Da Google un progetto per lenti a contatto con sensori destinate ai diabetici

Da Google un progetto per lenti a contatto con sensori destinate ai diabetici

Interessante progetto di Google nel campo sanitario, che prevede la realizzazione di speciali lenti a contatto in grado di monitorare ogni secondo il livello di glucosio nel sangue, informazione molto utile per chi è affetto da diabete

di pubblicata il , alle 09:28 nel canale Sistemi
Google
 

Google annuncia attraverso il blog ufficiale un progetto di particolare interesse per la collettività, a patto ovviamente di osservarne gli effetti pratici fra qualche anno e possibilmente non a prezzi astronomici. Mettendo da parte queste considerazioni, il progetto è veramente interessante e intende venire incontro alle persone affette da diabete, che sono costrette e monitorare il livello di glucosio presente nel sangue con una cadenza che può essere molto frequente nell'arco della giornata, a seconda della gravità della patologia.

Attualmente il metodo più utilizzato prevede il prelievo di una goccia di sangue con un pungidito, operando poi la misurazione con apparecchi appositi portatili, che integrano sensori per la misurazione della concentrazione del glucosio. In base ai valori riscontrati il malato di diabete capisce se risulta necessaria la somministrazione di insulina, al fine di raggiungere un equilibrio che può però rivelarsi instabile nel corso della giornata, quando sarà necessario ripetere l'operazione.

Google è attualmente al lavoro per trovare un'alternativa al monitoraggio della concentrazione di glucosio nel sangue, cercando una via meno dolorosa e più pratica per chi è affetto da diabete. Questa patologia è purtroppo molto diffusa a livello mondiale, tanto che ne è affetta circa una persona su venti, un dato destinato a peggiorare in base al rapporto pubblicato dalla International Diabetes Federation.

Sulla scia di altri centri di ricerca sparsi nel mondo, Google ha individuato nel liquido lacrimale un'alternativa al sangue per dedurre la concentrazione di glucosio, lavorando su un particolare tipo di lente a contatto in grado di misurarla direttamente. Attualmente le lenti a contatto più diffuse sono realizzate in idrogel siliconici, un materiale che permette una buona idratazione del materiale stesso, inumidito ovviamente dal liquido lacrimale.

Il progetto di Google prevede un doppio strato di questo materiale nel quale viene inserito un sensore più sottile di un capello che, attraverso un minuscolo led, segnala situazioni in cui la concentrazione del glucosio risulta troppo alta o troppo bassa, con misurazioni effettuate ogni secondo. La sperimentazione è già iniziata e offre risultati promettenti, anche se la via per la commercializzazione è ancora lunga, dovendo ancora superare l'approvazione dell'americana FDA, un processo non certo breve.

Poco chiari alcuni punti, come ad esempio da dove arrivi l'alimentazione elettrica per far lampeggiare il minuscolo led (elettrolisi in loco?), o se è prevista la commercializzazione di lenti graduate con integrato il minuscolo circuito. Resta il fatto che il progetto è molto interessante, e pone le basi per semplificare la quotidianità dei malati di diabete.

6 Commenti
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zappy17 Gennaio 2014, 09:53 #1
google si sta trasformando nella ACME dei cartoni animati

per chi non sa cosa significa la sigla ACME, http://it.wikipedia.org/wiki/Laboratorio_ACME
aoaces17 Gennaio 2014, 10:20 #2
Originariamente inviato da: zappy
google si sta trasformando nella ACME dei cartoni animati

per chi non sa cosa significa la sigla ACME, http://it.wikipedia.org/wiki/Laboratorio_ACME


... corriere espresso che esiste anche in Italia http://www.acmetransportexpress.it/
emanuele8317 Gennaio 2014, 11:02 #3
Elettrolisi in loco? vediamo di mantenere il contatto con la realtà. Non mi sembra il caso di mettere a repentaglio la vita dell'occhio con una procedura pericolosa (per l'occhio) come l'elettrolisi. Senza contare che poi boh sono proprio parole messe li a caso. L'elettrolisi scinde le molecole d'acqua e necessita di una fonte di energia per farlo. Non genera energia, occorre una cella a combustibile.

Da wikipedia: L'elettrolisi (pronuncia elettròlisi o elettrolìsi[1]) è un processo che consiste nello svolgimento di trasformazioni chimiche grazie all'apporto di energia elettrica; si ha quindi la conversione dell'energia elettrica in energia chimica.

Complimenti a chi ha scritto o forse solo tradotto l'articolo...

Sicuramente l'alimentazione è wireless esattamente come per i bypass (sistema risonante di un amplificatore in classe E). Possiamo al massimo, tirando la fantasia per i capelli, speculare se la lente si autocarichi quando passa in un campo EM variabile come quello dei cellulari (vi ricordate le vecchie covere per nokia che quando ricevevi ua chiamata si illuminavano sebbene non attaccate alla batteria?) ma la cosa più verosimile è che il condensatore all'interno venga caricato da un caricatore wireless la notte, quando l'utente le toglie per andare a dormire, fattibilissimo (e si vede l'antenna nella foto). allo stesso modo i dati (andamento dell#insulina durante la giornata) potrebbero essere letti attraverso un lettore wireless esattamente come si fa per i bypass (durante la loro configurazione e ricarica della batteria post operazione), ma la vedo dura visto i vincoli di spazio e consumi di una soluzione del genere.
greeneye17 Gennaio 2014, 11:42 #4
Sarebbe una rivoluzione, chi non ha provato non si rende conto quanto sia problematico il controllo costante della glicemia per chi ha il diabete.

Bisognerebbe pungersi decine di volte al giorno per tutti i giorni della propria vita.
Poi si fa di necessità virtu'.
zappy17 Gennaio 2014, 12:05 #5
Originariamente inviato da: aoaces
... corriere espresso che esiste anche in Italia


che c'entra?
ACME sta per A Company Making Everything (compagnia che produce qualsiasi cosa)
peronedj17 Gennaio 2014, 15:42 #6
Originariamente inviato da: zappy
che c'entra?
ACME sta per A Company Making Everything (compagnia che produce qualsiasi cosa)


scusa, non per fare il pignolo eh, ma riporto testualmente dal link di wikipedia da te precedentemente citato:

"la parola acme deriva dal greco ακμή ed ha il significato di eccellenza"

"Erroneamente, acme è attribuito all'abbreviazione di A Company Making Everything"

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