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24-05-2005, 03:54 | #1 |
Bannato
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Città: Name: VINCENZO ::: Età 24 anni ::: Residenza: Palermo ..by Sicily. ::: Interessi: Auto -> Moto -> Stikkio ::: Accanito del Palermo F.C. RosaNero Xsempre. ::: "Agneddu e suchiu' è finiu u' vattiu" :D ::: Un saluto a tutti i Siciliani!!!
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>> Giovanni Falcone << "Capaci, Palermo non ha dimenticato"
Volevo postarvi questo articolo dato che ieri 23 Maggio è avvenuta quella orrenda strage, anche se fa male ricordarlo, porto tanta stima in ricordo a questi 2 giudici che hanno lattotato siino in fondo alla lotta contro la mafia!! Dei grandi giudici!!!
Memoria. Tredici anni fa l’attentato a Giovanni Falcone sulla Palermo-Punta Raisi Palermo non ha dimenticato. Ieri alle 17,58 tutto parlava di storia e mafia, memoria e coraggio. Palermo non ha dimenticato la Capaci di un 23 maggio lontano tredici anni: un’autostrada, cento chili di tritolo, un comando a distanza, il sangue di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, degli agenti della scorta Rocco Di Cillo, Antonio Montanaro e Vittorio Schifani, su una Palermo-Punta Raisi che si squarcia. Palermo ricorda. Tiene a mente le idee vincenti del magistrato che dal lontano '78 (anno in cui si trasferì alla sezione penale del capoluogo) aveva guardato negli occhi quella che ancora si chiamava genericamente Mafia: “Cosa nostra e le sue complicità eccellenti – diceva – non sono un muro che si abbatte, ma che si scala, piano, con pazienza”. Così, piano, con pazienza, ieri nel giorno del tredicesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone e della sua scorta, seicento studenti da tutt’Italia hanno raggiunto il capoluogo siciliano. Piano, con pazienza, dall’aula bunker dell’Ucciardone, “l’astronave verde” – come i cronisti l’avevano ribattezzata - simbolo della lotta alla mafia e dei maxi processi, un corteo ha raggiunto l’albero “Falcone” in via Notarbartolo e in silenzio ha ascoltato la “melodia della memoria” composta dal maestro Nicola Piovani. A due passi da Palermo, a Bagheria, città natale del super latitante Bernardo Provenzano, a ricordare Falcone c’erano con Don Luigi Ciotti e Rita Borsellino. Non c'era, invece, ufficialmente “per motivi personali”, Totò Cuffaro, il presidente della Regione Siciliana coinvolto nel processo “Talpe in procura” per favoreggiamento con l'aggravante dell'articolo 7 (quello riguardante la mafia). Palermo non dimentica i suoi “professionisti dell’antimafia”. È così. L’ha dimostrato ieri la sua gente. Ricorda ancora Falcone e quel Cesare Terranova, che prima di lui abitava il palazzo di Giustizia palermitano. Quel Terranova che, come lui, prima di lui, aveva indagato su mafia e appalti, sul rapporto tra Salvo Lima, Vittorio Ciancimino e Giovanni Gioia. E che prima di lui, il 25 settembre 1978, come lui è morto ammazzato. Non ha scordato i suoi “soldati” caduti in una manciata d’anni sotto il fuoco dei mitra e delle autobomba. Si chiamavano Emanuele Basile, Gaetano Costa, Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Mario D’Aleo, Rocco Chinnici, Beppe Montana, Ninni Cassarà, Roberto Antiochia, l’ex sindaco di Palermo Giuseppe Insalaco, Antonino Saetta. Con loro, gli uomini delle scorte e degli ignari passanti che si trovavano nei luoghi degli attentati. Palermo ricorda gli anni della “disattenzione” (per dirla con le parole di Luciano Violante) in cui la rivolta morale contro gli omicidi di Pio La Torre e Carlo Dalla Chiesa era stata espressa, le leggi approvate, i processi avviati e ci si aspettava solo che calasse il livello degli allarmi e delle denuncie. Gli anni in cui il mondo legale cominciava a dimenticare l’ultimo omicidio politico e quello del crimine programmava il prossimo, quello di Falcone. Di quel giudice che, forse consapevolmente, aveva firmato la sua condanna a morte quando, il 16 dicembre del 1987, dopo 36 ore di camera di consiglio, la corte d’Assise di Palermo aveva emesso la sentenza del maxi processo dell’Ucciardone (349 udienze, 1314 interrogatori, 635 arringhe difensive pronunciate da 200 penalisti, 660 mila fotocopie di atti processuali), accogliendo in pieno la tesi accusatoria del pool: diciannove ergastoli tra cui quelli di Michele Greco, Bernardo Provenzano, Totò Riina, Nitto Santapaola, Francesco Spadaro. Qualche hanno dopo, nel 1992 la Corte di Cassazione sancirà in via definitiva gli ergastoli dei boss. Le conseguenze, sono note: il primo a cadere sotto il fuoco della Cupola il 12 marzo dello stesso anno sarà Salvo Lima. Il 23 maggio toccherà a Giovanni Falcone, nonostante avesse lasciato da tempo Palermo, per il contestatissimo (da destra e sinistra) progetto della super-procura al ministero. Il 19 luglio a Paolo Borsellino e alla sua scorta (Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina), con le stesse modalità di Falcone a Palermo. Il resto verrà dopo: l’incriminazione e il rinvio a giudizio di Giulio Andreotti, l’arresto di Totò Riina, Nitto Santapaola, Giuseppe Madonia, Giuseppe Pulvirenti. Tutto però sembra arrivare troppo tardi. Tardi come quelle righe che, l’allora condirettore dell’Unità Piero Sansonetti, due giorni dopo il funerale dedicherà al magistrato: “Questo giornale negli ultimi mesi, e più di una volta, ha criticato Giovanni Falcone per i suoi atteggiamenti prudenti, per la sua nuova amicizia con i socialisti, per la sua scelta di lasciare Palermo. E ha osteggiato la sua candidatura alla direzione della superprocura […] In queste ore terribili una cosa l’abbiamo capita tutti, credo: Giovanni Falcone era un uomo libero. […] quando era evidente a tutti che Giovanni Falcone era il numero uno per capacità di comprensione teorica del fenomeno mafioso, per conoscenza giudiziaria, e per carisma, abbiamo, invece fatto prevalere il dubbio politico: forse non è uno dei nostri. Forse è pubblicamente ambiguo. Forse è il cavallo di Troia. E così abbiamo giudicato la sua scelta tattica una sorta di “abbandono”. Siamo stati faziosi. Lo siamo stati con un’eleganza infinitamente superiore a quella di Giuliano Ferrara, ma lo siamo stati”. Ciao a tutti e buona giornata!!! Anche se sono le 04.54 del mattino, sto ancora lavorando!!! Ultima modifica di Tuono_Blu : 24-05-2005 alle 03:59. |
24-05-2005, 12:39 | #2 |
Bannato
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