OpenAI lavora ad un broswer Chromium: ma cosa c'è davvero nel mirino?

OpenAI lavora ad un broswer Chromium: ma cosa c'è davvero nel mirino?

Un progetto che integra intelligenza artificiale nella navigazione web, con funzioni avanzate pensate per trasformare l’esperienza dell’utente e competere con Google Chrome... o forse prepararsi ad acquisirlo?

di pubblicata il , alle 12:01 nel canale Web
OpenAI
 

Secondo indiscrezioni che circolano in rete in questi giorni, raccolte da fonti vicine all’azienda, OpenAI sta sviluppando un browser proprietario che utilizzerà Chromium come motore di base e che potrebbe debuttare inizialmente su macOS. L’obiettivo sarebbe quello di proporre un’alternativa diretta a Google Chrome, ma con un’integrazione profonda delle capacità dell’intelligenza artificiale.

Il nuovo browser non si limiterà a includere ChatGPT come assistente, ma proporrà funzioni native di navigazione automatizzata. Tra queste, la possibilità di gestire in modo intelligente la selezione delle schede, una nuova pagina iniziale personalizzata e soprattutto una feature che consentirà al browser stesso di navigare al posto dell’utente. Una soluzione che, per filosofia, ricorda la modalità Copilot già integrata in Microsoft Edge.

Il progetto si ricollega ad un’esperienza che OpenAI sta già sperimentando con la modalità Agent all’interno di ChatGPT. Con questa funzione l’utente può richiedere, ad esempio, di creare una presentazione PowerPoint utilizzando i propri documenti e fonti online, lasciando che sia l’agente a completare il lavoro in autonomia. Questa modalità è stata già testata a lungo da chi ne ha avuto accesso in anteprima, riportando risultati molto positivi per capacità e affidabilità.

Secondo le fonti, il nuovo browser sarebbe quindi basato su un sistema agentico unificato, che renderebbe l’esperienza di navigazione una vera estensione delle capacità di ChatGPT. È probabile che, esteticamente, il prodotto finale mantenga somiglianze con Chrome, in quanto alla fine si tratta pur sempre di un browser, ma a differenziarlo sarebbe la profonda integrazione con l’intelligenza artificiale.

Reuters aveva riportato in precedenza che un browser basato su ChatGPT potrebbe, nelle intenzioni di OpenAI, trasformarsi in un ecosistema autonomo. L’utente avrebbe così più incentivi a restare direttamente all’interno dell’interfaccia di chat, invece di aprire e visitare siti web in maniera tradizionale. Questo orientamento, se confermato, segnerebbe una svolta importante nell’evoluzione della navigazione e rappresenterebbe una sfida diretta al dominio di Google Chrome.

Ma in realtà potrebbe esserci di più: in una recente intervista con The Verge, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha rivelato di essere interessato all'acquisizione di Chrome se Google dovesse essere realmente forzata ad una vendita. Il browser di Mountain View fa gola a parecchie realtà, e proprio la scorsa settimana la startup AI Perplexity ha avanzato un'offerta piuttosto generosa per portarsi a casa Chrome.

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