare della potenza fa sì che la Yamaha sia molto ben gestibile; per questo riesce a stringere meglio le curve e segue le traiettorie meglio di prima, senza quel senso di instabilità che si avvertiva sulla moto dell’anno scorso quando la potenza veniva restituita alla ruota motrice dalla centralina del motore, dopo aver percorso una curva in folle. Nonostante che sulla versione 2004 la Yamaha abbia introdotto l’ordine degli scoppi irregolare, alla ricerca di un miglioramento della trazione e dell’accelerazione, la YZF M1 ora si dimostra non solo più malleabile, ma anche più vivace, grazie al fatto che l’albero intermedio posizionato fra l’albero motore e la frizione, allo scopo di far girare all’incontrario l’albero motore, è stato dotato di contrappesi di bilanciamento. Non si rilevano vibrazioni fuori luogo e ciò senz’altro contribuisce a rendere la M1 poco affaticante per un Gran Premio di 45 minuti. Inoltre riprende con dolcezza a qualsiasi regime dell’arco di utilizzo e specialmente a partire da 9000 giri fino a 15000 giri, soglia di intervento del limitatore (500 giri in meno dell’anno scorso, probabilmente a causa del maggior peso unitario delle 4 valvole in titanio, rispetto alla soluzione delle 5 valvole). Per quanto Jerry Burgess abbia mantenuto sulla Yamaha esattamente lo stesso rapporto fra manubrio, sella e pedane adottato da Valentino sulla Honda e sulle moto da lui guidate in precedenza, la posizione di guida della M1, molto spaziosa, è espressamente concepita per consentire al pilota di effettuare tutti gli spostamenti del corpo che gli sono utili nelle diverse situazioni. Rossi infatti si muove sulla Yamaha come non ha mai fatto sulla Honda e, se lo osservi attentamente in curva, puoi constatare che uno dei suoi grandi assetti sulla Yamaha è il motivo dell’alta velocità di percorrenza delle traiettorie, più alta di qualunque altra moto nella classe MotoGP ad eccezione di quella della Honda gommata Bridgestone di Tamada, che riesce a mettere pienamente a frutto l’eccellenza del pneumatico anteriore giapponese. La Yamaha è apparsa particolarmente efficace nelle prime due curve a destra di Valencia, potendo accelerare con la massima decisione fra le due e approfittare della migliore efficienza della forcella Ohlins TT25 con steli di 42 mm e della più larga superficie d’appoggio del pneumatico anteriore Michelin di 16,5” che la Casa francese ha introdotto quest’anno per meglio percepire l’aderenza della gomma. In confronto alla M1, tutte le moto concorrenti appaiono più faticose da guidare, Honda compresa. Perdonano meno gli errori e non instaurano lo stesso sincero rapporto col pilota. Il merito di questo va sicuramente attribuito agli ingegneri della Yamaha, che sono stati capaci di concretizzare sulla M1 i suggerimenti di Rossi per il suo sviluppo, così ben filtrati da Jerry Burgess. La M1 è realmente impressionante nel passaggio da una piega a quella opposta nelle Esse, sembra quasi una 250 paragonata alle altre MotoGP che ho avuto modo di guidare; è senza dubbio una moto assai ben bilanciata ed equilibratissima. I primi quattro rapporti del cambio sono molto ravvicinati per massimizzare l’accelerazione e raggiungere nel minor tempo possibile la velocità massima che comunque – ne ho avuto la conferma nella mia prova di entrambe le moto quel pomeriggio – non è pari a quella della Ducati, anche se la differenza è compensata a favore della Yamaha dalla maggior velocità in ingresso di curva, all’interno della curva stessa e in uscita. La M1 però non è certamente una lumaca nemmeno nel dritto, come ha confermato in fondo al rettilineo del Mugello, dove ha fatto segnare una velocità di punta di 339 km/h, contro i 343 della Honda di Barros e i 341 km/h della Ducati di Capirossi. Tutto considerato, alla fine della mia prova devo dire che oggi preferisco la Yamaha M1 alla Honda RC211V di Rossi che guidai lo scorso anno. Le sue prerogative sono la compattezza, la facilità con cui scende in piega, il carattere del motore, l’accelerazione, la stabilità in frenata e soprattutto l’agevole controllo e la facilità di guida che permette al pilota. La M1 strappa il primo posto alla Honda 2003 di Valentino nella mia personale classifica di moto “più” fra tutte quelle che ho provato in venticinque anni di carriera in sella al meglio del meglio. Ed entrambe sono state sviluppate dal medesimo pilota e dagli stessi tecnici di pista. Vorrà dire qualcosa questo? Che ne dici, Honda?
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#5 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
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Re: Re: M1
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#6 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Città: Made in Romagna!
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Re: Re: Re: M1
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Visto che il sign. Biaggi pur con la stessa moto e differenze di velocità dell'ordine dei 2km/h se c'erano xchè nn sempre c'erano, nn inceva lo stesso.... e si diceva xchè Vale aveva il motore + potente etc.......... ew cmq anche se fosse il top adesso cosa che nn è xchè ancor nn è assolutamnte al livello della HRC,chi l'ha sviluppata sec te? tutto questo è solo 1 ciao |
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#7 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Città: Made in Romagna!
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Cangini mode on FATTI NON PUGNETTE!!! Cangini mode off notare le conclusioni di chi ha fatto la prova! e cmq nn serviva la prova batsa vedere i GP con gli occhi apertix vedere il miglioramento della yamaha da quando c'è Vale ma c'è anche da dire che nei dritti veniva risucchiato dagli altri e al max riusciva a non perdere stando in scia....... L'unico prob della Honda è di non avere + ottimi sviluppatori e quel problema di chattering che spunta ogni tanto ma che ha avuta anche Vale ai suoi tempi dunque........ |
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#8 |
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Bannato
Iscritto dal: Feb 2000
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io sono dell'idea che vale sia un gran pilota, forse appena sopra gli altri, ma il suo enorme merito, dove è una scala sopra gli altri, e non solo un gradino, è la capacità di mettere a punto la sua moto... lui insieme al suo team.
se biaggi, o gibernau, o chi per loro avessero la sua stessa capacità di comunicare i pregi e i difetti della moto, invece di pagnucolare, probabilmente vale dovrebbe sudare le fatidiche sette camicie per stare davanti... ciò non toglie che sia un campione assoluto, beninteso... solo che secondo me è anche molto sopravvalutato come pilota e lo si prende poco in considerazione come "tester" (o come si chiamano quelli che mettono a punto le moto |
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#9 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
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Re: M1
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e si... cosi zittisci proprio tutti
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#10 | |
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Iscritto dal: Feb 2003
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#11 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
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Re: Re: M1
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non ho certo detto che rossi è una merda e biaggi /capirossi/tutti gli altri sono più bravi...
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#12 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
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Re: Re: Re: Re: M1
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per spiegarmi velocemente: il 95% di chi tifa rossi dice:"beh, guarda dov'èra la yamaha l'anno scorso" come se fosse tutto merito della sua guida e abbia tirato fuori una bomba dalla m***a
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#13 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Città: Made in Romagna!
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Re: Re: Re: Re: Re: M1
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da quella frase si evince guarda che lavoro che ha e hanno fatto x arrivare a quel livello! che cmq ancora nn è allaltezza della Honda anche seppur davvero buono rispetto ad inizio campionato ma ricordiamoci che è stato fatto 1 bel lavoro di sviluppo senza il quale nn staremmo qui a parlare...... Poi quello che manca alla moto ce lo mette vale in guida......... Possiamo parlare fino all'infinito ma c'è anche da dire che 6 abbastanza giovane e che forse ho visto qlche gara in + di te e posso affermare x ciò che ho visto in questi anni che è così poi libei di pensarla in maniera diversa.... Io nn getto merda sugli altri nn mi interessa farlo,ma è inutile negare il gran lavoro di Rossi sulla Yama di quest'anno coniderando che la moto è completamente nuova,pochi sono le parti riciclate dalla vecchia M1...... Lo stesso dicorso si potrebbe fare all'inverso x capirossi allora se vogliamo proprio puntualizzare........ LEGGI bene l'articolo a cui cmq prendo le distanza xchè lo ritengo relativamente affidabile considerando che il tutto è tratto da 1 prova impropria...... L'articolo stesso mi pare sia 1 elogio a Rossi sviluppatore della ottima Honda '03 e magnifico sviluppatore della M1 '04,nn mi sembra che ci voglia chissàchè......... e ad ogni modo basta guardare la classifica e i punti... Quanti punti Rossi? quanti punti la yamaha? Se Rossi avesse solo fatto lo sviluppo la yamaha nn avrebbe cmq vinto dovendosi affidare agli altri suoi piloti.........e punteggi e distacchi alla mano parlano chiaro nn sono congetture! ciao PS Cmq concordo con lnessuno che la forza di Rossi sia nello sviluppo e nella messa a punto della moto,ma il tutto si riconduce alla sua sensibilità di guida........ |
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#14 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2002
Messaggi: 1319
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C'è anche da far notare che il tester ha provato la moto alla fine del campionato , quindi dopo un anno di modifiche e regolazioni , magari la M1 nelle prime gare non era quella che è adesso , e per questo c'è da lodare il team e Valentino Rossi .
Poi basta vedere l'nvoluzione della Honda per far capire quanto conta il pilota e la squadra E non diamo tutta la colpa a Barros , dato che la hrc non credo senta solo la sua campana , tanto più quest'anno , che con la perdita di bussola dovuta al cambio di bandiera di Burgess e soci , credo si siano dovuti affidare anche alle indicazioni dei team privati di grandissima esperienza come quello di Gresini e Ponz . Ciao
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LA Tuono |
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#15 |
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Bannato
Iscritto dal: Mar 2002
Città: Bastia U. (Perugia)
Messaggi: 598
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L'articolo dimostra una volta di più, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che Rossi, oltre ad essere il miglior pilota in gara, è probabilmente anche il miglior collaudatore e queste due caratteristiche se sono supportate da una casa motociclistica che ti dà del materiale eccellente ti portano a vincere...ma bisogna saper scegliere tra le verie alternative di evoluzione delle componenti la migliore(Barros e Hayiden lo dimostrano)e metterci del proprio se ancora la tua moto non è alpari dell'altra(solo Rossi può
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#16 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 1999
Città: Como
Messaggi: 1500
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i soliti
Visto che ha vinto mondiale e 9 gare con 1 moto sulla quale nessuno voleva salire, adesso gli si aggiudica il titolo di miglior collaudatore pur di non assegnargli quello di pilota superiore a tutti gli altri. Se volete continuare a crederci fate pure... però smettetela di rosicare! ps chiedete a melandri quanto sia facile e guidabile la M1. Forse sarà stato solo un caso ma Rossi arrivava sempre al traguardo circondato da un nugolo di Honda: una moto tanto inferiore alla Yamaha non mi sembra proprio.
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#17 | |||||
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: M1
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appunto! il fatto è che moltissimi non la pensano così! Quote:
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#18 | ||||
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
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quindi gli Quote:
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#19 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: Rimini
Messaggi: 2279
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Non capisco come ci si possa fidare così di un articolo... a sentire quello la M1 si guida meglio di una moto da strada! Ma siamo sicuri che l'abbia provata al limite? Io penso proprio di no... anche perché la Yamaha non sarebbe stata tanto contenta di farsi scassare la moto in caso di caduta! Un conto è provare una moto a fine stagione, un altro conto è correrci un campionato. Ho visto tutte le gare del motomondiale e "da fuori" non ho avuto le stesse impressioni di quel tizio, soprattutto vedendo come la moto di Rossi sbacchettava soprattutto a fine gara quando si mangiava le gomme più della Honda. Senza considerare le cadute di Melandri che non credo siano tutte dovute alla sua "crisi" di quest'anno, evidentemente la moto non era così docile...
Ovviamente concordo sul finale, Rossi è il miglior collaudatore (oltre che il miglior pilota, parlano i risultati); senza scordarci ovviamente di Burgess. Jeremy lavorava da 20 (credo) anni alla Honda, se se n'è andato così di botto un motivo ci sarà... e si chiama Valentino.
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#20 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
Messaggi: 1144
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poi lui ha provato la honda 2003 nn la 2004 e ce una bella differenza a partire dai pneumatici...capito
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