Bill Gates distribuirà la sua ricchezza entro il 2045: in chiusura la fondazione filantropica

Il co-fondatore di Microsoft ha stabilito un termine preciso per la sua missione filantropica: entro il 31 dicembre 2045 la Gates Foundation cesserà di esistere, dopo aver distribuito altri 200 miliardi di dollari per combattere povertà, malattie e disuguaglianze globali.
di Nino Grasso pubblicata il 09 Maggio 2025, alle 11:51 nel canale WebLa filantropia di Bill Gates entra in una nuova fase conclusiva con l'annuncio di un piano concreto per donare quasi interamente il suo patrimonio personale nell'arco dei prossimi vent'anni. Il miliardario, attualmente sessantanovenne, ha dichiarato in un post sul suo blog che la Bill and Melinda Gates Foundation chiuderà definitivamente i battenti entro il 31 dicembre 2045, dopo aver completato la distribuzione di circa 200 miliardi di dollari aggiuntivi per cause umanitarie globali.
Si tratta di un cambiamento fondamentale nella strategia filantropica di Gates, che ha espresso chiaramente la sua determinazione:
"La gente dirà un sacco di cose su di me quando morirò, ma sono determinato che 'è morto ricco' non sarà una di queste".
La posizione riflette la sua convinzione dichiarata che le risorse accumulate debbano essere utilizzate per risolvere problemi urgenti piuttosto che rimanere inutilizzate.
Bill Gates, gli ambiziosi obiettivi per i prossimi due decenni
Il piano di Gates prevede un incremento sostanziale del budget annuale della fondazione, che passerà dagli attuali 6 miliardi a 9 miliardi di dollari. Tra gli obiettivi principali figurano la riduzione della mortalità materna e infantile, l'eradicazione di malattie come poliomielite, malaria e morbillo, e il finanziamento di progressi nell'istruzione e nell'agricoltura nelle nazioni africane per aiutare "centinaia di milioni di persone a liberarsi dalla povertà".
Il patrimonio netto di Gates è attualmente stimato da Bloomberg in circa 168 miliardi di dollari. Dal suo lancio nel 2000, la Gates Foundation ha già contribuito con oltre 100 miliardi di dollari a cause globali, come indicato nel post pubblicato su GatesNotes. Nel post, Gates ha espresso preoccupazione per i recenti tagli ai budget governativi di diversi paesi (fra cui gli USA, ovviamente) destinati all'assistenza internazionale, sottolineando che "nessuna organizzazione filantropica – nemmeno una delle dimensioni della Fondazione Gates – può colmare il divario di finanziamenti che sta emergendo in questo momento".
Le radici del suo impegno filantropico affondano nell'educazione familiare ottenuta: il miliardario ha citato l'influenza determinante della madre Mary, scomparsa nel 1994, che gli ricordava costantemente come fosse "solo un amministratore di qualsiasi ricchezza" accumulata, con l'obbligo morale e sociale di restituirla alla società. Altrettanto significativo è stato l'impatto di Warren Buffett, che Gates descrive come "l'ultimo modello di generosità" e colui che per primo gli ha fatto conoscere "l'idea di dare via tutto". Non meno importante è stata l'influenza del magnate dell'acciaio Andrew Carnegie, il cui saggio del 1889 "Il Vangelo della ricchezza" contiene la frase che ha contribuito a plasmare il pensiero di Gates che lo ha portato alla sua ultima decisione: "L'uomo che muore così ricco muore in disgrazia". Nel 2010, Gates, insieme a Buffett e all'ex moglie Melinda French Gates, ha co-fondato il Giving Pledge, un'iniziativa che ha raccolto l'adesione di oltre 240 miliardari impegnati a donare la maggior parte delle loro fortune nel corso della vita.
Gates si è definito recentemente ottimista riguardo al futuro, dichiarando di aspettarsi un miglioramento delle condizioni globali nei prossimi decenni grazie ai progressi nella tecnologia e nell'assistenza sanitaria, potenzialmente accelerati dall'intelligenza artificiale.
35 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoeppure viene criticato con la diffuzione di 1000 fake news, cosa incredibile
Fossero tutti così. Quando hai sistemato i figli e anche i nipoti con qualche milione di dollari, tutto il resto è superfluo e dà solo alla testa alle generazioni successive, che di solito tendono a sperperare tutto.
Stavolta non posso far altro che quotare, filosofia di vita da abbracciare.
Ha dato via 200 miliardi di dollari ma è diventato ancora più ricco rispetto a prima di iniziare a dedicarsi alla filantropia.
200 miliardi sono metà del patrimonio di Elon Musk, potrà aver anche aver fatto investimenti azzeccati ma viene difficile pensare che uno dopo aver regalato 200 miliardi sia più ricco del suo momento migliore.
Ecco, lui li ha e lo fa davvero: Windows mi farà pure schifo, ma lui lo ricorderò con stima.
A parte gli scherzi, lo considero una persona in gamba. appartiene all’informatica pre moderna. fatta di persone con le palle che hanno cambiato il mondo senza per forza voler fare del male agli altri senza ritegno.
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