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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Messaggi: 2511
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Stefano Zacchiroli sul software libero
Ogni tanto capita che in Italia ci si ricordi dei 'cervelli' emigrati all'estero. Su repubblica potete trovare una intervista a Stefano Zacchiroli, attuale project leader di Debian:
- http://www.repubblica.it/tecnologia/...bian-30986031/ |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2008
Messaggi: 8406
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Beh, se il free software è arrivato pure alle orecchie dei giornalisti di repubblica, allora è proprio ovunque
![]() Ho notato da un anno circa un cambiamento di rotta in molte testate, specialmente quelle IT. Tomshw riporta ormai normalmente notizie sul mondo open e addirittura leggere un'intervista a Zacchiroli sul sito di un normalissimo giornale. Ah già, è perchè repubblica è comunista ![]() Alla fin fine la massa critica è stata raggiunta, i produttori di hardware sbrodolano all'idea di poter disporre di sistemi operativi e software di vario genere pronti all'uso e quindi li preferiscono a quelli proprietari. A loro volta offrono contributi e si crea un circolo virtuoso. In fondo Stallman parlava proprio di questo anni fa. Addirittura la apple, che è citata nell'articolo, basa la maggior parte del suo parco software sull'opensource e addirittura sta dietro a progetti open come llvm, gcd, webkit, ecc... Oddio hanno la fissa per gli appstore blindati, ma alla fin fine possono arrecare ben poco danno al free software, visto che loro stessi ne sono un ingranaggio. |
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Messaggi: 2511
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Bho, ricordo la mia esperienza con OSX.
Appena uscito ne comprai uno: c'era il desktop sciccoso (flash, 3d, codecs) e si poteva usare una shell insieme a photoshop. La shell era csh, quindi mi scaricai una bash. Poi vim. Poi un Xserver perche' allora serviva per far girare applicazioni grafiche. Poi ci fu un gestore di pacchetti (fink) per centralizzare il sofware: databases, apache, tante altre cose in 'versione mac' erano allucinanti: tutto incasinato e non aggiornabile. Morale installai debian e funzionava molto meglio: il kernel funzionava con 1/3 della RAM e il sistema operativo era gestibile. Quindi posso capire come OSX possa essere un ponte per un ecosistema *unix like. Poi c'e' il discorso del walled garden, ma sarebbe una storia lunga (riassunto: il gentile commesso dell'apple store non ci e' proprio riuscto a vendermi uno dei primi iphone, anche se sono entrato con la carta di credito pronta). |
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Messaggi: 6027
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Bell'intervista davvero.
C'è solo un punto che non condivido, quello relativo alla popolarità di Linux rispetto alla concorrenza Microsoft/Apple. Per come la vedo io la minor popolarità di Linux ha ancora una motivazione oggettiva, basata essensialmente sul fatto che l'ecosistema dei sistemi operativi chiusi è più appetibile per l'utenza rispetto a quanto offerto dall'open source. |
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#5 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Messaggi: 2511
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Per me la minore diffusione dei sistemi liberi e' dovuta a piu fattori, il motivo principale potrebbe essere il non raggiungimento di una massa critica.
Se si potesse entrare in un negozio e trovarsi di fronte la scelta tra piu' sistemi operativi con eguale disponibilita' di software e supporto del venditore / produttore allora si potrebbe fare una analisi comparativa. L'ultima ubuntu e' certificata tier 1 per la maggior parte dei grossi produttori: forse si cominceranno a vedere in giro piu' computer con sistemi operativi alternativi a windows. In ambienti piu' di nicchia (es server, sviluppatori) dove c'e' meno sensibilita' a 'barriere architettoniche di ingresso' la diffusione e il supporto sono molto maggiori. Sul maggiore appeal dei sistemi chiusi verso la massa suppongo si possa discutere: se ci fosse un sistema preconfezionato / ottimizzato su una piattaforma hardware precisa non penso che agli utenti sarebbe di ostacolo avere una licenza libera. |
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#6 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2008
Messaggi: 8406
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Posso solo citare i simpaticoni di osdev http://wiki.osdev.org/Beginner_Mistakes
"If anything, history has shown us that the best operating systems never receive any commercial success" Un sistema operativo va guardato dallo stesso punto di vista da cui si guarda l'hardware, ovvero è una commodity per l'esecuzione di programmi. Niente programmi, niente diffusione. Linux soffre ovviamente del monopolio trentennale di microsoft, che ha imposto tecnologie, standard de facto, architetture hardware e formati dati. La stessa ms si oppose veementemente ad intel quando inventò udi. Con udi ed efi avremmo avuto driver cross-platform nel firmware. No dico, v'immaginate la situazione??? Si sarebbe ritornati all'epoca in cui leggevi il disco con l'int 13h del bios, solo che avremmo avuto un bios on steroids e driver avanzati ed ottimizzati. Chiaramente a ms questo non faceva piacere e non supportò mai nè udi nè efi ( quest'ultimo solo ultimamente e solo perchè supporta il secure boot aka super-walled garden ). L'appetibilità di un sistema da parte delle masse, è legata direttamente alla possibilità di fare le cose che gli va di fare e magari farle pure allo stesso modo di come le faceva prima. Gli smartphone e i pad hanno distrutto almeno l'ultimo elemento e cioè oggi l'utente è disposto a cambiare interfaccia e modo d'interagire ( tant'è che pure lato desktop si sono tutti lanciati fiduciosi verso nuove interfacce ). L'essere closed o open non ha nulla a che fare nè con la bontà tecnica nè con l'usabilità dal punto di vista dell'utente finale. Apple c'avrà macos, ma linux pure c'ha deepin ad esempio; e nemmeno ubuntu è così male in fondo. C'è un problema driver ( grazie ms ) che ancora fa soffrire linux su alcuni fronti, ma, come fatto notare da eaman, siamo già al tier 1 per i grossi brand. Chiaramente t'arriva sul forum il tizio di turno e si lamenta che la sua scheda video vatte-la-pesca made in Bangkok e venduta al mercato nero non gli funziona. Io compro dal 2005 macchine con chipset intel e non ho mai avuto problemi con linux. E per fortuna possiamo permetterci, da qualche anno, di usare pure tutte le chiavette wifi che ci pare ![]() |
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#7 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Città: Parma
Messaggi: 3008
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Ho letto con piacere l'inaspettata intervista al (recentemente rieletto) DPL Zacchiroli.
Mi è sembrata ben scritta ed incentrata su argomenti di attualità ma non eccessivamente tecnici, adatta a destare l'interesse dei potenziali lettori non "pinguini" di Repubblica.it (partendo anche dalla comune esca campanilistica dell'italiano che si distingue nel mondo). Trovo che Zacchiroli stia facendo un ottimo lavoro, oppure è molto bravo a comunicare ciò che fa. A differenza dei suoi predecessori scrive a cadenza circa mensile un riassunto delle attività svolte: "Bits from the DPL". Ciò che mi ha maggiormente colpito tra le attività più recenti:
Anch'io sono convinto che, vista la sempre maggiore organizzazione e professionalità che stanno dimostrando le principali distribuzioni, i venditori di hardware non professionale possano proporre GNU/Linux sui loro prodotti con sempre maggiore convinzione, vista anche la recente diffusione di tanti sistemi diversi sui sempre più potenti dispositivi portatili. Ma in fondo andrà come andrà, sono anni che queste cose si scrivo e riscrivono e ridicono e non mi fanno né esultare né disperare: in tutti i casi io son sempre più soddisfatto del sistema che uso, che vedo maturare quotidianamente. Aiuto come posso chi condivide i miei interessi e cerco di contribuire qualcosa alla fonte quando riesco, cercando di rispettare la licenza che ho scelto ed accettato.
__________________
~Breve riferimento ai comandi GNU/Linux (ormai non molto breve...) |
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