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Ryzen Threadripper 9980X e 9970X alla prova: AMD Zen 5 al massimo livello
Ryzen Threadripper 9980X e 9970X alla prova: AMD Zen 5 al massimo livello
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Old 31-03-2011, 10:30   #41
Stappern
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cmq certo che uno pretende che l'università la paghi lo stato ,con tutte le tasse che gli diamo,in usa te la paghi cara l'università ma l'iva è in certi stati al 7%
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Old 31-03-2011, 11:00   #42
Salvatopo
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  • Non dimentichiamoci che una grossa parte dei fondi va a società private che le usano per tutt'altro.
  • Non dimentichiamoci delle vagonate di denaro che vengono intascati da "professori" che fanno lezione un'ora ogni 2-3 anni perchè sono troppo impegnati con il loro Studio Privato.
  • Non dimentichiamoci che fin troppo spesso dove ci sono soldi a pioggia si fa la cicala e non la formica.

Insomma, non dimentichiamoci della mentalità italiota.
__________________
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Old 31-03-2011, 11:03   #43
Kharonte85
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Originariamente inviato da alexdal Guarda i messaggi
Io come cittadino che paga le tasse (anche tante) mi sento preso in giro dal mondo accademico:
1) all'universita' vorrebbero entrare tutti ma chi studia sono pochi.
all'universita' dovrebbe andare chi studia e vuole studiare, altrimenti i soldi sono buttati. I fuoricorso, i politicizzati, i scaldabanco, i scansafatiche, i cannaioli fanno spendere tanti soldi senza resa.

2) l'universita' in Italia e' quasi ferma a due o tre secoli fa: ogni volta che si vuole riformare c'e' chi protesta (di solito quelle della categoria 1) e aiazzano chi gia' riceve tanti soldi senza produrre, per mantenere il potere.

3) La ricerca e' connessa con la produzione, se dalla ricerca si arriva alle fabbriche e poi al consumo si crea un circolo virtuoso.
Ma quelli del gruppo 1 (livello di Q.I. di circa 58 al pari di un armadillo caduto da un albero) aiazzano e bloccano le imprese che investono nelle menti.
La ricerca serve per produrre nuova informazione e scoperte che poi devono avere ricadute in campo tecnologico, industriale, ecc ecc.
Se i soldi li fornisce solo lo stato, alla fine i soldi li sprecano solo quelli del gruppo 1,

In America e Giappone le universita' funzionano bene perche' si pagano:
questo genera un circolo virtuoso:
- universita' non in rosso, puo' comprare attrezzature
- i genitori ricchi fanno donazioni in modo che l'universita' spenda di piu in attrezzature
- l'universita' cerca menti brillanti e da borse di studio a quelli anche senza soldi.
- l'industria sa che l'universita' ha ottimi elementi, da molti soldi per ricerca
- lo stato e' felice di questo, da fondi per migliorare
- gli studenti si laureano presto perche' devono pagare, sono bravi e fanno i ricecatori oppure l'industria li assume presto (in Giappone di solito anche un anno prima della laurea, NOTA:
In Giappone l'anno finisce il 31 marzo, qualche anno fa mia moglie ando' in depressione perche' fino ad ottobre dell'anno precedente alla laurea nessuna azienda le propose di lavorare. cioe' essere assunti 6 mesi prima della laurea fa entrare nel panico, perche' all'universita' si studia)
- potrei continuare all'infinito.


In Italia:
- l'universita' e' economica si vuole tutto dalla stato e si fa per perdere tempo
- chi studia viene ostacolato dalle menti malate che pensano che li si debba solo fare propaganda antigovernativa, antiindustria, antisviluppo, antiinnovazione
- nessuno fa donazioni
- le menti brillanti vanno a studiare in america e giappone e uk, se hanno i soldi.
- le borse di studio si danno a tutti (ossia paga lo stato, ossia gli impiegati a tutti), e immigrati senza capacita' hanno gratis quello che nei loro paesi non avrebbero mai. Anzi (politecnico di torino) prende le menti scartate dalle altre univerita' (india, cina, ecc, chi non riesce ad entrare per incapacita', riesce ad avere gratis da noi, quello che nemmeno a pagamento ricevono nei loro paesi)

p.s.
le proteste sono sempre organizzate da chi gia' ha i soldi (spesso con mente da babbuino con la meningite)


p.s2
se avessi un figlio
lo farei studiare in giappone o usa
se non studiasse lo toglierei subito, perche' all'universita' deve continuare solo chi ha le capacita' e la voglia.

Un ingegnere laureato a 32 anni con 8 di fuoricorso che pretende di fare il ricercatore sul trasporto ferroviario solo perche' ha rotto le vetrine dei negozi per evitare che si facciano i treni ecologici e veloci per la francia io lo internerei solo in un ospedale per scarafaggi menomati non certo darei un assegno di ricerca a 1100 euro (seppure lordi)
Vai a vedere i dati di quanto investe di PIL l'Italia nell'università rispetto agli altri paesi Europei e il resto del mondo e avrai le risposte. Come si può pretendere l'eccellenza quando ogni "riforma" che viene fatta include dei tagli sostanziali? E' Impossibile. Inoltre il privato, oltre a introdurre iniquità sociale, non può essere una soluzione efficiacie in Italia data l'assenza di grandi industrie o aziende.

Gli scansafatiche, i politicizzati i cannaioli ecc.... ce li hanno da tutte le parti non sono certo loro il problema. Il problema è che anche chi esce dalle università con 110 e lode non ha opportunità di fare ricerca in Italia nel suo campo (e se trova, fa la fame) ed è costretto ad andare all'estero oppure a trovare un impiego meno specializzato (in cui le sue capacità sono sprecate). Il problema è che in Italia si risparmia dove bisognerebbe investire.

Ultima modifica di Kharonte85 : 31-03-2011 alle 11:06.
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Old 31-03-2011, 11:08   #44
Jorgensen
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Vai a vedere i dati di quanto investe di PIL l'Italia nell'università rispetto agli altri paesi Europei e il resto del mondo e avrai le risposte. Come si può pretendere l'eccellenza quando ogni "riforma" che viene fatta include dei tagli sostanziali? E' Impossibile. Inoltre il privato, oltre a introdurre iniquità sociale, non può essere una soluzione efficiacie in Italia data l'assenza di grandi industrie o aziende.

Gli scansafatiche, i politicizzati i cannaioli ecc.... ce li hanno da tutte le parti non sono certo loro il problema. Il problema è che anche chi esce dalle università con 110 e lode non ha opportunità di fare ricerca in Italia nel suo campo (e se trova, fa la fame) ed è costretto ad andare all'estero oppure a trovare un impiego meno specializzato (in cui le sue capacità sono sprecate). Il problema è che in Italia si risparmia dove bisognerebbe investire.
Rileggendo mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa solo che non ci siamo capiti
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Old 31-03-2011, 11:09   #45
tiMo
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Non ho mai sentito così tanti luoghi comuni (sbagliati) tutti in una volta. Evidentemente non hai la minima idea di come funziona il mondo della ricerca e quali sono i problemi che i ricercatori che scelgono di rimanere in Italia devono affrontare, incluso il continuo attacco da parte di una classe politica incompetente e dei media. Ti consiglio di informarti meglio prima di insultare.

Puoi partire da un articolo delle Scienze di Dicembre 2010 di un professore che lavora a Losanna (non in Italia attenzione!).

Per tua comodità è stato riprodotto qui

http://www.facebook.com/note.php?not...88907121121495

In breve si dimostra in modo oggettivo con dati alla mano che a parità di finanziamento la ricerca italiana è ai primi posti nel mondo. Il male della ricerca italiana sono i continui tagli senza premiare il merito.

Nelle classifiche che il ministro Gelmini in televisione cita senza conoscere, le università italiane sono indietro solo perchè non hanno i soldi di cui hanno bisogno. E quella della crisi e del deficit sono solo scuse di propaganda per gli ignoranti. Dalla crisi si esce investendo in ricerca come hanno fatto Spagna e Germania e non in armamenti.









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Originariamente inviato da alexdal Guarda i messaggi
Io come cittadino che paga le tasse (anche tante) mi sento preso in giro dal mondo accademico:
1) all'universita' vorrebbero entrare tutti ma chi studia sono pochi.
all'universita' dovrebbe andare chi studia e vuole studiare, altrimenti i soldi sono buttati. I fuoricorso, i politicizzati, i scaldabanco, i scansafatiche, i cannaioli fanno spendere tanti soldi senza resa.

2) l'universita' in Italia e' quasi ferma a due o tre secoli fa: ogni volta che si vuole riformare c'e' chi protesta (di solito quelle della categoria 1) e aiazzano chi gia' riceve tanti soldi senza produrre, per mantenere il potere.

3) La ricerca e' connessa con la produzione, se dalla ricerca si arriva alle fabbriche e poi al consumo si crea un circolo virtuoso.
Ma quelli del gruppo 1 (livello di Q.I. di circa 58 al pari di un armadillo caduto da un albero) aiazzano e bloccano le imprese che investono nelle menti.
La ricerca serve per produrre nuova informazione e scoperte che poi devono avere ricadute in campo tecnologico, industriale, ecc ecc.
Se i soldi li fornisce solo lo stato, alla fine i soldi li sprecano solo quelli del gruppo 1,

In America e Giappone le universita' funzionano bene perche' si pagano:
questo genera un circolo virtuoso:
- universita' non in rosso, puo' comprare attrezzature
- i genitori ricchi fanno donazioni in modo che l'universita' spenda di piu in attrezzature
- l'universita' cerca menti brillanti e da borse di studio a quelli anche senza soldi.
- l'industria sa che l'universita' ha ottimi elementi, da molti soldi per ricerca
- lo stato e' felice di questo, da fondi per migliorare
- gli studenti si laureano presto perche' devono pagare, sono bravi e fanno i ricecatori oppure l'industria li assume presto (in Giappone di solito anche un anno prima della laurea, NOTA:
In Giappone l'anno finisce il 31 marzo, qualche anno fa mia moglie ando' in depressione perche' fino ad ottobre dell'anno precedente alla laurea nessuna azienda le propose di lavorare. cioe' essere assunti 6 mesi prima della laurea fa entrare nel panico, perche' all'universita' si studia)
- potrei continuare all'infinito.


In Italia:
- l'universita' e' economica si vuole tutto dalla stato e si fa per perdere tempo
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- le borse di studio si danno a tutti (ossia paga lo stato, ossia gli impiegati a tutti), e immigrati senza capacita' hanno gratis quello che nei loro paesi non avrebbero mai. Anzi (politecnico di torino) prende le menti scartate dalle altre univerita' (india, cina, ecc, chi non riesce ad entrare per incapacita', riesce ad avere gratis da noi, quello che nemmeno a pagamento ricevono nei loro paesi)

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se avessi un figlio
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se non studiasse lo toglierei subito, perche' all'universita' deve continuare solo chi ha le capacita' e la voglia.

Un ingegnere laureato a 32 anni con 8 di fuoricorso che pretende di fare il ricercatore sul trasporto ferroviario solo perche' ha rotto le vetrine dei negozi per evitare che si facciano i treni ecologici e veloci per la francia io lo internerei solo in un ospedale per scarafaggi menomati non certo darei un assegno di ricerca a 1100 euro (seppure lordi)
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The plural of anecdote is not data.
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Old 31-03-2011, 11:18   #46
Kharonte85
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Originariamente inviato da Jorgensen Guarda i messaggi
Rileggendo mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa solo che non ci siamo capiti
Ma infatti non ho risposto a te ma a alexdal che mi è sembrato partire dai soliti pregiudizi che affollano il mondo universitario soprattutto da parte di chi non lo ha vissuto di recente o da parte di chi ha un preciso interesse a distorcere la realtà per giustificare i tagli all'università.
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Old 31-03-2011, 11:23   #47
Dcromato
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Originariamente inviato da sbudellaman Guarda i messaggi
Mah, non ti seguo più... quindi quando hai detto "c'è sempre un posto di benzinaio libero", non intendevi dire fare il benzinaio ed il ricercatore assieme per guadagnare di più, bensì lasciare direttamente il posto di ricercatore e fare il benzinaio ?
Io la vedo cosi, l'esperienza la fai anche sul campo e a risultati ottenuti, non puoi pretendere una remunerazione troppo elevata se sei giovane e poco navigato e questo concetto lo pratico su tutti i campi.
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Old 31-03-2011, 11:28   #48
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Il problema è che in Italia si risparmia dove bisognerebbe investire.
Quotone: questa è tra le più tristemente grandi verità.
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Old 31-03-2011, 11:31   #49
zoomx
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Originariamente inviato da Jorgensen Guarda i messaggi
La Cina esiste da molto prima degli Stati Uniti ma ha sempre prodotto poco rispetto agli USA, e questo è un fatto storicamente assodato.
Ma ora le cose stanno cambiando e anche questo è un fatto assodato.

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Originariamente inviato da Jorgensen Guarda i messaggi
La ricerca la fanno i laureati e non perché lo dico io ma le statistiche(hai mai provato a pubblicare? Io si, e per le riviste scientifiche più importanti se sei uno studente ti serve la raccomandazione di un Prof di valenza, se sei un diplomato devi accontentarti di riviste "minori"), non ho mai visto una pubblicazione scientifica fatta da un diplomato.
Quel che dici è vero nella stragrande maggioranza dei casi, aggiungo anche che spesso le riviste sono un pò razziste e i revisori non dovrebbero conoscere il nome di chi pubblica.
Però ti ricordo che Guglielmo Marconi non era laureato ed è arrivato al Nobel.
Per quanto riguarda le pubblicazioni:
http://www.sciencemag.org/content/317/5835/227.short
Uno degli autori è un tecnico. Ovviamente non è il primo autore. Ed è vero che si tratta di rarità.

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Originariamente inviato da Jorgensen Guarda i messaggi
Il contratto che hai linkato è quello per gli ENTI PUBBLICI di ricerca che sono... facciamo 10 a esagerare con 10 posti ciascuno?
Non ho capito. Se intendi dire che gli enti pubblici di ricerca sono pochi o che sono pochi i ricercatori non è così.

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Originariamente inviato da Jorgensen Guarda i messaggi
sul sito dell'ENEA c'è scritto che dal 57 ad oggi hanno fatto 700 brevetti
L'ENEA (ex CNEN) doveva occuparsi di ricerche nel campo dell'energia nucleare e dopo l'affare Ippolito è rimasto nel limbo dove si trova tutt'ora. Infatti tutt'ora non è pienamente un Ente Pubblico di Ricerca me è solamente "equiparato".
E poi non si conta la validità delle ricerche dal numero dei brevetti. Mai sentito parlare di ricerca di base?

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Originariamente inviato da Jorgensen Guarda i messaggi
ps: il Giappone non è mai stato il paese delle copie,
Sei giovane. Anni fa per Made in Japan si intendeva quello che oggi si intende per Made in China.

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Originariamente inviato da Jorgensen Guarda i messaggi
e quello di cui ci si lamenta della Cina non è tanto la copia quanto la pessima qualità e progettazione(prova a smontare e poi rimontare un prodotto cinese o ad usare un cacciavite cinese per usi professionali).
Dipende cosa intendi per prodotto cinese. Prova a vedere dove sono prodotti la tastiera che usi, il monitor, il cellulare, il lettore DVD.....
I lettori DVD con supporto DIVX sono tutti stati progettati in Cina e i chip al loro interno sono cinesi.
Apple produce in Cina non in una fabbrica Apple ma alla Foxconn che evidentemente è in grado di produrre con alti standard.
E tutto questo nel giro di 20 anni.
Anche la Cina soffre di emorragia di cervelli però. Solo che sono taaaanti. E prima o poi arriveranno anche loro agli stessi nostri livelli. E poi mi sembra che stanno prediligendo la ricerca applicata su quella di base.
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Old 31-03-2011, 11:55   #50
gbhu
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Iscritto dal: Apr 2008
Messaggi: 1242
Secondo me è una pura faccenda di soldi da investire, cioè di ricchezza prodotta dallo stato.
Dire che la Cina sta investendo tanto in ricerca e presto potrebbe superare gli USA ha senso se si considera che negli ultimi anni la Cina sta crescendo in termini di PIL con un tasso a due cifre, mentre gli USA e l'Europa no.
La ricerca fa comodo a tutti e di certo anche l'Italia investirebbe di più se avesse i soldi e non un PIL che ha quasi crescita zero ed un debito pubblico spaventoso.
Chi sostiene che l'Italia deve investire di più, così a casaccio, forse è uno studente che non ha mai lavorato in vita sua e non ha idea del livello di tassazione esistente.
Investire di più significa che occorre fare dei tagli da qualche parte o aumentare le tasse. Oppure riuscire a far crescere il PIL e quindi la ricchezza da cui attingere.
Inoltre occorre ottimizzare la spesa, attraverso un sistema che consente di premiare il merito e non distribuendo a pioggia le risorse.
In Italia il "ricercatore" tipo non è altro che una sorta di dipendente pubblico che percepisce uno stipendio indipendentemente dalle sue capacità e dai risultati. Ovvio che i più bravi vadano in paesi, tipo gli USA, dove sanno che le loro capacità verranno premiate con maggiori risorse ed emolumenti.
I meno bravi restano qui perche se andassero negli USA molto semplicemente li butterebbero fuori dagli istiruti di ricerca, mentre da noi prendono comunque uno stipendio, tipo impiegato delle poste.
gbhu è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 31-03-2011, 12:42   #51
sbudellaman
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Iscritto dal: Mar 2009
Messaggi: 6752
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Originariamente inviato da Dcromato Guarda i messaggi
Io la vedo cosi, l'esperienza la fai anche sul campo e a risultati ottenuti, non puoi pretendere una remunerazione troppo elevata se sei giovane e poco navigato e questo concetto lo pratico su tutti i campi.
Ma che centra sta cosa ? Ora i ricercatori sono tutti giovani ? Guarda che i ricercatori mediamente sono sottostipendiati a tutte le età, anzi è già tanto se trovano lavoro, perchè dovrebbe essere giusta una cosa del genere ? Soprattutto se si considera l'importanza ESSENZIALE della ricerca... senza ricerca non va avanti niente : medicina, tecnologia, alimenti... TUTTO dipende dalla ricerca. E' la risorsa più importante, quella che potrebbe rilanciare il Paese... ma no, i ricercatori devono essere sottostipendiati perchè sò ggiovani Andate a fare i benzinai se non vi va bene
E poi ci lamentiamo che siamo ultimi in tutte le classifiche... per forza, con sti ragionamenti dove vai ???
__________________
Trattato positivamente con: jhon16, orso232, JacopoSr, cirano76, enrikinter, firestorm90, giulio81

Ultima modifica di sbudellaman : 31-03-2011 alle 12:46.
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