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#41 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
Città: Pavia
Messaggi: 24888
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Se il personale non è formato, è assunto per motivi sbagliati e non ha mai paura di perdere il lavoro, puoi anche mettergli dietro il GesùOS ma tu non avrai mai la pratica evasa ![]() Ultima modifica di TheDarkAngel : 17-05-2020 alle 10:35. |
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#42 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2008
Messaggi: 12317
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Più che altro non dai nuove scuse per non lavorare, cosa che in tutti gli ambienti sta diventando sempre più attuale...oggi poi con lo smart working sta diventando la norma, ogni scusa è buona per non fare nulla.
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Desktop: Phenom II x6 1055T, AsRock 890FX Deluxe 4, 4x4 Gb 1600 Mhz, NVidia GeForce GTX 960 2 Gb GDDR5, SB X-FI Fatal1ty Pro, 1 Tb ssd + 500 + 320 Gb 7200 Rpm, Windows 10 Home 64 Bit Notebook: Asus X551CA-SX024D Xubuntu 18.04 64 Bit Smartphone: Redmi Note 9 Pro 6/128 |
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#43 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: VR-PD
Messaggi: 11655
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Quote:
Manca completamente il bersaglio e dimostra di non capire assolutamente nulla sui rischi derivati dall' uso di software chiuso. Non è un caso che Cina e Russia abbiano già deciso di svicolarsi completamente, gli USA non sono amici della UE e qualsiasi software non controllabile che gestisca dati sensibili è un rischio per la sicurezza. I privati non seguiranno ? Lo faranno, perché se dichiari Windows non GDPR compliant come dovrebbero non potranno più usarlo.
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Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn |
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#44 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2012
Messaggi: 8672
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Quote:
Il PC asemblato in firma mia moglie che fà la commerciale per unsa società agro alimentare lo usa da 5 anni e non mi ha mai chiesto aiuto. Per quanto riguarda la spesa pubblica mi starei solo che zitto, fosse linux il problema della situazione del nostro Paese adesso avremmo il debito pubblico azzerato. A che cazzo gli serve windows all'utonto medio della pubblica amministrazione? Se il sistema informatico é moderno immagino abbiano tutte applicazioni web accessibili da browser e per i documenti word, excel o i pdf con libreoffice ci possono fare tutto, mia moglie ci gestisce l'inventario clienti e ci fa le fatture, non mi sembra gli siano mai servite le directX 12 per lavorare o la suite microsoft office. Ultimamente gli ho dato il portatile con windows 10 e non nota né benefici ne svantaggi, dunque immagino si possa fare lo stesso anche in realtà piu' grandi come dimostrano altre aziende che hanno adottato linux per i loro dipendenti.
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Pixel 5 - Galaxy S21 - Galaxy Tab S7 - Yoga Slim 7 Ryzen 7 16gb RAM - NUC i5-1145G7 /32Gb RAM /NVME 1Tb + SSD SATA 1Tb - BenQ EX2780Q + BenQ PD2500Q - XBOX Series S Ultima modifica di acerbo : 17-05-2020 alle 13:28. |
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#45 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2012
Messaggi: 8672
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Quote:
La pec poi é una pagliacciata, vivo in Francia e per contattare i vari servizi pubblici (sia nazionali che locali) basta una normalissima email, per loggarsi puoi usare il tuo numero della tessera sanitaria o il codice fiscale, credo che in 10 anni non sia mai dovuto recarmi in nessuno ufficio pubblico e non ho mai visto una marca da bollo. Due mesi fa per vendere la macchina ho dovuto semplicemente scaricare un pdf da compilare in due esemplari ( venditore e acquirente ) e la verifica dello stato del veicolo si fà on line con il numero della targa e del libretto, 5 minuti di orologio e fai tutto da casa senza rivolgerti a nessuno e non paghi neanche 1 euro!!! Per i documenti di identità si fà una prenotazione online e il giorno dell'appuntamento senza fare code ti presenti al comune di residenza con la foto, funziona cosi' ovunque su tutto il territorio. Le multe si pagano on line con un codice QR da almeno 10 anni, la dichiarazione delle tasse si fà on line e gli addebiti/rimborsi nei confronti del fisco e della sanità pubblica sono effettuati automaticamente sul conto corrente, nessuna scartoffia, nessuna coda agli sportelli e nonostante cio' c'é meno evasione fiscale che in Italia, non certo perché i francesi siano piu' onesti é solo che lo Stato funziona e i funzionari pubblici lavorano meglio, indipendente se sul pc hanno linux o windows. L'altro ieri il comune ci ha spedito per posta 8 mascherine lavabili ( 2 per membro della famiglia), i miei parenti che stanno in Italia devono andarsele a cercare per strada oltre che pagarsele di tasca propria. La cosa divertente é che i francesi si lamentano dell'eccessiva burocrazia ![]()
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#46 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2009
Messaggi: 1499
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Quote:
Per me ha assolutamente senso che una PA passi a Linux. Uno stato non può essere dipendente da tecnologie controllate da un altro stato. Il caso Cina/USA di questi anni è un esempio lapalissiano. Per una impresa privata, come dice l'articolo, è tutto un altro paio di maniche. Il prodotto migliore è quello che mi da la il ROI migliore (tipicamente deve essere inferiore ai 36 mesi), dove il ROI deve tenere conto del CAPEX+OPEX. |
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#47 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: Barletta
Messaggi: 3495
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Ottimo, spero vivamente che l'esempio venga seguito da altri.
Detto questo la forza di Microsoft non sta in Windows ma nella suite Office. Troppo potente in ambito business e maledettamente economica per quello che offre. Microsoft office offre molto ma molto di piu' di word/excel/powerpoint. Sono app come Forms and PowerBI che faranno sempre piu; la differenza. Libreoffice mi spiace dirlo, ma in ambito business non e' lontanamente comparabile. L'unica che forse potra avvicinarsi e' G-Suite. Ma ne ha da fare di strada.
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si lavora e si fatica..per la panza e per..!! |
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#48 |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2020
Messaggi: 346
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Il problema non è tanto il sistema operativo ma gli applicativi .
Se un ufficio deve effettuare una perizia e manda un tecnico che utilizza uno strumento che si connette solo sotto ambiente ms diventa un problema. So per esempio che allurbanistica usano software che non vanno sotto Linux. La suite office ms è imbattibile. Il problema non è l'utilizzo routinario , li si che potresti usare quello che vuoi . Il problema sono i casi particolari dove sotto ambiente Ms hai più scelte e possibilità . Poi c'è anche un altro discorso. Quando acquistano i PC comprano pacchetti di macchine già pronte . Dovrebbero per usare Linux o assemblarle oppure comprarle e togliere il so. Non mi pare molto furbo visto che le licenze le pagano. Il costo del pacchetto office e irrisorio . Diciamo che non e molto intelligente passare al Linux |
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#49 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2012
Messaggi: 8672
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In strutture con oltre 100 dipendenti é grasso che cola se la suite office é davvero necessaria al 2% del personale, il resto potrebbe usare qualunque altro software, ma siccome il suddetto 2% produce documenti in formato Microsoft al restante 98% alla fine delle fiera conviene installare office. Fanno benissimo alcune amministrazioni pubbliche ad adottare linux e i formati aperti, per quanto mi riguarda dovrebbero renderlo obbligatorio anche nelle scuole, ma é pieno di licei che usano windows e il pacchetto office con i soldi dei contribuenti e siccome in microsoft non sono scemi "offrono" la loro suite a prezzo speciale per gli studenti.
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#50 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2012
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#51 | |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2020
Messaggi: 346
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Condividiamo di tutto e tutto e già pronto nativo nel sistema operativo . Migrare ad un altro servizio vorrebbe dire usare LibreOffice e pagare uno spazio Cloud di costo praticamente superiore . Non ha senso . |
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#52 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2012
Messaggi: 8672
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Quote:
Se parliamo di una amministrazione pubblica con migliaia di funzionari non so mica se é cosi' conveniente e comunque ci sono leggi che vietano l'uso del cloud per documenti dal contenuto sensibile per via della privacy. Per piccole imprese va benone anche la suite google con 15gb gratuiti se é per questo o magari basta comprarsi un nas da 500euro con 10 tera di disco mirrorato e usare libreoffice, tutte soluzioni valide, l'importante é che chi prende le decisioni lo faccia con il cervello.
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#53 | |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2020
Messaggi: 346
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Il problema e che eliminare Windows dalle pa si può fare ma e necessario concretamente capire cosa devono fare e come . Conosco un ing che lavora allurbanistica e si passano i proggetti con il cad. Il problema dell'articolo e solo di carattere politico . All'atto pratico prima bisogna mettere sul tavolo cosa devono fare e come in questi uffici altrimenti non e possibile capire il peso e la fattibilità della migrazione |
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#54 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2012
Messaggi: 8672
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Spesso sento discorsi del tipo "eh ma quel programma funziona solo su windows" o peggio ancora "quel servizio é compatibile solo con IE" ... Ho visto utilizzare da oltre 150 dipendenti di un'azienda privata una monnezza di SW per la fatturazione delle prestazioni interne scritto da un consulente almeno 10 anni fà con delle macro excel e un database Acess, roba che un programmatore ti puo' rifare in 3 giorni usando php o una webapp java con un vero DB postgresql/mysql, tutto accesibile da web senza montare accrocchi con citrix e senza spendere un euro di licenze, ma il direttore non vuole perché finché funziona e all'utente finale va bene perché cambiare, tanto mica paga lui.
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#55 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2001
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In realtà no, anzi è un'ottima idea.
Fin'ora succedeva questo: gli enti utilizzavano RedHat (in prevalenza) perchè faceva "figo" a prescindere dal fatto che fosse un requisito per i software da installarci sopra (es prodotti Oracle prima dell'avvento di Oracle Linux, oppure i prodotti IBM) con la scusa del supporto. Statisticamente le richieste di supporto per il sistema operativo sono sempre state tendenti a zero, 99,9% dei ticket riguardano servizi applicativi non il sistema operativo o i servizi di base forniti con esso, quindi praticamente il supporto per l'OS è sempre stato tendenzialmente inutile. In moltissimi casi la subscription a RedHat Network (che include supporto E aggiornamenti del sistema operativo) non veniva rinnovata oltre il primo anno (cosa lecita dal punto di vista formale, assurda da quello tecnico e di sicurezza), con il risultato che il sistema operativo non veniva MAI aggiornato e rimaneva congelato allo stato dell'installazione, o nel migliore dei casi all'ultima volta in cui qualche tapino avevo lanciato uno "yum update". In diversi altri casi la subscription a RedHat Network faceva parte della fornitura prevista dal capitolato (es 3 anni), terminata la fornitura la subscription non veniva più aggiornata e quindi il sistema rimaneva senza alcun aggiornamento. Sappiamo tutti che è una pessima cosa, sappiamo tutti che è pericolosissimo, sappiamo tutti che non dovrebbe succedere, però succede quasi sempre per mille motivi (in primis i meccanismi di spesa assurdi per la PA, dove ad es la burocrazia per ottenere le stupide 250 €/anno per la subscription costano di più delle 250 € stesse...). Di fronte a questo scenario (che chiunque abbia lavorato in PA, come dipendente o consulente può testimoniare) capisci bene che sacrificare il supporto ufficiale (che come dicevo nel mio post precedente lascia cmq il tempo che trova... ![]()
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https://tasslehoff.burrfoot.it | Cloud? Enough is enough! | SPID… grazie ma no grazie "Arguing that you don't care about the right to privacy because you have nothing to hide is no different than saying you don't care about free speech because you have nothing to say." |
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#56 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2001
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Messaggi: 6650
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Basta con l'ossessione del singolo insignificante pc e della suite Office o del gestionalino Zucchetti che gira solo su Windows. La licenza del client Windows è insignificante dal pdv dei costi, quando si parla di costi veri, grossi, significativi per i bilanci di un ente si parla di servizi, idem per quanto riguarda i vincoli a rimanere su una determinata tecnologia. Ci sono enti dove ho lavorato (per poco deo gratias) che avevano tutto il loro parco applicativo basato su servizi Microsoft, non per motivi o esigenze reali, ma perchè il dirigente di turno era "nato" professionalmente su Windows NT, conosceva solo quello e diffidava di questo "malefico" open source (senza rendersi conto che poi il 90% dei servizi su cui basava la propria vita tecnologica dipendevano da esso, questo a dimostrazione della sua stupidità...). Se il problema economico si fermasse a qualche licenza applicativa o ai sistemi operativi (che per server sono tutt'altro che economici) il problema sarebbe marginale, ma in realtà ogni servizio si portava dietro una miriade di licenze client, licenze di servizi accessori, licenze di mille tipi. Tutto questo era diventato un vincolo pazzesco, non c'era nessuno in grado di calcolare quanto cubassero quelle licenze, avevano letteralmente rinunciato a cercare di calcolarle, erano in balia dei commerciali MS. Poi per fortuna un giorno quel tal dirigente è stato trasferito e il nuovo corso ha cominciato a fare repulisti, hanno subito i loro bei ricatti (vedi mio post precedente) ma hanno cambiato il corso delle cose. Ora non spendono molto meno di prima, ma i soldi sono spesi per fornire molti più servizi, hanno spostato il budget da un buco nero aspira soldi che restituiva ben poco a una miriade di progetti che danno valore aggiunto, aumentano l'indotto, forniscono più servizi e diversificano il loro parco tecnologico, il tutto restando indipendenti nelle scelte e svincolati da contratti capestro.
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#57 | |
Member
Iscritto dal: Oct 2010
Messaggi: 147
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Ovviamente le transizioni devono essere gestite con criterio da persone competenti. Già molte amministrazioni lo hanno fatto, la stessa comunità europea se non sbaglio sta progressivamente bandendo il software proprietario e stanno anche finanziando università nello sviluppo di software open source di cui non esiste una controparte open. Certo ci vuole tempo, investimenti e continuità, ma alla fine si otterrà un risultato importante, che è l'indipendenza da aziende private. Ultima modifica di woddy68 : 18-05-2020 alle 03:10. |
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#58 |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2020
Messaggi: 346
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Mi sono riletto tutta la storia e sembra un misto tra politica, accordi e confusione organizzativa lato software.
Ho letto l'intervista a Schenider e ci sono tante cose che non tornano, oltretutto la sua versione cozza con quella dia altri politici. Per passare a Windows usarono scuse allucinanti come problemi di compatiblità con i PDF, per fare un esempio di quanta confusione hanno combinato.. |
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#59 | |
Senior Member
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#60 |
Messaggi: n/a
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Discussione appassionante. Ho fatto molte risate amare nel leggere alcuni vostri commenti assolutamente veritieri e realistici per chi ha toccato con mano la situazione della nostra "amata" PA. E' inutile che esponga anche i miei di esempi sarebbero probabilmente ripetitivi. Vorrei invece fare alcune riflessioni su idee maturate nel corso degli anni. Secondo me e' assolutamente sbagliato e controproducente mettere in risalto esperienze di migrazione all'opensource perche' la loro realizzazione nel bene o nel male e' cosa abbastanza differente rispetto alla bonta' o meno dell' opensource. Diciamo poi che queste "realizzazioni" parziali e fatte in ordine sparso hanno poco senso ed a parte piccole realta' sono spesso fallimentari.
Io partirei dalla necessita' di una legislazione solida in merito. Finche' non vengono fatte le regole d'uso e' difficile stabilire quali strumenti mi serviranno (strumenti che eventualmente saranno creati da zero). Quindi chiariamo che una cosa e' il sofware ed una cosa sono i dati prodotti con lo stesso. Credo che debba essere messo nero su bianco il fatto che i dati sono e rimangono di proprieta' di chi li ha prodotti. Questi dati devono essere gestiti in maniera tale che il proprietario possa accedervi senza un limite temporale e quando vuole (sono suoi) Gia' questa cosa implica il fatto che diventerebbe tassativo l'uso nel software di formati e protocolli aperti,documentabili e condivisi (standarizzati). Questo dovrebbe essere obbligatorio e chi non rispetta cio' non puo' vendere. Come vedete nessuna assunzione sul tipo di software e/o licenza ma solo aspetti che riguardano finalita' pratiche. Diciamo poi che la PA ha una necessita' in piu' rispetto il mercato: la disponibilita' del sorgente (non serve che spieghi il perche'!) Va da se' che quando applichi queste regole faresti gia' un bel po' di pulizia. La scelta del software e degli strumenti adatti allo scopo andrebbero fatti a livello europeo,perche' converebbe a tutti da un punto di vista di standarizzazione delle soluzioni (vedi regole esposte poc'anzi) e condivisione dei costi di sviluppo. E' inutile reinventare la ruota giusto? Soluzioni ad esempio come libreoffice vanno benissimo,ma vanno pagate,sostenute e ampliate secondo le necessita'. Insomma la piattaforma prescelta va fatta crescere nelle funzionalita' nella standarizzazione e sopratutto pagata. Abituiamoci a pensare a degli strumenti derivati dall'opensource (che garantisce in partenza dei diritti fondamentali) meno flessibili ma piu' standarizzati e soprattutto con un costo che deve esser sostenuto a prescindere. |
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