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Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
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Messaggi: 1524
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Quando un ragazzo di colore arriva in Italia
IL CASO
Quando un ragazzo di colore arriva in Italia di JEAN-MARIE COLOMBANI C' è SEMPRE, purtroppo, un divario tra la realtà come la possiamo capire tramite l'osservazione quotidiana, e quella che viviamo, sperimentiamo. La realtà, come la raccontiamo nei nostri giornali rispettivi, è questa: siamo tutti europei. Noi francesi, italiani, tedeschi, greci e così via. Viviamo in uno spazio privilegiato, piuttosto ben protetto, prospero, e siamo orgogliosi di partecipare, per quel che possiamo all'edificazione di un'Unione europea forte, che ha una base solida con la Carta dei diritti fondamentali e che sarà tra poco dotata di una Costituzione. L'Europa ci permette soprattutto di difendere sempre di più i diritti degli altri. Ogni giorno, siamo in migliaia a passare da un lato all' altro dei confini nazionali. Andare da Parigi ad Ancona, oppure da Bastia a Venezia, non ci sembra più affatto un viaggio all' estero. Anzi, significa ritrovare una parte di noi stessi. Così, da quasi vent'anni, io e mia moglie, con i nostri cinque figli, siamo felici, proprio come tanti altri, di venire in Italia per le ferie. Eppure, anno dopo anno, è cambiato qualcosa. è diventato meno bello. Quasi che anche l'Italia cedesse a un'atmosfera populista che va di moda, con la solita tentazione della xenofobia. La trasformazione non ci è stata tanto avvertibile fino a quando uno dei nostri figli compì 15 anni. C'era - è vero - in ogni aeroporto visitato, spessissimo in quello di Venezia, uno sguardo speciale, insistente dei carabinieri, che fermano sempre, tra i passeggeri venuti da Parigi, le persone di colore. C'era forse una spiegazione, almeno così pensavamo noi, anche se provavamo veramente disagio di fronte a quest'innegabile metodo sistematico. Poi siamo entrati nella fase del terrorismo che riguarda noi tutti. E tutti vogliamo senz'altro una polizia efficace, cioè ben informata. Ma i poliziotti tedeschi o inglesi, quando fanno dei controlli improvvisi, non dimostrano mai quest'interesse sistematico nelle persone di colore. Non hanno questo riflesso sistematico. Torniamo a Venezia. Come dicevo, da quando un figlio nostro ha compiuto 15 anni, non può mettere piede nell'aeroporto di questa città senza essere sottoposto a interrogazioni vessatorie da parte della polizia. Ogni volta, deve rispondere a domande sulla sua vita privata, affrontare dei dubbi insistenti sulla sua nazionalità. Deve lasciare che un agente ispezioni interamente la sua valigia. E' accaduto ogni anno, da cinque anni, fino a mercoledì 28 luglio 2004, che per noi è stata una volta di troppo. Questo ragazzo è uno studente come tutti gli altri. Ha vent'anni. E' francese. Ma è di origine indiana. Ed ogni volta, arrivando per una bella e allegra vacanza familiare, noi, i suoi genitori, dobbiamo guardare, impotenti, quest'umiliazione totalmente priva di giustificazione, e vedere lo sconvolgimento profondissimo che questa situazione suscita dentro di lui. Questa volta, abbiamo deciso di reagire. Perché possiamo esprimerci in modo pubblico, mentre tanti altri non lo possono fare. Perché abbiamo il dovere di protestare contro quest' atteggiamento cretino che rovina la nostra amata Italia. Perché la nostra Europa non può essere quella del razzismo. Mai. (L' autore è direttore di Le Monde) (4 agosto 2004) Oggi ci sono queste reazioni.... Il caso nato con la denuncia del direttore di "Le Monde" "Mio figlio umiliato a Venezia solo perché di colore" Razzismo, è scontro tra Castelli e Pisanu Cresce la polemica sui controlli in aeroporto Il Guardasigilli: "Non dobbiamo scusarci di nulla" VENEZIA - Si trasforma in una vera e propria polemica politica che divide due ministri, garbata nei modi, ma aspra nei contenuti, la vicenda dei "controlli razzisti" all'aeroporto Marco Polo, denunciati con una lettera a "Repubblica" dal direttore di "Le Monde" Jean-Marie Colombani. Dopo il ministro degli interni Giuseppe Pisanu, che aveva chiesto scusa a Colombani ma respinto le accuse di razzismo, ieri ha preso carta e penna il ministro leghista della giustizia Roberto Castelli, per lamentarsi con il collega forzista ("Caro Beppe, francamente non mi sarei aspettato che un ministro raccogliesse questa provocazione"), e invitarlo a non giustificarsi "con costoro che ci odiano e ci ritengono dei minus habens". Toni duri, come quelli usati da un altro leghista, il senatore Piergiorgio Stiffoni, e dal governatore forzista del Veneto Giancarlo Galan, subito dopo che il direttore del quotidiano francese aveva denunciato che da ben cinque anni, ogni volta che arriva a Venezia per le vacanze con la sua famiglia, uno dei suoi cinque figli, che ha vent'anni ed è di origine indiana, viene sottoposto a umilianti "ispezioni e interrogazioni vessatorie" da parte della polizia di frontiera. Un comportamento di tale "insistenza e diffidenza verso le persone di colore", che aveva indotto Colombani a lanciare un allarme per "questo lento scivolamento verso la xenofobia". Il sindaco Paolo Costa, dispiaciuto, l'aveva rassicurato e invitato alla Regata Storica, ed esponenti dei Verdi come il prosindaco Gianfranco Bettin e il deputato Luana Zanella, avevano chiesto "chiarimenti" al governo. Gli uomini della Guardia di Finanza, nei cui controlli è incappato il figlio di Colombani, replicano che "non è stata certo una questione di razzismo", perché "controlli ne facciamo a tutti e tutti i giorni". Ma il generale della Gdf Michele Adinolfi ha comunque promesso che farà chiarezza sull'accaduto "per capire cosa è veramente successo". Anche perché all'interno della maggioranza si alza una voce dissonante, quella dell'assessore regionale alla sicurezza Raffaele Zanon di An, che respinge come "del tutto infondate" le accusa di Colombani ("Il razzismo non ha diritto di cittadinanza nel Veneto") ma bacchetta gli uomini in divisa: "Se ci fosse un controllo di qualità sui servizi ai passeggeri, la Dogana non brillerebbe per risultati". "Proprio di persona - racconta - ho potuto constatare l'atteggiamento addirittura irridente nei confronti di alcuni nostri emigrati di ritorno, verso i quali non c'è stato un atteggiamento riguardoso e di comprensione che qualsiasi funzionario dello Stato deve dimostrare nell'espletamento delle sue funzioni". (r. b.) (5 agosto 2004) Che Repubblica delle banane... LuVi |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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in tempi di terrorismo islamico è giusto controllare con particolare attenzione gli immigrati mediorientali specialmente.
è più facile trovare un terrorista nordafricano che svedese. per evitare stupide polemiche e aumentare la sicurezza cmq tutti dovrebbero essere controllati. ah. l' accusa di razzismo mi fa ridere. spero che gli addetti ai controlli non si facciano condizionare da uno che magari li accusa di razzismo mentre subisce la perquisizione. |
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#3 |
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Bannato
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Mestre
Messaggi: 886
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qui non si parla di immigrati mediorientali, si parla di un cittadino FRANCESE di origine INDIANA che arriva in VACANZA con la famiglia da PARIGI e viene sistematicamente controllato accuratamente mentre i genitori e i fratelli BIANCHI passano tranquilli...
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
Città: Medhelan Padania
Messaggi: 1458
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ma cosa c'e' di strano ?????
Un controllo e' un controllo e basta......... o forse aveva qualche cosa da nascondere ??? nn capisco che cosa cazzo hanno da indignarsi. |
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#5 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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il colore della pelle c' entra solo perchè è lo stesso dei terroristi islamici. punto. se poi uno vuole vederci tutto il male di questo mondo cazzi suoi. dovrebbero essere compresi anche i nostri timori invece che frignare a vanvera solo per aver subito una perquisa. quando questo periodo passerà non ci sarà più bisogno di dare più attenzione a una determinata classe di persone. |
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#6 | |
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Bannato
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Mestre
Messaggi: 886
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2000
Città: Guantanamo Beach
Messaggi: 423
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di solito i controlli vengono fatti in base a "sospetti" del controllore ...
e se i terroristi utilizzassero kamikaze con tratti somatici di un perfetto crucco per fare attentati eclatanti che ci ha promesso di fare? le teorie sulle "probabilità" andrebbero a farsi benedire ed è assodato che i terroristi non sono scemi come questi cd. "controllori"
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È un bene che gli abitanti della nazione non capiscano abbastanza il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo facessero, credo che ci sarebbe una rivoluzione prima di domattina. Henry Ford |
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#8 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
Messaggi: 240
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imho sono menate.
è inutile fare ragionamenti astratti e poliitically correct. da un paio di anni l'Italia ha da temere attentati da parte di fanatici musulmani,(specie negli aereoporti è d'obbligo stare attenti) i fanatici musulmani,hanno nel 99% dei casi, certi caratteri somatici,di musulmani pronti a farsi saltare o pronti a uccidere (cioe' non parliamo di musulmani del ultima ora,parliamo di persone che per essere cosi sono indottrinate fin da bambini)biondi e con gli occhi azzurri non se no sono ancora visti molti... la polizia si adegua nei controlli realisticamente. realismo vs ideologia buonista. l'importante è che i controlli siano fatti nel rispetto della persona,sara' anche una scocciatura e una fatica per le persone che vengono fermate(comprensibile per carita'),ma c'è poco da scandalizzarsi.
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"Primo Ministro Ombra della Setta dei Logorroici - Quotatore Atipico - Cavaliere della Replica Instancabile" |
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Milano
Messaggi: 19148
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sarebbe bello sentire la versione di chi effettua le perquisizioni
chi ci assicura che la famiglia del ragazzo non è solamente in cerca di un po' di pubblicità? |
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#10 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2002
Città: Pavia.. a volte Milano o Como...talora Buccinasco! Firenze fino al 15/7
Messaggi: 2143
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Quote:
il direttore di "le Monde" ha bisogno di pubblcità? in Italia?
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"Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola". (Adolf Hitler) "Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre. se sei al duomo ti tirano il duomo". (cit. un mio amico )
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#11 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Milano
Messaggi: 19148
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la mia osservazione resta valida, bisogna sentire l'altra campana se non è pubblicità può trattarsi di qualcosa d'altro un conto è se gli agenti gli dicono cose tipo "brutto negro dove ca**o stai andando, chi ti vuole ecc." un altro è se usano fermezza ma tenendo un comportamento rispettoso! dopo quello che è successo 3 anni fa osiamo per caso lamentarci dei controlli in aeroporto? ma ben vengano, anzi mi pare che se ne facciano pochi. mi è tornato in mente un episodio accaduto qualche anno fa, prima degli attentati. ero tornato da una vacanza e mi trovavo a Malpensa nella zona dove si ritirano i bagagli. a un certo punto vedo davanti a me una cinquantina di persone di nazionalità asiatica, direi Birmania o paesi di quella zona. ricordo di un agente che, alzando la voce, ha detto cose tipo "ma dove credete di andare, voi adesso dovete essere perquisiti". dopo che un paio di tizi si sono mossi, apparentemente per andare verso l'uscita, questo ha ricominciato "chi ti ha detto di muoverti cretino (o forse era un altro insulto) vieni qui o te la faccio vedere io". insomma questo non era un gran tono, me ne rendo conto. infatti un altro finanziere, con un po' più di buon senso, ha ripetuto in inglese l'ordine non di non muoversi e di aspettare i controlli. insomma non sono tutti "brutti e cattivi" tutto questo per dire che magari il ragazzo può essersi imbattuto nella testa calda che probabilmente ha alzato un po' i toni ma i poliziotti "cattivi" potrebbeo essere una minoranza. in conclusione: se ha subito insulti razzisti allora sono dalla parte di questo studente, altrimenti è inutile lamentarsi, non può pretendere che arrivato in aeroporto gli stendando davanti il tappeto rosso! Ultima modifica di recoil : 07-08-2004 alle 12:11. |
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Città: BOLZANO/BOZEN
Messaggi: 14871
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i controlli sono normali, non ci vedo nulla di male.... tutto questo buonismo
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2000
Città: Verona
Messaggi: 141
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Un mero calcolo statistico dice che i terroristi "di colore" sono la stragrande maggioranza, quindi mi pare giusto e doveroso che questi vengano controllati maggiormente. Mi sembra patetico definire razzismo un servizio che serve a tutelare la sciurezza, anche sua, visto che come viene controllato lui - che entra nel nostro paese - lo sono molti altri.
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Vivere senza tentare, significa rimanere con il dubbio che ce l'avresti fatta (J. Morrison) |
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#14 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Terrasarda
Messaggi: 2165
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E se un ragazzo indiano non figlio del direttore di "Le Monde" arriva in Francia partendo da Roma cosa fanno, stendono un tappeto all'aeroporto e gli concedono la figlia del direttore della dogana per farlo sentire più a suo agio?
Ma finiamola di sentirci sempre in colpa nei confronti di chiunque ci accusi di qualcosa! Se il filgio del supremo direttore di Le Monde è stato trattato male allora che sporga denuncia invece di cercare il clamore in questo modo, altrimenti scenda dal piedistallo e si renda conto che non tutti hanno in mente la faccia del suo ragazzo, non tutti riconoscono il supremo direttore e famiglia ogni volta che arriva in Italia. Sono tempi bastardi, io viaggio spesso e in aeroporto preferisco un controllo in più che in meno. Se qualcuno si offende, amen. |
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#15 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
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Rinuncio
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Iscritto dal: Oct 2003
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#18 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
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non è carina come cosa, ma succede. |
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#19 |
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Junior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Messaggi: 3
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confermo, essendo frequentatore di amici francesi, che la puzza sotto il naso per loro è cosa normale (e siccome quelli che conosco sono bravissime persone ma piuttosto note in certi ambienti, la "puzza" si moltiplica), specie se parigini.
potrà sembrare una generalizzazione, ma vi assicuro che è così in ogni caso è ovvio e normale che le persone con la pelle un po' piu scura siano maggiormente controllate se i terroristi fossero indiani (nel senso di indiani americani), i controlli sarebbero maggiori verso i "pellerossa" non capisco il problema.
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