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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6711
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malate di mente....
ROMA - Carrie, come le altre di Sex and the City, non sa resistervi. Quando è giù di corda, o molto allegra, o molto inquieta, va a comprarsene un paio, spendendo una fetta consistente del suo stipendio. L'oggetto di tale irrefrenabile desiderio, le scarpe da almeno 12 centimetri di tacco e punta aguzzissima di Manolo Blahnik, il designer più cool di New York: le sue "creazioni" (per venirne in possesso bisogna preventivare una spesa di oltre 400 dollari) sono più di un vezzo tra le signore di Manhattan: sono, storia non nuova, l'accessorio feticistico per eccellenza con la novità di essere diventate, per quanto possibile, popolari.
"Oggetti che accadono e diventano moda", ha definito senza falsa modestia le sue "opere" Blahnik. Ma evidentemente non prevedeva la (virgolette d'obbligo) "democratizzazione" e la "massificazione" che avrebbero subito le sue svettanti e aerodinamiche scarpe, come quelle di un altro designer di grido come Jimmy Choo. Producendo tra le aspiranti Cenerentole della Grande Mela un fenomeno piuttosto inedito: pur di calzarle magari per una sera chiedono al proprio chirurgo plastico o al podologo di intervenire con qualche ritocco all'uopo. Che può significare una bella iniezione di collagene per la "modica" cifra di 500 dollari a siringa (da ripetere ogni 4 o 6 mesi), o un vero e proprio intervento di riduzione delle dita o smussamento della pianta. Se un tempo le donne si immolavano alla moda soffrendo dolori indicibili, oggi il sacrificio lo fanno all'altare del bisturi. I chirurghi plastici si trovano davanti a richieste di vario tipo: le più comuni sono di ridurre dita e unghie in modo da far entrare piedini non proprio di fata in pochi centimetri quadrati. Richiestissime appunto le iniezioni di collagene che servono a creare cuscinetti morbidi sotto la pianta e favorire la stabilità dell'aspirante equilibrista su vertiginosi tacchi. "C'è anche chi mi ha chiesto una liposuzione ai piedi", ha raccontato al Wall Street Journal la dottoressa Suzanne Levine, specialista di chirurgia del piede di Manhattan. "Ho risposto loro di rivolgersi a un terapista". Una correttezza professionale che la Levine esercita frequentemente nel suo affollatissimo studio a Park Avenue dove si presentano signore che si assomigliano tutte un po': giovani, professioniste, eleganti, fissate con la moda. "Dopo anni di tacchi a spillo, il grasso dal tallone migra verso la punta e la scarpa non entra piu", cerca di convincere il chirurgo una signora che, scarpe di Blanhik in pugno, nuove di zecca, lamenta di non averle mai potute indossare. Se l'American Podiatric Association cerca di scoraggiare l'uso di calzature con tacchi troppo alti e punte aguzze in quanto "ortopedicamente e biomeccanicamente insicuri", e i podologhi americani consigliano scarpe allacciate a punta larga e tacchi al massimo di due centimetri, le emule delle quattro di Sex and the City fanno orecchie da mercante. Come la 31enne Kelli Richards: dito accorciato, mignolo raddrizzato al costo di 10mila dollari pagati dalla mutua. "Adesso posso stare per tutto il giorno nelle mie scarpe preferite", esulta soddisfattissima Kelli. Tra calzaturifici e ferri da sala operatoria, il business si intuisce piuttosto consistente. Per settimane Blanhik si è scervellato su un campione di balsa per tirare fuori una scarpa che avesse una punta ultrastrettissima. "E c'è riuscito", ha spiegato al quotidiano finanziario George Malkemus, il presidente dell'azienda che ha fabbriche alla periferia di Milano: nelle vetrine quest'estate ci sono modelli con una punta del venti per cento più stretta rispetto al passato. Che le "correzioni" estetiche siano una tentazione piuttosto pronunciata del nostro tempo, pare evidente anche da un altro fenomeno che abbiamo avuto modo di osservare recentemente col successo strepitoso in America di "Extreme Makeover", reality show dove il premio in palio per i partecipanti è l'intervento di chirurgia plastica da una vita sognato. Forse perché ci sentiamo pieni e interi solo se stiamo - come vuole farci stare il mercato - "Meglio di bene", come recita il titolo ("Better than well") di un libro di Carl Elliott, professore di bioetica e filosofo all'Università di Minnesota: la medicina incontra il business e tutte e due si sposano col sogno americano (ma non solo) che fa coincidere il senso della vita con la sua forma, la sua prestanza estetica. Una tesi che seduce, dalla testa ai piedi. |
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#2 |
Bannato
Iscritto dal: Jul 2003
Città: Padova (PD)
Messaggi: 70
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Lungo cmq apprezzo che è contro le donne.
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#3 |
Bannato
Iscritto dal: Jan 2003
Città:
Messaggi: 4421
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....qui ci vorrebbe Elio con la follia della donna
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2003
Città: ...Just Pure Energy...
Messaggi: 1134
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ma fate apposta a farli cosi lunghi.
non ho letto, ma credo che sia interessante. ![]()
__________________
"The pure and simple truth is rarely pure and never simple" |
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#5 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2003
Città: Mestre
Messaggi: 40
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Mi viene da dire una cosa....
o sto "Manolo Blahnik" ha la fidanzata "chirurga dei piedi" ![]() oppure sto infame potrebbe anche farle un po più large ste scarpe!!!!! ![]() ma foto di questi "gioelli"... no??? ![]() |
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