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Old 13-04-2007, 19:35   #1
Fides Brasier
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Nuove frontiere contro i tumori



http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tm...3&sezione=News
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NEWS
13/4/2007 - SPERIMENTATA IN TEXAS SUI TOPI: ELIMINATI QUASI DEL TUTTO GLI EFFETTI COLLATERALI
La super-chemio contro i tumori
Versione “genica” 10 mila volte più potente di quella tradizionale: bastano dosi minime
GABRIELE BECCARIA
È diventata 10 mila volte più efficace della chemioterapia convenzionale: è la nuova chemio, arma alla massima potenza che uccide i tumori con mini-dosi e allo stesso tempo così astuta da non generare gli effetti collaterali che spesso terrorizzano i malati di tumore quasi quanto la malattia.
La buona notizia è che i test funzionano e che sono stati condotti su un gruppo di topolini all’Università del Texas, al prestigioso Southwestern Medical Center. La notizia un po’ meno buona - come è d’obbligo quando si annuncia una scoperta medica - è che ci vorrà del tempo prima che i risultati di laboratorio si riversino sugli esseri umani. Tre anni, almeno, che potrebbero anche allungarsi a cinque.

Salto clamoroso
Com’è stato possibile rivoluzionare la chemioterapia?
Partendo da uno studio sul tumore al polmone, ha spiegato Michael White, uno degli autori della ricerca appena pubblicata sulla rivista «Nature». Con il trattamento tradizionale - ha ricordato - i farmaci spesso falliscono l’obiettivo e contemporaneamente provocano debolezza e nausee, vomito e caduta dei capelli, danni al fegato e ai reni, oltre a perdite più o meno gravi delle performance cognitive e anche un forte abbassamento dei globuli bianchi, indebolendo ulteriormente un organismo già in crisi. Con la sua tecnica, invece, cambia tutto e si salta clamorosamente da una terapia ancora grossolana a una decisamente mirata: la «interferenza Rna» riesce a silenziare alcuni geni e aumenta così la ricettività delle cellule tumorali, che diventano 10 mila volte più sensibili al farmaco utilizzato negli esperimenti, il Taxol. È chiaro, quindi, che ne bastano quantità minime, trasformandosi finalmente nei tanto invocati «proiettili intelligenti» capaci di sgominare il cancro.
«Ammettiamolo: siamo ancora agli inizi, ma questo tipo di approccio è molto efficace e davvero promettente», ha dichiarato White.

Piccole molecole

Il team di biologi e oncologi ha cominciato con una coltura: ha fatto crescere alcune cellule tumorali e ha testato le loro reazioni all’aggressione del farmaco, dopo il trattamento noto come «Rna interference». Un trattamento supersofisticato con al centro l’Rna, cugino stretto del Dna, che funziona da intermediario tra il Dna stesso e le proteine. Muovendosi in questo microuniverso dove i pianeti sono il nucleo e il citoplasma delle cellule, si è ricorsi proprio alle piccole molecole di Rna per bloccare 87 geni che influenzano la sensibilità alla chemioterapia. Sono stati scoperti analizzandone con metodologie robotizzate 21 mila.
Risultato: trovati gli interruttori, White e gli altri ricercatori non hanno più avuto problemi a frantumare la capacità di resistenza del tumore al polmone e l’hanno messo rapidamente ko con il farmaco tradizionale, che di colpo ha acquisito un’efficacia mai vista e finora soltanto sognata.
«È come trovarsi davanti a un grandioso pannello elettrico e noi spegniamo, una dopo l’altra, le luci della malattia - ha dichiarato White -. È un successo che si deve alle nuovissime tecnologie che arrivano a toccare i singoli geni. Si studiano uno a uno e poi si raccolgono i dati. E devo dire che è sempre una sorpresa».

Le cavie di laboratorio

Sorprese incredibilmente positive sulle cavie di laboratorio che adesso hanno bisogno di conferme definitive con una ulteriore e lunga serie di test. «Se ci vorranno fra i tre e i cinque anni con i farmaci già noti, ne saranno necessari almeno 10 per riuscire a sviluppare le medicine di nuova generazione».

Poteri fantascientifici
Si tratta - ha sottolineato - di quelle che avranno la fantascientfica capacità di lavorare a fianco dell’Rna, l’acido ribonucleico che si differenzia dal Dna anche per il filamento singolo anziché doppio (la doppia elica diventata un celebrità con la decifrazione del Genoma). «La chemioterapia è da sempre uno strumento brutale. Adesso possiamo sperare di far soffrire molto meno i pazienti e allo stesso tempo di curarli molto meglio». Un modo semplice per suggerire che l’Rna è probabilmente una chiave decisiva per inaugurare l’era rivoluzionaria delle terapie geniche.

IL DNA
L’acidodesossiribonucleico è la molecola fondamentale per gli organismi viventi.

LA DIVISIONE CELLULARE

Quandola cellula si riproduce per divisione, ladoppiaelica siapre in due metà su cui si associano i corrispondenti nucleotidi.

LA DOPPIA ELICA
Contiene l’informazione genetica necessaria alla trasmissione dei caratteri ereditari. È formata da quattrob asi: l’adenina che si lega alla timinae laguanina che si associa alla citosina.

RUOLO DELL’RNA
L’acido ribonucleico funziona da intermediario tra il Dna e le proteine.
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Old 13-04-2007, 19:37   #2
Fides Brasier
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http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tm...ne=58&sezione=
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13/4/2007 - INTERVISTA
Michael White “Il prossimo passo?
Medicine intelligenti”


Un protagonista della scoperta

Abbiamo identificato i geni che impediscono alle cure anti-cancro di avere effetto». Michael White risponde dal suo studio del Southwestern Medical Center all’Università del Texas di Dallas e spiega i dettagli degli studi appena terminati da un team di ricercatori, senza però lasciarsi prendere da eccessivo ottimismo. Ciò che distingue White infatti è la volontà di sottolineare i limiti dei risultati, al fine di chiarire che la rivoluzionaria terapia genetica basata sulla tecnologia Rna è appena all’inizio.

Qual è il fine della ricerca genetica che avete condotto?

«La ricerca tenta di risolvere il problema dato dal fatto che molte persone non rispondono positivamente all’assunzione di farmaci anti-cancro e altre, pur rispondendo positivamente, generano una ricaduta che diventa intrattabile con il farmaco che è stato adoperato».

Quali sono i vostro obiettivi che vi proponete di raggiungere per rimediare al problema?
«Sono due. Primo: far funzionare farmaci antitumorali come il Taxol in un numero maggiore di persone di quanto avviene. Secondo: consentire ai medici di sviluppare terapie che portino a ridurre la chemioterapia che ha effetti tossici pur continuando a essere molto efficace contro le cellule cancerogene. Insomma, puntiamo a rendere la chemioterapia da un lato più efficace per più persone e dall’altro portatrice di minore tossicità».

Come siete siete arrivati a ottenere tali risultati?
«Grazie all’avvenuta mappatura del genoma umano e alla possibilità di attivare o disattivare ogni gene presente nel genoma. Senza questo punto d’inizio non avremmo potuto fare nulla. Ciò che abbiamo fatto in laboratorio è esaminare i geni uno per uno, interrogandoli per comprendere l’impatto sulle cure con farmaci anti-cancro. Abbiamo quindi preso le cellule resistenti al Taxol, comunemente usato per curare i tumori al polmone, cercando di identificare i geni capaci di aumentare l’efficacia del trattamento, diminuendo le resistenza. E abbiamo ottenuto un significativo successo, riuscendo a identificare in particolare almeno un paio geni risultati determinanti».

Allora perché la sua prudenza sull’esposizione dei risultati che sono stati ottenuti, con l’accento sulla precisazione che «non sono ancora utilizzabili per gli esseri umani»?
«Perché la tecnologia Rna che abbiamo adoperato per attivare i geni funziona assai bene in laboratorio ma dobbiamo ancora lavorare molto affinché possa dare identici risultati negli esseri umani, dentro organismi viventi. Un’alternativa che stiamo esaminando può essere quella di identificare le proteine capaci di attaccare i geni identificati. Ma non siamo ancora arrivati a questo punto, ci aspetta molto lavoro».

Ritiene che la chemioterapia sia un rimedio oramai datato e che la soluzione potrebbe venire da una terapia basata sulla genetica?
«Certo, la chemioterapia è uno strumento vecchio e sarebbe opportuno sostituirlo al più presto con qualcosa di più efficiente nel produrre effetti tali da contrastare i tumori negli organismi umani. Ma non bisogna avere fretta: la realtà è che la chemioterapia oggi funziona e non siamo ancora in grado di liberarcene, ciò che invece possiamo fare è combinarla con l’uso di medicinali capaci di attaccare i geni che riusciamo a identificare come decisivi per diminuire la resistenza degli organismi dei singoli pazienti».

Come giudica l’andamento della lotta ai tumori?

«La medicina è diventata molto sofisticata nell’identificare scorciatoie, rimedi, capaci di aggirare le resistenze delle cellule cancerogene. Vi sono molte strade da percorrere e noi abbiamo voluto indicarne una razionalmente basata sulle possibilità offerte dalle scoperte ricavate dalla mappatura del genoma umano, terminata da poco. Abbiamo identificato gli obiettivi da colpire: i geni che impediscono ai farmaci antitumorali di avere effetto positivo in quanto servono alle cellule per sopravvivere al cancro. Trovando dei farmaci per intervenire su queste cellule potremmo avere molti, positivi, effetti a catena».

CHI E'
Michael White
Professore associato di Biologia cellulare al Southwestern Medical Center di Dallas (Texas)
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Old 13-04-2007, 22:10   #3
darktosky
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è una cosa fantastica...ma ci sono anche molte tecniche parallele e ugualmente efficaci. Per esempio un po' di tempo fa avevo santito di una specie di soluzione con soluto a base metallica che veniva iniettato e circoscritto all'interno delle zone tumorali. Con lo sfruttamento del magnetismo queste molecole accelerano provocando un calore tale da neutralizzare le cellule....
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Old 13-04-2007, 22:28   #4
bjt2
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è una cosa fantastica...ma ci sono anche molte tecniche parallele e ugualmente efficaci. Per esempio un po' di tempo fa avevo santito di una specie di soluzione con soluto a base metallica che veniva iniettato e circoscritto all'interno delle zone tumorali. Con lo sfruttamento del magnetismo queste molecole accelerano provocando un calore tale da neutralizzare le cellule....
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Old 14-04-2007, 14:11   #5
Fides Brasier
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http://www.repubblica.it/2006/08/sez...metastasi.html
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Studio di un'équipe dello Sloan-Kettering guidata dallo spagnolo Massagué
"Spegnendoli" si può frenare la diffusione della malattia

Scoperti i geni delle metastasi
"Così dal seno il cancro va ai polmoni"

di ELENA DUSI

ROMA - Armi, organizzazione, lavoro di squadra. Quando le cellule di un tumore decidono di colonizzare un altro organo, è a un vero e proprio blitz militare che fanno ricorso. Prima tappa: un drappello di cellule si stacca dal tumore principale. Inizia poi a viaggiare nel circolo sanguigno, cercando di resistere agli attacchi del sistema immunitario. Arrivate nel nuovo organo da colonizzare, le cellule sopravvissute si attrezzano per aprire una breccia nella parete del vaso e annidarsi nel nuovo tessuto. Qui crescono e danno vita alla metastasi.

Un processo così complesso ha naturalmente bisogno di un numero ampio di geni, incaricati di dare alle cellule pioniere le istruzioni per il blitz. Ora un gruppo di ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York ha individuato - in un gruppo di 87 frammenti di Dna - 4 geni dall'azione distruttrice particolarmente sofisticata. Segno che anche il cancro - come fosse un essere vivente a sé stante - è in grado di elaborare strategie complesse per garantire la propria sopravvivenza. L'équipe guidata dallo spagnolo Joan Massagué ha studiato il ruolo dei 4 geni nella formazione delle metastasi in un gruppo di topolini di laboratorio, pubblicando i risultati su Nature.

Il percorso studiato parte da un tumore nato nella mammella dei roditori e migrato al polmone. I 4 geni killer (che si chiamano Ereg, Cox2, Mmp1 e Mmp2) agiscono di concerto dapprima per formare nuovi vasi sanguigni nel tumore principale. Poi consentono ad alcune cellule cancerose di migrare fino ai sottili capillari che alimentano gli anfratti dei bronchi, particolarmente facili da penetrare. Qui, una tecnica raffinata permette loro di forare e attraversare le pareti dei vasi sanguigni e approdare nel nuovo organo. "Per farsi strada e fuoriuscire dal capillare - ha spiegato Massagué a El Pais - le cellule hanno bisogno di una vera e propria cassetta degli attrezzi: di un uncino e un martello da usarsi in modo coordinato".

All'interno di molti tumori maligni, in effetti, si era osservata la presenza di un reticolo di capillari stretti, tortuosi e facilmente permeabili. Dopo aver gettato luce su questo meccanismo, i ricercatori hanno tentato di incepparlo con alcuni farmaci che prima erano usati separatamente con un'efficacia limitata. Assunti in combinazione, invece, hanno mostrato una difesa efficace all'attacco combinato dei quattro geni incursori. "Bloccando i quattro frammenti di Dna uno a uno ottenevamo miglioramenti modesti. Ma disattivandoli tutti insieme abbiamo frenato sia l'aumento della massa del tumore primario che la diffusione di metastasi nei topolini" ha spiegato lo studioso spagnolo.

Iniettando nei topolini cellule cancerose prive dei quattro geni, queste raggiungevano i capillari dei polmoni ma non erano in grado di fuoriuscirne per colonizzare il tessuto. "Sappiamo che nei tumori aggressivi - prosegue Massagué - per ogni centimetro cubo di massa cancerosa finiscono nel circolo sanguigno fino a un milione di cellule maligne". Il sistema immunitario riesce a bloccarne solo una parte. Impedire alle altre di diffondersi per l'organismo potrebbe mettere un freno all'aspetto veramente pericoloso del cancro: le metastasi.

(13 aprile 2007)
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Old 14-04-2007, 17:26   #6
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Io lavoro in un policlinico e il mio compagno di scrivania è radioterapista... Poche settimane fa mi ha fatto vedere una ricerca interessante sulle cellule staminali tumorali. E' stato notato che solo una certa percentuale di cellule del tumore è altamente prolifica ed aggressiva. E' stato anche notato che se una massa tumorale è troppo piccola (e quindi ha poche cellule staminali tumorali) oppure è privata di queste cellule, non cresce... Non ho i riferimenti precisi, ma credo l'abbia cercato su Pubmed...
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Old 22-04-2007, 21:03   #7
Neo_
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è una vita che si parla di questi "proiettili guidati",finalmente ci siamo 10.000 volte ma vi rendete conto del gigantesco passo avanti?
W la ricerca!
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Old 22-04-2007, 21:15   #8
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Originariamente inviato da Neo_;
W la ricerca!
Cacciate la grana, bastardi

Da quest'anno e' possibile destinare il 5 per mille alla ricerca sul cancro

http://www.fondazionefirc.it/aiuta_r..._per_mille.asp
Quote:
Il 5 X MILLE non costa nulla!

Clicca sul modello che ti interessa e guarda come compilare il modulo
Modello 730

CUD

UNICO
persone fisiche

La Legge Finanziaria 2007 prevede la possibilità di destinare il cinque per mille delle proprie imposte alla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

Non costa nulla:
Il contribuente può assegnare direttamente questa quota d'imposte alla ricerca sul cancro senza oneri aggiuntivi.

Come si può destinare il cinque per mille a FIRC?
I modelli per la dichiarazione dei redditi CUD, 730 e UNICO contengono uno spazio dedicato al cinque per mille, in cui firmare ed indicare il codice fiscale di FIRC 80201470152 nella sezione relativa alla RICERCA SCIENTIFICA.

Il cinque per mille sostituisce l’otto per mille destinato alle confessioni religiose?
No, sono due possibilità diverse ed è possibile utilizzarle entrambe per destinare parte delle proprie imposte per fini diversi.

Per ulteriori informazioni:
telefona alla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro
02 794707, oppure chiedi al tuo commercialista.
P.S.: anche ad altre onlus volendo eh
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Old 22-04-2007, 21:32   #9
Neo_
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e se non avete un 730-740 comprate azalee, arance, stelle di natale, uova di pasqua, olio insomma qualsiasi cosa vi capiti sotto mano per finanziare la ricerca
e ricordatevi che la ricerca serve anche a voi
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Old 22-04-2007, 22:11   #10
gabi.2437
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Messaggi: 7030
E partecipate pure a qualche progetto di calcolo distribuito contro il cancro già che ci siamo, non ci sono soldi in ballo quindi nessun rischio di soldi che prendono il volo per chissà dove
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Old 25-04-2007, 22:23   #11
ulk
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Iscritto dal: Sep 2000
Città: WOLF 389 VULCANO ** Ho scelto di vivere per sempre............................ per ora ci sono riuscito.
Messaggi: 8429
Giuro che appena ho letto il titolo del thread ho pensato all'ennesimo thread contro la religione e la "potenza" delle cellule staminali.

Fa piacere vedere che la ricerca continua su tutte le strade.
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Old 16-05-2007, 14:08   #12
Pipppos
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Iscritto dal: Jun 2001
Messaggi: 230
ma l'articolo parla della graviola senza menzionarla?O è un altra sostanza?
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