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#1 |
www.hwupgrade.it
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 75173
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Link alla notizia: https://edge9.hwupgrade.it/news/inno...ink_89113.html
Il coronavirus ha costretto gli studenti di tutto il mondo a cambiare il modo in cui seguono le lezioni, dando una repentina accelerata alla formazione a distanza. L'Italia è pronta a questa rivoluzione? Ne abbiamo parlato con TP-Link Click sul link per visualizzare la notizia. |
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#2 |
Bannato
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 6246
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"Pochi hanno competenze digitali di base in Italia, ma all'interno delle scuole solo il 20% dei docenti ha frequentato corsi di formazione digitale".... e spesso si parla di certificazione ECDL..
spesso mancano le basi. insegnanti che non riescono a caricare files sui server per il limite di massimo dimensionamento per file (spesso, troppo spesso limitato ai 2MB a file!), ma che non riescono a convertire in risoluzioni inferiore i documenti acquisiti (dove spesso si parla di semplice schede cartacee acquisite a 300 e passa DPI, riversate poi in un PDF unico ed enorme). o link a piattaforme che non hanno un minimo di aspetto "safely" per i minori, che dovrebbero consultarle in modo indipendente (e senza distrazioni, perchè linkare una videolezione su YT, ad esempio, quando i ragazzi si trovano accanto le miniature dei video ad argomenti molto più stuzzicanti, non li fà certo concentrare su quello che dovrebbero fare). i problemi tecnici si risolvono, beno o male, ma se non si cambia la mentalità e la capacità... ho visto poi insegnanti che riuscivano a mantenere un buon andamento dell'insegnamento con classi di 25 alunni, hanno letteralmente collassato quando lo hanno dovuto affrontare telematicamente per l'enorme carico in più richiesto (e dobbiamo pensare ci sono insegnanti che annoverano oltre 200 alunni per le loro 18 ore a settimana, non solo nelle università, ma anche nelle scuole primarie e secondarie), aggravati da corsi specifici per alunni con un profilo diverso da quelli normali (perchè ormai l'estrema profilazione delle singole "patologie" dei ragazzi sta sfociando nella questione che non ci sono più alunni definibili "normali" ) . quindi spero che prossimamente si guardi anche a questo aspetto, ossia che per avere un buon insegnamento l'insegnante deve dedicare il giusto tempo per ogni studente e che quindi diminuisca il numero di ragazzi per classe, anzi, meglio: che non esista più la divisione in sezioni delle classi, ma che i ragazzi siano equamente divisi per il numero degli insegnanti. se dev'essere e-learning, o qualsiasi forma intermedia, mista o ibrida, che venga fatto in modo giusto, con una riforma scolastica adeguata (una vera e non che si fondi sul come dare i giudizi ai ragazzi, ma come insegnare al meglio!). nessuno vieterebbe di avere più di un'insegnante per materia, uno che si dedica all'e-learning, uno che lo faccia con il classico insegnamento frontale; con l'e-learning le distanze si annullano e un docente potrebbe far lezione a 10 ragazzi sparsi anche in 10 città italiane diverse. in pratica vanno ripensata la scuola, il modo d'insegnare, le ore d'insegnamento, le tipologie d'insegnante e altre mille cose che richiedono un'organizzazione coordinata e non settorizzata come avviene oggi. una rivoluzione più che una riforma. e da questo lo Stato deve rendersi conto che la scuola è l'investimento migliore che si possa fare per il Paese, quindi invece di dare 500 euro quando fai 18 anni, dai sussidi per l'acquisto dei sistemi per affrontare questa sfida, impegnati a modernizzare l'aspetto tecnico, non meno forzando l'adeguamento delle infrastrutture e non lasciandole in mano a chi ha più interesse a diffondere la tecnologia per veicolare remunerativi dati pubblicitari o "sociali", ma anche, o meglio principalmente, il livello base per la comunicazione; mettere quindi il diritto di accesso alla rete come statuto del Paese, nella costituzione. |
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