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19-12-2019, 12:37 | #341 |
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Dal post n. 335 sono stati fatti, in effetti dei post, tutti a Tema di Natale, di un certo Interesse
Grazie giòòòòòòò Però adesso anche Voi dovete fare la Vs parte Bene , cosa dovete fare ? Tutti gli utenti che hanno partecipato fini ad oggi a questo Thread Ufficale, da Giovanni69 a jeremj, da Styb a Eress a Intervention............. e tutti gli utenti che vogliono partecipare da adesso in poi possono postare qualsiasi immagine di Natale, anche più di una . Dagli alberi, ai presepi, alle vie illuminate, ai mercatini, alle palle di Natale a.........quello che volete, basta che il Tema sia il Natale . A - Le immagini, le potete prendere On Line, senza problemi, basta che non abbiano i famosi Watermarks, ossia le firme dei vari autori, quindi immagini prese da Internet, senza firma . B - Oppure le potete fare Voi, se volete, - sia con la Macchina fotogafica, che ce l' ha, - sia con il Vostro Smartphone, senza nessun problema . Devono essere Rispettati questi 3 parametri, altrimenti non postate che fate prima..............: 1 - Tema il Natale 2 - Misure delle immagini > https://www.hwupgrade.it/forum/showp...60&postcount=5 Andate alle 2 voci : - Come postare le Immagini e soprattutto > - Le Misure delle immagini postate 3 - L immagine che avete scattato o che avete preso On Line, deve avere sotto l' immagine stessa, una Descrizione, per capire se l' albero (es.) di Natale è de Roma, de Firenze, de Pisa o.........
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19-12-2019, 12:57 | #342 |
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Buon divertimento.
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19-12-2019, 14:22 | #343 |
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19-12-2019, 14:34 | #344 |
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19-12-2019, 17:43 | #345 |
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20-12-2019, 08:06 | #346 |
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Cosa devo dire......meno male che c'è Windows 10 SpotLight Images e DailyPic , altrimenti...........il deragliamento sarebbe assicurato............
Styb la seconda immagine, potresti toglierla, non sta bene, mentre la prima e l' ultima, possono.......... andare........ Anche se per immagini di Natale, non intendevo quello che hai postato..........ma quello scritto al post n. 341........ Oggi Torniamo In Topic con immagini congrue sul Tema del Natale . @ Giovanni69 Grazie
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20-12-2019, 11:15 | #347 |
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Good, so it's better
Si possono postare immagini di Natale, a Tema, senza andare fuori dai binari.....................ecco...........fino al 25 Dicembre 2019, ovviamente
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20-12-2019, 12:55 | #348 |
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Windows 10 SpotLight Images Village of Ftan Scuol, Lower Engadine, Canton of Graubünden Switzerland Ieri, 19-Dec-2019, Windows 10 SpotLight Images, si è superata......... Ha postato ben 2 immagini, una più in Tema di Natale, dell' altra . Inziamo dalla prima, anche se non ha niente di Natale.....ma lo richiama in un certo qual modo, la stagionalità, la montagna, gli alberi, la neve.... La seconda immagine di Windows 10 SpotLight Images, postata sempre ieri 19 Dicembre 2019, avrà un post suo, a parte . Ftan Ftan (toponimo romancio; in tedesco Fetan, ufficiale fino al 1943) è una frazione di 506 abitanti del comune svizzero di Scuol, nella regione Engiadina Bassa/Val Müstair (Canton Grigioni) . Ftan è situato in Bassa Engadina, sul lato sinistro del fiume Inn. Dista 44 km da Davos, 57 km da Sankt Moritz, 64 km da Landeck e 101 km da Coira. Il punto più elevato del comune è la cima dell'Augstenberg (3 230 m s.l.m.), sul confine con Galtür. La maggior parte della popolazione (al 2000) parla Rhaeto-Romance (57,8%), con il tedesco che è il la seocnda lingua più usata (37,0%) e l'italiano al terzo posto ( 1,2%). I Tags per questa immagine di Windows 10 SpotLight Images sono: Tags: architecture, buildings, church, forest, mountains, outdoors, snow, Switzerland, tower, village, winter > https://spotlight.it-notes.ru/images...9fe1478bb12243 Scuol Scuol (toponimo romancio; in tedesco Schuls, ufficiale fino al 1943; dal 1943 al 1970 ufficialmente Scuol/Schuls; in italiano "Scolio" è un comune svizzero di 4 690 abitanti del Canton Grigioni, nella regione Engiadina Bassa/Val Müstair della quale è capoluogo. Il 1º gennaio 2015 ha inglobato i comuni soppressi di Ardez, Ftan, Guarda, Sent e Tarasp. Scuol è il capoluogo della regione Engiadina Bassa/Val Müstair, sul lato sinistro del fiume Inn. Dista 48 km da Davos, 59 km da Landeck, 61 km da Sankt Moritz e 104 km da Coira. Il punto più elevato del comune è la cima del Piz Sesvenna (3 205 m). Altra montagna importante è il Piz Lischana (3 105 m s.l.m.). 22,65 km², del territorio comunale sono compresi all'interno del Parco Nazionale Svizzero. Regione Engiadina Bassa/Val Müstair - Lower Engadine La regione Engiadina Bassa/Val Müstair è una regione del Canton Grigioni, in Svizzera, istituita il 1º gennaio 2016 quando nel cantone le funzioni dei distretti e quelle dei circoli, entrambi soppressi, sono stati assunti dalle nuove regioni; il territorio della nuova regione Engiadina Bassa/Val Müstair coincide con quello del vecchio distretto dell'Inn. La regione confina con le regioni Maloja e Prettigovia/Davos a ovest, con l'Austria (distretti di Bludenz nel Vorarlberg e di Landeck nel Tirolo) a nord e con l'Italia (provincia di Bolzano in Trentino-Alto Adige a est e provincia di Sondrio in Lombardia a sud). Il capoluogo è Scuol. La massima elevazione della regione è il Piz Linard (3 411 m), nel Gruppo del Silvretta. Altre cime principali comprendono il Piz Fenga (3 399 m) e il Piz Buin (3 312 m), nel gruppo della Silvretta, il Piz Muttler (3 294 m), il Piz Sesvenna (3 204 m) e il Piz Tasna (3 183 m). Il fiume principale della regione è l'Inn, che scorre nella Bassa Engadina e ha come tributari lo Spöl (Val dal Spöl), il Susasca (Val Susasca) e lo Schergenbach (Val Samnaun). Il Rio Ram, che scorre in Val Müstair, appartiene al bacino dell'Adige. Lungo lo Spöl vi sono i laghi artificiali di Livigno e di Ova Spin. La regione Engiadina Bassa/Val Müstair è divisa in 5 comuni: Samnaun Scuol (capoluogo) Valsot Val Müstair Zernez Il Pizzo Bernina (4.050 m s.l.m.) è la cima più elevata delle Alpi Retiche occidentali e dell'omonimo massiccio, posta tra territorio svizzero e italiano nei pressi del confine con l' Italia . Cantone dei Grigioni - Canton of Graubünden Il Cantone dei Grigioni (tedesco Kanton Graubünden; romancio Chantun Grischun o Cantung Grischung; lombardo Canton Grisun; alemanno Kanton Graubünde o Kanton Graubündä; francese: Canton des Grisons) è il più grande e il più orientale dei 26 cantoni della Svizzera. È anche l'unico cantone ufficialmente trilingue (italiano, romancio e tedesco). Il Cantone è in prevalenza montuoso; la vetta più alta è il Pizzo Bernina che raggiunge i 4.050 m s.l.m. Le sezioni e sottosezioni alpine che interessano il cantone sono: Alpi Lepontine (Alpi del Monte Leone e del San Gottardo, Alpi dell'Adula) Alpi Glaronesi (Alpi Urano-Glaronesi, Alpi Glaronesi in senso stretto) Alpi Retiche occidentali (Alpi del Platta, Alpi dell'Albula, Alpi del Bernina, Alpi di Livigno, Alpi della Val Müstair, Alpi del Silvretta, del Samnaun e del Verwall, Alpi del Plessur, Catena del Rätikon). Il massiccio del Bernina (comprese le Alpi del Bregaglia) contiene i ghiacciai più importanti, tra i quali il Ghiacciaio del Morteratsch. I fiumi principali che interessano il Cantone sono il Reno e l'Eno, entrambi correnti sul versante settentrionale delle Alpi. Origini del Nome La denominazione di Grigioni, o Grisoni per indicare le comunità sovrane del Libero Stato delle Tre Leghe risale alle Guerre d'Italia. È infatti con questo nome che Francesco Guicciardini designa i soldati delle Tre Leghe che presero parte alla conquista del Ducato di Milano a fianco degli Svizzeri. L'utilizzazione di questa denominazione è legata alla forza e al prestigio della Lega Grigia, che annoverava tra i suoi membri, oltre ai comuni giurisdizionali (Gerichtgemeinde), potenti signori territoriali come il Principe-Abate di Disentis/Mustér, il Vescovo di Coira e l'Imperatore del Sacro Romano Impero, nella sua veste di Signore di Rhäzüns. L'invasione francese del 1798 segnò la fine del Libero Stato delle Tre Leghe. Antichi alleati degli Svizzeri dal tempo delle Guerre di Svevia (1499), i Grigioni furono ridotti da Napoleone al rango di provincia della nuova Repubblica Elvetica, sotto l'egida della Francia rivoluzionaria. La creazione del Cantone dei Grigioni risale dunque all'Atto di Mediazione del 1803, con il quale l'Imperatore dei francesi mise fine all'esperienza della Repubblica Elvetica di tipo centralista. Regioni Il Canton Grigioni è diviso in 11 regioni, che il 1º gennaio 2016 hanno sostituito i vecchi 11 distretti (mantenendone pressoché inalterati i confini). Le regioni seguono tendenzialmente i confini naturali tra le valli. Le regioni del Canton Grigioni sono (tra parentesi il capoluogo e il vecchio distretto che hanno sostituito): Albula (Albula, distretto dell'Albula) Bernina (Poschiavo, distretto di Bernina) Engiadina Bassa/Val Müstair (Scuol, distretto dell'Inn) Imboden (Ems, distretto di Imboden) Landquart (Landquart, distretto di Landquart) Maloja (Samedan, distretto di Maloggia) Moesa (Roveredo, distretto di Moesa) Plessur (Coira, distretto di Plessur) Prettigovia/Davos (Klosters-Serneus, distretto di Prettigovia/Davos) Surselva (Ilanz, distretto di Surselva) Viamala (Thusis, distretto di Hinterrhein)
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20-12-2019, 19:56 | #349 |
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Windows 10 SpotLight Images Christmas Star as Poinsettia Native to Mexico L' ultima immagine pubblicata da Windows 10 SpotLight Images ieri, 19-Dec-2019, è prettamente Natalizia . Qual' è il colore per eccellenza del Natale ? Il rosso E qual' è la pianta per Eccellenza che rappresenta più di tutte le altre piante, il Natale ? La famossisima Stella di Natale . Chi di Voi non ha mai sentito parlare almeno una vita nella sua vita, di questa pianta ? O non l' ha mai vista almeno una volta ? Penso nessuno . Preciso che le Stelle di Natale non sono solo di colore Rosso, ma c'è anche il Bianco Tradizionale e tantissimi altri colori . Euphorbia pulcherrima - Poinsettia - Stella di Natale L'Euphorbia pulcherrima nota come Poinsettia o Stella di Natale è una pianta ornamentale originaria del Messico, nazione nella quale cresce spontaneamente e dove, allo stato selvatico, può raggiungere anche un'altezza fra i due e i quattro metri. Il nome "Poinsettia" deriva da Joel Roberts Poinsett, il primo Ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, il quale introdusse la pianta negli Stati Uniti nel 1825. Appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae, ordine Euforbiali (Euphorbiales), classe delle Dicotiledoni (Magnoliopsidae), divisione delle Angiosperme (Magnoliophytae); all'interno del suo tronco e dei suoi rami vi è una sostanza lattiginosa (il lattice), leggermente irritante per la pelle e altamente tossica per cani e gatti. Altri nomi comuni della poinsettia sono: Mexican flame leaf, Christmas star, Winter rose, Noche Buena, Lalupatae, Atatürk çiçeği ("Fiore di Atatürk", in Turchia), Αλεξανδρινό (traslitterato "Alexandrinò", cioè Alessandrino, in Grecia). La sua bellezza è senza dubbio la fioritura ma, al contrario di quello che si può pensare, il suo fiore, detto ciazio, con petali e sepali disposti a coppa, non è rosso ma di colore giallo e circondato da una corona di cinque brattee rosse (sebbene ve ne siano anche di colore rosa var. Annette Hegg Pink; bianco var. Annette Hegg White e rosso acceso var. Annette Hegg Supreme). È una pianta tipicamente fotoperiodica o brevidiurna; per questo la sua fioritura avviene in pieno inverno quando le giornate sono più corte. Una buona luminosità favorisce una crescita rigogliosa ma per avere una buona fioritura la pianta deve stare per buona parte della giornata al buio. Andrà quindi posta in un luogo dove non riceva luce artificiale e in un ambiente comunque illuminato da non più di otto ore di luce solare. I Tags per questa immagine di Windows 10 SpotLight Images sono: Tags: Christmas, close-up, flowers, Mexico, plants > https://spotlight.it-notes.ru/images...7caa7f9a9ba26d Coltivazione La sua coltivazione – praticata specialmente nelle aree più calde del Mediterraneo – richiede una temperatura tra i 14 e i 22 °C. Può vivere anche a temperature più basse, ma non sopporta il gelo. Va concimata, nel periodo invernale, almeno ogni quindici giorni con del potassio e del fosforo e innaffiata regolarmente quando il terreno risulta asciutto in superficie. In primavera va potata e rinvasata prestando molta attenzione al fusto e alle radici che sono molto delicati. La Poinsettia è una pianta tipicamente natalizia: spesso, quando perde le foglie, viene buttata via; invece, se ha delle buone radici e viene posta in un luogo luminoso, lasciandola vegetare per tutta l'estate, a fine settembre – quando verrà riportata all'interno – riprenderà la sua fioritura. Durante il riposo estivo la si potrà tenere al sole, dopo averla fatta abituare con un'esposizione graduale in modo che la pianta non si ustioni, con innaffiature regolari da effettuare quando la pianta presenta le foglie flosce ma con qualche concimazione mensile. La riproduzione della Poinsettia avviene in primavera per talea (avendo cura di usare una lametta anziché una forbice, in modo da evitare lo schiacciamento del ramo); la parte tagliata va posta poi in un bicchiere di acqua tiepida e lasciata radicare; quindi invasata. La poinsettia è molto coltivata in Italia (nelle zone a vocazione floricola), anche se negli ultimi anni c'è stata una sensibile diminuzione a causa del costo del riscaldamento delle serre. A livello mondiale è coltivata anche nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti. Stella di Natale Il nome botanico è Euphorbia pulcherrima; viene anche chiamata Poinsettia, in quanto al momento della sua prima catalogazione botanica non si pensava fosse una euphorbia, e quindi le venne dato il nome del primo governatore americano del Messico. Solo successivamente, ulteriori studi, fecero capire che questa pianta appartiene alla grande famiglia delle euphorbiacee, che comprende piante succulente simili a cactus, arbusti, piccoli alberi e piante erbacee. In natura questa pianta è originaria del Messico, anche se ai nostri giorni si è naturalizzata anche in molte zone dell’Asia; Siamo abituati a vedere piccole piante di stella di Natale, ma in natura si sviluppano come grandi arbusti, o piccoli alberi, arrivando a superare i tre metri di altezza; in vaso in genere è difficile trovare delle poinsettie più alte di un metro. Hanno sottili fusti semi legnosi, di colore verde brillante, molto ramificati; il fogliame è scuro, di forma particolare, ricorda un poco quello dell’agrifoglio, pur avendo lamine fogliari più sottili e delicate; all’apice dei fusti si sviluppano in inverno grandi infiorescenze, che siamo abituati a considerare singoli fiori. In realtà i veri fiori della stella di Natale sono simili a quelli di tutte le euphorbie: sono detti ciazi e hanno dimensioni piccole, sono praticamente privi di petali e sono di colore verde o giallo. Quelli che consideriamo i grandi petali della poinsettia sono in realtà brattee, che sottendono le infiorescenze; ciò significa che non sono petali, ma foglie trasformate. La specie botanica ha brattee di colore rosso acceso, lisce e ampie; nel corso dei decenni però il successo in coltivazione di questa pianta ha dato il via alle ibridazioni; così oggi possiamo avere poinsettie con brattee rosa, fucsia, gialle, bianche, striate, variegate, doppie, arricciate, arrotolate. Si tratta però sempre della stessa pianta e della stessa specie, e quindi tutte le stelle di Natale vanno coltivate nello stesso modo. Tipicamente nel periodo natalizio i vivai sono pieni di stelle di Natale di vari colori, ottenute di solito per talea da piante madri. Ne acquistiamo una, la portiamo in casa, cerchiamo di farla sopravvivere almeno per il periodo di festività, e non appena si affloscia o perde le foglie, la lasciamo seccare, del resto l’anno successivo ne acquisteremo un’altra. Non deve necessariamente accadere sempre in questo modo: è possibile coltivare una poinsettia in vaso per molti anni, ottenendo ogni anno, in inverno, le tipiche brattee colorate. Prima di tutto, cerchiamo di coltivare la nostra poinsettia nel modo migliore, annaffiando con regolarità, fornendo fertilizzante di buona qualità e rinvasando ogni due o tre anni, ovvero quando le radici cominciano ad uscire dai fori di scolo del vaso. Oltre a questo cerchiamo di trovare una posizione ideale per la nostra pianta; in estate la stella di Natale può stare sul terrazzo, in luogo semiombreggiato; all’arrivo dell’autunno andrà spostata in una stanza poco riscaldata o sul pianerottolo delle scale, possibilmente in luogo luminoso, ma non vicino a finestre o con luce solare diretta. A questo punto, se desideriamo che le brattee colorate si presentino, dovremo considerare che queste piante fioriscono solo quando le giornate sono molto brevi; a tale scopo, è necessario fare in modo che la pianta riceva più di 12 ore di buio ogni giorno, considerando anche la luce artificiale. Per questo motivo, è necessario coprire le piante in casa, con della carta scura, dalle 16 fino alle 8 del giorno dopo (più o meno). In genere è sufficiente effettuare tale operazione per circa una settimana per favorire lo sviluppo dei fiori; a questo punto, sospendiamo le concimazioni e lasciamo la pianta senza copertura. Godiamoci a questo punto le grandi infiorescenze; in primavera cimeremo tutti i rami, in modo da favorire uno sviluppo più compatto della pianta. Nelle zone d' italia con clima invernale molto calo, le poinsettie potrebbero vivere anche in giardino, anche se generalmente anche un breve periodo di freddo intenso può rovinare molto le piante, o anche distruggere tutti i rami; piante rovinate dal freddo si riprendono germogliando in primavera, ma di solito è difficile vedere poinsettie in un giardino siciliano, anche a causa di questo problema. Le piante natalizie La gran parte delle piante che vengono utilizzate durante il periodo natalizio sono simboli, più o meno chiari, delle feste che andremo a celebrare. Tipicamente molte piante son sempreverdi, a richiamare la gioia della vita, anche durante l’inverno; molte piante utilizzate nel periodo natalizio hanno fiori o bacche rosse, questo per richiamare Gesù Cristo, a cui viene attribuito, nell’iconografia classica, un mantello rosso fuoco, e quindi il colore rosso, tipico del Natale. Gli abeti venivano anche anticamente utilizzati per celebrare le festività di fine anno, in quanto alberi cosmici, in quanto tramiti tra l’uomo e la divinità, che risiede nell’alto dei cieli, dove giungono le cime degli alberi più alti. L’agrifoglio veniva già utilizzato dagli antichi romani, per tenere lontano da casa il male; il pungitopo, utilizzato come l’agrifoglio, anche nelle feste del solstizio d’inverno. Il vischio, pianta sacra per le antiche popolazioni celtiche, diviene sacra anche nelle leggende legate a Cristo. Assieme a tutte queste piante, la poinsettia diviene pianta natalizia solo in tempi più recenti, assieme alla leggenda dei piccoli pastorelli, che non potendo donare nulla a Gesù in chiesa per la notte di Natale, portarono un ramo preso da una pianta trovata per strada, una poinsettia rossa appunto. La vera storia della Stella di Natale Quasi nessuno sa che l'avventura della Stella di Natale ha avuto origine nel celebre Hollywood Boulevard di Los Angeles. E, proprio come una vera stella del cinema, puo' vantare un giorno a lei dedicato, il Poinsettia Day (12 dicembre), e una biografia internazionale, ricca di avvenimenti e di grandi successi. Il suo nome Euphorbia pulcherrima, vuol dire la “più bella delle euforbie” . Una leggenda azteca narrava che questa pianta dalle lucenti brattee rosse fosse il risultato di una tragica storia d’amore. Le gocce di sangue scaturite dal cuore infranto di una dea azteca avevano creato la Stella di Natale. Gli Aztechi apprezzavano la pianta, che abbelliva le regioni montuose tropicali durante le brevi giornate invernali con il suo aspetto decorativo, ma anche e soprattutto per le sue effettive proprietà. Nella loro lingua, la Stella di Natale era chiamata “Cuetlaxochitl”. Dalle sue brattee estraevano il pigmento rosso usato per i tessuti ed i cosmetici. La linfa lattiginosa della Stella di Natale era lavorata per produrre un preparato antipiretico. Nel clima subtropicale, da dove proviene, la Poinsettia è un cespuglio e può arrivare a misurare fino a 4 metri di altezza. La Stella di Natale selvatica affascinò Joel Roberts Poinsett all’incirca nel 1828. Ambasciatore statunitense in Messico, dottore e cultore di botanica, portò la Stella di Natale via con sé, a casa sua negli USA. E in suo onore, alla Stella di Natale fu dato il nome di ‘Poinsettia’. Ma questo non è tutto: sin dalla metà del XVIII secolo, negli Stati Uniti il 12 dicembre, si celebra il giorno in cui Poinsett morì, con “il giorno della Poinsettia” (Poinsettia Day). Ed è tradizione in questa giornata, scambiarsi le Stelle di Natale – una bella consuetudine che sta prendendo piede anche in Europa. Questo meraviglioso fiore invernale fu introdotto in Europa all’inizio del 19º secolo. Nel 1804, il naturalista Alexander von Humboldt notò questa pianta dalle vivaci brattee rosse e in seguito a un suo viaggio in America ne portò con sé in Europa un esemplare. A Berlino, nel 1833 fu catalogata e dal botanico Carl Ludwig Willdenow le fu dato il nome botanico di Euphorbia pulcherrima, la “più bella delle euforbie”. Ed è del 1834 la descrizione della Stella di Natale, redatta da Johann Friedrich Klotzsch, dottore, chimico e custode del Museo Botanico di Berlino, secondo un documento dell’erbario “Willdenow”. Una Stella Per Bouquet E Per Vaso L’emigrante tedesco in America Paul Ecke cominciò a commercializzare la Stella di Natale all’inizio del 20° secolo, dando così il via ad un’insigne carriera a livello mondiale. Affascinato dalla bellezza delle piante rosse, che crescevano spontaneamente vicino alla sua azienda agricola in California, Paul Ecke decise di cimentarsi nella coltivazione delle Poinsettie. Inizialmente riscosse successo vendendone rami recisi, che mise sul mercato come pianta di Natale. Il figlio, Paul jr. le vendette ai migliori negozi di Los Angeles, su Sunset Boulevard e Hollywood Boulevard durante le festività americane per il mercato natalizio. Indubbiamente quello era il luogo più esclusivo per il lancio di una “star” che doveva conquistare una fama mondiale. E cominciò così la carriera della Stella di Natale, proprio nei pressi del “Walk of Fame”, dove le star mondiali del mondo del cinema sono rese immortali. Spronato dai suoi successi ottenuti ad Hollywood con la Poinsettia, Paul Ecke continuò a coltivarla. Nella sua azienda agricola nel sud della California, coltivava le piante di Poinsettia in estesi campi, poi le metteva in commercio come fiori recisi grazie ad una rete di fiorai in tutto il Paese. In seguito la produzione di fiori recisi fu soppiantata dalla produzione di piante da vaso. Ma è solo grazie ai successi nella coltivazione in Germania, iniziata negli anni successivi al 1950, che oggi la Stella di Natale riesce a sopravvivere negli ambienti riscaldati, condizioni che inizialmente erano sfavorevoli alla crescita della pianta stessa. Poinsettia Worldwide La Poinsettia sta riscuotendo un gran successo anche nei Paesi medio orientali e asiatici. In Cina e Giappone viene utilizzata come decorazione o dono per celebrare il Capodanno che tradizionalmente cade tra il 21 gennaio e il 21 febbraio. Al contrario, in Turchia e in Egitto la Poinsettia ha una lunga tradizione non legata al Natale. Qui, infatti, già veniva coltivata quando in Europa era ancora sconosciuta. In Turchia è nota come “Fiore di Atatürk” in memoria del generale Mustafa Kemal, fondatore e primo presidente della Repubblica Turca. La Stella di Natale era una delle piante preferite del leader popolarmente conosciuto come Atatürk (padre dei turchi). Fu sotto il suo governo che la Poinsettia si diffuse rapidamente in tutto il Paese. In Egitto invece la Stella di Natale si coltivava già dal 1860 e la chiamano “Bent El Consul”, la figlia del console. Stella di Natale ? Non solo Rossa! Uno dei regali più apprezzati sotto le feste, un vero must per il periodo più bello dell’anno. Ma chi l’ha detto che la Stella di Natale è solo rossa? Esistono tante varietà di Stella di Natale, ognuna con dei colori bellissimi. Una valida alternativa al grande classico che stupirà amici e parenti. Per un regalo di Natale molto elegante . Stella di Natale, Le Più Belle Varietà . Albicocca, bordeaux, bianco crema, arancione, salmone, giallo limone, diverse sfumature di rosso. E ancora cannella, rosa e addirittura bicolore. Tantissime le varietà di Stella di Natale, nota anche come Poinsettia: si calcola ne esistano circa 150. Incredibile, vero? Ecco un elenco delle principali: Christmas Beauty Nostalgia Christmas Feelings Glitter Christmas Aurora Autumn Leaves Ice Punch MaximaPremium Ice Crystal Premium Picasso Primero Glitter Princettia Mira White Sigma Titan Le specie differiscono non solo per colore, ma anche per la crescita e la forma delle foglie. E per le misure: esistono Stelle di Natale da pochi centimetri sino a formati più grandi e cespugliosi, addirittura simili a piccoli alberi fino a un metro di altezza. La leggenda della Stella di Natale Avete mai sentito parlare della leggenda della Stella di Natale? Questa pianta, in concomitanze delle festività natalizie, fa bella mostra di sé e rende l’atmosfera ancora più suggestiva, grazie al suo colore rosso e alla sua particolare forma. Con il passare degli anni è diventata uno dei simboli per eccellenza del Natale. Forse non tutti lo sanno, ma la pianta è originaria del Messico ed è proprio in Messico che è ambientata la leggenda della Stella di Natale. Si narra che in un piccolo villaggio vivesse una bambina povera, che non aveva nulla da offrire a Gesù per il giorno di Natale. Tutti si recavano alla chiesetta del villaggio, con i loro doni, ma lei decise di rimanere a casa, perché non aveva niente. La piccola era molto triste, ma proprio in quel momento le apparve un angelo. L’angelo le disse di raccogliere le frasche dai bordi delle strade, per portarle in chiesa, e le assicurò che il suo dono sarebbe stato il più bello. A renderlo il più bello sarebbe stato il sentimento più importante: l’amore. La bimba seguì le istruzioni e raccolse le frasche. In chiesa, ne depose un mazzo vicino all’altare e cominciò a pregare. Fu allora che quelle frasche si trasformarono nella splendida pianta dai fiori rossi e così nacque la Stella di Natale. In Messico, le Stelle di Natale sono chiamate “Flores de la Noche Buena”, cioè fiori della Notte Santa. Grazie alle Stelle di Natale, parleremo di una cosa Seria, Interessante, di cui è Assolutamente Obbligatorio parlarne . Io nel mio piccolo ho sempre contribuito, da molti anni . AIL - Ogni malato di leucemia, ha la sua buona stella Stelle di Natale AIL Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma Per la Ricerca Scientifica L'AIL, Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, costituita l'8 aprile 1969 a Roma e riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica n. 481 del 19/09/1975, è una ONLUS che opera sul territorio nazionale grazie all'attività di 81 sezioni provinciali che collaborano in stretto rapporto con i centri di ematologia. AIL raccoglie i fondi da destinare alla ricerca scientifica e all'assistenza al paziente attraverso diverse iniziative nazionali. Quelle più importanti sono: le Stelle di Natale, le Uova di Pasqua e la Giornata nazionale contro le leucemie, linfomi e mieloma che si svolge ogni 21 giugno. Dal 2006 anche la raccolta fondi tramite il 5 per mille ha permesso all'associazione di erogare somme che sono state destinate ai progetti di ricerca e assistenza. AIL raccoglie fondi anche tramite gli eventi e le manifestazioni locali promosse sul territorio dalle sue 81 Sezioni. AIL finanzia il Gruppo italiano malattie ematologiche dell'adulto (GIMEMA), collabora a sostenere le spese per il funzionamento dei centri di Ematologia e di trapianto, realizza case di accoglienza, organizza servizi di cure domiciliari, promuove seminari interattivi per i pazienti, realizza scuole e sale gioco in ospedale, promuove la formazione e l'aggiornamento professionale di medici, biologi, infermieri e tecnici di laboratorio. Stelle di Natale AIL Associazione Italiana contro le Leucemie - Linfomi e Mieloma Per la Ricerca Scientifica Eventi e manifestazioni Su tutto il territorio nazionale l’AIL organizza iniziative di raccolta fondi: Uova di Pasqua, la manifestazione si svolge generalmente due settimane prima della Pasqua; Giornata nazionale contro le leucemie i linfomi e il mieloma, si svolge ogni 21 giugno dell'anno; Stelle di Natale, la manifestazione si svolge generalmente due settimane prima della Vigilia di Natale. Le tappe dell'associazione 1969 L’AIL nasce l’8 aprile del 1969 a Roma da Franco Mandelli. 1975 Il 19 settembre l’associazione viene riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica n. 481. Nascono le prime 13 sezioni provinciali. 1987 Viene inaugurato a Roma l’ufficio operativo della sede nazionale, con lo scopo di coordinare le attività delle sezioni locali. 1989 Si svolge la prima edizione della manifestazione nazionale Stelle di Natale. 1993 Si sperimenta con successo il primo servizio di Assistenza Domiciliare per i pazienti ematologici. Nascono le prime Scuole in ospedale. 1994 Alla campagna delle Stelle viene affiancata quella delle Uova di Pasqua nelle piazze italiane. 1995 Il professor Mandelli, in accordo con colleghi ematologi di tutta Europa, propone di realizzare la Settimana Europea contro le leucemie. La settimana diventerà poi la “Giornata nazionale”. 1998 L’AIL viene riconosciuta come ONLUS. 2005 Il 7 aprile, l’AIL riceve dal Presidente della Repubblica - Carlo Azeglio Ciampi – la medaglia d’oro “Al Merito della Sanità Pubblica”. Inizia la collaborazione tra l’AIL e il GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell’Adulto), il cui principale obiettivo è promuovere e coordinare le attività di ricerca no profit in ambito ematologico, aggiornando e migliorando i protocolli di diagnosi e cura. 2009 Nasce “AIL-pazienti” con il primo gruppo “AIL Pazienti Leucemia Mieloide Cronica”. 2012 L’AIL stringe un accordo con FIEOP – Federazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica 2018 Il 5 maggio, il Consiglio di Amministrazione nomina Sergio Amadori nuovo Presidente nazionale dell'AIL Premi e riconoscimenti Nel 2005, in occasione della Giornata Mondiale della Sanità, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha consegnato ad AIL la medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica. Motivazioni del premio ad AIL: “Per aver assicurato tangibili contributi allo sviluppo della Ricerca Scientifica e al funzionamento dei centri di Ematologia e di Trapianto di cellule staminali; per l’assistenza sanitaria assicurata ai pazienti e le attenzioni riservate ai loro familiari – e per i congrui finanziamenti destinati alla Ricerca sulle leucemie, i linfomi, il mieloma e le altre malattie del sangue”. Nel 2006 l'AIL Nazionale riceve l’attestato di Socio Aderente dell'Istituto Italiano della Donazione (IID), organismo che attesta l’uso chiaro, trasparente ed efficace dei fondi raccolti, a tutela dei diritti del donatore.
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22-12-2019, 09:05 | #350 |
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Le Piante di Natale Riprendiamo il post sopra > il post numero 354 e da un certo punto di vista anche > il post numero 335, Post dal quale è partito tutto il Tema del Natale . Post n. 335, in cui avrei dovuto parlare anche di una determinata cosa, di cui mi sono dimenticato.....di cui possiamo parlare anche in questo post . Il tema delle Piante di Natale verrà trattato in ordine Alfabetico, non in ordine di importanza, di fama, la pianta più conosciuta.......... . la prima voce che vedrete nell' Elenco sotto, ha un' Eccezione: - Albero di Natale - Abete Albero di Natale Vero o Finto ? - Agrifoglio - Biancospino - Pungitopo - Rosa di Natale - Stella di Natale - Vischio Nel nostro Paese, a dicembre è tradizione decorare l' albero di Natale, il tipico abete. LE ORIGINI Si pensa sia nata in ambito pagano: poiché l’ bete è una pianta sempreverde, i Druidi - i sacerdoti celti - fecero di quest'albero un simbolo di vita e lo onoravano in varie cerimonie. Anche i Romani, alle calende di gennaio (il primo giorno di quel mese), usavano regalarsi un rametto di una pianta sempreverde come augurio di buona fortuna. L’ idea dell’ abete come rappresentazione della vita eterna venne, poi, ripreso dai cristiani, che ne fecero il simbolo di Cristo stesso oppure, secondo altre leggende, dell’ albero della vita di cui parla la Bibbia o di quello del bene e del male, che crescevano entrambi nell’ Eden. Nei secoli poi si sono sviluppate moltissime altre leggende e teorie attorno all’albero di Natale. Secondo alcuni studiosi, per esempio, l’ abete fu scelto dai Cristiani fra tutti gli alberi sempreverdi per la sua forma triangolare, che rappresenterebbe la Santa Trinità. L' ALBERO DI NATALE Tuttavia, il primo vero albero di Natale, così come lo conosciamo noi, fu introdotto in Germania nel 1611 dalla Duchessa di Brieg che, secondo la leggenda, aveva già fatto adornare il suo castello per festeggiare il Natale, quando si accorse che un angolo di una delle sale dell’ edificio era rimasto completamente vuoto. Per questo, ordinò che un abete del giardino del castello venisse trapiantato in un vaso e portato in quella sala. In Francia, invece, il primo albero di Natale fu addobbato nel 1840 dalla duchessa d’Orleans. I cattolici, infatti, dopo la riforma di Martin Lutero (1483-1546), consideravano un’usanza protestante quella di decorare alberi per celebrare il Natale. Furono soprattutto i prussiani, i "predecessori" dei tedeschi, a contribuire alla sua diffusione anche all’ interno dei paesi non toccati dalla riforma di Lutero. A Tallinn (Estonia), per esempio, già nel 1441, fu eretto un grande abete nella piazza del municipio, attorno al quale uomini e donne non sposati ballavano alla ricerca di un’anima gemella . Abete Rosso L' abete rosso o peccio è un albero appartenente alla famiglia Pinaceae, ampiamente diffuso sulle Alpi, nonché nel resto d'Europa. L' abete rosso, nome comune per picea excelsa, è un albero dalla bella figura slanciata, particolarmente diffuso nell' Europa settentrionale e centrale e, in generale, nelle regioni a clima nordico. Nel nostro paese è largamente presente sulle Alpi, dove ci si può imbattere in ampi boschi formati da questo albero, soprattutto nella zona dell' Alto Adige. In Inghilterra, e in buona parte dell' Europa del nord è famoso per essere utilizzato anche come albero di Natale. L' abete rosso si differenzia dal resto delle conifere - gruppo di cui fa parte - per il fatto di presentare aghi sempre singoli e mai disposti in gruppi e, se ne venisse staccato uno dal proprio ramo, verrebbe via con quello anche uno stelo di piccole dimensioni. L' abete rosso è un albero longevo che riesce ad arrivare anche a cinque secoli di vita. La sua corteccia ha un colore rossastro e si presenta sottile e assai squamosa al tatto. Essa è così squamosa e spessa al fine di proteggere meglio il tronco dalle basse temperature. Nel corso dell' evoluzione, infatti, l' abete rosso - così come il tipo “bianco” e il larice - si è modificato per reggere con più facilità le temperature rigide e la diffusa presenza di neve nelle regioni in cui cresce maggiormente. La corteccia si è quindi inspessita, le foglie si sono lentamente trasformate in aghi, muniti di una sostanza vischiosa e cerosa con la facoltà di combattere la perdita di acqua che, nelle zone a clima particolarmente rigido, necessita di lunghi tempi per essere assorbita dal terreno. Anche la sua chioma va a svilupparsi in modo tale che la neve possa scivolare via facilmente L' abete rosso ha forma piramidale, quella del tipico albero di Natale. Può raggiungere altezze che si avvicinano ai 50 metri e presenta un tronco slanciato, dritto fino alla sommità, munito di rami che dalla base alla vetta assumono forma sempre più breve conferendo alla pianta il tipico aspetto piramidale. Oltre al classico Abete Rosso, c'è anche l' Abete Nordmanniana, che viene acquistato per poi addobbarlo in casa o all' esterno della propria casa . Close-up of a real christmas tree, Spruce Albero di Natale - Vero o Finto ? Albero di Natale finto, detto anche Artificiale o Ecologico I primi alberi di Natale artificiali furono sviluppati in Germania durante il XIX secolo, (1 ° gennaio 1801 e terminò il 31 dicembre 1900) sebbene esistano esempi precedenti. Questi "alberi" sono stati realizzati usando piume d'oca tinte di verde, come risposta dei tedeschi alla continua deforestazione . Gli alberi di Natale di piume avevano una dimensione molto ampia, da un piccolo albero da 51 mm ad un grande albero da 2.5 pollici da 2.5 pollici venduto nei grandi magazzini negli anni '20. Spesso i rami degli alberi erano punteggiati di bacche rosse artificiali che fungevano da portacandele . Nel corso degli anni, altri stili di alberi di Natale artificiali si sono evoluti e sono diventati popolari. Nel 1930, la società americana Addis Brush Company creò il primo albero di Natale artificiale fatto con setole di pennelli . Un altro tipo di albero artificiale è l' albero di Natale in alluminio, prodotto per la prima volta a Chicago nel 1958, e successivamente a Manitowoc, Wisconsin, dove è stata prodotta la maggior parte degli alberi. La maggior parte degli alberi di Natale artificiali moderni sono realizzati in plastica riciclata da materiali di imballaggio usati, come il polivinilcloruro (PVC). Circa il 10% degli alberi di Natale artificiali utilizza resina vergine in PVC a sospensione; nonostante sia di plastica, la maggior parte degli alberi artificiali non è riciclabile o biodegradabile. Per la maggioranza degli Italiani, – sette italiani su dieci – si tratta di un albero finto, di plastica, da andare a recuperare in cantina o in soffitta insieme alla scatola delle decorazioni. C’è però anche chi preferisce un abete vero, magari per ragioni estetiche. E poi forse c’è chi, proprio in questo periodo pre-natalizio, si sta chiedendo quale tipo di albero di Natale abbia un minor impatto ambientale: la risposta è quello vero, ma deve avere le radici. Tutta la faccenda era stata analizzata un paio di anni fa da un articolo di The Verge, che aveva intervistato il botanico della Saint Joseph’s University di Philadelphia Clint Springer. Gli alberi finti, di plastica e metallo, causano emissioni di anidride carbonica – il principale gas serra – nell’ atmosfera sia quando vengono prodotti che quando vengono trasportati, cosa che spesso avviene per lunghe distanze dato che molti alberi sono prodotti in Cina. Al contrario gli alberi veri, soprattutto se sono cresciuti poco lontano da casa, assorbono anidride carbonica, invece che emetterla. Molte persone si trattengono dal comprare un abete vero perché sradicare (o tagliare) un albero per usarlo per meno di un mese fa un po’ impressione. Springer però ha sminuito l’ impatto di questa scelta, spiegando che gli alberi in questione non crescono in una foresta tropicale, ma sono fatti crescere con l’ unico scopo di essere venduti per Natale. Quasi sempre, fra l’ altro, quando il vivaio ne vende uno se ne ripiantano altri: spesso quattro o cinque, per essere sicuri che almeno uno cresca solido e bello. In più, mentre crescono gli abeti possono essere un utile habitat per diversi animali, soprattutto uccelli. Gli alberi di Natale veri sono una fonte di inquinamento – per quanto meno impattante rispetto a quelli di plastica – nel caso in cui non abbiano le radici e vengano gettati subito dopo l’ Epifania. Invece se possono essere ripiantati dopo la stagione delle feste (magari nello stesso vivaio in cui li si è acquistati, se possibile) non si trasformano in un rifiuto, a condizione di prendersene cura in modo corretto. Ad esempio, bisogna ricordare che far passare un albero dai 22 gradi centigradi di un salotto agli zero di un giardino non è l’ ideale. Prima di farlo bisognerebbe tenere per qualche giorno l’ albero in una zona intermedia, ad esempio in una veranda o in un garage illuminato. E come saprete sicuramente, da un bel pò di anni a questa parte, dai primi anni 2000, hanno preso piede gli Alberi in Fibra Ottica, di varie misure, coloratissimi, bellissimi.......poi ognuno ha i suoi gusti . La Fibra Ottica è stata inventata in America, nel 1970 . Per la bellezza delle sue bacche rosse e delle sue foglie verdi ben lucide, ondulate e spinose, l’ agrifoglio è utilizzato da sempre nelle decorazioni e negli addobbi natalizi. Si usa, infatti, per fare ghirlande da appendere dentro e fuori casa, portacandele da mettere in salotto ed eleganti centrotavola. Si dice che le sue foglie sono spinose per difendersi dalle capre, notoriamente ingorde e onnivore. Questa pianta avrebbe, infatti, sviluppato questa caratteristica fogliare solo fino ad una determinata altezza, in quanto nella parte sommitale le foglie non sono dentate. L’ agrifoglio o Ilex aquifolium, è una pianta che cresce spontanea anche in Italia e si adatta facilmente a molti habitat. Le lucide bacche rosse compaiono all’ inizio dell’ inverno. Ha foglie pungenti con striature bianche e bacche rosse, e viene facilmente confuso con il pungitopo. L’ agrifoglio, il cui nome originario è Ilex Aquifolium, appartiene alla famiglia delle Aquifoliaceae, è un sempreverde ed è un’altra delle piante maggiormente attribuite al periodo natalizio, come canta la canzone “verde e rosso è l’ agrifoglio”. Questa pianta, però, non è considerata speciale solo grazie alla natività. Infatti, ancora prima dell ’istituzione del Natale cristiano le venivano attribuite proprietà magiche, ed era vista come una protezione dal male e dai demoni. Le sue bacche rosse erano simbolo di rinascita e di fertilità, come una luce che si intravedeva dopo il buio dell’ inverno, rappresentato invece dalle foglie verde scuro. Oggi, viene utilizzata nel periodo di Natale per simboleggiare la corona di spine di Gesù Cristo e il suo sangue. Secondo la nuova tradizione cristiana, la struttura della foglia infatti ricorderebbe la corona di spine di Gesù Cristo e i frutti rossi il suo sangue. Inoltre i boccioli bianchi sarebbero immagine della purezza della Madonna. Una delle leggende della tradizione cristiana racconta che le bacche rosse rappresentino il sangue di un pastore che nel recarsi a portare i doni a Gesù si era ferito con le foglie. Si tratta quindi di una pianta decisamente magica e spirituale da sempre, ma attenzione a non mangiarla! Le sue foglie infatti contengono ilicina, un elemento tossico per l’ essere umano. Porta fortuna, tipico fiore del Natale, idea regalo elegante. Il biancospino è ricco di qualità, nonostante le sue spine… Il biancospino è un arbusto, un piccolo albero molto ramificato e dotato di spine. La sua altezza può variare dai 50 centimetri fino ai 6 metri, il fusto è ricoperto da una corteccia compatta e di colore grigio. I rami giovani sono dotati di spine che si sviluppano alla base dei rametti brevi. I fiori sono raggruppati in corimbi che ne contengono circa 10. I frutti invece, sono ovali, rossi a maturazione e con un nocciolo che contiene il seme. La fioritura avviene tra aprile e maggio e i frutti maturano tra novembre e dicembre, proprio per fare del biancospino una pianta di Natale. I frutti sono edibili (commestibili), ma solitamente non vengono mangiati freschi, bensì lavorati per ottenere confetture, gelatine e sciroppi. Il biancospino è utilizzato anche come erba medicale per le sue qualità ricostituenti, ipotensive e cardiotoniche. Gli antichi Romani lo utilizzavano per scacciare il malocchio e la sfortuna. Proprio per questo suo significato, era dunque uso nell’ antichità adornare le culle dei neonati con piccoli rami fioriti. Speranza, tanta fortuna e positività, ecco il messaggio di questo fiore bello e delicato. Il Biancospino, che con le sue bacche rosse ricorda le palle dell’ albero di Natale Il biancospino è una delle piante di Natale dalle bacche rosse che si usa per decorare la casa e che, visto il suo significato nel linguaggio dei fiori, dovrebbe essere regalato proprio a tutti: sapete perché? Il biancospino è un arbusto il cui nome deriva dal greco “kratos” che significa forza, “oxus” accuminato e “anthos” fiore. Secondo un’antica leggenda (tramandata già nell’ antica Roma) questo fiore sarebbe in grado, grazie alle sue spine aguzze, di allontanare gli spiriti del male. Per questo motivo, durante matrimoni e celebrazioni, veniva utilizzato come simbolo di protezione. L’ invio invece di biancospino è considerato un dolce segno di speranza, forse per i suoi fiori bianco-rosa dal profumo gradevole. Questi fiori si possono inoltre usare per tisane fai da te depurative e rilassanti! Il pungitopo è un arbusto sempreverde con tipiche bacche rosse impiegate come ornamento natalizio, appartenente alla famiglia delle Ruscaceae. Il pungitopo viene coltivato come pianta ornamentale, soprattutto come decorazione durante le feste natalizie. I germogli di pungitopo, dal gusto amarognolo, raccolti da marzo a maggio, vengono utilizzati in cucina a mo' di asparagi, lessati per insalate, minestre e frittate. Questo arbusto sempreverde, appartenente alla famiglia delle Asparagaceae, grazie alle sue foglie verde scuro e le bacche rosse, colori tipici della festività, conferisce subito un’aria molto natalizia nel luogo in cui viene posizionato. Il pungitopo viene solitamente appeso in casa, considerato di buon auspicio perché si dice auguri l’ arrivo di soldi per l’ anno nuovo. Inoltre si può anche mangiare e anzi porta con sé varie proprietà fitoterapiche. Il nome fa riferimento al fatto che anticamente le sue foglie, taglienti, venivano messe attorno alle provviste, per salvaguardarle dai topi Così nasce il nome pungitopo. I frutti della pianta maturano in inverno, sono rossi e da tostati – in passato – erano usati come sostituti del caffè. Il pungitopo maggiore è meglio noto come agrifoglio. Chiamata anche Elleboro, la Rosa di Natale è una pianta europea perenne. Solitamente ha cinque petali ed è bianca. Secondo una leggenda sarebbe stata portata in dono a Gesù Bambino da una pastorella povera che non poteva regalargli nient’altro. Porta con sé il significato di liberazione, infatti è regalata a Natale proprio perché considerata un buon auspicio per l’ inizio dell’ anno nuovo. L' Elleboro nero o Rosa di Natale (nome scientifico Helleborus niger L., 1753) è una pianta erbacea perenne, rizomatosa, dai grandi fiori bianchi, che fiorisce a inizio inverno (Dicembre). Appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae. Helleborus niger, comunemente chiamato rosa di Natale o elleboro nero, è una pianta da fiore perenne sempreverde della famiglia ranuncolo . I numerosi nomi della rosa di Natale e il loro significato Rosa delle nevi, Elleboro nero, fiore di Natale, rosa di Cristo, rosa di Natale o rosa invernale: tutti nomi che lasciano intuire quanto il fiore e le storie che lo accompagnano siano radicati nelle nostre tradizioni. Le definizioni con “neve” e “inverno” alludono alla sua fioritura invernale, mentre “Cristo” e “Natale” indicano la tradizione di coltivare le piante per le festività natalizie. Ma si chiama anche Elleboro nero, nome che si riferisce al termine greco elleboros, formato da due parole “helein” (uccidere) e “bora” (nutrimento). Questo nome è dovuto alle sostanze contenute nella pianta, la quale è altamente velenosa in tutte le sue parti, mentre il colore nero si riferisce al rizoma scuro. L’ elleboro era conosciuto e utilizzato dagli antichi per le sue proprietà medicinali, i quali nonostante conoscessero la reale pericolosità della pianta ritenevano il decotto delle radici un valido rimedio alla pazzia. Le radici essiccate e polverizzate hanno una potente azione irritante, per cui un tempo venivano utilizzate per provocare gli starnuti. L’ azione irritante, narcotica e anestetica è dovuta all’ elleborina, un glucoside, il cui effetto può essere talmente potente che in passato si riteneva avesse la proprietà di rendere invisibili le persone. La rosa di Natale: il racconto natalizio Poiché la rosa di Natale è un fiore natalizio, esiste anche un racconto commovente al riguardo. Come tutte le fiabe inizia con “C’era una volta…”. C’era una volta un pastore. Uno di quelli di cui la Bibbia narra che nella notte di Natale accudisse le pecore nei pressi di Betlemme. Ai pastori apparve un angelo per annunciare la nascita del Salvatore. I pastori, tra cui anche il nostro, decisero di mettersi in cammino per rendere visita a Gesù. Il nostro pastore era triste: desiderava tanto portare un dono a Gesù, ma essendo povero non aveva nulla da regalare. Inoltre era inverno e faceva freddo, quindi nei campi non vi erano fiori da cogliere. Il pastore iniziò a piangere amaramente. In quel momento avvenne un miracolo: le sue lacrime caddero al suolo e prima che asciugassero, spuntarono magnifici fiori, di una bellezza mai vista finora. Felice ne colse un intero mazzo e lo portò in regalo a Gesù. Era nata la rosa di Natale! La Rosa di Natale, Elleboro, è una pianta della famiglia Ranunculaceae originaria delle zone mediterranee diffusa alla stato rustico nei sottoboschi europei, asiatici ed italiani. Si tratta di una pianta erbacea rustica e perenne alta circa 20-30 cm provvista di una radice rizomatosa profonda e robusta di colore nero che genera folti ed eleganti cespugli erbacei molto decorativi. Le foglie coriacee con forma oblunga, lungo picciolo e margini seghettati sono di colore verde scuro. I fiori grandi e bellissimi sono di candido colore bianco e di altre tonalità di colore dal rosa al verde a seconda della varietà. La corolla è molto decorativa ed è composta da 5 grandi petali che fanno da corona a vistosi stami di colore giallo intenso. I frutti piccoli e sferici, invece, contengono numerosi semi. Beh cosa dire della di più, della famosissima Stella di Natale, di cui c'è un post tutto suo, che è il post n. 354 ? Che forse c' è più di una leggenda su questa pianta ? La leggenda vuole che la pianta dalle belle brattee rosse (questo il nome dei suoi petali grandi) sia nata una lontana sera della vigilia di Natale, grazie alla bontà di un bambino molto povero che volle portare in chiesa al bambin Gesù un mazzolino di frasche. Intimidito, gli cadde una lacrima sul misero dono e gli arbusti si trasformarono nel bellissimo fiore rosso. Parlando di Natale si pensa a lei, che la festività la porta nel nome: la Stella di Natale. Originaria del Messico, dove nasce spontaneamente e dove può raggiungere anche un'altezza fra i due e i quattro metri, si dice porti fortuna. Sulla sua origine si raccontano varie leggende, tra le più note una riguarda quanto accadde una notte di vigilia, in Chiesa, quando una bambina molto povera desiderava mostrare a Gesù il proprio amore, ma non aveva nulla da poter donare. Allora raccolse un fascio di erbe che mise sull’ altare: queste si trasformarono in Stelle di Natale. La Stella di Natale appartiene alla famiglia dell’ euforbiacee. Cresce in regioni dal clima caldo e temperato, per questo ha bisogno di caldo, di luce e non deve essere lasciata fuori all’ aperto sul balcone. Il suo nome originario è Euphobia Pulcherrima e proviene dal Sudamerica, ma noi la conosciamo tutti come Stella di Natale ed è il simbolo floreale numero uno delle feste. Si tratta di una pianta molto bella, dai colori accesi, che una volta trascorso il periodo invernale si secca facilmente, ma se curata attraverso una precisa recisione delle foglie può rifiorire, così puoi mantenerla e riproporla l’ anno successivo. Oltre a essere una bella decorazione, rappresenta uno dei classici regali delle feste, tant’è che anche le varie Onlus in fase di raccolta fondi nel periodo di Natale propongono proprio questo fiore, che è un regalo duraturo, simbolico e bello. Il vischio (Viscum album L., 1753) è una pianta cespugliosa che appartiene alla famiglia delle Viscaceae . Il vischio è una pianta sempreverde di numerosi alberi, soprattutto latifoglie come ad esempio pioppi, querce, tigli, meli, ma anche delle conifere: pino silvestre e pino montano ed abeti. Se ne può notare la presenza specialmente in inverno, quando i suoi cespugli piantati nei tronchi e sui rami sono evidenziati dalla perdita delle foglie della pianta che li ospita. Caratterizzato da foglie oblunghe e coriacee della larghezza di circa 2 cm poste a due a due lungo il ramo, il vischio ha i fiori gialli e frutti dalle bacche sferiche bianche o giallastre translucide e con l' interno gelatinoso e colloso. Al vischio sono riconducibili leggende e tradizioni molto antiche: per le popolazioni celtiche, che lo chiamavano oloaiacet, era, assieme alla quercia, considerato pianta sacra e dono degli dei; secondo una leggenda nordica teneva lontane disgrazie e malattie. Continua in molti paesi a essere considerato simbolo di buon augurio durante il periodo natalizio: diffusa è infatti l' usanza, originaria dei paesi scandinavi, di salutare l' arrivo del nuovo anno baciandosi sotto uno dei suoi rami. A questo proposito il mito di Baldur (raccontato nel Gylfaginning), figlio del dio Odino e signore della luce (per questo sovrapponibile a Cristo), che muore ucciso da una bacchetta di vischio da cui, idealmente e simbolicamente, proviene, in quanto il padre Odino è identificato con l 'albero cosmico Yggdrasill su cui nasce il vischio: come era accaduto a Cristo per il legno della croce. Nel VI libro dell' Eneide (vv. 133-141) di Virgilio, dove si racconta la discesa di Enea nell' oltretomba, la Sibilla cumana gli ordina di trovare un "ramo d'oro" (cioè di vischio, secondo gli studi antropologici) che sarà necessario per placare le divinità infere durante la sua catabasi. L' antropologo britannico James Frazer ha dedicato a questo mito una poderosa ricerca. Il succo delle bacche veniva usato per preparare colle usate nell' uccellagione. A questo uso fanno riferimento alcuni modi di dire entrati nel linguaggio corrente: può essere vischiosa una sostanza attaccaticcia o una persona particolarmente tediosa, mentre non è gradevole rimanere invischiati in certe situazioni. Alla natura parassita di questa pianta il poeta italiano Giovanni Pascoli dedicò una poesia, intitolata Il vischio. Le popolazioni nordiche la credevano una pianta caduta dal cielo. Una credenza che, nata dal tentativo di spiegare il fatto che il vischio non ha radici a terra, ma cresce sui rami di pioppi, querce e molti altri alberi, giustifica la particolare funzione che i druidi gli attribuivano. Con il vischio, infatti, venivano preparate pozioni contro la sterilità e ogni male. Oggi, pur essendosi modificata, la tradizione continua e vede nel vischio un simbolo beneaugurante di armonia e fecondità. Il vischio, che appartiene alla famiglia delle Viscacee, è un arbusto emiparassita, che cresce cioè sui rami dell’ albero da cui trae linfa. Anche se durante le feste lo troviamo dorato artificialmente, in natura la sua corteccia è verde-giallognola, le foglie sono appaiate, carnose e coriacee, mentre la bacca è color paglierino. Sicuramente è conosciuto per la tradizione del bacio sotto il vischio, che gli conferisce una connotazione molto romantica. Forse però non sai che il Viscum Album è una pianta sempreverde, parassita di altri alberi come pioppi e querce, da cui dipende per la propria sopravvivenza. Detto questo, nel periodo natalizio la sua presenza è pressoché immancabile. Già considerata pianta divina dai Celti, pare che il suo utilizzo in questo periodo dell’ anno sia nato verso la fine del Diciottesimo secolo in Inghilterra, Regalato e appeso in casa come augurio e buon auspicio per il nuovo anno, il vischio viene utilizzato molto anche in erboristeria, per la realizzazione di tisane e infusi. Almeno una volta nella vita bisogna baciarsi sotto il vischio. La leggenda a cui si ispira questo rito tra innamorati affonda le radici nella mitologia scandinava. Il vischio era associato alla dea anglosassone dell’ amore Freya, la Dea Freya, protettrice dell’ amore e una tra le spose del Dio Odino, il padre di ogni cosa, aveva un figlio di nome Baldr. Questi era celebre per la sua bontà e bellezza, pertanto era il più amato tra gli dei. L’ invidia furiosa del dio maligno Loki, figlio di Odino, indusse Freya a temere il peggio. Per assicurarsi l’ incolumità del figlio, costrinse tutte le creature del mondo a giurare che non gli avrebbero fatto alcun male. Al giuramento però non fu sottoposto il vischio, dimenticato poiché esso non viveva né in cielo né in terra. A questo punto Loki si servì proprio del vischio per creare una freccia appuntita. La mise nelle mani dell’ ignaro Hoder, il Dio cieco, aiutandolo a mirare contro il Dio tanto amato. Così Baldr venne ucciso. Freya, disperata, pianse sul suo cadavere, ma come per magia le sue lacrime si trasformarono in bacche bianche e miracolose, e Baldr tornò in vita. Da quel momento in poi, Freya benedice l’ amore di tutti coloro che si baciano sotto il vischio.
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22-12-2019, 10:32 | #351 |
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Tallines, io ti considero un pazzo scatenato, però sei simpatico!
Stai facendo un super lavoro in questa discussione. Partecipo anche io con tre immagini invernali recenti di Bing: Snowflake (© TothGaborGyula/Getty Images Plus) Luzulo-Fagetum beech forest covered with frost and snow, Ardennes, Belgium (© Philippe Moes/Alamy) Cabins in Valley Forge National Historical Park, Pennsylvania (© Mark C. Morris/Shutterstoc) Ultima modifica di Styb : 22-12-2019 alle 13:39. |
22-12-2019, 12:23 | #352 |
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Styb sei matto!!! Senza didascalia ti mangia vivo!!!!
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22-12-2019, 12:24 | #353 | |
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Grasssie Thank you very much D' altronde è il periodo .........è ci sono un certo tipo di immagini che compaiono, perchè non pubblicarle, prendendo sempre spunto da Windows 10 SpotLight Images, DailyPic, Bing............. Quote:
Magari facessero tutti come te, ossia partecipassero di più Bravo Styb PS > le immagini se le metti centrali, farebbero una figura ancor più bella Adesso arrivo anch' io con DailyPic Per esempio, mi è venuta in mente anche questa idea, però.....visto che poi uno si fa nu mazzzzz.....tanto (il post n. 355 ci ho impiegato un giorno e mezzo per farlo ehhhhh , non è che è uscito in un' ora.........forse si e no solo la bozza, neanche....... ) preferisco postare questo giro solo i link - I 20 alberi di Natale più belli del mondo > https://it.sputniknews.com/foto/2018...ani-del-mondo/ - Gli alberi di Natale più belli del mondo 2019 > https://www.vanityfair.it/viaggi-tra...del-mondo-2019 - Gli alberi di Natale più belli al Mondo > https://viaggiare.moondo.info/gli-al...elli-al-mondo/ - Alberi di Natale 2019: i più belli d’Italia da vedere > https://www.viagginews.com/2019/12/2...-piazze-belli/ - DA NEW YORK A DUBAI: GLI ALBERI PIÙ BELLI DEL NATALE 2019 > https://style.corriere.it/lifestyle/...?refresh_ce-cp - Il giro del mondo alla scoperta degli alberi di Natale più belli del 2019 > https://viaggi.corriere.it/itinerari...i-mondo/?img=1 Gli alberi di Natale 2019 più belli del mondo > https://www.travelblog.it/post/21202...elli-del-mondo - Gli alberi di Natale più Grandi e Strani al Mondo > https://www.travel365.it/gli-alberi-...rani-mondo.htm
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22-12-2019, 12:25 | #354 |
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Jeremj vediamo di postare qualcosa forza ..........che non è difficile su .......le immagini possono essere prese anche On Line, come già detto.........
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22-12-2019, 12:39 | #355 | |
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2 pesi 2 misure! Non è mia consuetudine prendere foto online!
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22-12-2019, 12:41 | #356 |
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In che senso dici: 2 pesi, 2 misure......?........
Per capire . E io molte immagini che ho postato, dove le ho prese, dal satellite
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22-12-2019, 13:40 | #357 | |
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Fatto! Per fortuna c'è la ricerca per immagini di google ...
Quote:
Ultima modifica di Styb : 22-12-2019 alle 13:50. |
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22-12-2019, 16:03 | #358 | |
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Addirittura con il collegamento al link.........
Però non le hai messe al centro Quote:
Però mi ero dimenticato di dire almeno due interventi, al mese Siccome tu non hai fatto almeno due interventi al mese nell' anno 2019, niet, richiesta non soddisfatta No, ovviamente sto scherzando Spero che quello che hai scritto, corrisponda comunque al vero, a parte che mi consideri un pazzo > "Tallines, io ti considero un pazzo scatenato, però sei simpatico! Stai facendo un super lavoro in questa discussione." Comunque un pò più di interventi di Styb durante anche tutto l' anno prossimo, alias 2020 e anche in futuro, a me farebbero piacere Lo stesso vale anche per tutti gli altri utenti, che sono intervenuti fino ad oggi
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22-12-2019, 18:13 | #359 |
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Mettere le immagini al centro senno Tally ve inchiappetta
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22-12-2019, 18:24 | #360 |
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Fatal e tu cosa aspetti a postare ? L' anno del dragone
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