Replika, il chatbot che vuole farti da fidanzata multato per 5 milioni di euro dal Garante Privacy

Il Garante per la protezione dei dati personali ha inflitto una sanzione da 5 milioni di euro a Luka Inc., azienda statunitense che gestisce il chatbot Replika. Contestualmente è stata avviata una nuova istruttoria sulle modalità di trattamento e addestramento dei dati personali da parte dell'IA alla base del servizio.
di Manolo De Agostini pubblicata il 19 Maggio 2025, alle 15:52 nel canale WebIl Garante per la protezione dei dati personali ha annunciato una sanzione amministrativa di 5 milioni di euro nei confronti di Luka Inc., società statunitense che sviluppa e gestisce il chatbot basato su intelligenza artificiale Replika.
La decisione arriva a seguito di accertate violazioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), risalenti al 2023, e si accompagna all'avvio di una nuova indagine sul trattamento dei dati personali da parte del sistema di intelligenza artificiale generativa alla base dell'applicazione.
Il #GarantePrivacy sanziona per 5 mln la società che gestisce il chatbot Replika. Avviata un'istruttoria separata per verificare la liceità del trattamento dati personali effettuato dal sistema di #IntelligenzaArtificiale generativa alla base del servizio.https://t.co/KMf2OFwcCO pic.twitter.com/8SQ3ry8WvH
— Garante Privacy (@GPDP_IT) May 19, 2025
Replika è un'applicazione lanciata nel 2017, accessibile via smartphone, che consente agli utenti di creare un avatar virtuale personalizzabile con cui interagire in tempo reale, anche in contesti affettivi e intimi (ne hanno parlato anche Le Iene). Nonostante il servizio sia riservato ai maggiorenni, il Garante ha rilevato l'assenza di un efficace sistema di verifica dell'età, sia in fase di registrazione che di utilizzo.
Il provvedimento sanzionatorio si basa su diverse criticità, tra cui l'inadeguatezza della policy sulla privacy fornita da Luka Inc. e l'assenza, alla data del 2 febbraio 2023, di basi giuridiche valide per il trattamento dei dati degli utenti italiani. Già nel febbraio 2023, infatti, il Garante aveva ordinato il blocco dell'app in Italia, dopo segnalazioni legate anche a comportamenti inappropriati del chatbot, tra cui presunti casi di molestie verbali verso utenti fragili.
Alla luce di questi elementi, l'Autorità ha ora avviato una nuova istruttoria autonoma per verificare l'intero ciclo di vita del sistema di intelligenza artificiale: dalle fasi di addestramento fino all'interazione con gli utenti. I quesiti posti a Luka Inc. riguardano la natura e la provenienza dei dati utilizzati, le misure di sicurezza adottate, e l'eventuale applicazione di tecniche di anonimizzazione o pseudonimizzazione.
Il procedimento punta a garantire maggiore trasparenza e conformità alle normative europee in un ambito, quello dell'intelligenza artificiale generativa, in costante evoluzione e ancora privo di standard uniformi nella tutela della privacy.
3 Commenti
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Secondo me servirebbe una sorta di "patentino" per utilizzare certi strumenti, tipo quello x i droni x guidarli o il porto d'armi per possederne una.Intendo dire, anche se sei maggiorenne, devi essere conscio di cioè che stai facendo e che l'oggetto con cui ti relazioni non è reale, gli utenti "fragili" non sono solo i minorenni ...
Altrimenti si potrebbe arrivare a dire che la nostrana Wanna Marchi alla fine aveva ragione pure lei, e cioè che il metodo: “I coglioni vanno inculati” è e deve essere accettato, ovviamente purché siano maggiorenni
PS: la frase di Wanna è una citazione per cui spero non essere bannato
PPS: altro problema, direi più serio, è che tali soggetti votano pure ... ma credo che qui si sconfini in un altro argomento spinoso.
ti sì che hai capito tutto..
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