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Old 11-09-2003, 00:01   #1
GhePeU
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11 Settembre 1973 - 11 Settembre 2003 - 30 Anni

Sicuramente questa sara' l'ultima possibilita' di rivolgermi a voi...
L'Aviazione ha bombardato le torri di Radio Portales e Radio Corporación. Le mie parole non sono dette con amarezza, ma piuttosto con delusione. Ed esse saranno il giudizio morale contro quelli che hanno tradito il giuramento fatto come soldati del Cile a chi, legittimamente, e' il loro comandante in capo.
Di fronte a questi fatti ho una sola cosa da dire ai lavoratori: Io non mi arrendo!
In questa congiuntura storica offriro' la mia vita alla lealta' al mio paese: E vorrei dirvi che ho la certezza che il seme che abbiamo piantato nella coraggiosa coscienza di migliaia e migliaia di cileni non puo' essere nascosto per sempre..
Essi hanno la forza e potranno assoggettarci, ma non possono fermare i processi sociali, ne' col crimine, ne' con le armi..
La storia e' nostra e la fanno i popoli.
Lavoratori della mia patria:
Voglio ringraziarvi per la lealta' che sempre avete avuto, per la fiducia riposta in un uomo che e' stato solo l'interprete del vostro anelito di giustizia. Un uomo che ha dato la sua parola di rispettare la Costituzione e la legge e cosi' ha fatto.
In questo momento definitivo, l'ultimo nel quale io possa dirigermi a voi prima che la mia voce sia imbavagliata, voglio che impariate questa lezione:

Il capitale straniero e l'imperialismo, uniti alla reazione, hanno creato il clima affinche' le Forze armate rompessero la loro tradizione, la tradizione insegnata dal Generale Schneider e reiterata dal Capitano Araya, vittime dello stesso settore sociale che oggi spera nelle sue case di riconquistare il potere per mano altrui e conservare i suoi soldi e i suoi privilegi.

Mi rivolgo soprattutto all'umile donna della nostra terra, alla contadina che ha creduto in noi, all'operaia che ha raddoppiato i suoi sforzi, alla madre che ha riconosciuto che la nostra preoccupazione era la stessa che lei ha per i suoi figli..
Mi dirigo ai contadini, ai giovani, ai professionisti patrioti, quelli che giorni fa hanno continuato a lavorare contro la sedizione delle "le scuole professionali", scuole di classe per difendere i privilegi di un sistema ingiusto.
Mi dirigo a quelli che hanno cantato, offrendo la loro allegria ed il loro spirito combattivo nella lotta sociale, agli operai, ai contadini, agli intellettuali, a quelli che saranno perseguitati, perche' il fascismo e' gia' presente da molte ore nel nostro paese, con atti di terrorismo che
hanno fatto saltare ponti e tagliato ferrovie, distrutto oleodotti e gasdotti, mentre quelli che erano responsabili di neutralizzare questi atti rimanevano in silenzio.
- Erano complici -. È la storia che li giudicherà.

Sicuramente, "Radio Magallanes" sara' zittita molto presto, ed il tranquillo suono della mia voce non vi arrivera' più.
Non importa, continuerete a sentirmi. Io staro' sempre al vostro fianco.
La mia eredita' rimarrà, degna di un uomo rispettabile, un uomo leale alla sua patria.

La gente dovrebbe difendersi, ma non sacrificarsi.
La gente non dovrebbe lasciarsi crivellare di colpi ne' farsi uccidere, ma neanche dovrebbe lasciarsi umiliare.
Lavoratori del mio paese, ho creduto nel Cile e nel suo destino.
Altri uomini supereranno questo oscuro ed amaro momento nel quale si usa il tradimento per vincere.
Sappiate che presto si apriranno di nuovo i grandi viali dove camminano gli uomini liberi che costruiscono una societa' migliore.

Viva Cile!
Viva il popolo!
Viva i lavoratori..!

Queste sono le mie ultime parole. E sono convinto che il mio sacrificio non sara' vano. Ho la certezza che questo sacrificio sara' una lezione morale che punira' la fellonia, la vigliaccheria ed il tradimento.




Ultima modifica di GhePeU : 11-09-2003 alle 01:08.
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Old 11-09-2003, 00:05   #2
Barbaro84
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E' Salvador Allende no??Grande personaggio distrutto da una politica assurda...



Ciao.
Barbaro84 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 11-09-2003, 00:06   #3
GioFX
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Ghepeu, puoi cambiare il titolo in 11 settembre 1973 - 11 settembre 2003 - 30 ANNI? Grazie

****

11 Settembre 1973 - 11 Settemre 2003 - 30 Anni

Oggi ricorre un altro triste anniversario, il trentesimo dal tragico colpo di stato in Cile, dove il governo democraticamento eletto di Salvador Allende fu deposto dai militari al comando dei quali c'era il generale Augusto Pinochet. Allende morì alla Moneda, molto probabilmente assassinato, nel tentativo di difendere fino all'ultimo la "casa del popolo cileno", mentre esercito e aviazione bombardavano il palazzo presidenziale.

Quote:
Dopo massicce manifestazioni antigovernative in giugno, organizzate dalla Democrazia cristiana cliena e dai partiti di destra, i sostenitori delle forze governative cilene organizzano una contromanifestazione popolare. I militari invece di sostenere il governo democratico, voltano la schiena e si schierano con la destra e organizzano in questo 11 settembre un Colpo di Stato. Assaltano il palazzo presidenziale e uccidono (*) il presidente Salvador Allende. Inizia una dura repressione; migliaia di simpatizzanti dei partiti di sinistra sono rinchiusi in campi di concentramento, torturati e giustiziati sommariamente. Sono sciolti tutti i partiti, ed entra in vigore una rigidissima censura sull'intera informazione.

Gli Stati Uniti (che hanno favorito il golpe con l'aiuto della CIA, come riscontrabile dai documenti segreti del Congresso degli Stati Uniti rilasciati al pubblico dal presidente americano Bill Clinton nel 1996) riconoscono il governo di giunta militare di destra e garantiscono aiuti al nuovo capo dello Stato, il generale Augusto Pinochet, che abroga tutte le misure sociali del governo Allende. Tutte le aziende nazionalizzate e le terre distribuite ai contadini sono restituite ai proprietari. Tutto il personale assunto nello stesso periodo è licenziato, quello nell'amministrazione pubblica mandato nei campi di concentramento. Non se ne saprà più nulla.

Grande impressione in tutto il mondo, ma soprattutto in Italia dove si teme che la situazione possa degenerare come in Cile.

( * )
Sin embargo, por curiosidad he leído algunos datos referentes a la historia actual de America Latina y, siendo absolutamente contrario a los regímenes militares, me permito señalar que se ha incurrido en algún error de concepto, quizás por estar comprometido con una imagen romántica de Salvador Allende.
En la página correspondiente, dice haber sido Ucciso, cuando debería decir que él, cometió suicidio ante el avance descontrolado de los militares, en una actitud pretendidamente de autoinmolación por sus ideas.
Este es un hecho al fin investigado y reconocido por sus más fervientes defensores.
En mérito a la calidad de su trabajo total, me permití hacer esta acotación y si puedo serle útil, le quedo enteramente a sus órdenes para ayudarlo a llenar espacios referentes a la historia en esas latitudes.
Gli Ultimi messaggi a Radio Corporación e Radio Magallanes nella giornata dell'11 Settembre 1973:

Quote:
7:55 A.M. RADIO CORPORACIÓN

Habla el Presidente de la República desde el Palacio de La Moneda. Informaciones confirmadas señalan que un sector de la marinería habría aislado Valparaíso y que la ciudad estaría ocupada, lo que significa un levantamiento contra el Gobierno, del Gobierno legítimamente constituido, del Gobierno que está amparado por la ley y la voluntad del ciudadano.

En estas circunstancias, llamo a todos los trabajadores. Que ocupen sus puestos de trabajo, que concurran a sus fábricas, que mantengan la calma y serenidad. Hasta este momento en Santiago no se ha producido ningún movimiento extraordinario de tropas y, según me ha informado el jefe de la Guarnición, Santiago estaría acuartelado y normal.

En todo caso yo estoy aquí, en el Palacio de Gobierno, y me quedaré aquí defendiendo al Gobierno que represento por voluntad del pueblo.

Lo que deseo, esencialmente, es que los trabajadores estén atentos, vigilantes y que eviten provocaciones. Como primera etapa tenemos que ver la respuesta, que espero sea positiva , de los soldados de la Patria, que han jurado defender el régimen establecido que es la expresión de la voluntad ciudadana, y que cumplirán con la doctrina que prestigió a Chile y le prestigia el profesionalismo de las Fuerzas Armadas. En estas circunstancias, tengo la certeza de que los soldados sabrán cumplir con su obligación. De todas maneras, el pueblo y los trabajadores, fundamentalmente, deben estar movilizados activamente, pero en sus sitios de trabajo, escuchando el llamado que pueda hacerle y las instrucciones que les dé el compañero Presidente de la República.


8:15 A.M.

Trabajadores de Chile:

Les habla el Presidente de la República. Las noticias que tenemos hasta estos instantes nos revelan la existencia de una insurrección de la Marina en la Provincia de Valparaíso. He ordenado que las tropas del Ejército se dirijan a Valparaíso para sofocar este intento golpista. Deben esperar la instrucciones que emanan de la Presidencia. Tengan la seguridad de que el Presidente permanecerá en el Palacio de La Moneda defendiendo el Gobierno de los Trabajadores. Tengan la certeza que haré respetar la voluntad del pueblo que me entregara el mando de la nación hasta el 4 de Noviembre de 1976.

Deben permanecer atentos en sus sitios de trabajo a la espera de mis informaciones. Las fuerzas leales respetando el juramento hecho a las autoridades, junto a los trabajadores organizados, aplastarán el golpe fascista que amenaza a la Patria.


8:45 A.M.

Compañeros que me escuchan:

La situación es crítica, hacemos frente a un golpe de Estado en que participan la mayoría de las Fuerzas Armadas. En esta hora aciaga quiero recordarles algunas de mis palabras dichas el año 1971, se las digo con calma, con absoluta tranquilidad, yo no tengo pasta de apóstol ni de mesías. No tengo condiciones de mártir, soy un luchador social que cumple una tarea que el pueblo me ha dado. Pero que lo entiendan aquellos que quieren retrotraer la historia y desconocer la voluntad mayoritaria de Chile; sin tener carne de mártir, no daré un paso atrás. Que lo sepan, que lo oigan, que se lo graben profundamente: dejaré La Moneda cuando cumpla el mandato que el pueblo me diera, defenderé esta revolución chilena y defenderé el Gobierno porque es el mandato que el pueblo me ha entregado. No tengo otra alternativa. Sólo acribillándome a balazos podrán impedir la voluntad que es hacer cumplir el programa del pueblo. Si me asesinan, el pueblo seguirá su ruta, seguirá el camino con la diferencia quizás que las cosas serán mucho más duras, mucho más violentas, porque será una lección objetiva muy clara para las masas de que esta gente no se detiene ante nada.

Yo tenía contabilizada esta posibilidad, no la ofrezco ni la facilito.

El proceso social no va a desaparecer porque desaparece un dirigente. Podrá demorarse, podrá prolongarse, pero a la postre no podrá detenerse.

Compañeros, permanezcan atentos a las informaciones en sus sitios de trabajo, que el compañero Presidente no abandonará su a su pueblo ni su sitio de trabajo. Permaneceré aquí en La Moneda inclusive a costa de mi propia vida.


9:03 A.M. RADIO MAGALLANES

En estos momentos pasan los aviones. Es posible que nos acribillen. Pero que sepan que aquí estamos, por lo menos con nuestro ejemplo, que en este país hay hombres que saben cumplir con la obligación que tienen. Yo lo haré por mandato del pueblo y por mandato conciente de un Presidente que tiene la dignidad del cargo entregado por su pueblo en elecciones libres y democráticas.

En nombre de los más sagrados intereses del pueblo, en nombre de la Patria, los llamo a ustedes para decirles que tengan fe. La historia no se detiene ni con la represión ni con el crimen. Esta es una etapa que será superada. Este es un momento duro y difícil: es posible que nos aplasten. Pero el mañana será del pueblo, será de los trabajadores. La humanidad avanza para la conquista de una vida mejor.

Pagaré con mi vida la defensa de los principios que son caros a esta Patria. Caerá un baldón sobre aquellos que han vulnerado sus compromisos, faltando a su palabra... roto la doctrina de las Fuerzas Armadas.

El pueblo debe estar alerta y vigilante. No debe dejarse provocar, ni debe dejarse masacrar, pero también debe defender sus conquistas. Debe defender el derecho a construir con su esfuerzo una vida digna y mejor.

Infine, l'ultimo messaggio:

Quote:
9:10 A.M. RADIO MAGALLANES

Seguramente, ésta será la última oportunidad en que pueda dirigirme a ustedes. La Fuerza Aérea ha bombardeado las antenas de Radio Magallanes. Mis palabras no tienen amargura sino decepción. Que sean ellas un castigo moral para quienes han traicionado su juramento: soldados de Chile, comandantes en jefe titulares, el almirante Merino, que se ha autodesignado comandante de la Armada, más el señor Mendoza, general rastrero que sólo ayer manifestara su fidelidad y lealtad al Gobierno, y que también se ha autodenominado Director General de carabineros. Ante estos hechos sólo me cabe decir a los trabajadores: ¡No voy a renunciar!


Colocado en un tránsito histórico, pagaré con mi vida la lealtad al pueblo. Y les digo que tengo la certeza de que la semilla que hemos entregado a la conciencia digna de miles y miles de chilenos, no podrá ser segada definitivamente. Tienen la fuerza, podrán avasallarnos, pero no se detienen los procesos sociales ni con el crimen ni con la fuerza. La historia es nuestra y la hacen los pueblos.

Trabajadores de mi Patria: quiero agradecerles la lealtad que siempre tuvieron, la confianza que depositaron en un hombre que sólo fue intérprete de grandes anhelos de justicia, que empeño su palabra en que respetaría la Constitución y la ley, y así lo hizo. En este momento definitivo, el último en que yo pueda dirigirme a ustedes, quiero que aprovechen la lección: el capital foráneo, el imperialismo, unidos a la reaccióncrearon el clima para que las Fuerzas Armadas rompieran su tradición, la que les enseñara el general Schneider y reafirmara el comandante Araya, victimas del mismo sector social que hoy estará esperando con mano ajena, reconquistar el poder para seguir defendiendo sus granjerías y sus privilegios.

Me dirijo a ustedes, sobre todo a la modesta mujer de nuestra tierra, a la campesina que creyó en nosotros, a la madre que supo de nuestra preocupación por los niños. Me dirijo a los profesionales de la Patria, a los profesionales patriotas que siguieron trabajando contra la sedición auspiciada por los colegios profesionales, colegios clasistas que defendieron también las ventajas de una sociedad capitalista.

Me dirijo a la juventud, a aquellos que cantaron y entregaron su alegría y su espíritu de lucha. Me dirijo al hombre de Chile, al obrero, al campesino, al intelectual, a aquellos que serán perseguidos, porque en nuestro país el fascismo ya estuvo hace muchas horas presente; en los atentados terroristas, volando los puentes, cortando las vías férreas, destruyendo lo oleoductos y los gaseoductos, frente al silencio de quienes tenían la obligación de proceder.

Estaban comprometidos. La historia los juzgará.

Seguramente Radio Magallanes será acallada y el metal tranquilo de mi voz ya no llegará a ustedes. No importa. La seguirán oyendo. Siempre estaré junto a ustedes. Por lo menos mi recuerdo será el de un hombre digno que fue leal con la Patria.

El pueblo debe defenderse, pero no sacrificarse. El pueblo no debe dejarse arrasar ni acribillar, pero tampoco puede humillarse.

Trabajadores de mi Patria, tengo fe en Chile y su destino. Superarán otros hombres este momento gris y amargo en el que la traición pretende imponerse. Sigan ustedes sabiendo que, mucho más temprano que tarde, de nuevo se abrirán las grandes alamedas por donde pase el hombre libre, para construir una sociedad mejor.

¡Viva Chile! ¡Viva el pueblo! ¡Vivan los trabajadores!

Estas son mis últimas palabras y tengo la certeza de que mi sacrificio no será en vano, tengo la certeza de que, por lo menos, será una lección moral que castigará la felonía, la cobardía y la traición.


Santiago de Chile, 11 de septiembre de 1973

Centinaia furono i morti, tra i quali anche il famosissimo cantautore cileno Victor Jara, lo "scopritore" e il primo collaboratore degli Inti-Illimani, il quale scrisse questo ultimo poema (pubblicato nel libro "Victor, un canto inconcluso" dalla moglie Joan Jara) in quello che fu la sua ultima dimora, il campo di detenzione e tortura dell'Estadio Chile.



Quote:
Introduccion Joan Jara: " ... Cuando más adelante me trajeron el texto del último poema de Victor, supe que él queria dejar su testimonio, su único medio de resistir ahora al fascismo, de luchar por los derechos de los seres humanos y por la paz."

Somos cinco mil
en esta pequeña parte de la ciudad.
Somos cinco mil
¿ Cuántos seremos en total
en las ciudades y en todo el país ?
Solo aqui
diez mil manos siembran
y hacen andar las fabricas.

¡ Cuánta humanidad
con hambre, frio, pánico, dolor,
presión moral, terror y locura !

Seis de los nuestros se perdieron
en el espacio de las estrellas.

Un muerto, un golpeado como jamas creí
se podria golpear a un ser humano.
Los otros cuatro quisieron quitarse todos los temores
uno saltó al vacio,
otro golpeandose la cabeza contra el muro,
pero todos con la mirada fija de la muerte.

¡ Qué espanto causa el rostro del fascismo !
Llevan a cabo sus planes con precisión artera
Sin importarles nada.
La sangre para ellos son medallas.
La matanza es acto de heroismo
¿ Es este el mundo que creaste, dios mio ?
¿Para esto tus siete dias de asombro y trabajo ?
en estas cuatro murallas solo existe un numero
que no progresa,
que lentamente querrá más muerte.

Pero de pronto me golpea la conciencia
y veo esta marea sin latido,
pero con el pulso de las máquinas
y los militares mostrando su rostro de matrona
llena de dulzura.
¿ Y Mexico, Cuba y el mundo ?
¡ Que griten esta ignominia !
Somos diez mil manos menos
que no producen.

¿Cuántos somos en toda la Patria?
La sangre del companero Presidente
golpea más fuerte que bombas y metrallas
Asi golpeará nuestro puño nuevamente

¡Canto que mal me sales
Cuando tengo que cantar espanto!
Espanto como el que vivo
como el que muero, espanto.
De verme entre tanto y tantos
momentos del infinito
en que el silencio y el grito
son las metas de este canto.
Lo que veo nunca vi,
lo que he sentido y que siento
hara brotar el momento...


(Victor Jara, Estadio Chile, Septiembre 1973)

De nuevo quieren manchar
mi tierra con sangre obrera,
los que hablan de libertad
y tienen las manos negras;
los que quieren dividir
a la madre de sus hijos
y quieren reconstruir
la cruz que arrastrara Cristo.
Quieren ocultar la infamia
que legaron desde siglos,
pero el color de asesinos
no borrarán de su cara.
Ya fueron miles y miles
los que entregaron su sangre
y en caudales generosos
multiplicaron los panes.
Ahora quiero vivir
junto a mi hijo y mi hermano
la primavera que todos
vamos construyendo a diario.
No me asusta la amenaza
patrones de la miseria,
la estrella de la esperanza
continuará siendo nuestra.
Vientos del pueblo me llaman,
vientos del pueblo me llevan,
me esparcen el corazón
y me aventan la garganta.
Así cantará el poeta
mientras el alma me suene,
por los caminos del pueblo
desde ahora y para siempre.

Inti-Illimani - Vientos del Pueblo
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Old 11-09-2003, 00:36   #4
JENA PLISSKEN
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Ma, scusate la mia ignoranza, sapete Pinochet ke fine ha fatto??
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Old 11-09-2003, 00:44   #5
GioFX
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Originariamente inviato da JENA PLISSKEN
Ma, scusate la mia ignoranza, sapete Pinochet ke fine ha fatto??
Il Generale Augusto Pinochet, nato nel 1915, è passato alla storia come uno dei più disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori. Durante la sua feroce dittatura, durata dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e fatte barbaramente sparire almeno trentamila persone, gli uomini di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, professionisti religiosi, studenti e operai.

Oscuro ufficiale dell'esercito cileno, iniziò la sua entrata trionfale nelle sfere del potere nel 1973, anno in cui prese piede il "golpe" militare che, oltre a provocare la morte dell'allora presidente della Repubblica Salvador Allende, diede inizio alla lunga dittatura cilena. Pinochet rimpiazzò infatti il rinunciatario comandante in capo dell'esercito, Generale Carlos Prat (il quale aveva deciso di abbandonare l'incarico), a causa delle forti pressioni esercitate dai settori più reazionari della società: la destra e l'oligarchia cilena.

Bisogna sottolineare il fatto che la nomina a Generale, che contò inizialmente proprio sull' approvazione di Allende, fu dettata da una questione tecnica, legata all'anzianità del generale Prat, più che a doti particolari nel comando o a qualità professionali di Pinochet. Ciò avvenne, nel tentativo estremo di placare il colpo di stato che era nell'aria da tempo, nonostante i precedenti della carriera professionale di Pinochet avessero già evidenziato il suo profilo repressivo e violento. Negli anni `60, ad esempio, durante il governo del cristiano-democratico Eduardo Frei Montalva (padre dell'attuale presidente) gli venne dato l'incarico di soffocare uno sciopero nella zona desertica situata nel nord del Cile: la repressione fu sanguinosa, il numero dei morti e dei feriti fu elevato. Malgrado questi antecedenti, l'esecutivo approvò la sua nomina, segnando involontariamente la propria sorte.

Ad ogni buon conto, Pinochet giocò un ruolo abbastanza secondario nell'organizzazione e nella realizzazione del complotto che, l'undici settembre 1973, sfociò nel golpe sanguinoso che travolse il governo di "Unidad Popular". I veri artefici e mandanti intellettuali del "golpe" furono, secondo storici autorevoli, come detto l'oligarchia e le élites imprenditoriali, appoggiate dai settori politici che le rappresentavano, ovvero la destra e la direzione della Democrazia Cristiana (tranne poche eccezioni). La sinistra mondiale, inoltre, non ha mancato di additare anche consistenti aiuti all'ascesa del dittatore da parte degli Stati Uniti, timorosi che la pericolosa e illiberale macchia comunista si espandesse anche nell'area sudamericana.

La soluzione della crisi di governo venne affidata all'esercito in quanto storico garante dell'ordine costituzionale e istituzionale della Repubblica, mito rafforzato dal profilo apolitico e professionale delle forze armate cilene. Formazione attuata principalmente attraverso la tristemente celebre scuola "delle Americhe", allora stanziata a Panama (in cui vengono insegnati tuttora vari metodi di repressione psichica e fisica, dalle minacce al genocidio alla tortura).

Dal 1973 al 1990, dunque, il mondo assiste a migliaia di sparizioni, decine di migliaia di arresti, torture ed esilii. Tutto si concluse, apparentemente, con il "Plebiscito" dell'89, proposto dalla stessa giunta pinochetista. Il rifiuto a Pinochet scaturito dal plebiscito, in realtà fu una farsa che portò ad una pseudo democrazia nella quale l'ex dittatore mantenne la carica di comandante supremo delle forze armate.

La costituzione emanata dalla dittatura rimase invariata; i delitti commessi furono "liquidati" con l'attuazione della politica della riconciliazione nazionale; l'omicidio di Stato nei confronti di coloro che denunciavano il proseguo della repressione ai danni dell'opposizione rimaneva una realtà; l'assegnazione a Pinochet, una volta in pensione, della carica di Senatore a vita con conseguente immunità ed impunità venne difesa ferocemente.

La "caduta" di Pinochet, fino a poco tempo fa considerato in Cile un intoccabile (negli ambienti militari ha ancora numerosi seguaci), è iniziata il 22 settembre del 1998, quando l'ex generale andò a Londra per una operazione chirurgica. Amnesty International e altre organizzazioni chiesero subito il suo arresto per violazione dei diritti umani. Pochi giorni dopo il giudice spagnolo Baltasar Garzon emise un mandato di cattura internazionale, chiedendo di incriminare il generale per la morte di cittadini spagnoli durante la dittatura cilena. A sostegno di questa richiesta si espressero le sentenze dell'Audiencia Nacional di Madrid e della Camera dei Lords di Londra, richiamandosi al principio della difesa universale dei Diritti dell'Uomo e stabilendo rispettivamente che la Giustizia spagnola era competente per giudicare i fatti avvenuti durante la dittatura militare in Cile - dal momento che si tratta di "crimini contro l'umanità" che colpiscono, come soggetto giuridico, il genere umano nel suo insieme - e che i presunti autori di gravi delitti contro l'umanità, come appunto Pinochet, non godono di immunità per i loro crimini, neanche se si tratta di capi di Stato o ex capi di Stato.

Purtroppo, il Ministro dell'Interno del Regno Unito, il laburista Jack Straw, il 2 marzo 2000 decise di liberare Pinochet e di permettere il suo ritorno in Cile, negando quindi l'estradizione e adducendo "ragioni umanitarie": un'espressione che suonò come un insulto alla memoria e al dolore dei familiari delle migliaia di vittime della sua dittatura.
A Santiago il giudice Guzman continua la sua inchiesta contro Pinochet, ma il vecchio ex dittatore resiste in tutti i modi per non essere portato davanti a un tribunale del suo Paese, quel Cile che per oltre vent'anni ha dominato col pugno di ferro.
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GioFX è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 11-09-2003, 00:47   #6
JENA PLISSKEN
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Originariamente inviato da GioFX
Il Generale Augusto Pinochet, nato nel 1915, è passato alla storia come uno dei più disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori. Durante la sua feroce dittatura, durata dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e fatte barbaramente sparire almeno trentamila persone, gli uomini di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, professionisti religiosi, studenti e operai.

Oscuro ufficiale dell'esercito cileno, iniziò la sua entrata trionfale nelle sfere del potere nel 1973, anno in cui prese piede il "golpe" militare che, oltre a provocare la morte dell'allora presidente della Repubblica Salvador Allende, diede inizio alla lunga dittatura cilena. Pinochet rimpiazzò infatti il rinunciatario comandante in capo dell'esercito, Generale Carlos Prat (il quale aveva deciso di abbandonare l'incarico), a causa delle forti pressioni esercitate dai settori più reazionari della società: la destra e l'oligarchia cilena.

Bisogna sottolineare il fatto che la nomina a Generale, che contò inizialmente proprio sull' approvazione di Allende, fu dettata da una questione tecnica, legata all'anzianità del generale Prat, più che a doti particolari nel comando o a qualità professionali di Pinochet. Ciò avvenne, nel tentativo estremo di placare il colpo di stato che era nell'aria da tempo, nonostante i precedenti della carriera professionale di Pinochet avessero già evidenziato il suo profilo repressivo e violento. Negli anni `60, ad esempio, durante il governo del cristiano-democratico Eduardo Frei Montalva (padre dell'attuale presidente) gli venne dato l'incarico di soffocare uno sciopero nella zona desertica situata nel nord del Cile: la repressione fu sanguinosa, il numero dei morti e dei feriti fu elevato. Malgrado questi antecedenti, l'esecutivo approvò la sua nomina, segnando involontariamente la propria sorte.

Ad ogni buon conto, Pinochet giocò un ruolo abbastanza secondario nell'organizzazione e nella realizzazione del complotto che, l'undici settembre 1973, sfociò nel golpe sanguinoso che travolse il governo di "Unidad Popular". I veri artefici e mandanti intellettuali del "golpe" furono, secondo storici autorevoli, come detto l'oligarchia e le élites imprenditoriali, appoggiate dai settori politici che le rappresentavano, ovvero la destra e la direzione della Democrazia Cristiana (tranne poche eccezioni). La sinistra mondiale, inoltre, non ha mancato di additare anche consistenti aiuti all'ascesa del dittatore da parte degli Stati Uniti, timorosi che la pericolosa e illiberale macchia comunista si espandesse anche nell'area sudamericana.

La soluzione della crisi di governo venne affidata all'esercito in quanto storico garante dell'ordine costituzionale e istituzionale della Repubblica, mito rafforzato dal profilo apolitico e professionale delle forze armate cilene. Formazione attuata principalmente attraverso la tristemente celebre scuola "delle Americhe", allora stanziata a Panama (in cui vengono insegnati tuttora vari metodi di repressione psichica e fisica, dalle minacce al genocidio alla tortura).

Dal 1973 al 1990, dunque, il mondo assiste a migliaia di sparizioni, decine di migliaia di arresti, torture ed esilii. Tutto si concluse, apparentemente, con il "Plebiscito" dell'89, proposto dalla stessa giunta pinochetista. Il rifiuto a Pinochet scaturito dal plebiscito, in realtà fu una farsa che portò ad una pseudo democrazia nella quale l'ex dittatore mantenne la carica di comandante supremo delle forze armate.

La costituzione emanata dalla dittatura rimase invariata; i delitti commessi furono "liquidati" con l'attuazione della politica della riconciliazione nazionale; l'omicidio di Stato nei confronti di coloro che denunciavano il proseguo della repressione ai danni dell'opposizione rimaneva una realtà; l'assegnazione a Pinochet, una volta in pensione, della carica di Senatore a vita con conseguente immunità ed impunità venne difesa ferocemente.

La "caduta" di Pinochet, fino a poco tempo fa considerato in Cile un intoccabile (negli ambienti militari ha ancora numerosi seguaci), è iniziata il 22 settembre del 1998, quando l'ex generale andò a Londra per una operazione chirurgica. Amnesty International e altre organizzazioni chiesero subito il suo arresto per violazione dei diritti umani. Pochi giorni dopo il giudice spagnolo Baltasar Garzon emise un mandato di cattura internazionale, chiedendo di incriminare il generale per la morte di cittadini spagnoli durante la dittatura cilena. A sostegno di questa richiesta si espressero le sentenze dell'Audiencia Nacional di Madrid e della Camera dei Lords di Londra, richiamandosi al principio della difesa universale dei Diritti dell'Uomo e stabilendo rispettivamente che la Giustizia spagnola era competente per giudicare i fatti avvenuti durante la dittatura militare in Cile - dal momento che si tratta di "crimini contro l'umanità" che colpiscono, come soggetto giuridico, il genere umano nel suo insieme - e che i presunti autori di gravi delitti contro l'umanità, come appunto Pinochet, non godono di immunità per i loro crimini, neanche se si tratta di capi di Stato o ex capi di Stato.

Purtroppo, il Ministro dell'Interno del Regno Unito, il laburista Jack Straw, il 2 marzo 2000 decise di liberare Pinochet e di permettere il suo ritorno in Cile, negando quindi l'estradizione e adducendo "ragioni umanitarie": un'espressione che suonò come un insulto alla memoria e al dolore dei familiari delle migliaia di vittime della sua dittatura.
A Santiago il giudice Guzman continua la sua inchiesta contro Pinochet, ma il vecchio ex dittatore resiste in tutti i modi per non essere portato davanti a un tribunale del suo Paese, quel Cile che per oltre vent'anni ha dominato col pugno di ferro.
Si..la storia , soprattutto quella recente, la conoscevo...in pratica l' "essere" è vivo e vegeto in CILE....
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Old 11-09-2003, 01:13   #7
GioFX
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Old 11-09-2003, 01:16   #8
Er Paulus
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Old 11-09-2003, 01:19   #9
Er Paulus
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la cosa agghiacciante è che tutto il mondo è stato con le mani in mano, senza muovere un dito.
e c'è stato addirittura "qualche" Paese che ha appoggiato Pinochet, e che ha visto di buon occhio questo regime.

eh sì...non sia mai uno stato con al governo il partito comunista in america Latina, meglio una dittatura sanguinaria, meglio l'oppressione, meglio soffocare queste idee....che bastardi!


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Old 11-09-2003, 01:27   #10
cata81
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Originariamente inviato da Er Paulus
la cosa agghiacciante è che tutto il mondo è stato con le mani in mano, senza muovere un dito.
e c'è stato addirittura "qualche" Paese che ha appoggiato Pinochet, e che ha visto di buon occhio questo regime.

eh sì...non sia mai uno stato con al governo il partito comunista in america Latina, meglio una dittatura sanguinaria, meglio l'oppressione, meglio soffocare queste idee....che bastardi!
Guarda che le dittature sanguinarie le fanno anche i "governi" di sx, la colpe dell' america è di aver appoggiato una dittatura.

Le ultime tue 3 righe fanno solo pubblicita' positiva al partito...
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Old 11-09-2003, 01:37   #11
jumpermax
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Il Generale Augusto Pinochet, nato nel 1915, è passato alla storia come uno dei più disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori. Durante la sua feroce dittatura, durata dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e fatte barbaramente sparire almeno trentamila persone, gli uomini di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, professionisti religiosi, studenti e operai.

Oscuro ufficiale dell'esercito cileno, iniziò la sua entrata trionfale nelle sfere del potere nel 1973, anno in cui prese piede il "golpe" militare che, oltre a provocare la morte dell'allora presidente della Repubblica Salvador Allende, diede inizio alla lunga dittatura cilena. Pinochet rimpiazzò infatti il rinunciatario comandante in capo dell'esercito, Generale Carlos Prat (il quale aveva deciso di abbandonare l'incarico), a causa delle forti pressioni esercitate dai settori più reazionari della società: la destra e l'oligarchia cilena.

Bisogna sottolineare il fatto che la nomina a Generale, che contò inizialmente proprio sull' approvazione di Allende, fu dettata da una questione tecnica, legata all'anzianità del generale Prat, più che a doti particolari nel comando o a qualità professionali di Pinochet. Ciò avvenne, nel tentativo estremo di placare il colpo di stato che era nell'aria da tempo, nonostante i precedenti della carriera professionale di Pinochet avessero già evidenziato il suo profilo repressivo e violento. Negli anni `60, ad esempio, durante il governo del cristiano-democratico Eduardo Frei Montalva (padre dell'attuale presidente) gli venne dato l'incarico di soffocare uno sciopero nella zona desertica situata nel nord del Cile: la repressione fu sanguinosa, il numero dei morti e dei feriti fu elevato. Malgrado questi antecedenti, l'esecutivo approvò la sua nomina, segnando involontariamente la propria sorte.

Ad ogni buon conto, Pinochet giocò un ruolo abbastanza secondario nell'organizzazione e nella realizzazione del complotto che, l'undici settembre 1973, sfociò nel golpe sanguinoso che travolse il governo di "Unidad Popular". I veri artefici e mandanti intellettuali del "golpe" furono, secondo storici autorevoli, come detto l'oligarchia e le élites imprenditoriali, appoggiate dai settori politici che le rappresentavano, ovvero la destra e la direzione della Democrazia Cristiana (tranne poche eccezioni). La sinistra mondiale, inoltre, non ha mancato di additare anche consistenti aiuti all'ascesa del dittatore da parte degli Stati Uniti, timorosi che la pericolosa e illiberale macchia comunista si espandesse anche nell'area sudamericana.

La soluzione della crisi di governo venne affidata all'esercito in quanto storico garante dell'ordine costituzionale e istituzionale della Repubblica, mito rafforzato dal profilo apolitico e professionale delle forze armate cilene. Formazione attuata principalmente attraverso la tristemente celebre scuola "delle Americhe", allora stanziata a Panama (in cui vengono insegnati tuttora vari metodi di repressione psichica e fisica, dalle minacce al genocidio alla tortura).

Dal 1973 al 1990, dunque, il mondo assiste a migliaia di sparizioni, decine di migliaia di arresti, torture ed esilii. Tutto si concluse, apparentemente, con il "Plebiscito" dell'89, proposto dalla stessa giunta pinochetista. Il rifiuto a Pinochet scaturito dal plebiscito, in realtà fu una farsa che portò ad una pseudo democrazia nella quale l'ex dittatore mantenne la carica di comandante supremo delle forze armate.

La costituzione emanata dalla dittatura rimase invariata; i delitti commessi furono "liquidati" con l'attuazione della politica della riconciliazione nazionale; l'omicidio di Stato nei confronti di coloro che denunciavano il proseguo della repressione ai danni dell'opposizione rimaneva una realtà; l'assegnazione a Pinochet, una volta in pensione, della carica di Senatore a vita con conseguente immunità ed impunità venne difesa ferocemente.

La "caduta" di Pinochet, fino a poco tempo fa considerato in Cile un intoccabile (negli ambienti militari ha ancora numerosi seguaci), è iniziata il 22 settembre del 1998, quando l'ex generale andò a Londra per una operazione chirurgica. Amnesty International e altre organizzazioni chiesero subito il suo arresto per violazione dei diritti umani. Pochi giorni dopo il giudice spagnolo Baltasar Garzon emise un mandato di cattura internazionale, chiedendo di incriminare il generale per la morte di cittadini spagnoli durante la dittatura cilena. A sostegno di questa richiesta si espressero le sentenze dell'Audiencia Nacional di Madrid e della Camera dei Lords di Londra, richiamandosi al principio della difesa universale dei Diritti dell'Uomo e stabilendo rispettivamente che la Giustizia spagnola era competente per giudicare i fatti avvenuti durante la dittatura militare in Cile - dal momento che si tratta di "crimini contro l'umanità" che colpiscono, come soggetto giuridico, il genere umano nel suo insieme - e che i presunti autori di gravi delitti contro l'umanità, come appunto Pinochet, non godono di immunità per i loro crimini, neanche se si tratta di capi di Stato o ex capi di Stato.

Purtroppo, il Ministro dell'Interno del Regno Unito, il laburista Jack Straw, il 2 marzo 2000 decise di liberare Pinochet e di permettere il suo ritorno in Cile, negando quindi l'estradizione e adducendo "ragioni umanitarie": un'espressione che suonò come un insulto alla memoria e al dolore dei familiari delle migliaia di vittime della sua dittatura.
A Santiago il giudice Guzman continua la sua inchiesta contro Pinochet, ma il vecchio ex dittatore resiste in tutti i modi per non essere portato davanti a un tribunale del suo Paese, quel Cile che per oltre vent'anni ha dominato col pugno di ferro.
francamente non è che mi convinca molto come ricostruzione. Soprattutto per l'ultima parte, visto che il governo cileno non è certo un governo fantoccio e non è certo per quella farsa del solito Garzon che Pinochet ha perso il potere... poi che rimanga nel paese un largo appoggio all'ex dittatore nessuno lo mette in dubbio. Proprio per questo è una questione che i cileni dovranno risolvere da soli...
Ah per inciso... uno dei più sanguinari... dove mettiamo Stalin Hitler Pol Pot Ho ci Min Castro Mao tze dung, Saddam il mullah Omar e via dicendo?
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Old 11-09-2003, 07:57   #12
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riporto una frase tristemente celebre per riflettere su come sia fragile e indifesa una democrazia di fronte ad un aquila sempre alta che cerca le sue prede da portare nel suo nido:

...Kissinger – mentre i carri armati di Pinochet accerchiavano il palazzo presidenziale – dichiarava a un giornalista del Washington Post: “Non vedo perché dobbiamo starcene fermi a guardare un paese diventare comunista per l’irresponsabilità del suo popolo”.

poi si potrebbe far la battuta che allende era socialista, quindi comunista! (con la musichina del tg4) ma la discussione purtroppo è seria.
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Old 11-09-2003, 08:01   #13
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Ah per inciso... uno dei più sanguinari... dove mettiamo Stalin Hitler Pol Pot Ho ci Min Castro Mao tze dung, Saddam il mullah Omar e via dicendo?
dai, non facciamo una classifica dei dittatori, per favore.
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Old 11-09-2003, 08:11   #14
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Guarda che le dittature sanguinarie le fanno anche i "governi" di sx, la colpe dell' america è di aver appoggiato una dittatura.
certo anche i regimi comunisti hanno le loro colpe. ma in quanto 'regimi' non posso aspettarmi una cosa buona.
qui si parla invece di uno stato che si proclama 'democratico' e che da democratico dovrebbe agire, rispettando le democrazie altrui. Soprattutto quando è il popolo a decidere, anche se talmente incosciente da voler diventare 'socialista' o peggio ancora 'comunista'.
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Old 11-09-2003, 08:27   #15
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certo anche i regimi comunisti hanno le loro colpe. ma in quanto 'regimi' non posso aspettarmi una cosa buona.
qui si parla invece di uno stato che si proclama 'democratico' e che da democratico dovrebbe agire, rispettando le democrazie altrui. Soprattutto quando è il popolo a decidere, anche se talmente incosciente da voler diventare 'socialista' o peggio ancora 'comunista'.

chissà se anche in Italia avrebbero fatto in modo che succedesse una cosa analoga?
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Old 11-09-2003, 08:43   #16
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chissà se anche in Italia avrebbero fatto in modo che succedesse una cosa analoga?
a quanto se ne sa, nel 1946 siamo stati nel mezzo di una zuffa tra URSS e USA. entrambi erano pronti a rovesciare l'esito delle libere elezioni in caso di sconfitta della propria parte. ora se per quella USA è certo per i documenti della CIA resi pubblici, per quel che riguarda l'URSS non so se sia una voce confermata, visto che poi (per fortuna) non sene fece nulla.

di storia più recente a parte le diverse Gladio, non so nulla.
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Old 11-09-2003, 08:53   #17
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francamente non è che mi convinca molto come ricostruzione. Soprattutto per l'ultima parte, visto che il governo cileno non è certo un governo fantoccio e non è certo per quella farsa del solito Garzon che Pinochet ha perso il potere... poi che rimanga nel paese un largo appoggio all'ex dittatore nessuno lo mette in dubbio. Proprio per questo è una questione che i cileni dovranno risolvere da soli...
Ah per inciso... uno dei più sanguinari... dove mettiamo Stalin Hitler Pol Pot Ho ci Min Castro Mao tze dung, Saddam il mullah Omar e via dicendo?
Jumper, la biografia non l'ho presa dal Manifesto, ma da biografieonline.net... per quanto riguarda l'ultima frase, per favore... evitiamo di fare c'erti commenti discutibili, quantomeno di fronte ai morti... non è il caso di fare SEMPRE paragoni, cos'è, uno sport nazionale?!? si parla del cile, perchè è il 30 anniversario. Ti basta?
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Old 11-09-2003, 09:22   #20
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Guarda che le dittature sanguinarie le fanno anche i "governi" di sx, la colpe dell' america è di aver appoggiato una dittatura.
"Appoggiato" mi sembra alquanto riduttivo, stando ai documenti del Congresso rilasciati nel 1996... chiedi a Kissinger se ne sa qualcosa...

Cmq questa discussione vuole essere soprattutto per ricordare e per sperare in un futuro migliore per quella travagliata parte di mondo.
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