SiPearl, progettista del microprocessore europeo, sbarca in Italia

SiPearl, progettista del microprocessore europeo, sbarca in Italia

SiPearl, la società che sta realizzando il microprocessore europeo per l'HPC e l'inferenza IA, aprirà a giugno una filiale operativa a Bologna. Matteo Tonelli sarà nominato Country Manager per l'Italia. Intanto, svelati i dettagli su Rhea1.

di pubblicata il , alle 07:31 nel canale Processori
SiPearl
 

SiPearl, la società che sta realizzando il microprocessore europeo ad alte prestazioni e basso consumo per l'HPC e l'inferenza IA, aprirà tra qualche settimana la sede di Bologna, terza filiale operativa al di fuori della Francia.

Dopo Duisburg e Barcellona, quest'apertura conferma la strategia di sviluppo internazionale dell'azienda nei più importanti bacini di competenze per semiconduttori, HPC e intelligenza artificiale.

Bologna si trova, infatti, nel cuore di una delle regioni più innovative e industriali d'Italia e d'Europa. È la sede della più antica università del continente, con oltre 90.000 studenti, e del CINECA, il più grande centro di supercalcolo italiano, partner del consorzio European Processor Initiative (EPI).

Bologna ospita anche il Data Center del Centro Meteo Europeo ECMWF e, dal 2025, accoglierà un istituto di ricerca e formazione dell'Università delle Nazioni Unite (UNU), specializzato in Big Data e IA. Inoltre, Bologna e il Nord Italia sono riconosciuti poli d'eccellenza nella ricerca accademica sui semiconduttori e sulla progettazione di microchip.

Matteo Tonelli, Country Manager per l'Italia di SiPearl

Matteo Tonelli (37 anni, dottorato in chimica dei materiali e catalisi presso l'Università di Lione, Francia) si unirà a SiPearl a giugno, per guidare la filiale di Bologna. Di nazionalità italiana, Matteo ha solide competenze in Ricerca e Innovazione, con esperienza sia nel settore pubblico che privato.

Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca, lavorando presso Adisseo, ha collaborato con il CNRS (Centro nazionale francese per la ricerca scientifica), per poi integrare il dipartimento di Ricerca e Innovazione di L'Oréal. Dal 2020, ha gestito le relazioni esterne e le partnership presso l'ANRT (Associazione nazionale francese per la ricerca e la tecnologia), un'entità rinomata per il finanziamento di 1.700 dottorati industriali ogni anno.

In qualità di Country Manager per l'Italia, Matteo costituirà un team di ingegneri di alto livello e rafforzerà le partnership locali. Inoltre, avrà la responsabilità di stabilire alleanze strategiche con le principali università italiane, consolidando ulteriormente la presenza di SiPearl nella penisola. Matteo riferirà ad Anna Riverola, responsabile dello Sviluppo Internazionale e dei Programmi di Ricerca Collaborativi.

"Nella mia ultima posizione, il mio compito era di individuare aziende tecnologiche ad alto potenziale, impegnate in attività di R&I in Francia. È così che ho incontrato Philippe Notton nell'aprile 2020. Sono rimasto subito affascinato dalla combinazione di un progetto dal forte impatto tecnologico con una visione industriale dichiaratamente europea. Da allora, SiPearl ha assunto 190 collaboratori, tra cui il primo dottorando industriale attraverso l'ANRT. Sono entusiasta di unirmi all'avventura di SiPearl. Oltre alla mia conoscenza degli ecosistemi francese e italiano, sono desideroso di contribuire alla costruzione di nuove partnership pubblico-private, che sono cruciali per il progresso tecnologico di SiPearl", ha dichiarato Matteo Tonelli.

"Siamo entusiasti di aprire la nostra terza filiale internazionale in Italia. Ci consentirà di rafforzare ulteriormente i nostri legami con i nostri partner strategici, arricchendo allo stesso tempo i nostri team di R&S di nuovi talenti. Sono molto soddisfatta della nomina di Matteo Tonelli. In particolare, porterà a SiPearl la sua rinomata esperienza nella creazione di alleanze strategiche con attori privati e pubblici per consolidare le nostre partnership locali e avviarne altre in tutta Italia", ha concluso Anna Riverola.

Rhea1: svelate le caratteristiche fondamentali, primi sample nel 2025

In occasione dell'ISC High Performance 2024, SiPearl ha svelato le caratteristiche principali di Rhea1, il microprocessore europeo per HPC e inferenza IA che punta a coniugare alte prestazioni e bassi consumi. Rhea1 è figlio della European Processor Initiative (EPI), impegno tramite il quale l'UE vuole creare un ecosistema locale di chip atto a garantirsi la sovranità tecnologica.

All'evento è stato svelato che Rhea1 si basa su 80 core ARM Neoverse V1 con 2 unità Scalable Vector Extension (SVE) a 256 bit per core, presenta quattro stack di memoria HBM (fornita da Samsung) sul package e quattro interfacce di memoria DDR5 con supporto 2DPC (2 DIMMs Per Channel).

Non mancheranno 104 linee PCIe Gen 5, in configurazione "6 x16 + 2 x4",  e una rete ARM Neoverse CMN-700 all'interno del chip per mettere in comunicazione elementi di calcolo e di I/O.

Rhea1 è supportato da un'ampia gamma di compilatori, librerie e tool, dai linguaggi di programmazione tradizionali come C/C++, GO e RUST ai moderni framework AI come TensorFlow o PyTorch.

"Combinando le prestazioni e l'efficienza energetica dei core ARM Neoverse V1 con HBM in-package e incorporando schemi di memoria e di gestione dell'alimentazione brevettati da SiPearl, Rhea1 adempirà alla missione affidata da EuroHPC JU e dal consorzio European Processor Initiative: riportare in Europa le tecnologie dei microprocessori dedicati ad alte prestazioni", ha affermato Philippe Notton, CEO e fondatore di SiPearl.

"Rhea1 sarà un microprocessore di livello mondiale per l'HPC e l'inferenza AI. Nel mercato dell'IA generativa, in rapida crescita, sarà un'ottima alternativa alle soluzioni esistenti per i carichi di lavoro di inferenza dell'IA, a costi inferiori e con una maggiore flessibilità rispetto alle modifiche dei modelli", ha concluso Notton.

I primi sample arriveranno nel 2025 e ci sono già piani per un successore.

7 Commenti
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Riky197914 Maggio 2024, 09:26 #1
Manca la parte essenziale per rendere autonoma UE ovvero le fabbriche per costruire i chip!
Sono progettisti al pari di molti altri che realizzano CPU su base ARM, anche in Cina nonostante i vari ban USA continuano su questa strada.
La differenza sarebbe aprire una fonderia per processori in UE o meglio in Italia, ma cosi non è che cambi molto: i chip saranno fatti sempre da altre parti con gli stessi problemi di approvigionamento.
Io preferirei vedere UE investire in FAB da realizzare in UE anche se queste facessero CPU AMD Intel o di qualsiasi produttore.
supertigrotto14 Maggio 2024, 09:26 #2
Usano Arm,non sarebbe meglio unirsi a Keller e puntare su risc-V?
Takuya14 Maggio 2024, 09:45 #3
Originariamente inviato da: Riky1979
Manca la parte essenziale per rendere autonoma UE ovvero le fabbriche per costruire i chip!
Sono progettisti al pari di molti altri che realizzano CPU su base ARM, anche in Cina nonostante i vari ban USA continuano su questa strada.
La differenza sarebbe aprire una fonderia per processori in UE o meglio in Italia, ma cosi non è che cambi molto: i chip saranno fatti sempre da altre parti con gli stessi problemi di approvigionamento.
Io preferirei vedere UE investire in FAB da realizzare in UE anche se queste facessero CPU AMD Intel o di qualsiasi produttore.


Originariamente inviato da: supertigrotto
Usano Arm,non sarebbe meglio unirsi a Keller e puntare su risc-V?


Inutile pensare in grande, se diventiamo una minaccia per il dominio americano nell'IT ci bannano come se non ci fosse un domani, Huawei docet.
benderchetioffender14 Maggio 2024, 11:19 #4
Originariamente inviato da: Takuya
Inutile pensare in grande, se diventiamo una minaccia per il dominio americano nell'IT ci bannano come se non ci fosse un domani, Huawei docet.


naa, esagerato... troveranno altri modi per soffocare la cosa nel nascere, ma il ban la vedo dura, quello è lo specchio di una situazione a piu ampio spettro di problemi di business

la Cina è per tutti un mercato goloso col suo miliardo e rotti di utenti monolingua e monocultura (circa) e relativa sete di servizi

la Cina ha fatto protezionismo spinto mentre intaccava i business esteri e questo non va giu a chi aveva iniziato il giochetto per primo, tutto qui

con l'EU c'è un rapporto abbastanza decente di business, niente che richieda ban
topolinik14 Maggio 2024, 12:03 #5
Originariamente inviato da: Takuya
Inutile pensare in grande, se diventiamo una minaccia per il dominio americano nell'IT ci bannano come se non ci fosse un domani, Huawei docet.


Il gigante a stelle e strisce è già nella sua parabola discendente, e l'UE rischia di seguirlo.
Questa mossa va in direzione di un saggio risveglio, tardivo ma opportuno.
antroscepolo14 Maggio 2024, 18:12 #6
Originariamente inviato da: Takuya
Inutile pensare in grande, se diventiamo una minaccia per il dominio americano nell'IT ci bannano come se non ci fosse un domani, Huawei docet.


qualcuno ha sussurrato olivetti?
Ratberg15 Maggio 2024, 08:52 #7
Originariamente inviato da: Takuya
Inutile pensare in grande, se diventiamo una minaccia per il dominio americano nell'IT ci bannano come se non ci fosse un domani, Huawei docet.


Anche Elea 9003 di Olivetti docet...

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