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#41 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Franciacorta (BRESCIA)
Messaggi: 692
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Lo sai bene che il "profitto" non conosce colori o limiti di chi che sia,...non ho detto che le aziende Italiane non si debbano "allineare" con altre aziende Mondiali nello scontro della competitività. Ho detto che la "caccia alle streghe" messa in campo sulla "concorrenza" Cinese , ha certamente ANCHE i risvolti da me sopracitati.......i quali comunque non giustificano il prezzo finale di vendita,..anche perchè poi il risultato è quello che la maglietta di Montezemolo , la compriamo dall'ambulante extracomunitario di turno a 10€.... ciao
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Bye...... MâíÎÅñÐrë ® |
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#42 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Mar 2005
Messaggi: 1
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Re: Re: Re: Lega Nord: dazi sui prodotti esteri a basso costo
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#43 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Mar 2005
Messaggi: 1
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#44 | ||
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Junior Member
Iscritto dal: Mar 2005
Messaggi: 1
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Questa zavorra è stata una comquista positiva del mondo occidentale! Stimo parlando di leggi a difesa dei lavoratori come ad esempio le norme anti-infortunistiche (legge 626), sindacali , a difesa dell'ambiente con le norme anti-inquinamento! Quello che i produttori stanno facendo è il bypassare queste regole andando a produrre in luoghi dove tali regole semplicemente non esistono. Ma il pianeta Terra è uno solo.... è bene ricordarlo. Quote:
Continuo a leggere discorsi ideali ma mai esempi pratici. |
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#45 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Mar 2005
Messaggi: 1
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5 anni fa l'adidas non faceva lavorare i commercianti italiani, i laureati in scienza della comunicazione, lingue, marketing, persino ingegneria Ma per 50 che si occupavano di queste cose dava lavoro ad almeno altri 50 operai del tessile italiani rispettando i loro diritti, l'ambiente, ecc.ecc. Ultima modifica di Pontrew : 13-03-2005 alle 14:03. |
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#46 |
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Member
Iscritto dal: Nov 2001
Messaggi: 206
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Molti parlano dei dazi come se fosse il male assoluto. Tale è se viene praticato a paesi che producono nelle stesse nostre condizioni. Continuo a ripetere e come hanno fatto anche altri che alcuni paesi come la Cina non sono concorrenti leali!
La differenza è solo questa! La condizione per togliere i dazi è quella di "imporre" gli stessi criteri costruttivi per un bene. Quando la Cina a questo punto costruirà i suoi prodotti con tali regole, tutti saremo più contenti. I dazi verranno allora tolti. La concorrenza sarà allora leale. Gli operai cinesi aquisteranno diritti più evoluti, i consumatori saranno protetti e nel frattempo le nostre imprese non saranno costrette a chiudere e magari con quel "surplus" che è il guadagno, investiranno in innovazione e tecnologia. Sembra strana questa ipotesi? A me non sembra! I prodotti che mettono in ginocchio la nostra economia, rispondendo a qualcuno, sono principalmente quelli dell'abbigliamento cinese(pantaloni, camice, calzini, borse, cinture, occhiali, scarpe, ecc...) L'India produce soprattuto elettronica, e questa non ci intacca molto perchè il nostro mercato non produce molta elettronica (dvd, televisori, computer ecc...). Da questo punto di vista l'India è un rischio molto minore rispetto la Cina. I dazi allora dovrebbero essere messi solo su prodotti che impediscono ai nostri di vendere(abbigliamento soprattutto). La nostra economia è basata su piccola e media impresa. Chiedere di far investire a tali persone è impossibile. E' controproducente alle stesse imprese se si deve competere con tali paesi sleali. Allora in tal senso l'innovazione deve venire dalla ricerca pubblica.(che oggi è troppo poca) Nessuno ne ha ancora parlato e lo faccio io. Nessuno forse sa che in Cina si sposta con la bici! Le aotomobili private sono pochissime e se le possono permettere solo pochissime persone per motivi già illustrati in altri interventi. Si sta aprendo in questo periodo un mercato per l'automobilismo impressionante. Voi dite bene per la fiat? Forse, se non fosse che stanno costruendo pure loro automobile! Ma il problema non è neanche questo! Il problema è il petrolio. Tra industria cinese e aoutomobilismo, la Cina iniierà ad importare petrolio! DICO AD ALTA VOCE CHE FIN ADESSO LA CINA HA ESPORTATO PETROLIO. Fate 1+1 e guardate al risultato. Il petrolio si impenna! E con il ritmo con cui cresce la Cina esso arriverà ad un prezzo doppio secondo me all'attuale! La soluzione? Puntare con tutta la nostra forza sull'idrogeno! Energia pulita e non inquinante. L'energia che oggi importiamo dalla Francia e da altre nazioni, sarà molto minore, il suo prezzo scenderà, mentre negli altri aumenterà per il motivo precedente. Produrre idrogeno allora sarà meno costoso che produrre benzina e simili. Le nostre industrie ne traranno in definitiva beneficio e così tutti gli altri! Utopia?Chi vivrà vedrà! |
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#47 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Messaggi: 350
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#48 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Franciacorta (BRESCIA)
Messaggi: 692
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La Cina appare a tutto il mondo come un gigante dalle potenzialità enormi; essa sta vivendo una spettacolare crescita economica, con una decisiva accelerazione nel 2001, attraverso l’adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio. Tale crescita economica necessita però di energia, mentre la produzione cinese di petrolio diminuisce di anno in anno. Il Dipartimento dell’Energia statunitense ha previsto che, ai tassi di crescita attuali, nei prossimi venti anni l’importazione di petrolio da parte della Cina crescerà del 960% e, secondo l’AIE, si arriverà, per quella data, all’importazione di 10 mbg contro gli 1,9 di oggi. E’ indubbio che la Cina abbia bisogno di nuovi fornitori di greggio; i tradizionali, come Kazakhistan, Venezuela, Sudan, Russia ed Indonesia, non basteranno più. Cifre che parlano da sole, nel senso che riassumono chiaramente l’importanza della posta in gioco in Medio Oriente per la crescita economica cinese, e che spiegano l’implicazione via via crescente di Pechino in questa regione, e più in generale nel gioco petrolifero mondiale. La Cina fino alla morte di Mao, nel 1976, non aveva relazioni diplomatiche con gran parte dei paesi mediorientali. Alla fine degli anni ‘70 sono iniziate le relazioni con Siria, Giordania e i paesi produttori di petrolio. Ha preso il via un particolare tipo di relazione: petrolio in cambio di armamenti e tecnologia militare. Negli ultimi anni Pechino ha fornito missili balistici alla Siria, missili e tecnologia nucleare all’Iraq, ed altri missili alla Libia. L’Iran, secondo fornitore di petrolio alla Cina, ha comprato da Pechino componenti per missili balistici e missili Cruise; inoltre reattori nucleari ed ingenti quantità di uranio sono giunti a Tehran dal Paese del Sol Levante. Ma il partner più importante è e resta l’Arabia Saudita, primo esportatore di greggio verso la Cina. Il commercio militare con Riad è cominciato alla metà degli anni ’80. Nel 1999, lo stesso Jiang Zemin, ha parlato di una “partnership petrolifera strategica” tra i due paesi. E’ chiaro, dunque, che l’inedito attivismo cinese in Medio Oriente, è anzitutto dettato dalla forte dipendenza di Pechino da questa regione; ne è una prova anche il ruolo assunto dalla diplomazia cinese alle Nazioni Unite verso la fine del 2002, soprattutto se confrontato al basso profilo adottato nel caso della guerra del Golfo del 1991. Inoltre, a partire dall’11 settembre 2001, Pechino sembra avere riconsiderato la propria fragilità di fronte ai due possibili rischi di una situazione più incerta: l’innalzamento brutale dei costi del petrolio e l’interruzione degli approvvigionamenti energetici. Il progetto di una riserva strategica cinese, rimasto latente per molti anni, è stato rapidamente riattivato, con l’obiettivo di costituire una riserva di almeno 15 milioni di tonnellate, pari a tre mesi di autosufficienza. Nello stesso tempo, la Cina intende riorganizzare le sue linee di rifornimento: quelle che arrivano via nave dal Medio Oriente devono transitare attraverso lo stretto di Malacca (tra Singapore e Indonesia), posto sotto controllo statunitense; in più, le società petrolifere cinesi sollecitano nuovi accordi con Kazakhistan e Russia, poiché l’opzione che privilegia l’Asia centrale e la Siberia rappresenta per Pechino l’affrancamento dalle linee di rifornimento ipotecate dagli Stati Uniti, consentendo in questo modo una profondità strategica vitale. Da Washington arrivano segni inequivocabili di disapprovazione verso il ruolo cinese in Medio Oriente. La US-China Economic and Security Review Commission, un gruppo creato dal Congresso americano per monitorare le relazioni tra i due paesi, ha messo in guardia nel 2002 circa la fornitura da parte cinese di tecnologie e componenti per armi di distruzione di massa a paesi come Siria, Iran, Libia e Sudan. Ciò, secondo la Commissione, costituirebbe inequivocabilmente una minaccia crescente alla sicurezza degli USA. da "Equilibri.net "
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#49 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Messaggi: 350
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Nel settore in cui lavoro (sottocarro macchine movimento terra) i prodotti giapponesi risultano i più economici più di quelli coreani e cinesi.... |
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#50 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Cavalese
Messaggi: 2093
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Se ne è parlato molto su questo forum ma forse non hai seguito abbastanza. L'idrogeno in natura pronto da consumare non esiste e mai esisterà. L'idrogeno si fabbrica. Si fabbrica con l'energia elettrica proveniente dalla Francia e da altre nazioni o si fabbrica dai combustibili fossili, vedi benzina o derivati/derivanti. L'italia non ha nessuna di queste fonti a meno di usare il nucleare. OT Off |
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#52 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
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#53 |
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Member
Iscritto dal: Nov 2001
Messaggi: 206
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Freeride
OF Ti contraddico in pieno. L'idrogeno è vero che non esiste in natura ma può essere "fabbricato". Come? Hai detto varie possibiltà, ma tutte controproducenti! Forse non sai, ma esiste in Italia un certo Rubbia (premio nobel per la fisica) che ha inventato e sviluppato una centrale idrosolare(non è questo il nome perchè non ricordo come l'ha chiamata) che genera idrogeno grazie ad energia solare. Un sistema complesso che garantisce energia solare(anche in assenza prolungata di sole) e produce scarti naturali, come sali (utili per l'gricoltura) e idrogeno (utile per le auto ecc...) Il costo che si diceva è circa una volta e mezzo o due quella per produrre benzina. Ne esiste uno funzionate sperimentale. Perchè non viene fatto?Perchè ancora costa troppo (ma con il ritmo con cui cresce il petrolio diventerà vero il contrario) e le multinazionali del petrolio impediscono questa energia alternativa già esistente e collaudata OF |
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#54 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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"convertiamo tutti i contadini e i manovali che si perdono con la diffusione delle macchine in tecnici della telefonia, delle reti informatiche?!? su un altro pianeta, forse." |
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#55 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Cavalese
Messaggi: 2093
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Aggiungi solo che con il rinnovabile e' molto costoso produrre idrogeno, cosa che ho fatto che trascurare in partenza. Ma hai idea di quanto sono grandi queste centrali e che superficie occupano? E le vorresti mettere in Italia? Ma neanche se la ricopri tutta pareggi! ..adesso proporrai anche l'eolico? |
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#56 | ||||
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Messaggi: 302
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A questo si aggiunga poi la massoneria internazionale che è ben felice della situazione di alta tensione che c'è nel mondo. |
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#57 |
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Member
Iscritto dal: Nov 2001
Messaggi: 206
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Freeride
Non più grandi delle altri centrali. I pannelli solari? Sarà come produrre grano! Si prende un pezzo di terra e con il metodo che ti ho illustrato riesci a far andare avanti una città intera come Milano! |
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#58 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#59 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Franciacorta (BRESCIA)
Messaggi: 692
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Basito,....o,...stupito??? ciao
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#60 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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