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#1 |
www.hwupgrade.it
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 75173
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Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/web/cr...ne_105217.html
Era in programma per oggi, ma il relatore ha chiesto di posticipare l'esame a data da destinarsi. Necessari chiarimenti sul testo della bozza per evitare messaggi fuorvianti Click sul link per visualizzare la notizia. |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2008
Messaggi: 16893
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dall'articolo deduco vogliona vietare il proof of work ma vogliono vietarlo senza che nessuno si faccia male. interessante
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 5152
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dal tuo commento deduco che non hai capito
![]() "La discussione sul MiCA indica che i singoli passaggi della bozza possono essere interpretati erroneamente come un divieto alla proof of work. Sarebbe fatale se il Parlamento UE inviasse il segnale sbagliato con un voto in queste circostanze" ha dichiarato Berger. quindi non rilasceranno i singoli passaggi ma la normativa completa che normerà alcuni aspetti di un mercato che crescerà a doppia cifra (ogni anno) e per 10 almeno parlo di blockchain ![]() ![]() devono normare (come è giusto che sia) un "nuovo" settore, il problema semmai sono stati i 13 anni per capire e decidere, si spera che riescano a partorire qualche cosa che abbia un senso, ma dubito ci riescano al primo colpo ![]() Ultima modifica di giovanbattista : 28-02-2022 alle 17:22. |
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#4 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2006
Città: Sicilia(Da Qualche Parte)
Messaggi: 2416
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#5 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 5152
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#6 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2016
Città: Trento
Messaggi: 2289
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#7 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 5152
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in quel film la mia preferita è questa ma non ci stava molto con la discussione
![]() «Eh, un giorno… Espressione pericolosa! In fondo è un modo per dire Mai! Penso molto a cose che non ho fatto: tuffarmi nella grande barriera corallina, un viaggio sull’Orient Express, percorrere la costiera amalfitana sulla moto con lo zaino in spalla, baciare una sconosciuta sulla terrazza dell’Hotel Du Cap» bisogna incominciare a spuntare ![]() Ultima modifica di giovanbattista : 01-03-2022 alle 08:18. |
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#8 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2022
Messaggi: 917
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Quanto crescerà ancora il consumo energetico di Bitcoin?
Molti sono preoccupati dal fatto che se dovesse continuare a salire il valore di bitcoin, continuerà a salire il consumo energetico delle operazioni di mining. Ad una prima analisi è vero: Se il prezzo di Bitcoin aumenta, nuovi miner saranno incentivati ad unirsi al network per provare ad aggiudicarsi i nuovi bitcoin che ogni 10 minuti vengono assegnati al miner che per primo valida il nuovo blocco. Oggi un singolo Bitcoin viene scambiato nel range 30-50mila $, se il prezzo dovesse passare stabilmente a 80-100mila $, dovremmo aspettarci un raddoppio anche dei miner che competono per accaparrarsi i nuovi bitcoin e quindi un raddoppio dell’energia consumata. Se il prezzo di bitcoin dovesse raggiungere 1 milione di dollari dovremmo aspettarci un consumo energetico venti volte maggiore, più aumenterà di valore e più richiederà energia. Detta così sembra una cosa mostruosa. Questo ragionamento però è sbagliato perché non tiene conto di due fattori:
Combinando questi due effetti abbiamo che il prezzo di Bitcoin si stabilizzerà (punto 2) e dimezzandosi il numero di nuovi bitcoin ogni quattro anni (punto 1) avremo che anche il valore economico della ricompensa per i miner si dimezzerà ogni quattro anni. Se tale incentivo a minare si dimezzerà ogni quattro anni il consumo energetico seguirà di conseguenza, caleranno il numero di miner perché avranno minor convenienza a minare. Questa è la parte di incentivo economico di tipo “speculativo” di chi oggi compra bitcoin sperando che il prezzo finale a cui si assesteranno non sia ancora stato raggiunto. Ma se i nuovi bitcoin coniati si dimezzano ogni 4 anni di cosa vivranno i miner? Ovviamente delle fee che gli utenti del network pagano per richiedere ai miner di validare una loro transazione: questa è la parte di incentivo economico che è direttamente correleta ad un utilizzo reale del network. Man mano che diminiuirà di importanza la parte speculativa (assegnazione nuovi bitcoin ai miner i quali li rivendono subito sul mercato per profitto a persone che li comprano sperando che varranno di più in futuro) resterà predominante soltanto la parte di reale utilizzo (pagamento dei miner tramite le fee delle transazioni incluse in ogni blocco validato). Finito questo periodo transitorio, quindi il consumo energetico del network sarà funzione diretta del suo utilizzo reale e non come ora guidato prevalentemente da una forte componente speculativa dovuta a questa infatile ma fisiologica fase di price discovery. Se come i detrattori di bitcoin sostengono, il network non servirà a molto, il consumo finale sarà basso perché pochi utenti vorranno transare e pagheranno poche fee per farlo. Se invece il network bitcoin sarà effettivamente usato per molte cose, il consumo finale potrà anche essere più o meno alto ma proporzionalmente giustificato da un reale utilizzo. Avrebbe senso vietare il mining di bitcoin? Se proprio non si ritenesse accettabile il consumo energetico del mining di bitcoin avrebbe senso vietare in toto il mining di Bitcoin? No, basterebbe limitarlo: bitcoin funzionerebbe comunque. Un falso mito è che con l’aumentare del valore dei bitcoin e con l’aumentare del suo utilizzo sia necessario avere un aumento della potenza di calcolo spesa nell’algoritmo proof of work del mining di bitcoin. E’ più corretto dire che con l’aumento del valore dei bitcoin il consumo energetico tende ad aumentare ma non è obbligatorio che aumenti dal punto di vista del funzionamento del network stesso. Senza interventi esterni tende ad aumentare perché con l’aumento del valore dei bitcoin, un numero maggiore di nuovi soggetti è incentivato ad unirsi al mining per i ricavi in aumento derivanti dalla vendita dei bitcoin ottenuti da esso. Ovviamente oltre a nuovi potenziali minatori che si aggiungono abbiamo anche gli stessi soggetti già presenti che aumentano il numero dei loro computer dispiegati. Detto questo, tale tendenza potrebbe semplicemente essere limitata a piacere. Per farlo sarebbe sufficiente applicare una tassa extra all’energia elettrica venduta ad industrie dedite al mining. Gli stati potrebbero fissare una certa quota massima annuale di energia vendibile a questo settore. Tale energia verrebbe venduta con una tassa extra oppure assegnata con un bando pubblico a chi è disposto a pagare di più tale energia. I ricavi di queste tasse entrerebbero nelle casse degli stati che potrebbero reinvestirli come meglio credono nella causa ecologica. Questo salverebbe capra e cavoli: non si ucciderebbe il network bitcoin e si limiterebbe il suo consumo energetico in maniera netta e con dei ritorni economici per la collettività. Molti si chiederanno: ma perché bitcoin può aumentare di valore e di diffusione e allo stesso tempo continuare a funzionare anche senza aumentare la potenza di calcolo dispiegata nel mining? Tale potenza totale di mining potrebbe anche diminuire e tutto continuerebbe a funzionare lo stesso. La potenza di calcolo totale richiesta non è veramente funzione del valore o della diffusione di bitcoin ma è funzione della difficoltà di mining, un parametro che la rete regola automaticamente. Il protocollo bitcoin prevede che un nuovo blocco di transazioni venga accodato alla blockchain ogni 10 minuti. Per validare un blocco di transazioni (semplificando) occorre risolvere un problema matematico. Esso è l’oggetto del contendere nella “gara” tra tutti i minatori del mondo. Il primo che risolve tale problema matematico può accodare il blocco validato alla blockchain e assegnarsi i nuovi bitcoin generati (e quelli allegati come fee delle transazioni inserite nel blocco). Più minatori ci sono più c’è potenza di calcolo dispiegata e il problema matematico tende ad essere risolto in meno di 10 minuti. Con un sistema di autoregolazione, la rete, aumenta il coefficiente della difficoltà di questo problema se i blocchi tendono ad essere risolti in meno di 10 minuti in modo da riportare il tempo medio di generazione di un nuovo blocco al valore voluto di 10 minuti esatti. Se i blocchi viceversa tendono ad essere risolti in più di 10 minuti la rete automaticamente abbassa questo coefficiente di difficoltà. Se il numero di miner calasse, calerebbe anche il coefficiente di difficoltà, e il network continuerebbe a funzionare senza problemi, consumando semplicemente di meno. Questo anche con un aumento di valore di bitcoin. Ricapitolando, cosa accade normalmente in assenza di tasse particolari sul mining: Aumenta il valore di bitcoin --> aumenta il numero di soggetti che minano perché diventa più redditizio farlo --> un maggior numero di miner significa ovviamente più energia elettrica richiesta. Cosa accadrebbe con una mining tax con i miner obbligati per legge a stipulare soltanto contratti elettrici dedicati a questa attività con una tassazione elevata: Aumenta il valore di bitcoin --> Eventuali nuovi soggetti (o gli stessi soggetti che vorrebbero dispiegare più macchine) dovrebbero soppesare la scelta rispetto ad un prezzo maggiorato dell’energia --> si avrebbe un equilibrio, tale equilibrio verrebbe regolato secondo la sensibilità di ogni stato agendo sull’entità di tale tassazione specifica. Ma è vera la storia che una transazione Bitcoin consuma come milioni di transazioni VISA? Il fatto è che Bitcoin e Visa sono due cose diverse, una transazione Bitcoin e una transazione Visa sono due oggetti completamente diversi. Una transazione bitcoin significa scrivere qualcosa sulla lavagna più indelebile del mondo, lavagna di libera consultazione. Una transazione nella blockchain Bitcoin può essere usata per aprire/chiudere canali su layer di secondo livello per gli usi più disparati, quindi non corrisponde 'ad una sola transazione finanziaria tipo VISA'. Qui c'è un approfondimento: https://www.hwupgrade.it/forum/showp...0&postcount=26 |
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#9 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2008
Messaggi: 16893
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che ansia, non tempestare tutti i thread con la tua logorrea
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2000
Città: Cividale del Friuli (UD)
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La verità fa male ? Noi potremmo dire lo stesso dei soliti pipponi dei nocoiner.
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Lavoro per vivere, non vivo per lavorare. |
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#11 | |
Senior Member
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Città: Firenze
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Sono tutte parole che all'apparenza hanno un significato ma in realtà intendono un'altra cosa. Come la neolingua di 1984.
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"The same people who call Bitcoin a bubble are $35 trillion in debt." |
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#12 | |
Senior Member
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