Anche Google elimina le politiche di diversità per le nuove assunzioni, e non solo

Google ha annunciato una revisione sostanziale delle sue politiche di assunzione e dei programmi di diversità, equità e inclusione (DEI). La decisione, comunicata in un'email interna ai dipendenti e in qualche modo presente anche nel report annuale 10-K depositato presso la SEC, rappresenta un allontanamento dagli ambiziosi obiettivi di diversificazione della forza lavoro stabiliti nel 2020.

Fiona Cicconi, chief people officer di Alphabet, ha spiegato che l'azienda non perseguirà più "obiettivi ambiziosi" per quanto riguarda la diversità nelle assunzioni. Si tratta di un cambiamento fondamentale rispetto all'approccio adottato dall'azienda negli ultimi anni, quando si era impegnata attivamente per aumentare la rappresentanza di gruppi sottorappresentati tra i suoi dipendenti.

Google rimuove gli obiettivi di diversità per le nuove assunzioni

La decisione di Google sembra essere influenzata da diversi fattori: l'azienda ha citato gli ordini esecutivi del nuovo presidente Donald Trump e recenti decisioni dei tribunali come motivazioni per la revisione dei suoi programmi DEI. Il cambio di rotta è evidente anche nel rapporto annuale di Alphabet depositato presso la Securities and Exchange Commission (SEC): nel documento non è più presente la dichiarazione che affermava l'impegno dell'azienda a "rendere la diversità, l'equità e l'inclusione parte di tutto ciò che facciamo".

Nonostante l'allontanamento dalle politiche DEI per le nuove assunzioni, Google ha affermato che manterrà alcuni dei suoi gruppi interni di dipendenti come "Trans at Google", "Black Googler Network" e la "Disability Alliance". Google non è la sola ad aver annunciato cambiamenti simili: Meta, ad esempio, ha recentemente annunciato la fine di alcuni dei suoi programmi di diversità, e anche Amazon ha dichiarato che è in procinto di chiudere "programmi e materiali obsoleti" relativi alla rappresentanza e all'inclusione.

Le reazioni a queste notizie sono contrastanti: alcuni gruppi conservatori hanno accolto con favore queste decisioni, sostenendo che i programmi DEI possano essere discriminatori; d'altra parte, organizzazioni come l'Alphabet Workers Union hanno espresso preoccupazione, definendo questa tendenza un "attacco alle conquiste che i lavoratori hanno fatto nell'industria tecnologica".