ATI Eyefinity: la prima tecnologia delle GPU DX11

ATI Eyefinity: la prima tecnologia delle GPU DX11

Eyefinity è il nome della nuova tecnologia sviluppata da ATI per la gestione di configurazioni multimonitor, sino ad un massimo di 6 display contemporaneamente collegati al sistema. Non solo produttività personale: Eyefinity estende il concetto di surround gaming a nuovi livelli e risoluzioni

di pubblicato il nel canale Schede Video
ATI
 

Multidisplay: come incrementare produttività e divertimento

Abbiamo accennato in introduzione come le configurazioni multimonitor possano venir gestite in due principali ambiti di utilizzo. Riprendiamo questo approccio per capire come influenzi la tecnologia ATI Eyefinity:

  • produttività personale: l'avere a disposizioni configurazioni con 2 o più display permette di incrementare la propria capacità di gestire più applicazioni contemporaneamente, oltre che tenere sotto controllo più finestre senza dover passare da una all'altra per lavorare su diversi programmi.
  • gaming: alcuni titoli permettono di gestire le informazioni di gioco su più di 1 schermo, ma la maggior parte non presenta questo tipo di funzionalità. E' possibile affiancare più monitor in modo da ottenere una maggiore risoluzione sia orrizzontale che verticale, facendo in modo ch il sistema operativo riconosca l'output video su più schermi come se fosse inviato ad un singolo schermo.

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In ambito di produttività personale configurazioni multimonitor possono venir utilizzate per gestire differenti tipologie di applicazioni su schermi che abbiano sia risoluzione sia orientamento differente. Non è una novità che uno schermo a sviluppo verticale sia preferibile per la consultazione di siti web o l'analisi di documenti, mentre operazioni di fotoritocco o di montaggio video vengano gestite al meglio con schermi che abbiano uno sviluppo orizzontale. Eyefinity permette di combinare gli schermi in questa modalità mista, oltre ovviamente a tradizionali configurazioni con schermi affiancati a sviluppo orizzontale.

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Un approccio simile può essere seguito anche per applicazioni 3D, ovviamente tenendo fisso l'orientamento di tutti e 3 gli schermi così da ottenere una risoluzione uniforme. Nell'esempio 3 schermi con rapporto 16:9 sono stati montati in verticale, ottenendo con pannelli dalla risoluzione di 1920x1080 pixel una risoluzione complessiva di 3240x1980 pixel. Qualora gli schermi fossero modelli da 30 pollici di diagonale e risoluzione di 2560x1600 pixel se ne otterrebbe uno schermo somma da 4800x2560 pixel, con 12,2 megapixel di risoluzione e un rapporto tra base e altezza pari a circa 16/8,5.

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La flessibilità offerta dalla tecnologia Eyefinity è molto elevata: con una specifica versione di scheda dotata di 6 connettori per display è possibile configurare sino a 6 schermi, disposti sulla propria scrivania nelle forme più differenti. Non solo: è possibile abbinare display montati orizzontalmente con altri disposti in verticale, oppure affiancare solo display in verticale così da ottenere una risoluzione che sia wide ma non estremizzata come abbinando 3 schermi per lunghezza.

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Come è possibile gestire un così elevato numero di display con una singola scheda? A parte la scontata considerazione che i driver rivestano un ruolo fondamentale, c'è una componente hardware implementata nella scheda che permette di gestire differenti display in modo tale che il sistema operativo li interpreti come un'unico schermo di particolare risoluzione, così che anche le applicazioni 3D vi possano essere eseguite a pieno schermo. L'architettura implementata da ATI prevede un massimo di 6 display con segnale da 10bit di profondità ciascuno; in coda alle 6 massime pipeline di display che possono venir gestite da una scheda è stato implementato un output crossbar, circuiteria che indirizza le pipeline ai display in funzione del tipo di collegamento scelto. Troviamo in ogni scheda due DAC tradizionali, affiancati da transmitter Display Port in numero massimo pari a 6: in funzione del numero e della tipologia di display verranno attivati gli adeguati transmitter DP, ciascuno capace di gestire come massimo una risoluzione di 2560x1600 pixel.

 
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