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Old 10-05-2004, 22:50   #21
Dalcor
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Quello ad essere in vigore è ancora il decreto nella sua prima versione, prima di tutte le modifiche apportate in discussione alla camera ed è valido per 60 giorni, cioé proprio fino al 22 di questo mese, il termine ultimo per essere trasformato in legge. Dopodiché, o diventa legge con le modifiche fatte finora o decade e tanti saluti a tutti.

La Stampa ha pubblicato nella rubrica di Anna Masera un articolo in cui riporta fra l'altro un intervento di Cortiana e cita le iniziative di mobilitazione nazionale che si stanno organizzando sul forum!

http://www.lastampa.it/Blog/default.asp

Inoltre pubblica 2 link interessanti:

www.mannasauro.com/volantino.pdf

www.mannasauro.com/nourbani.html
Dalcor è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 11-05-2004, 23:21   #22
shambler1
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L'Avatar di shambler1
 
Iscritto dal: Jul 2001
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bollino a pagamento ,cosi la siae non rischia di morire di fame e gli vengono le guanciotte paciocche.


http://punto-informatico.it/p.asp?i=48153
Quote:
Per il consumatore l'insieme del DL Urbani provocherà un sensibile aumento dei prezzi. È probabile, poi, che il bollino virtuale sarà a pagamento se gestito dalla SIAE come già avviene per il bollino fisico




http://punto-informatico.it/p.asp?i=48151 ancora urbani ..che amore quest'uomo
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Old 12-05-2004, 09:15   #23
w.tommasi
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L'Avatar di w.tommasi
 
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Città: CaPuT MuNdI
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E questo ???

Mi pare ke la fazenda si stia ingrossando ...

Ed inotre :
In più il 6 maggio, durante la conferenza stampa al Senato, l'onorevole Carlucci ha espressamente confermato di aver introdotto quelle norme, che ha riconosciuto essere sbagliate, su richiesta e documentazione della SIAE.

Al rogo !!!!
__________________
E che il Signore ce la mandi buona ... e di facili costumi !
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Old 12-05-2004, 13:10   #24
Bandit
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L'Avatar di Bandit
 
Iscritto dal: Sep 2003
Messaggi: 9423
http://punto-informatico.it/p.asp?i=48151 ancora urbani ..che amore quest'uomo [/quote]

Ma questa legge quindi vuole controllare cosa viene scritto nei siti e nei forum?
__________________
1)P4 2.4-Asrock p4i65- Sapphire Hd3450 512mb agp- 2GB ddr400-Hd 80gb WD- Thermaltake Litepower 450W
2)Amd 3200-Msi K8n Neo4 Platinum - 2*512 MB pc3200-Asus N6600gt- HD WD 160GB-enermax noisetacker 370.
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Old 12-05-2004, 13:42   #25
FabioD77
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L'Avatar di FabioD77
 
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Messaggi: 2868
Quote:
Originariamente inviato da M4st3r
Se ne parla già in un altro post proprio in questa sezione .. non mi va di fare il saputello né tantomeno di sostituirmi al moderatore, però cerchiamo di non divagare e di mantenerci In-Topic, visto il lavoraccio che il nostro Leron ha fatto per fare pulizia in questo thread .. se ci mettessimo qui a fare un elenco delle schifezze che ogni ministro ci propina non finiremmo più
Hai ragione: ecco il link Altra furbata del nostro Urbani!
__________________
Affittasi questo spazio pubblicitario a sole donne belle e giovani.
FabioD77 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-05-2004, 11:59   #26
Kernel32
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L'Avatar di Kernel32
 
Iscritto dal: May 2002
Messaggi: 2704
Domani a Roma mobilitazione anti DL Urbani:
http://punto-informatico.it/p.asp?i=48206
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Old 18-05-2004, 00:09   #27
marcus24
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L'Avatar di marcus24
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Napoli
Messaggi: 7343
Urbani teme la disfatta
http://punto-informatico.it/p.asp?i=48243

__________________
NON ACQUISTATE DA Puccione84 ALIAS=www.pcsfriends.it
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Old 18-05-2004, 09:55   #28
gabry182
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L'Avatar di gabry182
 
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è in corso il dibattito al senato. Stà parlando cortiana (l'unico che forse ha capito qualcosa!)
Ho postato sotto gli interventi degni di nota. La maggior parte degli altri sono stati luoghi comuni espressi da persone completamente all'oscuro della realtà

Ultima modifica di gabry182 : 18-05-2004 alle 10:54.
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Old 18-05-2004, 10:50   #29
gabry182
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MODICA (DS-U)
Signor Presidente, onorevoli colleghi, dà sempre un senso di inutilità parlare di questioni al nostro ordine del giorno in un momento così tragico per il nostro Paese e per il mondo a causa della guerra in Iraq, ma il nostro lavoro deve continuare. Iniziamo quindi a parlare del decreto-legge al nostro esame. Visti i tempi limitatissimi a disposizione, mi limiterò a fare qualche osservazione sull’articolo 1, cioè su quella parte del provvedimento che si riferisce al contrasto alla cosiddetta pirateria telematica.

Ebbene, dobbiamo lamentare ancora una volta che si utilizza lo strumento del decreto-legge, che a norma della Costituzione dovrebbe essere riservato a casi di vera necessità e urgenza, per temi che avrebbero bisogno di grande riflessione. In particolare, in questo momento in tutti gli Stati si studiano tecniche legislative adeguate per reggere il mondo di Internet e della rete e noi ci stiamo lanciando, con una discussione caratterizzata da interventi di quattro minuti per ogni senatore, ad esaminare un decreto-legge, che va convertito entro 60 giorni, il quale contiene una norma veramente pericolosa (di polizia) su questo tema complicatissimo e che affronta anche altre tematiche, in parte in modo soddisfacente.

So benissimo che il relatore Asciutti e il ministro Urbani - spero lo confermino in sede di replica - si sono dichiarati disponibili a rivedere questa norma; ma che modo di legiferare è questo? Legiferiamo sapendo già che lo facciamo male.

Voglio ora entrare nel merito facendo riferimento all’assurda introduzione di una nuova forma di reato che, leggo, consisterebbe nel comunicare al pubblico, immettendola in rete per trarne profitto, un’opera dell’ingegno protetta da diritto d’autore. Ci rendiamo conto di cosa stiamo affermando? Ci rendiamo conto che chiunque di noi disponga di un sito, eventualmente anche residente sul proprio computer di casa, commette un reato inserendo nello stesso una parte, anche piccola, di un’opera dell’ingegno protetta da diritto d’autore? Si comprende che cos’è la rete?

Si comprende cos’è questo straordinario deposito di conoscenza distribuita, che riguarda centinaia di milioni di persone collegate in tutto il mondo, senza distinzione di nazionalità, di lingua, di religione e di altro, che in questo modo hanno fatto crescere effettivamente le possibilità del sapere? Ci si rende conto che stiamo qualificando come reato l’atto di mettere sul sito una parte o la totalità di un’opera dell’ingegno?

Facciamo un esempio, per capirci. Se nella pagina principale di un mio sito inserisco una strofa o una parte di una poesia di un autore contemporaneo, in quel momento violo la norma che imprudentemente stiamo inserendo nella nostra legislazione. È chiaro che il punto cruciale riguarda la sostituzione del concetto di lucro con quello di profitto. Occorre intervenire perché c’è un’enorme differenza tra i due concetti e si rischia veramente di fermare una delle fonti maggiori di innovazione, anche culturale e non solo tecnologica, del mondo odierno.
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Old 18-05-2004, 10:51   #30
gabry182
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CORTIANA (Verdi-U)
Signor Presidente, signor Ministro, colleghe e colleghi, già il collega Modica è entrato nel merito di alcune riflessioni che stiamo iniziando progressivamente a condividere in sempre più persone. Credo che buona pratica per i parlamentari dovrebbe essere quella di conoscere prima di deliberare. In particolare, nel caso in esame non ci troviamo di fronte ad un nuovo supporto informativo che succede alla radio, al telefono ed alla televisione, ma ad uno strumento che presuppone potenzialità, peraltro anche di convergenza rispetto agli strumenti che ho nominato, e che definisce un sistema di comunicazione complesso, non semplicemente un supporto informativo.

Dovremmo prima di tutto - e per questo apprezzo il parere positivo espresso in Commissione dal Ministro sull'ordine del giorno contenente l'impegno a istituire una Commissione d'inchiesta bicamerale - capire fino in fondo questo sistema e le sue implicazioni. Peraltro, i colleghi dovrebbero capire che non si tratta di una questione che riguarda, ad esempio, gli ingegneri informatici perché quello di cui ci occupiamo diventerà il substrato di comunicazione nella società della conoscenza. Siamo ormai entrati appieno nell'era digitale. Dobbiamo averne consapevolezza.

Se, viceversa, proviamo, in questa dimensione, a protrarre e ad estendere rendite di posizione - legittime - legate a modelli di business precedenti, a produzione di beni materiali o non materiali in ambito analogico, potremmo produrre disastri perché saremmo costretti, per forza di cose, ad usare vie coercitive, peraltro di dubbia praticabilità dal punto di vista tecnologico. Vie coercitive per tentare di ridurre questa complessità ad una semplificazione simile a modelli industriali e commerciali precedenti.

Quindi, colleghi, in primo luogo dovremmo conoscere la questione per poi ragionare su come agire. È evidente che il diritto di autore esiste, così come la proprietà intellettuale ed è bene che gli autori vengano riconosciuti. È bene però che tutto ciò accada senza pregiudicare quella potenziale complessità del sistema di comunicazione, come evidenziato dal collega Modica, che si configura come un vero e proprio sistema cognitivo a cui concorrono milioni di persone con una grande dinamicità nello spazio e nel tempo. I computer dialogano tra loro ovunque e nelle fasce orarie più svariate. Si dà luogo ad una sorta di cervello mobile che risulta una vera e propria impresa cognitiva collettiva straordinaria. In un'epoca di potenziale scontro di civiltà tra logiche potenti e prepotenti da guerra permanente e preventiva e derive di tipo integralista, viviamo in questa rete l'unico grande momento di dialogo universale.

Questo è un aspetto straordinario che pregiudicheremmo in un modo peraltro demenziale, mi sia consentita l'espressione. Ciò non soltanto in riferimento all'aspetto (contrario anche alla recente direttiva europea) che equipara lo scambio di file musicali e di immagini a fini non commerciali e non di lucro alla pirateria, introducendo la dizione "profitto", ma anche per via del bollino sui masterizzatori e sui software di masterizzazione. Così facendo, finiamo con il porre il nostro Paese al di fuori del contesto mondiale internazionale, peraltro - come rilevavo poc'anzi - con delle chiavi assolutamente aggirabili per via tecnologica, ma anche per via commerciale e legale.

Rischiamo di pregiudicare la possibilità che il nostro Paese concorra, rivestendo un ruolo da protagonista, allo sviluppo dell'innovazione che si configura come uno dei possibili sviluppi anche di natura commerciale, imprenditoriale e occupazionale per il futuro. Il tutto, però, con questa chiave particolare che riguarda le dimensioni cognitive e che quindi ha in sé non soltanto aspetti prettamente industriali, ma anche aspetti riguardanti la qualità e la capacità culturale di un Paese.

Ebbene, sia in Commissione che in altre occasioni successive di dialogo ho avvertito una disponibilità da parte della maggioranza e del Ministro ad individuare vie che possano evitare tale tipo di preclusione. Mi dispongo ad ascoltare laddove vi fosse tale effettiva disponibilità.

Insieme al mio Gruppo ho messo a punto con il popolo della rete i 750 emendamenti che sono stati depositati - pratica concreta delle democracy di cui si occupa purtroppo soltanto il ministro Stanca - dimostrando concretamente quando parliamo di un sistema complesso di comunicazioni, di un vero e proprio sistema di impresa cognitiva collettiva che questo è, tant'è che questo abbiamo fatto ed i nostri emendamenti sono frutto di quel lavoro comune condiviso. Tale lavoro è fuori da ogni demagogia perché le proposte sono state lasciate alla nostra autonomia parlamentare, ma è teso alla costruzione di processi di partecipazione condivisi e, soprattutto, pubblici e trasparenti.
gabry182 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-05-2004, 11:00   #31
gabry182
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ACCIARINI (DS-U)
Signor Presidente, mi richiamo fondamentalmente a quanto già detto dai colleghi intervenuti sul fatto che la velocità nel legiferare su questo tema ha portato a delle conseguenze non positive. In particolare, voglio illustrare le scelte che la Camera fece a suo tempo, che certamente hanno comportato alcuni miglioramenti rispetto al decreto-legge iniziale. Si deve dare atto del fatto che, ad esempio, sono state ricomposte le prerogative dell’autorità giudiziaria rispetto all’autorità di polizia. Si è pertanto rinormalizzato la procedura però, nel realizzare quest’operazione di intervento rispetto al decreto-legge, che ha preteso di regolare rapidamente e senza il necessario approfondimento una materia estremamente delicata, si è incorsi nell’errore che è già stato sottolineato.

È mia intenzione sottolineare il seguente tema. È chiara la volontà che emerge dalla discussione parlamentare alla Camera di escludere lo scambio di file tra privati senza scopo di lucro dall’applicazione della normativa sulla tutela del diritto di autore, che non si vuole minimamente mettere in discussione come principio generale e che anzi si ritiene estremamente importante regolare.

Essendo chiara questa volontà, oggi il testo a nostro esame non rispetta la suddetta volontà perché esprime con un termine molto generale, tra l’altro usato in una maniera che sentenze della Cassazione dimostrano equivoco e portare ad una considerazione di natura generale che non riguarda il mero accrescimento patrimoniale, che è invece quello espresso dal concetto del fine di lucro che è stato improvvidamente e impropriamente sostituito. È chiaro che adesso bisogna ristabilire la condizione di partenza e tornare a formulare un testo che rispetti quella che comunque era una diffusa volontà parlamentare, volta a permettere al popolo della rete di agire attraverso gli scambi senza incorrere in sanzioni. In questo modo, tra l’altro, si andrebbe incontro ad una volontà che è stata espressa.

Il problema è dato dai tempi, signor Ministro. È chiaro che nel momento in cui questo decreto-legge viene convertito in legge e agisce, di fatto gli scambi di file tra privati senza fini di lucro, il cosiddetto file sharing, è perseguibile. Bisogna dirlo con chiarezza. Chiediamo che sia rapidissimo l’intervento governativo volto a ristabilire la situazione, altrimenti, essendoci chiaramente degli interessi contrapposti, si rischia di arrivare a fare qualcosa che in realtà non si voleva fare. Rendere difficile la vita ai disonesti è giusto, ma non lo è rendere impossibile la vita agli onesti. Questo è il rischio che in questo momento il testo a nostro esame porta con sé.
gabry182 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-05-2004, 12:28   #32
gabry182
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URBANI, ministro per i beni e le attività culturali
Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho almeno due ragioni per rivolgermi con gratitudine al Senato nella discussione di questo provvedimento, prima in Commissione e ora in Aula. Come a tutti noto, questo provvedimento riguarda quattro campi principali. Con espressione significativa, ancorché impropria della stampa, si è parlato di un decreto salvacinema, salvamusica, salvadiritti d’autore, salvadilettanti. Infatti, in tutti questi campi esistono, per volontà non nostra, emergenze che richiedono, data la delicatezza e l’urgenza degli interventi, di intervenire con uno strumento altrimenti improprio, il decreto-legge, per salvare, è il caso proprio di dirlo, il finanziamento pubblico o il funzionamento di importanti istituzioni in essi operanti.

L’intervento dei colleghi senatori, prima in Commissione e ora in Aula, ha evidenziato come il punto di maggiore controversia abbia riguardato uno solo di questi quattro campi, quello inerente le misure di contrasto alla cosiddetta pirateria telematica, che abbiamo introdotto in particolare per quanto riguarda la pirateria cinematografica ma che poi la Camera ha esteso a tutte le forme dello spettacolo, compresa in particolare la musica.

Dicevo che ho due ragioni per ringraziare il Senato. In primo luogo, per aver salvato gran parte di queste misure "salva molte cose" e per aver condiviso con noi il ricorso a questo strumento insolito per combattere tali emergenze. È di grande conforto saperlo, perché ciò non solo legittima la nostra proposta normativa in materia ma consente di combattere in tempi brevissimi tale emergenza.

In secondo luogo, ringrazio anche i colleghi senatori per le osservazioni critiche che hanno riguardato invece il quarto argomento, cioè quello inerente alle misure di contrasto contro la pirateria telematica. Sono sicuro che il complesso di tali osservazioni ci metterà in grado come Paese di migliorare rapidamente e considerevolmente le prime misure proposte.

Come si è evidenziato nel corso del dibattito, sulla materia è in corso esclusivamente una discussione sui mezzi, non sui fini, sui quali siamo tutti d’accordo, compreso lo spirito con il quale progressivamente andremo avanti. Saremo sempre più il Paese europeo che ha dimostrato più coraggio e lungimiranza nel tentare di combattere efficacemente tale fenomeno. Sono consapevole, e nel dibattito in Commissione ne abbiamo dato conto, che essere pionieri in tale campo comporta rischi notevoli, in particolare quello di sperimentare in corpore vili qualche misura, compiendo un atto di coraggio. Occorre pertanto anche l’umiltà di imparare strada facendo per approntare il prima possibile strumenti aggiuntivi in questo campo.

Si è parlato, ad esempio, dell'opportunità di creare un gruppo tecnico presso il dipartimento per l'innovazione tecnologica in maniera tale da fare quanto più possibile tesoro delle esperienze vissute al suo interno. Assumo formalmente l'impegno di parlarne con il collega Stanca per attivare nel più breve tempo un gruppo di lavoro tecnico che si muova in quella direzione. Al contempo, a nome del Governo sono estremamente favorevole all'idea di istituire - qualora il Parlamento accedesse a tale possibilità - una Commissione bicamerale con funzioni di studio e monitoraggio sistematico di questo argomento. Ciò perché in questo settore, al di là del fatto che oggi il nostro è Paese pioniere in Europa per il fatto di legiferare in questa materia, le cose cambiano quasi quotidianamente. Cambiano le tecnologie, gli usi e le esperienze tratte dagli usi delle stesse; ma cambiano anche le normative. Sappiamo tutti, ad esempio, che l'esame presso il Parlamento europeo di una direttiva in proposito è in fase avanzata.

Ebbene, questa continua evoluzione delle sfide che abbiamo di fronte richiede un monitoraggio sistematico, il più ampio ed apprezzato possibile e, aggiungo, il più sereno possibile dal momento che la legislazione è già di per sé difficile in questo campo. In proposito, sono state fatte alcune citazioni colte che ho molto apprezzato, a cominciare da quella di Popper. Mi permetto di aggiungerne un'altra: tutti i lettori dell'opera di Hayek dedicata ai rapporti tra legge, legislazione e libertà sanno bene quanto sia difficile, al momento di legiferare, salvaguardare in modo ottimale il rispetto della legge e quello della libertà dei soggetti.

Si tratta di un settore delicatissimo dove purtroppo è facile sbagliare. Pertanto, dobbiamo legiferare nei limiti in cui la nostra Costituzione ce lo consente con un'attitudine di tipo sperimentale. Dobbiamo saper apprendere dalle esperienze che facciamo. Pertanto, credo che le stesse osservazioni critiche mosse nei confronti dell'iniziativa del Governo possano risultare estremamente utili e possano essere accolte attraverso lo strumento degli ordini del giorno. Al riguardo, tengo a precisare che non considero gli ordini del giorno uno strumento per gli archivi. In questo caso essi rappresentano uno strumento immediato di indirizzo per il legislatore che prima interverrà a correggere eventuali errori (sia quelli noti che quelli che dovessero emergere in un prossimo futuro) meglio sarà.

La possibilità, onorevoli colleghi, ce l'abbiamo perché tutti sappiamo che in tempi rapidissimi dovremo porre mano al provvedimento annuale recante interventi nel settore dei beni e delle attività culturali, dello spettacolo e dello sport. Si tratta di un appuntamento parlamentare annuale ed è buona prassi utilizzare questo strumento in termini di grande consenso reciproco perché - come è noto - si richiede che possano deliberare le Commissioni in sede legislativa e che quindi possano essere le stesse Commissioni di merito competenti a legiferare. Credo che questo rappresenti il massimo delle garanzie reciproche nel senso che quel decreto si scrive assieme.

Personalmente ritengo consigliabile non solo approvare ordini del giorno condivisi, ma trasfondere il prima possibile il contenuto degli stessi in questo progetto di legge parlamentare che potrebbe rappresentare la sede ottimale sia per gli argomenti che per la rapidità del procedimento con cui tutte queste misure verranno tradotte in legge.

È stato ricordato, infatti, che qualche opportuna correzione al testo approvato dalla Camera possa e debba riguardare anche lo stesso campo dello sport, l’ordinamento sportivo in generale e più in particolare i rapporti tra il mondo dilettantistico e il CONI, per la semplice ragione che tutti condividiamo che la certificazione delle attività sportive delle società dilettantistiche debba comunque essere fatta dal CONI per dare unitarietà a tutto ciò che in materia dilettantistica sfocia poi in competizioni sportive a carattere nazionale che rientrano nelle competenze tradizionali del Comitato olimpico e, nel caso italiano, del CONI.

Chiedo al Senato il sacrificio di legiferare in un modo che normalmente è da tutti riconosciuto non opportuno, cioè attraverso lo strumento della decretazione di urgenza, nel riconoscimento che alcune materie richiedono un intervento urgente ancorché riconosciuto come imperfetto. Si tratta di imperfezioni che sono compatibili con la natura del provvedimento di urgenza e che non pregiudicano la possibilità del miglioramento a posteriori in tempi brevi.

Del resto, anche nel campo della pirateria, per darvi una dimensione del fenomeno, è necessario guardare alle travi e non alle pagliuzze, che sarà possibile eliminare successivamente. Si tenga poi conto del fatto che nel nostro Paese si è evidenziato, di quinquennio in quinquennio, un sostanziale decremento dei trasferimenti pubblici del Fondo unico dello spettacolo in termini reali di valore. Come sapete l’intero FUS ammonta a 1.000 miliardi delle vecchie lire. Mi esprimo ancora in questi termini perché nella contabilità tradizionale la formulazione delle cifre avveniva in lire e dunque mi viene naturale equalizzare le cifre in euro in vecchie lire.

Ebbene, la pirateria è stimata dagli operatori del settore dello spettacolo, per ciò che riguarda le minori entrate derivanti dall’evasione dell’IVA, in cifre che si aggirano intorno ai tremila miliardi di lire e, per ciò che riguarda i mancati guadagni degli operatori stessi, in cifre superiori agli ottomila miliardi di lire. Fatto un calcolo netto, a prescindere da tutto ciò che riguarda il trasferimento di file a fini privati tra giovani - e concordo totalmente con quanto è stato detto, per cui auspico che attraverso un ordine del giorno si possa poi trasfondere tale questione nell’ambito del futuro provvedimento legislativo in fase di ipotesi -, che faccia esclusivo riferimento ai furti e alla pirateria intesi in senso delittuoso, classico, di diritto comune, di cui parlava il senatore Compagna, bisogna tener conto delle cifre di cui parlavo.

Mille miliardi per il vecchio FUS, mentre l’ordine di grandezza derivante dalla somma tra i danni arrecati all’erario e quelli ai privati è pari a dodicimila miliardi di vecchie lire. Una piaga di questo genere richiede o no un intervento emergenziale? Credo che lo richieda, anzi lo imponga a tutti.

Questo naturalmente non lo dico per difendere l’intera formulazione dell’attuale articolo 1, di cui riconosco che una parte cospicua è migliorabile in fretta, ma soltanto per mettere i senatori di fronte a questa non facile scelta: legiferare in termini perfezionistici e lasciare che tutti i problemi del cinema, della musica, dello sport dilettantistico, della pirateria vadano avanti come avviene oggi oppure legiferare in termini emergenziali ma con l’impegno reciproco di rispondere e rimediare alle pagliuzze di cui parlavo prima in tempi molto brevi in maniera tale da innalzare nel contempo le dighe nei confronti di queste autentiche calamità.

Consentitemi di concludere l’intervento con una piccola battuta. Nel corso del dibattito, parlando di musica e in particolare della difficile situazione nella quale si trovano non da oggi le fondazioni lirico-sinfoniche (situazione che richiede un intervento d’urgenza), ho notato sia in Commissione - risulta dai resoconti - sia oggi in questa sede che quasi tutti i colleghi siano incorsi in un lapsus freudiano molto simpatico. Molti senatori non hanno parlato di fondazioni lirico-sinfoniche bensì di enti lirico-sinfonici. In sostanza, hanno usato la vecchia dizione, quella esistente prima della legge di riforma.

Ciò è indicativo del fatto che riconoscono che la trasformazione da enti a fondazioni non ha francamente comportato grossi mutamenti per quanto riguarda gli antichi problemi strutturali. È contro detti antichi problemi strutturali che si giustifica il ricorso ad un decreto-legge. Vi assicuro che anche il Governo ne avrebbe fatto volentieri a meno. Non è questo il modo migliore per procedere. In un sistema bicamerale poi, all’emergenza del legislatore si aggiunge inevitabilmente anche quella dei legislatori frettolosi, data la natura dello strumento, degli altri settori.

La conclusione è che qualche pagliuzza viene fuori. Tuttavia, con il conforto delle vostre osservazioni e soprattutto dell’impegno ad usare uno strumento - se mi permettete - a quattro mani come quello che ho evocato prima, credo sia possibile non solo salvare le questioni per le quali il decreto in esame è stato concepito, ma anche effettuare una rapida correzione delle non poche pagliuzze esistenti messe utilmente in evidenza, grazie al controllo del Senato, per il nostro Paese.
gabry182 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-05-2004, 17:34   #33
shambler1
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Cortiana ha ritirato gli emendamenti (ordini superiori) il decreto è passato integralmente . Il file sharing è finito; la legge è definita pionieristica e coraggiosa ed è vero: come i pionieri che , coraggiosamente, sparavano agli indiani.
"ehi che coraggio Billy Joe Bob, a sparare a quell'indiano da 200 metri!".
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Old 18-05-2004, 20:02   #34
Leron
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IL DECRETO URBANI E' LEGGE DELLO STATO

http://webnews.html.it/news/2087.htm

Il Decreto Urbani è legge dello Stato. Con l'ultima votazione del Senato diventa legge dello Stato uno dei più contestati decreti sulla rete Internet. Pronta una modifica in tempi brevi per scongiurare il carcere per l'"uso personale"

Il Senato ha approvato oggi in via definitiva il Decreto Legge Urbani. Il Decreto Legge che reca norme contro "la diffusione telematica abusiva di materiale audiovisivo" e "a sostegno delle attività cinematografiche e dello spettacolo" diventa legge dello Stato con voto favorevole per la maggioranza, contrario per Verdi, Rifondazione Comunista e Comunisti italiani e astensione per l'Ulivo. Ma il Parlamento è pronto a modificarlo di nuovo.

Il Senato ha anche approvato un ordine del giorno che impegna il Governo ad una modifica in tempi brevi delle norme sulle sanzioni penali per chi diffonde materiale audiovisivo, sul bollino virtuale SIAE e sugli aumenti per i dispositivi di conservazione digitale.

Di fronte agli impegni del governo anche i 750 emendamenti presentati dal senatore Verde Fiorello Cortiana a fini di ostruzionismo sono stati ritirati. Ritirati quasi tutti gli altri emendamenti da parte dei senatori di opposizione.

Alla fine dunque si risponderà piccola legge Urbani con una legge ancora più piccola che servirà a riparare i danni della prima formulazione.

Non si conclude dunque l'iter della prima legge in Italia che toccava da vicino il file sharing. Approvato su forti pressioni dello stesso Urbani nel marzo 2004, il Decreto Legge numero 72, 22 marzo 2004 era, nella prima formulazione, una legge pot-pourri che oltre a trattare nel primo articolo le norme per combattere la condivisione di materiale protetto su Internet, includeva anche dispositivi per favorire la diffusione delle opere cinematografiche e dello spettacolo. In questa prima formulazione le pene solo per chi condivideva filmati protetti da diritto d'autore arrivavano a 1500 euro.

Il Decreto viene promulgato dal Presidente della Repubblica il 22 marzo. Entro il 22 maggio, dopo 60 giorni, deve essere convertito in legge, pena il decadimento. Nei primi giorni di Aprile il decreto passa all'esame della commissione Cultura della Camera dei Deputati con relatrice Gabriella Carlucci. Monta intanto la protesta degli utenti del Web, ma lo scherzetto che si prepara loro è una vera beffa.

Le lobby della SIAE e dell'industria cinematografica si danno da fare. In Commissione il decreto riformula le pene: elimina la sanzione iniziale di 1500 euro per chi condivide file fra utenti ma introduce, senza che nessun parlamentare se ne renda aparentemente conto, una correzione alla legge sul diritto d'autore che sanziona con il carcere chi "per trarne profitto" mette in condivisione un'opera protetta, sostituendo la precedente e più restrittiva formulazione "per fini di lucro". Introduce anche, assieme ad altre modifiche, un bollino virtuale SIAE da inserire nei siti Web che presentano opere d'ingegno e una tassa sui supporti di memorizzazione digitale di 0,36 euro per GByte e una tassa sui software di masterizzazione da corrispondere alla SIAE.

La prima correzione non è da poco, i termini "profitto" e "lucro" sono ben documentati nella giurisprudenza italiana in materia di diritto d'autore e suddividono i casi di uso personale (il "profitto" che se ne trae non comprando l'opera) e il "lucro" (il guadagno che se ne trae vendendo l'opera). Più in là la Carlucci si giustificherà dicendo che la Commissione credeva di venire incontro alle esigenze degli utenti non avendo compreso la portata delle modifiche.

La legge viene approvata dalla Camera dei Deputati il 22 aprile e il giorno dopo viene trasmessa al Senato che la discute in Commissione cultura fra il 27 e il 5 maggio. La trattazione in commissione, oltre ad alcuni aggiustamenti sugli altri articoli, si incentra sulla norma che prevede il carcere per gli utenti che condividono file "per trarne profitto". Tutti sembrano ora dare ragione agli utenti: nessuno si dichiara favorevole alla norma che equipara chi per uso personale scarica file dalla rete con chi lo fa come attività criminale per fini di guadagno, truffando sia i detentori di diritto d'autore sia lo Stato per mancati incassi d'IVA e tasse.

C'è troppo poco tempo per correggere il decreto: il 22 maggio è sempre più vicino e tutti i finanziamenti allo sport e al cinema cadrebbero nel vuoto. Le ipotesi per cambiare triettoria sono varie: l'ostruzionismo per far decadere il decreto, lo stralcio del primo articolo riguardante la pirateria dal decreto legge, un ordine del giorno che impegni il governo a riparare con norme successive. Il senatore verde Fiorello Cortiana presenta 750 emendamenti per far decadere il decreto e contemporanemente in commissione presenta alcuni ordini del giorno per impegnare il Governo alla modifica del decreto.

Il resto è storia di queste ore. Sia il ministro Urbani, sia il relatore Asciutti si impegnano a rivedere le norme, auspicano la creazione di un gruppo di lavoro sulla materia e presentano un ordine del giorno che si avvicina a quelli del senatore Cortiana. Cortiana e gran parte dei senatori ritirano i propri emendamenti, il Governo esprime parere contrario su tutti gli altri. Si va alla votazione, il Decreto passa e diventa legge di Stato.
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Old 18-05-2004, 20:21   #35
Leron
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UPDATE 18 MAGGIO, ECCO COSA COMPORTA IL PRIMO ARTICOLO DEL DECRETO

  • Il Decreto Urbani è legge dello Stato. Con l'ultima votazione del Senato diventa legge dello Stato uno dei più contestati decreti sulla rete Internet. Pronta una modifica in tempi brevi per scongiurare il carcere per l'"uso personale"

INFORMAZIONI (non ancora certe)

Cosa cambia con la nuova legge?
  • Per chi immette e scarica per uso personale copie pirata, la sanzione (passata da 1.500 a 154 euro come previsto dalla legge sul diritto d'autore), sale a 1.032 in caso di reiterazione.
  • Resta la confisca dei materiali e la pubblicazione della condanna sui giornali per chi duplica cd e dvd non per scopo personale.
  • Sanzioni penali invece per chi fa commercio o trae profitto dall'illecita attivita' (reclusione da tre mesi a sei anni)
    (occhio che non sta scritto "a scopo di lucro" ma "per profitto" e il solo prendere l'opera senza pagarla può essere interpretato come profitto, è uno dei punti che dovranno essere cambiati ma per ora è così )
  • Lo scambio di brani musicali e audiovisivo (file-sharing) e' consentito solo a condizione che si tratti di file dotati degli appositi avvisi informativi, previsti dalla legge sul diritto d'autore. Se il file non sara' provvisto di avviso, chi lo immette commettera' un reato
  • Introdotto un prelievo del 3% per i produttori, destinato alla Siae, sul prezzo di listino dei masterizzatori. Se la quota non viene versata comporta una sanzione doppia (6%) per i produttori
  • Introdotta una tassa di 0,36 euro al GB per tutti i supporti di memorizzazione atti a ospitare opere protette da diritto d'autore (fate i conti di quanto vi costerà il prossimo HD)
  • Affidato all'autorita' giudiziaria e non al ministero dell'Interno il compito di intervento per violazioni per via telematica (come previsto da art.15 Costituzione).
  • Eliminato il rafforzamento sulla funzione di controllo dei provider .

VISTO CHE I PROVIDER NON HANNO PIU' L'OBBLIGO DI CONTROLLO, COME MI BECCANO?

Come hanno sempre fatto: controlli campione nel p2p.
Tutti i più importanti sistemi di p2p sono molto facilmente rintracciabili dall'indirizo IP che è associato alla macchina.

in pratica si presume che facciano così:

-beccano qualcuno a caso e scaricano da lui qualcosa
-verificato che quella cosa era protetta da D.A. ora hanno le prove che l'utente associato al tal idirizzo IP faceva uso illegale del p2p, essendo quindi sospettato di reato non può più avvalersi della legge sulla privacy
-dopo aver ottenuto il mandato vanno dal provider e si fanno consegnare i LOG (non che possano ottenere molto da questi) e possono far scattare la perquisizione.

COSA CAMBIA RISPETTO A PRIMA?
Nel metodo di investigazione niente. verrà sempre beccata gente a caso, che magari si sente sicura perchè scarica poco, perhè è impossibile con questo sistema stabilire quanto effettivamente ha scaricato un utente fino a quando non lo verificano con la perquisizione.
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Old 19-05-2004, 00:47   #36
imtheking
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come segnalato in precedenza,un gruppo d circa 200-300 utenti ha indetto uno sciopero delle connessioni x il 25 maggio...se volete info:



http://www.irclab.com/no-urbani/foru...hp?p=1292#1292
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Old 19-05-2004, 13:20   #37
gabry182
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INIZIATIVA

Quote:
Beppe Caravita ha parlato con Paolo Nuti, presidente Aiip, cofondatore di internet in Italia e vecchio amico.

Lui è a Bruxelles ma hanno concordato per la seguente iniziativa.


Ecco l'email:

Questa e mail verrà mandata da migliaia di utenti ai propri provider:

Anonimi ha scritto:
Oggi parte questa lettera al mio provider.
Propongo di inviarne quante più possibili DA SUBITO


Con la presente Vi comunico quanto segue:

se entro 60 gg dalla data di scadenza del mio contratto, l'ormai famigerato decreto Urbani, convertito in legge il 18/05 c.a., non sarà stato modificato
- eliminando il bollino SIAE,
- eliminando la tassa su supporti e masterizzatori
- ripristinando lo scopo di lucro al posto del semplice profitto come discrimine fra uso personale e industria del falso,
Vi verrà inviata dal sottoscritto comunicazione di disdetta del servizio ADSL.

So benissimo che la Vostra Azienda non ha niente a che fare con tale decreto, anzi, è probabilmente contraria, tuttavia converrete con me che sarete Voi a dover subire le conseguenze di un probabile calo di interesse nei confronti della banda larga, prodotto dalla suddetta legge.
Di conseguenza, Vi invito a fare quanto in Vostro potere per rimuovere le assurdità di cui sopra, che ostacolano gravemente lo sviluppo di internet nel nostro paese e quindi nuociono al Vostro business.
Se questo governo non si cura minimamente delle opinioni della gente, forse sarà più sensibile alle pressioni delle aziende.

RingraziandoVi anticipatamente per quanto potrete fare, Vi invio cordiali saluti



Credo che l'Aiip, che ci ha sempre sotenuto nella nostra capagna per una internet aperta e serena per tutti, vorrà dare notizia di questo sciopero dell'Adsl mirato a che il ministro Urbani rispetti puntualmente gli impegni pubblicamente presi.


Diffondete la notizia con lettera in altri forum e tramite e-mail

Grazie e dateci una mano! Abbiamo tutti interesse a una internet aperta, serena e in crescita per tutti!
commenti sull'altra discussione altrimenti leron s'inc...

Ultima modifica di gabry182 : 19-05-2004 alle 13:32.
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Old 19-05-2004, 19:39   #38
pippo1957
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Iscritto dal: Dec 2003
Messaggi: 695
Approvate le nuove norme sulla pirateria online volute da Urbani
Maggioranza e opposizione d'accordo: "Vanno modificate"
Il decreto sul "p2p" è legge
ma non piace a nessuno
Il testo varato per non far cadere le misure a favore del cinema


Il ministro Urbani

ROMA - Il Senato ha approvato il decreto Urbani sulla pirateria. Diventa dunque legge il contestato provvedimento che introduce sanzioni amministrative e penali per chi scambia file protetti da copyright attraverso servizi peer-to-peer come KaZaA o WinMX. Una legge della quale tutti (il ministro proponente, la maggioranza, l'opposizione) riconoscono i limiti e che un senatore di Forza Italia definisce addirittura "deleteria per il Paese".

Il decreto Urbani, varato a marzo in Consiglio dei ministri, arriva all'approvazione quasi fuori tempo massimo. Per questo, ieri il ministro dei Beni Culturali si è presentato in Senato chiedendo l'approvazione del testo senza modifiche e promettendo rimaneggiamenti futuri. "Chiedo al Senato il sacrificio di legiferare in modo normalmente ritenuto non opportuno, cioè attraverso lo strumento della decretazione d'urgenza", ha detto Urbani.

Il testo licenziato dal Senato mescola in un unico calderone provvedimenti contro la pirateria e misure d'urgenza a sostegno dell'industria cinematografica. Il Governo ha fatto leva su queste ultime per ottenere l'approvazione della legge, promettendo che la parte riguardante la pirateria sarà riesaminata. "Ci troviamo a chiudere un provvidemento con un articolo, il primo, che è deleterio per il Paese", ha dichiarato Franco Asciutti, senatore di Forza Italia. "Non abbiamo risolto i problemi perché non c'è tempo di rimandare il decreto alla Camera".
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La vecchia legge sul diritto d'autore del 1941 prevedeva sanzioni penali per chi diffondesse materiale protetto "a fini di lucro". Il decreto Urbani modifica questa dicitura in "per tarne profitto", una definizione che, secondo molte interpretazioni di giurisprudenza, include anche chi non ottiene un diretto guadagno pecuniario dallo scambio di file. In altri termini, gli utenti di KaZaA rischiano il carcere, mentre chi si scarica un brano protetto da copyright può ricevere una multa che va da 154 a 1.032 euro. Asciutti e i senatori dell'opposizione puntano il dito contro questo punto della legge e anche contro la previsione di un bollino Siae per i file scambiati su Internet e di una nuova tassa sui masterizzatori.

La necessità di varare le misure a sostegno del cinema ha convinto anche l'opposizione a ritirare tutti i suoi emendamenti, sostituendoli con ordini del giorno nei quali si sollecita il Governo a modificare in tempi brevi la parte di legge riguardante lo scambio di file via Internet. Al momento del voto, i partiti della lista Prodi si sono astenuti, mentre Verdi e Comunisti italiani hanno votato contro.

"Il nostro giudizio sul decreto Urbani è un giudizio doppio per un provvedimento doppio", ha spiegato il senatore ds Luciano Modica. "L'articolo sui reati di pirateria è completamente sbagliato".

"Il decreto contro la pirateria è sbagliato nel metodo e nel merito", ha dichiarato il senatore verde Fiorello Cortiana. "Oggi finalmente abbiamo convinto anche il ministro Urbani, che in aula si è impegnato a presentare le necessarie correzioni. Abbiamo vinto una prima tappa, ma il nostro intento è vincere la corsa contro l'ignoranza sui temi di Internet e della società dell'Informazione".


(19 maggio 2004)
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Old 20-05-2004, 08:39   #39
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Old 23-05-2004, 23:27   #40
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