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Bannato
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penso che 2 tra le emozioni più belle della mia vita siano state l'incontro con un barracuda in un'immersione a lampedusa e l'immersione alla città delle cernie (isola di lavezzi) a nord della sargena...dove branchi di cernie enormi si facevano accarezzare come gattini e poi anche una grotta immensa e coloratissima a lampedusa.....
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#22 | |
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Bannato
Iscritto dal: Oct 2002
Città: Caraibi
Messaggi: 1081
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Re: ...
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#23 |
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Bannato
Iscritto dal: Oct 2002
Città: Caraibi
Messaggi: 1081
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NOTIZIE
STORICHE La differenza tra un Pirata ed un Corsaro, sta nel fatto che quest'ultimo è autorizzato ad assalire e depredare i nemici di un Stato, e quindi i Corsari dovevano essere considerati dei combattenti regolari. La qualità di Corsaro veniva comprovata da uno speciale documento detto Lettera di marca, rilasciato dal sovrano per conto del quale il Corsaro agiva. In cambio di tale autorizzazione, lo Stato incamerava una percentuale notevole sull'intero bottino. In genere i Corsari erano autorizzati a colpire solo le navi ed i beni di stati nemici, e quindi in teoria i Corsari erano tenuti a rispettare i navigli di stati alleati o neutrali, ma tale distinzione non sempre era tenuta in gran conto. In caso di cattura, il Pirata veniva impiccato mentre il Corsaro veniva imprigionato come prigioniero di guerra. Uno dei Corsari più noti fu Francis Drake, al quale la regina Elisabetta rilasciò una Patente di Corsa, dalla quale appunto si dimostrava che quel capitano agiva per conto di uno Stato, rendendo, in un certo modo, legale la sua azione. Dal nome di tale documento i marinai che partecipavano a queste imprese erano detti Corsari. Dalla metà del XVI secolo a tutto il XVII, molte navi corsare inglesi solcarono il Mare delle Antille per depredare i galeoni spagnoli o, addirittura, le città costiere. Sotto il regno di Elisabetta la guerra di corsa venne in ogni modo incoraggiata; la regina protesse e sovvenzionò non solo le imprese di Drake, ma anche quelle di altri famosissimi corsari: John Hawkins, Martin Frobisher e Giorgio Clifford. Con i corsari ebbero inizio la potenza marinara inglese e un notevole incremento delle ricchezze del paese. Al colonialismo spagnolo veniva contrapposta la tattica vincente dell'imperialismo, dai massacri delle popolazioni indigene si passò alla rapina legalizzata. BUCANIERI Verso la metà del XVII secolo, la potenza marinara spagnola era ormai diminuita. Ciò costituiva un risultato soddisfacente per il governo inglese di quel tempo e di conseguenza, le imprese dei corsari diminuirono. Aumentarono invece attorno alle isole e coste del Mare delle Antille quelle dei Pirati. Fu in quel periodo che operarono i Bucanieri. Questo nome veniva dato dapprima agli abitanti di Haiti, erano bianchi di origini diverse che si erano stanziati nell'isola come coloni. Essi mangiavano carne che facevano affumicare sul boucan, apparecchio costituito da pali, usati appunto per questo scopo. Dal nome boucan derivò poi quello di Bucanieri. Dapprima essi furono semplici cacciatori e pastori, poi gli Spagnoli fecero razzie e stragi sull'isola, tanto che questa divenne povera di prodotti e di selvaggina. Allora ciò che i Bucanieri non trovarono più nei boschi, lo cercarono altrove, specialmente sul mare. TORTUGA Il covo dei Bucanieri fu per molto tempo situato in un'isola adattissima allo scopo, poiché aveva un'unica via d'accesso e tutt'intorno si elevavano coste altissime e ripide completamente inaccessibili. Gli scopritori dell'isola l'avevano paragonata al dorso di una enorme tartaruga e, per questo, l'avevano chiamata Tortuga (tartaruga. FRATELLI DELLA COSTA Da Tortuga, ed in seguito da altri, posti sulle coste della Giamaica, partirono le spedizioni dei più grandi e crudeli Pirati dell'epoca: Bartolomeo Portoghese, Francesco Nau, detto l'Olonese, Rock il Brasiliano ed Henry Morgan, detto il re dei Bucanieri, autore di gesta mirabolanti che ancor oggi suscitano stupore e sgomento. Queste canaglie che amavano chiamarsi Fratelli della Costa, per più di mezzo secolo portarono il terrore nelle colonie spagnole dell'America Centrale, del Messico e delle coste settentrionali dell'America del Sud. FILIBUSTIERI I Bucanieri seguirono l'esempio lasciato da Drake e dai suoi uomini. Si fecero Pirati, e invece di seguire le piste dei buoi cacciarono i galeoni. Gli Inglesi che si trovavano fra i Bucanieri si chiamavano freebooters (saccheggiatori), da cui derivò il termine francese filibustiers e l'italiano filibustieri. Per un certo tempo i bucanieri erano distinti dai Filibustieri, ma poi i due nomi servirono a designare indifferentemente i pirati delle Antille e i pirati in generale. TATTICA DI COMBATTIMENTO IN MARE Era ben difficile che una nave nemica, anche se passava lontana, non fosse avvistata dai pirati. Durante le attraversate tutti gli occhi erano fissi all'orizzonte, perché il primo che vedeva la preda aveva diritto ad un premio. Quando una vela era in vista, l'equipaggio afferrava le armi e correva al proprio posto. A prua si portavano quelli armati di moschetto; altri si coricavano sul ponte per non farsi scorgere; tenevano il coltello fra i denti e la pistola nella mano destra, la sinistra era libera per l'arrembaggio. Intanto il timoniere portava a tutta velocità la nave sulla scia dell'altra; in questo modo le presentava sempre la prua e offriva uno stretto bersaglio in caso che sparasse. Accostatisi alla preda, i pirati agganciavano, servendosi di grappini d'arrembaggio, il proprio vascello alla nave nemica; ad un comando del capitano la ciurma si arrampicava e balzava sul ponte nemico; solitamente l'equipaggio si arrendeva e i pirati facevano razzia di tutto ciò che trovavano di prezioso. TATTICHE DI COMBATTIMENTO IN TERRA Nel 1573, 18 marinai al comando del capitano Drake, si erano inoltrati nei pressi di Panama, per sorprendere e derubare le carovane che trasportavano favolose ricchezze sulla costa atlantica, per essere imbarcate e poi spedite verso la Spagna. I marinai facevano parte dell'equipaggio di due navi inglesi che alcuni mesi prima erano approdate su un'isola deserta del Mare delle Antille. Questo tipo di spedizioni in terraferma erano comuni, e contavano sull'effetto sorpresa, gli Stati si difendevano con l'approntamento di torri d'avvistamento, collegate tra loro tramite segnali a vista, in caso d'allarme sarebbero giunte delle colonne di soccorso, ma spesso l'intervento giungeva tardivo. I Pirati saccheggiavano intere città, spesso cercavano di ricavare da località sperdute un punto di appoggio da dove organizzare le loro scorrerie, nel caso dei Vichinghi, tali soggiorni invernali preludevano poi l'invasione e la conquista dell'intera regione. I Pirati in battaglia contavano sul loro impeto, nella precisione del loro tiro oppure nella loro abilità nelle mischie e nell'utilizzo delle armi bianche. Se si trovavano a mal partito oppure circondati, cercavano di aprirsi una via di fuga, poiché sapevano che sarebbero stati tutti giustiziati senza pietà alcuna. SARACENI I Saraceni provenivano dalla Spagna (allora dominio arabo) e da diverse basi che avevano sulla costa dell'Africa settentrionale, erano genti delle più diverse nazionalità: arabi, berberi ed anche cristiani, che avevano rinnegato la loro fede. I Saraceni erano considerati fuorilegge dallo stesso Regno Arabo di Spagna. I Pirati Saraceni saccheggiarono città, chiese, monasteri e rapirono cristiani per richiedere grossi riscatti o per venderli come schiavi sui mercati della costa africana. In molti punti delle coste liguri, tirreniche, ioniche e adriatiche italiane, sorgono ancor oggi i ruderi di torri erette per avvistare l'avvicinarsi di pirati saraceni. BARBARESCHI La pirateria mediterranea ricevette nuovo impulso dopo la definitiva cacciata dei Mori dalla Spagna nel 1492. nell'Africa settentrionale si riversò un gran numero di musulmani, profughi della Penisola Iberica; erano gente progredita, avvezza alle ricchezze, fiera e bellicosa. Tutta la costa barbaresca, dall'Egitto a Gibilterra, divenne un'unica, attivissima base di operazioni piratesche dirette contro le coste di Spagna e d'Italia e, soprattutto, contro i convogli carichi di merci che solcavano il Mediterraneo. Il nome di barbareschi derivava da quello di alcune tribù della regione, i Berberi, che andarono ad ingrossare le file dei pirati. Strano a dirsi, ma nel secolo XVI vissero alcuni fra i più famosi pirati barbareschi: i fratelli Aruj e Khayr-ed-din, detto Barbarossa, Dragut, Ochiali. Tutti costoro, eccetto Dragut, erano tutti nati cristiani, ed erano divenuti musulmani e pirati o di propria volontà, o perché rapiti fanciulli e poi allevati come musulmani. Le flotte da essi guidate tennero per molti anni in iscacco tutte le marine della cristianità; nell'ottobre del 1541 la flotta spagnola, capitanata dallo stesso imperatore Carlo V, fu completamente distrutta da Khaye-ed-din, il Barbarossa, il quale, divenuto corsaro, copriva nientemeno che il grado di Grande Ammiraglio della flotta turca. Il tramonto della pirateria barbaresca iniziò solo dopo la sconfitta subita a Lepanto, e con esso cominciò anche il declino della potenza turca. Nei secoli seguenti, fino a tutto il XIX, l'attività dei pirati nel Mediterraneo andò sempre diminuendo di intensità; con la completa colonizzazione della costa nordafricana, compiuta dalle potenze europee, anche le ultime bande barbaresche furono definitivamente disperse. CORSARI PRIVATI E NEL NOME DI CRISTO Gli Ordini religiosi e cavallereschi dei Cavalieri di Malta e dei Cavalieri di Santo Stefano (Pisa), furono elementi di primo piano ed attivi nella guerra di corsa al pari dei corsari magrebini, attaccando porti, località costiere e naviglio musulmano, senza dimenticare la rapina ed il rapimento di prigionieri trasformati in schiavi. La marina di Malta fu attiva, in pratica, fino all'occupazione francese, ad opera di Napoleone, molti dei cavalieri furono trucidati dalla popolazione locale, mentre la marina toscana era decaduta con largo anticipo. I Cavalieri di Malta non si facevano scrupoli nell'assaltare naviglio cristiano, pur di accaparrarsi le risorse di cui necessitavano (grano, farina, cereali), e quando operavano come corsari privati, non esitavano a trasgredire le norma di rispettare le navi cristiane, trasformandosi in pratica in Pirati. Anche i Savoia si macchiano di schiavismo e guerra corsara, danno licenza ed autorizzazione a Gugliemo Prebost di operare nei mari di Barberia, il quale viene a vendere ragazzi, ragazze dai dodici ai diciotto anni, ma anche bambini intorno ai quattro-sei anni, con le madri o da soli, e perfino lattanti. SCHIAVISMO NEL MEDITERRANEO In poche parole un argomento che meriterebbe un libro intero. La cattura dei cristiani punta ad ottenere un buon riscatto, mentre la cattura di schiavi musulmani è utilizzata dagli stati europei come fonte per procacciarsi i rematori per le loro flotte. Quando le imbarcazioni a remo furono sostituite da quelle a chiglia tonda ed a vela, anche lo schiavismo cristiano venne man mano a diminuire, fino a scomparire del tutto. A Napoli a metà Cinquecento vi erano 20.000 schiavi, a Civitavecchia le galere pontificie del Papa nel 1726 ne ospitavano centinaia, stesso discorso per Roma, Genova, Firenze, Milano, Ferrara, Lecce, Gallipoli, ecc. PIRATERIA MODERNA La Pirateria non è mai scomparsa dai mari, spesso ha cambiato zone di pesca, ma non è mai tramontata sui mari la bandiera dei pirati. L'alone romantico, tramandatoci da libri e film, si è andato via via trasformando in una dura realtà fatta di assassini, ladri e carogne. A dire il vero, non è cambiato niente, erano briganti e pendagli da forca un tempo, lo sono ancora adesso. Scrittori come Salgari o attori come Erroll Flynn ci hanno fatto sognare, ma la verità resta una sola i pirati sono dei ladri, spinti al crimine per interesse. Nella seconda guerra mondiale le navi corsare tedesche, camuffate da mercantili, messe in caccia sulle rotte commerciali dei paesi Alleati, hanno rinverdito l'immagine romantica. Attualmente in oriente, sulle stesse coste che videro ambientate le gesta immaginarie dei Tigrotti di Sandokan, sono in atto assalti a mercantili, cargo e panfili. Nel Mediterraneo, invece i pirati si sono trasformati in contrabbandieri di sostanze stupefacenti o di carne umana, donne che saranno avviate alla prostituzione sui mercati europei oppure braccie da lavoro nero, gli schiavi moderni, gli sfruttati di ogni tempo. I Sovrani di un tempo sono stati sostituiti dalle famiglie con capitale, i Gardini, gli Agnelli, i Pirelli, i Berlusconi, i De Benedetti, vengono alla ribalta e alla cronaca con le loro teste di legno, con i loro maestri di cerimonie, cercando di mantenere inalterato un sistema che è comunque destinato a cadere, perché la storia ci insegna che i nostri figli vivranno il nostro passato. |
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#24 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Trento
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#25 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Città: Varese
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Sono un pirata ed un signore... professionista dell'amore...
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#26 | |
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Bannato
Iscritto dal: Mar 2002
Messaggi: 719
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Re: Io sono un pirata!
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#27 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Sospeso nell'incredibile
Messaggi: 830
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per caso ti chiami guybrush
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#28 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: C/mare di Stabia
Messaggi: 1989
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Il tuo nome è Gaybrush Pipwood!
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Concluse numerose trattative dal 2003 in poi. Ex Amministratore di CampaniaMarket - Usatocampania - Nucleoinstabile - Very Old Active Member de "LA PIAZZETTA" NZXT H5 Flow - DeepCool PQ850M - MSI B550 Gaming Edge WIFI - Ryzen 7 5800X & Corsair iCUE H100i Elite Capellix - 32GB Corsair Vengeance RT DDR4 3600 MHZ - Asus TUF GeForce RTX 3070 Ti OC - 990Pro/970Pro 2TB+2TB - LG 27GN850 QHD 144HZ - Aruba FTTH 2,5Gbps |
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#29 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Sospeso nell'incredibile
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#30 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2000
Città: Montesilvano (PE)
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Pace e Bene |
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#31 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Città: Firenze
Messaggi: 4027
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....bella la storia piratesca...interessante
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#32 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2004
Messaggi: 256
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PIRATA, TI CONSIGLIO VIVAMENTE
La Clinica psichiatrica cantonale (CPC) è una struttura che accoglie solamente pazienti psichiatrici e psicogeriatrici acuti, di pertinenza ospedaliera. Questa unità di cure stazionaria, nata dalla riorganizzazione del vecchio ONC, accoglie al massimo 140 pazienti la cui cura non è possibile con un intervento ambulatoriale o semi-stazionario. Si tratta di persone con scompensi psicotici acuti, gravi neurosi, stati di agitazione e di dipendenza da alcool o altre sostanze, sindromi psico-organiche scompensate, depressioni con pericolo suicidale. All'interno della Clinica psichiatrica cantonale esistono tre tipi di reparto: ammissione riabilitazione psicogeriatria |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2004
Messaggi: 256
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#34 |
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Bannato
Iscritto dal: Oct 2002
Città: Caraibi
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Ha ha ha ha!!! Bisogna comprare una nave!!! Magari a buon mercato!!!!
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#35 |
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Bannato
Iscritto dal: Oct 2002
Città: Caraibi
Messaggi: 1081
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ki ne vende una a poche monete d'oro?
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#36 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: C/mare di Stabia
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Ciao
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Concluse numerose trattative dal 2003 in poi. Ex Amministratore di CampaniaMarket - Usatocampania - Nucleoinstabile - Very Old Active Member de "LA PIAZZETTA" NZXT H5 Flow - DeepCool PQ850M - MSI B550 Gaming Edge WIFI - Ryzen 7 5800X & Corsair iCUE H100i Elite Capellix - 32GB Corsair Vengeance RT DDR4 3600 MHZ - Asus TUF GeForce RTX 3070 Ti OC - 990Pro/970Pro 2TB+2TB - LG 27GN850 QHD 144HZ - Aruba FTTH 2,5Gbps |
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#37 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2004
Messaggi: 256
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chiedi a loro:
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#38 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
Città: Salerno
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ti consiglio una cosa... bevi un pò di latte tiepido e vai a nanna! ciauz
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La POTENZA è nulla senza il CONTROLLO! |
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#39 |
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Bannato
Iscritto dal: Oct 2000
Messaggi: 552
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un bel doppio albero sarebbe l'ideale
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#40 |
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Bannato
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
Messaggi: 7014
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raga ma stamattina siete tutti pippati?
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