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#21 |
Junior Member
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Le letteredi oggi al Foglio
Al direttore - Colin Powell: “Stiamo rivedendo le nostre posizioni su Cat Stevens”. A breve una cover di “Wild World” interpretata da Catwoman Condi Rice. Maurizio Crippa Al direttore - La fedeltà ai vecchi ideali (cioè la nostalgia dei propri anni giovani) viene amata o biasimata, secondo le varie epoche. Ma se per Noreberto Bobbio si devono seminare dubbi, e secondo il “politically correct” bisogna conformarsi ai dogmi, mentre il giusto mezzo risulta centrista, o terzista, e dunque marginale, oppure clericale (ecc.), chi ha la facoltà di interrogare, e chi il potere di rispondere, nella società politica e dibattuta d’oggi? Quando anche l’etnologia incomincia a dare giudizi etnici, sotto forma di statistiche… Saluti Alberto Arbasino Al direttore - Non si può che essere felici per la liberazione di due cittadine italiane rapite da un gruppo di “tagliagole” (mai questa antica espressione, con cui si alludeva ai banditi, suona oggi tragicamente attuale). E ugualmente, non possiamo che rallegrarci per la sobrietà con cui la vicenda è stata condotta in porto. Per un attimo abbiamo pensato di vivere in un paese normale, maturo. E invece no. E’ bastato che le due Simona tornassero a casa (riscattate con “l’oro di Roma” e non liberate per la bontà d’animo dei loro sequestratori), per farci ripiombare nella penosa realtà. Siamo sempre un paese di Coccioloni (non ce ne voglia l’allora maggiore dell’Aeronautica abbattuto durante la guerra del ’90-’91). Da ieri, anche il fronte pacifista ha le sue Cocciolone. Le due Simona resteranno le icone mediatiche, nazionalpopolari, di questo conflitto: belle, dolenti, bidimensionali come le icone. Se nel loro agire hanno dimostrato virtù persino eroiche, nel loro dire hanno dato fondo a imbarazzanti banalità. Il loro dire non renderà il loro fare meno encomiabile, ma ciò che hanno fatto non renderà meno esecrabile ciò che hanno detto, e soprattutto, ciò che non hanno detto. Come Cocciolone sono meravigliosamente e inaspettatamente sopravvissute alla cattura. Come Cocciolone, devono ad altri la loro liberazione. Tra questi altri, ci sono in primo luogo il governo e la Croce rossa, ma soprattutto ci sono i contribuenti italiani che hanno graziosamente pagato il loro riscatto. Sono state riscattate, e ne siamo felici. E però non possiamo non restare, noi, muti di fronte al fatto che, nel fiume di parole con il quale hanno accompagnato il loro ritorno alla libertà, nessuna espressione immediata di solidarietà sia andata a chi non è ancora libero, perché in gabbia e in catene, a chi forse non lo sarà mai, perché nessuno pagherà il suo riscatto, a chi non potrà mai esserlo, perché è stato sgozzato. Non possiamo non ricordare che i “mercenari” e le loro famiglie, nel momento della massima gioia per il loro ritorno a casa, ebbero l’umanità di mandare il pensiero al povero Quattrocchi e alla sua famiglia. E’ ancora più triste che nessuna parola sia andata per quei bambini cristiani iracheni che altri banditi (iracheni anche loro) rapiscono per avere riscatti: forse più modesti ma ben più difficili da mettere insieme, senza che nessun “governo guerrafondaio” provveda a saldare il conto. Senza che nessuno possa illudersi che il ritiro di chiunque dall’Iraq ridia loro la libertà. Anche quelli, ci risulta, sono bambini iracheni. Certo, sono cristiani, che non pensano che il dialogo con l’islam debba passare dalla conversione. Ma che continuano a illudersi, forse, di poter vivere da cristiani in Iraq. Cordiali saluti Vittorio Emanuele Parsi Al direttore - Lei sa che a pensar male si fa peccato, però… Dunque le due pacifiste sono tornate libere grazie alle comunità musulmane del mondo. Questo a sentire le due Simone. Sono rimasto sbalordito e offeso nell’ascoltare il fanatismo contenuto nelle parole delle due comizianti che, non appena assunte ai veltroniani trionfi capitolini, non hanno avvertito neppure il bisogno di ricordare gli altri ostaggi tuttora nelle mani dei terroristi. Non dico che avrebbero dovuto ringraziare governo e Parlamento, maggioranza e opposizione, ma almeno la Croce rossa per quanto è stato fatto. Di condannare poi i terroristi che sconvolgono l’Iraq le due se ne guardano bene. Ecco perché penso male delle due Simone, che sono anche un errore se le si chiama così. Giancarlo Galan presidente della Regione Veneto Al direttore - Per Aristotele, ma anche per Hobbes, Cartesio e Spinoza , insomma per la storia del pensiero occidentale “la compassione è il dolore causato dal male che colpisce qualcuno che non lo merita e possiamo aspettarci possa colpire noi stessi”. Per le due Simone fraterne con i rapitori e indifferenti alla gabbia di Bigley è ancora un sentimento sconosciuto. Solo questo le rende veramente insopportabili. Tutte le altre loro parole sono solo stoltezza e fanatismo. Gian Micalessin Al direttore - Nella vicenda della liberazione delle due italiane, oltre la soddisfazione e la felicità pubblica e privata manifestate in stili che non le sono piaciuti, un dato di universale concordia è stato offerto dal riconoscimento bipartizan alla dottrina e alla prassi del “metodo Letta”, allo stile, cioè, all’antropologia e alla prassi di un galateo politico e istituzionale che sembrano essere perduti in questo mondo opaco, nel quale anche i sentimenti più elementari e diretti appaiono finti, perfino superflui. Su Gianni Letta sono in corso approfondimenti tematici, evocazioni spiritiche e, se non ricordo male, finanche indagini psicanalitiche, con riverberi negli obliqui tornanti dell’accidentata e tortuosa storia dell’umanità. Il filone di ricerca verteva, e credo ancora oggi verta, sul dubbio che Letta rappresenti la “seconda natura”, il fondo segreto di una plausibile doppia personalità di Berlusconi: piuttosto che una sua protesi, un guscio tiepido e tenero nel quale troverebbero asilo (e conforto) gli spiriti animali talvolta sconfitti dall’evidenza e dalle oggettive insofferenze della realtà. La mia proposta è, visti i risultati, che la ricerca continui: che dalla celebrazione delle solitarie virtù della prudenza e dell’intelligenza (felicemente accoppiate) rilevate in quest’ultima come in altre precedenti vicende, si passi ad un loro esercizio istituzionale condiviso e praticato. Non solo nei giorni di festa, ma anche nei feriali. Senza nulla togliere all’acuminata coltivazione della polemica, quando l’intelligenza appaia in crisi o prossima all’umiliazione e alla sconfitta. Il “metodo Letta” perciò andrebbe non solo spiegato e applicato, ma suggerito come testo accademico. Magari con quelle appropriate note a margine che, caro direttore, la sua intelligenza le suggerisce. Vincenzo Viti, Roma Risposta del Direttore Ecco, mi va bene ma con le note a margine. Parecchie note a margine. Al direttore - Le Due Simone Editori presenta il Corano con traduzione in inglese in dieci volumi. Il tutto per solo un milione di dollari, pagabili in due comode rate in 48 ore. Gratis per i primi 12 nepalesi, tre americani e due italiani. Cordiali saluti Filippo Tarenghi, via Internet Risposta del Direttore Ferocia meritata, la sua. Al direttore - Forse che la gioia per la liberazione delle due Simone debba offuscarci le menti? Perché nessuno – tranne voi del Foglio – contesta il tentativo che alcuni giornali, alcuni politici e l’intera galassia pacifista stanno conducendo riguardo alla sorte degli ostaggi occidentali in Iraq, lasciando intendere che esistono ostaggi di serie A (gli operatori umanitari) e quelli di serie B (contractor, uomini della sicurezza…)? Forse che Enzo Baldoni non era un operatore umanitario? E allora perché è stato ucciso? E i due giornalisti francesi: perché non sono stati ancora liberati, visto che Chirac è il più pacifista dei capi di Stato? Perché è così difficile ammettere che siamo in guerra e in guerra non si fanno prigionieri? E che se qualcuno, di tanto in tanto, viene liberato non è per le sue credenziali pacifiste, ma perché in simili scenari alcune operazioni di intelligence riescono e altre purtroppo no? I pacifisti sostengono che a essere ostaggio (degli americani!) è l’intero popolo iracheno: in realtà, a sentire certa gente sembra che i veri ostaggi siamo noi, incappucciati così bene da non vedere quel che accade. Vincenzo Acanfora, Salerno Risposta del Direttore Ha ragione ma non siamo soli. Di gente e di giornali che ragionano ce n’è (ieri c’erano Libero, il Giornale, la Stampa e il Corriere). Al direttore - Mi riferisco alla sua dichiarazione: Simona Pari e Simona Torretta facciano una “colletta tra i valorosi pacifisti italiani e restituiscano l’importo”. Penso che le due valorose pacifiste di nome Simona, perché di questo stiamo parlando e non altro, persone che spendono la loro vita coraggiosamente in Iraq per aiutare la gente (e non come i soldati dell’esercito italiano che sono sul suolo dell’Iraq da invasori, a difendere forse senza saperlo gli interessi di Dick Cheney e della Halliburton) abbiano di meglio da fare che ascoltare stupide frasi provocatorie. Se proprio di collette vogliamo parlare, parliamo delle collette fatte dalle valorose associazioni pacifiste per regalare preziosi libri e beni di prima necessità ai bambini e alla gente irakena, grazie al supporto della valorosa associazione pacifista. Saverio Panza, Bari Al direttore - Non mi capita spesso di essere d’accordo con lei (anche se, ultimamente, succede un po’ troppo di frequente). Ma la proposta di lanciare una colletta per restituire al governo il milione di dollari speso per la liberazione delle due Simone è semplicemente geniale. Non si tratta, ovviamente, di una questione di soldi: primo perché la vita di due persone non ha prezzo e secondo perché un milione di dollari, con il debito pubblico che abbiamo, lo potremmo usare per pagare il caffè. Ma è una questione di sano principio. Dalle parole, quindi, si passa ai fatti (alla tasca dei pantaloni dove sta il portafoglio, in questo caso). Giampiero Giacomello, via Internet Al direttore - Nemmeno un grazie a Scelli, nemmeno un grazie a Letta (non dico il governo, men che meno a Berlusconi, ma almeno a chi le ha tirate fuori di lì, che non era proprio una casa vacanze), ma un grazie alle comunità musulmane, quelle sì, al popolo iracheno, ai pacifisti. E poi mi raccomando via l’esercito italiano dall’Iraq (che è quello il problema, mica i terroristi che ti sgozzano), via gli americani (che se non era per il loro satellite non le trovava nessuno). E poi i rapitori, in fondo, una volta che hanno capito chi avevano preso, ma sì erano brava gente, ci trattavano bene con dignità, ci hanno perfino regalato il Corano in inglese (vai tu a regalare una Bibbia in arabo in Arabia Saudita…) e ci hanno chiesto perdono… avevano un grande fede. Non una parola su tutti quelli ancora sotto la ferocia sanguinaria dei terroristi, sulla disperazione dell’inglese trasmesso su tutte le televisioni di fronte cui non si può che rimanere sgomenti e atterriti, non una parola su tutte le vittime di questa barbarie terrorista, i nepalesi sgozzati e fucilati, i turchi, i bulgari, i coreani e tutti gli altri a cui hanno tagliato la testa. Niente di niente. Il silenzio più totale. Il nulla più totale. Sul terrorismo niente… sull’Italia che deve ritirare i soldati invece non si può tacere! Ha proprio ragione Toni Capuozzo, nel servizio di “Terra”: “Noi vogliamo che non si chiudano gli occhi, che non si parta dalle idee per spiegare il mondo, ma dai fatti per crearsi le idee”. Purtroppo, le due Simone preferiscono ancora le idee ai fatti. Giacomo Sanguineti, via Internet Risposta del Direttore L’ideologia, non le idee. La falsa coscienza, non la coscienza. Al direttore - Finalmente libere, finalmente a casa, finalmente sane e salve. Purtroppo, ancora incapaci di capire! Le affermazioni delle due connazionali rapite riportate ieri dai giornali mi lasciano basito. Ma cosa hanno nella testa? Una nazione intera in apprensione per loro, il governo e le organizzazioni umanitarie alle prese con una lunga e difficile trattativa volta a evitare finali cruenti e portata avanti in un contesto terribile; il verificarsi di ulteriori rapimenti e barbare uccisioni di altri ostaggi stranieri, americani e inglesi… Con tutto ciò alle spalle e a distanza di poche ore dalla liberazione quello che sanno dire è “Ringraziamo i nostri rapitori per come ci hanno trattato e per averci chiesto scusa” , “Ora via le truppe dall’Iraq”? Non un ringraziamento al governo! Non un pensiero agli ostaggi ancora nelle mani dei loro rapitori! alle famiglie dei rapiti! O ancora a tutti coloro che non hanno avuto la fortuna di uscire incolumi da una simile esperienza! Al termine di questa tremenda vicenda ho gioito commosso come credo sia accaduto a molti italiani, oggi però, a distanza di 24 ore il mio sentimento è profondamente mutato: sono indignato, arrabbiato, offeso e, quel che più duole, sono rassegnato. Paolo Capirizzo, Lecce Al direttore - Possibile che si debba dileggiare chiunque non tenga un fucile in mano? Tra le guardie del corpo prezzolate Agliana Cupertino e Stefio e le due volontarie umanitarie che differenza c’è? Facevano semplicemente lavori diversi in condizioni di precaria sicurezza. Le guardie del corpo erano lavoratori all’estero (non militari di carriera) esattamente come le due italiane. Chi dedica la propria vita ad aiutare dei popoli sofferenti non merita lo stesso rispetto di chi svolge un lavoro nel campo della sicurezza? O ci sono persone di serie A e persone di serie B? Noto un atteggiamento preoccupante nei conservatori più accesi: il fatto che si sia in guerra non autorizza il dileggio verso chi aiuta gli altri, specie da parte di chi oltre tutto si professa cattolico o rivendica radici cristiane. Cristo non si curava della nazionalità di coloro cui portava la parola e conforto. Francesco Petrucci, via Internet Al direttore - Siamo veramente stanchi di tutta la retorica che sta accompagnando le due Simone al loro rientro dalla “dorata prigione” della quali ci raccontano meraviglie, con carcerieri, terroristi islamici (I suppose), umani e affettuosi che le hanno colmate di gentilezze e regalini. Peccato che tutti abbiamo davanti agli occhi la scena spaventosa, autentica e straziante, dove veri carcerieri islamici ci mostrano un uomo in gabbia e in catene, in attesa di una morte certa. Ma che tipo di rapimento è mai stato quello delle nostre due intemerate eroine? Anna Dal Prato, via Internet Al direttore - Leggendo il Foglio di ieri e qualche lettera qua e là, si ha come l’impressione che il suo giornale stia dando corpo a una bizzarra ondata emotiva. Ondata che vede quasi con fastidio il fatto che le due Simone siano state liberate e siano tornate a casa sane, salve e sorridenti. Sembra quasi che vi faccia dispiacere dover constatare che non tutti i ribelli sono deliranti sgozzatori. Capisco che convincersi che il proprio nemico sia disumano sia più facile perché aiuta il “disimpegno morale” di fronte alle torture e ai bombardamenti di civili (se il nemico è animato da un odio bestiale e irrazionale, quasi tutto è legittimo per sconfiggerlo), ma a un certo punto bisogna pur prendere atto della realtà. O sbaglio? Luigi Bechini, Milano Al direttore - Mi spiega cortesemente perché le Simone non dovrebbero tornare in Iraq a fare il loro lavoro? Perché dovrebbero lasciarsi intimidire dai terroristi? Forse portare sollievo umanitario a una popolazione in difficoltà non è altrettanto importante che portare la democrazia? Grazie per il chiarimento. Confesso che capire i suoi “distinguo” mi risulta sempre più difficile ultimamente. A. Fanari, via Internet Risposta del Direttore Il lavoro umanitario in Iraq non è in discussione, che vadano pure con la benedizione universale, in discussione è lo spot delle due ragazze, che hanno goffamente cercato ieri di correggersi, in favore del terrorismo islamista, uno spot pagato da un riscatto nei giorni in cui i rapimenti e gli ammazzamenti si moltiplicano. Al direttore - Non vorrei essere presuntuoso ma la mia lunga esperienza di avvocato, mi porta a sospettare che oggi, qui alla Procura di Roma, ci sia stato qualche problemino. Soprattutto nel pool che dovrebbe far luce tra i misteri del cosiddetto “sequestrino”: il rapimento e il rilascio cioè di Simona Pari e Simona Torretta. Del pool fanno parte tre magistrati: Franco Ionta, Pietro Saviotti ed Erminio Amelio. Ma nella plancia di comando – quella che, da palazzo Chigi, ha coordinato le operazioni di intelligence in Iraq – è entrato a far parte solo il dottore Ionta. Si deve a questo, probabilmente, qualche incomprensione, chiamiamola così, con gli altri pm. Stando alle voci di corridoio che stamane chiunque ha avuto modo di raccogliere in Procura, sembra che il dottore Ionta non abbia molto gradito il trattamento riservato dal pm Amelio al medico iracheno Navar Ismar, interrogato per ben due volte e trattato con la durezza abitualmente riservata a normale “persona informata dei fatti”. Il medico anestesista, sempre a cavallo tra Iraq e Italia, avrebbe avuto un ruolo di primo piano nelle trattative per il rilascio delle due ragazze e per di più in stretto collegamento con il comandante del Sismi, Nicolò Pollari. Il suo nome e il suo ruolo avrebbero dovuto restare, come si dice, “coperti”. L’insistente curiosità del sostituto Amelio, invece, con quel secondo interrogatorio che di fatto respingeva la versione “minimale” fornita in prima battuta dal dottor Nivar, ha finito per rompere le uova nel paniere e per portare allo scoperto un nome che nessuno avrebbe dovuto ritrovare sui giornali. Ionta non ha gradito. Gli accordi, presi con Pollari e con il sottosegretario Gianni Letta negli incontri di palazzo Chigi prevedevano ben altre sequenze. Vittorio Del Basto, Roma Al direttore - Ho letto con molto divertimento la piccata precisazione di Bruno Vespa sugli ascolti del Tg1 quando lui ne era direttore, bastava forse dire più semplicemente che nel primo anno di vita il Tg5 ha battuto il Tg1 solo una volta. E ci mancherebbe altro, visto che il tg della Rai aveva in quel fatidico 1992 un avviamento quasi quarantennale e il Tg5 nasceva appunto allora. Per confortare ancor di più e con affetto, il capo della Repubblica di Salotto, gli ricorderò un dato bellissimo: Tg1 9.215.000 spettatori, share del 39 per cento, Tg5 zero spettatori. E’ il dato del 12 gennaio 1992, il giorno prima che nascesse il Tg5. Enrico Mentana
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Paracleto__ ![]() |
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#22 |
Bannato
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Mestre
Messaggi: 886
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io sinceramente di stefio, agliana e cupertino che scendono dall'aereo e ricordano quattrocchi, che peraltro conoscevano di persona e con cui erano stati presi, proprio non mi ricordo... mi ricordo di dichiarazioni nei giorni successivi, ma all'arrivo a ciampino, e gli articoli di repubblica e del corriere che ho trovato sui siti lo confermano, ricordo baci e abbracci con parenti e autorità, bandiere italiane sulle spalle, facce stanche e sorridenti... a parte le bandiere, esattamente quello che è successo l'altra sera
qualcuno mi sa indicare un articolo o altro che confermi che i tre ostaggi rapiti hanno per prima cosa ricordato quattrocchi o sono autorizzato a immaginare che il solito finto-indignato in malafede l'abbia scritto e che il disgustoso codazzo di gente in malafede, che già pregustava sgozzamenti o almeno racconti di violenza e umiliazione che dessero occasione di fare qualche bella prima pagina offensiva o qualche post grondante falsa indignazione e commossa superiorità morale sulle "bestie islamiche", l'abbia seguito? Ultima modifica di GhePeU : 01-10-2004 alle 00:31. |
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#23 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Padova
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appunto ghepe, la solita coda di paglia.
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#24 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
Messaggi: 900
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Anche perchè ieri in conferenza stampa hanno esteso i ringraziamenti a tutti, ma proprio a tutti coloro che hanno avuto una parte nella vicenda, citandoli uno ad uno.
In alcune delle lettere pubblicate dal foglio si nota una pochezza, ma che dico:nullità, disarmante. Pensare che uno è addirittura presidente di regione......... Ciao Federico Ultima modifica di flisi71 : 01-10-2004 alle 07:38. |
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#25 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Genova
Messaggi: 1108
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Ditemi pure di tutto, ma non voglio essere ipocrita..... il rapimento delle tipe non mi ha tolto il sonno, non ero preoccupato, non mi interessava il loro destino.........
ed alla luce delle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi, sono sempre più convinto che il mio modo di pensare sia quello giusto.
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Ho letto di uno che ha lasciato a casa lo smartphone per un giorno intero ed è stato catapultato in un mondo parallelo chiamato realtà. |
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#26 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Messaggi: 12338
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Non vorrei entrare nel merito della discussione, però effettivamente molti particolari li ho trovati parecchio strani.
Per queste due ragazze sono avvenute effettivamente cose completamente differenti dai classici rapimenti in quelle zone, ok la diversità nei gruppi dei sequestratori... però al loro ritorno in Italia sembravano uscite dalla casa del Grande Fratello. Ma poi pure il fatto delle intercettazioni satellitari di "voci di donne occidenteali" (----> sicuro come la morte, si tratta della vopce delle due italiane)... non sono esperto, ma se con un satellite capti delle voci (e comunque, caso unico e raro in questo conflitto che si parli di satellite che intercetta le voci...) non riesci a capire approssimativamente la zona? Altra cosa che non riesco a capire (e non parlo tanto del video a mio giudizio falso sull'intervento per liberare i tre italiani... si entra armati, poi un taglio e loro piangenti... e i rapitori? Che fine hanno fatto? Non se n'è parlato, non si sa nulla di loro. Però di Al Zarquawi -personaggio uscito fuori come un personaggio di un film- sappiamo ormai tutto, di quelli che hanno preso gli italiani... nulla), sono i video di rivendicazione: se fanno un video lo devono poi mettere su web o dare ad uno studio televisivo: come glielo danno? Via bluetooth? Tramite terzi? Si intercetta satellitarmente la voce di du donne occidentali (che culo) e non si becca il posto da dove si mandano i video di propaganda? A che serve la scientifica? La polizia postale trova chi vuole, e dei "retrogradi" (come ci piace immaginarli...) terroristi riescono a fare dei video e passarli in rete o ad al jazeera senza che nessuno intercetti la fonte? Insomma, i rapimenti in queste zone sono estremamente controversi per molti punti, a mio avviso. IO francamente, vuoi per carenza tecnica su certe cose, ho dei dubbi sulle dinamiche di molti rapimenti e su questi video. Voi cosa ne pensate?
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"Il potere non te lo dà un distintivo, o una pistola. Il potere te lo danno le bugie, grandi bugie e convincere il mondo a parteggiare per te. Se riesci a fare accettare a tutti di quello che in cuor loro sanno essere falso, li tieni per le palle..." |
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#27 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
Messaggi: 373
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Re: 3d diverso sulle 2 simone........
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Ebbene SI, in realtà quelle 2 lestofanti, sono 2 terroriste del NPPICCDB, ovverossia Nucleo per prosciugare il c/c del Berluska. ![]() |
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#28 | |
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«La mia libertà finisce dove comincia la vostra.» MLK - "Io sto con Ronaldinho" facebook group |
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#29 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: troppo poco lontano dal confine con il Po
Messaggi: 1028
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Non voglio essere polemico, ma allora di questo passo non si puo' piu' credere a niente.
- Siamo o non siamo stati sulla luna? - Le torri gemelle le hanno abbattute i terroristi o gli americani? Ci sonos tate esplosioni o no? - Al qaeda esiste o no? - C'erano o no le armi di distruzione di massa? - I video sono reali o no? - esistono gli ufo?
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Dal 1899 la seconda squadra di milano ![]() 24/04/2010 Per chi fosse interessato, vi suggerisco di puntare 1000€ sulla vittoria della coppa libertadores da parte dell'Internacional di Porto Alegre. Galliani spalmati sotto un treno |
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#30 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Messaggi: 12338
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Nel caso evidenziato da me (parlo dei rapimenti in generale), però, è doveroso rendersi conto delle incredibili stonature e delle moltissime incongruenze che sono, a mio avviso, palesi. Ti riporto l'esempio che mi ha lasciato più scosso: l'uccisione selvaggia recente dei due sfortunati civili americani. Ora, i servizi segreti affermano senza nessunissimo dubbio (stando a quanto ho letto e sentito) che la mano che ha squarciato le gole dei due malcapitati sia proprio quella del maledetto e pericolosissimo Al Zarquavi. Ora, per capire che è lui realmente, i periti devono fare due indagini molto semplici: -fare un raffronto sulle sue fattezze e sui suoi tratti, e principalmente sulle sue movenze (antropologi possono dire concertezza quasi matematica se l'incappucciato sia lui o un altro) -fare un raffronto sulla modulazione di voce del boia incappucciato che parla prima dell'esecuzione, e durante la stessa. Per poter dire, dunque, con certezza che il personaggio maledetto sia proprio questo famigerato Al Zarquavi, le intelligence di tutto il mondo devono: -conoscere le sue movenze e le sue fattezze (la prima, considerando che è ioncappucciato in entrambi video) -conoscere la mondulazione di voce di Al Zarquavi. Ora, come fanno ad avere le intelligence queste fonti? Devono averlo già sentito parlare (intercettazioni telefoniche? Scambio di chiacchere al bar?) e sapere perfettamente il suo aspetto fisico e le sue movenze tipiche (filmino della prma comunione della sorella? Video in cui rspiega con forza il sentimento di odio profondo nei confronti dell'occidente tutto? E se fosse un video del genere contro l'occidente, perchè non mostrarlo?). [attenzione, stessa identica cosa successa per l'11 settembre, poco dopo si è saputo di tutto su questi terroristi, compresi i legami che hanno e come hanno agito -perchè non avere sospetti prima? Allora, se in buona fede, l'occidente tanto "superiore" si fa fottere continuamente "da coloro che pregano a est"] Se le intelligenze sanno che quello nel video è Al Zarquavi, devono averlo conosciuto tempo addietro. Tanto per capirci, la polizia non ha le mie impronte nè registrazioni della mia voce perchè sono incensurato. Quindi, Al Zarquavi DEVE essere già noto alle intelligenze alleate, e quindi anche quella italiana del SISMI. Se conoscono questo individuo, vuol dire che lo dovevano tenere d'occhio. Ora, non so tu, ma di norma se una persona pericolosa viene seguita da spie/satelliti/itercettazioni telefoniche e altro... al primo passo falso si trova l'esercito in bagno mentre fa pipì. Questo non è stato fatto (esattamente come per Bin Laden e altri), e in più questo famigerato terrorista antioccidentale sembra entrato in campo come farebbe un attore in un film: non si conosce nulla di lui, non si sa nulla del suo passato... però è pericoloso e si sa qual è il suo terribile scopo. le domande che mi pongo sono dunque queste: -perchè non lo hanno beccato prima? -perchè hanno notizie di lui e non hanno fatto nulla? -perchè non lo hanno beccato adesso (dopo ben due-2 video fatti e consegnati...) -esiste questo famigerato nemico dell'Occidente chiamato Al Zarquavi?
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"Il potere non te lo dà un distintivo, o una pistola. Il potere te lo danno le bugie, grandi bugie e convincere il mondo a parteggiare per te. Se riesci a fare accettare a tutti di quello che in cuor loro sanno essere falso, li tieni per le palle..." Ultima modifica di andreamarra : 01-10-2004 alle 13:42. |
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#31 |
Junior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Milano
Messaggi: 73
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non c'entra nulla il perbenismo c'entra il fatto di essere preso x il culo continuamente.e poi ritorno a dire ki dice ke quelle hanno trascorso 3 settimane d'angoscia e non le hanno passate in una casa fuori città con tutti i comfort a godersi i nostri soldi?le cose piu sporche le fanno chi si prende i meriti di averle risolte!
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Senza idea |
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#32 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Città: Milano Tokyo , purtroppo Utente con le palle fracassate
Messaggi: 2371
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L’AGENDA DI SIMONA E SIMONA, TRE MESI DA INCUBO
Costanza Rizzacasa D’Orsogna per Il Riformista Il Riformista ha avuto accesso all’agenda delle due Simone per i prossimi tre mesi. Ed è in grado di anticiparvene stralci. Dall’agenda di Simona Pari Lunedì 4 ott, Roma Pranzo con Walter, ristorante Betto e Mary al Mandrione. Discutere di strategie. Sparlare di Alberto Ravaioli (sindaco di Rimini, ndr). Vado a Porta a Porta! (con Simona). Comprare libro “Saper mangiare, saper dimagrire” (consigliato da Flavia). Iniziare dieta. Perdere minimo 5 kg. Martedì 5 ott, Roma Walter chiama ore 5.30. Vado a Uno mattina (con Simona). Pranzo con Franca Ciampi, Quirinale (senza Simona). Mercoledì 6 ott, Roma Chiamare Walter. Pranzo con Ezio Mauro, Riccioli Caffè di via delle Coppelle. Discutere di rubrica. Quirinale per consegna medaglia d’oro al valore civile (con Simona). Venerdì 8 ott, Roma Weekend da Walter e Flavia a Villasimius. Martedì 19 ott, Bologna Walter chiama ore 9. Incontro con Vasco Errani per mia candidatura alle regionali. Discutere di assessorato politiche sociali e immigrazione. Sparlare di Alberto Ravaioli. Mercoledì 20 ott, Bologna Chiamare Walter. Incontro con presidente Granarolo per spot yogurt Prima Natura Bio. Giovedì 4 nov, Milano Walter chiama ore 9. Rcs per incontro con Maria Latella su libro-intervista Tendenza Simona (in uscita prima delle elezioni). Venerdì 5 nov, Milano Walter chiama ore 9. Pranzo con Filippo Penati, El Garghet di via Selvanesco. Pomeriggio atelier stilista libanese Abed Mahfouz per partecipazione a sfilata parigina (gennaio). Lunedì 15 nov, Roma Walter chiama ore 8. Cinecittà per spot yogurt Prima Natura Bio. Regista Gabriele Muccino. Chiamare Lorenzo. Domenica 28 nov, Roma Chiamare Walter. Vado a Domenica in (senza Simona)! Chiamare Lorenzo. Giovedì 2 dic, Roma Walter chiama ore 9. Pranzo con Cristina Comencini per documentario “Simona Pari: la mia vita per l’Iraq”. Chiamare Lorenzo. Venerdì 3 dic, Roma Chiamare Walter. Incontro con presidente della San Benedetto per spot Acqua di Nepi. Parlare con Lorenzo. Mercoledì 15 dic, Milano Chiamare Walter. Intervista a Sabelli Fioretti per Corriere della Sera Magazine. Chiedere spiegazioni a Lorenzo! - Dall’agenda di Simona Torretta Lunedì 4 ott, Roma Ore 6 preghiera del mattino rivolta verso la Mecca. Chiamare Fabio Alberti. Chiedere di tornare in Iraq. Partecipazione a Porta a Porta. Martedì 5 ott, Roma Ore 6 preghiera del mattino. Partecipazione a Uno mattina. Nel pomeriggio incontro con Fabio Alberti. Chiedere di tornare in Iraq. Mercoledì 6 ott, Roma Ore 6 preghiera del mattino. Al Quirinale per la consegna della medaglia d’oro. Chiamare Alberti. Chiedere di tornare in Iraq. Venerdì 8 ott, Roma Ore 6 preghiera del mattino. Incontro con Giovanni Micali, presidente Unicef. Chiamare Alberti. Chiedere di tornare in Iraq. Mercoledì 20 ott, Roma Ore 6 preghiera del mattino. Inaugurazione ambulatorio per bambini immigrati sulla Cristoforo Colombo. Giovedì 21 ott, Roma Ore 6 preghiera del mattino. Incontro con il segretario generale del congresso iracheno per la rifondazione, Jawad Al Khalisi. Lunedì 25-venerdì 29 ott In Romania come ambasciatrice Unicef. Lunedì 8 nov, Bologna Ore 6 preghiera del mattino. Incontro con Ernesto Caffo di Telefono Azzurro per collaborazione ad Azzurro Child (e varie). Martedì 9 nov, Milano Ore 6 preghiera del mattino. Intervista con Lorenzo Cremonesi del Corriere della Sera per il suo libro Iraq: la tragedia dei bambini. Venerdì 12 nov, Roma Ore 6 preghiera del mattino. Incontro col sindaco Veltroni per progetto “Il mondo in un boccone” (Telefono Azzurro-comune di Roma). Cena con Lorenzo. Giovedì 18 nov, Roma Ore 6 preghiera del mattino. Visita al segretario generale del centro culturale islamico della moschea di Roma, Abdallah Redouan. Cena con Lorenzo. Lunedì 22-venerdì 26 nov In Ruanda come ambasciatrice Unicef. Mercoledì 1 dic, Roma Ore 6 preghiera del mattino. Visita all’imam della moschea di Roma. Cena con Lorenzo. Giovedì 9 dic, Roma Ore 6 preghiera del mattino. In Rai per discutere co-conduzione di Trenta ore per la vita (febbraio) Cena con Lorenzo. Venerdì 17 e sabato 18 dic, Roma Partecipazione a Telethon. Venerdì 24-domenica 26 dic Natale tra i bambini di Beslan come ambasciatrice Unicef.
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#33 |
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Lettera di Luigi Castaldi all’Indipendente: "Adesso è certo, ce le hanno riconsegnate senza testa".
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#34 |
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Pierluigi Battista per La Stampa
Svanito sulle scalette dell’aereo che ha riportato Simona Pari e Simona Torretta in Italia, aeroporto di Ciampino. E che fine ha fatto quel clima di concordia nazionale, l’idea che il rilascio delle due volontarie sequestrate avesse alimentato miracolosamente un’atmosfera di comune sentire, la sensazione che gli italiani di destra e gli italiani di sinistra avessero trepidato insieme mentre le due connazionali erano nelle mani dei rapiti e che insieme avessero palpitato quando le due ragazze hanno assaporato la libertà? Dissolto alle prime parole della coppia che oramai appare stucchevole, oltre che corrivo, ripetitivo, lessicalmente scorretto, definire «le due Simone». C’è un’Italia molto di sinistra, molto arcobaleno, no war, pacifista, anti-Bush, anti-Berlusconi, che le adora come icone dell’«altro-mondo-possibile». Ma c’è un’Italia che vota prevalentemente a destra, che è allergica alla retorica buonista, che come Vittorio Feltri vorrebbe rimandare a casa a ceffoni due ragazze bollate come irresponsabili, che nel giro di una manciata di ore ha cominciato a detestarle, «quelle due». Scampato il pericolo, la tregua bipartisan e istituzionale può finire o non finire, a seconda delle circostanze e della volontà dei due schieramenti. Ma questo attiene alla sfera politica. Sul piano simbolico e antropologico, invece, la tregua, effimera e fragilissima, si è già frantumata. Il tempo di qualche fermo immagine da un aeroporto romano in festa e subito riaffiorano le due Italie che si guardano in cagnesco, che non comunicano, che sono l’una lo specchio rovesciato dell’altra. C’è un’Italia che non ama affatto le «due Simone», che non ne tollera il modo di parlare, di vestire, di argomentare, che ne diffida, che le considera espressione di un mondo alieno. Questo sentimento ribolliva già quando Pari e Torretta erano sotto sequestro, ma non si poteva dire, era sconveniente persino pensarlo, mentre in Iraq infuriava la mattanza dei decapitatori. Ora che le «due Simone» hanno avuto parole non vendicative per i loro rapitori, che hanno ringraziato la comunità musulmana prima del governo e della Croce Rossa (ma in conferenza stampa, ieri, hanno chiarito l’equivoco), che hanno omesso ogni riferimento solidale a quei poveretti che sono ancora ostaggi in Iraq, che hanno subito proclamato la necessità del ritiro delle truppe in Iraq, quel sentimento è esploso incontenibile. Persino il loro orgoglio nell’indossare le tuniche regalate dai rapitori ha rinfocolato l’avversione dell’Italia anti-«due Simone». Il Secolo d’Italia, sebbene Gianfranco Fini fosse presente alla lieta cerimonia d’accoglienza di Ciampino, spara in prima pagina: «Trattamento di lusso per le pacifiste italiane». Il Giornale: «Le Simone ringraziano: l’Islam». Libero: «E le vispe Terese tornano in Iraq». L’Indipendente: «Ora basta con i dilettanti in Iraq. Il governo proibisca Baghdad ai volontari». Ha scritto Ruggero Guarini: «una felicità così assoluta lascia sospettare che queste simpatiche e generose ragazze impavidamente votate alla causa umanitaria, che per loro a quanto sembra si confonde un po’ con quella anti-occidentale, non abbiano capito bene che cosa è loro realmente accaduto». Giuliano Ferrara, beffardamente, chiede sul Foglio a «Un ponte per...» di fare una colletta per restituire i soldi del presumibile riscatto prima che le due volontarie decidano di imbarcarsi un’altra volta in un aereo di Baghdad: e del resto, il governo di Tokyo non ha provveduto alla richiesta di restituzione del riscatto per i giapponesi sequestrati e poi liberati in Iraq? Visto e considerato con un certo sollievo l’aspetto, se non florido, comunque fortunatamente sano delle due ragazze, persino una persona mite come Cinzia Leone, che ha disegnato il Riformista, un giornale di sinistra che l’estrema sinistra considera un po’ di destra, ha inviato una mail a quel giornale con una battuta feroce regolarmente pubblicata: «Caro direttore, vi faccio vedere come ingrassa un’italiana». Micidiale. E’ finita la concordia, se non sul piano della politica, certamente su quello dei modi di pensare più diffusi. Una spaccatura profonda nell’opinione pubblica appare più tenace di ogni rappresentazione «unitaria» e armonica. Del resto è stato così, a parti rovesciate, quando ad essere sotto sequestro in Iraq erano guardie del corpo italiane molto diverse dalle «operatrici di pace», e quei poveretti umiliati in qualche tugurio iracheno vennero subito bollati a sinistra come «mercenari», antropologicamente immeritevoli persino di pietas, figurarsi di concordia nazionale. E sul povero Quattrocchi, morto ammazzato, fiorì subito la leggenda del «camerata» i cui funerali il sindaco di Genova Pericu, di centro-sinistra, volle platealmente disertare. E’ stato così per il povero Baldoni, trattato dalla stampa di destra come un pubblicitario annoiato amante di emozioni forti e di vacanze irachene da brivido. Solo dopo il massacro dei nostri soldati a Nassiriya la «solidarietà nazionale» è apparsa più forte e convincente, ma anche di quei momenti di coesione solidale si è persa traccia nell’opinione pubblica. Le due Italie che non si amano, che non si riconoscono e che non riconoscono l’un l’altra legittimità e cittadinanza, riemergono appena passata la piena delle emozioni e il conforto di un ritorno inatteso. Colpisce, nel caso delle «due Simone», l’impressionante rapidità di una svolta emotiva che fa apparire già obsolete le immagini di quell’aereo atterrato sotto i riflettori e in presenza di un’Italia apparentemente unita. Lo spirito bipartisan, evidentemente, non gode di grande popolarità.
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Kotoshi mo yoroshiku onegai-itashimasu |
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#35 | |
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Re: 3d diverso sulle 2 simone........
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Ora che fortunatamente sono libere si sperava di vederci un po' più chiaro su questa strana vicenda, ma invece si sono aggiunti particolari ancora più strani. I dubbi ci sono e probabilmente resteranno, di sicuro invece possiamo rallegrarci del fatto che non siano finite in mano a dei veri terroristi. |
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#36 | |
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tra l'altro ho letto oggi su Panorama che in un blitz di qualche tempo fa avevano trovato una casa vuota con evidenti segni di fuga precipitosa, probabilmente già una volta avevano scoperto uno dei rifugi usati dai sequestratori. certo i dubbi possono esserci però io tendo a fidarmi, mi pare strano che abbiano architettato addirittura un falso rapimento. a quale scopo tra l'altro? |
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#37 | |
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Iscritto dal: Jul 2001
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#38 | |
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crik e crok ![]() |
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#39 | |
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Iscritto dal: May 2003
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La questione sugli ostaggi emana sentore di contraffazione da tutti i pori, ci sono troppe cose che non tornano. Ma troppe davvero. Tu ad esempio dici che la coalizione sapeva dov'erano i rapiti. Bene, non sapevano che cosa fare... ma lo ritengo difficile, perchè avere problemi a fare irruzione dentro un edificio? Con gli altri 3 italiani non è stato fatto lo stesso? E i rapitori dei 3 italiani erano ben più pericolosi, considerando la pallottola in testa a Quattrocchi. A proposito, dove sono i rapitori? Se sapevano l'ubicazione, devono aver visto per forza le persone che hanno portato le donne in luoghi diversi. C'era una telecamera che ci mostra le due italiane togliersi i veli. Vuol dire che si sapeva dove sarebbero state liberate, impensabile tenerle dove sono state liberate per molto tempo aspettando una foto ricordo, non trovi? Quindi, i rapitori sono stati sicuramente visti. E non si è intervenuto. E' stato pagato un riscatto? Possibile, ma mi chiedo questo: se dai dei soldi ai rapitori, li devi lasciare da qualche parte. Non credo che gli hanno fatto un bonifico. E allora, perchè non li hano beccati? A proposito, quando c'è stato l'irruzione dentro la casa (video fintissimo per me... che senso ha tagliare prorio il momento clou...?) con i tre italiani non ci sono state sparatorie (ah, in questo caso però l'intelligence sapeva cosa fare, nel caso delle italiane no...), e allora mi domando: e i rapitori? Possibile che si sa vita-morte e miracoli dei terroristi MORTI e non si sappia nulla di quelli in vita o dei sequestratrori? Non credo che lasciavano i tre italiani più il polacco da soli non credi? Ho letto che i nomi dei sequestratori dei te italiani non sarebbe stato reso pubblico. Strano, due minuti dopo il crolo delle torri tutti quei Al di qua Al di là si sprecavano. Sono in buona condizione, anzi ritengo ottima. Non solo fisica ma spprattutto mentale. Ora, se è vero che sono state trattate bene (e non ne dubito), perchè in più di 20 giorni non hanno perso un grammo? Tu e altri direte: bhè, le hanno trattato bene, poi non si potevano muovere... Ma la cosa stona e non poco. Se io fossi un sequestratore che prende degli ostaggi per poi orribilmente ucciderli (inutile, lo sanno che i governi non trattano...), prenderei delle scorte alimentari per pochi giorni. In fondo non dovrei avere pietà a tagliargli la gola, figurarsi a tenere gli ostaggi a stecchetto. Il problema è che eviterei di fare molti viaggi per non creare sospetti. Se vado più volte alla settimana a prendere dei viveri (erano in quattro), rischio di farmi beccare. Meno mi muovo, meglio è. E addirittura si sono premuniti per i dolcetti e per le copie del Corano in inglese.. Quanti movimenti avranno fatto? Come si fa a non vederli??? Poi, parlando in generale dei rapimenti, ho delle domande che non trovano purtroppo risposta: come mai non si riesce ad intercettare telematicamente o fisicamente l'indirizzo IP o la persona che manda i video alle emittenti locali? Se io domani scarico un film e se la polizia postle volesse, mi verrebbe a prendere immediatamente. Eppure questi pazzi possono permettersi: a-rapire dei civili b-andare nel loro covo indisturbati c-fare dei video d-renderli noti senza che nessuno della intelligence dica "ah!" Poi, nel caso dei due americani sgozzati (mamma mia...), non solo hanno potuto prendere questi civili senza che nessuno facesse nulla o dicesse nulla (lavorano in delle compagnie su territorio di guerra, non credo che non siano scortati almeno da una guardia -che se anche vedesse non potrebbe fare nulla, ok-), ma li hanno potuti tranquillamente filmare più e più volte e dare altrettante volte i video ad Al Jazeera o altre emittenti. Tra l'altro: possibile che l'intelligence sappia con certezza che la mano che sgozza e la voce sono del famigerato (e sconosciuto...) AL ZARQUAVI?? Per saperlo, devono avere o le sue foto segnaletiche, o la sua voce. Siccome è incappucciato, deduco che controllinola voce. Ora, per confrontare la voce, è evidente che l'America o gli alleati debbano avere per forza la voce di questo pazzo. Come ce l'hanno la voce? Da intercettazioni telefoniche. Ora, perchè io e tu non abbiamo le impronte digitali o la voce o le foto segnaletiche in questura? Perchè siamo incensurati. Evidentemente questo pazzo non lo era, quindi: -il "superiore" occidente si è fatto fottere per l'ennesima volta dal "retrogrado" islam -lo conoscevano prima e hanno creduto: ma si, diventerà un bravo ragazzo con il tempo -non esiste nessun Al Zarquavi -lo hanno "lasciato fare" Ora, non so te, ma se la polizia conosce qualcuno è perchè pericoloso. Non ci credo che nel tempo una persona del genere venga improvvisamente persa di vista. Insomma, l'intelligence israeliana (la migliore al mondo) sa quanti peli sul fondoschiena ha un tipo che fa la pupù adesso alla Tiburtina... e noi non riusciamo a tenere sotto controllo un tipo pericoloso. E, attento, non è la prima volta che personaggi loschi e pericolosi escono fuori dai nostri schermi dopo strani letarghi. Tutti schedati, sia chiaro! Ma tutti incredibilmente dimenticati, fino a quando non usano un coltello militare sul collo di un povero cristo. Insomma, come vedi queste (e non altre "frivolezze") mi portano ad avere dei dubi su tutto quanto stia succedendo da quelle parti, dai rapimenti fino alla guerra in sè. Ho creduto che gli americani e i terroristi giocassero al gatto e al topo. Purtroppo giorno dopo giorno ho sempre più il timore che i topi siamo noi.
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"Il potere non te lo dà un distintivo, o una pistola. Il potere te lo danno le bugie, grandi bugie e convincere il mondo a parteggiare per te. Se riesci a fare accettare a tutti di quello che in cuor loro sanno essere falso, li tieni per le palle..." Ultima modifica di andreamarra : 01-10-2004 alle 21:32. |
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#40 |
Senior Member
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Ho cercato di riassumere i punti secondo me poco chiari sulla vicenda:
- luogo e modalità del rapimento: rapimento a pochi passi dalla zona verde, di giorno e a volto scoperto - assenza di rivendicazioni o scarsa credibilità delle stesse: una rivendicazione è stata fatta in chat, poi è comparsa su un forum che il giorno dopo è letteralmente sparito (rimosso vbulletin) per poi ricomparire, ma senza il messaggio. - detenzione e liberazione, con tanto di telecamere per riprendere l'evento. E qui si apre un lungo capitolo. Non hanno diffuso un video in 21 giorni, ma invece filmano la liberazione. Perchè? La pistola consegnata a Scelli, che doveva servire in caso qualcosa fosse andato male nelle trattative. Ma come nel clima di cordialità descritto dalle rapite i sequestratori si mettono ora a minacciarle con una pistola? Approposito di cordialità, i sequestratori mettono a disposizione una stanza con materassi, un divano e un bagno. Hanno dato loro dei vestiti, biancheria, sapone e dentifricio. Ancora buon cibo, colazione abbondante con crema, sciroppo di dattero, pane appena sfornato e tè. Carne e riso a volontà e si premuravano di chiedere loro se volevano qualcos'altro. Insomma, più che terroristi sembrano, permettetemelo, operatori turistici In questi 21 giorni si intrattengono discutendo dell'Islam. Le rapite confidano la solidarietà con il popolo iraqueno, ma soprattutto parlano dei diritti umani calpestati. Ma come, parli di di ritti umani con i tuoi sequestratori? Ancora, non hanno mai cambiato il luogo dove le nascondevano. Perchè? E perchè le hanno sequestrate? Perchè ritenute spie? No, non sono mai state accusate di questo. Tornando alla liberazione, l'altra donna irquena sequestrata (che ha anche messo su qualche kilo in quei 21 giorni) se ne ritorna a casa in taxi dopo esser stata liberata. Perchè non è stata rilasciata con gli altri ostaggi? E per finire i saluti di rito, con tanto di scuse e omaggi: il corano in inglese, dolci e caramelle per il viaggio. Con questo non voglio insinuare nulla, ma rimane un sequestro misterioso. |
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