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#1 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Messaggi: 350
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Sì alla riforma dell'appello tra le proteste [Ciampi la rinvia alle Camere]
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Pieve a Nievole (PT), Granducato di Toscana
Messaggi: 7762
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ROMA - Con il via libera definitivo del Senato, diventa legge il provvedimento che prevede l'inappellabilità delle sentenze di proscioglimento, per le quali l'accusa potrà ora soltanto ricorrere in Cassazione. Il ddl ha ottenuto il sostegno della sola maggioranza, giudizio nettamente contrario dell'opposizione. Decisamente inusuale l'intervento del senatore Dl Nando Dalla Chiesa che per spiegare il suo «no» ha pronunciato un discorso in metrica.
MARVULLI ATTACCA - «Sono sbigottito per una simile iniziativa legislativa che distrugge la funzione assegnata alla Suprema Corte di Cassazione». Usa parole forti il primo presidente della Cassazione, Nicola Marvulli, alla notizia del disco verde del Senato alle nuove norme che ampliano i motivi di ricorso a Piazza Cavour. «È stata approvata - sottolinea l'alto magistrato- una legge contraria a quanto disposto dallo stesso Parlamento il 14 maggio del 2005», quella sul processo civile in Cassazione. Nel settore civile ci si comporterà in un modo, nel settore penale in un altro. LEGGE PECORELLA - Proposto su iniziativa del deputato Gaetano Pecorella, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione Giustizia della Camera e difensore del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il provvedimento (numero 3.600) modifica il codice di procedura penale. NUOVE NORME - Il codice viene cambiato in maniera che la pubblica accusa di un processo concluso col proscioglimento dell'imputato non possa più ricorrere in appello ma soltanto rivolgersi alla Cassazione, che non rientra nel merito del giudizio ma deve solo verificare la legittimità della procedura con le quali è stato formulato. SCONTRO TRA I POLI - L'opposizione ha contestato il provvedimento definendolo l'ennesima norma «ad personam» che favorirebbe il premier coinvolto in diversi procedimenti giudiziari. Anche l'Associazione Nazionale magistrati ha criticato il provvedimento, ritenendo che avrà come conseguenza un abnorme incremento di ricorsi alla Cassazione. La maggioranza ha respinto le accuse sostenendo che la norma risponde invece alle indicazioni dell'Unione Europea. 12 gennaio 2006
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Quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere - Twitter
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6713
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alla grande, un altro passo per una giustizia più giusta
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#4 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 367
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da repubblica.it
Passa la legge che prevede l'inappellabilità delle sentenze di assoluzione Il primo presidente di Cassazione: "Distrutta la funzione della Corte" Appello, sì alla riforma Marvulli: "Sono sbigottito" L'Anm: "La maggioranza ha fatto terra bruciata della giustizia penale" Appello, sì alla riforma Marvulli: "Sono sbigottito" Nicola Marvulli ROMA - La riforma dell'appello (la cosiddetta "legge Pecorella" che prevede l'inappellabilità delle sentenze di assoluzione) ha ottenuto stamane, quattro mesi dopo il sì della Camera, anche il voto definitivo da parte del Senato. Hanno votato a favore i senatori della Cdl, mentre l'opposizione ha votato contro, accusando la maggioranza di essere "servi del loro padrone". Appresa la notizia, il primo presidente della Cassazione, Nicola Marvulli, si è detto "sbigottito": "Una simile iniziativa legislativa distrugge la funzione assegnata alla Suprema Corte". Prevedibile la reazione dell'Associazione nazionale magistrati: la legge "è la coda velenosa di una legislatura nella quale la maggioranza di governo ha fatto praticamente terra bruciata della giustizia penale", afferma il vicesegretario, Nello Rossi. Sull'impatto delle nuove regole, quando la legge sarà promulgata, Marvulli si augura "che ci sia particolare attenzione ai problemi organizzativi legati a questo disastroso evento", e parla di "una legge contraria a quanto disposto dallo stesso Parlamento il 14 maggio del 2005", quella sul processo civile in Cassazione. Di fatto, nel settore civile ci si comporterà in un modo, nel penale in un altro. Già ieri, mentre l'aula del Senato (a stento, per mancanza del numero legale) procedeva all'esame del ddl, era giunta la notizia di un appello lanciato dal consiglio direttivo della rete delle Cassazioni europee, di cui anche l'Italia fa parte, appello più volte ricordato oggi, durante le dichiarazioni di voto, dai senatori dell'opposizione. "Con l'articolo 7 distruggete il giudizio di Cassazione perché c'è una scadenza specifica che è il 16 gennaio - ha detto il verde Zancan - procedendo in senso contrario a tutto l'andamento giurisprudenziale che vuole la restrizione del processo in Cassazione". E' stato Roberto Manzione, senatore della Margherita, a dire in aula: "Sui giornali di oggi viene pubblicato un appello rivolto dalla rete dei presidenti delle Supreme Corti di Europa, votato all'unanimità e diretto al governo e al Parlamento italiani" ai quali si chiede "di fermarsi a riflettere su una riforma che provocherà danni terribili a tutta la funzione giudiziaria italiana". La replica giunge dal sottosegretario alla Giustizia, Jole Santelli, che parla di "pregiudizi ad personam della sinistra", di "polemiche inutili, strumentali e pretestuose". "Ogni volta che questo governo interviene in materia di giustizia - afferma Santelli - la sinistra punta il dito contro Berlusconi e parla di legge ad personam. E' il loro giudizio che è sempre 'ad personam', e cioè pregiudizialmente sempre contro l'operato della maggioranza e del premier". Per il sottosegretario,"l'accusa di aver violato la parità tra accusa e difesa è contro qualsiasi principio giuridico. Il codice di procedura penale è infatti lo strumento con cui lo Stato si autolimita nella sua autorità e nelle sue pretese punitive, e le norme processuali sono tutte volte a riequilibrare le garanzie del cittadino di fronte alla forza dello Stato. Il contrario è un'ipotesi risibile". (12 gennaio 2006) Quote:
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6713
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da notare come riescano a far passare porcate quando la pubblica opinione è "distratta"
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2004
Città: Nella bassa: BO - FE
Messaggi: 1693
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non avevov visto la discusisone..
comunque, quali sono le indicazione dell'Unione Europea?
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Concluso con: Boso - Fallen Angel - tcianca - sycret_area - carver - serbring - emax81 - Cluk Si chiude una porta.. si apre un portone |
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#7 |
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Messaggi: n/a
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senza entrare nel merito (non mi occupo di diritto), non vedo il motivo per lamentarsi e sbattersi con la testa contro il muro....tanto il c-sx le eliminerà tutte ste leggi quando vincerà (e vincerà
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#8 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6713
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certo stravolgere le regole della giustizia ogni 3x2 fa bene ad un sistema già profondamente in crisi...
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#9 |
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Messaggi: n/a
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5 mesi (o meno, non ricordo) e tutto tornerà come prima. niente cirami, niente legge biagi, risoluzione conflitto d'interessi, etc...o no?
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#10 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
Messaggi: 661
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Chi mi fà un riassunto ?
Cosa comporta in concreto questa norma ? Io ho capito qualcosa...ma non può essere esatta
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I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai |
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#12 | |
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Messaggi: n/a
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io ho già scommesso 20€ che vincerà la sinistra con degli amici. tu fa lo stesso |
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#13 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Bolzano
Messaggi: 2776
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Perche' in questi 5 anni la sinistra NON ha fatto nessuna opposizione, si e' solo grattata, quasi da far pensare che non abbia nessuna voglia di governare il paese |
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#14 | |
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Messaggi: n/a
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#15 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Bolzano
Messaggi: 2776
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#16 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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ottimo commento di Jim Momo sulla questione...
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#17 |
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Iscritto dal: Jun 2004
Città: Provincia di Torino
Messaggi: 64
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Credo che il post di Jumpermax riporti piuttosto bene il mio pensiero, che comunque cerco di schematizzare.
Prima (ed e' sempre stata una vergogna). - la magistratura indaga (e tutti, inquirente, giudicante, gip, giocano nella stessa squadra); - quando l'accusa ritiene di essere pronta, e solo allora, si va al processo. Non si chiede alla difesa se e' pronta. Alla difesa si comunica la data e quella e'; - al processo, dove l'accusa e il giudice si cambiano nello stesso spogliatoio, e comunque ricordiamoci che l'accusa ha avuto il tempo di prepararsi e il processo e' cominciato solo quando era pronta, per qualche ragione l'accusa non riesce a convincere il giudice del fatto che l'imputato sia colpevole; - l'accusa fa ricorso in appello, per vedere se invece il prossimo giudice (che gioca nella stessa squadra) si lascia convincere. Se neanche il secondo giudice si fa convincere, l'accusa puo' ancora fare ricorso in cassazione sperando di dimostrare che nel processo (preparato dall'accusa e condotto dal giudice che gioca nella stessa squadra) ci sono stati errori procedurali (dunque della sua stessa squadra), in modo da annullare tutto e ripartire da capo; - durante tutte queste vicende l'imputato, se non e' ricco e puo' permettersi un avvocato con i contro-attributi, magari e' stato in galera. In sostanza, con una regolamentazione che specifica che sei innocente fino a quando la sentenza non passa in giudicato ai tre livelli, in realta' sei colpevole fino a quando non sei assolto ai tre livelli. In effetti non ancora, perche' dopo l'annullamento della cassazione, salvo prescrizioni di lunghezza eterna, non e' stato dimostrato che sei innocente, ma solo che il processo non e' stato regolare, per cui la magistratura, a spese del contribuente, puo' decidere di cominciare da capo. Oggi: - con le stesse regole, quando l'accusa ritiene di essere pronta, quindi a suo giudizio, si va a processo; - non dimostra che sono colpevole? Bene, allora sono innocente. E basta; - resta loro la possibilita' di ricorrere in cassazione, per dimostrare che il processo, preparato e condotto da loro, non e' stato regolare. Gia' che non gli piace. Per quello che riguarda i tempi di prescrizione minori, era ora. Il tempo che passa tra quando sono accusato e quando si va a processo e si conclude (o si va in appello e in cassazione) non dipendono dall'accusato. L'accusato prende atto delle date in cui si terranno i processi e si presenta (se non e' in galera). Se il primo grado lo fanno dopo tre anni e l'appello dopo 5 non e' per scelta sua. Se io fossi accusato e imputato di qualcosa vorrei chiudere il discorso piu' in fretta possibile, altro che tempi biblici.
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Marco - Hardware Upgrade Aerospace Group - Clan Anti K "per un mondo migliore" I am a leaf on the wind - watch how I soar. Get your motor runnin', Head out on the highway Lookin' for adventure And whatever comes our way. Ultima modifica di TXFW : 16-01-2006 alle 17:54. |
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#18 | |
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Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
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Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
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#20 | |
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Member
Iscritto dal: Jun 2004
Città: Provincia di Torino
Messaggi: 64
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1. Sai che piacere che il gip giudica l'operato del pm, quando giocano per la stessa squadra, perche' gip, magistratura inquirente e magistratura giudicante non sono enti strettamente indipendenti tra loro e esiste la possibilita' di ritrovarsi a ruoli scambiati. Se questo non lo capisci e' un problema tuo, non mio. 2. Ovvio che la difesa controbatte l'accusa al processo, vorrei vedere che non potesse fare nemmeno quello, ma al processo si va quando l'accusa decide di essere pronta, non quando lo decide la difesa. Quindi, se l'accusa va al processo quando e' pronta (e magari la difesa no), non vedo per quale motivo l'accusa debba avere la possibilita' di ricorrere in appello se il processo non va come prevedeva. Ti ricordo, e' gia' stato ricordato, che esiste una cosa che si chiama presunzione di innocenza e che l'onere della prova e' a carico dell'accusa. Quindi la situazione e' che l'accusa, andata a processo ritenendo di essere pronta, non e' stata capace di provare la colpevolezza dell'imputato (gia' presunto innocente). Perche', avendo avuto la possibilita' di stabilire tempi e regole e non essendo riuscita nelle sue intenzioni, dovrebbe avere la possibilita' di riprovarci? Perche' e' scritto sopra: perche' tanto paga Pantalone. 3. Non ho scritto che l'imputato non si puo' appellare, ma siccome quella parte non e' cambiata e si sta parlando di cosa e' cambiato, non vedo perche' avrei dovuto citarlo. Lo credo bene che l'imputato si puo' appellare. Valgono il principio della presunzione di innocenza, della normativa garantista e il fatto che non ha scelto lui i tempi del suo processo. Direi che l'accusa ha gia' abbastanza vantaggi, senza negare anche l'appello alla difesa. 4. Invece si', si possono risolvere le lungaggini dei processi anche riducendo il periodo di tempo in cui un reato puo' essere perseguito, perche' cosi' magari invece di mettere in coda, tanto c'e' tempo e magari l'imputato e' in carcerazione preventiva, i processi di minore visibilita' a favore di quelli che portano la foto del magistrato sui giornali lavorerebbero in maniera piu' efficiente mettendo tutti gli imputati sullo stesso piano. Non esistono solo Berlusconi e Previti. Questo si applica ai tempi dei processi e ai risultati delle modifiche della normativa. 5. Tutte queste sono solo parole sprecate, perche' tanto c'e' gente che sragiona solo con la fede politica. Se la stessa modifica l'avesse fatta il governo D'Alema qualche anno fa, sarebbe stata sacrosanta e i magistrati, che si sarebbero opposti comunque, sarebbero una casta illiberale da contrastare.
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