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#1 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Milano
Messaggi: 3736
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Parlando di ottica
e visto che dell'argomento cononsco meno di nulla
Quello che mi fa specie è che se osservo un oggetto con una lente di ingrandimento dopo averla posta alla distanza corretta di messa a fuoco, non vedo un solo punto a fuoco, ma una infinità di punti. Grazie a chi mi risolve questo strano dubbio |
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#2 |
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Bannato
Iscritto dal: May 2003
Città: San Gimignano (Siena) - /!\ bannato con onore per cambio nick: ora sono erythraeum /!\
Messaggi: 919
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Se ho capito bene il discorso si dovrebbe trattare della cosiddetta Aberrazione ottica
http://en.wikipedia.org/wiki/Lens_%2...29#Aberrations |
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#3 | |
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Member
Iscritto dal: Nov 2005
Messaggi: 154
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Quote:
il FUOCO è il punto in cui tutti i raggi di luce (generati da una sorgente puntiforme a distanza infinita) che attraversano la lente convergono. (se ho capito bene la domanda) vedi un'infnità di punti perchè ogni punto dello spazio illuminato è una sorgente di luce(in realtà riflette luce),quindi se la distanza è corretta ad ogni punto dello spazio illuminato corrisponde un punto visto a distanza minore oltre la lente. nella definizione di fuoco infatti si suppone che vi sia un unico punto emettitore di luce a distanza infinita,poichè nella realtà i punti sono moltissimi e non uno vedi moltissimi punti oltre la lente.non so se sono stato chiaro Ultima modifica di pietro84 : 24-12-2005 alle 23:18. |
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#4 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Milano
Messaggi: 3736
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Quote:
non è un argomento di immediatissima comprensione Sta di fatto che ogni volta leggi sempre il medesimo esempio per spiegare il punto o concetto di fuoco, e cioè, prendi una lente e posizionata alla luce del sole, la si muove su una superficie sino a quando tutta la luce si concentra su un punto: difatti se sotto c'è della carta, prende fuoco Però mica si capisce se con fuoco, dell'esempio del sole qui sopra, si intende la stessa cosa della messa a fuoco. |
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#5 | |
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Member
Iscritto dal: Nov 2005
Messaggi: 154
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Quote:
questo punto si trova a una certa distanza dal centro della lente. quando fai l'operazione di messa a fuoco nel caso dei raggi solari(il sole con buona apprissimazione si trova a distanza infinita e quindi i raggi sono paralleli tra loro),cerchi di far coincidere la distanza del foglio di carta dalla lente con la distanza del fuoco dalla lente. quindi ricapitolando: -il fuoco è un punto che gode di alcune proprietà(scritte sopra). -la messa a fuoco(nel caso particolare che hai citato) è l'operazione con cui si porta il foglio di carta alla stessa distanza del fuoco dal centro della lente |
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#6 |
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Member
Iscritto dal: Nov 2005
Messaggi: 154
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ti faccio un esempio:
il fuoco si trova a 2 cm dal centro della lente. l'operazione di messa a fuoco consiste nel portare il foglio di carta esattamente a 2 cm dal centro della lente. poichè il sole è a distanza molto grande dalla lente i raggi sono con buona approssimazione paralleli tra loro,perciò attraversata la lente convergeranno in un solo punto del foglio di carta(se questo si trova perfettamente alla distanza focale). questo punto di convergenza è proprio il fuoco della lente. Ultima modifica di pietro84 : 24-12-2005 alle 23:45. |
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Milano
Messaggi: 3736
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quindi: se per mettere a fuoco i raggi solari della nostra lente devi posizionarla a 2 cm, la stessa distanza vale se desideri osservare un oggetto ingrandito e messo a fuoco, ancora 2 cm dall'oggetto; è così ?
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#8 | |
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Member
Iscritto dal: Nov 2005
Messaggi: 154
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Quote:
c'è una formula: (1/p)+(1/i)=(1/f) dove: p è la distanza dell'oggetto. f è la distanza del fuoco (distanza focale) i è la distanza dell'immagine che la lente crea(quella che ti interessa trovare). infatti se fai il limite per p------> infinito (caso del sole) hai i=f che è proprio la distanza focale. quindi per gli oggetti a distanza finita (p finito) i varia al variare di p(distanza dell'oggetto da ingrandire). Ultima modifica di pietro84 : 25-12-2005 alle 00:19. |
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#9 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Milano
Messaggi: 3736
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Quote:
forse un disegno era più chiaro O<------------------>L<------------------->S O=oggetto L=lente S=schermo che proietta l'immagine dell'oggetto con: p è la distanza dell'oggetto intendi la distanza O---->L ? f è la distanza del fuoco (distanza focale)intendi la distanza L--->S ? i è la distanza dell'immagine che la lente crea(quella che ti interessa trovare).questa non l'ho capita |
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#10 | |
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Member
Iscritto dal: Nov 2005
Messaggi: 154
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Quote:
allora quando osservi l'oggetto getta via lo schermo e immagina il tuo occhio. p=distanza O-L f è una distanza fissa(detta distanza focale della lente),è una caratteristica della lente,si può trovare facendo l'esperimento col sole e col foglio di carta che hai scritto sopra. i è la distanza da L che ti permettere di vedere in maniera nitida l'oggetto ingrandito attraverso la lente(che è di solito maggiore di f).
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"la scelta giusta non è sempre la più saggia,ma è quella che non porta con sè rimpianti" . pietro84 |
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Reggio Calabria -> London
Messaggi: 12112
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e comunque una lente reale non mette a fuoco correttamente raggi luminosi a frequenze diverse...
questo fenomeno è detto aberrazione cromatica (presumo sia quello accennato sopra) e impone una distanza focale diversa per i raggi a differente lunghezza d'onda.... in tempi relativamente recenti infatti sono stati utilizzati dapprima obbiettivi acromatici e poi acromatici nei telescopi rifrattori per RIDURRE (ma non eliminare completamente, anke se a livello pratico è trascurabile) quest'aberrazione coramtica. Inoltre il fuoco perfetto non si può mai avere perkè esso dipende anke dalla grandezza dell'obiettivo. Infatti osservando le stelle (praticamente puntiformi a meno del seeing atmosferico) si osserva una figura di diffrazione ke è funzione della risoluzione dell'obiettivo (praticamente proporzionale al diametro dell'obiettivo). In questa figura di diffrazione, anke quando la stella è teoricamente a fuoco si vedè il picco centrale della stella circondata da diversi anelli di diffrazione. Tanto maggiore sarà il potere risolutivo dell'obiettivo, tanto minore sarà la dimensione dei pikki centrali e degli anelli di diffrazione.... Per approfondimenti, se non sbaglio, è trattato abbastanza bene nel libro dei telescopi di Walter Ferreri (
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