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Old 10-08-2023, 13:33   #1
Redazione di Hardware Upg
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Link alla notizia: https://auto.hwupgrade.it/news/auto-...io_119140.html

Nonostante si gridi ai quattro venti che l'avvento dell'elettrico sia distruttivo per l'industria europea, arriva l'ennesima azienda italiana che ne trae profitto

Click sul link per visualizzare la notizia.
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Old 10-08-2023, 13:41   #2
Hypergolic
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Ottima notizia.
Il mercato fa quello che fa sempre, evolve e si trasforma... chi riesce a stare al passo con il cambiamento, sopravvive o prospera. Chi non ce la fa, o non vuole farlo, chiude.
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Old 10-08-2023, 13:56   #3
berson
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Dite a Salvini e Meloni di leggere questo articolo.
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Old 10-08-2023, 14:01   #4
Unrue
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Non l'ho mai sentita nominare sinceramente, ma ben venga.
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Old 10-08-2023, 14:26   #5
TorettoMilano
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non la conoscevo, sapevo avessimo il leader mondiale nel produrre parti chiave dei motori elettrici e sapevo producessimo le gigapresse per tesla. poi abbiamo produttori storici di pneumatici e freni aggiornati all'elettrico. mi sembra ci stiamo muovendo bene, solo lato "batterie" non vedo molto. ma magari diventeremo leader nel riciclo, sognare non costa nulla
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Old 10-08-2023, 14:42   #6
Notturnia
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L'Avatar di Notturnia
 
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Carina la notizia ma non ho capito da che parte viene citato che NIO si è comprato un pezzo della ditta Italiana.. in pratica la NIO capital ha rilevato decine di milioni di prestiti della Mavel..
Detto questo vedremo alla fine della transizione i posti di lavoro come saranno messi… se l’interesse dell’articolo era di parlare dei posti di lavoro guadagnati e persi una piccola realtà non fa la differenza con i suoi 120 dipendenti.
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Old 10-08-2023, 15:05   #7
Tasslehoff
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Premetto che non sono politicamente affine all'attuale governo, però onestamente chiunque neghi che l'elettrico sia un forte rischio per le aziende che orbitano nel mondo dell'automotive nega l'evidenza.

Chiaramente non per tutte, perchè ci sono millemila componenti comuni a prescindere dalla motorizzazione, però è una realtà.

E spiace dirlo, ma la singola azienda da 150 dipendenti sul cucuzzolo delle alpi valdostane non rappresenta nulla rispetto alle migliaia di aziende che lavorano nell'automotive.
Solo nella mia zona in pochi Kmq ci saranno più di 100 aziende che fanno di tutto per l'automotive, dallo stampaggio di minuterie per gli interni alla componentistica per i motori, per la trasmissione, per qualsiasi cosa...

Altro aspetto che spiace ma dobbiamo essere realisti, il design, la ricerca, l'innovazione, tutto bellissimo e indispensabile... ma siamo realisti, sono cose impiegano relativamente poche persone, e la massa lavoro del nostro paese è composta in gran parte da tanta gente con bassa specializzazione, affiancata a un più ristretto gruppo ad alta specializzazione tecnica votata alla produzione (si pensi alla produzione meccanica e metallurgica specializzata su prodotti di altissima qualità).

Non è pensabile trasformare magicamente una massa infinita di persone a bassa specializzazione impiegate nella produzione in una elite di progettisti e di ricercatori. E che ci piaccia o no la produzione attuale dell'automotive da lavoro a questa massa infinita, anche una piccola contrazione nella domanda provocherebbe una catastrofe lavorativa e sociale di proporzioni immani.

Qui non è questione di "circolare col cavallo come nell'800" (perchè so benissimo che arriverà il troll di turno a tirar fuori questa obiezione come al solito...) ma di cercare di preservare quel minimo di benessere e lavoro che rimane al nostro paese.
__________________
https://tasslehoff.burrfoot.it | Cloud? Enough is enough! | SPID… grazie ma no grazie
"Arguing that you don't care about the right to privacy because you have nothing to hide is no different than saying you don't care about free speech because you have nothing to say."
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Old 10-08-2023, 15:22   #8
TorettoMilano
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Premetto che non sono politicamente affine all'attuale governo, però onestamente chiunque neghi che l'elettrico sia un forte rischio per le aziende che orbitano nel mondo dell'automotive nega l'evidenza.

Chiaramente non per tutte, perchè ci sono millemila componenti comuni a prescindere dalla motorizzazione, però è una realtà.

E spiace dirlo, ma la singola azienda da 150 dipendenti sul cucuzzolo delle alpi valdostane non rappresenta nulla rispetto alle migliaia di aziende che lavorano nell'automotive.
Solo nella mia zona in pochi Kmq ci saranno più di 100 aziende che fanno di tutto per l'automotive, dallo stampaggio di minuterie per gli interni alla componentistica per i motori, per la trasmissione, per qualsiasi cosa...

Altro aspetto che spiace ma dobbiamo essere realisti, il design, la ricerca, l'innovazione, tutto bellissimo e indispensabile... ma siamo realisti, sono cose impiegano relativamente poche persone, e la massa lavoro del nostro paese è composta in gran parte da tanta gente con bassa specializzazione, affiancata a un più ristretto gruppo ad alta specializzazione tecnica votata alla produzione (si pensi alla produzione meccanica e metallurgica specializzata su prodotti di altissima qualità).

Non è pensabile trasformare magicamente una massa infinita di persone a bassa specializzazione impiegate nella produzione in una elite di progettisti e di ricercatori. E che ci piaccia o no la produzione attuale dell'automotive da lavoro a questa massa infinita, anche una piccola contrazione nella domanda provocherebbe una catastrofe lavorativa e sociale di proporzioni immani.

Qui non è questione di "circolare col cavallo come nell'800" (perchè so benissimo che arriverà il troll di turno a tirar fuori questa obiezione come al solito...) ma di cercare di preservare quel minimo di benessere e lavoro che rimane al nostro paese.
e quindi che voi fare? facciamo scavare buche per poi riempirle alla gente poco specializzata? in primis da italiano consiglierei di investire pesantemente nel turismo e nell'arte. mi sembra, poi magari sbaglio, non riusciamo a valorizzare il nostro territorio. detto questo, lato industriale, dobbiamo anticipare il futuro e non vivere nel passato sperano il mondo ci capisca. ad ogni modo tra IA, robot umanoidi e stampe 3d prevedo nel mondo crollerà a picco la richiesta di lavoro (e non solo di manodopera). la società (mondiale e non solo italiana) dovrebbe muoversi in anticipo per gestire al meglio il tutto
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Old 10-08-2023, 15:29   #9
Hypergolic
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Premetto che non sono politicamente affine all'attuale governo, però onestamente chiunque neghi che l'elettrico sia un forte rischio per le aziende che orbitano nel mondo dell'automotive nega l'evidenza.

Chiaramente non per tutte, perchè ci sono millemila componenti comuni a prescindere dalla motorizzazione, però è una realtà.

E spiace dirlo, ma la singola azienda da 150 dipendenti sul cucuzzolo delle alpi valdostane non rappresenta nulla rispetto alle migliaia di aziende che lavorano nell'automotive.
Solo nella mia zona in pochi Kmq ci saranno più di 100 aziende che fanno di tutto per l'automotive, dallo stampaggio di minuterie per gli interni alla componentistica per i motori, per la trasmissione, per qualsiasi cosa...

Altro aspetto che spiace ma dobbiamo essere realisti, il design, la ricerca, l'innovazione, tutto bellissimo e indispensabile... ma siamo realisti, sono cose impiegano relativamente poche persone, e la massa lavoro del nostro paese è composta in gran parte da tanta gente con bassa specializzazione, affiancata a un più ristretto gruppo ad alta specializzazione tecnica votata alla produzione (si pensi alla produzione meccanica e metallurgica specializzata su prodotti di altissima qualità).

Non è pensabile trasformare magicamente una massa infinita di persone a bassa specializzazione impiegate nella produzione in una elite di progettisti e di ricercatori. E che ci piaccia o no la produzione attuale dell'automotive da lavoro a questa massa infinita, anche una piccola contrazione nella domanda provocherebbe una catastrofe lavorativa e sociale di proporzioni immani.

Qui non è questione di "circolare col cavallo come nell'800" (perchè so benissimo che arriverà il troll di turno a tirar fuori questa obiezione come al solito...) ma di cercare di preservare quel minimo di benessere e lavoro che rimane al nostro paese.
Nel momento in cui scegli di vivere in un mondo globalizzato, allora devi cercare di stare al passo con il resto.
Altrimenti fai come fa la Corea del Nord, chiudi tutto, e resti cristallizzato all'anno della chiusura.
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Old 10-08-2023, 16:33   #10
das
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Ultima modifica di das : 16-04-2025 alle 16:15.
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Old 10-08-2023, 16:41   #11
Hypergolic
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Fosse per il mercato l'auto elettrica non esisterebbe. Sono gli stati che manipolano il mercato e fanno in modo che l'auto elettrica divenga obbligatoria.
Questa è una leggenda metropolitana. L'auto elettrica non è obbligatoria da nessuna parte, semplicemente è un prodotto migliore (parlo di alcuni brand, non tutti) rispetto all'auto a combustione. E infatti vende sempre più, nonostante l'assenza di paventati obblighi.

Quote:
Tutto sta a vedere che accade se l'Africa divesse, come sembra, ribellarsi ai soprusi occidentali. In quel caso gli approvvigionamenti di materie prime per le batterie potrebbero porre dei problemi
La meterie prime per le batterie si trovano in tutto il mondo, non solo in Africa. È praticamente impossibile che verranno a mancare.
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Old 10-08-2023, 16:55   #12
das
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Ultima modifica di das : 16-04-2025 alle 16:15.
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Old 10-08-2023, 16:55   #13
Tasslehoff
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e quindi che voi fare? facciamo scavare buche per poi riempirle alla gente poco specializzata? in primis da italiano consiglierei di investire pesantemente nel turismo e nell'arte. mi sembra, poi magari sbaglio, non riusciamo a valorizzare il nostro territorio. detto questo, lato industriale, dobbiamo anticipare il futuro e non vivere nel passato sperano il mondo ci capisca. ad ogni modo tra IA, robot umanoidi e stampe 3d prevedo nel mondo crollerà a picco la richiesta di lavoro (e non solo di manodopera). la società (mondiale e non solo italiana) dovrebbe muoversi in anticipo per gestire al meglio il tutto
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Nel momento in cui scegli di vivere in un mondo globalizzato, allora devi cercare di stare al passo con il resto.
Altrimenti fai come fa la Corea del Nord, chiudi tutto, e resti cristallizzato all'anno della chiusura.
Ragazzi capiamoci, forse mi sono espresso male io ma ho forse detto che bisogna mettere in bastoni fra le ruote a chi decide di investire o lavorare in quel campo? No.
Ho detto che bisogna invertire questo trend (fortemente influenzato da decisioni politiche più che frutto di una reale evoluzione tecnica, questo dobbiamo ammetterlo per essere onesti intellettualmente)?

No, ho solo detto che capisco chi si pone questo problema, perchè il problema esiste.

Questo significa cercare di bloccare questa (presunta) evoluzione? No, però bisogna cercare di renderla più morbida e graduale possibile, per dare modo a lavorati e aziende di adattarsi.

Porre limiti stringenti e del tutto arbitrari come "stop alla produzione di auto a motore termico entro il 2035" non sono misure che vanno in questa direzione, anche perchè ci sono tante altre opzioni (es allineare il resto del mondo, in particolare gli altri paesi industrializzati, ai livelli di emissioni europee in tutti gli ambiti, trasporti, industria, riscaldamento, etc etc...) anzichè fare inutili e propagandistici scatti in avanti che non hanno ne capo ne coda...

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Questa è una leggenda metropolitana. L'auto elettrica non è obbligatoria da nessuna parte, semplicemente è un prodotto migliore (parlo di alcuni brand, non tutti) rispetto all'auto a combustione. E infatti vende sempre più, nonostante l'assenza di paventati obblighi.
Lo stop alla produzione di mezzi a motore termico entro il 2035 come lo chiami?
Una misura totalmente arbitraria e frutto più di propaganda politica che di attenta valutazione dei reali costi e benefici.

Sei proprio convinto che sia un prodotto migliore?
Quindi un prodotto che costa molto di più, ha maggiori limitazioni (autonomia, tempi di rifornimento, raggio d'azione) e ha vantaggi trascurabili (emissioni inquinanti, che ricordo essere un parametro nei confronti del quale la quasi totalità dell'utenza è del tutto indifferente) rispetto al precedente tu lo chiami migliore?
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Ultima modifica di Tasslehoff : 10-08-2023 alle 17:01.
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Old 10-08-2023, 17:19   #14
Hypergolic
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Lo stop alla produzione di mezzi a motore termico entro il 2035 come lo chiami?
Una misura totalmente arbitraria e frutto più di propaganda politica che di attenta valutazione dei reali costi e benefici.
Ormai lo sanno anche i sassi, lo stop alle vendite delle ICE nel 2035 serve solo a salvare i produttori europei, non a obbligare la gente a comprare una EV. Produttori che non resisteranno lo stesso, probabilmente, all’ondata elettrica che sta avanzando.
Nei prossimi immediati anni il prezzo delle EV scenderà così tanto che nessuno, o quasi, vorrà comprare una vecchia e sorpassata ICE.

Quote:
Sei proprio convinto che sia un prodotto migliore?
Quindi un prodotto che costa molto di più, ha maggiori limitazioni (autonomia, tempi di rifornimento, raggio d'azione) e ha vantaggi trascurabili (emissioni inquinanti, che ricordo essere un parametro nei confronti del quale la quasi totalità dell'utenza è del tutto indifferente) rispetto al precedente tu lo chiami migliore?
Certo che è un prodotto migliore.
Auto come le Tesla sono più efficienti, sicure, con minori consumi e minori costi di manutenzione. E hanno prestazioni che il 99% delle ICE si sogna. Il prezzo è in continuo calo, già da tempo negli USA le Model 3 costano meno del prezzo medio delle auto in vendita da loro.
Quello del range è un non-problema per la maggior parte della popolazione, al momento attuale. L’italiano medio (fonte Quattroruote) fa 30-40 km al giorno. Basta una Dacia Spring, per quello.

Il mercato sta virando verso l’elettrico in autonomia, gli obblighi al 2035 non c’entrano nulla. A meno che non vogliate sostenere che la gente compra OGGI delle costose auto elettriche perché non potrà comprare auto ICE tra 12 anni.
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Old 10-08-2023, 19:52   #15
Lights_n_roses
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Ormai lo sanno anche i sassi, lo stop alle vendite delle ICE nel 2035 serve solo a salvare i produttori europei, non a obbligare la gente a comprare una EV. Produttori che non resisteranno lo stesso, probabilmente, all’ondata elettrica che sta avanzando.
Nei prossimi immediati anni il prezzo delle EV scenderà così tanto che nessuno, o quasi, vorrà comprare una vecchia e sorpassata ICE.



Certo che è un prodotto migliore.
Auto come le Tesla sono più efficienti, sicure, con minori consumi e minori costi di manutenzione. E hanno prestazioni che il 99% delle ICE si sogna. Il prezzo è in continuo calo, già da tempo negli USA le Model 3 costano meno del prezzo medio delle auto in vendita da loro.
Quello del range è un non-problema per la maggior parte della popolazione, al momento attuale. L’italiano medio (fonte Quattroruote) fa 30-40 km al giorno. Basta una Dacia Spring, per quello.

Il mercato sta virando verso l’elettrico in autonomia, gli obblighi al 2035 non c’entrano nulla. A meno che non vogliate sostenere che la gente compra OGGI delle costose auto elettriche perché non potrà comprare auto ICE tra 12 anni.
Non diciamo eresie sulle auto elettriche. Non è affatto vero che sono più sicure né più efficienti delle auto con motore a combustione interna, semplicemente sono prodotti diversi.

Io sono un Ingegnere Meccanico e francamente questa discussione finita sui grandi mezzi di stampa e tra la gente comune è davvero stata scorporata da ogni sorta di scientificità.

Punto prima togliamo di mezzo la politica dalla discussione.
L'auto elettrica ha dei vantaggi per quel che riguarda la riduzione di emissioni di CO2 nei grandi conglomerati urbani, certo è che se quella stessa corrente la si produce da centrali termoelettriche si è solo spostato il problema da una moltitudine di punti diffusi a pochi punti concentrati (dove magari riesci comunque ad avere più efficienza e controllo). L'attuale capacità Europea non è sufficiente a sostenere il carico elettrico di tutto il parco circolante in modalità elettrica quindi la rete va del tutto ripensata (anche con integrazione di fonti rinnovabili) anche per questo la data del 2035 appare abbastanza fumosa. Altro problema riguarda il ciclo di vita delle batterie, specialmente lo smaltimento.

Inoltre l'auto elettrica dà il meglio di sé nei piccoli spostamenti e nel traffico dove opera in transitorio più a lungo e invece soffre sui lunghi spostamenti.

L'auto con motore a combustione interna invece è abbastanza speculare, da il meglio dell'efficienza sui lunghi spostamenti mentre soffre di più nel traffico.

L'analisi del ciclo di vita di un'auto elettrica e di un'auto a combustione non dà risultati schiaccianti né verso l'una né verso l'altra soluzione, in generale andrebbe fatta una transizione più morbida. Soprattutto quel che andrebbe fatto dovrebbe essere svecchiare il parco circolante che in Italia specialmente è davvero vetusto e non parlo solo del privato ma anche del commerciale. Si vedono in giro Furgoni del 1980 che vanno letteralmente a carbone e molti buontemponi rispondono che va bene così (non è affatto giusto). Anche solo avere tutto il parco circolante EURO 6D avrebbe un certo impatto sull'inquinamento.

Detto questo il problema ambientale non si risolve solamente togliendo di mezzo tutte le auto a combustione dalla sola Europa, è un problema molto più complesso, il trasporto è responsabile di una parte minoritaria delle emissioni planetarie di CO2. Questo non per dare ragione a chi non vorrebbe fare nulla ma semplicemente per dire che bisogna ripensare un sacco di settori e applicazioni e non solamente l'auto. Si deve anche cominciare a riforestare in modo importante.

Per quel che riguarda l'invasione delle auto cinesi questa è una tematica che non deve riguardare il clima, è una tematica unicamente commerciale. Personalmente ritengo che non sia giusto permettere ai produttori cinesi di far invadere il mercato, si è già permesso alla Cina di diventare il produttore di tutto il resto dei beni, se vogliamo l'industria auto europea è rimasta una dei pochi settori di produzione di beni (anche popolari) rimasto in piedi oggi in occidente, è sbagliato non difenderlo, anche perché le auto europee esportate verso la Cina se non ricordo male hanno dazi importanti. Per altro da un punto di vista ambientale rimettiamo anche al centro della discussione che la produzione di beni in Cina (e quindi anche di auto) avviene con un rispetto ambientale decisamente basso rispetto all'Europa.

Ultima modifica di Lights_n_roses : 10-08-2023 alle 20:17.
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Old 10-08-2023, 22:54   #16
azi_muth
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Ormai lo sanno anche i sassi, lo stop alle vendite delle ICE nel 2035 serve solo a salvare i produttori europei, non a obbligare la gente a comprare una EV.
Mi piacerebbe sapere in che modo.

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Nei prossimi immediati anni il prezzo delle EV scenderà così tanto che nessuno, o quasi, vorrà comprare una vecchia e sorpassata ICE.
Ma non le faranno gli europei...che non hanno lo stesso accesso a materie prime e economie di scala dei produttori cinesi che con la filiera sono 10 anni avanti.
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Old 10-08-2023, 23:31   #17
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Ormai lo sanno anche i sassi, lo stop alle vendite delle ICE nel 2035 serve solo a salvare i produttori europei, non a obbligare la gente a comprare una EV. Produttori che non resisteranno lo stesso, probabilmente, all’ondata elettrica che sta avanzando.
Nei prossimi immediati anni il prezzo delle EV scenderà così tanto che nessuno, o quasi, vorrà comprare una vecchia e sorpassata ICE.
Mi fa piacere che tu sia così sicuro di questi dati, evidentemente devi avere a disposizione una sfera di cristallo.

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Certo che è un prodotto migliore.
Auto come le Tesla sono più efficienti, sicure, con minori consumi e minori costi di manutenzione. E hanno prestazioni che il 99% delle ICE si sogna. Il prezzo è in continuo calo, già da tempo negli USA le Model 3 costano meno del prezzo medio delle auto in vendita da loro.
Ah beh chiaro, prendiamo ad esempio un'auto che per il 90% della popolazione è di fatto una macchina di lusso (e non parlo della popolazione di un paese in via di sviluppo, no no parlo del nostro paese, pieno occidente benestante, industrializzato, membro del G7, etc etc...), mi sembra un esempio davvero azzeccato.
Di fatto un'auto che in termini di autonomia e costi di gestione è paragonabile alla mia Citroen C3 1.2 benzina, salvo il fatto che la mia l'ho pagata la bellezza di 11.500 €, e se volessi potrei partire domattina per andare a Vienna in vacanza senza preoccuparmi di programmare alcuna sosta o senza dovermi fermare 1h per ricarcare sperando di trovare una colonnina funzionante e libera.

Prestazioni? Ma dove vivi scusa? A Le Mans?
Persino un'utilitaria ha sufficienti prestazioni per arrivare ovunque con un livello di comfort impensabile fino vent'anni fa, forse ti sfugge che son passati da un pezzo i tempi della A112 o della 126 dove toccava guidare con le ginocchia in bocca...

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Quello del range è un non-problema per la maggior parte della popolazione, al momento attuale. L’italiano medio (fonte Quattroruote) fa 30-40 km al giorno. Basta una Dacia Spring, per quello.
Ancora con questa storia del chilometraggio medio, adesso anche basta, è un argomento che è stato smontato già anni fa e che non è minimamente significativo.
L'italiano medio non può nemmeno permettersi di acquistare un'auto per ogni evenienza, chessò un'auto per andare al lavoro e una per fare una sciata domenciale o un giro al mare...
E guarda un po', sono molti più i tragitti casa-lavoro che casa-mare, questo significa che i secondi non esistano o non contino nulla?

La realtà è che le vendite di auto elettriche preocedono molto timidamente proprio perchè fuori budget e perchè non garantiscono gli stessi livelli di libertà di movimento delle auto a motore termico.
Poi certamenti di Tesla ne girano, per carità c'è la fila di hipster fuori dai loro concessionari, la moda è passata dai suv di lusso alle Tesla, niente di nuovo sotto il sole...
Del resto la pubblicità nasce per questo, creare bisogni che prima non c'erano per portare al nulla tutto nel più breve tempo possibile, la miscela nichilista perfetta.


Quote:
Il mercato sta virando verso l’elettrico in autonomia, gli obblighi al 2035 non c’entrano nulla. A meno che non vogliate sostenere che la gente compra OGGI delle costose auto elettriche perché non potrà comprare auto ICE tra 12 anni.
Interessante, evidentemente viviamo in due universi paralleli, perchè i dati di vendita parlando di una quota di mercato per l'elettrico che arriva si e no al 4% nel nostro paese.
Certo, aumenti vertiginosi rispetto ai rilevamenti precedenti, del resto di fronte a vendite numericamente insignificanti anche una piccola variazione assoluta rappresenta una differenza sostanziale dal pdv statistico.

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Non diciamo eresie sulle auto elettriche. Non è affatto vero che sono più sicure né più efficienti delle auto con motore a combustione interna, semplicemente sono prodotti diversi.

Io sono un Ingegnere Meccanico e francamente questa discussione finita sui grandi mezzi di stampa e tra la gente comune è davvero stata scorporata da ogni sorta di scientificità.

Punto prima togliamo di mezzo la politica dalla discussione.
L'auto elettrica ha dei vantaggi per quel che riguarda la riduzione di emissioni di CO2 nei grandi conglomerati urbani, certo è che se quella stessa corrente la si produce da centrali termoelettriche si è solo spostato il problema da una moltitudine di punti diffusi a pochi punti concentrati (dove magari riesci comunque ad avere più efficienza e controllo). L'attuale capacità Europea non è sufficiente a sostenere il carico elettrico di tutto il parco circolante in modalità elettrica quindi la rete va del tutto ripensata (anche con integrazione di fonti rinnovabili) anche per questo la data del 2035 appare abbastanza fumosa. Altro problema riguarda il ciclo di vita delle batterie, specialmente lo smaltimento.

Inoltre l'auto elettrica dà il meglio di sé nei piccoli spostamenti e nel traffico dove opera in transitorio più a lungo e invece soffre sui lunghi spostamenti.

L'auto con motore a combustione interna invece è abbastanza speculare, da il meglio dell'efficienza sui lunghi spostamenti mentre soffre di più nel traffico.

L'analisi del ciclo di vita di un'auto elettrica e di un'auto a combustione non dà risultati schiaccianti né verso l'una né verso l'altra soluzione, in generale andrebbe fatta una transizione più morbida. Soprattutto quel che andrebbe fatto dovrebbe essere svecchiare il parco circolante che in Italia specialmente è davvero vetusto e non parlo solo del privato ma anche del commerciale. Si vedono in giro Furgoni del 1980 che vanno letteralmente a carbone e molti buontemponi rispondono che va bene così (non è affatto giusto). Anche solo avere tutto il parco circolante EURO 6D avrebbe un certo impatto sull'inquinamento.

Detto questo il problema ambientale non si risolve solamente togliendo di mezzo tutte le auto a combustione dalla sola Europa, è un problema molto più complesso, il trasporto è responsabile di una parte minoritaria delle emissioni planetarie di CO2. Questo non per dare ragione a chi non vorrebbe fare nulla ma semplicemente per dire che bisogna ripensare un sacco di settori e applicazioni e non solamente l'auto. Si deve anche cominciare a riforestare in modo importante.

Per quel che riguarda l'invasione delle auto cinesi questa è una tematica che non deve riguardare il clima, è una tematica unicamente commerciale. Personalmente ritengo che non sia giusto permettere ai produttori cinesi di far invadere il mercato, si è già permesso alla Cina di diventare il produttore di tutto il resto dei beni, se vogliamo l'industria auto europea è rimasta una dei pochi settori di produzione di beni (anche popolari) rimasto in piedi oggi in occidente, è sbagliato non difenderlo, anche perché le auto europee esportate verso la Cina se non ricordo male hanno dazi importanti. Per altro da un punto di vista ambientale rimettiamo anche al centro della discussione che la produzione di beni in Cina (e quindi anche di auto) avviene con un rispetto ambientale decisamente basso rispetto all'Europa.
Deo gratias qualcuno che fa un'analisi equilibrata e realista.

Aggiungo a quello che hai suggerito anche una adeguamento agli standard europei del parco circolante, e magari anche delle emissioni industriali, dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento.
Non mi illudo certo che il condadino andino che campa grazie al suo pickup Toyota anni '80 possa passare a un furgone moderno euro 5 o 6, sarebbe insostenibile per lui; ma vedere paesi occidentali, industrializzati, benestanti (tanto quanto noi se non più) come USA o Canada dove il veicolo più venduto è un pickup con V8 da 5L è assurdo, per non parlare dei mezzi pesanti, facessero il santo piacere di adeguarsi agli standard europei, così come campiamo noi possono farlo anche loro senza grossi problemi.
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Ultima modifica di Tasslehoff : 10-08-2023 alle 23:37.
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Old 11-08-2023, 06:24   #18
Jackari
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e quindi che voi fare? facciamo scavare buche per poi riempirle alla gente poco specializzata? in primis da italiano consiglierei di investire pesantemente nel turismo e nell'arte. mi sembra, poi magari sbaglio, non riusciamo a valorizzare il nostro territorio. detto questo, lato industriale, dobbiamo anticipare il futuro e non vivere nel passato sperano il mondo ci capisca. ad ogni modo tra IA, robot umanoidi e stampe 3d prevedo nel mondo crollerà a picco la richiesta di lavoro (e non solo di manodopera). la società (mondiale e non solo italiana) dovrebbe muoversi in anticipo per gestire al meglio il tutto
certo con il turismo l'arte e la gastronomia vai lontano...
quando negli anni 70 eravamo una potenza industriale ste cose non se le cagava nessuno
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Old 11-08-2023, 07:18   #19
Andrea Zanier
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Transizione morbida o veloce

È questo il punto, realizzare una trasmissione morbida o veloce e violenta.
Noi italiani non siamo molto per i cambiamenti, e di fatto preferiamo le tradizioni morbide.
Queste transizioni naturalmente sono meno irruente e portano a una riduzione o ad una chiusura di siti produttivi più graduale ma le chiusure comunque alla fine ci saranno.
Il problema è che se la transizione è veloce oltre ad una perdita rapida di posti di lavoro si può contare su nuove aperture che puntano e primeggiano nelle nuove tecnologie.
Quindi una transazione violenta ti fa "tremare" il tessuto sociale ma il conto dei posti di lavoro va a pari.
Se la transazione invece è lenta ci si troverà a dover insegnare le aziende che ormai saranno diventati leader in quelle tecnologie e la cosa non è affatto semplice.
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Old 11-08-2023, 07:30   #20
Jackari
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Originariamente inviato da Andrea Zanier Guarda i messaggi
È questo il punto, realizzare una trasmissione morbida o veloce e violenta.
Noi italiani non siamo molto per i cambiamenti, e di fatto preferiamo le tradizioni morbide.
Queste transizioni naturalmente sono meno irruente e portano a una riduzione o ad una chiusura di siti produttivi più graduale ma le chiusure comunque alla fine ci saranno.
Il problema è che se la transizione è veloce oltre ad una perdita rapida di posti di lavoro si può contare su nuove aperture che puntano e primeggiano nelle nuove tecnologie.
Quindi una transazione violenta ti fa "tremare" il tessuto sociale ma il conto dei posti di lavoro va a pari.
Se la transazione invece è lenta ci si troverà a dover insegnare le aziende che ormai saranno diventati leader in quelle tecnologie e la cosa non è affatto semplice.
dopo questa toccherà riscrivere tutti i libri di economia....
ed andare a lavorare a piedi con il bus o con la bici
tanto i posti di lavorare si conserveranno comunque
anche se non produrremo più niente....
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