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Old 16-07-2005, 06:20   #1
riaw
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Canone Rai puntata seconda....

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Originariamente inviato da Adric
Tre premesse:
1) La RAI è giuridicamente una societa' privata incaricata di 'pubblico servizio'

2)il canone tv esiste in tutti i paesi europei (tranne Spagna e Portogallo); quello italiano è anche uno dei piu' bassi come importo.

3) il canone serve anche per finanziare la radiofonia RAI

Detto questo, faccio alcune considerazioni:
a) trovo assurdo che i soldi del canone siano assegnati solo alla Rai; dovrebbero essere ripartiti tra tutte le radio e le televisioni, incluse le emittenti locali
b) se la RAI percepisce soldi del canone non dovrebbe trasmettere pubblicita' oppure spot o messaggi promozionali all'interno dei programmi (o comunque dovrebbe limitarli, come avviene per gli altri broadcasters pubblici europei).
c) Come incaricata di pubblico servizio la RAI avrebbe il dovere di perseguire SOLO la qualita' la divulgazione culturale e l'interesse nazionale nei suoi programmi, e non gli indici d'ascolto o la concorrenza con Mediaset.
d) il duopolio Rai-Mediaset e' una situazione abnorme, che non si riscontra in nessun paese europeo. Piu passa il tempo e piu' Mediaset e Rai sembrano la stessa cosa....
e) Soltanto in Italia i network radiofonici privati hanno il permesso di tramettere su scala nazionale; negli altri paesi europei cio' avviene solo su scala regionale o locale
f) In Italia c'e' un oligopolio di concessionarie pubblicitarie radiofoniche
g) le trasmissioni radio della Rai dirette verso l'estero (in onde medie e corte) e le stazioni radio Rai all'estero sono ricevibili con grande difficolta' oppure non sono ricevibili affatto. Siamo la nazione in Europa che trascura di piu' il radioascolto internazionale.
h) Ci sono tantissime persone che non pagano il canone (sarebbe interessante conoscerne una stima numerica).
nella precedente discussione:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=566764
che è stata chiusa, tatrad4d ha detto che si poteva continuare in una discussione nuova, eccola qua, ero particolarmente d'accordo con adric, ma volevo sapere come mai secondo lui il fatto che un network radiofonico trasmetta a livello nazionale sia un male....

grazie
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La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!
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Old 16-07-2005, 09:50   #2
paditora
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L'Avatar di paditora
 
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Ma quand'è che lo aboliscono sto canone.
Ma poi la cosa che mi da più fastidio è che gente come Bonolis o altri pijano 6 miliardi all'anno.
O Morandi che per ogni puntata di quel suo spettacolo che faceva un po' di tempo fa si intascava 100 milioni.
Mah.
E' diventata sul serio una tassa per manetenere gente strapiena di soldi.

Ultima modifica di paditora : 16-07-2005 alle 10:42.
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Old 16-07-2005, 15:28   #3
Adric
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Originariamente inviato da riaw
ero particolarmente d'accordo con adric, ma volevo sapere come mai secondo lui il fatto che un network radiofonico trasmetta a livello nazionale sia un male....
Ho avuto la possibilità di seguire l'evoluzione di radio e tv private sin dall'inizio.
Gli anni tra 1976 e 1988 sono stati quelli d'oro della radiofonia privata italiana, l'Italia arrivò ad avere un numero di radio private pari a quello degli USA (che però hanno un'estensione territoriale oltre trenta volte maggiore), record mondiale.
Ma a tuttoggi in nazioni come gli USA, la Gran Bretagna e la Germania (per quest'ultima i settori sia radio che televisivi hanno una struttura federale) le radio private possono trasmettere solo in ambito locale.
L'autorizzazione di fatto ai network a trasmettere su scala nazionale (attraverso la Legge Mammì nel 90) ha comportato effetti disastrosi (che si accentueranno grazie alla Legge Gasparri, di fatto un via libera ai grandi gruppi editoriali nelle radio):
1) la morte di migliaia di radio locali (e quindi una forte diminuzione del loro numero), le cui frequenze e i cui impianti e ripetitori sono stati acquisiti da radio di dimensioni maggiori (regionali e nazionali).
Clamoroso il caso di RTL che in Italia trasmette quasi ovunque in FM su di un'unica frequenza
2) una ventina di radio private sono diventate a carattere nazionale, ascoltabili in quasi tutte le regioni
e, di conseguenza:
a) una forte concentrazione pubblicitaria in quattro concessionarie che controllano quasi tutto il mercato (Radio e Reti, NoveNove, Sipra e RCS Broadcast - ex SPER)
b) un impoverimento della qualità e della differenziazione della programmazione musicale che ho riscontrato personalmente.
in Italia radio specializzate in un unico genere musicale ( solo jazz, solo new age, solo blues, solo etnica ecc) sono quasi inesistenti, al contrario degli USA e di altre nazioni.
Le ingerenze o gli accordi con le radio discografiche non consentono ai conduttori radiofonici libertà di programmazione.

L'unica possibilità di conoscere altri generi o/e artisti non da classifiche è ascoltare le radio che trasmettono solo via streaming in internet. O quel poco che filtra dalle radio comunitarie (radio per lo più politiche, non commerciali) e dalla RAI.

E comunque in Italia si parla un po' troppo di televisione e un po' troppo poco della radio, questo è un grosso errore.
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Ultima modifica di Adric : 16-07-2005 alle 15:32.
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Old 28-07-2005, 11:18   #4
Mauemar
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W la radio..ma questo canone Rai?...

Noto che sei espertissimo in materia di radio diffusione, condivido pienamente le tue considerazioni, la radio andrebbe rivalutata e parzialmente settorializzata anche il canali a "tema" per appassionati dei vari generi musicali.
Ma ritengo anche che la televisione è ormai radicalmente entrata nei nuclei familiari ed è pertanto giusto affrontare con convinzione e voglia di cambiamento il tema di questa discussione.
I soldi richiesti per questa tassa sono mal gestiti e non viene reso un servizio pubblico adeguato. Ho paura che con la nuva tecnologia del digitale terrestre, che non è altro che il segnale digitale satellitare rigirato e ricodificato sulle antenne terrestri, includano anche rai edu ecc.(sempre che non l'abbiano gia fatto) e partanto diano più canali di ecducazione e cultura mascerando un pò quei baracconi di intrattenimento serale che dati alla mano, alla Rai portano audiens.
Possibile che non esista un escamotage per aggirare questo vincolo e costringerli a rivedere completamente la gestione di questo fiume di denaro?
Perche non pagare solo quello che vediamo come fanno altri? Non trovo giusto non pagare ma nemmeno essere obbligato a dare molti soldi (100 euro non sono pochi!!) a chi non sa gestrili nell'interesse di tutti!
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Old 28-07-2005, 13:52   #5
Adric
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Città: Lazio Età: 52 ex mod
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Premessa, il post a cui fa riferimento riaw l'ho scritto un anno e mezzo fa, rispetto ad allora c'è un sostanziale monopolio di Sky tra le piattaforme satellitari a pagamento
(mentre in precedenza c'era il duopolio Tele Più/ Stream).

Quote:
Originariamente inviato da Mauemar
Ho paura che con la nuva tecnologia del digitale terrestre, che non è altro che il segnale digitale satellitare rigirato e ricodificato sulle antenne terrestri, includano anche rai edu ecc.(sempre che non l'abbiano gia fatto)
L'hanno già fatto, nel multiplex Rai in DT sono incluse RAI24News, Rai Doc-Futura, Rai Utile, Rai Edu1 e Rai Sport.
Ma il problema è che il digitale terrestre in Italia e in Europa è già superato dal punto di vista tecnico, mentre si parla solo dei contenuti (ma per i contenuti è ancora presto
perchè per molte emittenti il digitale terrestre è in uno stato ancora sperimentale) e dell'aspetto politico.
In Australia ci sono emittenti in alta definizione trasmesse anche attraverso il digitale terrestre, i decoder italiani non consentono di registrare un emittente DT diversa da quella che si vede, il parco connessioni è piuttosto povero, niente ingressi component, DVI, HDMI....

In Grecia il canone è una tassa sul consumo dell'elettricità.
In Olanda nel 2000 il canone è stato abolito e sostituito con una tassa direttamente correlata al reddito del contribuente.
In Spagna il canone è stato eliminato nel 1965 e in Portogallo nel 1992, le loro televisioni pubbliche sono direttamente sovvenzionate statalmente; in Portogallo la presenza di un'alta percentuale di evasione del canone è stata tra le ragioni alla base della sua abolizione.
Considerando che in Italia si stima un 21 % di evasione del canone e un 4 % di morosi, percentuali assai maggiori rispetto a quelle di altre nazioni europee, che il canone non è un abbonamento (come vogliono far credere) ma un imposta vera e propria, abolire il canone (sostituendolo con un finanziamento diretto da parte dello Stato) o almeno differenziarlo in base al reddito familiare o al tipo e alla grandezza del televisore posseduto non sarebbe un controsenso.
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Old 28-07-2005, 15:11   #6
parax
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Quote:
Originariamente inviato da Adric
in Portogallo la presenza di un'alta percentuale di evasione del canone è stata tra le ragioni alla base della sua abolizione.
Faccio bene a non pagarlo allora.
parax è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 28-07-2005, 15:27   #7
AlexGatti
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Originariamente inviato da Adric
Ho avuto la possibilità di seguire l'evoluzione di radio e tv private sin dall'inizio.
[...]
L'autorizzazione di fatto ai network a trasmettere su scala nazionale (attraverso la Legge Mammì nel 90) ha comportato effetti disastrosi (che si accentueranno grazie alla Legge Gasparri, di fatto un via libera ai grandi gruppi editoriali nelle radio):
1) la morte di migliaia di radio locali (e quindi una forte diminuzione del loro numero), le cui frequenze e i cui impianti e ripetitori sono stati acquisiti da radio di dimensioni maggiori (regionali e nazionali).
Clamoroso il caso di RTL che in Italia trasmette quasi ovunque in FM su di un'unica frequenza
2) una ventina di radio private sono diventate a carattere nazionale, ascoltabili in quasi tutte le regioni
e, di conseguenza:
a) una forte concentrazione pubblicitaria in quattro concessionarie che controllano quasi tutto il mercato (Radio e Reti, NoveNove, Sipra e RCS Broadcast - ex SPER)
b) un impoverimento della qualità e della differenziazione della programmazione musicale che ho riscontrato personalmente.
in Italia radio specializzate in un unico genere musicale ( solo jazz, solo new age, solo blues, solo etnica ecc) sono quasi inesistenti, al contrario degli USA e di altre nazioni.
Ok, ho capito il concetto prima c'erano 20mila radio tutte in ambito locale, ora ce ne sono 20 nazionali e 200 locali.
Ovvero prima c'era più differenziazione e meno omologazione.

Ma io, piccolo ascoltatore delle marche che me ne facevo di questa differenziazione?
Ovvero un ascoltatore di Roma poteva ascoltarsi 200 stazioni diverse una che gli faceva il jazz, l'altra il blues l'altra notizie locali ecc. ecc.
Io povero ascoltatore marchigiano m'ascoltavo radio maria, radio parrocchia S.giovanni e se volevo ascoltare il blues dovevo COMUNQUE trasferirmi a roma.

Insomma nella mia ignoranza non vedo tutta 'sta perdita.
AlexGatti è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 28-07-2005, 23:35   #8
Adric
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Hai in parte frainteso perchè sono stato io incompleto nella spiegazione.
In Italia durante tutta la seconda metà degli anni 70, le radio erano quasi esclusivamente su base cittadina, al massimo provinciale (non c'erano su scala regionale), e anche le grandi città non facevano certo eccezione. La differenza tra Roma, Milano, Napoli e altre realtà territoriali come la tua era nel numero di radio, ma comunque a Roma c'era un gran numero di radio di quartiere che spesso non coprivano neanche tutta la città così come in molti piccoli comuni c'erano una o più radio private con caratteristiche analoghe.
Erano radio tirate su per passione, per divertimento, da gente spesso che disponeva di poco denaro, lo scopo non era solo far soldi come oggi; spesso duravano poche settimane o pochi mesi e poi chiudevano per sempre, frequenti erano le battaglie tra due o tre radio che trasmettevano sulla stessa frequenza, i cambi di nome e di frequenze...
Negli anni 70 le radio tematiche erano più inesistenti di oggi (ma anche quelle tematiche oggi esistenti sono di bassa qualità); una radio solo jazz a Roma non c'è mai stata forse l'unica in Italia era Europa Radio a Milano, quanto alle radio blues giusto negli USA potevi ascoltarle.
Molte erano radio di dediche musicali, notiziari non venivano trasmessi da quasi nessuna perchè non c'era l'obbligo, c'erano molte chiacchere anche allora (ma non c'erano ancora le radio solo sul calcio come oggi, che trasmettono molta pubblicità) e c'erano radio che chiedevano pubblicamente via etere il sostegno economico agli ascoltatori tramite jingle o gli stessi conduttori.
Io non conosco in dettaglio il passato FM delle Marche ma certamente anche dalle tue parti in quegli anni c'era più
pluralismo, più libertà e più trasmissioni originali e insolite.
Anche perchè le trasmissioni musicali più audaci sono avvenute quasi sempre di sera o di notte.
Per quasi 15 anni il sistema radio è prosperato senza alcuno strumento legislativo; per favorire Berlusconi (che all'epoca non era in politica) e rinviare la regolamentazione del sistema televisivo tutti i partiti (sinistra compresa) hanno ritardato all'infinito la regolamentazione anche del settore radiofonico (frequente all'epoca l'uso di 'giungla dell'etere'). Verso i primi anni 80 comunque, anche senza una regolamentazione, le radio si sono evolute ed hanno assunto un carattere più serio e meno inprovvisato, allargando il bacino di ascolto su scala provinciale e
regionale.

Oggi in gran parte delle radio se uno speaker si azzarda a programmare musica anche di gran qualità ma di genere diverso dalla linea musicale e dalle scalette decise dai direttori artistici viene sbattuto fuori subito.
Quanto a Radio Maria fino alla fine degli anni 80 era ricevibile solo in Lombardia.

Se non vedi la perdita forse è perchè le radio locali negli anni 70 e 80 non le ascoltavi spesso.
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Old 29-07-2005, 14:21   #9
Mauemar
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Originariamente inviato da Adric
In Australia ci sono emittenti in alta definizione trasmesse anche attraverso il digitale terrestre, i decoder italiani non consentono di registrare un emittente DT diversa da quella che si vede, il parco connessioni è piuttosto povero, niente ingressi component, DVI, HDMI....

In Grecia il canone è una tassa sul consumo dell'elettricità.
In Olanda nel 2000 il canone è stato abolito e sostituito con una tassa direttamente correlata al reddito del contribuente.
In Spagna il canone è stato eliminato nel 1965 e in Portogallo nel 1992, le loro televisioni pubbliche sono direttamente sovvenzionate statalmente; in Portogallo la presenza di un'alta percentuale di evasione del canone è stata tra le ragioni alla base della sua abolizione.
Considerando che in Italia si stima un 21 % di evasione del canone e un 4 % di morosi, percentuali assai maggiori rispetto a quelle di altre nazioni europee, che il canone non è un abbonamento (come vogliono far credere) ma un imposta vera e propria, abolire il canone (sostituendolo con un finanziamento diretto da parte dello Stato) o almeno differenziarlo in base al reddito familiare o al tipo e alla grandezza del televisore posseduto non sarebbe un
In sostanza i decoder italiani non fuzionano come gli oramai banali registratori vhs che puo registrare ad es. canale 5 mentre vedi italia 1? Intendi questo?
Scusa l'ignoranza ma non ho un decoder digitale terrestre.
Sai + o - a quanto si aggira il costo del canone negli altri paesi?
Mauemar è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 29-07-2005, 15:03   #10
Adric
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Esatto, per poter registrare un'emittente satellitare o digitale terrestre mentre se ne guarda un'altra, i ricevitori per il digitale terrestre e quelli satellitari devono essere dotati di doppio sintonizzatore (tuner).
Decoder satellitari dotati di doppio tuner sebbene non molto diffusi esistono da anni, ma per il digitale terrestre in Italia ce ne sono pochissimi.
I tuner inclusi nei VHS sono analogici e ricevono solo le classiche bande VHF e UHF.

-----------------------------------------------------------
Canone radiotelevisivo in Europa al 1999 in lire italiane
Islanda 582.500
Svizzera 490.100
Norvegia 482.800
Danimarca 466.600
Austria 422.000
Belgio fiam 382.800
Belgio fran 364.000
Svezia 351.200
Germania 334.600
Regno Unito 290.500
Finlandia 286.600
Francia 219.000
Paesi Bassi 189.200 (abolito nel 2000)
Irlanda 173.000
Italia 171.600
Grecia 70.600
Spagna eliminato nel 1965
Portogallo eliminato nel 1992
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Old 29-07-2005, 16:22   #11
AlexGatti
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Originariamente inviato da Adric
Hai in parte frainteso perchè sono stato io incompleto nella spiegazione.
[...]
Se non vedi la perdita forse è perchè le radio locali negli anni 70 e 80 non le ascoltavi spesso.
Eh no, non le ascoltavo spesso... sono del '75 io.
Stavo solo facendo un esempio per cercare di capire.
E' vero che la "regolamentazione" della legge Mammì ha stroncato le radio localissime, ma forse ha contribuito anche la Siae, che oggi ha poteri che praticamente non ha neanche la magistratura.
Metti che apri una radio dove suoni la musica che strimpelli tu direttamente, composta da te. Appena ti localizza la siae ti viene a chiedere i borderò ecc. ecc. anche se non hai suonato nulla appartenente ai loro iscritti.
AlexGatti è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-11-2005, 16:34   #12
Wagen
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5 milioni di famiglie non pagano il canone Rai!

da Repubblica.it

RAI: CINQUE MILIONI DI FAMIGLIE NON PAGANO IL CANONE TV

Sono poco meno di cinque milioni le famiglie che in Italia non pagano il canone Rai. Un mancato incasso, da parte dell'azienda radiotelevisiva pubblica, di poco inferiore ai 500 milioni di euro, qualcosa come mille miliardi di vecchie lire che se invece incassati costituirebbero piu' che una boccata di ossigeno per le finanze Rai. Il dato e' scaturito nel corso dell'audizione di questo pomeriggio in commissione di Vigilanza del responsabile della Direzione amministrazione abbonamenti, Stanislao Argenti. Nella relazione ai commissari riuniti a Palazzo San Macuto, Argenti ha riferito che ad oggi il "portafoglio" abbonati Rai e' di 16 milioni e 300mila nominativi, "in crescita rispetto agli ultimi anni". Infatti erano circa 15 milioni e 900mila nel 1998.Dati certi dicono che mediamente l'evasione e' ad inizio anno - riferita cioe' al termine ultimo per il rinnovo - intorno al 10 per cento, che poi nel corso dell'anno si riduce al 4%, con un recupero di 60 milioni di euro. Ma resta quello zoccolo duro costituito dai cinque milioni di famiglie che, al netto di ogni possibile ed immaginabile esclusione, non paga perche' non risultano negli elenchi degli abbonati. Un quinto del mercato di utenti riesce quindi ad evitare di versare l'imposta, nonostante i solleciti e i tentativi della Rai di ottenere il pagamento del canone. Tentativi - ha spiegato Argenti a conclusione dell'audizione - che oltre un certo limite non possono andare, perche' nessuno mai potra' entrare in un'abitazione e accertare se effettivamente quella persona abbia o meno un televisore, e - in caso affermativo - sia quindi obbligato a pagare il canone.


Se davvero non entrano in casa allora non lo paghero' più nemmeno io!
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Old 15-11-2005, 16:37   #13
riaw
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ci si possono fare circa 250 puntate di celentano
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Old 15-11-2005, 16:40   #14
tdi150cv
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L'Avatar di tdi150cv
 
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questo e' infatti il paese dei siamo tutti bravi , vogliamo solo i diritti ... ma i doveri e le LEGGI facciamo in fretta a dimenticarli !

P.s. per chi mi chiedera' se pago o meno il canone , dico che io non lo pago ma almeno lo ammetto e non faccio del buonismo a tutti i costi ...
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Old 15-11-2005, 16:44   #15
parax
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Originariamente inviato da tdi150cv
questo e' infatti il paese dei siamo tutti bravi , vogliamo solo i diritti ... ma i doveri e le LEGGI facciamo in fretta a dimenticarli !

P.s. per chi mi chiedera' se pago o meno il canone , dico che io non lo pago ma almeno lo ammetto e non faccio del buonismo a tutti i costi ...


A ecco una cosa su cui siamo daccordo.
Io non pago il canone e mai lo pagherò fino a quando la RAI avrà tutta questa pubblicità e continuerà la guerra dello Share con Mediaset.
Pagare il canone RAI a questa RAI è una delle cose + sbagliate che si possa fare.
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Old 15-11-2005, 17:00   #16
Wagen
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Originariamente inviato da tdi150cv
questo e' infatti il paese dei siamo tutti bravi , vogliamo solo i diritti ... ma i doveri e le LEGGI facciamo in fretta a dimenticarli !

P.s. per chi mi chiedera' se pago o meno il canone , dico che io non lo pago ma almeno lo ammetto e non faccio del buonismo a tutti i costi ...
ma il tuo discorso non é un controsenso???
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Old 15-11-2005, 17:06   #17
Adric
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sarebbe il caso di unirlo col thread precedente:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=979079
dove ho postato il costo del canone a confronto nei vari paesi europei (in alcuni dei quali è pure stato abolito).

Di thread sul canone RAI ce ne sono tanti in questa sezione (tema troppo ricorrente); qui possiamo pure discuterne all'infinito, ma fino a quando non cambieranno le leggi (ed i partiti non rinuceranno alla lottizzazione della RAI) c'è l'obbligo di pagarlo e basta, a meno che non si possieda nè un televisore nè un pc.

Invitare a non pagare il canone è contro la legge, qualunque possa essere la motivazione.
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Old 15-11-2005, 17:06   #18
tdi150cv
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Originariamente inviato da Wagen
ma il tuo discorso non é un controsenso???
no perchè non faccio buonismo a tutti i costi ... in poche parole predicare bene e razzolare male ... se non lo pago ti dico che non lo pago in itaGLIa ti direbbero il contrario ... un po come per i clandestini ... tutti li vogliono perchè portano lavoro e sono dei poverini ma nessuno che se li carica in casa !
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Old 15-11-2005, 17:12   #19
skywalker77
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La questione è semplice la televisione è un servizio come tutti gli altri, ma per la legge italiana il canone non è il pagamento di un servizio, ma una tassa, questo è inaccettabile. Soprattutto perchè la RAI non offre più un servizio pubblico, non offre niente di culturale a parte qualche trasmissione interessante eppure non ci si può esimere dal pagare il canone. Inoltre con la presenza della tv satellitare il canone sky risulta più competitivo offrendo un'offerta molto più ampia in cui tra l'altro sono già inclusi ottimi canali RAI che non sono coperti da normale canone.
skywalker77 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-11-2005, 17:19   #20
Amu_rg550
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vorrei ricordare a tutti che pagare il canone non è un diritto ma un obbligo di legge:
Quote:
Chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi deve per legge R.D.L.21/02/1938 n.246 pagare il canone di abbonamento TV. Trattandosi di un'imposta sul possesso o sulla detenzione dell'apparecchio, il canone deve essere pagato indipendentemente dall'uso del televisore o dalla scelta delle emittenti televisive.
http://www.abbonamenti.rai.it/Ordina...ne.asp#CosaChi

sinceramente che piaccia o meno è una tassa, quindi va pagata. stop, nulla da aggiungere o giustificare.
parax, quel che sostieni imho non sta ne in cielo ne in terra: è una tassa sul possesso e quindi addurre altre motivazioni non direttamente collegate con il regio decreto-legge di cui sopra non regge.
che la rai poi veda nelle sue tasche gli introiti e a tuo giudizio (e pure mio) ne faccia un uso "imbarazzante" come qualità del servizio offerto è un altro paio di maniche.

(ah piccola parentesi: oltretutto il regolamento del forum sarebbe ben chiaro su questo punto, art1.1, ma con un pò di buonsenso in quel che si scrive, evitando di esser particolarmente espliciti il problema non si pone )
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Maurizio | There is no dark side in the moon, really. Matter of fact it's all dark. The only thing that makes it look light is the sun.
Amu_rg550 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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