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Old 10-02-2005, 22:39   #21
aunktintaun
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http://www.progarchives.com/Progress...asp?cd_id=6483



http://www.progarchives.com/Progress...asp?cd_id=3450



http://www.progarchives.com/Progress...asp?cd_id=3967



questi meritano
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VENDO IBANEZ SA 36FM COME NUOVA PREZZO INTERESSANTE
VENDUTA!!!

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Old 11-02-2005, 00:10   #22
Adric
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Bel thread Badmirror, complimenti

Riguardo la ricchissima scena progressive italiana della prima metà degli anni 70 segnalo anche gruppi di culto come Acqua Fragile, Balletto di Bronzo, Biglietto per l'inferno, La Bottega dell'arte, Latte e miele, Locanda delle fate, Quella Vecchia Locanda e Il Rovescio della Medaglia, dei quali le stampe originali dei 33 giri costano cifre assai elevate...

Ma secondo voi anche Area, Goblin, Le Orme e New Trolls sono definibili progressive ?

Certamente non sono progressive ma jazz-rock con qualche influenza progressive dei loro contemporanei gruppi come Arti e Mestieri, Baricentro e Napoli Centrale.
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Old 11-02-2005, 00:23   #23
BadMirror
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Bel thread Badmirror, complimenti

Riguardo la ricchissima scena progressive italiana della prima metà degli anni 70 segnalo anche gruppi di culto come Acqua Fragile, Balletto di Bronzo, Biglietto per l'inferno, La Bottega dell'arte, Latte e miele, Locanda delle fate, Quella Vecchia Locanda e Il Rovescio della Medaglia, dei quali le stampe originali dei 33 giri costano cifre assai elevate...

Ma secondo voi anche Area, Goblin, Le Orme e New Trolls sono definibili progressive ?

Certamente non sono progressive ma jazz-rock con qualche influenza progressive dei loro contemporanei gruppi come Arti e Mestieri, Baricentro e Napoli Centrale.
Grazie dei complimenti.
Per la domanda direi i new trolls ci rientrano forse con gli album dal 1968 al 76 ma spiccano solo per Senza orario senza bandiera e Concerto grosso, Orme per Collage e Uomo di pezza (sul libro dice anche Felona e Sorona, ignoro)
Ovviamente confermo tutti gli altri gruppi da te citati, che sto pian pianino conoscendo, sono solo all'inizio però.
Certo è che dire dove inizi e finisca la componente prog, così come per quanto riguarda la psichedelia e contaminazioni varie, è veramente difficile.
Forse ha detto bene Aresius, era libertà totale.

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Old 11-02-2005, 00:59   #24
BadMirror
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Patto: Patto 1970 - Hold your fire 1971
Sto ascoltando adesso il secondo, niente sperimentazioni o cose estreme, buona musica con tanto feeling con radici evidentissime rock blues, grazie al cantante Mike Patto e allo straordinario chitarrista Peter Ollie Halsall, che mi domando proprio perchè non sia passato alla storia.





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Old 11-02-2005, 08:43   #25
Arësius
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Certamente non sono progressive ma jazz-rock con qualche influenza progressive dei loro contemporanei gruppi come Arti e Mestieri, Baricentro e Napoli Centrale.
talvolta il progressive rock era fondamentalmente rock con approccio smaccatamente jazzistico

infatti il libro consigliato da BadMirror è ottimo come elenco ma abbastanza fuorviante nella sua stagna descrizione del progressive come musica classica applicata al rock.
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Old 11-02-2005, 09:12   #26
BadMirror
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Originariamente inviato da Arësius
talvolta il progressive rock era fondamentalmente rock con approccio smaccatamente jazzistico

infatti il libro consigliato da BadMirror è ottimo come elenco ma abbastanza fuorviante nella sua stagna descrizione del progressive come musica classica applicata al rock.
Bè insomma, parla spesso e volentieri di jazz rock, folk, etc.., a quanto mi è sembrato leggendo, Rizzi spesso non ama la compnente classica.
Qui inserisco una nota personale, anch'io non amo troppo il prog che mira dichiaratamente alla classica (vedi anche mio commento su emerson), credo che fondamentalmente il prog più bello sia quello che gioca sulle ritmiche rock con contaminazioni psichedeliche, jazz e folk. Mirare alla classica secondo me è giusto nell'approccio alle suite ma sbagliato in quello strumentistico, insomma parliamoci chiaro, la classica è decisamente su un altro livello. E poi la stessa classica dai primi del 900, dal dopo Debussy probabilmente (se tiro uno sfondone ditemelo che non è che me ne intendo moltissimo), ha completato certe cose (armonia, ...) senza possibilità di andare oltre e ha cominciato a sperimentare in modo pazzesco, un pò come l'arte contemporanea (non mi ricordo il nome del pazzo che incise una traccia vuota intitolandola silenzio )

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Old 11-02-2005, 10:58   #27
Arësius
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era Cage... non la incise, la portò direttamente "dal vivo" con conseguente copertura di ortaggi da parte del pubblico letteralmente USATO per fini artistici

btw, quello che contesto del tomo è questo passaggio:

"(...) elementi fondamentali del progressive sono tre: la suite intesa come sinfonia rock, l'uso della tastiera e i testi impegnati(...)", per poi aggiungere che ci fu scarso spazio all'improvvisazione e molto per il sovrarrangiamento e il songwriting.

secondo me è una visione stereotipata; stereotipo dovuto a tutte le band minori e derivative che senza dubbio hanno queste tre caratteristiche, ma decisamente non coinvolgono la totalità dei gruppi migliori, che invece pur facendo a meno di suite, tastiere e perfino di testi hanno dato il meglio e lo danno tutt'oggi.
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Old 11-02-2005, 11:19   #28
BadMirror
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Si, questo concordo, difatti anch'io ho trovato non completa quella frase. Io credo che non abbia voluto però "schematizzare" il prog ma fissare gli elementi più importanti e probabilmente dire che nonostante il prog abbia le sue radici anche nel jazz, nel blues-rock e affini non ha la stessa impostazione di improvvisazione, o meglio, non ne ha sicuramente la stessa percentuale. Non credo che abbia voluto sottintendere che dalla classica ha preso la rigida formalità della composizione, senza contare che con le dovute virgolette non è detto che anche nella classica non possa entrare l' "improvvisazione", anzi, basti ricordare le gare di Mozart o quelle di Heandel, oppure pensare a Bach e a molti altri (li conoscerai meglio di me sicuramente). Credo che abbia voluto fissare i punti cardine per cui una composizione prog si "distingue", poi chiaramente c'è molto molto altro e dificile da definire vista la grande libertà che si prendevano i vari artisti (basti pensare a quanta differenza passi tra i vari gruppi).

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Old 12-02-2005, 12:42   #29
BadMirror
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ARCADIUM: Breath awhile 1969
Chi è abituato a sonorità dark può trovare qui qualche sonorità esemplare di "Dark Progressive" nelle composizioni più lunghe, per il resto è un disco con molto molto "groove". Dopo un primo ascolto mi sembra già un album molto molto valido.


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Old 12-02-2005, 20:50   #30
BadMirror
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...Vorrei poi ricordare un altro bel disco "progressive"...I Renaissance.."Ashes Are Burning"...Bellissima la voce di Annie Haslam....

Davvero notevolissimo , tra l'altro ritrovarci 2 ex-yardbirds è stata una piacevole sorpresa. Dei dischi moderni (dal 1995) sai nulla?
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Old 12-02-2005, 23:04   #31
Adric
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Mi sono sempre interrogato sul progressive italiano
Dall'ottimo sito citato da aunktintaun:
http://www.progarchives.com/
emerge (come peraltro già sapevo) la presenza di un gran numero di band italiane, al punto tale che il nostro paese è tra quelli che numericamente ha espresso più gruppi di questo filone musicale, peraltro eterogeneo (come sta emergendo da questa discussione)
Un fenomeno senz'altro atipico ed irripetibile nella musica italiana.
Ed appare chiaro che c'è una discrepanza troppo grande tra l'entità del fenomeno e la sua rilevanza a livello commerciale e di trattazione sui media.

Il progressive italiano con la sua innovatività ha avuto il notevole merito (peraltro non riconosciuto dalla 'critica ufficiale' nostrana) di rinnovare profondamente la musica leggera italiana (ben più dei cantautori o di Sanremo), eppure da sempre e tuttora è snobbato e ignorato da radio e televisioni (ma anche dalla stampa); con tanti gruppi solo PFM e Banco hanno avuto un successo di massa.
Mi sono sempre chiesto il perchè di questo.
Una musica 'troppo da sessantottini' ? Una musica strutturalmente troppo poco radiofonica, con le sue lunghe suite spesso strumentali, cosi' diverse dal tipico format radiofonico 'tre minuti di canzone e speaker' ?
Una musica, a dispetto del look hippy dei componenti dei gruppi ritratti nelle copertine degli album, spesso (apparentemente?)priva di un messaggio politico preciso ? Un atteggiamento esterofilo verso
i testi in italiano (il rock italiano nei primi anni 70 era ancora una novità difficile da assimilare?

A quanto ho capito c'è più interesse per il progressive italiano all'estero (specie in Giappone) che in Italia.

Ed inoltre; come mai il genere è morto a metà anni 70 ? Forse perchè non c'erano ancora le radio private, oppure il genere è prosperato proprio perchè le radio private non c'erano ?
E come mai è stato ignorato anche dalle radio politiche di sinistra, a beneficio di punk, altre forme di rock provenienti da Usa e GB (e più tardi negli anni 80 anche di reggae e ska) ?
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Ultima modifica di Adric : 13-02-2005 alle 13:40.
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Old 13-02-2005, 09:21   #32
SkunkWorks 68
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Originariamente inviato da BadMirror
Davvero notevolissimo , tra l'altro ritrovarci 2 ex-yardbirds è stata una piacevole sorpresa. Dei dischi moderni (dal 1995) sai nulla?
...Purtroppo no ....Ashes are burning è l'unico disco dei Renaissance che possiedo(comprato fra l'altro al Virgin Megastore di Milano che purtroppo ha chiuso .,quando avrei voluto acquistare con calma anche "Novella"
, "A song for all season" e "Azure d'or")....vedrò di aggiornarmi e di sentire da qualche negozio che si occupa dell' importazione,visto che non mi sembra siano dischi facilissimi da trovare(e anche quelli antecedenti ad "Ashes..)....ciao...
P.S.:grazie per avermi corretto l'impaginazione come l'avrei voluta(sono ancora niubbo ).
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Old 13-02-2005, 11:30   #33
SkunkWorks 68
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Originariamente inviato da Adric
Mi sono sempre interrogato sul progressive italiano
Dall'ottimo sito citato da aunktintaun:
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emerge (come peraltro già sapevo) la presenza di un gran numero di band italiane, al punto tale che il nostro paese è tra quelli che numericamente ha espresso più gruppi di questo filone musicale, peraltro eterogeneo (come sta emergendo da questa discussione)
Un fenomeno senz'altro atipico ed irripetibile nella musica italiana.
Ed appare chiaro che c'è una discrepanza troppo grande tra l'entità del fenomeno e la sua rilevanza a livello commerciale e di trattazione sui media.

Il progressive italiano con la sua innovatività ha avuto il notevole merito (peraltro non riconosciuto dalla 'critica ufficiale' nostrana) di rinnovare profondamente la musica leggera italiana (ben più dei cantautori o di Sanremo), eppure da sempre e tuttora è snobbato e ignorato da radio e televisioni (ma anche dalla stampa); con tanti gruppi solo PFM e Banco hanno avuto un successo di massa.
Mi sono sempre chiesto il perchè di questo.
Una musica 'troppo da sessantottini' ? Una musica strutturalmente troppo poco radiofonica, con le sue lunghe suite spesso strumentali, cosi' diverse dal tipico format radiofonico 'tre minuti di canzone e speaker' ?
Una musica, a dispetto del look hippy dei componenti dei gruppi ritratti nelle copertine degli album, spesso (apparentemente?)priva di un messaggio politico preciso ?

A quanto ho capito c'è più interesse per il progressive italiano all'estero (specie in Giappone) che in Italia.

Ed inoltre; come mai il genere è morto a metà anni 70 ? Forse perchè non c'erano ancora le radio private, oppure il genere è prosperato proprio perchè le radio private non c'erano ?
E come mai è stato ignorato anche dalle radio politiche di sinistra, a beneficio di punk, altre forme di rock provenienti da Usa e GB (e più tardi negli anni 80 anche di reggae e ska) ?
...Come sempre Adric scrivi sempre dei veri trattati Sono domande interessanti a cui non è facile rispondere...Io ci provo e ricondurrei il tutto ad un cambio dei gusti musicali (ma a spiegarne il perchè non riuscirei...interesserebbe anche a me saperlo)....se qualcuno d'altro ha qualche idea....ciao....
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Old 13-02-2005, 14:49   #34
BadMirror
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Originariamente inviato da Adric
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Un fenomeno senz'altro atipico ed irripetibile nella musica italiana.
Ed appare chiaro che c'è una discrepanza troppo grande tra l'entità del fenomeno e la sua rilevanza a livello commerciale e di trattazione sui media.

Il progressive italiano con la sua innovatività ha avuto il notevole merito (peraltro non riconosciuto dalla 'critica ufficiale' nostrana) di rinnovare profondamente la musica leggera italiana (ben più dei cantautori o di Sanremo), eppure da sempre e tuttora è snobbato e ignorato da radio e televisioni (ma anche dalla stampa); con tanti gruppi solo PFM e Banco hanno avuto un successo di massa.
Mi sono sempre chiesto il perchè di questo.
Una musica 'troppo da sessantottini' ? Una musica strutturalmente troppo poco radiofonica, con le sue lunghe suite spesso strumentali, cosi' diverse dal tipico format radiofonico 'tre minuti di canzone e speaker' ?
Una musica, a dispetto del look hippy dei componenti dei gruppi ritratti nelle copertine degli album, spesso (apparentemente?)priva di un messaggio politico preciso ? Un atteggiamento esterofilo verso
i testi in italiano (il rock italiano nei primi anni 70 era ancora una novità difficile da assimilare?

A quanto ho capito c'è più interesse per il progressive italiano all'estero (specie in Giappone) che in Italia.

Ed inoltre; come mai il genere è morto a metà anni 70 ? Forse perchè non c'erano ancora le radio private, oppure il genere è prosperato proprio perchè le radio private non c'erano ?
E come mai è stato ignorato anche dalle radio politiche di sinistra, a beneficio di punk, altre forme di rock provenienti da Usa e GB (e più tardi negli anni 80 anche di reggae e ska) ?
Bè, posso dirti 2 cose a mio modo di vedere, la prima è che il prog è nato come movimento musicale ma anche e soprattutto in Inghilterra, dove aveva radici profonde, in Italia si può dire che sia arrivato il "fascino" di tale movimento ma di radici ne avevamo ben poche, notare anche il fatto che quasi tutte le nostre band prog giravano molto all'estero, probabilmente più che nel bel paese, anche la stessa PFM il boom l'ha fatto suonando e facendosi così notare a Londra (tanto da portare al compimento di Photos of ghost, cioè le canzoni riadattate in inglese e parzialmente riarrangiate).
In Italia l'ingoranza è pressochè totale, se chiedi all'estero ne conosco più loro delle band italiane dell'epoca che noi.
Non credo sia da coinvolgere il lato "sessantottino", lì mi viene più da pensare al folk, più alla Francia che all'Inghilterra. E cmq il movimento del 68 aveva fondamentalmente una matrice politica a cui di certo non si può lodare la libertà di scelta nella musica, onestamente non ho molta stima di quel movimento per alcune cose, ma questo è OT.

Per il fatto che sia palesemente morto nel 1976 è abbastanza chiaro che finita l'era hippy e infranta ogni sua speranza, lasciato da parte il movimento culturale che aveva dato luce al prog, l'avvento dell'hard rock e del cambio generazionale e non lascio certo per ultima la mancanza di prospettive e di idee nuove (se ci pensi in pochi anni è stato veramente detto di tutto, se vogliamo il 1969 è stato l'anno che ha fissato un "limite", un livello alto difficile da superare, per me come già detto il disco dei KC fa da spartiacque ma non fu certo il solo album storico in quell'anno) e infine ci metto anche la vittoria del lato distruttivo delle droghe (al di là del fatto che è sempre sbagliato però obiettivamente si passa dal viaggio allucinogeno al solo gusto per l'eccesso, o meglio, quest'ultimo che già c'era dilaga come un fiume in piena, un film come Paura e delirio a las vegas riassume bene il tutto, fallimento hippy+eccessi autodistruttivi), insomma tutto ciò non porta che all'autoannullamento. Quello che è rimasto è stato il lato tecnico strumentistico del prog, le aspirazioni non esistono più, per questo io faccio fatica a definire certi generi moderni come progressive e sempre più spesso ne parlo come collage di tempi dispari. Mi fermo qui, perchè non mi va di parlarne, qua si parla del prog rock e mi sembra già abbastanza

EDIT: postilla, perchè rileggendomi mi sono accorto che potrei essere frainteso, ovviamente ho parlato di movimento hippy, che però è più americano che inglese, è ovviamente un parallelo per intendere il crollo di una generazione e la sua sostituzione con cose più easy e più di primo impatto (il che non è necessariamente negativo), diciamo che la musica a un certo punto ha smesso di "insegnare" e ha fatto sopravvivere solo la funzione di intrattenere.

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Old 13-02-2005, 16:50   #35
BadMirror
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Altri due bei dischi:

NEKTAR: A tab in the ocean 1972 - Remember the future 1973
Di grandissimo impatto, sanno essere sia parecchio rock aggressivi sia dolci, sempre in modo molto accattivante. Ottimi.


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Old 14-02-2005, 09:31   #36
SkunkWorks 68
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....Grandissimo topic!!!!
...Volevo ricordare un'altra formazione interessante:"Jade Warrior"...ho ascoltato questo disco:"Last Autumn's dream"(1972)...niente male...

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Old 14-02-2005, 10:02   #37
Arësius
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E come mai è stato ignorato anche dalle radio politiche di sinistra, a beneficio di punk, altre forme di rock provenienti da Usa e GB (e più tardi negli anni 80 anche di reggae e ska) ?
secondo me è morto per tre ragioni

1) la crisi degli ideali che l'hanno fatto nascere
2) la crisi della scena, che più di espandersi ha visto i suoi punti di riferiemento elevare esponenzialmente le caratteristiche peculiari del loro sound senza portare nulla di veramente nuovo agli ascoltatori (esempio tipico: gli Yes di "Tales from the Topographic Ocean")
3) la crisi dei musicisti, che molto spesso non avevano accesso a scuole di musica e strumentazione adeguata a produrre sonorità simili a quelle che volevano emulare e potenziare.

dopo la sbornia Punk cmq qualcuno c'ha provato a tornare all'assalto...
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Old 14-02-2005, 10:10   #38
SkunkWorks 68
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secondo me è morto per tre ragioni

1) la crisi degli ideali che l'hanno fatto nascere
2) la crisi della scena, che più di espandersi ha visto i suoi punti di riferiemento elevare esponenzialmente le caratteristiche peculiari del loro sound senza portare nulla di veramente nuovo agli ascoltatori (esempio tipico: gli Yes di "Tales from the Topographic Ocean")
3) la crisi dei musicisti, che molto spesso non avevano accesso a scuole di musica e strumentazione adeguata a produrre sonorità simili a quelle che volevano emulare e potenziare.

dopo la sbornia Punk cmq qualcuno c'ha provato a tornare all'assalto...
....Sono d'accordo...Alcuni gruppi hanno portato il fenomeno ad essere"Autocelebrativo"e in definitiva eccessivo(Vedi EL&P,e i già citati Yes),altri si sono "riciclati"(vedi Genesis...in modo però tristemente,per me, lontano dai gloriosi inizi)...in definitiva il movimento era segnato.....
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Old 14-02-2005, 10:30   #39
BadMirror
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Per quanto riguarda i Jade Warrior dovrebbero essere meritevoli anche il primo omonimo e Floating World




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Old 14-02-2005, 10:34   #40
Arësius
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....Sono d'accordo...Alcuni gruppi hanno portato il fenomeno ad essere"Autocelebrativo"e in definitiva eccessivo(Vedi EL&P,e i già citati Yes),altri si sono "riciclati"(vedi Genesis...in modo però tristemente,per me, lontano dai gloriosi inizi)...in definitiva il movimento era segnato.....
eh per chi ha seguito la "moda" sì

chi ha avuto l'intransigenza di arroccarsi sulla sua "torre d'avorio" di wagneriana memoria, ha resistito all'urto e ancora oggi detta legge.

sì, ogni riferimento ai King Crimson è naturalmente voluto, forse pretestuoso ma definitivamente obbligatorio!!
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