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#1 |
www.hwupgrade.it
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 75173
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Link all'Articolo: http://www.gamemag.it/articoli/3529/...chi_index.html
Giocare a un titolo artistico attiva una parte del cervello legata alle emozioni e alle prospettive, mentre giocare in multiplayer porta alla reazione di una parte del cervello che invece sottintende l'aggressività e il mantenimento della specie. Due opposti, apparentemente inconciliabili, che impediscono, tutt'oggi, al mondo dei videogiochi di raggiungere gli equilibri che si prefigge. Click sul link per visualizzare l'articolo. |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2008
Città: Falconara Marittima
Messaggi: 27653
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Credo sia più che naturale che quando si sfida un giocatore umano, e non un mob del PC, ci si cali in un ambito completamente differente. Un conto è stare tranquilli a sfidare nemici manovrati dal Computer, con le loro azioni predeterminate, un conto è sfidare l'imprevedibilità umana.
Hai di fronte un qualcuno di paritetico, col quale puoi davvero confrontare le proprie capacità. E' uno stimolo in più. Il problema è che da un lato in molti non ci stanno a perdere contro un altro essere umano (perchè non sanno perdere, perchè non è una sfida che ripeti all'infinito finchè non la superi o semplicemente perchè non si ha un'anima competitiva); dall'altro chi si impegna a fondo concentra tutte le sue attenzione sugli obiettivi da raggiungere. Ed in questo caso, quando si gioca a squadre, è ovvio che l'avere compagni che non si impegnano al massimo, o che non riescono a rendere come dovrebbero, produce frustrazione. Perchè in questo caso il risultato dipende da tutti quanti. Il realtà il discorso è complesso con parecchi risvolti da analizzare; riassumerlo in poche righe, od in un semplice articolo, è molto limitante. Quando facevo GvG su GW1 ho avuto la fortuna di giocare con persone brave e molto alla mano; quando partiva il cazziatone in TS per un motivo o per un altro, tutti sapevamo (oddio, tutti tranne uno ![]() Ed è un discorso che è giusto: quando ti capita di giocare insieme a giocatori che lo fanno tanto per fare numero, per provare o solo per il classico interesse iniziale, alla lunga diventa logicamente frustrante per chi quel tipo di gioco cerca di farlo con impegno. L'intelligenza delle persone sta poi da un lato saper discernere tra il gioco ed i rapporti tra le persone, e dall'altro rispettare gli avversari qualunque essi siano. Molto dipende anche dal tipo di gioco e di conseguenza dalla comunità che attira: su GW il clima era molto buono sotto questo punto di vista, perchè era un gioco scevro da meccaniche di gioco amate dalla massa, e quindi ha attirato solo un certo tipo di giocatori (e le eccezioni, sarà un caso, erano nella maggioranza dei casi provenienti da team italiani ![]() Poi certo, dato che io ho una scarsissima considerazione dell'intelligenza umana... ![]() |
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2005
Messaggi: 3683
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Articolo interessante, mi vengono in mente alcune considerazioni:
- L'atteggiamento aggressivo dei giocatori non è certo una novità nè un'esclusiva del mondo dei videogiochi. Chi ha provato a giocare a calcio, basket o altri sport di squadra sa bene come i comportamenti sgarbati verso avversari e compagni siano all'ordine del giorno, e derivano sia dalla natura competitiva del gioco, sia dal carattere dei giocatori. Nonostante i problemi che ne derivano (e il biasimo che questi atteggiamenti solitamente raccolgono), non mi pare che abbiano impedito a questi giochi di diventare incredibilmente popolari. - L'unità anti-trolling di cui parla Riot non ha nulla a che vedere con questo problema. I troll di cui parlano non sono giocatori maleducati o infantili che vogliono vincere ad ogni costo, sono giocatori che, al contrario, non hanno alcun interesse a vincere e nemmeno a giocare, ma vogliono piuttosto rovinare il divertimento agli altri perdendo di proposito (intentional feeding) oppure abusando di determinate abilità o opzioni. E' come se qualcuno si mettesse a giocare a Risiko e poi passasse tutto il tempo a tirare i carriarmatini agli altri giocatori. |
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#4 |
Bannato
Iscritto dal: Jan 2009
Messaggi: 757
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When noobs take over...
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#5 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2009
Città: Forlì
Messaggi: 3688
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C'è da dire che da quando hanno tolto le ricompense del tribunale il gioco si è riempito di troll, poi il matchmaking funziona da far schifo (gold che si ritrovano giocare con dei bronze).
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#6 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2012
Città: Milano
Messaggi: 387
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Beh francamente non vedo perchè si dovrebbe arginare il gaming competitivo. Se non piace basta che non parteciparvi, come del resto piace il calcio si può benissimo andare al parco con gli amici invece di provare ad entrare nelle giovanili del "inserire-squadra-famosa".
Esistono varie opzioni sulla stessa idea generale per ogni tipo di giocatore, da cod per i cazzari a counterstrike per competere, prendersela con l'ambiente professionistico (dove girano anche i soldi) mi sa tanto di "non riesco a vincere a starcraft quindi me la prendo con i pro che rovinano il gioco". Del resto nessuno se la prende con i piloti professionisti perchè sono competitivi, alzano il più possibile l'asticella e non sempre sono campioni di fairplay. Se il problema sono i giocato allora si può benissimo solo giocare custom con i bot. Sono troppo stupidi per divertirsi? Allora si gioca con giocatori veri ma si accetta che sono persone con la loro personalità, i più estremi si cerca di escluderli ma non si può bannare tutti perchè durante una partita avevano le palle girate. Per concludere, gioco a lol da un sacco, gioco competitivo ma senza essere bravo e senza farmi venire il sangue amaro, so che ci sono certe persone e ne scendo a patti, si vince e si perde. Ammiro e seguo le partite dei top-team come un appassionato segue il suo sport preferito senza neppure avvicinarmi ai fanatismi ultràs. Ultima modifica di BrninTark : 15-02-2013 alle 11:29. |
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#7 |
Member
Iscritto dal: Dec 2010
Messaggi: 270
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Sono totalmente daccordo con l'editoriale che tra le altre cosa affronta una questione importante, spinosa ed attuale in modo competente e maturo.
Personalmente sto' lontano dai multiplayer online competitivi. Propio non sono nelle mie corde... forse perche' non sono bravo? Perche' ne prendo e basta? A parte che non amo gli sparatutto puri e in particolare gli fps... in generale non mi piace la competizione nei videogiochi... cerco altro. E' facilissimo lo squilibrio. La competizione in generale mi piace quando c'e' equilibrio. Nei giochi come LoL poi c'e' la competizione in cooperazione...T E R I I I B B I L E (direbbe Verdone)! Credo che da una parte il mondo del multiplayer online ha aperto degli spazi molto interessanti e ancora da esplorare pienamente (sono curioso su watch dogs) ma che sia necessario sviluppare anche dei sistemi di equilibrio e difesa in cui si accenna nell'articolo... un intelligente matchmaking e' solo un primo importante mattone ma troppo rozzo e inefficacie se 'lasciato da solo'. Facile prevedere che presto ci saranno molte evoluzioni nel settore anche per attrarre una fetta di giocatori che in queste condizioni nemmeno si affacciano (a prendere schiaffi!?!). |
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