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#21 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 2179
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Concordo con SpyroTSK, anche se penso che ciò che propone non avverrà mai per i motivi già espressi da altri.
Una cosa non capisco però...perchè per i .xxx non dovrebbero essere soggetti alla tassa annuale? Ok fare pagare l'una tantum alle aziende che vogliono evitare che il loro brand venga associato ad altro...ma per chi vuole usare il .xxx per il porno perchè non dovrebbe pagare come per un normale dominio? Se la Coca-cola, come ipotizzato dall'articolo, vuole acquistare il .xxx per evitare problematiche le si fanno pagare solo i 200$ di registrazione....ma se iuprn ad esempio volesse spostarsi sul dominio .xxx (a questo punto li obbligherei pure) perchè non dovrebbe pagare la tassa annuale? |
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#22 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: VR-PD
Messaggi: 11648
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Vedo che non hai letto il link sopra ...
A me i sistemi per aiutare la censura globale non piacciono a prescindere, quello che circola nella mia rete lo decido io, non mi va che sia qualcun altro a deciderlo per me.
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Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn |
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#23 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2008
Messaggi: 10344
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Quote:
Se per i siti personali usi .name, per le biz. card usi i .tel, per le aziende .com, per no profit .org, per i network .net, per i siti informativi .info, musei & Co .museum, porno .xxx? Cosa resta fuori da queste categorie?
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Le mie 80+ Trattative del Mercatino Vendo: Case Koolink midtower con pannelli fonoassorbenti |
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#24 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2008
Messaggi: 10344
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Quote:
Ovvio che la censura di regime è un'altra cosa.
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Le mie 80+ Trattative del Mercatino Vendo: Case Koolink midtower con pannelli fonoassorbenti |
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#25 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: VR-PD
Messaggi: 11648
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Questo è il problema ...
Mica quello che vai a visitare su internet in azienda ... Qua è tutto loggato e messo sulla intranet così chiunque può sapere che pagine visiti ... non c' è bisogno di nessun filtro ![]()
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Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn |
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#26 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2008
Messaggi: 2060
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il problema è 1
Internet è sempre stato sinonimo di anonimato e libertà d'espressione culturale, lo stiamo dimostrando NOI su HWU con le nostre passioni, conoscenze e capacità elettroniche, informatiche e culturali e non solo, la medesima cosa viene fatta da un gruppo di elementi che invece di parlare (si spera CIVILMENTE) come noi, si divertono a scattarsi foto ai membri o vestirsi con vecchi copertoni da camion (più comunemente chiamati "vestiti in lattex). un conto è il LUOGO DI LAVORO, ove blocchi determinati contenuti che rischiano di minare la produttività dell'elemento un altro è il libero arbitrio personale in sede abitativa (ovviamente se questo non tocca elementi inviolabili come pedopornofrafia, violenza gratuita non voluta, ecc). ma come possiamo già vedere dall'articolo precedentemente nominato, è già al via una censura totalitaria decisa da regole di tipo religioso, non di tipo etico. quindi il reale problema subentra quando un qualsiasi provider da 4 soldi può arrivare a decidere di bloccarti una serie di domini perchè spinto da un qualsiasi fattore e come ben sappiamo bloccare un intera categoria di siti è già facile ora, figuriamoci se venissero realmente catalogati in base al dominio. OGGI, blocco la XXX perchè voglio che la gente si concentri su alte cose perchè la "religione statale" dice ciò, domani? blocco i .info (se indirizzati a società culturali come wikipedia o musei et similia) o i .org (se indirizzati al no-profit) perchè mi sta sulle balle che la gente sia informata? non scherziamo su queste cose, non sono da prendere a manica larga, la rete ora nn è bloccabile perchè trovi ogni tipo di sito in ogni tipo di dominio.. ma se questo cambiasse e venisse "organizzato"? non sono un complottista e sinceramente sganascio quando vedo determinate turbe mentali, ma la ovvia obbiettività mi porta a pensare anche a queste ipotesi PLAUSIBILI visto l'attuale status delle cose e in tutta sincerità sono portato a credere che sia più libero e informato e libero il panzone sulla poltrona con la tastiera sulle gambe e un monitor innanzi, di uno che guarda sgarbi su canale 5 e si passa i sabati sera sbronzo per le strade che magari si crede anche colto per i 3anni buttati all'uni spesato da mammina e papino. |
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#27 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Città: Perth
Messaggi: 498
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la censura non ha niente a che vedere con l'esercizio del proprio diritto di proprietà, sia che sia una propria rete interna domestica o aziendale, sia che sia la rete di un internet service provider. quello che conta veramente è la trasparenza. io non voglio proibire a nessuno di usare le politiche che preferisce nell'erogazione del servizio, ma esigo che quali che siano le politiche attuate io ne sia informato. fine della trasmissioni, il conflitto d'interessi tra le parti, o libertà se si preferisce, farà il resto. è come con i filtri sul p2p.... il problema non è che esistano quanto piuttosto che a volte li abbiano applicati senza informare correttamente il consumatore pagante. uno stato non dovrebbe nemmeno esser parte in causa purtroppo in queste vicende.... ed invece lo è. anche se oggi non c'è censura, è assurdo sapere che potenzialmente potrebbe comunque esserci. non ce la passiamo peggio di altri comunque, stati uniti per dirne uno... in australia è molto molto peggio. conosco bene la situazione là e siamo al limite di creare un organo federale che "approvi" o "metta all'indice" i singoli domini di secondo livello, e non solo i com.au ma tutti quanti.
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Canon 6D, Sigma Art 35 f/1.4, Canon 200 f/2.8, Canon 85 f/1.8 L'hardware, da solo, NON FUNZIONA. |
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#28 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 2179
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![]() Ultima modifica di TheMonzOne : 07-09-2011 alle 15:38. |
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#29 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Messaggi: 2836
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Il dominio .ma (marocco) è di proprietà dell'internic e ha deciso di metterli in vendia a 169,00€ per 2 anni e il rinnovo (per due anni) costa 159,00€ Cosa che per un .it paghi 11,99€ annui su aruba (ovviamente con gestione DNS e basta, come su internic.ma) |
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#30 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 2179
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#31 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2009
Messaggi: 772
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Ma che schifo! Che vergogna, non ho parole...
![]() questa roba rovina internet!
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CPU:Ryzen 7 5800X [CoolerMaster ML360M] RAM:32Gb Corsair Vengeance DDR4 oc@3200Mhz MB: X570 Aorus Master GPU: Inno3D RTX 3090 iChillX4 PSU: Corsair AX750M Drives: M.2 Samsung 870 EVO 500GB+3x260GB DREVO SSD RAID0 Audio: ASUS Essence STX II Case: Corsair Obsidian 450D|Monitor: Sony Bravia XE80 43" 4KHDR + 2x24" FullHD16:10|HTPC: Ryzen 5 2600X-DDR4 16GB Ballistix-ASRock SteelLegend-Asus STRIX GTX960| Thinkpad T440p|T480 |Dell PowerEdge R720|R610|CustomSAN |
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#32 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Messaggi: 2836
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Quote:
Quelli sono i domini GEOGRAFICI (ccTD=Country code top-level domain) mi stà benissimo che la coca cola usi "coca-cola.it e coca-cola.com", ma la coca-cola non potrebbe (se ci fosse un regolamento) utilizzare coca-cola.xxx, coca-cola.info oppure coca-cola.ma (per esempio, se non vende coca-cola in marocco), perchè il sito non è adatto per i contenuti che ha a quel tipo di gTLD o ccTLD. |
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#33 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Messaggi: 2836
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di nulla, poi comunque i prezzi possono essere anche decisi dal registrar (aruba per esempio), questo perchè:
Se io sono il proprietario del dominio di primo livello .it e tu vuoi diventare mio "rivenditore" io ti dò la possibilità di diventarlo, ma più tosto che venderti il dominio a 15€ al pubblico, te lo dò a 5€. ma tu, puoi rifarti sui tuoi clienti, facendolo pagare quanto vuoi. Ovviamente mi devi assicurare un X di domini all'anno, anche perchè i domini di primo livello, costano veramente un botto, per quello non ce ne sono tanti ![]() |
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#34 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Messaggi: 2836
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No, in azienda ci DEVE essere, ti spiego il motivo:
Se un dipendente và su facebook e minaccia di un attacco terroristico, la polizia sà da dove è partito il messaggio, ma non sà chi è la persona fisica che l'ha scritto, quindi, i log nella lan aziendale, ci vanno eccome! Ovviamente tali dati vanno protetti e visti solo ed esclusivamente dal sysadmin o network administrator in casi particolari. Per non parlare poi di Studi di avvocati, medici ecc. che li ci vanno molte più cose di questi semplici log. Ultima modifica di SpyroTSK : 07-09-2011 alle 16:49. |
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#35 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
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#36 |
Bannato
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#37 |
Bannato
Iscritto dal: Jun 2006
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posso registrarmi un dominio .xxx usando come nome il nome di un sito.com che mi piace?
ad esempio, mettiamo che sex.xxx sia disponibile , posso registrarmelo? non è che sex.com può poi fare valere dei diritti di prelazione? |
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#38 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
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#39 |
Bannato
Iscritto dal: Jun 2006
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e XEX è registrato?
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#40 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2007
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In qualsiasi caso comunque, nemmeno i sysadmin o i network administrator o chi per essi devono/possono leggere quei log, aprire i file temporanei, i cookies o qualsiasi altra traccia lasciata senza un'ingiunzione del giudice a seguito di un'indagine autorizzata. Da non dimenticare poi che, anche in quel caso, il dipendente soggetto a controllo deve essere avvisato che stanno guardando i suoi file temporanei. A tal proposito c'è un chiaro verdetto del Garante della Privacy a seguito del ricorso di un dipendente che si è visto licenziare perché navigava quando non doveva: http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1230017 Senza contare poi che è praticamente impossibile avere la certezza di chi sia la persona fisica che ha scritto l'eventuale post terroristico leggendo solo i log...il povero soggetto indagato potrebbe semplicemente aver dimenticato l'account aperto e il terrorista l'ha usato per i suoi scopi...stiamo estremizzando (e siamo OT) ma ci siamo capiti. |
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