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Old 20-06-2010, 02:10   #481
Jackari
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Soldi pubblici in Motorola ?
I miei conoscenti, da neoimpiegati guadagnavan ben più dei 1300.
perchè ti pare che chiamparino si incatenava di fronte ai cancelli??
perchè gli ammeriggani dopo essersi fottuti i soldi del comune e della regione licenziavano e lasciavano tutti in mutande. avrebbe dovuto incatenarsi per il collo. ed invece giù di nuovo soldi pubblici ai successori...

qui si parla di 1200 e rotti per gli ingegneri: http://torino.blogosfere.it/2008/11/...-ricerche.html

Ultima modifica di Jackari : 20-06-2010 alle 02:21.
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Old 20-06-2010, 11:07   #482
Lucrezio
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Città: Trento, Pisa... ultimamente il mio studio...
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Rimango dell'idea (se mi è consentito) che in italia il problema sia che il mercato del lavoro non ha nessuna flessibilità. La pretesa degli italiani è di trovare un lavoro vicino a casa e mantenerlo fino alla pensione: per le aziende questo significa avere dei vincoli ENORMI che impediscono loro di prendere decisioni secondo mercato.
D'altra parte, ed è un circolo vizioso, essere licenziato significa avere paura di non trovare più lavoro: questo perché essendo il mercato del lavoro completamente statico (e, diciamolo, essendo la mentalità italiana flessibile e pronta ad adattarsi come una stufa di ghisa) una persona che è stata 15 anni in un certo settore farà fatica a trovare lavoro in quello stesso (se è stato licenziato vuol dire che il settore va male) e anche in tutti gli altri, in quanto la situazione sarà simmetrica (settore in crisi con lavoratori specializzati già in attesa) o non avrà le competenze - o l'azienda non avrà intenzione di investire in formazione, perché questo è un altro problema - per accedere ad un settore diverso dove magari la manodopera è richiesta.

Un mercato del lavoro più flessibile (licenziamenti facili in caso di crisi, dove il sindacato dovrebbe fare in modo che la situazione si mantenga nella legalità - i.e. non è che licenzio dieci persone per assumerne 10 in nero e risparmiare: licenzio dieci persone se l'azienda non è in grado di assorbirne la produzione) dove al contempo la formazione sia semplicemente una cosa normale e garantita a tutti dalle aziende stesse, con un buon ricambio e una certa facilità nel passare da un settore all'altro sarebbe un guadagno per tutti.

Ovviamente, da un settore all'altro non significa "da operaio specializzato a chirurgo" eh!

Tra il resto questo ridefinirebbe un po' l'utilità del titolo di studio...
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"Expedit esse deos, et, ut expedit, esse putemus" (Ovidio)
Il mio "TESSORO": SuperMicro 733TQ, SuperMicro X8DAI I5520, 2x Xeon Quad E5620 Westmere, 12x Kingston 4GB DDR3 1333MHz, 4x WD 1Tb 32MB 7.2krpm
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Old 20-06-2010, 11:25   #483
SinghaJoe
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Originariamente inviato da berserkdan78 Guarda i messaggi
ma che cazzo vai dicendo? ma se gli immigrati sono in italia neanche 5 milioni, mi sai dire come fanno ad essere la maggioranza della manovalanza? mi sai dire come? ma ci pensi prima di sparare boiate? in italia deve restare tutto.
se il ceto medio scompare, vuol dire che l80% degli italiani fa la fame.
chi tira avanti la baracca in italia e nel mondo? il ceto medio. la rivoluzione del ll'ultimo secolo, quello che ci ha fatto arrivare fino a dove siamo ora e' il ceto medio. secondo te, fa piu' bene all'economia che mangino un mione di operai e impiegati o 10.000 dipendenti del settore moda e abbigliamento?
chi compra nei negozi, nei supermercati, chi compra auto? chi compra case, chi chiede servizi bancari? tutto gira intorno alla classe media. per uno stato, meglio 10 milione di persone che prendono mille euro al mese che 1 milione che ne prende 5000.
Appunto per questo bisogna deragorare alle normative sul lavoro e accettare le condizioni chieste dalla Fiat.
Altrimenti diciamo addio all'ultima multinazionale che vuole investire in Italia, e accontentiamoci della piccola e media impresa, dove il lavoratore ha molte meno garanzie e dove si fa pochissima ricerca (quindi niente lavoro per i nostri brillanti neolaureati).

Questo tanto più che stiamo parlando di Pomigliano, una zona che neanche il più cog!ione degli imprenditori prenderebbe in considerazione per un investimento.
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Old 20-06-2010, 11:27   #484
berserkdan78
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Originariamente inviato da fabio80 Guarda i messaggi
se vabbè, mi devo suicidare o posso arrivarci in pace?
perchè suicidarti? farai come i tanti operai e impiegati che dite con tranquillita' che si devono adeguare no?
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Old 20-06-2010, 11:36   #485
berserkdan78
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beh la soluzione sarebbe far lavorare gli operai favorevoli o quelli iscritti alla uil ecc e far restare a casa quelli della fiom........... e si sa ki troppo vuole nulla stringe
guerra tra poveri praticamente. chi accetta di essere pagato di meno e avere meno diritti lavora. con queste teste ragazzi, in bocca al lupoveramente. bel mondo che ci aspetta, cane mangia cane, mentre il gatto si lecca la pelliccia
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Old 20-06-2010, 11:39   #486
berserkdan78
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Rimango dell'idea (se mi è consentito) che in italia il problema sia che il mercato del lavoro non ha nessuna flessibilità. La pretesa degli italiani è di trovare un lavoro vicino a casa e mantenerlo fino alla pensione: per le aziende questo significa avere dei vincoli ENORMI che impediscono loro di prendere decisioni secondo mercato.
D'altra parte, ed è un circolo vizioso, essere licenziato significa avere paura di non trovare più lavoro: questo perché essendo il mercato del lavoro completamente statico (e, diciamolo, essendo la mentalità italiana flessibile e pronta ad adattarsi come una stufa di ghisa) una persona che è stata 15 anni in un certo settore farà fatica a trovare lavoro in quello stesso (se è stato licenziato vuol dire che il settore va male) e anche in tutti gli altri, in quanto la situazione sarà simmetrica (settore in crisi con lavoratori specializzati già in attesa) o non avrà le competenze - o l'azienda non avrà intenzione di investire in formazione, perché questo è un altro problema - per accedere ad un settore diverso dove magari la manodopera è richiesta.

Un mercato del lavoro più flessibile (licenziamenti facili in caso di crisi, dove il sindacato dovrebbe fare in modo che la situazione si mantenga nella legalità - i.e. non è che licenzio dieci persone per assumerne 10 in nero e risparmiare: licenzio dieci persone se l'azienda non è in grado di assorbirne la produzione) dove al contempo la formazione sia semplicemente una cosa normale e garantita a tutti dalle aziende stesse, con un buon ricambio e una certa facilità nel passare da un settore all'altro sarebbe un guadagno per tutti.

Ovviamente, da un settore all'altro non significa "da operaio specializzato a chirurgo" eh!

Tra il resto questo ridefinirebbe un po' l'utilità del titolo di studio...
ma flessibile cosa? che il nostro e' quello piu' flessibile d'europa, con tutte le figure di lavoro atipiche che ci sono?
hai sbagliato termine, la facilita' di,llicenziare da npoi ce n'è pure troppa. da noi manca appunto un'organizzazione del lavoro che permette appena li hai perso di trovarne un'altro. ma di flessbilita' dio bono ce n'è. cazzo si può affittare un lavoro per mezza giornata e poi stop con le agenzie interinali, piu' flessibile di cosi? e no, perchè il lavoro interinale costa, meglio mettere su al lavoratore partita iva o cocopro.
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Old 20-06-2010, 11:43   #487
berserkdan78
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Appunto per questo bisogna deragorare alle normative sul lavoro e accettare le condizioni chieste dalla Fiat.
Altrimenti diciamo addio all'ultima multinazionale che vuole investire in Italia, e accontentiamoci della piccola e media impresa, dove il lavoratore ha molte meno garanzie e dove si fa pochissima ricerca (quindi niente lavoro per i nostri brillanti neolaureati).

Questo tanto più che stiamo parlando di Pomigliano, una zona che neanche il più cog!ione degli imprenditori prenderebbe in considerazione per un investimento.
senti caro, ama ame come a tuttio non importa un cazzo della multinazionale lo vuoi capire? se c'è una multinazionale, la sua esistenza mi deve interessare finchè porta vantaggio e lavoro, con regole stabilite, non regole al ribasso cinesi. se non si punta i piedi, prima o poi arriverà un'altra azienda che dira' che le paghe devono essere dimezzate e l'orario di lavoro deve arrivare a 12 ore. dicesi ricatto e dicesi regressione dei diritti che ci hanno portato a questa societa'.
l'economia non gira perchè uno lavoro, ma gira se uno spende. sae la classe media lavora per un tozzo di pane, non spende e si arricchisce solo il datore di lavoro. e ricchezza concentrata non fa girare economia. ma a me andrebbe pure bene che si dimezzassero i salari! basta che si dimezza il costo della vita!
credi che i cinesi tirino avanti con 200 euro al mese con il nostro costo della vita?
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Old 20-06-2010, 12:11   #488
SinghaJoe
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senti caro, ama ame come a tuttio non importa un cazzo della multinazionale lo vuoi capire? se c'è una multinazionale, la sua esistenza mi deve interessare finchè porta vantaggio e lavoro, con regole stabilite, non regole al ribasso cinesi. se non si punta i piedi, prima o poi arriverà un'altra azienda che dira' che le paghe devono essere dimezzate e l'orario di lavoro deve arrivare a 12 ore. dicesi ricatto e dicesi regressione dei diritti che ci hanno portato a questa societa'.
l'economia non gira perchè uno lavoro, ma gira se uno spende. sae la classe media lavora per un tozzo di pane, non spende e si arricchisce solo il datore di lavoro. e ricchezza concentrata non fa girare economia. ma a me andrebbe pure bene che si dimezzassero i salari! basta che si dimezza il costo della vita!
credi che i cinesi tirino avanti con 200 euro al mese con il nostro costo della vita?
Demagogia totale. Nessuno chiede salari cinesi, solo condizioni contrattuali che garantiscano un livello di produttività adeguato.

Buona arrampicata
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Old 20-06-2010, 12:17   #489
fabio80
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perchè suicidarti? farai come i tanti operai e impiegati che dite con tranquillita' che si devono adeguare no?
la mia categoria si è già adeguata da un pezzo.

con uno o due titoli di studio in più prende come o meno di quelli che ne sono in difetto

entrano in azienda con stage e cococo pagati davvero come cinesi, viaggiano così per mesi o anni e poi vengono assunti con l'inquadramento che danno a chi ha un ventesimo delle loro responsabilità

gli straordinari gratuiti si sprecano, le ferie si concordano in base ai carichi di lavoro, alcuni le saltano in toto

senza contare che il salario è mediamente del 50% inferiore che in europa e NON ripaga di anni spesi sui libri

serve altro?
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Old 20-06-2010, 12:30   #490
Maxmel
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Rimango dell'idea (se mi è consentito) che in italia il problema sia che il mercato del lavoro non ha nessuna flessibilità. La pretesa degli italiani è di trovare un lavoro vicino a casa e mantenerlo fino alla pensione: per le aziende questo significa avere dei vincoli ENORMI che impediscono loro di prendere decisioni secondo mercato.
D'altra parte, ed è un circolo vizioso, essere licenziato significa avere paura di non trovare più lavoro: questo perché essendo il mercato del lavoro completamente statico (e, diciamolo, essendo la mentalità italiana flessibile e pronta ad adattarsi come una stufa di ghisa) una persona che è stata 15 anni in un certo settore farà fatica a trovare lavoro in quello stesso (se è stato licenziato vuol dire che il settore va male) e anche in tutti gli altri, in quanto la situazione sarà simmetrica (settore in crisi con lavoratori specializzati già in attesa) o non avrà le competenze - o l'azienda non avrà intenzione di investire in formazione, perché questo è un altro problema - per accedere ad un settore diverso dove magari la manodopera è richiesta.

Un mercato del lavoro più flessibile (licenziamenti facili in caso di crisi, dove il sindacato dovrebbe fare in modo che la situazione si mantenga nella legalità - i.e. non è che licenzio dieci persone per assumerne 10 in nero e risparmiare: licenzio dieci persone se l'azienda non è in grado di assorbirne la produzione) dove al contempo la formazione sia semplicemente una cosa normale e garantita a tutti dalle aziende stesse, con un buon ricambio e una certa facilità nel passare da un settore all'altro sarebbe un guadagno per tutti.

Ovviamente, da un settore all'altro non significa "da operaio specializzato a chirurgo" eh!

Tra il resto questo ridefinirebbe un po' l'utilità del titolo di studio...
sei rimasto indietro di oltre trent'anni.
Con tutte le forme di contratto a termine e somministrazione mi vieni ancora a parlare di flessibilità? Sopratutto nei servizi la formazione non conta (o conta per incassare i fondi) conta fare cassa e basta... Non si assume in nero si assumo interinali che costano. E se c'è da far fuori il lavoratore che costa troppo si chiude e si riapre assumendo a termine.
Altro caso ecclattante:
http://piemonte.indymedia.org/article/9113

Quote:
Il disagio sociale dei lavoratori (ex) Eutelia: è solo un problema di “scatole cinesi” o esiste una precisa responsabilità delle pubbliche amministrazioni committenti e dei giornalisti che hanno trattato il caso?

I lavoratori Agile (ex) Eutelia sono vittime di un sistema speculativo che affonda le sue radici nella politica di assegnazione degli appalti aventi ad oggetto la produzione di beni e servizi pubblici.

I dirigenti delle amministrazioni appaltanti hanno il dovere di organizzare le attività pubbliche nell’interesse collettivo, tenendo bene a mente che il coinvolgimento dei privati deve essere effettuato solo se ciò risulta collettivamente conveniente.
L’interesse collettivo non potrà mai essere soddisfatto con continui fallimenti societari finalizzati alla speculazione finanziaria, i cui costi, anche in termini di perdita dei posti di lavoro, si ripercuotono negativamente sui conti pubblici.
Ovviamente, non possiamo aspettarci che il mercato dei beni e dei servizi pubblici si regolamenti da solo. I dirigenti pubblici dovrebbero porre in essere una serie di regole idonee ad evitare meccanismi speculativi.



Ad ogni modo, se la politica di affidamento dei servizi pubblici ai privati si rivela un “fallimento” per la collettività, o la classe dirigente è incapace di gestire il denaro pubblico nell’interesse collettivo, oppure l’obiettivo perseguito è quello di canalizzare soldi verso determinati soggetti privati. In entrambi i casi, i primi a perdere il posto di lavoro dovrebbero essere i dirigenti pubblici.
I lavoratori, dato che sono l’ultimo anello della catena del potere di governo delle attività, dovrebbero pagare per ultimi, ammesso che debbano sostenere tale disagio.

Le pubbliche amministrazioni committenti sono dunque socialmente e politicamente responsabili nei confronti delle sorti dei rapporti di lavoro instaurati nell’ambito della esecuzione dei lavori pubblici. La concreta assunzione di tale responsabilità potrebbe avvenire attraverso l’obbligo di inserimento dei dipendenti di Agile nell’organizzazione produttiva dei successivi appaltatori, magari questa volta ponendo precise regole contro meccanismi speculativi, ovvero assumendo direttamente i lavoratori dato che si tratta di tecnici informatici specializzati.
E’ troppo comodo prendersela con la società privata di turno, e a quanto pare i giornalisti che hanno trattato la questione hanno intrapreso la via più comoda, che, a seconda della rilevanza della verità nascosta, può produrre un danno proporzionato ad una forma aggressiva di complicità, peggio del silenzio.

E pensare che bastava semplicemente leggere la relazione dei commissari giudiziali, da cui si evince che alcune importanti commesse pubbliche sono rimaste in mano a Eutelia, addirittura per espressa volontà dei committenti che non hanno accettato la cessione, ossia che Agile, nuova datrice di lavoro dei 1922 lavoratori, subentrasse nelle commesse cedute con la conseguenza che Eutelia avrebbe continuato ad incassare i relativi importi fatturati e/o da fatturare. Perché continuare a mantenere il rapporto con Eutelia pur sapendo che i lavoratori addetti all’attività appaltata sono transitati in un’altra società? E’ evidente che la perdita dei posti di lavoro dei dipendenti (ex) Eutelia (o di parte di essi) è stata determinata da una precisa scelta dei committenti.
A prescindere dal commissariamento, i lavoratori hanno diritto a mantenere il posto di lavoro presso le pubbliche amministrazioni dove hanno prestato servizio. E’ assurdo pensare che questi posti di lavoro siano rimessi nelle mani di altri privati con la stessa libertà di azione di Eutelia. Questa sarebbe una grave ingiustizia sociale.

Si tenga conto del fatto che i lavoratori potrebbero anche decidere di agire legalmente contro i committenti, in quanto esiste una specifica normativa che tutela i lavoratori nell’ambito dei processi di esternalizzazione.
Non si dimentichi, inoltre, che il sindacato ha ottenuto una sentenza favorevole di accertamento della condotta antisindacale nei confronti di Eutelia, che comporta l’annullamento degli effetti della cessione nei confronti dei singoli rapporti di lavoro. A quanto pare, non è chiara la posizione dei sindacati rispetto a questo aspetto della vicenda.

Senza commissariamento, il ritorno dei lavoratori in Eutelia sarebbe sicuramente più conveniente, specie se si considera che alcune commesse sono rimaste in mano a tale società. Sul punto sono necessari maggiori chiarimenti.
Si è avuto modo di notare, infine, che nella sentenza relativa all’art. 28 ci si riferisce inizialmente ad Omega Srl, mentre nel resto del documento si cita Omega Spa.
Si potrebbe interpretare questa differenza come un semplice errore di trascrizione, se non fosse che Omega Spa e Omega Srl si presentano ufficialmente come due società diverse, con partite iva differenti(( Omega Spa con PI 01241610557, sito internet www.omegaspace.it e Omega Srl 03754970014, sito internet www.omegasrl.it. )). Che cosa significa tutto questo? Quali conseguenze è in grado di produrre tale situazione nei confronti dei rapporti di lavoro e delle azioni sindacali intraprese contro Eutelia? Quale rilevanza può assumere tale questione nell’ambito delle vertenze gruppo Omega?
La storia dei lavoratori Agile (ex) Eutelia, forse, è solo all’inizio.
http://www.mentecritica.net/agile-eu...undiemi/17359/
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Old 20-06-2010, 12:50   #491
berserkdan78
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la mia categoria si è già adeguata da un pezzo.

con uno o due titoli di studio in più prende come o meno di quelli che ne sono in difetto

entrano in azienda con stage e cococo pagati davvero come cinesi, viaggiano così per mesi o anni e poi vengono assunti con l'inquadramento che danno a chi ha un ventesimo delle loro responsabilità

gli straordinari gratuiti si sprecano, le ferie si concordano in base ai carichi di lavoro, alcuni le saltano in toto

senza contare che il salario è mediamente del 50% inferiore che in europa e NON ripaga di anni spesi sui libri

serve altro?
tutti si sono adeguati, se sei in italia non puoi fare altrimenti, e' un sistema in cui sono tutti collegati. solo i grandi manager ed i politici sembrano immuni a questo. ti faccio una domanda, credi di migliorare la tua situazione affossando ancora di piu' quella degli altri?
il problema sai qualè?
e' che tanta gente non si immedesima nell'operaio o nell'impiegato della fiat, si immedesima in marchionne e nella dirigenza. non immaginando che questi sono quanto di piu' lontano ci sian dalla loro situazione e status sociale. ma purtroppo, la mente umana fa di questi scherzi.
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Old 20-06-2010, 12:53   #492
Maxmel
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Originariamente inviato da berserkdan78 Guarda i messaggi
tutti si sono adeguati, se sei in italia non puoi fare altrimenti, e' un sistema in cui sono tutti collegati. solo i grandi manager ed i politici sembrano immuni a questo. ti faccio una domanda, credi di migliorare la tua situazione affossando ancora di piu' quella degli altri?
il problema sai qualè?
il problema è che pensano a fare si salvi chi può. Solo che a cavarsela da soli è particolarmente duro ultimamente.
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Old 20-06-2010, 13:03   #493
berserkdan78
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Demagogia totale. Nessuno chiede salari cinesi, solo condizioni contrattuali che garantiscano un livello di produttività adeguato.

Buona arrampicata
produttivita' adeguata per chi? se tutto si basa su quello, allora prima o poi arriveremo ai salari cinesi.
in realta' il lavoro e' una contropartita, senza ricatti. in cui si giunge ad una soluzione condivisa. un contratto. non può essere unilaterale. e non si può mettere come paletto la produttivita' o un salario deciso unilateralmente.
tanto il costo del lavoro qua' sara' sempre piu' alto di posti come cina o altro, almeno nel breve termine, quindi se guardi solo alla produttivita' te ne vai dall'ìitalia e non torni piu'. altro che demagogia, io penso che l'italioa senza gente che spende e compra il superfluo, perchè non arriva alla fine del mese, e' finita. e' finita per chi compra e soprattutto per chi vende.

Ultima modifica di berserkdan78 : 20-06-2010 alle 13:07.
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Old 20-06-2010, 13:04   #494
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tutti si sono adeguati, se sei in italia non puoi fare altrimenti, e' un sistema in cui sono tutti collegati. solo i grandi manager ed i politici sembrano immuni a questo. ti faccio una domanda, credi di migliorare la tua situazione affossando ancora di piu' quella degli altri?
il problema sai qualè?
e' che tanta gente non si immedesima nell'operaio o nell'impiegato della fiat, si immedesima in marchionne e nella dirigenza. non immaginando che questi sono quanto di piu' lontano ci sian dalla loro situazione e status sociale. ma purtroppo, la mente umana fa di questi scherzi.
è lì che sbagli
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Old 20-06-2010, 13:11   #495
berserkdan78
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Originariamente inviato da fabio80 Guarda i messaggi
è lì che sbagli
certo, immagino che per ti chi non si e' adeguato sia l'operaio o l'impegato che lavora per 1000 euro, quando in germania ne prende minimo 2000 fino ad oltre 3000 euro. ma immagino che debba adeguarsi ancora di piu', ma si dimezziamogli lo stipendio ed affossiamo l'economia italiana che senza la classe media che spende non girera' piu'.
chi non si e' adeguato? ma naturalmente chi decide egli stesso il suo stipendio, e cioè i grandi manager e i politici. e ci credo, ma come si fa? ma e' come se un operaio decidesse egli stesso quando prendere di stipendio. siamo noi che li lasciamo fare e non ci si incazza mai abbastanza per queste cose. ma tant'è.-
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Old 20-06-2010, 13:27   #496
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Originariamente inviato da Lorekon Guarda i messaggi
speravo che il significato della domanda retorica fosse ovvio, mi tocca precisare.


E' evidente che in cambio di quello stabilimento (così come di Termini Imerese, finchè gli è convenuto), lo stato abbia avuto un occhio di riguardo per FIAT in altri settori, dal punto di vista normativo per esempio.
Anche senza andare a pescare gli incentivi (inventato solo negli ultimi 15 anni), senza una rete autostradale così estesa FIAT si attaccava.
Così come aver favorito spudoratamente il trasporto su gomma (scelta suicida economicamente e ecologicamente) per tirare l'acqua al mulino di IVECO.
O quando si trattò di comprare Alfa e Lancia, sempre per la solita cazzata dell'italianità (che funziona sempre, come nel caso di Alitalia)
si tratta di scelte pesantissime di politica industriale, che hanno fatto la fortuna degli Agnelli. E sono solo degli esempi.
Beh, fa piacere sapere che per te è niente altro che una "cazzata" il fatto che le auto siano prodotte in Italia. Non si capisce a questo punto cosa ti importi se Fiat resta o meno in Italia e con lei i suoi posti di lavoro.

Arrivare poi a sostenere che le autostrade, costruite coi soldi dei pedaggi, siano state una forma di sovvenzione a Fiat, beh, ha del surreale.

Ritengo inutile continuare a discutere con una persona che vive in un suo mondo parallelo.
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«Uomini belli fecero belle statue e la città aveva belle statue in parte grazie ai bei cittadini» (Lessing)
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Old 20-06-2010, 13:29   #497
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certo, immagino che per ti chi non si e' adeguato sia l'operaio o l'impegato che lavora per 1000 euro, quando in germania ne prende minimo 2000 fino ad oltre 3000 euro. ma immagino che debba adeguarsi ancora di piu', ma si dimezziamogli lo stipendio ed affossiamo l'economia italiana che senza la classe media che spende non girera' piu'.
chi non si e' adeguato? ma naturalmente chi decide egli stesso il suo stipendio, e cioè i grandi manager e i politici. e ci credo, ma come si fa? ma e' come se un operaio decidesse egli stesso quando prendere di stipendio. siamo noi che li lasciamo fare e non ci si incazza mai abbastanza per queste cose. ma tant'è.-
quando vedrai un operaio tedesco produrre quanto un italiano, fare sciopero per vedere la nazionale, andare in malattia il giorno che ci sono altri scioperi per non perdere la paga, avere lo stesso cuneo fiscale, avere lo stesso costo dell'energia, allora potrai dire che gli italiani guadagnano poco
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Old 20-06-2010, 13:34   #498
superanima
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Originariamente inviato da ^v3rsus Guarda i messaggi
Quelli di Termini Imerese erano i tempi di Romiti e delle cattedrali nel deserto...Ai tempi si facevano accordi tra stato ed industria (e anche tra stato e mafia, ma questo è un'altro discorso). Parliamo di economia e non di politica, ora siamo in "era" Marchionne e per fortuna le cose sono cambiate, i "cadaveri" come Termini smetteranno di esistere e, se si vuole andare avanti seriamente, o ci si rimbocca le maniche o si chiude. Le necessità cambiano e, nel bene e nel male, bisogna cercare di andargli incontro.

Per quanto mi riguarda si sta facendo anche troppo per Pomigliano!
Termini Imerese fu soprattutto il tentativo di portare l'industrializzazione in Sicilia. Erano i tempi in cui si cercava di fermare l'esodo dall'isola (verso nord, alla ricerca di lavoro) portandolo vicino a loro. LO stato cercava, in altre parole, di sfruttare la grande industria per un ruolo sociale che da solo non era in grado di affrontare. Era del tutto logico che fosse lo stato stesso a finanziare questo progetto.

Il progetto purtroppo è fallito, i siciliani si dimostrarono del tutto disinteressati alle novità e, anzi, sfruttarono la catena burocratica e sindacale della grande industria italiana per farsi "gli affari propri": fabbriche con bassissimi coefficienti di produttività.

Il giocattolo ha potuto reggere fino a che furono possibili i finanziamenti pubblici, oggi che non sono più possibili non c'è altra scelta che rendere efficenti gli impianti, o chiuderli.
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Old 20-06-2010, 13:38   #499
zerothehero
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Originariamente inviato da berserkdan78 Guarda i messaggi
bene, sono sicuro che in cina si accontentano pure di 100 euro, che vadano li. che bella la guerra al ribasso vero?
Se il costo del lavoro è più alto rispetto alla Polonia (ovvio) quantomeno i lavoratori di Pomigliano dovrebbero, a parità di mezzi e strumenti (e normative), garantire una produttività e una qualità non tanto dissimile rispetto a quella dei polacchi, cosa che non avviene.
Tra furti, assenteismo e furberie varie come si fa a produrre.
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Old 20-06-2010, 13:40   #500
superanima
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Originariamente inviato da Rais Guarda i messaggi
Bello produrre in Polonia pagando solamente 580 euro al mese agli operai, vero? Il sogno di qualsiasi industriale.
Potendo scegliere tra pagare un prodotto 50 o 100 euro, tu che fai?
Così almeno capiamo se pure tu sei un "industriale".
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