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#41 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Città: Roma
Messaggi: 15625
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Mi viene in mente il driver r1000 per alcune schede gigalan della Realtek. Questo driver venne sviluppato dalla Realtek stessa, e rilasciato sotto licenza GPL. NON venne però incluso nel kernel ufficiale. Al suo posto, gli "smanettoni" preferirono sviluppare un altro driver, e il motivo è chiaro a chiunque (come me) abbia potuto provare entrambi i driver: quello della realtek era scritto male e aveva una buona collezione di bug; quello degli "smanettoni" funziona liscio come l'olio.
Quindi per favore correggi anche il tuo luogo comune sugli "smanettoni". Il problema non è quello che pensi (e sul quale sono sempre e benissimo disposto a discutere e a dare spiegazioni), ma l'idea che la gente si fa quando legge certe cose. Abbiamo già abbastanza pubblicità negativa e pregiudizi, ne serve dell'altra?
__________________
0: or %edi, %ecx; adc %eax, (%edx); popf; je 0b-22; pop %ebx; fadds 0x56(%ecx); lds 0x56(%ebx), %esp; mov %al, %al andeqs pc, r1, #147456; blpl 0xff8dd280; ldrgtb r4, [r6, #-472]; addgt r5, r8, r3, ror #12 Ultima modifica di ilsensine : 05-04-2007 alle 10:21. |
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#42 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Città: Piacenza
Messaggi: 387
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Beh, gentoo come altre sarà macchinosa, ma quale è l'utenza media di gentoo? E ubuntu? dieci dati, qualche click e fa tutto da solo.
Inoltre sempre con ubuntu mezza giornata e hai un sistema perfettamente funzionante e ottimizzato, quanto devi spendere per win tra chiavi di registro e cose varie? Inoltre dimmi che progetti validi sarebbero stati stroncati, beos che dopo aver scritto forse uno dei sistemi operativi più validi della storia a voluto imitare Mac con una bebox inutile? OS/2 che è morta a causa di se stessa? E dove mettiamo BSD, solaris, irix, ecc... Tutti prodotti di nicchia ma esistenti, esistiti? |
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#43 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Messaggi: 7237
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#44 | ||||||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Messaggi: 547
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Infatti...
Ulk se vuoi controbattere è ovvio che devi dimostrare quali difetti ha linux in più degli altri. Non parlare dei difetti che hanno pure altri SO (senza impuntarsi su Microsoft). Driver: era un problema fino a 3/4 anni fa. Oramai viene riconosciuto quasi tutto. E la disponibilità dei produttori è quasi identica a prima. Si sono fatti passi da gigante nel supporto hardware. Ci sono driver spesso migliori e comunque più che dignitosi anche quando scritti da poveri smanettoni che non sono supportati da chi ha creato la periferica. Non è un traguardo da poco. Fallo fare su Windows e vediamo le differenze. Poi fai il discorso che non tutto è supportato.... scusa ma i requisiti li leggi prima di acquistare qualcosa? C'è un numero di periferiche ancora non supportate e sono quasi solo quelle di produttori sconosciuti. Gli altri casi riguardano le periferiche appena uscite (uscite con i driver per MS ovviamente.... è logico che ci voglia un pò di più prima che fungano su Linux) e le schede video. Ma qualche driver c'è sempre; magari non funzionante al 100% ma qualcosa c'è. Su Windows o va o non va (perchè i driver, eccetto in campo di schede video, li scrive solo il produttore e se ci sono incompatibilità o bug tipo quelli dei chip nVidia non li risolvi neanche su OS Microsoft). Gli utenti sono quello che sono. Un utonto su un PC non dovrebbe metterci mano. Come non dovrebbero dare la patente a certa gente. Il discorso sull'autore e sul volgo è fittizio e di circostanza. 1) Perchè non è vero che le distro non si stanno avvicinando anche all'utente inesperto; solo l'installazione di una major distro è 10 volte più documentata, assistita, facile di ogni altro so microsoft (di apple non so. non ho mai fatto un'installazione). Ed è anche molto più dettagliata: configuri la rete, internet, la scheda video, gli utenti e tutto quello che vuoi in una procedura guidata e compatta. Sinceramente lo preferisco a un SO che quando parte è senza niente e si deve iniziare a mettere cd di driver, smanettare, vedere cosa manca, cosa va installato, documentarsi separatamente per configurare 10 cose differenti che dovrebbero essere alla base delle comuni operazioni giornaliere. Con una distro sei operativo su quasi tutto da subito. Su Windows ci devi perdere un macello di tempo in postconfigurazione. 2) Perchè il voler seguire per forza l'utonto non significa seguire la strada giusta. A scuola è l'alunno che deve imparare (e paga anche!) e il professore (facoltativamente) viene incontro all'alunno. Un autore non deve seguire la massa... deve creare quello che 'sente'. Il tuo esempio vuol dire vendersi al soldo e rassegnarsi a seguire una linea di 'idealismo' (magari stupidamente o senza speranza.... ma almeno portate rispetto invece di denigrare, e lodare invece un SO che è molto più 'costrittivo', meno versatile e che si è affermato con la forza piuttosto che con la qualità. Per quanto riguarda la diffusione di Windows: vedi sopra. Non é certo perchè é il migliore che sta in vetta alle statistiche. Tu ti basi solo sui numeri. Questo secondo me è un enorme limite mentale. E' un'approssimazione che non rispecchia la realtà se non statisticamente (e la statistica è pura e sola teoria). Quote:
Passi per i componenti... ma attualmente non è più un vero problema. Basta scegliere i componenti giusti (e non è che costino di più guarda bene) e funziona tutto. Ma tutto questo te l'ho già detto. Quote:
E se così fosse... sai bene che tra un Windows XP appena installato e una SuSE (per esempio), senza toccare niente o smanettare, puoi fare infinitamente di più. Lo sai vero?... E comunque se ci sono problemi con ATI è solo con certi componenti. Io mai avuto grossi problemi a farci girare la mia radeon. Basta avere un pò di pazienza per avere dei driver migliori. Ma è quella che manca agli utonti. E non apprezzo gli spazientiti, soprattutto quando non pagano e 'pretendono'. Quote:
Solo che la natura open source di linux è un pò controcorrente alla tendenza di 'unificazione'. Ed è giusto così (per un SO come linux. Per un SO MS non sarebbe l'ideale). Anche perchè quando c'è qualcosa di veramente valido si integra e diventa 'standard'. E' un procedimento per passi ma spesso garantisce risultati migliori, anche se con tempi più lunghi. Ma è una questione di scelte e tendenze. Non c'è niente di male. Tutti i discorsi su interoperabilità te li hanno già controbattuti. Linux al momento, assieme ad Apple è il primo. Windows è tra gli ultimi vista la sua tendenza a farsi degli standard incompatibili col resto del mondo (permettendoselo solo perchè abusa della sua posizione). Togli i soldi di Bill Gates alla Microsoft è diventa un'azienda tra le tante che fa software fatto male e non pensato per un'integrazione nell'informatica mondiale. Per i giochi.... ce ne sono ce ne sono. Quote:
Permetti che ci sia chi compra giochi originali e li fa girare in emulazione (o nativamente quando possibile) su una linux box. Quote:
La Suite Office ... forse. Sicuramente quando provai Open Office rimasi favorevolmente stupito da feature molto utili assenti nell' MS Office. Poi ognuno ha i suoi pregi e io non sono uno che usa word/sheet processor, quindi non so. Ma assumere gratuitamente senza alcun riscontro o argomentazione che il software Microsoft è migliore mi pare pura e semplice arroganza .... o illusione. Quote:
Discutere va bene. La soggettività va bene. Ma voler aver ragione facendo discorsi inventati o basati su verità distorte e tendenziose non è proprio il miglior modo per ragionare con gli altri. |
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#45 | |||||||
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2003
Città: vivo in Sicilia (tra la prov. di AG e Palermo)
Messaggi: 956
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Quote:
![]() La stessa cosa vale per l'informatica, anzi ancor di più: lo scopo vero dell'informatica, il motivo per cui è nata ed esiste, è semplificare la "vita" di chi la usa, consentendogli di fare cose anche molto complicate con la massima semplicità e il minimo sforzo, nell'apprendimento e nell'esecuzione. Un buon programmatore deve avere questo obbiettivo sempre in mente e non deve "montarsi la testa" e pretendere di assurgere ad educatore delle masse, come se fosse onorato e gravato dall'onere divino di iniziare il "volgo" ai sacri misteri e alle meraviglie miracolose del "culto informatico". Pensare questo vuol dire semplicemente non aver capito nulla dell'informatica e voler trasformare una scienza matematica in una filosofia di nicchia per pochi eletti, che snobbano chiunque non sia disposto ad abbracciare il loro "credo": per fortuna si tratta di una specie in via di estinzione... Quote:
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L'usabilità, poi, non è un concetto campato per aria o "relativo" al "più o meno difficile", ma si basa su dei criteri ben precisi: un programma usabile dev'essere... facile da usare, cioè dev'essere facile da capire per chiunque il suo funzionamento, e questo vuol dire che i "comandi" devono essere ben disposti e facili da raggiungere, che deve servire il minor tempo possibile per apprendere le sue funzioni e possibilmente deve assomigliare nella struttura dell'interfaccia ad altri programmi, anche se hanno funzioni diverse, in modo che l'organizzazione dei comandi sia predicibile (ad esempio, in un qualsiasi programma con interfaccia a finestre, menu e popup, so che nel menu "file" troverò almeno il comando "esci", e altri comandi relativi al caricamento/salvataggio della sessione di lavoro e all'apertura di nuove instanze del programma, in "modifica" troverò almeno il comando "trova", in "strumenti" potrò accedere alle opzioni di configurazione - la configurabilità è un'altro principio dell'usabilità - e così via); il progrmma deve consentire all'utente di rimediare agli errori, ad esempio consentendo di tornare indietro e variare certi parametri, ed evitando il più possibile di avere un crash per operazioni sbagliate o non previste (criterio della robustezza) e tante altre cosucce (e bada che è un discorso generale, non sto parlando di windows che lo fa bene o windows che lo fa male). Ne consegue che per progettare bene un programma qualsiasi è necessario mettersi nei panni di quella persona che, necessitando di usarlo, può incontrare le maggiori difficoltà: questo vuol dire mettersi nei panni dei disabili (e purtroppo si fa poco) e mettersi nei panni degli utonti; che poi, per fare determinate cose servano delle conoscenze specifiche (se voglio usare un programma per i calcoli statici di un edificio devo almeno sapere che cacchio sto facendo), ma parlando di un sistema operativo (che, come qualsiasi altro software, non esiste per insegnare qualcosa) meno cose si devono toccare e meglio è (per definizione, un os è un software che crea un ambiente di lavoro conveniente per gli utenti e gli altri programmi: è un programma di servizio che deve semplificare al massimo la "convivenza", la cooperazione, o anche la semplice esecuzione dei programmi ad opera degli utenti), ed è un concetto diverso dal poter configurare e personalizzare al massimo un sistema operativo affinchè si adegui alle esigenze più disparate. Quote:
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Questi discorsi mi fanno anche pensare alla diatriba eterna tra ingegneri e architetti se in un'opera architettonica si debba prediligere il lato artistico o quello funzionale. Per me la risposta è semplice: trovare un giusto equilibrio, senza però mai rischiare di compromettere la funzionalità, e anzi, dovendo scegliere inevitabilmente l'uno o l'altro aspetto, prediligere sempre la funzionalità, perchè stiamo parlando, in fin dei conti, di qualcosa che ha una sua funzione intrinseca e una bellezza necessaria ma accessoria. Ricordo le foto che vidi tempo fa di alcune abitazioni progettate da un architetto famoso, una in particolare: era semplice (come tutte le sue opere), essenziale nelle linee, eppure armoniosa, elegante, oserei dire maestosa nella sua sobrietà, in una parola perfetta, ma ricordo anche di aver pensato che io non ci andrei mai ad abitare. Perchè? aveva un balcone con una inferriata particolare, da un lato un muretto, poi un'unica barra metallica tubolare, che correva lungo il lato più lungo, frontalmente, e girava a chiudere su quello corto, all'altezza delle braccia di un adulto; l'effetto ottico d'insieme di quel prospetto (nel suo complesso, compreso il balcone che ne era il "cuore" ) era una stupefacente bellezza che emergeva dalla semplicità, ma leggendo che si trattava di una villa commissionata dalla "famiglia Tizia e Caio", non ho potuto fare a meno di soffermarmi su quel termine, "famiglia", e subito nella mia mente è balenata l'immagine di un bambino, piccolo, che, approfittando di un attimo di distrazione dei genitori, riusciva a infrangere la segregazione coatta in casa cui era costretto contro voglia ma necessariamente, visto il pericolo, e sgattaiolava fuori, sul balcone, sporgendosi un po' troppo, e scivolava giù... Posso definire quel bambino un "utonto delle ringhiere"? avrà diritto anche lui di stare su quel balcone in tutta sicurezza? E posso definire me stesso come un "potenziale futuro padre utonto di figli utonti delle ringhiere"? avrò il diritto di stare tranquillo se mio figlio mette appena appena il naso fuori dalla porta finestra di un balcone, se mai deciderò di compiere la "follia" di mettere su famiglia? E posso aggiungere che un utonto dei computer ha il diritto di possedere e usare un computer in tutta sicurezza, senza dover smanettare qua e la, e che ha il diritto sacrosanto di terrorizzarsi se deve farlo per forza, prima di acquisire il "coraggio" e la pazienza di imparare qualcosa di nuovo e un po' più complicato, ma solo se ne acquisisce la volontà e la passione? Sia ben chiaro: la mia non è una critica a nessun sistema operativo e a nessun software in particolare, e non accetto risposte che partano da questo presupposto, né discrorsi del tipo "e secondo te sei più sicuro con questo o con quest'altro? e sei più tranquillo con quello o con un altro?": rispondo subito "con nessuno perchè la perfezione non esiste e mai esisterà", tanto per tagliare la testa al toro. La mia è semplicemente una critica aspra e implacabile alla filosofia dell'indottrinamento degli utonti che talora traspare, in forme più o meno radicate e radicali dai giudizi di alcuni "utenti e smanettoni benpensanti" (senza offesa per nessuno, ci mancherebbe, in parte mi inserisco anch'io nella schiera, ma è un difetto di cui sono cosciente e che cerco di correggere). Non dico che chi usa un computer non deve sapere niente: sarebbe follia pura, sarebbe come mandarli in guerra nudi e disarmati... Devono sapere che possono far danni, devono sapere che la "selvaggia cliccolandia" può essere un luogo eccitante ma pericoloso, perchè cliccare tutto il cliccabile è come andare nel paese dei balocchi: si finisce male... Devono sapere che le email a volte dicono le bugie, che l'FBI non ti cancella i file pirata dal computer e non ti manda la lista dei file cancellati in un allegato col nome strano .doc.zip.src.porc.putt.exe, devono sapere che la banca non ti dice via email di loggarti nel sito e inserire di nuovo i tuoi dati personali, e che il computer va aggiornato frequentemente, ma NON devono editare un file di configurazione se non è strettamente necessario per evitare l'apocalisse, e non ci sono "preti" in giro. Quote:
Ad esempio, le differenze tra i diversi formati dei pacchetti di installazione potrebbero essere superate con un formato unico che soppianti gli altri, ma anche con una miriade di formati diversi che però abbiano delle caratteristiche comuni, in modo da poter "espandere" facilmente un gestore di pacchetti e gestire quanti formati e quanti repository si desidera. Per quello che ho capito finora (e ammetto di non essermi dedicato troppo alla questione), i pacchetti rpm prevedono un rigido controllo del contenuto prima dell'installazione, mentre i deb no, di conseguenza è più facile usare pacchetti deb relativi a distribuzioni diverse, ma si può anche trovare la "sorpresina", cioè contenuti diversi dalle attese (poichè ogni distribuzione può liberamente dare lo stesso nome a cose diverse - nel senso che una mette tutto assieme e l'altra invece crea più pacchetti correlati, così se provi ad usare i repositori di entrambe in maniera mista, in un caso ti trovi più materiale di quel che ti serve, e non è un problema, nell'altro ti trovi meno roba del necessario, e questo invece può essere un problema): in questo modo il deb ti da più flessibilità ma richiede anche una maggiore attenzione. Si può poi trasformare un pacchetto nell'altro, ma da quel che ho capito non sempre i risultati sono perfetti, e comunque preferirei la possibilità di utilizzare indistintamente i due formati senza problemi di sorta. Come? Innanzi tutto, adottando d'obbligo i controlli alla rpm (rinuncio volentieri alla flessibilità per un minor rischio di incasinarmi); poi ridefinendo i formati in modo che abbiano una struttura comune basata su uno standard che preveda almeno: a) una parte compressa con un algoritmo qualsiasi, a piacere del "pacchettizzatore" (potrebbe anche essere diverso da pacchetto a paccheto persino nell'ambito dello stesso formato, anche se sarebbe preferibile un algoritmo specifico per il formato), che contenga il programma e tutti gli annessi e connessi, ed eventualmente dei file di metadati specifici; b) una parte non compressa (o compressa con un algoritmo unico per tutti i formati) che contenga i metadati globali sul contenuto del pacchetto, all'inizio del file, o in un file a parte, che informi il packet manager su come gestire il formato: qual'è l'algoritmo di compressione, com'è strutturato il suo contenuto, quali sono le dipendenze (personalmente preferirei averle nei metadati globali piuttosto che in quelli interni, ma è questione di scelte), dove si trovano i metadati specifici ed eventualmente il loro formato (opterei per qualcosa tipo xml con un proprio xml-schema da inserire, o almeno "linkare" nei metadati, così da poter integrare più facilmente la gestione dei metadati specifici di un formato, e/o trasformarli in un altro formato già noto mediante xml-transform, xpath e quant'altro), a cosa servono le varie parti (ad esempio, cosa fa parte dell'installazione completa e cosa è aggiornamento, in modo da tenere tutto ciò che concerne una data versione in un unico pacchetto, senza però la necessità di scaricare tutto prima di processare i dati: il client scarica i metadati globali, stabilisce se si deve installare tutto o se si può aggiornare - eventualmente l'utente sceglie se aggiornare o installare da zero e a parte, per poter alternare le due versioni e valutarne le differenze - e scarica quello che serve dal pacchetto - conoscendone gli offset - un po' come se si gestisse una cartella compressa come una qualsiasi altra), e qualsiasi altra informazione sia utile a livello globale (anche tutto, volendo, senza altri metadati specifici), comprese le destinazioni delle varie parti (che però potrebbero rientrare nell'ambito specifico). A proposito delle destinazioni (la butto giù così), si potrebbe prevedere una forma generica e stavolta comune (a meno di voler schematizzare a parte anche questi aspetti) per evitare il minimo problema di compatibilità con qualsiasi distro (che so, supponiamo che tra le personalizzazioni ci sia anche la scelta di cartelle diverse, o con nomi leggermente diversi, per i vari "elementi", binari, librerie, ecc. - chiaramente stiamo parlando di qualcosa che debba integrarsi in profondità nel sistema, altrimenti può andare dovunque - ecco: uso un nome generico per la cartella noto a tutte le distro, così ciascuna mette il file in quella giusta). Credo che seguendo regole come queste si potrebbe comunque garantire una proliferazione di formati di installazione addirittura "scandalosa", sapendo che comunque, alla nascita di un nuovo formato segue a ruota un "plug-in" per un qualsiasi gestore di pacchetti che lo usa a meraviglia, al prezzo forse di un maggiore sbattimento in fase di progettazione, ma con la soddisfazione di togliere a produttori di hardware e "assemblatori" vari la scusa di non poter supportare tutte le distro esistenti (chi scrive un driver, ma anche un programma qualsiasi, si sceglie il suo pacchettino preferito, crea un file di installazione, e sa che andrà bene su tutte le distro, ma una standardizzazione del genere potrebbe anche giovare alla distribuzione dei sorgenti, magari rendendo più semplice predisporre la configurazione delle compilazioni in modo tale che risulti più semplice gestirne il risultato come un qualsiasi altro pacchetto precompilato - ad esempio, potrebbe scomparire la necessità, che a volte si presenta, di disinstallare il programma per poi installarne una versione successiva). Chiaramente, questa è la mia "visione" (e francamente non mi piace neanche tanto: preferirei averne una sui numeri che usciranno al lotto e sbancare la sisal ![]() Ultima modifica di xeal : 07-04-2007 alle 05:31. |
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