Ponte sullo Stretto a rischio: l'UE blocca tutto? Richiesti nuovi chiarimenti ambientali
Bruxelles ha formalmente richiesto al governo italiano ulteriori chiarimenti sull'impatto ambientale del ponte sullo Stretto di Messina, opera da 13,5 miliardi approvata ad agosto dopo decenni di rinvii e oggi al vaglio della Corte dei conti
di Nino Grasso pubblicata il 22 Settembre 2025, alle 10:11 nel canale Scienza e tecnologiaLa Commissione europea ha inviato una lettera formale al governo italiano per richiedere approfondimenti tecnici riguardo il progetto del ponte sullo Stretto di Messina. La comunicazione evidenzia la necessità di fornire maggiori informazioni sull'impatto ambientale dell'opera infrastrutturale del valore di 13,5 miliardi di euro che collegherà Sicilia e Calabria attraverso una campata sospesa di 3,6 chilometri.

Immagine generata con Google Gemini AI
Le autorità di regolamentazione europee hanno specificato di aver identificato diverse aree che necessitano chiarimenti prima di concedere eventuali autorizzazioni. La richiesta di Bruxelles, divulgata da Bloomberg, si concentra principalmente sugli effetti dell'infrastruttura sugli habitat della fauna locale, sulle misure compensative necessarie e sulle problematiche relative all'inquinamento acustico, atmosferico e idrico. La Commissione ha inoltre comunicato di aver ricevuto reclami formali da parte di diverse realtà che contestano la validità delle valutazioni ambientali condotte.
L'UE richiede all'Italia nuovi dettagli sull'impatto ambientale del Ponte sullo Stretto
L'amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha definito la comunicazione europea parte della "normale dialettica" tra istituzioni nazionali e comunitarie. Ciucci ha sottolineato come la Commissione Tecnica di Valutazione dell'Impatto Ambientale del Ministero dell'Ambiente abbia già espresso parere favorevole dopo un'analisi durata oltre 14 mesi, completata a fine 2024. Le prescrizioni indicate dovranno essere recepite durante la fase di redazione del progetto esecutivo, prima dell'apertura dei cantieri.
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha risposto attraverso fonti ufficiali, affermando che la Commissione europea ha riconosciuto la rilevanza strategica del ponte ed espresso soddisfazione per il dialogo costruttivo avviato con le autorità italiane. Il dicastero guidato da Matteo Salvini ha garantito che fornirà tutte le risposte necessarie a Bruxelles per chiarire gli aspetti sollevati nella lettera.
L'opera rappresenta un progetto particolarmente caro al vicepremier Salvini, che ha modificato radicalmente la propria posizione rispetto al 2016, quando definiva il ponte un'opera che "non sta in piedi". L'infrastruttura è attualmente sottoposta all'esame della Corte dei conti italiana, che dovrebbe esprimere il proprio parere entro il prossimo mese di novembre. Successivamente potranno iniziare i lavori sulle infrastrutture di collegamento, seguiti dalla costruzione del ponte vero e proprio. Il cronoprogramma governativo prevede il completamento dell'opera entro il 2032, obiettivo che la stessa lettera europea definisce "ambizioso".
L'infrastruttura ha incontrato forte resistenza da parte dell'opposizione politica e di gruppi di residenti locali, che denunciano potenziali danni al paesaggio e all'ambiente senza benefici concreti per l'economia meridionale. La costruzione comporterà inoltre l'esproprio di centinaia di proprietà familiari nelle aree interessate dai lavori. La Commissione europea ha inoltre ribadito che tutti i progetti realizzati negli Stati membri devono rispettare integralmente la normativa comunitaria, con l'esito della comunicazione tra istituzioni europee e italiane che sarà fondamentale per determinare i tempi effettivi di realizzazione di un'opera che rappresenta uno dei progetti più discussi e costosi della storia italiana recente.










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83 Commenti
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Per fortuna dobbiamo chiedere questi consensi all'Europa che è l'unica e sottolineo l'unica garanzia che forse delle idiozie come fare un ponte del genere costosissimo e che non si ripagherebbe mai oltre forse al fatto che probabilmente rimarrebbe incompiuto non si faccia.
Ma poi in regioni con acquedotti, scuole, strade e quant'altro in stato pietoso si fiammano miliardi di € per un ponte. Roba che è talmente ridicola che trovo semplicemente assurdo che si possa anche solo prendere in considerazione.
Devi chiedere il permesso a quelli che pagano
Come già detto, è come minimo mezzo secolo che ogni tanto qualcuno se ne esce con:
Facciamo il ponte sullo stretto di messina !
Mettono sul tavolo una camionata di milioni, arriva qualcuno che se li mette in tasca arrivederci e grazie !
E dopo qualche altro tempo, Facciamo il ponte sullo stretto di messina e il ciclo ripete !
Con quello che è stato speso, ci usciva anche il ponte per la sardegna, e le varie isole !
Che duri anche solo un giorno ma che lo facciano . Sta diventando una malattia parlare sempre di un ponte che tutti (a sentir loro ) vogliono ma che nessuno fa . Tra l'altro la Calabria e la Sicilia ( chiamarla terzo mondo è troppo )hanno strade , acquedotti , reti ferroviarie e infrastrutture in genere al collasso , totalmente insufficienti per chi ci abita figuriamoci per costruire e tenere in piedi un ponte
1. Da un punto di vista popolare quelli che, anche negli anni 50 o 60, per un vizio a pensare che, "tanto lo "stato" può fare tutto", lo chiedevano-> NEGLI ANNI 60��
2. chi lo ha proposto, in tempi più moderni, con presunte capacità costruttive di realizzazione più promettenti sono stati: Berlusconi-> per avvantaggiarsi il carrozzone populista, indipendentemente se lo potesse o volesse realizzare, e sono quasi oltre 20 anni di studi, progetti, sondaggi vari etc... e denaro volato nel nulla
3. In tempi recenti Salvini: per una specie di avvantaggiamento elettorale stonato, per favorirsi il lato meridionale dell'elettorato (mentre PRIMA i meridionali erano?)
e lo so molto bene che c'è gente stupida che a Sud vota(va) Lega per un senso di sindrome da stress, gente senza appartenenza, ma il colmo che chiude la loro questione sono diversi politici locali caduti in mezza disgrazia e volenterosi di figurare meglio come colonizzati succubi per un "vantaggio secondario" nell'essere reintegrati nelle prospettive nazionali, non locali
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Se ti è nuova è una cosa abbastanza grave direi.
Se fai parte di una organizzazione con delle regole hai vantaggi ma hai anche obblighi.
Ma non c'è certo bisogno di scomodare l'Europa.. anche a casa tua (intendo proprio la tua casa dove abiti) per fare qualcosa devi chiedere il permesso al Comune, oltretutto presentando una pratica onerosa prodotta e firmata da un tecnico.. e se non è consentito NON LA FAI.
Detto questo..
il ponte è una minchiata assurda dal costo esorbitante che collega due regioni che hanno un reddito ridicolo. Praticamente è come collegare il registratore della fisher price ad un altoparlante rotto preso da una vecchia TV usando un cavo in oro puro.
Il costo dell'opera, già astronomico di suo, lieviterà sicuramente andando ad ingrassare le mafie e tutto l'annesso ed alla fine, molto dopo la data prevista, avremo la nostra meravigliosa ennesima cattedrale nel deserto. Non necessariamente operativa.
Un fiume di soldi che va direttamente nel cesso invece di rimediare magari al dissesto idrogeologico o riparare la devastatissima rete idrica del sud.
Insoma, una quadro in perfetta linea con Salvini.
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Certo, ti ricordo che la sovranità moneteria l'abbiamo persa entrando in Europa.
Come (forse) diceva il buon vecchio Rothschild:
"Datemi il controllo della moneta e potete anche farvi eleggere Paperino, tanto decido io."
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