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#1 |
Senior Member
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Alimentatore "El Skyfo"
Come da titolo in questo 3d voglio parlare di un elemento molto importante per i nostri sistemi ossia l'alimentatore.
Elemento che viene spesso trascurato soprattutto dagli utenti meno esperti e che, invece, dovrebbe essere la prima cosa a cui pensare dopo aver scelto il sistema da prendere (questo perché dovrà essere dimensionato all'effettiva quantità di watt necessaria per il funzionamento del sistema stesso). Con questo, però, non voglio mettere in discussione quale che sia l'alimentatore migliore oggi in circolazione tra le varie case (più autorevoli) e neanche la dimensione, in watt, dello stesso, ma solo mettere in rilevo la presenza nel mercato, soprattutto abbinati a diversi case anche di note marche, di alimentatori che non presentano certificazioni, documentazione e, figuratevi, lo standard 80+. L'idea nasce dopo aver letto un interessante articolo che circola in rete e che riporto (per la verità, già presente in altro mio post in altro 3d), seppur modificato in parte, perché inerente ed esplicativo di ciò che potremmo portarci a casa nel nostro pc se non poniamo la dovuta attenzione. L'articolo parla, appunto, della famigerata famiglia di alimentatori "El Skyfo". "Da troppo tempo ci si imbatte in oggetti che hanno l' apparenza di qualcosa di noto, ma in realtà non lo sono. Ed in effetti è capitato un oggetto (non chiamiamolo alimentatore per PC) che ha superato ogni aspettativa. Tanto che si è deciso di chiamarlo El Skyfo ® ![]() Dati caratterstici Dimensioni : 15 x 8,6 x 14 cm Peso :660 g Potenza dichiarata in etichetta : 350 W Al posto del nome oscurato ci potete mettere uno dei tanti di fantasia con cui El Skyfo ® è venduto sui vari mercati mondiali. E non ne sono stati venduti 100, ma probabilmente centinaia di migliaia ! Finendo, pare di aver capito dando una sfogliata al WEB, anche in combinazione con chassis "di nome" (che, peraltro, risultano di latta cinese della qualità peggiore, per intenderci quelli esitati in NL o DE dai grossisti a 9,00 €). E quindi, se è venduto assieme a cotale case, non potrà che essere un prodotto adeguato ... L' etichetta comunque esibisce un marchio TÜV e un CE, per i quali sarebbe interessate chiede copia della documentazione originale, che il distributore ha l' obbligo di fornire. Peccato che questo non sia possibile ! Provate a chiedere questi fogli a chi ve lo vende ! Va bene l' avviso dell' "Hazardous area", mentre meno utile è l' invito a scegliere la giusta tensione per la rete : il modello in visione non solo non ha cambiatensione, ma il circuito non è neppure predisposto per questo. Quanto al logo che invita a non gettarlo nella spazzatura comune, ma nelle apposite aree di riciclaggio, vedremo che è la parte essenziale dell' etichetta. Da notare che l' etichetta non riporta alcun riferimento che permetta di identificare il produttore, ne un obbligatorio "Made in" Già dovrebbe esserci qualche dubbio sulla qualità del coso. Innanzitutto il peso è sempre un indicatore valido : un buon alimentatore in formato SFX dfa 300 W, ad esempio il DELTA DPS-300AB (dimensioni 125 x 63.5 x100 mm) pesa 1050 g , mentre El Skyfo ® , formato PS/2, che dichiara 350W, pesa ben 660 g (un vero record) !!! Anche un' occhiata alla lamiera zincata tipo carta velina (basta la pressione di un dito per piegarla) o al set di cavi e connettori dovrebbe essere un segnale più che adeguato per rivolgersi altrove. Si tratta di 4 gruppi di cavi : 1 - il connettore 20/24 per la scheda madre 2 - il connettore P4 3 - un cavo con una presa per floppy e una per 5.25" 4 - un cavo con 2 prese 5.25" Il tutto supportato da conduttori il cui diametro esterno, compresa la guaina isolante è inferiore a 1,8 mm !!! In un "normale" alimentatore neanche il cavo del PWGD è così ridotto. Se la sezione dei cavi e la quantità dei connettori disponibili sembra un poco scarsa, vedremo che per le elevate potenze fornibili dall' alimentacoso sono più che adeguati, anzi, abbondanti. Ma, si sa, è venduto a un così buon prezzo... E noi allora vogliamo vedere cosa ci sta dentro ! ![]() Ecco cosa c'è dentro, o meglio, cosa non c'è dentro ! In un vuoto asettico c'è dentro solo un circuito stampato da 70 x 140 mm con una manciata di componenti , la presa DIN di rete, un interruttore e una ventola ! Non potete crederci ? Ma è proprio così ! Non c'è dentro nient'altro . Il guscio formato ATX-PS/2 è giusto lì per fare apparenza. Il tutto poteva stare ampiamente in un formato PS/3, ma, si sa, l' abito fa non solo il monaco, ma anche il cardinale. ![]() Comunque, riavutisi dalla sorpresa, si può passare ai dettagli. Si nota immediatamente la presenza dell' assenza di un ben che minimo filtro di rete. Con cablaggio professionale si passa dal plug DIN direttamente al circuito stampato. E c'è pure un interruttore di rete. Sarebbe interessante chiedersi come sia possibile che questa "cosa" esponga ben due marchi europei che dovrebbero contenere nel set di test proprio la compatibilità elettromagnetica ! E il PFC, chiederete voi ? Ma se manca il filtro EMI, perchè cavolo sprecare soldi con il PFC ? Né le armoniche , né la potenza reattiva sono cose che si vedono e quindi , perchè aggiungere componenti "inutili", si sarà detto il progettista. Meglio risparmiare qualcosetta ed avere un prodotto competitivo sul costo. Come poi sia possibile avere in vendita in Europa un oggetto che viola le norme sulla compatibilità elettromagnetica e sul risparmio energetico, è da chiedersi. Ma rivediamoci una vista panoramica a volo radente del "circuito elettronico" di El Skyfo ® ![]() Bello, no ?! Semplice, essenziale, economico. Giusto quello che serve perchè si accenda almeno una volta ... Possiamo portare l' attenzione sui particolari più evidenti : - l' assoluta presenza dell' assenza di qualsiasi tipo di filtro EMI on board. Qui non sono neppure disegnati. D' altronde disegnarli per poi non metterli, che spreco di spazio sul circuito stampato ! - le sovrabbondanti dimensioni delle alette di raffreddamento - meno evidenti a prima vista i particolari in scala HO di alcuni componenti ![]() Si nota, o meglio, non si nota, il ponte rettificatore, perchè non c'è : è sostituito da 4 diodi. D'altronde costano certo di meno. Pure il fusibile è "originale", modello 7 nani. I condensatori sono i soliti 220 uF - 200 V, messi perchè è probabilmente il minimo per far funzionare l' alimentatore. I condensatori Y class non ci sono ! Dietro i condensatori, non visibile qui, c'è un un solo ceramico qualunque da 4n7 1 kV. E' ovvio che qui, anche se manca la terra all' impianto, scossa sullo chassis non se ne sentirà, perchè non c'è nessun' altra fuga a massa. In compenso se la terra manca all' impianto e il condensatore di cui sopra va in corto, la scossa la sentite, eccome ! ![]() I transistor dello switch principale sono dei D4206 in contenitore TO-220 (qui se ne vede uno, l' altro e montato sul lato opposto del radiatore. Sono stati ricercati inutilmente i data sheet, ma le uniche informazioni reperite sono state una supposta equivalenza dei D4206 con gli E13007. Se si guastano , è un problema. Accanto si nota il transistor dell' oscillatore del generatore della Vstby, un TO-126 siglato C5027S , che è costruito dalla ATE (Advanced Technology Electronic Co., LTD). Dal foglio dati risulta essere un elemento NPN da 600 V, il che va bene, ma da ben 1.25 W, il che va meno bene. Meno bene dato che la targa dichiara una uscita di 2 A a 5 Vstby e ci si chiede come faccia ... E' ovvio che è un componente destinato a defungere , anche solo di fronte ad una richiesta minima di potenza sulla Vstby. Per curiosità ATE produce anche un C5027 (senza la S) in TO-220, in grado di trattare 40W, ma, evidentemente, non ci stiamo coi costi. Però il punto di forza di El Skyfo ® sta nei trasformatori ! ![]() Costruiti dalla Sieben Zwerge AG di Schuttelbrot, sono del tutto particolari : si tratta di trasformatori iper miniaturizzati rispetto ai comuni elementi da 350W ! Dalla foto si nota come il trasformatore primario (EI-28-PS3), in alto a sinistra, sia circa i doppio del trasformatore di feedback (al centro) e poco più grande di quello del generatore della Vstby (in baso a destra) !!! O la Sieben Zwerge AG utilizza qui per la prima volta la sua nuova ed esclusiva tecnologia elettrodinamotermica a deriva quantica con nuclei magnetici in zirconato di stronzio e avvolgimenti superconduttori in triossido di palladio, oppure ... Ma neanche un 180 W ha trasformatori così piccoli ! Come fanno a passare 350 W ? ![]() Altrettanta buona qualità ritroviamo nei diodi rettificatori (che probabilmente sono proprio di "recupero", ovvero recuperati in qualche dismissione e riciclati in modo altamente professionale, come si vede nella foto per il sistema di raffreddamento adottato per i due in package DO241). In difesa dell' engineer che ha progettato questa cosa, va detto che simili schifezze sono comuni a molti altri prodotti. D'altronde, se in stock sono rimasti questi elementi, anche se non proprio adatti, li possiamo adattare, mica li dobbiamo buttare via ... Accanto, il doppio diodo in TO220 è un SBL1040CT e ce ne sta un' altro simile sul lato opposto del radiatore. E, dulcis in fundo, se mancano i filtri EMI all' ingresso perchè diavolo ci dovrebbero essere quelli sulle uscite ? ![]() Oltre alla squallida bobina centrale, avvolta con poche spire di fili di minimo diametro, NON c'è una sola bobina di filtro delle tensioni di uscita !!!!!! Anche i condensatori sono allo spreco : il più grosso è un 1000 uF a 16 V, evidentemente posto sul +12 V (dove in un comune e normale pws si trovano 2200 o 3000 uF oltre ad almeno una bobina di filtro anti ripple). Ma a che servono ste bobine ? il ripple mica si vede... Ci si può immaginare la qualità delle tensioni in uscita. Ora, SBL1040CT è un diodo da 10 A - 40 V. Ma dal foglio dati i 10 A non sono per pin, sono complessivi per package !! Se la coppia di diodi è da 10 A, dove passano i 28 A del 3.3 V o i 35 A del 5 V dichiarati in targa ??? Inutile anche cercare fogli dati dell' integrato di controllo : si trovano solamente riferimenti a mai-sentite-nominare aziende produttrici cinesi o distributori di HK, ma fogli dati, niente. Dunque, dopo questo "breve" articolo soffermiamoci a riflettere che, quando decidiamo di costruire il nostro sistema, cerchiamo di evitare alimentatori e case con questi ultimi (a meno ché non vengano successivamente eliminati) facenti parte della stessa famiglia di quello di cui sopra che possano già inizialmente creare problemi con potenze non sufficienti, pericolosità di sovratensioni e anche di scosse. Una buona base per il nostro sistema, anche se può comportare una spesa iniziale più "corposa", significa, però, risparmi dal punto di vista dei componenti che non andranno soggetti a premature "fusioni" e risparmi dal punto di vista prettamente energetico (visto che i nuovi standard 80+, 80+bronz, 80+silver, 80+gold assicurano efficienze sempre più alte e perdite di watt sempre più basse). Meditate gente, meditate... Ultima modifica di gidamic : 21-02-2010 alle 10:38. |
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#2 | |
Utente sospeso
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#3 |
Senior Member
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direi che c'è da piangere
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#4 |
Senior Member
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io mi sono fatto 4 risate
![]() tiro a indovinare: è un Premier?
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#5 |
Senior Member
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Per la verità non saprei ma, anche io, quando ho letto per la prima volta questo articolo, mi son fatto 4 risate! Certo questo di "el skifo" è un caso limite (e per fortuna) però, c'è da dire, che di "ciofeche" ne girano nei negozi, anche e sopratutto in bundle con i case.
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#6 |
Senior Member
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No, i premier hanno un pcb più grande, però quello morto sul mio blacone ha dei dissipatori simili...chissà.
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#7 | |
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#8 | |
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![]() voglio che tutto il mondo li veda questi skifosi!
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