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Old 20-10-2010, 16:40   #41
zappy
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redeagle, siamo colleghi?
scambiatevi gli IP
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Old 20-10-2010, 16:42   #42
zappy
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DNS, DHCP
imho, più server ci sono, più buchi o bug ci possono essere. inoltre cade UN server, crolla la rete.
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Old 20-10-2010, 16:51   #43
WarDuck
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imho, più server ci sono, più buchi o bug ci possono essere. inoltre cade UN server, crolla la rete.
Se ci sono molti PC è probabile che i server DNS e DHCP siano più di uno o comunque siano replicati.
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Old 20-10-2010, 17:11   #44
zappy
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Se ci sono molti PC è probabile che i server DNS e DHCP siano più di uno o comunque siano replicati.
...e probabilmente con lo stesso sw. quindi se viene bucato uno...
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Old 20-10-2010, 17:58   #45
rb1205
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Leggo che molte persone in questa discussione lamentano che gli indirizzi IP6 locali risultano più difficili da memorizzare di quelli IP4.
Veramente è vero proprio il contrario: grazie ai 128 bit e alle regole sintattiche, è possibile razionalizzare gli indirizzi in modo più flessibile ed efficiente, ad esempio il computer 1 nella stanza 2 al piano 3 nell'edificio 4 di cui si parlava può essere, ad esempio, fc00::4:3:2:1 (fc00 identifica gli indirizzi di una rete locale come per IP4 è 10.0.0.0/8). Il localhost diventa banalmente ::1, dei dispositivi in una semplice rete locale possono essere banalmente definiti come ::2, ::3, ::4 e via dicendo.

Non è più complicato o più difficile da ricordare, anzi. Solo, si tratta di imparare cose nuove, e questo crea molta resistenza
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Old 20-10-2010, 18:19   #46
WarDuck
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...e probabilmente con lo stesso sw. quindi se viene bucato uno...
Quindi stacchiamo la spina a tutti i PC per paura che vengano bucati
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Old 21-10-2010, 01:05   #47
BigPincer
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Avrei una domanda pure io...
Chi non ha la minima idea di come funzioni IPV6 non potrebbe, gentilmente, tacere ?
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Old 21-10-2010, 01:24   #48
MiKeLezZ
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limitarne l'uso non significa impazzire a impostare gli ip a manina in un sito con più di 50 apparati in rete.

anziché "limitare" io userei il verbo "razionalizzare", e infatti nella mia azienda, laddove si ravvede la necessità di utilizzare assegnazione dinamica di indirizzi ip, esiste un ange di ip dedicati all'assegnazione dinamica e diversi range dedicati all'assegnazione statica a seconda della tipologia: server, stampanti in rete, client particolari, lettori badge, ups, ecc.
anche perché se il lease time è di 24h (valore tipico) in presenza di un server dchp un client utilizzato giornalmente per lavoro potrà cambiare indirizzo giusto il lunedì, o se qualcuno torna dopo un'assenza di almeno un giorno. E il massimo che ti può succedere è che vai a prendere una macchina anziché un'altra, come mi è accaduto una volta mentre lavoravo tramite "connessione desktop remoto". Ti rendi subito conto che qualcosa non torna.
Certo, tutto dipende.
I grossi problemi del DHCP sono 2:
- Rogue
- Failure o Shut-Down e conseguente attivazione del Link-Local Address
Entrambi si possono risolvere. Ad un prezzo non però accessibile a privati e PMI, cioè con Active Directory e server di backup.

Ultima modifica di MiKeLezZ : 21-10-2010 alle 01:30.
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Old 21-10-2010, 07:27   #49
redeagle
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LOL.
Vabbè, vedo che state facendo proprio a "chi ce l'ha più grosso".

Allora mi ci metto pure io... anzi no, alla mia età non è opportuno!

Byez!

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Old 21-10-2010, 14:55   #50
November
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Originariamente inviato da Perseverance Guarda i messaggi
Io dico che le società come WIND\TELE2... piuttosto che comprare indirizzi ipv6, ne compreranno solo 1 e natteranno su ipv4 tutti i clienti, così da non fargli cambiare router.
Un sacco di stupidaggini in poche righe:
- gli IP non solo non si comprano ma se ne possono avere in quantità (se necessario); quindi la conclusione è totalmente sbagliata.
- ci sono vincoli legali
- IPv6 nasce per superare i limiti di IPv4 (il limitato spazio di indirizzamento è solo uno di questi), che è un protocollo vecchio di 30 anni: anche solo pensando a questo tutte le tue considerazioni sono prive di alcun fondamento. Inoltre è progettato in modo tale da rendere inutile l'esistenza di NAT.
- Wind ha una rete di tutto rispetto (e 6to4 funziona da anni), per quanto riguarda l'infrastruttura di Tele 2 posso dire di averla vista con i miei occhi e, per quanto piccola e a tratti acerba, è tutt'altro che dilettantistica. In ogni caso l'adozione di IPv6 non è questione di dimensioni.
- il problema degli ISP non risiede tanto nelle apparecchiature lato utente, bensì nella progettazione, nella sostituzione, nell'aggiornamento e nella configurazione della propria infrastruttura.


Quote:
Originariamente inviato da TnS|Supremo Guarda i messaggi
Eccerto, comodissimo ricordarsi una sequenza alfanumerica.
A parte il fatto che spesso è anche più facile rispetto ad IPv4, normalmente non c'è motivo di ricordare a memoria degli indirizzi. In ogni caso faremo presente all'IETF di questo tuo terribile problema.

Quote:
Originariamente inviato da Phoenix Fire Guarda i messaggi
un mio prof all'università disse quando si accorgeranno che gli indirizzi ipv4 stanno per finire sarà il momento che finiranno XD
Non è vero, se ne stanno accorgendo tutti, il discorso semmai è che alcuni ISP ritarderanno il più possibile fino a quando l'adozione non sarà strettamente necessaria.

Quote:
Originariamente inviato da s12a Guarda i messaggi
Temo che gli ISP ricorreranno all'IP sharing dietro NAT come succede ad esempio con Fastweb piuttosto che adeguarsi nel piu` breve tempo possibile all'IPv6. Questo comportera` diversi problemi a coloro che usano Internet per piu` che Facebook e posta.
- il NAT di fastweb vede la sua origine durante la progettazione iniziale dieci e più anni fa quando si pensava di realizzare un ISP locale (principalmente basato a Milano). Crescendo si è ritenuto più conveniente mantenere questa struttura e anzi considerarla utile commercialmente.
- a partire dall'inizio del 2009, per legge, ogni connessione deve essere tracciabile, ne consegue che gli IP sorgenti devono essere univoci. Fastweb, per risolvere il problema in tempo utile e per non stravolgere la propria architettura, da allora associa dinamicamente un indirizzo IP pubblico per ogni IP privato. Del resto è ancora troppo presto per migrare tutti i clienti su IPv6 (cosa che comunque non garantirebbe necessariamente la completa raggiungibilità dall'esterno). Suggerisco la visione di questo video. Faccio inoltre notare che, nonostante quello che si dica sull'esaurimento degli indirizzi, nel 2008 ha ricevuto la 93.32/11 oltre ai blocchi già assegnati (così come nel 2003 ha ottenuto il blocco 2001:0b00::/32)
- l'ultima frase è una scemenza

Quote:
Originariamente inviato da alexander.z3ro2 Guarda i messaggi
Questa migrazione a ipv6 mi sa che sarà l'inizio di uno stramaledetto casino mondiale...

1) Durerà anni
2) Qualcuno troverà sempre un ottimo motivo per non cambiare fino a quando il 4 non sarà più supportato
Sarebbe curioso sapere in cosa consista questo "casino mondiale", perché il deployment di IPv6 è in corso, e con successo, da anni. Il punto uno è un'ovvietà, mentre per il punto due il discorso è semplice: no IPv6, no connettività completa. Quindi, a meno di voler smettere di raggiungere l'intera Internet, ad un certo punto il passaggio sarà obbligato.

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Originariamente inviato da recoil Guarda i messaggi
nulla vieta di utilizzare ipv4 in locale sia per la rete domestica che per quella di un'azienda
intendo i classici indirizzi liberi, quelli del 10.x oppure del 198.168
Se è per questo nessuno ti vieta di fare un sacco di cose, il punto è se queste hanno senso o sono convenienti. E' difficile dire come evolverà la rete tra 10-20 anni, ma la tendenza attuale negli AS grossi è quella di usare MPLS per il core routing e relegare IP alle estremità della rete, come fosse un'interfaccia "universale" per i suoi utilizzatori. Per altro l'abbondanza di indirizzi di IPv6 è particolarmente gradita proprio ai confini della rete, non certo per l'indirizzamento interno (motivo in più abbandonare IPv4, semmai). Detto questo anche IPv6 prevede indirizzi ad uso locale in stile RFC1918 più vari meccanismi di transizione.

Quote:
Originariamente inviato da recoil Guarda i messaggi
non capisco ad esempio perché l'azienda presso la quale lavoro oggi ha tutti indirizzi IPv4 assegnati. presumo che ne abbiano qualche decina di migliaia visto il numero di sedi sparse per il mondo.
per uscire su internet noi del reparto siamo dietro al solito proxy, a che diavolo ci serve un indirizzo IP assegnato se tanto dall'esterno della azienda è inaccessibile?
chissà quanti altri sprechi del genere ci sono, te credo che hanno finito gli indirizzi IPv4...
Prima di tutto esistono vari tipi di proxy, ognuno con scopi differenti. Inoltre ti sfugge il principio alla base di una qualunque rete: nessun indirizzo deve essere uguale ad un altro. Il fatto che a quell'indirizzo poi corrisponda un host o al nulla, che sia raggiungibile o blindato dietro ad un muro, che certo traffico sia autorizzato e altro no è tutto un altro discorso. Tra l'altro il proxy si modifica o si toglie quando si vuole con pochissimo sforzo. E' anche vero che esistono gli sprechi (per altro talvolta necessari, talvolta pure utili), ma il punto è un altro: IPv4 è stato progettato quando internet era molto diversa da oggi.

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Originariamente inviato da MiKeLezZ Guarda i messaggi
La prima cosa che insegnano ad un amministratore di rete è di limitare l'uso del server DHCP, e certamente è sbagliato usarlo su client fissi. I motivi non li starò ad esporre.
Curioso quanto dici... ognuno usa la politica che preferisce e quella di usare IP o route statiche quando le condizioni lo consentono è certamente ragionevole. Credo però che non ci intenderemmo su cosa è ragionevole e cosa no (spesso su reti di grandi dimensioni non è ragionevole).

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Originariamente inviato da ercole69 Guarda i messaggi
Tanto per dire le prime che mi vengono in mente perchè l'IPV6 è più lento da instadare, aggiunge un overhead alle comunicazioni aumentando il consumo di banda, costringe a cambiare gli switch se hanno più di qualche anno...
L'header di IPv6 è sì più grosso (ma anche più semplice di IPv4) e potenzialmente più lento (non necessariamente, il problema è più che altro la scansione della/e tabella/e di routing), ma l'overhead in termini di banda è trascurabile. Gli switch nemmeno sanno cosa sia IP e anche quelli Layer 3 non hanno sicuramente problemi prestazionali. Il passaggio ad IPv6 riguarda gli utenti finali solo in minima parte, mentre chi si occupa di reti sa benissimo cosa fare o non fare.
November è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-10-2010, 15:46   #51
recoil
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Originariamente inviato da November Guarda i messaggi
Se è per questo nessuno ti vieta di fare un sacco di cose, il punto è se queste hanno senso o sono convenienti. E' difficile dire come evolverà la rete tra 10-20 anni, ma la tendenza attuale negli AS grossi è quella di usare MPLS per il core routing e relegare IP alle estremità della rete, come fosse un'interfaccia "universale" per i suoi utilizzatori. Per altro l'abbondanza di indirizzi di IPv6 è particolarmente gradita proprio ai confini della rete, non certo per l'indirizzamento interno (motivo in più abbandonare IPv4, semmai). Detto questo anche IPv6 prevede indirizzi ad uso locale in stile RFC1918 più vari meccanismi di transizione.
sì beh IPv6 ha anche quegli indirizzi locali come prima

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Prima di tutto esistono vari tipi di proxy, ognuno con scopi differenti. Inoltre ti sfugge il principio alla base di una qualunque rete: nessun indirizzo deve essere uguale ad un altro. Il fatto che a quell'indirizzo poi corrisponda un host o al nulla, che sia raggiungibile o blindato dietro ad un muro, che certo traffico sia autorizzato e altro no è tutto un altro discorso. Tra l'altro il proxy si modifica o si toglie quando si vuole con pochissimo sforzo. E' anche vero che esistono gli sprechi (per altro talvolta necessari, talvolta pure utili), ma il punto è un altro: IPv4 è stato progettato quando internet era molto diversa da oggi.
lascia stare il proxy, era per dire che fuori dalla ditta non siamo nessuno.

le macchine degli impiegati secondo me non ha senso che abbiano avuto fino ad ora un IP pubblico.
posso capire magari le macchine di test e i server di sviluppo (che perlatro non sono raggiungibili da fuori), ma i pc e laptop di migliaia di dipendenti proprio no...

non faccio i nomi ma dove ero prima, diverse sedi nel mondo e migliaia di dipendenti proprio come ora, avevamo tutti un indirizzo IP privato di classe B, il classico 172.16. ecc. ecc. che basta e avanza per tutti. l'univocità di indirizzo di cui parlavi la si raggiunge tranquillamente con gli indirizzi di quel tipo

io comunque sono a favore del passaggio IPv6, dico solo che con un po' di buon senso questa moria di indirizzi la si poteva procrastinare parecchio in là nel futuro. ma in fondo chi se ne frega, il cambiamento ci può stare e prima o poi finalmente si decideranno a farlo
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Old 21-10-2010, 17:00   #52
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Originariamente inviato da recoil Guarda i messaggi
le macchine degli impiegati secondo me non ha senso che abbiano avuto fino ad ora un IP pubblico.
posso capire magari le macchine di test e i server di sviluppo (che perlatro non sono raggiungibili da fuori), ma i pc e laptop di migliaia di dipendenti proprio no...

non faccio i nomi ma dove ero prima, diverse sedi nel mondo e migliaia di dipendenti proprio come ora, avevamo tutti un indirizzo IP privato di classe B, il classico 172.16. ecc. ecc. che basta e avanza per tutti. l'univocità di indirizzo di cui parlavi la si raggiunge tranquillamente con gli indirizzi di quel tipo
Ti avevo già risposto, ma temo tu non abbia capito il punto. Ti faccio un esempio: cosa succede se la società di cui non fai il nome compra un'azienda con una rete preesistente che vuole annettere? Secondo te perché con gli ULA cercano il più possibile di rendere univoci anche i blocchi di indirizzi non utilizzabili in Internet?
Il punto fondamentale è che se si è costretti ad usare indirizzi privati ed escamotage vari per far funzionare il tutto, magari violando quella semplice ma basilare regola di cui parlavo, allora vuol dire una cosa sola: il protocollo IP non è più adatto per le necessità odierne.
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Old 21-10-2010, 17:15   #53
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Ti avevo già risposto, ma temo tu non abbia capito il punto. Ti faccio un esempio: cosa succede se la società di cui non fai il nome compra un'azienda con una rete preesistente che vuole annettere? Secondo te perché con gli ULA cercano il più possibile di rendere univoci anche i blocchi di indirizzi non utilizzabili in Internet?
Il punto fondamentale è che se si è costretti ad usare indirizzi privati ed escamotage vari per far funzionare il tutto, magari violando quella semplice ma basilare regola di cui parlavo, allora vuol dire una cosa sola: il protocollo IP non è più adatto per le necessità odierne.
sì ho capito quello che dici
ora ti spiego cosa intendo dire io

se c'è veramente moria di indirizzi IP allora si passi al 6 senza utilizzare tutti gli escamotage, prendendo atto come giustamente dici che IPv4 non soddisfa più le esigenze moderne
se si vuole tenere IPv4 a tutti i costi allora si combattano gli sprechi di migliaia di indirizzi, tipo quelli della ditta A

il discorso era questo. o si passa al 6 oppure se si vuole tenere il 4 per anni si devono usare gli IP privati con i problemi che hai illustrato.
la fusione di cui parli della ditta B con un'altra ovviamente richiede che uno dei due si adegui e cambi tutto quanto, è uno sbattimento...
io dico ben venga il 6 ovviamente, tanto prima o poi è inevitabile
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Old 21-10-2010, 17:32   #54
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se si vuole tenere IPv4 a tutti i costi
Ma nessuno vuole tenersi IPv4 a tutti i costi. Nessuno. Se certi ISP offrono già routing nativo IPv6 molti altri temporeggiano visto che comunque è necessario spendere tempo e soldi in progettazione, testing, configurazione, aggiornamento o sostituzione degli apparati di rete. Questi lo faranno quando sarà necessario e non più rinviabile. Per il resto tutti sono pronti o quasi, i software, i tier 1, gli internet exchange, i fornitori di hosting, housing/colocation e così via. In ogni caso è inevitabile che ci sia una grossa inerzia così come tempi lunghi di transizione... staremo a vedere.
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Old 21-10-2010, 18:42   #55
epopower
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Per quanto riguarda lo spreco di indirizzi IPV4, ci sono aziende internazionali che agli albori del www si sono riservate dei range enormi e che tutt'ora ne sono in "possesso" una su tutte è la daimler-benz (mercedes).

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E' difficile dire come evolverà la rete tra 10-20 anni, ma la tendenza attuale negli AS grossi è quella di usare MPLS per il core routing e relegare IP alle estremità della rete
MPLS su IPV4 o ATM?
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Old 22-10-2010, 10:04   #56
November
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Per quanto riguarda lo spreco di indirizzi IPV4, ci sono aziende internazionali che agli albori del www si sono riservate dei range enormi e che tutt'ora ne sono in "possesso" una su tutte è la daimler-benz (mercedes).
Certo, come ad esempio Apple o Ford, o come tanti altri che puoi tranquillamente leggere sul sito di IANA. E quindi? Forse vent'anni fa nessuno pensava che oggi la gente comune potesse avere accesso ad Internet? Forse nessuno aveva progettato e gestito IPv4 con quello scenario in mente? Ad esempio, come mai in IPv6 l'host identifier è 64 bit? Come mai non c'è nessun problema ad assegnare a coloro che devono creare delle sottoreti grandi blocchi come /56 o /48? Come mai tutto questo spreco in IPv6 è tollerato e anzi in parte auspicato addirittura in fase di progetto? Forse perché abbondare e aggregare è bene e IPv4 non lo consente?

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MPLS su IPV4 o ATM?
Ma stiamo parlando di MultiProtocol Label Switching?
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Old 22-10-2010, 13:07   #57
epopower
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La prima parte voleva solo essere una constatazione.
Che il piano indirizzi di IPV4 non sia stato pensato per internet inteso come lo è oggi è un dato di fatto.

Il piano di indirizzi IPV6, mi sembra di ricordare che era stato dimensionato in modo da poter identificare ogni atomo della materia terrestre.

Penso si sia detto questo per rendere l'idea della quantità di indirizzi disponibili.

Che ha portato ad una apparente calma nel processo di migrazione da IPV4 ad IPV6 sono state una serie di "tecnologie aggiunte" su IP onde poter ovviare alle limitazioni dello stesso. Penso a sistemi di QoS (IPSec) di tagging e di isolamento a layer 2 (DOT1Q) e ovviamente il NAT per ovviare alla vera e propria carenza di indirizzi pubblici.

Quote:
Ma stiamo parlando di MultiProtocol Label Switching?
Esattamente di questo.

Sotto un certo aspetto l'MPLS (almeno per come lo conosco e lo vedo io, servizi L2 per i CE) non è nient'altro che un'ulteriore tecnologia apportata all'IPV4, infatti i "label" (nella variante MPLS over IPV4) si trovano nell'IP header.

Poi è chiaro che le tabelle per lo scambio dei "label" così come "l'instradamento" a layer 2.5 con tabelle aggiuntive a quelle di OSPF/ISIS degli LSP sono difficili da immaginarsi in uno stack osi classico di IPV4.
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Old 22-10-2010, 15:45   #58
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Che ha portato ad una apparente calma nel processo di migrazione da IPV4 ad IPV6 sono state una serie di "tecnologie aggiunte" su IP onde poter ovviare alle limitazioni dello stesso. Penso a sistemi di QoS (IPSec) di tagging e di isolamento a layer 2 (DOT1Q) e ovviamente il NAT per ovviare alla vera e propria carenza di indirizzi pubblici.
Non vedo il nesso tra QoS ed IPsec (che, tra l'altro, se non ricordo male, è stato concepito per IPv6 e poi portato anche su IPv4), come non vedo cosa c'entri il layer 2 (comprese le VLAN) con il layer 3 e in particolare IPv4.
In ogni caso, quello di ritenere che il NAT venga usato a causa della scarsità di IP è un luogo comune: si possono avere IP in quantità, basta dimostrare di averne bisogno. I veri motivi per cui si è soliti portare un solo IP sono di tipo pratico (configurazione delle route) ed economico (personale/tempo/infrastrutture), tant'è vero che basta pagare il provider per ottenere gli indirizzi (pure statici) che servono. Qualcuno penserà: "ma così gli indirizzi sarebbero finiti ancora prima!". Non vedo dove sia il problema, saremmo passati prima ad IPv6, che è lì da anni pronto ad aspettarci e che è stato concepito per risolvere tutti questi problemi.

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Sotto un certo aspetto l'MPLS (almeno per come lo conosco e lo vedo io, servizi L2 per i CE) non è nient'altro che un'ulteriore tecnologia apportata all'IPV4, infatti i "label" (nella variante MPLS over IPV4) si trovano nell'IP header.
Ok, non avevo capito che ti stavi riferendo ai tunnel/VPN basati su MPLS. Io parlavo dell'uso di MPLS per il quale è stato concepito, ovvero migliorare/velocizzare il routing nella rete di trasporto (in Italia abbiamo l'esempio di Tiscali). Ovviamente va coordinato con i protocolli di routing OSPF/ISIS, ma l'idea base è che si parli principalmente IP fino ai LER, relegando quindi IP ad una sorta di interfaccia tra nodi e core routing (o in maniera più astratta tra host remoti). Detto questo, non sappiamo come evolverà la rete in futuro, e per quanto ne sappiamo potrebbe benissimo essere che un domani si diffonda la pratica di usare un qualche protocollo diverso per il routing (si chiami esso MPLS, VeryCoolProtocol o qualsiasi altra cosa), potrebbe rivelarsi che non è qui che è particolarmente vantaggioso il passaggio ad IPv6. Del resto è proprio nella rete di accesso o comunque alle sue estremità che servono grosse quantità di indirizzi. Dunque l'idea suggerita da molti di lasciare IPv4 ai clienti e adottare IPv6 per il routing non mi sembra molto intelligente. Spero di aver chiarito cosa intendevo.
In ogni caso, ripeto, molti clienti finali nemmeno si accorgeranno del cambiamento, chi offre hosting/housing sta già rendendo i propri server raggingibili da entrambi i protocolli; manca solo il trasporto, che è competenza esclusiva di progettisti e amministratori di rete, siano essi all'interno di un ISP, di un'ambiente enterprise piuttosto che una PMI. Fatico quindi a comprendere il motivo di tanta diffidenza e ostilità nei confronti di IPv6 in questi commenti. O meglio, devo constatare che sono frutto di grossa ignoranza al riguardo.
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Old 22-10-2010, 16:36   #59
epopower
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Non vedo il nesso tra QoS ed IPsec (che, tra l'altro, se non ricordo male, è stato concepito per IPv6 e poi portato anche su IPv4), come non vedo cosa c'entri il layer 2 (comprese le VLAN) con il layer 3 e in particolare IPv4.
Il succo del mio discorso riguardava l'adozione di nuove tecnologie apportate all'IPV4 per compensare alcune lacune tipiche di una rete TCP/IP UDP/IP per quanto riguarda i servizi, servizi che in IPV6 sono disponibili senza alcuna aggiunta.

Quote:
Ok, non avevo capito che ti stavi riferendo ai tunnel/VPN basati su MPLS. Io parlavo dell'uso di MPLS per il quale è stato concepito, ovvero migliorare/velocizzare il routing nella rete di trasporto
Forse mi sfugge qualcosa, non mi riferivo a nessun tunnel/VPN ? basati su MPLS.
Se parliamo di reti che si basano su MPLS, io conosco solo reti dove la connessione tra nodi è su base IP (spessissimo IPV4) e ATM (casi rari), tu parli di MPLS come se fosse un concorrente di IPV4 o di IPV6, quando non lo è perchè si basa su reti di trasporto IP o ATM. (almeno questo è quello che so io per diretta esperienza riguardo a MPLS).

Quote:
Fatico quindi a comprendere il motivo di tanta diffidenza e ostilità nei confronti di IPv6 in questi commenti. O meglio, devo constatare che sono frutto di grossa ignoranza al riguardo.
Non posso fare altro che quotarti.
epopower è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 24-10-2010, 16:16   #60
November
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Forse mi sfugge qualcosa, non mi riferivo a nessun tunnel/VPN ? basati su MPLS.
Se parliamo di reti che si basano su MPLS, io conosco solo reti dove la connessione tra nodi è su base IP (spessissimo IPV4) e ATM (casi rari), tu parli di MPLS come se fosse un concorrente di IPV4 o di IPV6, quando non lo è perchè si basa su reti di trasporto IP o ATM. (almeno questo è quello che so io per diretta esperienza riguardo a MPLS).
Non ho capito se con reti IP intendi reti che parlano nativamente IP senza altri layer di convergenza sotto o se parli di MPLS over IP (ovvero di tunnel). MPLS nasce per velocizzare il routing (il controllo della label può essere fatto in HW) evitando di leggere l'header IP, di conseguenza viene considerato un protocollo di layer 2 e mezzo (in linea di principio, una volta entrato nella rete MPLS, IP potrebbe tranquillamente non esserci nemmeno). Infatti, se cerchi in rete qualche traceroute fatto da Tiscali noterai come spesso gli hop siano pochissimi, troppo pochi anche per tratte molto lunghe (all'interno dell'ISP).
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