Dischi da 2,5": Seagate Momentus 5400.5 vs SSD

Parlando di Solid State Drive si è soliti leggere anche di ipotetici benefici in termini di consumi, che francamente ci hanno sempre fatto nascere qualche dubbio. Sia chiaro: i dischi tradizionali hanno parti in movimento, i Solid State Drive no, quindi è lecito attendersi un consumo superiore dei primi rispetto ai secondi. I numeri in gioco sono però davvero piccoli, tanto da non poter utilizzare uno strumento di misura come quello che utilizziamo nei nostri test delle schede video. Prendiamo per esempio i dati dichiarati da G.Skill e Seagate, per meglio capire quello che intendiamo.

Dati G.Skill

Dati Seagate

Siamo di fronte a dati che la dicono lunga sull'influenza che un disco, sia esso SSD o tradizionale, può avere all'interno di un PC portatile dal punto di vista energetico. Se è vero che per il modello Seagate il valore massimo possibile è quattro volte superiore a quello del modello SSD quando si trova in seek, stiamo comunque parlando di soli 1,6W. Di contro, il valore in idle del modello SSD è superiore a quello del Momentus in stand-by, che si assesta sugli 0,21W. Non c'è quindi questa gran differenza fra gli uni e gli altri, così come sarebbe illogico attendersi queste gran differenze sotto il profilo dell'autonomia, condizionata in maniera molto più sensibile da altre componenti.

Avremo modo, in ogni caso, di eseguire un test più approfondito utilizzando i dischi SSD e tradizionali come unità di sistema. In quel caso potremo trarre conclusioni più approfondite sull'argomento, sebbene rimanga comunque valida la nostra considerazione che, almeno in ambito notebook, siano ben altre le componenti che possano incidere in maniera evidente sull'autonomia.