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Old 07-05-2008, 23:10   #21
treslunas
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L'Avatar di treslunas
 
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Vorrei introdurre anche l'argomento dell'inerzia produttiva...nel senso che l'aumento repentino delle richieste del mercato (dovuto a cina e india, che a mio avviso è inutile definire paesi emergenti, quando sono emersi da un po'...) e la loro rapida crescita industriale ha creato uno strappo con la produzione di materie prime.
In pratica, in molti settori (petrolifero->vedi prezzi-crisi petrolio, minerario->vedi prezzi-crisi materie prime, agricolo->vedi prezzi-crisi riso) non c'è stata quella pianificazione, o non è stata valutata correttamente, che serve per mettere identificare e mettere in produzione impianti e infrastutture per supportare le maggiori richieste del mercato.

Questo non significa che i metalli, il petrolio o il resto stiano finendo!!!

Soltanto serviranno qualche anno per equilibrare nuovamente la domanda e l'offerta, e quindi i prezzi.

P.S. Se a qualcuno servono dati, si prenda l'esempio della sardegna, che è ricchissima di minerali rari e non (dal carbone alla bauxite appunto) è che possedeva una delle più importanti facoltà di ingegneria mineraria italiane (ora virtualmente senza iscritti) dove l'interruzione dell'estrazione è stata dovuta alla presenza di giacimenti in paesi dove la manodopera è a basso costo (e la legislatura ambientale assente e alla mancanza di un investimento di rinnovazione industriale...).
Per il petrolio, l'apertura di zone protette (l'alaska per fare un esempio, l'antartide, la groenlandia) che potrebbero far triplicare le riserve mondiali e dilatare i tempi della riduzione della produzione di petrolio (attenzione, riduzione, non collasso istantaneo!)
treslunas è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 08-05-2008, 00:16   #22
GUSTAV]<
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Originariamente inviato da treslunas Guarda i messaggi
Vorrei introdurre anche l'argomento dell'inerzia produttiva...nel senso che l'aumento repentino delle richieste del mercato (dovuto a cina e india, che a mio avviso è inutile definire paesi emergenti, quando sono emersi da un po'...) e la loro rapida crescita industriale ha creato uno strappo con la produzione di materie prime.
In pratica, in molti settori (petrolifero->vedi prezzi-crisi petrolio, minerario->vedi prezzi-crisi materie prime, agricolo->vedi prezzi-crisi riso) non c'è stata quella pianificazione, o non è stata valutata correttamente, che serve per mettere identificare e mettere in produzione impianti e infrastutture per supportare le maggiori richieste del mercato.

Questo non significa che i metalli, il petrolio o il resto stiano finendo!!!

Soltanto serviranno qualche anno per equilibrare nuovamente la domanda e l'offerta, e quindi i prezzi.

P.S. Se a qualcuno servono dati, si prenda l'esempio della sardegna, che è ricchissima di minerali rari e non (dal carbone alla bauxite appunto) è che possedeva una delle più importanti facoltà di ingegneria mineraria italiane (ora virtualmente senza iscritti) dove l'interruzione dell'estrazione è stata dovuta alla presenza di giacimenti in paesi dove la manodopera è a basso costo (e la legislatura ambientale assente e alla mancanza di un investimento di rinnovazione industriale...).
Per il petrolio, l'apertura di zone protette (l'alaska per fare un esempio, l'antartide, la groenlandia) che potrebbero far triplicare le riserve mondiali e dilatare i tempi della riduzione della produzione di petrolio (attenzione, riduzione, non collasso istantaneo!)
Quoto,

Certamente ci sarà una rimodulazione dei prezzi, la scoperta di nuovi giacimenti
e magari, come ha detto xenom, maggiore intelliggenza nell' utilizzo del materiale
riciclabile.
Infatti, queste materie prime sono tutte riciclabili, non è che evaporano,
se non lo si fà è solo per motivi di costo... è più conveniente l'usa e getta..

Chi parla di esaurimento delle materie prime imminente fà sicuramente del terrorismo
catastrofico inutile
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Old 08-05-2008, 00:19   #23
GUSTAV]<
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Originariamente inviato da xenom Guarda i messaggi
Di metallo, inteso come ferro alluminio e tutti quelli più abbondanti, ce ne sono a sufficienza penso

considera che i metalli hanno un ciclo, mentre il petrolio una volta bruciato.. ciao ciao.

Per esempio, un auto quando viene rottamata diventa una ammasso di metallo che poi viene riutilizzato.
Anche le lattine se riciclate diventano nuovo metallo da riutilizzare. E qualunque materiale di metallo butti per terra, prima o poi verrà ri-recuperato (fra qualche migliaio d'anni forse ).
Già che ci sono Quoto questo discorso, veramente molto più intelligente,
di tutte quelle minkiate scritte da pseudo-scienziati catastrofisti da carta stampata..

bye
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Old 08-05-2008, 10:58   #24
Gig4hertz
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Già, anche perchè una delle cose più importanti del secolo, la plastica deriva proprio dale petrolio... Quindi dobbiamo risparmiarne il più possibile...

Allora io non ricordo dove, ma ho letto che oltre al petrolio anche i diamanti hanno una situazione simile: ce ne sono molti di più di quanto si pensa ce ne siano... Ma rendere pubblica e ufficiale la cosa ne abbasserebbe troppo il costo... E a qualcuno la cosa non piace...
non si tratta di non farlo sapere in giro, i diamanti sono monopolizzati il produttore decide quanti estrarne e estraendone pochi e vendendoli solo lui il prezzo è tenuto artificialmente molto alto, è un discorso simile per il petrolio dove il prezzo è tenuto relativamente alto dal fatto che l'opec impone una produzione ideale per massimizzare il profitto.
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Old 09-05-2008, 14:31   #25
Doraneko
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Io ho lavorato nel settore della perforazione nell'ambito dei combustibili fossili.Praticamente il costo del petrolio si e' alzato perche' l'estrazione non e' tanto massiccia da poter soddisfare la domanda.Infatti in molti casi se si rende disponibile un nuovo impianto da perforazione,questo trova impiego praticamente subito,anzi,addirittura ancora prima che i lavori di costruzione siano iniziati!!
Volendo essere precisi,adesso c'e' molto piu' petrolio di una volta!Per diversi motivi.
Una volta quando si trovava un giacimento di petrolio,lo si sfruttava solo finche' era conveniente,quando i costi di estrazione diventavano alti lo si chiudeva e si andava da un'altra parte.
Se un giacimento era troppo profondo,scomodo,piccolo o cos'altro,lo si "snobbava" in favore di un giacimento piu' redditizio.
Oggigiorno,che i prezzi sono saliti,e' diventato conveniente sfruttare anche quei giacimenti,percio' si puo' attingere a molte piu' risorse!
Sono inoltre migliorate molto le tecniche di perforazione,ad esempio si puo' perforare anche in orrizontale,a zif-zag,ecc.. percio' si possono raggiungere piu' giacimenti.
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Old 09-05-2008, 15:24   #26
serbring
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Io ho lavorato nel settore della perforazione nell'ambito dei combustibili fossili.Praticamente il costo del petrolio si e' alzato perche' l'estrazione non e' tanto massiccia da poter soddisfare la domanda.Infatti in molti casi se si rende disponibile un nuovo impianto da perforazione,questo trova impiego praticamente subito,anzi,addirittura ancora prima che i lavori di costruzione siano iniziati!!
Volendo essere precisi,adesso c'e' molto piu' petrolio di una volta!Per diversi motivi.
Una volta quando si trovava un giacimento di petrolio,lo si sfruttava solo finche' era conveniente,quando i costi di estrazione diventavano alti lo si chiudeva e si andava da un'altra parte.
Se un giacimento era troppo profondo,scomodo,piccolo o cos'altro,lo si "snobbava" in favore di un giacimento piu' redditizio.
Oggigiorno,che i prezzi sono saliti,e' diventato conveniente sfruttare anche quei giacimenti,percio' si puo' attingere a molte piu' risorse!
Sono inoltre migliorate molto le tecniche di perforazione,ad esempio si puo' perforare anche in orrizontale,a zif-zag,ecc.. percio' si possono raggiungere piu' giacimenti.
Tutto questo però ad un costo maggiore, immagino
__________________
ho concluso felicemente con: masterGR, piantax, aragorn85, battalion75, lukas785, cagnulein, CaFFeiNe, josty,kabira85 e tanti altri
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Old 10-05-2008, 02:45   #27
treslunas
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Se poi si pensa che nel 1998 il barile costava 20$ (e nessuno pensava ad aprire nuovi pozzi...una torre di trivellazione costa 300000$ al giorno e non sai mai quanto tempo ci impieghi ad arrivare alla profondità stabilita!) e che per mettere in produzione alcuni impianti difficili (basta pensare a kashgan o karachaganak) non sono bastati 8 anni (e che non sono passati troppi anni dall'impennata del petrolio, risalente al 2003-2004), si capisce subito perché non si riesce a compensare una domanda così rapidamente crescente!
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Old 10-05-2008, 03:13   #28
Doraneko
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Originariamente inviato da serbring Guarda i messaggi
Tutto questo però ad un costo maggiore, immagino
Ovviamente!Ma comunque ci si ritaglia una buona fetta di utile,visti i prezzi.Grazie ai computer ecc...,sono migliorate molto tutte le attivita' collegate alla perforazione,adesso il pozzo e' diventato una finestra su quello che c'e' nel sottosuolo.Una volta si faceva un buco dove si riteneva che ci fosse petrolio e,una volta raggiunto il giacimento,il pozzo "partiva" (blowout) sparando fuori petrolio come si vede ne "il petroliere" o come lo stereotipo della trivellazione petrolifere fa immaginare alla maggior parte della gente.Oggi invece e' tutto controllato,se c'e' un blowout e' perche' qualcosa e' andato storto,non e' certo un fatto di routine!!

Quote:
Originariamente inviato da treslunas Guarda i messaggi
e nessuno pensava ad aprire nuovi pozzi...una torre di trivellazione costa 300000$ al giorno e non sai mai quanto tempo ci impieghi ad arrivare alla profondità stabilita!)
mmm...300mila dollari al giorno sono una cifra esagerata!..resta il fatto che comunque servono tanti soldi:manutenzione,mantenimento della manodopera,approvvigionamento di gasolio,componenti per il fango,smaltimento dei rifiuti speciali,soldi per pagare gli ingegneri esterni,ecc...
La stima del tempo per arrivare alla quota stabilita e' una cosa piuttosto precisa,quando vai a perforare in un posto sai con buona precisione cosa troverai sotto:se perfori in pianura padana e' quasi impossibile che ti capiti la sorpresa del tipo "oh!uno strato roccioso!",come se perfori dove e' duro comunque sai che ci metterai tanto.Le sorprese casomai si hanno dopo,ad esempio si arriva alla quota stabilita ma non si trova niente,oppure puo' succedere qualche intoppo nelle fasi finali.
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Old 10-05-2008, 09:57   #29
xenom
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Originariamente inviato da Pess Guarda i messaggi
Io avrei un'altra domanda sempre inerente al tema: ma quanto uranio abbiamo? Non vorrei che oltre al petrolio (che doveva essere finito da 30 anni ) tra un pò neppuire le contrali nucleari possano andare più avanti...

P.S.: Io penso che il petrolio prima o poi finirà, ma che ne rimane molto di più di quanto ci vogliono far credere ce ne sia...
Di questo non ti devi preoccupare, ci sono probabilità molto elevate che entro il 2100 avremo le centrali a fusione.
Penso che l'uranio duri a sufficienza
comunque il problema energetico si stabilizzerà, è una delle poche cose su cui sono ottimista... La ricerca e le nuove tecnologie porteranno a rendimenti molto più elevati e a tecniche di produzione energetica migliori. Magari si abbasserà anche il costo del fotovoltaico e verrà incrementato il rendimento.
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Old 10-05-2008, 10:02   #30
xenom
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Originariamente inviato da razziadacqua Guarda i messaggi
A parte l'esempio del Rame rubato dalle ferrovie, ti dico solo che le batterie per auto negli ultimi mesi hanno aumentato il costo del 45% per mancanza industriale di Piombo e l'Alluminio, per colpa della Bauxite, costa sempre di più, tra poco cominceranno a rubare pure quello...il ferro invece costa una cavolata
So che il processo di estrazione dell'alluminio dalla bauxite è enorme (per via del dispendio energetico)... E' in corso qualche ricerca per sistemi alternativi?
Oltre che dal punto di vista economico è un dispendio gigantesco soprattutto dal punto di vista energetico...
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Old 10-05-2008, 20:29   #31
INdigeSTO
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Originariamente inviato da Teox82 Guarda i messaggi
Le soluzioni potrebbero essere molteplici. La più semplice è quella di puntare su metalli a durata più lunga come il platino, le cui scorte dureranno ancora circa 360 anni, o l’alluminio, che ci sarà ancora per circa un millennio....
Il fenomeno è già evidente per il platino, indispensabile per le celle a combustibile e le marmitte catalitiche...
«La situazione più grave è sicuramente quella del platino - avverte Reller - perché le sue applicazioni sono diffusissime, ma l'estrazione arriva appena a 180 tonnellate l'anno grazie a cinque miniere principalmente in Sud Africa e Russia e più modeste in Canada e Colombia».
C'è qualcosa che non mi quadra in questo discorso. Le risorse di platino non ingentissime, ma allora perché si parla della situazione più grave?
INdigeSTO è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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