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Junior Member
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Tiscali Adsl: Storia di un servizio(?) disastroso
In questo post racconterò la mia disavventura con l’ADSL di Tiscali (e non solo). Per quanto la vicenda sia complessa ed intricata, ne consiglio vivamente la lettura a tutti coloro che hanno intenzione di sottoscrivere un abbonamento con questa azienda.
Tutto comincia nei primi giorni di giugno 2007: nella mia zona, sprovvista di copertura ADSL, si vociferava di un probabile aggiornamento della centrale Telecom per poter garantire questo importante servizio. Puntuale, arriva una telefonata di un operatore Tiscali che mi offre un abbonamento 640 kbps FLAT, affermando che erano appena stati ultimati i lavori sulla locale centrale telefonica. Controllando l’effettiva copertura su internet, scopro che sul sito di Tiscali era garantita (e si poteva quindi sottoscrivere l’abbonamento) mentre sul sito 187.it di Telecom (proprietaria della rete, sulla quale gli altri provider si appoggiano) stranamente no. Essendo stato nuovamente rassicurato telefonicamente, decido di aderire all’offerta di Tiscali ed effettuo la registrazione. Alcuni giorni dopo, in attesa dell’attivazione, mi accorgo invece che il mio contratto era stato cancellato all’improvviso. ![]() Decido quindi di chiamare il 130 (numero verde dell’azienda) per avere spiegazioni. Mi dicono di telefonare all’892130 (loro non sono in grado di spiegare alcunché!!!), assistenza tecnica ovviamente a pagamento. Qui scopro che la centrale Telecom in realtà non era ancora pronta, Tiscali non era in grado di erogare il servizio e quindi l’abbonamento era stato annullato d’ufficio. Oltre alla frustrazione per l’impossibilità di usufruire dell’ADSL, non meno importante è il fatto che, per completare la registrazione per un servizio rivelatosi inesistente, ho dovuto fornire dati personali anche piuttosto delicati, come i dettagli della carta di credito. Ad un mio fax di protesta, ha fatto poi seguito una risposta scritta che riporta la stessa giustificazione del call center, come potete leggere dalla scansione qui sotto. Nessun cenno al “furto” dei dati personali. ![]() A quel punto decido di inviare un fax anche a Telecom, per sapere se e quando sarebbe stato possibile usufruire del collegamento ADSL nella mia zona. Fax che apparentemente non ha risposta. Alcuni giorni dopo, ricevo nuovamente la stessa, identica telefonata dagli operatori Tiscali che mi offrono lo stesso abbonamento. Decido di sottoscriverlo, dopo aver minacciato un’azione legale nel caso fosse, ancora, solo un imbroglio. Specifico che la copertura, verificata su internet, era ancora fornita da Tiscali ma non da Telecom (quindi la situazione era apparentemente la stessa). Questa volta, però, la connessione viene effettivamente attivata il 19 luglio 2007. Con una lettera datata 16 luglio (3, e sottolineo 3 giorni prima dell’attivazione di Tiscali), Telecom risponde alle domande di cui sopra affermando che la copertura ADSL non era al momento disponibile e che, addirittura, non c’erano previsioni al riguardo, come potete leggere dalla scansione qui sotto. Da ciò si può rilevare il grado di serietà di questa azienda. ![]() Tornando alla mia connessione, inizialmente ero assolutamente soddisfatto del servizio: veloce, costante, senza alcun problema. Però ero tra i pochissimi, nel mio paese, ad aver attivato l’ADSL. Quando, qualche giorno dopo, sono iniziate le attivazioni degli abbonamenti “Alice” di Telecom(che nel frattempo aveva ufficializzato la copertura sul proprio sito), sono iniziati anche i problemi, sotto forma di bruschi rallentamenti della velocità di connessione durante la mattinata ed in particolare nel pomeriggio, fino a tarda serata. Pensavo che fosse un problema dovuto alla mole di traffico che intasa la centrale quando molti utenti sono connessi contemporaneamente. E soprattutto pensavo che fosse un problema di tutti. Quindi, inizialmente, non sono intervenuto. Purtroppo, però, i rallentamenti si facevano sempre più frequenti e gravi, fino a rendere la mia connessione più lenta di un normale 56kb. Tutto riscontrato tramite “Speedtest” di Tiscali. Inoltre, anche se di notte la banda effettiva era pressoché la massima disponibile, era evidente l’esistenza di un “filtro” che mi impediva di superare i 30-40KByte con qualsiasi software di file sharing, o p2p, anche con decine di fonti connesse. A quel punto, interpellando alcuni vicini di casa, utenti di “Alice”, ho scoperto che il loro collegamento non soffriva in alcun modo dei problemi del mio: infatti, effettuando qualsiasi speedtest sui loro PC, il valore risultante era sempre di 600-640kbps, in qualsiasi ora della giornata. Cominciavo a sospettare che Telecom stesse boicottando Tiscali. Ho subito inviato fax ed email di protesta con gli screenshot dei miei speedtest al servizio assistenza e ho contattato quest’ultimo anche telefonicamente (sempre a pagamento). ![]() Dopo qualche esitazione e dopo aver addebitato ad inesistenti miei errori di configurazione la responsabilità del malfunzionamento, mi è stato detto che avrebbero subito “aperto un intervento”. All’email invece ha fatto seguito la risposta che potete leggere sotto. ![]() Non riscontrando miglioramenti col passare dei giorni, ricontatto il centro assistenza, che mi informa che l’intervento è stato chiuso e che il problema è stato evidentemente risolto. Rispondo ovviamente che non è così e loro si impegnano ad “aprire un secondo intervento”,assicurando che, nel caso quest’ultimo non avesse risolto definitivamente il problema, avrei potuto disdire il contratto senza pagare la penale prevista (50 euro). Giorni dopo vengo contattato ed informato, per la seconda volta, dell’esito positivo e risolutore dell’intervento. Inutile dire che non è cambiato niente, anzi la velocità durante il pomeriggio cala sempre di più, impedendomi, spesso, di aprire anche una sola pagina web. Deluso e rassegnato, telefono per l’ultima volta (o almeno così pensavo) al solito 892130 chiedendo istruzioni per un’eventuale disdetta. Ma l’operatrice, incredula di fronte ai dati dei rilevamenti dello speedtest di Tiscali (stiamo parlando di 7-9-6 kbps) mi invita ad effettuare lo stesso tipo di prova ma su un altro sito da lei consigliato (ma perché?Quello di Tiscali non è attendibile?Non si fidano di loro stessi?) e a richiamare. Non riuscendo neanche a far partire il test (tempi di attesa enormi) richiamo immediatamente per sostenere con ancor più convinzione la mia tesi. Mi risponde un operatore al quale riesco ad estorcere la confessione: “sulla centrale dove Lei è collegato Telecom ci sta effettivamente “strozzando”, e non possiamo farci niente”. Gli chiedo perché dovrei pagare lo stesso canone di “Alice” per avere un servizio inesistente per 12 ore su 24. Mi comunica l’apertura dell’ennesimo intervento consigliandomi, se dovesse rivelarsi inutile anche questo, di passare a Telecom, “perché non c’è altra soluzione”. Mi chiedo se questa possa essere definita vera “concorrenza”. Io credo, e i fatti mi danno ragione, che semplicemente ci sia ancora un monopolista, Telecom, che gestisce a suo piacimento la rete nazionale, che ha il potere di decidere quali aree devono essere coperte dall’ADSL e quali no, a seconda della convenienza economica, e soprattutto che ha il potere di determinare la qualità del servizio offerto dai concorrenti, visto che Telecom è l’azienda proprietaria della rete sulla quale gli altri provider si “appoggiano” nella stragrande maggioranza dei casi (tranne, credo, nelle grandi città, dove hanno una rete propria). Bisogna anche sottolineare l’impotenza di tali provider, rappresentata nel mio caso dagli arrendevoli e rassegnati consigli dell’operatore che mi suggeriva il passaggio al monopolista. E allora perché tutte queste offerte, perché tutta questa pubblicità, perché tutte queste promesse, se poi tutte queste aziende (Tiscali, Wind, Tele2 ecc.) non hanno la possibilità di garantire un servizio adeguato? Basta girare un po’ i forum, di lamentele se ne trovano parecchie. Aggiungo, inoltre, che nella mia zona l’ADSL è ora disponibile grazie soltanto alla mobilitazione di un deputato locale, che con un interrogazione parlamentare, ha sollecitato il governo a fare pressioni su Telecom affinché il servizio venisse esteso alle aree non coperte. Se non fosse stato per questa iniziativa, Telecom avrebbe probabilmente continuato ad ignorare le continue richieste di noi cittadini. Concludo con lo screenshot di tutti i test di velocità effettuati sulla mia connessione, per documentare la gravità del problema. Ho appena chiuso la vicenda dando incarico al mio avvocato di inviare la disdetta. Probabilmente passerò ad “Alice” di Telecom. Che ancora una volta avrà raggiunto il suo obbiettivo. ![]() |
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