Il razzo spaziale Blue Origin New Glenn ha portato il primo carico utile in orbita: successo per Jeff Bezos

Dopo alcuni anni di ritardo e ingenti somme spese, finalmente è stato possibile veder decollare il grande razzo spaziale Blue Origin New Glenn. Un successo per la società di Jeff Bezos nonostante il mancato recupero del primo stadio.
di Mattia Speroni pubblicata il 16 Gennaio 2025, alle 18:01 nel canale Scienza e tecnologiaBlue OriginNASAArtemisSpaceX
Negli scorsi giorni avevamo riportato come sia Blue Origin che SpaceX stessero facendo "un balletto" di date posticipando via via i lanci dei grandi razzi spaziali New Glenn e Starship. Finalmente nella giornata odierna tutto sembrerebbe pronto per un grande momento di Spazio, iniziato con il lancio inaugurale del razzo spaziale riutilizzabile Blue Origin New Glenn dopo anni di attesa e diversi ritardi. Un successo per Jeff Bezos, con la sua società che ha portato per la prima volta in orbita un carico utile.
Il lancio sarebbe dovuto avvenire intorno alle 7:00 di questa mattina (ora italiana), ma la società statunitense ha posticipato il decollo fino alle 8:03, quando New Glenn è riuscito a staccarsi con successo dal pad del Launch Complex 36 alla Cape Canaveral Space Force Station in Florida. Il razzo di Blue Origin, alto 98 metri, è spinto da 7 motori BE-4 realizzati dalla stessa società (e forniti anche a ULA per il Vulcan Centaur) che funzionano con metano e ossigeno liquidi.
Blue Origin ha raggiunto l'orbita con il razzo spaziale New Glenn
A differenza di Starship, attualmente New Glenn è parzialmente riutilizzabile e il secondo stadio non verrà recuperato (come accade per Falcon 9 e altri vettori che vedranno la luce in futuro). Il razzo spaziale ha eseguito correttamente la separazione degli stadi permettendo di far raggiungere l'orbita al secondo stadio GS2 spinto da 2 motori BE-3U che funzionano con idrogeno e ossigeno liquidi. Il secondo stadio GS2 ha acceso i motori inizialmente per 13 minuti. Successivamente i propulsori sono stati riaccesi così da raggiungere l'orbita prevista di 2400 x 19300 km con inclinazione di 30°.
Essendo il primo stadio, l'obiettivo principale era capire come il razzo spaziale avrebbe funzionato in un ambiente reale e non più di test. Il rientro del primo stadio (GS1) è parzialmente riuscito. GS1 infatti è riuscito a portarsi nella direzione della droneship Jacklyn (grazie ai 3 motori BE-4 centrali che possono muoversi) che si trovava nell'Oceano Atlantico ma, a causa di un problema non noto pubblicamente, non ha effettuato l'atterraggio come previsto. Blue Origin ha confermato la perdita del primo stadio, ma l'atterraggio sulla chiatta era un obiettivo difficilmente raggiungibile al primo lancio. In alcune immagini del satellite meteorologico GOES EAST è possibile vedere un "pennacchio" sollevarsi nella zona dove il primo stadio sarebbe ammarato indicando che le coordinate potrebbero essere 27°37'27"N 74°28'06"W. Come scritto sopra, attualmente Blue Origin non ha rilasciato informazioni aggiuntive sulle cause del mancato rientro, ma potrebbero esserci novità nelle prossime settimane, una volta che i dati saranno rivisti.
In orbita è stato immesso l'OTV (Orbital Transfert Vehicle) Blue Ring, realizzato sempre da Blue Origin e che sarà una parte del suo futuro business legato ai lanci spaziali con New Glenn. Dave Limp (CEO di Blue Origin) ha dichiarato "sono incredibilmente orgoglioso che New Glenn abbia raggiunto l'orbita al suo primo tentativo. Sapevamo che far atterrare il nostro booster, So You’re Telling Me There’s a Chance [ndr. nome dato al primo stadio per la missione NG-1], al primo tentativo è stato un obiettivo ambizioso. Impareremo molto da oggi e riproveremo al nostro prossimo lancio questa primavera. Grazie a tutto il Team Blue per questo incredibile traguardo".
Thank you!🙏
— Jeff Bezos (@JeffBezos) January 16, 2025
Jarrett Jones (Senior Vice President per New Glenn) ha aggiunto "oggi abbiamo segnato una nuova era per Blue Origin e per le missioni spaziali commerciali. Siamo concentrati sull'incrementare i nostri tassi di lancio e di produzione. Ringrazio di cuore tutti in Blue Origin per l'enorme quantità di lavoro nel rendere possibile il successo di oggi, e ai nostri clienti e alla comunità spaziale per il loro continuo supporto. Lo abbiamo sentito immensamente oggi". In ultimo anche Elon Musk si è congratulato con Jeff Bezos per il successo di oggi, segnando una distensione dopo il periodo critico dell'assegnazione del contratto per il lander lunare a SpaceX e successiva causa legale (persa) da parte di Blue Origin.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAdesso manca solo che Stoke Space riesca a lanciare il suo vettore riutilizzabile, in modo che ci sia vera concorrenza, almeno all'interno degli USA.
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